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<strong>Press</strong> <strong>Report</strong> <strong>Europe</strong> <strong>WSF</strong> <strong>2009</strong><br />
movimenti e società civile del nord e del sud del mondo ce la possiamo fare. Del resto nel nostro continente gli unici<br />
passi avanti<br />
sono stati fatti proprio grazie ai movimenti. Adesso dobbiamo farlo per il pianeta intero», conclude Egberto.<br />
A Belem è il giorno dell'Amazzonia (Carta.org)<br />
Marica Di Pierri Associazione A Sud<br />
[28 Gennaio <strong>2009</strong>]<br />
Il secondo giorno del Forum sociale mondiale è stato dedicato alle lotte dei movimenti sociali indigeni, per la<br />
difesa dell'Amazzonia e per un diverso modello sociale ed economico.<br />
Dopo la trionfale inaugurazione di martedì, con la coloratissima marcia di apertura a cui hanno partecipato<br />
oltre 100 mila, si celebra oggi il secondo giorno di lavori del Forum sociale mondiale di Belem, la Giornata Pan<br />
Amazzonica.<br />
Come suggerito dal nome, questo primo giorno di attività della nona edizione del Fsm – tornato il Brasile dopo<br />
tre anni di assenza – è dedicato completamente al polmone del mondo [l’Amazzonia appunto] e alla difesa<br />
non solo dello straordinario patrimonio che rappresenta in termini di biodiversità, ma anche e soprattutto dei<br />
popoli che la abitano e che ne hanno permesso – dalla notte dei tempi a questa parte – la perfetta<br />
conservazione.<br />
La regione amazzonica è divisa tra ben nove paesi del subcontinente: non solo Brasile, ma Venezuela,<br />
Bolivia, Colombia, Ecuador, Perù, Guayana e Suriname, che affrontano gli stessi problemi relativi alla<br />
protezione delle aree di foresta, all’iper sfruttamento del legno, alla contaminazione delle acque e dei territori e<br />
alla violazione dei diritti delle popolazioni native residenti.<br />
Durante la giornata, nel verdissimo campus dell’Università Federale del Parà si sono succeduti sui palchi e<br />
nelle tende dibattiti, conferenze, attività culturali dedicate tutti ai «500 anni di resistenza, conquiste e<br />
prospettive indigene».<br />
Le attività sono state divise sulla base dei tre obiettivi individuati: questione ambientale, diritti umani e<br />
convergenze locali, nazionali e regionali tra organizzazioni sociali.<br />
Sul primo punto, la discussione ha toccato il tema dei cambiamenti climatici [disboscamento e siccità in<br />
Amazzonia, ma anche scioglimento dei ghiacciai andini], del dibattito sul modello energetico [lotte contro<br />
l’imposizione di progetti idroelettrici, minerari e petroliferi], sicurezza e sovranità alimentare [contro<br />
l’espansione di monocolture e del mercato degli agrocombustibili].<br />
Le attività sui diritti umani hanno toccato il tema del lavoro degno [contro ogni forma di schiavitù], delle<br />
migrazioni, della lotta delle popolazioni indigene e rurali per la terra e della criminalizzazione dei movimenti<br />
sociali, sempre più diffusa in molte zone del continente ed eletta a regime in paesi come la Colombia e il<br />
Messico.<br />
Il terzo asse della giornata ha visto svilupparsi discussioni sull’identità indigena, la tutela delle culture<br />
originarie [indigene ed afrodiscendenti], il rispetto della sovranità popolare e i processi di integrazione<br />
regionale in atto, forti al punto da aver creato in molti casi le condizioni per l’elezione di governi che sono<br />
diretta emanazione dei movimenti sociali ed indigeni.<br />
Ognuna delle discussioni attorno ai tre assi è stata accompagnata da manifestazioni e attività culturali<br />
organizzate dalle centinaia di popoli indigeni presenti a Belem con delegazioni provenienti da tutti i paesi del<br />
continente. Al Fsm di Belem sono arrivati fin ora oltre 1.400 indigeni provenienti da circa 50 paesi, per cercare<br />
spazi di visibilità e creare convergenze e alleanze per le lotte che i popoli nativi affrontano non solo in America<br />
latina ma in tutto il mondo. Anche le edizioni precedenti del Forum avevano visto la partecipazione di<br />
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