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<strong>Press</strong> <strong>Report</strong> <strong>Europe</strong> <strong>WSF</strong> <strong>2009</strong><br />
proposte di “un altro mondo possibile”, meno utopiche o più necessarie, si aprirà con una nuova edizione dal<br />
27 gennaio al 1 febbraio a Belém, nel nord del Brasile.<br />
L’economia mondiale ferita promuoverà a Belém un dibattito più concreto sul “carattere della crisi” e il modello di<br />
sviluppo, sostiene Cándido Grzybowski, direttore dell’Instituto Brasileño de Análisis Sociales y Económicos (Ibase), e tra<br />
i primi organizzatori del FSM.<br />
La decisione del presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva di recarsi a Belém il 29 e il 30 di questo mese, disertando<br />
il Forum economico mondiale di Davos, Svizzera, riflette un cambiamento nel rapporto di forze.<br />
A gennaio 2007, Lula aveva preferito Davos, invece della settima edizione del FSM a Nairobi, Kenya. Era l’epoca delle<br />
vacche grasse, di forte crescita economica mondiale, di auge nei prezzi delle materie prime e di investimenti stranieri in<br />
Brasile. Il mercato sembrava promettere prosperità per tutti.<br />
Oggi, con la crisi economica, energetica, ambientale e alimentare, le idee del FSM appaiono più interessanti, e<br />
realistiche.<br />
La scelta di Belém, l’accesso nordorientale per l’Amazzonia, è un segnale dell’attenzione speciale rivolta alle questioni<br />
ambientale e climatica, oltre a quella sociale, con la partecipazione delle popolazioni povere ed etnicamente diversificate<br />
che vivono nella più grande riserva forestale e idrica dei tropici.<br />
La crisi finanziaria alla base del diffuso stallo economico dà alla nona edizione del FSM una nuova dimensione.<br />
Il Forum nacque nel 2001, come un’iniziativa “contro la globalizzazione che oggi è in crisi”, ha commentato Grzybowski<br />
all’IPS.<br />
Dall’incontro a Belém dovrà nascere “un’agenda più chiara” sulle alternative per lo sviluppo, ha osservato. Ciò significa<br />
una maggiore “convergenza nei dibattiti” di un forum che da anni cerca di superare l’eccessiva frammentazione di idee e<br />
di attività.<br />
A Belém è prevista la partecipazione di più di 100mila persone in circa 2.600 attività diverse, tra seminari, conferenze,<br />
assemblee, eventi culturali, marce e altre forme di dibattito e manifestazione, oltre a riunioni parallele, come quella delle<br />
autorità locali e del Campamento Intercontinental de la Juventud.<br />
Il forum si concluderà con la “Giornata delle alleanze”, dedicata alle assemblee di coalizioni e reti per l’approvazione di<br />
azioni congiunte. Questo meccanismo è inteso a stimolare forme di aggregazione che non hanno avuto un grande<br />
sviluppo nelle edizioni precedenti, ha ammesso il direttore di Ibase.<br />
Questa edizione del FSM è una novità per il semplice fatto che si svolge in Amazzonia. Oltre alla questione ambientale,<br />
di portata globale visto che si tratta della principale riserva di foreste tropicali, di acqua dolce e di biodiversità nel mondo,<br />
sarà l’opportunità per dare voce agli indigeni, ai quilombolas (comunità afro-brasiliane discendenti dagli schiavi esiliati)<br />
agli estrattori di caucciù e agli altri popoli amazzonici.<br />
Sarà forse l’incontro più popolare, in termini di presenza di comunità di base, segnala Grzybowski; nelle edizioni<br />
precedenti, Ibase aveva infatti registrato una prevalenza di giovani, studenti e laureati.<br />
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