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compensazione e mitigazione per l’adattamento climatico].<br />
<strong>Press</strong> <strong>Report</strong> <strong>Europe</strong> <strong>WSF</strong> <strong>2009</strong><br />
Inadeguate anzi nocive la misure sin qui adottate, come l’istituzione del mercato delle emissioni e soprattutto il<br />
massiccio ricorso agli agro combustibili [attraverso l’impianto di piantagioni agricole industriali] che hanno<br />
dimostrato di essere ecologicamente e socialmente insostenibili.<br />
Strategie e nuove alleanze da mettere in atto attraverso convergenze più ampie possibili, in vista<br />
dell’appuntamento del dicembre prossimo a Copenaghen, dove le misure da adottare per far fronte ai<br />
cambiamenti climatici saranno nuovamente al centro dell’attenzione mondiale.<br />
Grandi opere in Amazzonia (carta.org)<br />
Giuseppe De Marzo A Sud<br />
[29 Gennaio <strong>2009</strong>]<br />
Egberto Tano, presidente della Coica, l'organizzazione che riunisce i popoli indigeni dei nove paesi del bacino<br />
amazzonico, spiega<br />
che la minaccia imminente sulla foresta si chiama Iirsa: un progetto di «grandi opere» latinoamericane.<br />
Ieri è stata la giornata panamazzonica, interamente dedicata a tutto ciò che riguarda la foresta e i popoli che la vivono. E’<br />
la prima<br />
volta che durante un Forum Sociale Mondiale si decide di organizzare un’intera giornata su un solo tema. Una novità<br />
significativa<br />
basata sull’esigenza urgente di mettere al centro dell’agenda mondiale dei movimenti la questione amazzonica, per<br />
evitare di<br />
affrontarla solo con le lenti dell’ambientalismo e cercare di declinare un ragionamento che possa unire la sostenibilità<br />
ambientale a<br />
quella sociale e, soprattutto, restituire la parola ai popoli che abitano l’Amazzonia e la difendono.<br />
Giornata dunque dedicata al punto di vista degli oltre 500 popoli nativi che della grande foresta. Molte le assemblee, le<br />
iniziative<br />
culturali ed i laboratori.<br />
Tra le questioni di maggior interesse e di maggiore preoccupazione per tutti c’è sicuramente quella legata all’Iirsa –<br />
Iniciativa para la<br />
Integración de la Infraestructura Regional Suramericana. Un progetto che consiste nella creazione di enormi<br />
infrastrutture, dalle reti<br />
fluviali ai porti, passando per immensi megaprogetti idorelettrici e di sfruttamento minerario e petrolifero. Miliardi di dollari<br />
investiti e<br />
garantiti da banche e da diversi governi latinoamericani che rischiano di regalare enormi profitti per le multinazionali e di<br />
distruggere<br />
l’ecosistema più importante della terra. Le organizzazioni indigene hanno promosso denunce e analisi sull’Iirsa,<br />
argomento tra l’altro<br />
al centro della loro agenda e delle loro lotte ormai da anni, anche nei confronti di quei governi considerati vicini ai<br />
movimenti, ma<br />
evidentemente non abbastanza.<br />
Dell’Iirsa, nonostante i governi non lascino trapelare granche’, si discute da anni ed enormi sono gli interessi legati.<br />
Durante la<br />
giornata dedicata alla questione, la Coica, l’organizzazione che raggruppa i popoli indigeni dei nove paesi sudamericani<br />
che<br />
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