Eni in Basilicata, Local Report 2012

Eni in Basilicata, Local Report 2012 Eni in Basilicata, Local Report 2012

04.06.2013 Views

emergenza); • insonorizzazione delle possibili sorgenti di rumori quali per es. vibrovagli e pompe dei fanghi. Per minimizzare il disagio alla circolazione stradale dei centri abitati limitrofi, viene pianificata la regolamentazione dei trasporti in accordo con le Amministrazioni Comunali. I pozzi oggi presenti nella Concessione “Val d’Agri” sono 39, di cui 26 attualmente in produzione e 1 destinato alla reiniezione in giacimento delle acque di strato, cioè di quelle acque estratte associate all’olio e al gas che, opportunamente trattate, vengono reimmesse nel giacimento di origine. In attività, i pozzi non determinano né emissioni in atmosfera né scarichi. Opportune vasche di raccolta delle acque piovane evitano la potenziale fuoriuscita delle Misure tecniche per l’approntamento di un pozzo volte a proteggere in maniera efficace il terreno. acque di prima pioggia. L’impatto sulla biodiversità e sull’ambiente è limitato al cosidetto effetto margine, caratterizzato da una minor crescita delle piante nei dintorni delle piattaforme; interventi mirati permettono di ridurre/annullare questo effetto.

La rete di raccolta del petrolio Le condotte di trasporto interrate portano il fluido di giacimento estratto dai pozzi al COVA per un primo trattamento. A oggi le condotte sono lunghe complessivamente circa 100 km (Cap. 1). Le condotte sono ispezionabili con sofisticati strumenti elettromagnetici; esse sono sottoposte a trattamento anticorrosivo, monitoraggio periodico e protette mediante rivestimento esterno e protezione catodica. Tutte le aree interessate dalle attività di posa delle condotte sono L’evento di spill nel Comune di Bernalda, marzo 2012 totalmente ripristinate da un punto di vista ambientale e riportate alla situazione exante. Le opere per il ripristino idraulico, geomorfologico e ambientale dei tracciati prevedono la stabilizzazione del terreno superficiale con lo scopo di rallentare la velocità di scorrimento delle acque meteoriche sia per garantire il successo degli interventi di ripristino vegetazionale sia per garantire la sicurezza delle condotte posate. Le opere consistono in elementi rompi-tratta che hanno lo scopo di aumentare la protezione del terreno dai fenomeni erosivi, salvaguardare gli aspetti paesaggistico - visivi Il 9 marzo 2012 si è registrata una perdita di greggio sull’oleodotto Viggiano-Taranto, all’altezza di Bernalda (MT) in corrispondenza di un pozzetto di alloggiamento di una valvola. L’intero oleodotto, sorvegliato tramite continua ispezione a terra e sorvolo con elicottero con frequenza settimanale, è di proprietà SOM (Società Oleodotti Meridionale), società partecipata eni e Shell. L’esercizio, l’ispezione e la manutenzione dell’oleodotto sono effettuati direttamente dalla Raffineria di Taranto di eni r&m, mediante un contratto di Servizi. Nel marzo 2012, non appena ricevuta la segnalazione dell’anomalia, tempestivamente il personale di raffineria Al 2011 non si sono verificate fuoriuscite di petrolio grezzo da installazioni e condotte. e ricreare gli ecosistemi naturali presenti prima dei lavori. Le condotte sono state posizionate in modo da non interrompere i corridoi ecologici e sono interrate a una profondità che va da 1,5 m a 2 m, in funzione della tipologia delle aree attraversate. Sin dall’inizio ha attivato le azioni di depressurizzazione della condotta, sezionando la parte di tubazione interessata dall’evento e, parallelamente, ha attivato le azioni di svuotamento del pozzetto fino alla completa rimozione del prodotto, per proseguire con le operazioni di contenimento e recupero e le misure di prevenzione e messa in sicurezza d’emergenza del sito. La tempestività di tale intervento, cui ha partecipato a supporto anche il DIME con le sue società contrattiste specializzate, ha consentito di ridurre l’impatto ambientale attraverso un contenimento, cui è seguita la bonifica del sito, tuttora in corso, sempre ad opera di r&m. La Raffineria ha provveduto a mettere in della presenza di eni in Val d’Agri al 2011, non si sono verificate fuoriuscite di petrolio grezzo dalle installazioni e dalle condotte. Nel marzo 2012 si è registrata una perdita di greggio sull’oleodotto Viggiano-Taranto, all’altezza di Bernalda (MT), di cui è in corso la bonifica (vedi box qui sotto). Prima dell’entrata in esercizio dell’oleodotto Val d’Agri-Taranto, si sono verificati sversamenti di petrolio a causa di incidenti stradali occorsi alle autobotti dedicate al trasporto del greggio. Il posizionamento delle condotte esclude ogni possibile interferenza con i corsi d’acqua. campo ogni azioni per stabilire le cause dell’accaduto, sia mediante verifiche interne, sia conferendo apposito incarico al massimo Ente italiano competente in materia: l’Istituto Italiano di Saldature di Genova. Dall’esame del tratto di condotta interessato dall’evento, dove subito, a vista, si era potuta apprezzare la presenza di un piccolo foro sulla generatrice superiore del tubo, si è accertato che la fuoriuscita del greggio è stata causata da un atto doloso di danneggiamento dell’oleodotto ad opera di ignoti e si è potuta escludere la presenza di altri meccanismi di danneggiamento o di difetti nel materiale e nella saldatura.

