Tecniche, tecnologie, esempi Cenni di termofisica applicata Donata ...

Il raffrescamento passivo degli edifici 8
non in maniera parziale, all’apporto integrativo di impianti di condizionamento),
congiuntamente al tentativo di valorizzare le potenzialità connesse alla adozione
di soluzioni tipologiche e localizzative dei manufatti edilizi nello stretto
contesto insediativo, possono contribuire al conseguimento del duplice obiettivo
di riallineare le strategie progettuali e costruttive con le necessità di contenimento
dei costi energetici, e ridefinire carattere e riconoscibilità dei centri urbani
di nuova edificazione o recupero.
Entro tale ottica, oggetto di trattazione del presente scritto è, nell’ambito della
tecnologia dei sistemi solari passivi, lo studio dei principi fisici generali che presiedono
al regolamento del condizionamento estivo e il suo trattamento attraverso
l’uso di sistemi energetici cosiddetti “passivi”, o, anche, “naturali”. A partire
dalla considerazione dell’edificio come di un tutto unico in cui i singoli elementi
costitutivi – murature esterne ed interne, coperture e solai, finestre e terreno
di appoggio – collaborano al raggiungimento del comfort termico per gli
abitanti, si cercherà di capire come sia possibile governare la problematica senza
l’intervento di impegnative quanto dispendiose opere di impiantistica, ma,
semplicemente, adottando materiali adeguati per la costruzione dell’edificio, disponendolo
in maniera opportuna rispetto ai punti cardinali e studiando con attenzione
la disposizione degli ambienti interni.
L’abitudine di climatizzare i nostri edifici mediante l’impiego di strutture impiantistiche
più o meno sofisticate, ne ha ridotto l’involucro a mera funzione
passiva di isolamento e protezione degli ambienti interni dall’esterno, demandando
all’impianto l’intero controllo del desiderato grado di comfort termico. In
questa logica, le finestre vengono a perdere la loro naturale funzione di garantire
la circolazione dell’aria favorendone il ricambio entro gli ambienti, essendo
più conveniente, ai fini del mantenimento delle condizioni ambientali interne,
che quelle restino chiuse e sigillate. Si capisce facilmente come, in simili
condizioni d’uso, non si renda necessaria alcuna attenzione particolare, in fase
di progettazione, al carattere specifico e alle oscillazioni climatiche locali, né ad
aspetti quali: la conformazione geometrica dell’edificio; il suo orientamento; la
corretta posizione e dimensione delle superfici esterne, siano esse trasparenti od
opache; la distribuzione degli ambienti interni.
I sistemi di raffrescamento passivo o, più in generale, i sistemi solari passivi,
nel considerare l’edificio in simbiosi con il contesto nel quale si inserisce, non
circoscrivono la funzione dell’involucro al ruolo di solo elemento di protezione,
ma lo riconoscono nella sua capacità di mediare le condizioni climatiche
esterne, sia in riferimento alle oscillazioni giornaliere che a quelle stagionali, e
di sfruttarle al fine di portare gli ambienti interni al livello di benessere termico.
L’edificio diventa, dunque, “il” sistema passivo, con le sue strategie progettuali
di posizionamento e orientamento nel lotto; di distribuzione degli spazi interni;
di scelta di materiali da usare; di inserimento di forma e posizione di superfici
vetrate e murature; di definizione del tipo di copertura. Senza parlare,
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