IL LIBRO D'AMORE (.pdf) - Voglio Vivere ONLUS

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Un paese è un grande paese quando esso è capace di molto amore.” 8 – Maman Madeleine Il 6 Dicembre 1977, compiuta la sua vita e la sua opera, Raoul Follereau è ritornato alla Casa del Padre. Non posso completare questa narrazione senza evocare la parte avuta da sua moglie, Madeleine Follereau, nella Battaglia contro la lebbra e contro tutte le lebbre. Nel primo volume del suo libro “La sola verità è amarsi”, pubblicato nel 1966, Raoul Follereau scrive “La mia più grande fortuna”. La mia più grande fortuna La più grande fortuna della mia vita, fu mia moglie. Quando decidemmo di sposarci, avevamo trent’anni in due. I nostri genitori furono saggi, e ne sorrisero. Più di 50 anni sono passati: sorridiamo noi, oggi. Non feci mai nessun viaggio senza di lei. Mi ha accompagnato in tutti i lebbrosari del mondo. E’ stata il mio sostegno, sempre. E, talvolta, la mia consolazione. Lo confesso, freno a stento la mia irritazione quando una brava signora le dice, con una punta di invidia mal celata: “Comunque, lei fa dei bei viaggi”. Per lo più, essa sorride senza rispondere. Forse pensa allora a quella notte che passammo in fondo alla Bolivia, in una capanna che gli Indiani Quichuas ci avevano ceduto… Venne improvvisamente colpita da una crisi di appendicite. E distavamo mille chilometri dal medico più vicino. Nella notte senza luna, la scorgevo piegata in due e la sentivo gemere; non avevamo, per difenderci e per proteggerla, che una pistola inceppata, un mozzicone di candela e tre fiammiferi. Ebbi, in quell’oscurità che ci schiacciava, l’impressione strana e un po’ terrificante che i miei capelli – avevo trent’anni – diventassero bianchi. Oppure pensa a quella sera in cui il motore del nostro canotto si fermò in mezzo all’Amazzonia e noi, nella notte rischiarata da 30
lampi, ci sforzavamo di riguadagnare la riva remando con scatole di conserva, per raggiungere i canneti pullulanti di migliaia di zanzare e dove enormi caimani dormivano. E’ solo quando si è in due che si è invincibili.” 9 – Una voce che risuona ancora… Terminando, vorrei citarvi alcuni testi di Raoul Follereau apparsi sul Cristianesimo nel 1948 , in “L’Età dell’Uomo”, e sulla Carità, l’anno seguente 1949, in “Bomba atomica o Carità”. Capirete meglio perché questo uomo ha avuto una così grande risonanza. Il Cristianesimo “Il Cristianesimo ha dato agli uomini le loro sole vere libertà, la loro sola duratura felicità, le loro sole giuste leggi. Ha spezzato le catene degli schiavi ed ha fatto chinare davanti alla sua giustizia le fronti dei principi e dei re. Ha fatto dell’opera materna una funzione santa e venerata. Ha reso alla donna la sua grandezza rispettata e il suo tenero potere. Ha fatto dell’individuo un uomo. Ha protetto il bambino “a cui appartiene il Regno dei Cieli” Ha maledetto le guerre. Le ha limitate fintanto che ha avuto il potere di farlo. Ha creato ospedali, scuole. Ha curato, consolato, guarito senza posa durante venti secoli nel nome del Povero che diceva: ”Amatevi gli uni gli altri”. Il Cristianesimo è universale. Il suo messaggio è per tutti i popoli. La sua civiltà è simile al volto di Gesù… Il Cristianesimo, è la rivoluzione tramite la Carità…” 31
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