La rete di raccolta<br />

del petrolio<br />

Le condotte di trasporto<br />

<strong>in</strong>terrate portano il fluido<br />

di giacimento estratto<br />

dai pozzi al COVA per un<br />

primo trattamento. A<br />

oggi le condotte sono<br />

lunghe complessivamente<br />

circa 100 km (Cap. 1). Le<br />

condotte sono ispezionabili<br />

con sofisticati strumenti<br />

elettromagnetici; esse sono<br />

sottoposte a trattamento<br />

anticorrosivo, monitoraggio<br />

periodico e protette<br />

mediante rivestimento<br />

esterno e protezione<br />

catodica. Tutte le aree<br />

<strong>in</strong>teressate dalle attività di<br />

posa delle condotte sono<br />

L’evento di spill nel<br />

Comune di Bernalda,<br />

marzo <strong>2012</strong><br />

totalmente riprist<strong>in</strong>ate da un<br />

punto di vista ambientale e<br />

riportate alla situazione exante.<br />

Le opere per il riprist<strong>in</strong>o<br />

idraulico, geomorfologico<br />

e ambientale dei tracciati<br />

prevedono la stabilizzazione<br />

del terreno superficiale con lo<br />

scopo di rallentare la velocità<br />

di scorrimento delle acque<br />

meteoriche sia per garantire<br />

il successo degli <strong>in</strong>terventi<br />

di riprist<strong>in</strong>o vegetazionale<br />

sia per garantire la sicurezza<br />

delle condotte posate.<br />

Le opere consistono <strong>in</strong><br />

elementi rompi-tratta<br />

che hanno lo scopo di<br />

aumentare la protezione<br />

del terreno dai fenomeni<br />

erosivi, salvaguardare gli<br />

aspetti paesaggistico - visivi<br />

Il 9 marzo <strong>2012</strong> si è<br />

registrata una perdita<br />

di greggio sull’oleodotto<br />

Viggiano-Taranto,<br />

all’altezza di Bernalda (MT)<br />

<strong>in</strong> corrispondenza di un<br />

pozzetto di alloggiamento<br />

di una valvola. L’<strong>in</strong>tero<br />

oleodotto, sorvegliato<br />

tramite cont<strong>in</strong>ua ispezione a<br />

terra e sorvolo con elicottero<br />

con frequenza settimanale,<br />

è di proprietà SOM (Società<br />

Oleodotti Meridionale),<br />

società partecipata eni e<br />

Shell. L’esercizio, l’ispezione<br />

e la manutenzione<br />

dell’oleodotto sono effettuati<br />

direttamente dalla Raff<strong>in</strong>eria<br />

di Taranto di eni r&m,<br />

mediante un contratto di<br />

Servizi. Nel marzo <strong>2012</strong>,<br />

non appena ricevuta la<br />

segnalazione dell’anomalia,<br />

tempestivamente il<br />

personale di raff<strong>in</strong>eria<br />

Al 2011 non<br />

si sono verificate<br />

fuoriuscite<br />

di petrolio grezzo<br />

da <strong>in</strong>stallazioni<br />

e condotte.<br />

e ricreare gli ecosistemi<br />

naturali presenti prima<br />

dei lavori.<br />

Le condotte sono state<br />

posizionate <strong>in</strong> modo da<br />

non <strong>in</strong>terrompere i corridoi<br />

ecologici e sono <strong>in</strong>terrate<br />

