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INFLUENZA SOCIALE - Dante Alighieri

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In collaborazione con<br />

Teresa Saolo<br />

<strong>INFLUENZA</strong> <strong>SOCIALE</strong><br />

(1° PARTE)<br />

Prof. Uberta Ganucci Cancellieri – Psicologia Sociale – Università per Stranieri <strong>Dante</strong> <strong>Alighieri</strong> Reggio di Calabria


Le Conseguenze dell’Influenza Sociale<br />

Conversione le persone possono<br />

conformarsi sia pubblicamente che<br />

privatamente<br />

Acquiescenza<br />

conformità<br />

pubblica ma<br />

non privata<br />

Nail<br />

(1986)<br />

Indipendenza<br />

né conformità<br />

pubblica né<br />

privata.<br />

Anti - acquiescenza conformità privata<br />

ma non pubblica<br />

Prof. Uberta Ganucci Cancellieri – Psicologia Sociale – Università per Stranieri <strong>Dante</strong> <strong>Alighieri</strong> Reggio di Calabria


Il Conformismo nei Gruppi<br />

I Primi studi sui processi di influenza sociale nei gruppi<br />

che rappresentano anche i primi e più famosi<br />

esperimenti della psicologia<br />

Muzafer Sherif<br />

Sull’Emergenza delle<br />

norme in gruppi<br />

esposti a situazioni<br />

percettive ambigue<br />

(1935, 1936)<br />

Solomon Asch<br />

Sul conformismo in<br />

giudizi percettivi<br />

non ambigui<br />

(1951,1956)<br />

Prof. Uberta Ganucci Cancellieri – Psicologia Sociale – Università per Stranieri <strong>Dante</strong> <strong>Alighieri</strong> Reggio di Calabria


La Formazione delle Norme di Gruppo (Sherif)<br />

Esperimento sull’effetto<br />

autocinetico: un punto<br />

luminoso all’interno di<br />

una stanza buia<br />

Per effetto di un’illusione ottica<br />

detta appunto autocinetico<br />

sembra essere in movimento).<br />

Prof. Uberta Ganucci Cancellieri – Psicologia Sociale – Università per Stranieri <strong>Dante</strong> <strong>Alighieri</strong> Reggio di Calabria


Risultati Esperimento di Sherif<br />

Sherif (1935)<br />

I risultati dei suoi<br />

esperimenti<br />

dimostrano che:<br />

Il contatto con gli altri può influenzare la<br />

nostra percezione della realtà creando una<br />

specie di Norma Percettiva.<br />

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Processo di Trasmissione delle Norme<br />

Jacobs e Campbell (1961)<br />

Condussero esperimenti con<br />

la stessa tecnica ed hanno<br />

evidenziato che:<br />

Quando ci troviamo di<br />

fronte ad una realtà che<br />

non sappiamo come<br />

interpretare o valutare,<br />

ci facciamo influenzare<br />

dagli altri specialmente<br />

se si mostrano sicuri di<br />

loro stessi, inoltre<br />

l’influenza permane<br />

anche in assenza delle<br />

persone che ci hanno<br />

influenzato.<br />

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L’Influenza della Maggioranza (Asch)<br />

Asch<br />

Voleva studiare le<br />

condizioni che<br />

inducono gli individui a<br />

restare indipendenti o a<br />

cedere alle pressioni di<br />

un gruppo quando va in<br />

senso contrario ai fatti.<br />

Creò una situazione<br />

percettiva non ambigua<br />

nella quale i partecipanti<br />

non potevano avere<br />

alcun dubbio circa la<br />

risposta giusta da dare.<br />

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Esperimento di Asch (1952)<br />

