Eni in Basilicata, Local Report 2012
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52 53 Le attività operative e le misure di tutela ambientale Le misure di tutela ambientale adottate dal DIME per ridurre e minimizzare gli impatti sul territorio delle attività di eni in Val d’Agri consistono sia in operazioni di gestione corrente sia in specifiche soluzioni tecnologiche applicate nelle diverse fasi operative di perforazione, work-over e produzione. Il presidio operativo in campo comprendente sopralluoghi, attività di monitoraggio sugli aspetti ambientali (rifiuti, rumore, qualità dell’aria), audit interni e audit eseguiti sulle ditte contrattiste, è la forma primaria per assicurare un controllo continuo e costante nell’ambito dei siti operativi. Sopralluoghi ambientali vengono fatti su base settimanale presso il COVA e vengono realizzati attraverso personale preposto che effettua giri d’impianto e compila report dettagliati con definizione delle azioni preventive/ correttive. Le attività di esplorazione e perforazione eni in Basilicata Le attività esplorative sono state condotte con rilievi geologici, geofisici o geochimici in Val d’Agri sin dal 1981 e hanno permesso di conoscere in maniera approfondita il sottosuolo della Basilicata e in particolare della Val d’Agri, raccogliendo un patrimonio scientifico utile per la gestione del territorio. Le attività di perforazione sono caratterizzate da una presenza temporanea sul territorio con impatti ambientali contenuti, limitati nel tempo e con effetti reversibili. La scelta dell’ubicazione di tutte le postazioni è basata su: • confronto con la pianificazione territoriale e i vincoli legislativi esistenti sul territorio; • criteri di minimizzazione degli impatti ambientali e sociali in linea con i migliori standard internazionali; • criteri che privilegiano i siti in cui vi sono le maggiori possibilità di effettuare più pozzi dalla stessa localizzazione. I fluidi di perforazione utilizzati sono esclusivamente composizioni a base di acqua con aggiunta di prodotti come bentonite, barite, biopolimeri. Durante l’attività di perforazione, i fluidi vengono riportati progressivamente in superficie per la separazione dei detriti di perforazione dal fluido stesso. Questo circuito continuo di “pulizia e riutilizzo” consente di ridurre i quantitativi di fluidi impiegati. In particolare sono effettuate operazioni di: • eliminazione delle parti grossolane (setacciatura attraverso vibrovaglio); • rimozione delle particelle più fini attraverso centrifuga. Queste operazioni di “ricondizionamento” avvengono all’interno del cosiddetto “circuito dei fluidi di perforazione”, che è un sistema chiuso che prevede la separazione dei detriti e il trattamento del fluido stesso, al fine di un suo utilizzo per tempi prolungati La protezione e l’isolamento completo delle falde acquifere è garantito nel corso di tutta l’attività di perforazione, grazie a una tecnica di perforazione che prevede la discesa sequenziale di colonne di rivestimento a diametri decrescenti che vengono poi cementate nell’intercapedine tubazioneforo. Questo processo evita qualsiasi contatto tra le falde acquifere e i fluidi utilizzati durante le fasi di perforazione. In Val d’Agri, nel 2008, in località a Cerro Falcone, è stata applicata la tecnica dell’Extreme Lean Profile (pozzi a diametrie ridotte) che assicura un miglior controllo e maggiore sicurezza sul pozzo. Questa
tecnologia di proprietà eni permette inoltre di ridurre la produzione di detriti, l’utilizzo di volumi di fluidi (e conseguentemente di reflui), oltre a determinare una sensibile diminuzione dei tempi di perforazione. Questa tecnica, impiegata per la prima volta in Val d’Agri, è oggi diventata lo standard nel settore della perforazione. Nel 2011 sono state prodotte 7.714 tonnellate di rifiuti di perforazione, che sono stati caratterizzati e smaltiti presso impianti di Pozzo Alli 2 smaltimento autorizzati. La fase di realizzazione dei pozzi non comporta alcuno scarico di acque. Per ridurre il numero di postazioni e quindi l’impatto ambientale, viene adottata la tecnologia dei pozzi direzionati e/o orizzontali, detta clusterizzazione, grazie alla quale da una sola postazione è possibile perforare più pozzi. Tecnologie di perforazione orizzontale altamente avanzate