IL LIBRO D'AMORE (.pdf) - Voglio Vivere ONLUS

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Se piace a Dio, a questo Buon Dio nel quale uno solo di voi crede. Ma che vi ama entrambi…” Ai nostri Signori della Guerra Un anno dopo, il 1° settembre 1955, Raoul Follereau scrisse una seconda lettera aperta ai Nostri Signori della Guerra e della Pace: “ Signori i Grandi, Al Signor Presidente degli Stati Uniti e al Signor Presidente del Consiglio dei Ministri dell’Unione Sovietica, ho scritto una lettera. Una lettera molto rispettosa e cortese. Qualcuno deve aver pensato: molto ingenua! Non ho avuto risposta. Né dall’uno, né dall’altro. Io credo che questa sia stata per loro la prima occasione in cui si sono trovati d’accordo. Tuttavia non ero affatto esigente… Dal loro silenzio capisco ora come la mia richiesta fosse maldestra. Due bombardieri! Forse che si scherza con cose di questo genere?... Non me ne ho avuto a male. Ma non desisto… Ho fatto un altro calcolo. Se ogni volta che voi avete speso, nel 1954, per la morte due milioni di franchi, aveste dato cento franchi per i poveri amici i malati di lebbra, si sarebbero potuti guarire tutti i lebbrosi del mondo! Due milioni per uccidere: cento franchi per guarire! E’ semplice, no? E ciò parrebbe così derisorio che mi chiedo come farete a rifiutarmeli l’anno prossimo… Signori i Grandi, Nostri Signori della Guerra e della Pace, forse che veramente voi non troverete mai per guarire i Poveri, per nutrirli, per allevarli, la millesima parte di ciò che voi avete sacrificato per lunghi anni per uccidere, per odiare, per distruggere? Questa domanda, è l’uomo, ciascun uomo di ogni popolo che ve la pone. Che voi rimaniate o no silenziosi, egli si rallegrerà della 24
vostra iniziativa o constaterà la vostra indifferenza: in ogni caso, Voi non sfuggirete al suo giudizio…” Preghiera per tutti i poveri del mondo Poiché solo il silenzio gli rispose, allora Raoul Follereau si rivolse a Dio. Al Buon Dio: Preghiera per tutti i poveri del mondo… Signore, insegnaci a non amare noi stessi, a non amare soltanto i nostri, a non amare soltanto quelli che amiamo. Signore, insegnaci a pensare agli altri, ad amare, in primo luogo quelli che nessuno ama. Signore, facci soffrire della sofferenza altrui. Signore, facci la grazia di capire che ad ogni istante, mentre viviamo una vita troppo felice, protetta da Te, ci sono milioni di esseri umani, che sono pure Tuoi figli e nostri fratelli, che muoiono di fame, senza aver meritato di morire di fame, che muoiono di freddo, senza aver meritato di morite di freddo… Signore, abbi pietà di tutti i poveri del mondo. Abbi pietà dei lebbrosi, ai quali Tu così spesso hai sorriso, quand’eri su questa terra; pietà dei milioni di lebbrosi, che tendono verso la Tua Misericordia le mani senza dita, le braccia senza mani… E perdona a noi 25
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Ciò non ha mai fatto andare avanti
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