Asch faceva partecipare 8 soggetti e<br />

7 erano complici<br />

Li faceva accomodare intorno ad un<br />

tavolo con altri soggetti tutti complici<br />

dello sperimentatore<br />

e mostrava loro un cartone con una<br />

linea detta standard, successivamente<br />

un secondo cartone con 3 linee di<br />

diversa lunghezza.<br />

Il 25% non si conformò<br />

alla maggioranza<br />

Il 75% si conformò<br />

almeno una volta alle<br />

pressioni del gruppo<br />

Solo il 5% si adeguò<br />

ad ogni ripetizione<br />

della prova<br />

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Il Dilemma dei Partecipanti<br />

Asch ritiene che per tutti i partecipanti la<br />

situazione dilemmatica si sviluppi seguendo le<br />

stesse fasi:<br />

1) Percezione di una difficoltà<br />

2) Sforzo per ristabilire un equilibrio<br />

3) Localizzare la difficoltà in loro stessi<br />

4) Tentativi per giungere ad una soluzione<br />

5) Concentrarsi sull’oggetto di giudizio<br />

6) Dubbio sulle proprie capacità percettive<br />

7) Desiderio di essere d’accordo con il gruppo<br />

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Diversi Tipi di Indipendenza<br />

Asch arriva a proporre una distinzione tra 2 tipi<br />

di indipendenza dalla maggioranza:<br />

INDIPENDENTI CON<br />

FIDUCIA<br />

INDIPENDENTI<br />

SENZA FIDUCIA<br />

I soggetti hanno grande<br />

convinzione di se<br />

stessi, guardano fissi lo<br />

sperimentatore<br />

I soggetti ammettono<br />

che i loro giudizi sono<br />

errati e quelli degli altri<br />

giusti<br />

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Diversi Tipi di Conformismo<br />

Asch distingue 3 tipi di Sottomissione (conformismo<br />

nei confronti della maggioranza)<br />

Deformazione della Percezione<br />

Deformazione del<br />

Giudizio<br />

Deformazione Dinamica<br />

Non hanno<br />

consapevolezza<br />

dell’influenza del<br />

gruppo<br />

Attribuiscono la divergenza<br />

di giudizio ad un proprio<br />

errore e sentono fortemente<br />

la pressione della<br />

maggioranza<br />

Il bisogno di non<br />

sentirsi esclusi dal<br />

gruppo<br />

sopprimono il<br />

proprio giudizio<br />

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Influenza Sociale Informativa e Normativa<br />

Harold Kelley, (1952) sulla base delle distinzioni di Asch<br />

sulla sottomissione alla maggioranza dei gruppi<br />

sosteneva che essi svolgono 2 funzioni:<br />

FUNZIONE CONFRONTO <strong>SOCIALE</strong><br />

(fissare punti di riferimento rispetto ai quali le<br />

persone possono valutare se stesse e gli altri)<br />

FUNZIONE NORMATIVA<br />

(fissare i criteri che definiscono gli<br />

atteggiamenti e le credenze e nel distribuire<br />

premi e punizioni in funzione dell’adeguamento<br />

o meno di tali standard )<br />

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Teoria della Dipendenza<br />

Deutsch e Gerard (1955)<br />

I membri di un gruppo sono «cognitivamente e<br />

socialmente dipendenti gli uni dagli altri e dalle<br />

norme che il gruppo difende»<br />

Tale dipendenza reciproca dei membri può<br />

avere una duplice natura:<br />

(influenza normativa/informativa)<br />

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Teoria della Dipendenza (Deutsch e Gerard,1955)<br />

<strong>INFLUENZA</strong> NORMATIVA:<br />

perché desiderano ottenere da coloro che<br />

esercitano l’influenza conseguenze positive<br />

(approvazione) ed evitare le conseguenze<br />

negative (rifiuto sociale)<br />

(cambiamenti finalizzati ad evitare il conflitto)<br />

<strong>INFLUENZA</strong> INFORMATIVA<br />

Perché utilizzano i comportamenti e i giudizi delle<br />

altre persone come fonti di informazione<br />

potenzialmente valide sulla realtà<br />

(da luogo a cambiamenti duraturi)<br />

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Le Reazioni nei confronti dei Gruppi Devianti<br />

