Press Report Europe WSF 2009 - OpenFSM!

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Press Report Europe WSF 2009 BELEM: PADRE SALVINI, CHIESA NON PUO' IGNORARE ALLARME CLIMA (AGI) (CRO) - 30/01/2009 - 13.49.00 ZCZC AGI2337 5 CRO 0 R01 / BELEM: PADRE SALVINI, CHIESA NON PUO' IGNORARE ALLARME CLIMA = (AGI) - CdV, 30 gen. - Il riscaldamento del clima non e' un dogma, ma "se la Chiesa si dichiara 'esperta in umanita'' non puo' disinteressarsi dei problemi ambientali", ovviamente "non per proporre soluzioni scientifiche e tecniche, ma per aiutare a trovare il giusto atteggiamento dell'uomo di fronte alla natura, al pianeta e alle sue risorse". Lo afferma padre Gianpaolo Salvini, direttore di Civilta' Cattolica, intervenuto oggi al seminario organizzato da Caritas Italiana sul tema "Giustizia ambientale e conflitti: una sfida per il futuro", uno delle migliaia di appuntamenti nell'ambito del Forum sociale mondiale in corso fino al primo febbraio a Belem in Brasile. Secondo padre Salvini, e' "opportuno che la Chiesa si interessi di questi problemi" e "aiuti a creare spazi per una discussione pacata". "Certamente - precisa il gesuita - la Chiesa e' contro i movimenti ecologici radicali che, prescindendo dal piano di Dio (e quindi non avendo piu' nessuno a cui dover rispondere) divinizzano la natura, subordinando tutto alla protezione dell'ambiente. C'e' anche il timore che, scomparsa l'ideologia marxista, nasca una nuova ideologia altrettanto assolutizzante e unilaterale". Il direttore della rivista dei gesuiti sottolinea che "all'interno della Chiesa si possono percepire sensibilita' diverse e quindi risposte diverse. In genere gli ambienti a contatto con i vescovi di tutto il mondo (e con le popolazioni), specialmente in via di sviluppo, sono piu' preoccupati dell'incoscienza umana che provoca questi drammatici cambiamenti, mentre altri ambienti, piu' di studio e di ricerca, mi sembrano assai piu' cauti nel tirare conclusioni allarmistiche". Pero', aggiunge, "anche se il riscaldamento del globo non fosse dovuto alle attivita' umane, non sarebbe un motivo per continuare ad inquinare, emettere gas dannosi o saccheggiare le risorse ambientali. Se si possono trovare fonti di energia rinnovabili, o non inquinanti o che consentono notevoli risparmi, non si vede perche' non debbano essere favorite o incentivate". (AGI) Siz 301352 GEN 09 NNNN SOCIAL FORUM:CHAVEZ CANTA 'HASTA SIEMPRE' CON FIGLIA GUEVARA (ANSA) (EST) - 30/01/2009 - 16.39.00 ZCZC0361/SXB YBY16311 R EST S0B ST3 S91 QBXB SOCIAL FORUM:CHAVEZ CANTA 'HASTA SIEMPRE' CON FIGLIA GUEVARA (ANSA) - BELEM, 30 GEN - Accompagnati da Aleida Guevara, figlia del 'Che', i presidenti del Venezuela, Hugo Chavez, e dell'Ecuador, Rafael Correa, hanno colto l'occasione del Social Forum in corso a Belem per cantare qualche strofa di 'Hasta siempre comandante', la nota canzone dedicata al rivoluzionario argentino. Il siparietto Chavez-Correa si e' svolto durante un incontro organizzato dal Movimento dei senza terra (Mst), al quale hanno preso parte anche i capi di Stato di Paraguay, Fernando Lugo, e della Bolivia, Evo Morales. Poco dopo, i tre presidenti hanno partecipato ad un incontro con il capo di Stato brasiliano, Luiz Ignacio Lula da Silva, che ha tra l'altro scherzato sulla predilezione di Chavez a fare discorsi molto lunghi. ''Anni fa Fidel (Castro, ndr.) e io parlavamo per ore'', anche perche' - ha risposto Chavez - eravamo ''gli unici diavoli'' che si opponevano al neoliberalismo. Ora invece, che altri presidenti latinoamericani - anch'essi ''diavoli'' - mettono in dubbio tale modello economico non e' piu' cosi' necessario parlare tanto. (ANSA). DCP-RIG 30-GEN-09 16:38 NNN FORUM MONDIALE: LEGAMBIENTE, MODELLO NEOLIBERISTA HA FALLITO (AGI) (CRO) - 30/01/2009 - 17.25.00 ZCZC AGI2691 3 CRO 0 R01 / FORUM MONDIALE: LEGAMBIENTE, MODELLO NEOLIBERISTA HA FALLITO = (AGI) - Roma, 30 gen. - "Per uscire dalla crisi e' imperativo abbandonare il modello neoliberista responsabile della crisi globale che sta affliggendo il pianeta. I mutamenti climatici espongono le aree geografiche meno sviluppate e le fasce piu' povere della popolazione ad un ulteriore peggioramento delle condizioni di vita e a emigrazioni di massa e rendono urgente il ripensamento di tutto il modello produttivo". E' l'appello lanciato dal responsabile del dipartimento internazionale di Legambiente Maurizio Gubbiotti da Belem in Brasile dove e' in corso di svolgimento la nona edizione 100

