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L'Anima e il suo Destino di Vito Mancuso - panasur

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Il cielo traduce <strong>il</strong> desiderio dell’anima umana <strong>di</strong> voler essere or<strong>di</strong>nata, pura, senza veli, così come i pitagorici<br />

pensavano fossero gli astri. E se l’anima vuole essere così, è perché già, almeno in parte, lo è.<br />

Ma, come ognuno si rende conto da sé, tutta la partita si gioca sul concetto dell’anima, in particolare <strong>di</strong><br />

anima spirituale.<br />

La vita eterna è <strong>il</strong> tema principale della teologia. L’eternità non è dopo, è ora ed è qui. Se non fosse ora e<br />

qui, l’eternità non sarebbe tale, sarebbe solo tempo prolungato.<br />

La vita eterna è l’argomento più decisivo tra quelli che portano gli uomini a credere in Dio. E per questo che<br />

avverto l’esigenza <strong>di</strong> un’impostazione nuova della teologia, che chiamo TEOLOGIA UNIVERSALE. Con<br />

teologia universale intendo un <strong>di</strong>scorso su Dio e la nostra reale relazione con lui quin<strong>di</strong> vera e propria<br />

teologia, ma tale da essere condotta a partire dai dati della ragione. La ragione, ovviamente, non è da<br />

intendersi nel senso ristretto del razionalismo positivista secondo cui è vero solo ciò che può<br />

materialmente verificarsi, col risultato che appare vero solo ciò che afferma la scienza e la conseguente<br />

riduzione del concetto <strong>di</strong> verità a quello, in<strong>di</strong>spensab<strong>il</strong>e ma più ristretto, <strong>di</strong> esattezza. Ragione è da<br />

intendersi nel più ampio senso speculativo <strong>di</strong> intelletto + coscienza morale, ciò che Kant definiva “ragione<br />

pratica”, secondo cui è vero anche ciò che non si può <strong>di</strong>rettamente verificare ma che per la sua intrinseca<br />

nob<strong>il</strong>tà, per la sua intrinseca bellezza morale, per la sua intrinseca capacità <strong>di</strong> produrre <strong>il</strong> bene, muove e<br />

riempie le nostre vite, e <strong>di</strong> cui Hegel parlava col nome <strong>di</strong> “spirito”. Verità come esattezza + sapienza. Verità<br />

alla quale si giunge con un lavoro con solo intellettuale, ma anche morale. E’ come saggio <strong>di</strong> teologia<br />

universale che intendo costruire <strong>il</strong> mio <strong>di</strong>scorso sull’anima e <strong>il</strong> <strong>suo</strong> destino.<br />

2 – Esistenza dell’anima<br />

Io penso che <strong>di</strong>etro al termine anima, la cui etimologia deriva da anemos cioè vento, vi sia la percezione<br />

della particolare complessità del fenomeno umano, ciò che Plotino coglieva col <strong>di</strong>re che “certamente<br />

l’uomo non è un essere semplice”. La categoria <strong>di</strong> anima esprime <strong>il</strong> pensiero della specifica <strong>di</strong>fferenza<br />

dell’uomo rispetto al mondo, ovvero <strong>il</strong> pensiero della libertà, perché solo l’uomo, in tutto <strong>il</strong> mondo<br />

conosciuto, può toccare la libertà.<br />

Affermare l’anima significa sostenere che, per quanto legato al corpo, l’uomo è in grado, se lo vuole, <strong>di</strong><br />

trascendere le sue necessità e <strong>di</strong> vincerle. Noi siamo più del mondo, noi siamo liberi.<br />

Uomo – Mondo = x. L’anima è <strong>il</strong> termine che più spesso è stato e viene ancora ut<strong>il</strong>izzato per esprimere<br />

questa x, l’incognita che scaturisce sottraendo all’uomo tutto quanto proviene dalla materia-mater.<br />

Il lavoro della natura-physis non è riducib<strong>il</strong>e alla sola materia, in quanto può produrre un livello superiore <strong>di</strong><br />

essere, lo spirito, definib<strong>il</strong>e come la vita dell’energia a prescindere della materia, e quin<strong>di</strong> in grado <strong>di</strong><br />

sussistere anche dopo la <strong>di</strong>ssoluzione della materia del nostro corpo.<br />

Io ritengo che guardare all’anima come a una cosa, come a una sostanza separata dal resto del corpo, sia<br />

insostenib<strong>il</strong>e alla luce <strong>di</strong> una corretta visione dell’essere.<br />

Io ritengo, come già alcuni teologi del passato tra cui Antonio Rosmini, che i genitori abbiano molto a che<br />

fare con la generazione dell’anima spirituale dei loro figli. L’anima spirituale è da pensarsi non come una<br />

sostanza separata che proviene dall’esterno ma come una peculiare configurazione dell’unica energia che ci<br />

costituisce.<br />

Antichi Egizi conoscevano cinque termini per parlare della <strong>di</strong>mensione interiore dell’uomo, <strong>il</strong> ba (anima), lo<br />

akh (lo spirito), <strong>il</strong> ka (la potenza vitale), <strong>il</strong> nome, l’ombra.<br />

L’essere è uno e unico per ogni fenomeno pensab<strong>il</strong>e, per le stelle, <strong>il</strong> mare, gli alberi, le gazzelle, gli uomini, e<br />

questo essere uno e unico si chiama energia. A questo livello non vi è nessuna <strong>di</strong>fferenza dell’uomo rispetto<br />

al mondo. La <strong>di</strong>fferenza sorge quando si comincia a considerare la concreta configurazione con cui l’energia<br />

si presenta come materia.<br />

L’anima, si spiega come <strong>il</strong> surplus <strong>di</strong> energia rispetto alla configurazione materiale del corpo. Se qui sulla<br />

Terra, e chissà in quale altra fucina cosmica nello spazio, è potuta scaturire la vita, lo si deve allo scarto tra<br />

calore prodotto dal movimento atomico e la configurazione materiale a cui tale movimento dà origine.<br />

Questo scarto, questo avanzo, questo surplus <strong>di</strong> energia, è <strong>il</strong> segreto della vita: è l’anima.<br />

Di essa si sono <strong>di</strong>stinti <strong>di</strong>versi livelli, <strong>di</strong> cui i primi due sono l’anima vegetativa e l’anima sensitiva.<br />

Le piante, in quanto esseri viventi, sono per ciò stesso dotate <strong>di</strong> un’anima, l’anima vegetativa.

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