Schacter (1951): Studia come i gruppi si<br />

comportano nei confronti di membri che non si<br />

conformano<br />

“Il deviante può essere considerato una minaccia<br />

per la coesione del gruppo. Per ricondurlo<br />

all’uniformità, il gruppo può aumentare la quantità<br />

di comunicazioni e atti persuasivi, o, in alternativa,<br />

espellere dal gruppo il deviante, emarginarlo così<br />

da non renderlo più un pericolo”<br />

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Lo studio di Stanley Schacter<br />

Esperimento sulla devianza Intra-gruppo<br />

Sono stati formati gruppi da 5-7 soggetti ingenui e 3 complici<br />

I partecipanti tra loro estranei dovevano discutere su un caso di<br />

delinquenza giovanile.<br />

In ogni gruppo erano presenti 3 complici dello sperimentatore, che<br />

avevano tre ruolo diversi:<br />

• Il soggetto Deviante (doveva sostenere una posizione diversa<br />

a lungo la massima punizione)<br />

• Il soggetto Volubile (doveva cominciare con punizione severa<br />

e poi conformarsi verso la maggioranza del gruppo).<br />

• Il soggetto Modale (doveva sostenere per tutta la discussione<br />

la posizione sostenuta dalla maggioranza del gruppo senza<br />

discostarsi troppo)<br />

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Il Deviante<br />

Il Deviante è un soggetto poco amato ma<br />

con cui il gruppo comunica molto.<br />

• Questo andamento è più visibile nei<br />

gruppi più coesi.<br />

• Dopo un picco, la qualità della<br />

comunicazione declina, cercano di<br />

convincerlo a cambiare idea, in seguito<br />

viene abbandonato dal gruppo<br />

soprattutto quei soggetti che presentano<br />

opinioni marcate.<br />

• Viene scartato dalla formazione del<br />

gruppo.<br />

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Fattori situazionali che favoriscono il conformismo (Asch)<br />

1) Numerosità della Maggioranza<br />

2) Unanimità della Maggioranza<br />

3) Coesione del Gruppo<br />

4) Rilevanza dell’argomento per il Gruppo<br />

5) Prestigio della Maggioranza<br />

6) Differenze Culturali<br />

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Fattori personali che favoriscono il conformismo:<br />

• Autoconsapevolezza Pubblica (Immagine pubblica<br />

ci conformiamo al gruppo).<br />

• Autoconsapevolezza Privata (Consapevoli degli<br />

aspetti privati della nostra immagine si tende a ridurre la<br />

tendenza a conformarsi alla maggioranza)<br />

• Esigenze di Autopresentazione (conformarsi<br />

quando c’è la preoccupazione della reazione sociale )<br />

• Bisogno di Individuazione (disaccordo con la<br />

maggioranza sentirsi diversi avere un’identità unica)<br />

• Desiderio di Controllo (reattanza: mantenere il<br />

controllo sulle proprie scelte)<br />

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Influenza Sociale secondo la Prospettiva Genetica<br />

Fino ad ora ci siamo occupati solo dell’influenza sociale dal<br />

punto di vista della maggioranza,<br />

Moscovici (1976) si focalizza sull’influenza sociale delle<br />

minoranze e sulla loro capacità di produrre innovazione.<br />

Influenza della minoranza:<br />

L’influenza maggioritaria si realizza attraverso una<br />

apparente collaborazione tra chi riceve l’influenza e chi la<br />

esercita.<br />

Una minoranza per esercitare influenza deve definire una<br />

propria posizione antagonista e alternativa a quella della<br />

maggioranza.<br />

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Influenza Sociale secondo la Prospettiva Genetica<br />

