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Fieri di essere indigeni (Mosaico di pace)<br />
29 gennaio <strong>2009</strong> - Tonio Dell'Olio<br />
<strong>Press</strong> <strong>Report</strong> <strong>Europe</strong> <strong>WSF</strong> <strong>2009</strong><br />
Ci sono molto meno bandiere di partito e meno slogan ideologici in questa edizione del Forum Sociale Mondiale di<br />
Belem e molta più attenzione a questioni mirate e concrete. Le assemblee panamazzoniche di ieri ne sono stata una<br />
prova evidente. Troppo spesso abbiamo parlato della foresta amazzonica come "polmone del mondo" dimenticando che<br />
quell'area immensa e incantevole è anche la casa di popolazioni intere che hanno subito le scelte di governi che non<br />
hanno contribuito a eleggere, di economie che non si sono mai sognati di sposare e di forme sociali che non<br />
appartenevano alla propria cultura.<br />
I popoli indigeni sono tra coloro che hanno pagato il prezzo più alto delle privatizzazioni e del cambiamento climatico,<br />
della negazione delle biodiversità e della deforestazione. Ai centomila del Forum (tanti sono gli iscritti) ieri hanno parlato<br />
un linguaggio antico e nuovo con cui comunicare tutto questo. Non solo le parole ma la musica e la danza, il rito e<br />
l'invocazione, la fierezza di essere indigeni.<br />
Forse il futuro del mondo è in queste radici.<br />
Una caminada a passo di Samba (Mosaico di pace)<br />
28 gennaio <strong>2009</strong> - Tonio Dell'Olio<br />
La marcia di apertura (caminada) che dal porto di Belem è giunta fino alla Praca di Sao Bras ha avuto innanzitutto tutti i<br />
caratteri della festa. Una caminada a passo di Samba. E non poteva essere diversamente in questo Paese grande<br />
quanto un continente che la Samba della vita se la porta nel sangue. D'altra parte i partecipanti sono tantissimi al punto<br />
che non ci si azzarda a fare un calcolo, ma è pur vero che la stragrande maggioranza sono brasiliane e brasiliani arrivati<br />
da ogni Stato della federazione. Ci sono espressioni le più diverse e ciascuna con la propria rivendicazione e la propria<br />
piattaforma politica ambientalista, sindacale, dei diritti umani, della fine dei conflitti…<br />
Si distinguono due presenze. I palestinesi che sempre hanno garantito la propria presenza ma che quest'anno sono<br />
circondati dalla solidarietà di tutti e i popoli indigeni.<br />
Colorati e visibili i popoli di questa foresta amazzonica ma anche peruviani, guatemaltechi,<br />
argentini… "Peblo Quechua" – grida una voce. La risposta: "Presente". "Pueblo Mapuche",<br />
"Presente".<br />
World Social Forum 09: ripartire dalla terra (Nigrizia)<br />
Le comunità indigene sono al centro della 9° edizione del Forum Sociale Mondiale, che torna in<br />
Brasile, a Belem, cuore dell'Amazzonia.<br />
Il World Social Forum torna in Brasile, sua terra natale. Dopo l'esperienza di Nairobi nel 2007 e<br />
gli eventi regionali nel 2008, quest'anno il più grande evento altermondialista si terrà a Belem,<br />
nel nord del Brasile.<br />
Un grande evento mondiale che si propone come occasione di incontro e di confronto, uno<br />
spazio aperto e non governativo, nato su iniziativa di migliaia di associazioni e realtà della<br />
società civile che vogliono mettersi in rete. Una realtà nata nel 2001 a Porto Alegre, segno e<br />
frutto della globalizzazione e che proprio sfruttando le possibilità permesse dalla globalizzazione<br />
vuole costruire un mondo migliore, a partire dalla condivisione di esperienze concrete e<br />
sostenibili, e soprattutto, dal basso: il decentramento e l'autorganizzazione popolare stanno<br />
infatti alla base della struttura del <strong>WSF</strong>.<br />
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