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Press Report Europe WSF 2009 - OpenFSM!

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<strong>Press</strong> <strong>Report</strong> <strong>Europe</strong> <strong>WSF</strong> <strong>2009</strong><br />

I movimenti e le organizzazioni sociali dell’Amazzonia vogliono discutere modelli di sviluppo e alternative locali, come<br />

“protagonisti”, e non solo anfitrioni del forum, ha segnalato all’IPS Graça Costa, consulente nazionale sulle tematiche di<br />

genere dell’organizzazione non governativa FASE (Organizzazione per l’assistenza sociale e educativa), e tra gli<br />

organizzatori del FSM di Belém.<br />

In questo senso, sarà importante la voce dei “popoli originari”, come gli indigeni, anche nel mettere in discussione le<br />

centrali idroelettriche, che hanno un forte impatto ambientale e sociale in Amazzonia, mentre la loro energia va all’estero<br />

e non viene utilizzata per le popolazioni locali, ha sostenuto.<br />

Verrà chiamata in causa una grande impresa mineraria brasiliana, Vale, che incarna il “modello che non vogliamo”, ha<br />

commentato.<br />

Ma il suo peso nell’economia nazionale e dello stato di Pará, di cui Belém è capitale, rende “molto complesso” un<br />

dibattito su un suo ritorno alla proprietà statale, che diversi movimenti chiedono.<br />

L’impresa Vale, che si chiamava Vale do Rio Doce prima della privatizzazione nel 1997, esporta enormi quantità di<br />

minerali di ferro estratto dallo stato di Pará, e rifornisce molte fabbriche siderurgiche accusate della deforestazione<br />

dell’Amazzonia orientale, e dello sfruttamento dei lavoratori per la produzione di carbone vegetale.<br />

In chiusura, si discuteranno le possibili iniziative contro Vale, che ha esteso le sue attività alla produzione di alluminio e<br />

sta pensando di costruire una centrale termoelettrica a carbone minerale, come fonte energetica, a Pará.<br />

A Belém verrà inoltre promossa la riapertura del Forum Sociale pan-amazzonico, interrotto dopo la sua quarta edizione,<br />

nel 2005.<br />

La giornata del 28 gennaio sarà interamente dedicata alla regione amazzonica, ai suoi movimenti e organizzazioni<br />

sociali. È per incorporare le tematiche e i processi regionali nell’incontro mondiale, ha spiegato Salete Valesan Camba,<br />

storica organizzatrice dell’Instituto Paulo Freire.<br />

Questa volta il FSM farà un maggiore uso dei mezzi di comunicazione nella cosiddetta “Belém allargata”, un<br />

meccanismo di partecipazione virtuale dei gruppi che non potranno raggiungere la città amazzonica.<br />

Sarà un processo “dall’esterno all’interno e viceversa”, con la diffusione delle attività da Belém e la raccolta delle<br />

informazioni sugli eventi in corso in tutto il mondo, ha spiegato Valesan Camba.<br />

“Non ci sono segnali che la crisi economica stia influendo sulla presenza di attivisti a Belém”, a suo parere. La crisi,<br />

sostiene, ha screditato Davos e crea “un momento propizio per mettere in pratica proposte alternative”, ma il mondo non<br />

è ancora cambiato, e la società civile “non è ancora abbastanza forte per superare i mali del capitalismo”. (FINE/<strong>2009</strong>)<br />

World Social Forum: Belém batte Davos 6-2 (Agoravox Italia)<br />

di Gennaro Carotenuto<br />

Il Foro Sociale Mondiale era considerato dai grandi media il contro vertice rispetto al Foro Economico Mondiale di<br />

Davos in Svizzera. Era il momento di quando ancora si credeva che tutto fosse cominciato a Seattle.<br />

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