Il gruppo minoritario propone norme in<br />

contrasto con quelle dominanti<br />

Un gruppo maggioritario assume e<br />

diffonde le norme e le ideologie<br />

dominanti<br />

Il conflitto tra maggioranze e minoranza<br />

che si può risolvere:<br />

• Conformità: prevalere della<br />

maggioranza<br />

• Innovazione: prevalere della<br />

minoranza<br />

• Normalizzazione: adeguamento<br />

reciproco che da luogo all’elaborazione<br />

di una norma<br />

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Lo Stile della Minoranza Efficace<br />

L’entità dell’influenza della minoranza dipende<br />

prevalentemente dallo stile di comportamento e negoziazione<br />

che esso adotta. In particolare le caratteristiche stilistiche che<br />

rendono efficace l’influenza della minoranza sono:<br />

• Consistenza (capacità di mantenere un accordo unanime<br />

sulle proprie posizioni in situazioni e momenti diversi)<br />

• Capacità di apparire autonoma e indipendente<br />

nell’affermazione delle proprie posizioni<br />

• Flessibilità (Disponibilità a negoziare compromessi<br />

ragionevoli con la maggioranza)<br />

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Maggioranza e Minoranza stimolano processi<br />

diversi qualitativamente?<br />

Minoranza<br />

Accertamento validità tesi<br />

minoranza<br />

Ricerca ulteriori<br />

informazioni<br />

Conversione<br />

(Influenza Informativa)<br />

Maggioranza<br />

Comparazione<br />

Attenzione a<br />

conseguenze di conflitto<br />

Disagio e tensione<br />

Acquiescenza pubblica<br />

(Influenza Normativa)<br />

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L’influenza della Minoranza stimola la Creatività<br />

Charlan Nemeth (1985) sostiene che: il<br />

dissenso minoritario produce un<br />

pensiero innovativo<br />

Induce minore tensione e stress e<br />

stimola la creatività (Problem Solving)<br />

La maggioranza porta verso il<br />

pensiero convergente è importante<br />

aderire alla norma condivisa<br />

Questo può portare a bloccare il<br />

processo di ricerca e trovare delle<br />

alternative.<br />

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Teoria dell’Impatto Sociale Latanè<br />

Latanè 1981<br />

«L’entità dell’influenza che le persone esercitano<br />

in una determinata situazione, dipende dal<br />

numero delle persone, dalla loro forza e dalla<br />

vicinanza con il bersaglio dell’influenza»<br />

“I teorici dell'impatto sociale affermano che<br />

all'interno dei piccoli gruppi, ciascun membro ha<br />

più libertà, i fattori d'influenza sono pochi”.<br />

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Teoria dell’Impatto Sociale<br />

Ciò che gli psicologi sociali non sono ancora<br />

riusciti a studiare, tuttavia, è come questi diversi<br />

aspetti si combinano nelle più banali situazioni<br />

quotidiane nelle quali ciascuno di Noi è bersaglio<br />

e fonte di influenza, può essere in minoranza in<br />

una situazione, ma è consapevole di condividere<br />

l’opinione di una maggioranza sovraordinata.<br />

Ed è per questo che si è cercato di stimolare lo<br />

studio di gruppi reali che interagiscono per un<br />

lungo periodo.<br />

Prof. Uberta Ganucci Cancellieri – Psicologia Sociale – Università per Stranieri <strong>Dante</strong> <strong>Alighieri</strong> Reggio di Calabria


In collaborazione con<br />

Giuseppina Varacalli<br />

L’<strong>INFLUENZA</strong> <strong>SOCIALE</strong><br />

(2° PARTE)<br />

Prof. Uberta Ganucci Cancellieri – Psicologia Sociale – Università per Stranieri <strong>Dante</strong> <strong>Alighieri</strong> Reggio di Calabria


La Compiacenza nelle Relazioni Diadiche<br />

La ricerca sull’influenza<br />

sociale si sviluppa in 2 direzioni:<br />

Studio dei gruppi Studio nelle relazioni<br />

diadiche<br />

(Relazione<br />

“influenzante” e “bersaglio”)<br />

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I diversi tipi di Potere<br />