a una profondità che va da<br />

1,5 m a 2 m, <strong>in</strong> funzione<br />

della tipologia delle aree<br />

attraversate. S<strong>in</strong> dall’<strong>in</strong>izio<br />

ha attivato le azioni di<br />

depressurizzazione della<br />

condotta, sezionando<br />

la parte di tubazione<br />

<strong>in</strong>teressata dall’evento e,<br />

parallelamente, ha attivato<br />

le azioni di svuotamento del<br />

pozzetto f<strong>in</strong>o alla completa<br />

rimozione del prodotto,<br />

per proseguire con le<br />

operazioni di contenimento<br />

e recupero e le misure di<br />

prevenzione e messa <strong>in</strong><br />

sicurezza d’emergenza<br />

del sito. La tempestività<br />

di tale <strong>in</strong>tervento, cui ha<br />

partecipato a supporto anche<br />

il DIME con le sue società<br />

contrattiste specializzate,<br />

ha consentito di ridurre<br />

l’impatto ambientale<br />

attraverso un contenimento,<br />

cui è seguita la bonifica del<br />

sito, tuttora <strong>in</strong> corso, sempre<br />

ad opera di r&m. La Raff<strong>in</strong>eria<br />

ha provveduto a mettere <strong>in</strong><br />

della presenza di eni <strong>in</strong><br />

Val d’Agri al 2011, non si<br />

sono verificate fuoriuscite<br />

di petrolio grezzo dalle<br />

<strong>in</strong>stallazioni e dalle<br />

condotte. Nel marzo <strong>2012</strong><br />

si è registrata una perdita<br />

di greggio sull’oleodotto<br />

Viggiano-Taranto, all’altezza<br />

di Bernalda (MT), di cui è <strong>in</strong><br />

corso la bonifica (vedi box<br />

qui sotto). Prima dell’entrata<br />

<strong>in</strong> esercizio dell’oleodotto<br />

Val d’Agri-Taranto, si sono<br />

verificati sversamenti di<br />

petrolio a causa di <strong>in</strong>cidenti<br />

stradali occorsi alle autobotti<br />

dedicate al trasporto del<br />

greggio. Il posizionamento<br />

delle condotte esclude ogni<br />

possibile <strong>in</strong>terferenza con i<br />

corsi d’acqua.<br />

campo ogni azioni per stabilire<br />

le cause dell’accaduto, sia<br />

mediante verifiche <strong>in</strong>terne, sia<br />

conferendo apposito <strong>in</strong>carico<br />

al massimo Ente italiano<br />

competente <strong>in</strong> materia:<br />

l’Istituto Italiano di Saldature<br />

di Genova.<br />

Dall’esame del tratto di<br />

condotta <strong>in</strong>teressato<br />

dall’evento, dove subito,<br />

a vista, si era potuta<br />

apprezzare la presenza<br />

di un piccolo foro sulla<br />

generatrice superiore del<br />

tubo, si è accertato che la<br />

fuoriuscita del greggio è<br />

stata causata da un atto<br />

doloso di danneggiamento<br />

dell’oleodotto ad opera<br />

di ignoti e si è potuta<br />

escludere la presenza<br />

di altri meccanismi di<br />

danneggiamento o di<br />

difetti nel materiale e nella<br />

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