Press Report Europe WSF 2009 del Forum Sociale Mondiale insieme al presidente dell'associazione Vittorio Cogliati Dezza. "Da questo Forum - ha aggiunto Cogliati Dezza - e' emersa chiaramente la volonta' della societa' civile, qui rappresentata da un cartello di quasi seimila associazioni e movimenti provenienti da ogni parte del mondo, di lavorare per creare consenso e proporre alternative di sviluppo economico capaci di mitigare gli effetti dei mutamenti climatici attraverso lo sviluppo delle fonti rinnovabili e la diffusione di modelli di comportamento piu' attenti al risparmio delle risorse e alla giustizia sociale. Questa necessita' e' stata qui ribadita anche capi di Stato di Brasile, Bolivia, Ecuador Paraguay e Venezuela ed e' arrivato il momento che diventi una realta'. L'intenzione dichiarata dal nuovo presidente degli Stati Uniti Obama di voler raggiungere un accordo vincolante a Copenaghen per ridurre le emissioni di anidride carbonica - continua il presidente di Legambiente - manifesta che gli Usa sono finalmente disposti a fare la loro parte e anche la strategia tracciata dall'Europa indica chiaramente l'urgenza di coinvolgere e sostenere i paesi in via di sviluppo nella battaglia contro l'effetto serra. I paesi industrializzati - conclude Cogliati Dezza - si assumano dunque questa responsabilita' e lavorino seriamente perche' un mondo diverso e' ancora possibile". (AGI) Red 301724 GEN 09 NNNN FORUM SOCIALE: SPAZIO ALLE RISPOSTE. ECONOMIA SOLIDALE E NUOVA POLITICA (ASCA) (POL) - 30/01/2009 - 18.51.00 ZCZC ASC0372 1 POL 0 R01 / +TLK XX ! 1 X FORUM SOCIALE: SPAZIO ALLE RISPOSTE. ECONOMIA SOLIDALE E NUOVA POLITICA = (ASCA) - Belem, 30 gen - Oggi, terzo giorno del Forum Sociale di Belem, spazio alle economie solidali e alle risposte concrete. Se ieri il presidente venezuelano Chavez aveva chiesto al movimento di passare al contrattacco, oggi il movimento alter-mondialista mette in campo i suoi nomi migliori, da Sud a Sud, ma anche le sue pratiche vincenti conto la crisi. L'economista brasiliano Euclides Mance, intervenendo all'incontro che condurra' al vertice internazionale delle economie solidali Ripess che si svolgera' dal 22 al 25 aprile a Lussemburgo, nell'angolo piu' oscuro della finanza globale, lancia una proposta per le Nazioni Unite: ''Nel 1997 il 41% della forza lavoro era concentrata nell'agricoltura, nel 2007 e' il 35%. Nel 2007 in Europa solo il 4% della forza lavoro era collocata in agricoltura, in Africa e' il 65%. Se davvero dobbiamo combattere la crisi dobbiamo chiedere alle Nazioni Unite di smettere di regalare soldi alle imprese multinazionali per i loro aiuti alimentari, ma investire piu' soldi nell'agricoltura familiare e nell'economia solidale. Per risparmiare e rendere gli aiuti sempre piu' efficaci''. Vanessa Rodriguez, del Forum brasiliano della sicurezza alimentare e nutrizionale gli da' ragione: ''Anche se abbiamo una legge nazionale per la sicurezza alimentare qui in Brasile, le transnazionali giorno dopo giorno chiudono gli spazi commerciali ai piccoli produttori. Anche quelli pubblici: oggi, per esempio, sono sotto attacco le mense delle scuole pubbliche, un diritto dei bambini, che potrebbero essere collegate alle filiere locali e invece le grandi imprese vogliono privatizzare''. In Canada, ad esempio, oltre 500 ristoranti hanno ''adottato'' le aziende agricole locali per impedire la vendita delle loro terre all'agrobusiness e li utilizzano come fornitori unici, rafforzanto le loro esperienze di vendita diretta, i ''farmer markets''. E dall'Italia una rete di realta' del commercio equo e solidale, costruita da Mondo solidale, Libero mondo, Equomercato e Fair, sostiene con la vendita di detersivi per la casa alla spina biologici ed equosolidali, la campagna ''babacu libre'', che vuole proteggere i piccoli raccoglitori delle noci di babacu, l'albero della vita, che da' da sempre a indigeni e comunita' oli, teensioattivi, e prodotti indispensabili alla loro vita quotidiana, dall'essere scacciati dalla foresta che diventa sempre piu' fonte esclusiva di basi per biocarburanti e oli industriali delle grandi imprese. ''La raccolta di babacu - ha spiegato Rupert, un'attivista della campagna- fatta dalle comunita' locali e' sostenibile e da' da vivere a migliaia di villaggi. Appena arrivano le transnazionali gli alberi, semplicemente, si ammalano e abbassano la resa. Intorno la foresta muore. Noi resistiamo. Fino a quando resistiamo la crisi non ci atterra. Contro la crisi, fate come noi''. sis/cam/ss 301851 GEN 09 NNNN 101