permettono di ridurre il numero di pozzi di sviluppo da realizzare per un’ottimale coltivazione del giacimento. Per realizzare profili di pozzo direzionati e non verticali, si usano attrezzature e tecniche particolari che permettono di dirigere, mediante controllo dalla superficie, lo scalpello di perforazione nei tre assi, navigando così all’interno della formazione. Per la prima volta sono state adottate innovative misure per l’inserimento paesaggistico e ambientale del pozzo di perforazione ALLI 2 (Comune di Marsicovetere), con La tecnologia dei pozzi direzionati e/o orizzontali consente di minimizzare l’impatto sull’ambiente. l’obiettivo di mitigare l’impatto visivo tramite misure, quali: • la colorazione della torre di perforazione e degli altri manufatti sulla base dei colori del paesaggio circostante; • l’uso di materiali locali per i piazzali; • la piantumazione di essenze autoctone con funzione di mascheramento visivo; • l’adozione di impianti di illuminazione in grado di evitare la dispersione della luce verso l’alto e verso l’esterno. Per ridurre l’emissione acustica degli impianti vengono effettuate campagne di misurazione del rumore ante operam e adottate soluzioni quali: • elettrificazione dell’impianto di perforazione (utilizzo di generatori diesel per sola
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tecnologia di proprietà eni<br />
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l’utilizzo di volumi di fluidi<br />
(e conseguentemente di<br />
reflui), oltre a determ<strong>in</strong>are<br />
una sensibile dim<strong>in</strong>uzione<br />
dei tempi di perforazione.<br />
Questa tecnica, impiegata<br />
per la prima volta <strong>in</strong> Val<br />
d’Agri, è oggi diventata lo<br />
standard nel settore della<br />
perforazione.<br />
Nel 2011 sono state<br />
prodotte 7.714 tonnellate di<br />
rifiuti di perforazione, che<br />
sono stati caratterizzati e<br />
smaltiti presso impianti di<br />
Pozzo Alli 2<br />
smaltimento autorizzati.<br />
La fase di realizzazione dei<br />
pozzi non comporta alcuno<br />
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Per ridurre il numero di<br />
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ambientale, viene adottata<br />
la tecnologia dei pozzi<br />
direzionati e/o orizzontali,<br />
detta clusterizzazione,<br />
grazie alla quale da una<br />
sola postazione è possibile<br />
perforare più pozzi.<br />
Tecnologie di perforazione<br />
orizzontale altamente<br />
avanzate permettono di<br />
ridurre il numero di pozzi di<br />
sviluppo da realizzare per<br />
un’ottimale coltivazione del<br />
giacimento. Per realizzare<br />
profili di pozzo direzionati<br />
e non verticali, si usano<br />
attrezzature e tecniche<br />
particolari che permettono di<br />
dirigere, mediante controllo<br />
dalla superficie, lo scalpello<br />
di perforazione nei tre assi,<br />
navigando così all’<strong>in</strong>terno<br />
della formazione.<br />
Per la prima volta sono<br />
state adottate <strong>in</strong>novative<br />
misure per l’<strong>in</strong>serimento<br />
paesaggistico e ambientale<br />
del pozzo di perforazione<br />
ALLI 2 (Comune di<br />
Marsicovetere), con<br />
La tecnologia<br />
dei pozzi<br />
direzionati e/o<br />
orizzontali<br />
consente di<br />
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l’impatto<br />
sull’ambiente.<br />
l’obiettivo di mitigare<br />
l’impatto visivo tramite<br />
misure, quali:<br />
• la colorazione della torre<br />
di perforazione e degli<br />
altri manufatti sulla base<br />
dei colori del paesaggio<br />
circostante;<br />
• l’uso di materiali locali<br />
per i piazzali;<br />
• la piantumazione di<br />
essenze autoctone<br />
con funzione di<br />
mascheramento visivo;<br />
• l’adozione di impianti di<br />
illum<strong>in</strong>azione <strong>in</strong> grado di<br />
evitare la dispersione della<br />
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l’esterno.<br />
Per ridurre l’emissione<br />
acustica degli impianti<br />
vengono effettuate<br />
campagne di misurazione<br />
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adottate soluzioni quali:<br />
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perforazione (utilizzo di<br />
generatori diesel per sola