Press Report Europe WSF 2009 - OpenFSM!

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04.06.2013 Views

Press Report Europe WSF 2009 Il presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza (nella foto), ha voluto sottolineare come la giustizia ambientale sia profondamente intrecciata a quella sociale: «Intervenire per contrastare e mitigare il clima che cambia significa infatti fare gli interessi di tutte le popolazioni del Nord e del Sud del mondo ma è certo che per le seconde si tratta di un urgenza molto più concreta che le prime non possono continuare a ignorare» e ha continuato segnalando che «il numero dei fenomeni meteorologici estremi è aumentato su scala planetaria, e, parallelamente sono cresciuti gli spostamenti di persone costrette ad abbandonare le loro terre a causa di eventi siccitosi che, nel caso dell’Africa, hanno e avranno un sempre più rilevante impatto sull’ambiente e sull’economia. È il segno più evidente del pericoloso intreccio - conclude il presidente di Legambiente - tra povertà e cambiamenti climatici». Verso il Forum sociale mondiale pensando a Copenhagen (Greenreport) LIVORNO. La nona edizione del Forum sociale mondiale torna in Brasile. Si terrà infatti dal 27 gennaio al 1 febbraio prossimi, a Belem, nel cuore dell´Amazzonia, dove si celebreranno i 500 anni di resistenza dei popoli indigeni nella giornata Pan Amazzonica (la seconda del forum) che ne vedrà protagonisti oltre 3mila. Sono già 100mila i delegati iscritti provenienti da più di 4000 movimenti di 150 Paesi: associazioni, sindacati, esponenti della società civile, Ong e chiese che si convocano dal 2001, negli stessi giorni in cui a Davos i leader globali dell’economia e della politica danno vita al World economic forum, con la convinzione, espressa dallo slogan dell ´iniziativa, che “Un altro mondo è possibile”. Il tema scelta dal coordinamento italiano per il Forum sociale sarà quello relativo alle risposte alla crisi globale: “Crisi globale, risposte globali” è infatti la cornice entro la quale si svolgeranno le iniziative che verranno presentate oggi a Roma, con la partecipazione del leader indigeno Luis Evelis Andrade Casama, Presidente del Fondo Indigeno Latinoamericano e portavoce del movimento indigeno colombiano,che interverrà per spiegare la giornata Pan- Amazzonica. Una delle iniziative di punta sarà infatti rappresentata dalla seconda giornata del Forum 2009 (il 28 gennaio) completamente dedicata ai 500 anni di resistenza, realizzazioni e prospettive afro-indigene e popolari. In questa occasione i delegati indigeni racconteranno la loro lotta per la sopravvivenza e per la difesa, a partire dai valori della comunità, della terra e dell´umanità, di uno degli ecosistemi, quello amazzonico, tra i più fragili del pianeta e come tale tra i più rappresentativi delle possibili proposte di alternative alla crisi globale. Gli incontri previsti non riconcentreranno 144

Press Report Europe WSF 2009 solo a Belem, ma daranno vita anche ad eventi sulle frontiere dei nove Paesi che condividono la regione amazzonica e nella quale le popolazioni indigene resistono alla sua distruzione causata dall´estrazione del petrolio, dallo sfruttamento per produrre energia idroelettrica, dal taglio del legname, dalla coltivazione della soia. Chi non potrà partecipare fisicamente alle iniziative che si terranno a Belem potrà seguire comunque il Forum grazie al progetto di connessioni internet, alla Radio Belem expanded e al canale televisivo auto-gestito WSFTV. E già ad oggi sono già attive oltre 100 reti di connessione da Bogotà a Kinshasa, da Malmo alla Palestina, da Parigi a Falluja. In Messico inoltre, verranno organizzati tre giorni di attività parallele al Forum nella capitale e in altre quattro grandi città. A Belem, si discuterà, tra l´altro, del dramma di Gaza nel seminario “Palestine solidarity strategy meeting: taking the global boycott, divestment and sanctions movement foward”, organizzato con l´inglese War-onWant; i sindacati, con le attività della Rete mondiale Lavoro e Globalizzazione, si confronteranno sulle alternative e le strategie per fronteggiare la crisi economica globale e le sue conseguenze. Mentre la coalizione Giustizia Climatica ora! insieme a Wwf Italia e Legambiente organizzeranno una serie di incontri per promuovere il percorso di mobilitazione sociale verso il summit dell ´Onu sul cambiamento climatico che si terrà a Copenhagen a dicembre Al centro delle discussioni di questo nono appuntamento dei movimenti quindi la lotta ai cambiamenti climatici, che non è la sola priorità individuata, ma è sicuramente quella a cui il movimento affida la speranza di un suo rilancio ed uscita dalle difficoltà. Il forum mondiale di Belem dovrà decidere se l’appuntamento di dicembre prossimo a Copenaghen, dovrà diventare una giornata di mobilitazione in tutto il pianeta. E non si tratterà semplicemente di organizzare una manifestazione, ma di articolare una precisa piattaforma energetico ambientale in tutti i territori nazionali. Bom dia Belem! (Mosaico di pace) 27 gennaio 2009 - Tonio Dell'Olio "Um outro mundo è possivel" è espressione che non necessita di traduzione. È bandiera di un movimento variopinto che ha deciso di smettere di camminare retrovolto per guardare al futuro da costruire insieme. È alternativa a quelli di Davos che in questi giorni dovrebbero vestire di sacco, coprirsi il capo di cenere e pentirsi davanti al mondo e a Dio delle politiche scellerate di mercato. Quanti morti per fame, quanti uccisi dalle politiche di arraffamento teorizzate dagli oxofordiani, chicaghiani e bocconiani rampanti secondo i quali i benefici del mercato si estendono automaticamente a tutti gli abitanti del pianeta. Da Porto Alegre in poi l'alternativa al modello di Davos è stata costruita e sviluppata in mille rivoli che si chiamano cooperazione, mercato equo, diritti dei lavoratori e delle lavoratrici di tutto il mondo, disinnesco del sistema di guerra, lotta alla corruzione e all'illegalità. Sta sotto gli occhi di tutti il fallimento dei rampanti e le speranze che – al contrario – aprivano queste riflessioni, proposte e pratiche. Da oggi qui a Belem do Parà, in una regione povera dell'Amazzonia brasiliana, saremo in tanti ad accogliere nuove sfide e a rilanciare una nuova idea di convivenza tra le genti della terra. 145