Secondo French e Raven (1956) esistono 6<br />

diversi tipi di potere<br />

1) Potere di Ricompensa<br />

2) Potere di Coercizione<br />

3) Potere dell’Esperienza<br />

4) Potere di Riferimento<br />

5) Potere Legittimo<br />

6) Potere Informativo<br />

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I 6 poteri di French e Raven<br />

1. Potere di Ricompensa capacità<br />

dell’agente di fornire alla persona bersaglio premi,<br />

vantaggi o comunque di aiutarla negli a raggiungere gli<br />

obiettivi desiderati.<br />

2. Potere di Coercizione possibilità<br />

dell’agente di costringere il bersaglio ad accettare le<br />

proprie richieste.<br />

3. Potere dell’Esperienza è quello che<br />

hanno gli esperti dei consigli dei quali siamo abituati a<br />

fidarci.<br />

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I 6 Poteri di French e Raven<br />

4. Potere di Riferimento è quello che<br />

hanno le persone che noi ammiriamo o alle quali<br />

vogliamo assomigliare.<br />

5. Potere Legittimo è il potere che l’agente<br />

riceve dal gruppo o da norme sociale.<br />

6. Potere Informativo dipende dalle<br />

informazioni che l’agente influenzante trasmette.<br />

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Le Strategie Persuasive (Cialdini, 1993)<br />

• Cercare di piacere agli altri<br />

• Mettere il piede nella porta<br />

• Il colpo basso<br />

• Far apparire difficile da ottenere<br />

• Dare l’impressione che ci sia poco tempo<br />

• Farsi sbattere la porta in faccia<br />

• Questo non è tutto<br />

• Fornire delle ragioni<br />

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Fattori che favoriscono la Compiacenza<br />

La prima condizione che favorisce la compiacenza<br />

Lo stato d’animo positivo del bersaglio:<br />

favorisce maggiore<br />

attività e<br />

disponibilità ad<br />

impegnarsi a fare<br />

ciò che le viene<br />

richiesto<br />

stimola pensieri e<br />

ricordi positivi<br />

diminuisce la probabilità di risposte critiche e aumenta quella<br />

di risposte positive<br />

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Obbedienza all’autorità: le ricerche di Milgram<br />

Gli esperimenti realizzati da Milgram tra il<br />

1960 e il 1963 focalizzano l’attenzione<br />

“sull’obbedienza all’autorità”.<br />

Eventi sociali, come lo sterminio degli ebrei,<br />

lo avevano portato a cercare di capire come<br />

mai uomini che prima avevano una vita<br />

normale avessero compiuto atti così<br />

inaccettabili.<br />

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L’Esperimento di Milgram<br />

Milgram elabora un esperimento volto a studiare le<br />

condizioni che possono favorire o sfavorire<br />

l’obbedienza.<br />

Questo esperimento prevede il reclutamento di 3<br />

attori:<br />

1. Lo sperimentatore<br />

2. L’insegnante (soggetto ignaro)<br />

3. L’allievo<br />

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La Metodologia dell’Esperimento<br />

Lo sperimentatore spiega che si tratta di studiare l’effetto delle<br />

punizioni sull’apprendimento. Il materiale didattico era una lista<br />

di coppie di parole che dovevano essere memorizzate: uno<br />

dei due partecipanti avrebbe dovuto svolgere il ruolo di<br />

insegnante e l’altro quello di allievo.<br />

La suddivisione dei ruoli avviene apparentemente in modo<br />

casuale estraendo il nome, ma in realtà entrambi i cartellini<br />

estratti hanno la scritta insegnante, per cui i soggetti ingenui<br />

hanno tutti il ruolo di insegnanti.<br />

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La Metodologia dell’Esperimento<br />

