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<strong>Press</strong> <strong>Report</strong> <strong>Europe</strong> <strong>WSF</strong> <strong>2009</strong><br />
regolarmente ignorata dai responsabili degli uffici. Dopo che il suo caso è salito agli onori della cronaca per essere stato<br />
sbattuto in prima pagina dal Folha de Sao Paulo, ha ottenuto la promessa di una nuova casa, ma che ancora non è stata<br />
mantenuta.<br />
C'è chi, come il Coordinamento Andino di Organizzazioni Indigene (Caoi) al Forum la chiama "crisi di civilizzazione", chi<br />
come l'intellettuale Boaventura de Sousa Santos intervenuto al loro incontro punta il dito contro Davos, che cerca ancora<br />
di mettere cerotti a un sistema che non vince e non convince nemmeno più, chi come Giuseppe De Marzo,<br />
dell'associazione A Sud che in Italia appoggia la Caoi, la condanna come una «crisi della democrazia», contro la quale<br />
c'è bisogno di ricostruire spazi pubblici e difendere i beni comuni. Terra Futura, che ha presentato proprio ieri a Belem la<br />
nuova edizione della mostra-convegno delle alternative di produzione e di consumo insieme ad Arci, Acli, Legambiente,<br />
Caritas e Banca Etica, propone, come ricetta anti-crisi, i risultati di questi anni di lavoro: progetti locali, proposte politiche,<br />
reti di soggetti formali e della società civile, cambiamenti culturali, innovazione di processo e di prodotti.<br />
La parola passa alla politica, a quella nuova sinistra che rivendica di essere un prodotto diretto delle lotte del Forum: il<br />
tempo è scaduto, i movimenti non aspetteranno più.<br />
I cinque presidenti Quando la politicava in movimento (Liberazione)<br />
01/02/ <strong>2009</strong><br />
Ramon Mantovani<br />
Il 29 gennaio nel gremito hangar di Belem una folla di indigeni (davanti, nei posti d'onore al lato di decine di delegazioni<br />
straniere) con le loro acconciature tradizionali di piume, i visi dipinti di strabilianti colori, insieme a migliaia e migliaia di<br />
militanti di sindacati, associazioni e partiti politici, hanno atteso per ore l'arrivo dei cinque Presidenti. Canti e slogan,<br />
immancabili quelli inneggianti a Cuba, e diversi spettacoli hanno accompagnato tutto il tempo dell'attesa.<br />
La prima cosa da dire è che il solo fatto che cinque Presidenti in carica partecipino ad un evento organizzato dal<br />
sindacato brasiliano, in un tripudio di bandiere rosse, nei giorni del Social Forum Mondiale è, di per sé, un evento che la<br />
dice lunga sulla maturazione, in America Latina, di un processo politico veramente in grado di cambiare il mondo. Nel<br />
pomeriggio Correa, Chavez, Lugo e Morales, rispettivamente Presidenti di Ecuador, Venezuela, Paraguay e Bolivia,<br />
avevano incontrato l'assemblea dei movimenti sociali del Forum. Lula non era stato invitato a questo atto ufficiale del<br />
Forum per precisa volontà del movimento dei Sem Terra Brasiliani. Ma ha incontrato, il giorno successivo e<br />
accompagnato da ben nove ministri una delegazione dell'assemblea dei movimenti sociali.<br />
L'incontro dei quattro è stato particolarmente significativo per il calore umano ma soprattutto per le critiche e richieste<br />
che gli esponenti del movimento hanno rivolto ai Presidenti. «Noi non vi giudichiamo per le vostre affermazioni, vogliamo<br />
giudicarvi dai fatti» ha esclamato il leader dei Sem Terra, ottenendo soprattutto da Correa e Morales impegni e proposte<br />
che i due hanno poi ribadito con estrema chiarezza nell'evento serale. Ma anche Lugo e Chavez hanno voluto<br />
dimostrare di essere interlocutori reali del movimento no global mondiale.<br />
Tutti e quattro, ed è questa una cosa altamente significativa ed importante, nei loro discorsi serali hanno detto, ognuno a<br />
suo modo, di essere figli del Forum Sociale Mondiale e del risveglio dei popoli latinoamericani dopo il ventennio<br />
neoliberista. Morales e Correa, che hanno fatto i discorsi più chiaramente ed esplicitamente anticapitalistici, hanno<br />
spiegato che nelle loro politiche e nelle loro nuove costituzioni si sono direttamente ispirati alle elaborazioni e proposte<br />
imparate a Porto Alegre e negli altri appuntamenti del movimento. Chavez ha gridato che secondo lui ogni anno l'evento<br />
politico più importante del mondo è il Social Forum Mondiale e Lugo ha voluto ricordare i suoi viaggi in pullman come<br />
semplice militante per partecipare agli incontri di Porto Alegre. Il più avaro di riconoscimenti non retorici per il movimento<br />
è stato Lula che però ha voluto sottolineare come quest'anno si sia rifiutato di recarsi a Davos avendo scelto di essere a<br />
Belem.<br />
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