<strong>Press</strong> <strong>Report</strong> <strong>Europe</strong> <strong>WSF</strong> <strong>2009</strong><br />

Il presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza (nella foto), ha voluto sottolineare come la<br />

giustizia ambientale sia profondamente intrecciata a quella sociale: «Intervenire per contrastare e<br />

mitigare il clima che cambia significa infatti fare gli interessi di tutte le popolazioni del Nord e<br />

del Sud del mondo ma è certo che per le seconde si tratta di un urgenza molto più concreta che le<br />

prime non possono continuare a ignorare» e ha continuato segnalando che «il numero dei<br />

fenomeni meteorologici estremi è aumentato su scala planetaria, e, parallelamente sono cresciuti<br />

gli spostamenti di persone costrette ad abbandonare le loro terre a causa di eventi siccitosi che,<br />

nel caso dell’Africa, hanno e avranno un sempre più rilevante impatto sull’ambiente e<br />

sull’economia. È il segno più evidente del pericoloso intreccio - conclude il presidente di<br />

Legambiente - tra povertà e cambiamenti climatici».<br />

Verso il Forum sociale mondiale pensando a Copenhagen (Greenreport)<br />

LIVORNO. La nona edizione del Forum sociale mondiale torna in Brasile. Si terrà infatti dal 27 gennaio al 1 febbraio<br />

prossimi, a Belem, nel cuore dell´Amazzonia, dove si celebreranno i 500 anni di resistenza dei popoli indigeni nella<br />

giornata Pan Amazzonica (la seconda del forum) che ne vedrà protagonisti oltre 3mila.<br />

Sono già 100mila i delegati iscritti provenienti da più di 4000 movimenti di 150 Paesi: associazioni, sindacati, esponenti<br />

della società civile, Ong e chiese che si convocano dal 2001, negli stessi giorni in cui a Davos i leader globali<br />

dell’economia e della politica danno vita al World economic forum, con la convinzione, espressa dallo slogan dell<br />

´iniziativa, che “Un altro mondo è possibile”.<br />

Il tema scelta dal coordinamento italiano per il Forum sociale sarà quello relativo alle risposte alla crisi globale: “Crisi<br />

globale, risposte globali” è infatti la cornice entro la quale si svolgeranno le iniziative che verranno presentate oggi a<br />

Roma, con la partecipazione del leader indigeno Luis Evelis Andrade Casama, Presidente del Fondo Indigeno<br />

Latinoamericano e portavoce del movimento indigeno colombiano,che interverrà per spiegare la giornata Pan-<br />

Amazzonica.<br />

Una delle iniziative di punta sarà infatti rappresentata dalla seconda giornata del Forum <strong>2009</strong> (il 28 gennaio)<br />

completamente dedicata ai 500 anni di resistenza, realizzazioni e prospettive afro-indigene e popolari. In questa<br />

occasione i delegati indigeni racconteranno la loro lotta per la sopravvivenza e per la difesa, a partire dai valori della<br />

comunità, della terra e dell´umanità, di uno degli ecosistemi, quello amazzonico, tra i più fragili del pianeta e come tale<br />

tra i più rappresentativi delle possibili proposte di alternative alla crisi globale. Gli incontri previsti non riconcentreranno<br />

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