Ogni volta che l’allievo sbagliava, l’insegnante doveva punirlo mediante<br />

una scossa elettrica che doveva progredire con l’aumentare degli errori. Ai<br />

partecipanti veniva mostrato un apparecchio finto che somministrava shock<br />

elettrici dove sulla parete anteriore era riportati una serie di interruttori con<br />

etichette che indicavano l’intensità della scossa corrispondente che partiva<br />

da un minimo di 15 volt fino ad un massimo di 450 volt, inoltre su ogni<br />

etichetta c’era anche indicata la gravità della scossa con definizioni verbali<br />

per esempio shock lieve, shock estremamente intenso fino a pericolo<br />

shock grave. Inoltre per far capire ai partecipanti che era vero veniva loro<br />

fatta provare una scossa minima di 15 volt.<br />

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Compiti dell’Insegnante (soggetto ignaro)<br />

All’insegnante viene somministrata una scossa di 15 volt in<br />

modo che si renda conto che tutto è vero.<br />

I suoi compiti sono:<br />

• Leggere all’allievo coppie di parole;<br />

• Ripetere la seconda parola di ogni coppia,<br />

accompagnata da altre 4 associazioni;<br />

• Decidere se la risposta dell’allievo è esatta;<br />

• Infliggere una scossa aumentando d’intensità<br />

per ogni errore commesso dall’allievo<br />

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Compiti dell’allievo (soggetto complice)<br />

L’allievo è legato ad una sedia<br />

con delle fasce per ridurre i<br />

movimenti che potrebbe fare.<br />

Era addestrato a fornire le<br />

risposte in modo tale che<br />

ci fosse un errore ogni 3<br />

risposte esatte.<br />

Le reazioni in corrispondenza delle successive scosse<br />

elettriche erano predefinite:<br />

Le prime reazioni di protesta si verificarono con la scossa di<br />

300 volt, l’allievo sbatteva contro la parete e non dava più le<br />

risposte.<br />

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Il Ruolo dello Sperimentatore<br />

Lo sperimentatore ha il compito di<br />

incitare i soggetti ignari a continuare<br />

l’esperimento con frasi del tipo:<br />

• Per favore continui ...<br />

• L’esperimento richiede che lei continui ...<br />

• E’ assolutamente essenziale che lei continui …<br />

• Lei non ha altra scelta, deve continuare…<br />

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Ruolo dello Sperimentatore<br />

A conclusione dell’esperimento al soggetto<br />

veniva detta la verità, veniva fatto parlare<br />

con la presunta vittima e ci si assicurava<br />

che non ci si trovasse in uno stato d’animo<br />

negativo.<br />

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Risultati<br />

Milgram si sarebbe aspettato che solo pochi<br />

partecipanti avrebbero obbedito, continuando a<br />

dare scosse fino all’intensità massima prevista.<br />

I risultati ottenuti furono diversi da quelli<br />

attesi:<br />

il 65% dei partecipanti obbedì allo<br />

sperimentatore<br />

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L’interpretazione di Milgram<br />

Secondo Milgram per spiegare l’obbedienza è necessario tenere<br />

presente le seguenti caratteristiche della situazione sperimentale:<br />

I soggetti partecipano ad un esperimento che si svolge in una prestigiosa<br />

università e quindi accresce l’affidabilità della situazione.<br />

I soggetti sono consapevoli di aver accettato liberamente di partecipare e quindi<br />

credono che anche gli stessi allievi hanno scelto di partecipare liberamente.<br />

I soggetti si sentono impegnati a rispettare l’impegno preso per il quale sono stati<br />

pagati.<br />

I soggetti si trovano in una situazione ambigua nella quale esistono pochi standard<br />

per definire cosa uno psicologo può fare e quali sono i diritti dei soggetti.<br />

La vittima sembra accettare le punizioni in quanto protesta solo al raggiungimento<br />

dell’intensità di 300 volt.<br />

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L’interpretazione di Milgram<br />