<strong>Press</strong> <strong>Report</strong> <strong>Europe</strong> <strong>WSF</strong> <strong>2009</strong><br />

del Forum Sociale Mondiale insieme al presidente dell'associazione Vittorio Cogliati Dezza. "Da questo Forum - ha<br />

aggiunto Cogliati Dezza - e' emersa chiaramente la volonta' della societa' civile, qui rappresentata da un cartello di quasi<br />

seimila associazioni e movimenti provenienti da ogni parte del mondo, di lavorare per creare consenso e proporre<br />

alternative di sviluppo economico capaci di mitigare gli effetti dei mutamenti climatici attraverso lo sviluppo delle fonti<br />

rinnovabili e la diffusione di modelli di comportamento piu' attenti al risparmio delle risorse e alla giustizia sociale. Questa<br />

necessita' e' stata qui ribadita anche capi di Stato di Brasile, Bolivia, Ecuador Paraguay e Venezuela ed e' arrivato il<br />

momento che diventi una realta'. L'intenzione dichiarata dal nuovo presidente degli Stati Uniti Obama di voler<br />

raggiungere un accordo vincolante a Copenaghen per ridurre le emissioni di anidride carbonica - continua il presidente di<br />

Legambiente - manifesta che gli Usa sono finalmente disposti a fare la loro parte e anche la strategia tracciata<br />

dall'Europa indica chiaramente l'urgenza di coinvolgere e sostenere i paesi in via di sviluppo nella battaglia contro<br />

l'effetto serra. I paesi industrializzati - conclude Cogliati Dezza - si assumano dunque questa responsabilita' e lavorino<br />

seriamente perche' un mondo diverso e' ancora possibile". (AGI) Red 301724 GEN 09 NNNN<br />

