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Estratto distribuito da Biblet ancora, della progettazione degli spazi esterni, con le pavimentazioni e le zone a verde, le alberature, eventuali specchi d’acqua e quant’altro. In quest’ottica, l’impianto di climatizzazione tradizionale, e, nel caso specifico, di raffrescamento, non viene rifiutato, ma diviene uno strumento ausiliario a cui ricorrere nei casi eccezionali in cui le condizioni climatiche si allontanino dallo standard per intervalli di tempo tanto lunghi da non consentire al sistema edificio di svolgere la propria funzione. Il primo passo, nella trattazione della tematica proposta è stato, dunque, ripercorrere attraverso tappe significative le forme che sono state adottate, in particolari ambienti geografici e condizioni climatiche, per garantire condizioni di raffrescamento passivo nelle strutture della tradizione. Il modo in cui l’uomo nel corso dei secoli ha affrontato il difficile rapporto con la natura non è omogeneo e dipende non solo dal clima, ma da un’ampia gamma di fattori (culturali, sociali, economici, religiosi) che hanno contribuito all’elaborazione di risposte diverse a condizioni climatiche simili, o, viceversa, di risposte uguali a condizioni climatiche differenti. 1 Tuttavia, quando il clima si fa più rigido e la necessità di proteggersi da una natura avversa diventa prevalente, le soluzioni possono convergere, e hanno come denominatore comune la necessità di utilizzare il minimo delle risorse disponibili per conseguire il massimo comfort possibile. Questo processo giustifica la diffusione in aree anche lontanissime fra loro di modelli insediativi simili che ci riportano ad antichi paradigmi concettuali e alle soluzioni formali ad essi sottese e che si sono sviluppati lentamente nel corso dei secoli sino ad arrivare ad uno stato di generale accettazione e apprezzamento. Ciò spiega l’apparente cristallizzazione di alcune tipologie abitative (la casa a patio, ad esempio) dovuta invece all’efficacia complessiva del modello stesso. Nelle pagine che seguono si cercherà di analizzare, entro i limiti che un tema così vasto impone, forme di insediamento, soluzioni tipologiche, tecniche costruttive e saperi tradizionali messi a punto in condizioni ambientali e climatiche particolarmente severe e generati dalla necessità di ottimizzare le risorse locali disponibili. L’intero lavoro propone parte dei risultati, e costituisce il seguito, di una ricerca condotta da chi scrive con l’Ing. Guido Moretti (ideatore e coordinatore), finanziata parzialmente dal Centro Interdipartimentale di Scienze dell’Islam dell’Università di Bologna e pubblicata nel volume La Casa di Hatra. Uso delle risorse ambientali e climatiche nella tradizione abitativa mediterranea. 2 Il percorso di ricerca trova inizio nell’architettura “sottrattiva”, scavata nella terra, per poi gradualmente risalire in superficie, in un cammino, tracciato per ca- 1 Rapoport A., Pour une anthropologie de la maison, Dunod, Parigi, 1972. 2 Bori D. e Moretti G. , La Casa di Hatra. Uso delle risorse ambientali e climatiche nella tradizione abitativa mediterranea, ed. Tipoarte, Ozzano Emilia (Bologna), 2005. 9 Introduzione
Tecniche di raffrescamento passivo in architettura 10 Estratto distribuito da Biblet si esemplari, che ci porterà a conoscere soluzioni passo dopo passo più sofisticate. L’area geografica di studio è quella più vicina a noi, il bacino mediterraneo, in cui la nostra modernità si radica, e che, nella sua complessità, presenta caratteri climatici omogenei. I saperi e le culture locali presi in esame sono dunque orientati verso una generale richiesta di adattamento ad un clima caratterizzato da estati caldo-secche e inverni miti, volti perciò a soddisfare una diffusa domanda di raffrescamento. In questo percorso, ci sposteremo poi verso paesaggi più lontani, non appartenenti al bacino mediterraneo, ma con culture locali contraddistinte dal medesimo approccio, capaci di innescare processi virtuosi dove sistema antropico e naturale interagiscono a formare equilibri armonici. Cercheremo, infine, di tradurre quanto visto in linguaggio architettonico contemporaneo, attraverso l’analisi di una fitta carrellata di progetti che, a nostro avviso, hanno saputo conciliare l’attenzione per gli aspetti formali con soluzioni tecnologiche di raffrescamento attinte dalla tradizione e dovutamente riadattate. L’obiettivo ultimo è capire quanto delle culture locali trascorse sia effettivamente attualizzabile e, in questo, fornire nuovi stimoli progettuali, mossi dalla consapevolezza che la riproposizione di tecnologie antiche non rappresenti un’opzione solo culturale (né tanto meno una negazione della modernità) ma che si tratti di un percorso necessario, capace di offrire soluzioni sostenibili sul lungo periodo. Excerpt of the full publication
Page 1 and 2: Architettura sostenibile Progettazi
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Page 5 and 6: Estratto distribuito da Biblet Exce
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Page 9: Il raffrescamento passivo degli edi
Page 13 and 14: Il raffrescamento passivo degli edi
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