L’insieme di queste condizioni sperimentali<br />

porta il soggetto ad un conflitto interiore<br />

perché non vorrebbe fare del male ma vuole<br />

obbedire all’autorità legittima.<br />

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I Fattori che influenzano l’Obbedienza<br />

Fattori che modificano il grado di obbedienza:<br />

• Responsabilità Personale: se lo sperimentatore si<br />

assume esplicitamente la responsabilità delle<br />

conseguenze, più dell’80% dei soggetti obbedisce<br />

fino alla fine<br />

• Il soggetto deve firmare un’assunzione di<br />

responsabilità: l’obbedienza si azzera<br />

• La legittimità dell’autorità: se lo sperimentatore è<br />

uno studente, il tasso di obbedienza scende al 20%<br />

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I Fattori che influenzano l’Obbedienza<br />

• La vicinanza dell’autorità: se lo sperimentatore è<br />

in un’altra stanza il tasso di obbedienza scende<br />

• La presenza di dissidenti: se due sperimentatori<br />

si presentano in disaccordo tra loro il tasso di<br />

obbedienza scende al 10%<br />

• Altri soggetti rifiutano il compito: l’obbedienza<br />

decresce<br />

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I Fattori che influenzano l’Obbedienza<br />

• Il concentrarsi sugli aspetti tecnici del compito:<br />

un soggetto legge le sillabe da memorizzare e un<br />

altro somministra le scosse, l’obbedienza aumenta.<br />

• La natura sequenziale del compito: cominciare<br />

da piccole scosse facilità il proseguimento.<br />

Disobbedire dopo aver somministrato alcune<br />

scosse sembrerebbe incoerente<br />

Prof. Uberta Ganucci Cancellieri – Psicologia Sociale – Università per Stranieri <strong>Dante</strong> <strong>Alighieri</strong> Reggio di Calabria


I Fattori che influenzano l’Obbedienza<br />

• La vicinanza della vittima:<br />

- Se la vittima si trova nella stessa stanza<br />

l’obbedienza scende al 40%<br />

- Se il soggetto tocca la vittima l’obbedienza<br />

scende al 30%<br />

- Il contatto fisico ostacola la deumanizzazione<br />

Prof. Uberta Ganucci Cancellieri – Psicologia Sociale – Università per Stranieri <strong>Dante</strong> <strong>Alighieri</strong> Reggio di Calabria


Obbedienza dell’Autorità e responsabilità di Ruolo<br />

Milgram sostiene che nelle relazioni di<br />

ruolo di tipo gerarchico esiste una forte<br />

potenzialità di obbedienza in quanto:<br />

la persona di status inferiore percepisce una<br />

annullamento della responsabilità personale<br />

per la propria condotta.<br />

Prof. Uberta Ganucci Cancellieri – Psicologia Sociale – Università per Stranieri <strong>Dante</strong> <strong>Alighieri</strong> Reggio di Calabria


Obbedienza dell’Autorità e Caratteristiche Individuali<br />

Alcuni studi hanno affrontato il problema di come le<br />

caratteristiche individuali possono moderare l’effetto di<br />

diversi fattori situazionali o come variazioni nei fattori<br />

situazionali possono moderare la relazione fra<br />

caratteristiche individuali e obbedienza.<br />

Prof. Uberta Ganucci Cancellieri – Psicologia Sociale – Università per Stranieri <strong>Dante</strong> <strong>Alighieri</strong> Reggio di Calabria


Obbedienza all’Autorità e Caratteristiche Individuali<br />

Le persone che negli esperimenti obbediscono<br />

rispetto a quelle che non lo fanno:<br />

• Sono caratterizzate da un elevato<br />

autoritarismo.<br />

• Tendono ad avere maggiore fiducia<br />

interpersonale.<br />

• Tendono ad avere un locus of control esterno.<br />

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