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Press Report Europe WSF 2009 - OpenFSM!

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<strong>Press</strong> <strong>Report</strong> <strong>Europe</strong> <strong>WSF</strong> <strong>2009</strong><br />

In connessione con quest’ultimo, anche a San Benedetto del tronto si terrà il Forum sociale locale "Belém Expandida",<br />

sabato 31 gennaio e domenica 1 febbraio dalle 15 alle 20 presso l’Auditorium comunale.Durante l'incontro sono previsti<br />

collegamenti in diretta con alcuni dei partecipanti al Forum Sociale Mondiale che hanno già dato la loro disponibilità a<br />

creare una connessione con le nostre realtà associativa: il Núcleo Agenda Ambiente dell'Universidade de Brasília e il<br />

Coletivo Ecologia Urbana di São Paulo.<br />

Verrà inoltre trasmessa un’intervista a Chris Carlsson, sarà presente a Belèm per una conferenza sul suo libro<br />

"Nowtopia", registrata appositamente per il Forum Sociale Locale.<br />

Saranno inoltre proiettati filmati e le interviste rilasciate da Maurizio Pallante, Roberto Espinoza e Jean Leonard Touadi.<br />

L’invito a partecipare è esteso tutte le persone e le associazioni che vogliano confrontarsi su temi che in questi giorni<br />

sono al centro del Forum Sociale Mondiale.<br />

TRA CRISI PALESTINESE E WORLD SOCIAL FORUM, IL PRIMO CONSIGLIO<br />

DIRETTIVO DI PEACE GAMES DEL <strong>2009</strong>. UN CANTIERE APERTO DI IDEE E<br />

PROPOSTE (Sevenpress.it)<br />

Si terrà a Bologna, domenica 18 gennaio, presso la sede nazionale decentrata Uisp di Via Riva Reno, il primo Consiglio<br />

direttivo di "Peace Games" dopo l´assemblea elettiva di ottobre; l´Ong dell´Uisp per la cooperazione internazionale<br />

dovrà affrontare un anno di lavoro impegnativo e la discussione, a pochi giorni dal Forum Sociale Mondiale di Belem<br />

(Brasile), si preannuncia davvero ricca di prospettive.<br />

I singoli settori presenteranno i loro programmi e metodi di lavoro, a partire dalle iniziative già pianificate, come il<br />

Corso di formazione per operatori dello sportpertutti nell´ambito della cooperazione e solidarietà internazionale "La<br />

Palla in Rete", organizzato da Peace Games, Area Sportpertutti e Comitato regionale Uisp Emilia Romagna, che si<br />

articolerà presso diverse sedi, per quattro week-end, dal 31 gennaio al 7 giugno <strong>2009</strong> (per saperne di più:<br />

www.peacegamesuisp.org/formazione/dettagli.php?id_corso=27).<br />

Tra gli argomenti all'ordine del giorno, non mancherà una riflessione su quanto sta accadendo in questi giorni tra<br />

Palestina ed Israele; Peace Games è presente in Palestina con due progetti ("Il diritto di giocare in pace" e<br />

"Emergenza giovani di Gerusalemme Est e Shu´fat"), portati avanti con buoni risultati nonostante la situazione si stia<br />

deteriorando, come ci ricorda Livia Dusatti, responsabile dell´Ufficio progetti di Peace Games, sia dal punto di vista<br />

economico che sociale, di pari passo con il crescere dell'aggressività dei ragazzi del campo profughi di Shu´fat, sede<br />

delle attività. In un'area come la striscia di Gaza, inoltre, dove gli interventi delle Ong -già difficili prima della nuova<br />

occupazione militare israeliana- dovrebbero essere implementati e sostenuti, si rischia di impedire per molto tempo<br />

qualsiasi forma di cooperazione allo sviluppo, con conseguenze drammatiche per tutta la popolazione palestinese.<br />

Nel corso della riunione, si parlerà anche di immigrazione: «Nelle nostre città -sono parole di Fabrizio De Meo,<br />

membro del Direttivo di Peace Games e responsabile del Settore Diritti e immigrazione- si sta vivendo una vera e<br />

propria ossessione sicuritaria, che tende a coinvolgere tutti: amministratori e politici, media, cittadini... Dobbiamo ribaltare<br />

questa tendenza ed anche Peace Games può essere un valido strumento: le comunità ed i gruppi di migranti con cui<br />

lavorano molti Comitati territoriali Uisp, come quello di Genova, stanno dando vita a progetti ed esperienze volti a<br />

diminuire il livello di violenza fra i giovani, adottare metodi di mediazione nella gestione dei conflitti fra i gruppi,<br />

aumentare le relazioni con il tessuto associativo e istituzionale a livello locale e nazionale, accrescere le opportunità<br />

educative, lavorative e culturali... Perché non attivare, a partire da queste esperienze, progetti analoghi anche nei Paesi<br />

di origine?<br />

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