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<strong>Press</strong> <strong>Report</strong> <strong>Europe</strong> <strong>WSF</strong> <strong>2009</strong><br />
FORUM SOCIALE: HOUTARD-HARDT-BELLO, RADICALI E CREATIVI CONTRO CRISI<br />
(ASCA)<br />
(POL) - 30/01/<strong>2009</strong> - 19.11.00<br />
ZCZC ASC0381 1 POL 0 R01 / +TLK XX ! 1 X FORUM SOCIALE: HOUTARD-HARDT-BELLO, RADICALI E CREATIVI<br />
CONTRO CRISI = (ASCA) - Belem, 30 gen - Il Forum Sociale Mondiale e' pronto a raccogliere la sfida lanciata dai 5<br />
presidenti negli incontri paralleli organizzati ieri a Belem. Walden Bello e Meena Menon, anime dell'ong Focus in the<br />
Global South, l'intellettuale francese Francois Houtard e Michael Hardt, co-autore del best seller Impero, hanno<br />
richiamato oggi il movimento ad una maggiore incisivita' nell'azione politica: ''Questo spazio del Social Forum - ha detto<br />
walden Bello - puo' e deve diventare una forza piu' efficace nell'intervenire nell'agenda internazionale. Non e' piu' il<br />
tempo dei confronti intellettuali, ma quello della radicalita' creativa, in cui il Consiglio internazionale del Forum, magari in<br />
una forma piu' allargata e plurale possibile, puo' e deve assumere una nuova leadership costruendo uno spazio di sintesi<br />
contro un capitalismo che perde colpi ma non e' del tutto sconfitto''. Il Forum, come hanno dimostrato anche gli incontri<br />
organizzati dai presidenti latinoamericani ieri, secondo Meena Menon, ''hanno costruito un'autorevolezza per i movimenti<br />
che partyecipano questo luogo che nessuna rete nella sua autonomia era mai riuscita a raggiungere, soprattutto nei<br />
confronti della politica''. Il movimento, tuttavia, secondo Michael Hardt, ''non puo' e non deve arrendersi alla tentazione<br />
della forzatura all'unita', anzi all'unitarismo. Deve rimanere uno spazio aperto per una nuova molteplicita', che attribuisca<br />
una leadership ai movimenti a partire dagli elementi unificanti ma senza ridurlo''. E' il momento, insomma ''della rete delle<br />
reti - spiega Francois Houtard - perche' 15 milioni di persone in piu' che muoiono ogni anno per la crisi alimentare,<br />
ecologica, politica e non solo finanziaria che ci colpisce, aspettano che questo movimento, che ha saputo connettersi,<br />
garantire loro risposte concrete, partecipazione, spazio politico, faccia un passo in avanti. Il Forum apra un confronto<br />
forte, diretto, onesto con la politica, perche' in questi tempi di crisi senza lotta di classe, sia questo nuovo soggetto<br />
politico a guidare la lotta, superando la vecchia categoria della classe operaia con una nuova radicalita' plurale''.<br />
sis/cam/ss 301911 GEN 09 NNNN<br />
BATTISTI: GENRO ATTACCA ITALIA, BERLUSCONI-LULA FRENANO/ANSA (ANSA)<br />
(POL) - 30/01/<strong>2009</strong> - 20.50.00<br />
ZCZC0782/SXA WES50427 R POL S0A S91 QBXB BATTISTI: GENRO ATTACCA ITALIA, BERLUSCONI-LULA<br />
FRENANO/ANSA MINISTRO,SIETE FERMI A ANNI PIOMBO;I DUE LEADER, RAPPORTI OTTIMI (di Luigi Ambrosino)<br />
(ANSA) - ROMA, 30 GEN - L'Italia? Un Paese ancora ''fermo agli anni di piombo'', a differenza del Brasile, che ormai ha<br />
raggiunto da anni una ''pacificazione politica''. L'attacco che fa fibrillare per lunghe ore le diplomazie dei due Paesi viene<br />
sferrato dal ministro della Giustizia brasiliano Tarso Genro. Parole - quelle del ministro che in prima persona ha deciso<br />
pochi giorni fa di concedere lo status di rifugiato politico all'ex terrorista rosso Cesare Battisti condannato in Italia per<br />
quattro omicidi - che rischiano di esasperare il confronto gia' tesissimo tra Roma e Brasilia. Ma che vengono<br />
ridimensionate dall'intervento diretto del premier Silvio Berlusconi e del presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva,<br />
che gettano acqua sul fuoco: i rapporti tra i due Paesi, affermano i due leader, restano ''eccellenti e amichevoli''. L'Italia,<br />
assicura Berlusconi, non lascera' ''nulla di intentato'' sul piano giuridico per ottenere l'estradizione di Battisti. E il Brasile,<br />
promette da parte sua Lula, accettera' la decisione della sua Corte suprema, chiamata a pronunciarsi il 2 febbraio<br />
prossimo sulla sorte dell'ex terrorista. La cronaca dell'ennesima giornata giocata sul filo dei nervi inizia proprio con la<br />
nota del presidente del Consiglio. In mattinata, Berlusconi fa sapere che il governo italiano - malgrado le dichiarazioni<br />
durissime di alcuni suoi ministri - intende mantenere la questione ''nel suo alveo naturale, quello giuridico'' e attende ''con<br />
fiducia'' la decisione del Supremo Tribunale Federale brasiliano. L'intento e' quello di mantenere ben distinti i due piani,<br />
quello giuridico e quello bilaterale, preservando appunto ''gli eccellenti ed amichevoli rapporti tra Italia e Brasile''. Un<br />
gesto distensivo, che le bordate del ministro della Giustizia brasiliano rischiano pero' di vanificare. Poche ore dopo infatti,<br />
le agenzie battono le parole di Genro, affidate in realta' al quotidiano carioca 'O Globo' ieri notte, al suo arrivo a Belem<br />
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