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Press Report Europe WSF 2009 - OpenFSM!

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<strong>Press</strong> <strong>Report</strong> <strong>Europe</strong> <strong>WSF</strong> <strong>2009</strong><br />

come a una risorsa da sfruttare. In questo senso noi popoli nativi siamo semplicemente un ostacolo<br />

ai loro interessi e l'assenza di regole precise sul piano internazionale fa sì che l'Amazzonia in questo<br />

momento sia il luogo cruciale del conflitto tra chi vuole lo "sviluppo" a tutti i costi, inclusi la<br />

distruzione di interi popoli e dell'ecosistema più importante del Pianeta, e chi dall'altro lato<br />

immagina un mondo che metta al centro i diritti e la sostenibilità invece che la crescita economica.<br />

Il secondo elemento di novità del Forum è proprio il ruolo giocato dai popoli indigeni, ormai parte<br />

integrante del movimento globale come soggetto politico capace di proposte rispetto ai grandi<br />

cambiamenti sociali e politici non solo nella regione latinoamericana ma nel mondo intero, specie<br />

per ciò che riguarda le questioni legate all'ambiente e allo sviluppo. Infine, il terzo aspetto di novità<br />

è proprio riferito al concetto di "sviluppo", inteso come crescita economica, che noi riteniamo<br />

essere la principale causa della crisi globale che stiamo vivendo.<br />

Quali sono le sfide principali che i movimenti lanceranno a Belem?<br />

Credo che si tratterà soprattutto di rispondere in maniera concreta alle sfide sociali e politiche poste<br />

dalla crisi economica, finanziaria e ambientale mondiale. Insisto, i movimenti sociali devono<br />

parlare molto chiaro sullo "sviluppo" come causa della debacle planetaria e proporre cose concrete<br />

per questo altro mondo possibile. Credo che nonostante le differenze culturali, geografiche e<br />

persino ideologiche, sarà opportuno stabilire un consenso e un'agenda d'azione basata sulla<br />

necessità di difendere i beni comuni e lottare contro la loro privatizzazione, sull'importanza delle<br />

lotte contro la precarizzazione del lavoro e sull'impegno dei movimenti contro la guerra in qualsiasi<br />

parte del mondo.<br />

Da ormai 15 anni i movimenti denunciano le storture del modello capitalista sul piano economico,<br />

sociale e ambientale, anticipandone le conseguenze nefaste per il pianeta e i suoi abitanti. Oggi<br />

viviamo una crisi gigantesca provocata proprio dal modello e dalle ricette del capitalismo. Il premio<br />

Nobel per l'economia Stiglitz l'ha paragonata all'impatto che ha avuto sul comunismo sovietico la<br />

caduta del muro di Berlino. Quale può essere il ruolo dei movimenti e del prossimo Fsm per<br />

rispondere alla crisi globale?<br />

Se i movimenti sociali rispondono alle sfide di cui parlavamo in precedenza attraverso una loro<br />

agenda comune di lotte e proposte, possono giocare un ruolo determinante ed essere protagonisti nel<br />

produrre l'accelerazione necessaria per arrivare a quei cambiamenti sociali, economici e politici che<br />

l'umanità richiede. Questo forum mondiale deve parlare molto chiaro e proporre cammini<br />

realizzabili che si traducano coerentemente in azioni e dibattiti permanenti in tutto il mondo su<br />

questi temi. È arrivato il momento di assumere con maggiore responsabilità la costruzione dell'altro<br />

mondo possibile come ha fatto per esempio la Bolivia, incorporando nella sua nuova Costituzione il<br />

riconoscimento dello Stato Plurinazionale, generando nuove relazioni economiche per superare la<br />

povertà, l'ingiustizia e la discriminazione. Voglio dire: dove i movimenti sociali possono generare o<br />

essere portatori di cambiamenti anche attraverso l'accesso al potere devono prendere decisioni<br />

radicali, devono dimostrare che le "utopie" sono realizzabili e che quello che per molti è<br />

impossibile, come l'idea di liberarsi da questo modello di sviluppo, per noi diventa possibile in<br />

questo momento e qui. Ed è altrettanto importante che i movimenti sappiano che questo compito<br />

che ci attende non è per niente facile.<br />

I movimenti indigeni hanno accumulato in questi ultimi venti anni straordinarie vittorie, frutto di<br />

grandi lotte e di incredibili mobilitazioni. Le nuove costituzioni di Ecuador e Bolivia, le campagne e<br />

mobilitazioni dei movimenti in tutto il mondo per la difesa dei beni comuni, l'impegno per<br />

contrastare i cambiamenti climatici e i disastri ambientali, la necessità di andare oltre il concetto<br />

stesso di "sviluppo", sono alcuni dei temi che avete portato nelle analisi dei movimenti<br />

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