FORUM SOCIALE: SPAZIO ALLE RISPOSTE. ECONOMIA SOLIDALE E NUOVA<br />

POLITICA (ASCA)<br />

(POL) - 30/01/<strong>2009</strong> - 18.51.00<br />

ZCZC ASC0372 1 POL 0 R01 / +TLK XX ! 1 X FORUM SOCIALE: SPAZIO ALLE RISPOSTE. ECONOMIA SOLIDALE E<br />

NUOVA POLITICA = (ASCA) - Belem, 30 gen - Oggi, terzo giorno del Forum Sociale di Belem, spazio alle economie<br />

solidali e alle risposte concrete. Se ieri il presidente venezuelano Chavez aveva chiesto al movimento di passare al<br />

contrattacco, oggi il movimento alter-mondialista mette in campo i suoi nomi migliori, da Sud a Sud, ma anche le sue<br />

pratiche vincenti conto la crisi. L'economista brasiliano Euclides Mance, intervenendo all'incontro che condurra' al vertice<br />

internazionale delle economie solidali Ripess che si svolgera' dal 22 al 25 aprile a Lussemburgo, nell'angolo piu' oscuro<br />

della finanza globale, lancia una proposta per le Nazioni Unite: ''Nel 1997 il 41% della forza lavoro era concentrata<br />

nell'agricoltura, nel 2007 e' il 35%. Nel 2007 in Europa solo il 4% della forza lavoro era collocata in agricoltura, in Africa e'<br />

il 65%. Se davvero dobbiamo combattere la crisi dobbiamo chiedere alle Nazioni Unite di smettere di regalare soldi alle<br />

imprese multinazionali per i loro aiuti alimentari, ma investire piu' soldi nell'agricoltura familiare e nell'economia solidale.<br />

Per risparmiare e rendere gli aiuti sempre piu' efficaci''. Vanessa Rodriguez, del Forum brasiliano della sicurezza<br />

alimentare e nutrizionale gli da' ragione: ''Anche se abbiamo una legge nazionale per la sicurezza alimentare qui in<br />

Brasile, le transnazionali giorno dopo giorno chiudono gli spazi commerciali ai piccoli produttori. Anche quelli pubblici:<br />

oggi, per esempio, sono sotto attacco le mense delle scuole pubbliche, un diritto dei bambini, che potrebbero essere<br />

collegate alle filiere locali e invece le grandi imprese vogliono privatizzare''. In Canada, ad esempio, oltre 500 ristoranti<br />

hanno ''adottato'' le aziende agricole locali per impedire la vendita delle loro terre all'agrobusiness e li utilizzano come<br />

fornitori unici, rafforzanto le loro esperienze di vendita diretta, i ''farmer markets''. E dall'Italia una rete di realta' del<br />

commercio equo e solidale, costruita da Mondo solidale, Libero mondo, Equomercato e Fair, sostiene con la vendita di<br />

detersivi per la casa alla spina biologici ed equosolidali, la campagna ''babacu libre'', che vuole proteggere i piccoli<br />

raccoglitori delle noci di babacu, l'albero della vita, che da' da sempre a indigeni e comunita' oli, teensioattivi, e prodotti<br />

indispensabili alla loro vita quotidiana, dall'essere scacciati dalla foresta che diventa sempre piu' fonte esclusiva di basi<br />

per biocarburanti e oli industriali delle grandi imprese. ''La raccolta di babacu - ha spiegato Rupert, un'attivista della<br />

campagna- fatta dalle comunita' locali e' sostenibile e da' da vivere a migliaia di villaggi. Appena arrivano le<br />

transnazionali gli alberi, semplicemente, si ammalano e abbassano la resa. Intorno la foresta muore. Noi resistiamo. Fino<br />

a quando resistiamo la crisi non ci atterra. Contro la crisi, fate come noi''. sis/cam/ss 301851 GEN 09 NNNN<br />

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