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<strong>Press</strong> <strong>Report</strong> <strong>Europe</strong> <strong>WSF</strong> <strong>2009</strong><br />
avvantaggerà, il centro della città amazonica per certo sì. Speriamo che anche nei barrios qualcuno se ne accorga.<br />
27/01/<strong>2009</strong><br />
Crisi economica e guerra globale: ecco le sfde (Liberazione)<br />
Piero Bernocchi*<br />
27/01/<strong>2009</strong><br />
Fin dalla sua nascita il Forum Sociale Mondiale (Fsm) è stato attraversato da cruciali dilemmi teorici e pratici che poi<br />
erano quelli del grande movimento contro la globalizzazione liberista, che da allora è andato diffondendosi nel mondo.<br />
Come tenere insieme la discussione più inclusiva e unitaria sulle alternative al sistema neoliberista con le mobilitazioni<br />
concrete per opporsi a tale sistema? Come evitare la trasformazione dei Forum in soggetto politico escludente,<br />
producendo però iniziative globali supportate da migliaia di reti ed organizzazioni? Come raccogliere l'intero arcobaleno<br />
dei temi del conflitto anticapitalistico, sfuggendo alle gerarchie fisse tra i temi, ma evitando una macedonia insapore di<br />
mille lamentazioni impotenti? In questi otto anni ci si è mossi con grande cautela tra i poli di tali dilemmi, procedendo per<br />
aggiustamenti successivi, i cui risultati più significativi si vedranno in questi giorni a Belem.<br />
Per quel che riguarda l'equilibrio tra confronto di idee e azioni comuni, dopo il primo esperimento nel 2007 a Nairobi, è<br />
stata accettata dal Consiglio Internazionale del Fsm la proposta della delegazione del Coordinamento Italiano per il Fse<br />
e Fsm ( il sottoscritto, Raffaella Bolini ed Alessandra Mecozzi) di organizzare nell'ultima giornata del Forum le assemblee<br />
tematiche sui punti basilari di conflitto con il sistema dominante e poi far confluire le "agende" di mobilitazione tematica,<br />
in una, si spera massimamente inclusiva, "assemblea delle assemblee", dalla quale far scaturire un programma globale<br />
per il <strong>2009</strong> di azioni antisistema.<br />
In quanto all'equilibrio tra i temi di conflitto, l'intreccio tra le crisi che investono il capitalismo ha finito per dettare l'agenda<br />
di Belem. A differenza della prima edizione del 2001 a Porto Alegre, quando il pensiero unico liberisto sembrava<br />
incontrastabile, ed i prodotti dei Forum utopie da anime belle, ora il concatenarsi delle crisi del capitalismo globale ha<br />
reso realisticamente attuale la gamma di soluzioni altermondialiste per un altro mondo possibile e sempre più<br />
indispensabile. E' ormai conclamato l'intreccio tra crisi economica (che investe in modo distruttivo lavoro, salari, servizi<br />
sociali), ambientale, climatica ed alimentare: e questo provocherà l'addensarsi di seminari, assemblee ed iniziative<br />
globali su questi temi.<br />
Ma un gradino più su, a mio parere, si collocherà la lotta contro la guerra permanente. Gli effetti sconvolgenti del<br />
massacro operato da Israele a Gaza segnerà ulteriormente la "crucialita'" della lotta alla guerra al militarismo ed agli<br />
armamenti. Le nette posizioni dei governi venezuelani e boliviano verso Israele hanno accentuato la sensibilità<br />
sull'argomento e l'Assemblea contro la guerra rilancerà a livello mondiale i punti principali che evidenziano la<br />
contraddizione capitalistica che segna tutte le altre, cioe' l'uso sistematico della guerra globale per soffocare le altre<br />
contraddizioni di sistema.<br />
Agevolerà l'attenzione sul tema anche la speranza di alcuni, illusoria a mio avviso, che la presidenza Obama cambi<br />
significativamente la politica bellicista Usa. Una specifica Assemblea lancerà un severo monito ad Israele,promuovendo<br />
una campagna mondiale per il Boicottaggio-Disinvestimenti-Sanzioni, simile a quello che isolò il Sudafrica per il<br />
superamento di uno Stato teocratico, imperialista, razzista ed oppressivo verso uno Stato democratico, plurinazionale ed<br />
aconfessionale, che riconosca tutti i diritti dei palestinesi consentendone la pacifica convivenza con gli israeliani ("uno<br />
Stato per due popoli e due nazioni").<br />
Una seconda Assemblea cruciale riguardera' la mobilitazione mondiale contro la celebrazione del 60° anniversario della<br />
Nato che avverrà a Strasburgo il 4 aprile, con la parola d'ordine "60 anni di Nato sono troppi!" per lo scioglimento di<br />
questo micidiale strumento di guerra globale, e con la richiesta di chiusura delle basi militari Usa e Nato ed il bando delle<br />
armi nucleari. Si confermerà poi la campagna per il ritiro di tutte le truppe dall'Iraq, dall'Afghanistan e dagli altri fronti di<br />
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