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Relativismo epistemologico e persona umana - Edizioni Studium

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500 Marco Buzzoni<br />

bagaglio di conoscenze fondamentali può, ripetendo certe operazioni<br />

prefissate, riconoscere la fondatezza di una proposizione<br />

scientifica? Questo riconoscimento non avrebbe alcun significato<br />

a prescindere dal fatto di ripercorrere in prima <strong>persona</strong> i passi procedurali<br />

che conducono ad esso (o di concepirli come ripercorribili<br />

in linea di principio, nel caso che riteniamo di poter accordare<br />

la nostra fiducia a chi di fatto ha già eseguito l’esperimento).<br />

In conclusione, v’è sia un senso, che recupera il soggetto in<br />

senso trascendentale, in cui occorre accettare la distinzione fra<br />

contesto della scoperta e contesto della giustificazione, sia un senso,<br />

che traduce sul piano metodico quello trascendentale, in cui<br />

occorre rifiutare la distinzione in parola. È chiaro che questi due<br />

sensi non sono fra loro separati, ma dialetticamente connessi. La<br />

pretesa ineludibile alla validità o verità del proprio dire, propriamente<br />

trascendentale, è condizione di possibilità d’ogni indagine<br />

particolare, ma ogni indagine particolare, considerata nel suo specifico<br />

sviluppo storico (nella prospettiva del «contesto della scoperta»),<br />

garantisce che il piano trascendentale non rimanga qualcosa<br />

di astratto, ma si traduca continuamente nei singoli atti di<br />

riappropriazione in prima <strong>persona</strong> di non importa quale contenuto<br />

conoscitivo. L’accettazione della distinzione fra contesto della<br />

scoperta e contesto della giustificazione non allontana o estranea<br />

la scienza dal contesto etico-pratico in cui essa è già da sempre immersa,<br />

sia perché il piano trascendentale della validità o della verità<br />

vive concretamente come dedizione o abnegazione dello<br />

scienziato in quanto <strong>persona</strong> ad un valore trans<strong>persona</strong>le, sia perché<br />

questa stessa dedizione o abnegazione non può andare disgiunta<br />

nell’indicazione d’un insieme di passi metodici che sono<br />

in linea di principio ripercorribili in prima <strong>persona</strong> da qualunque<br />

essere dotato di ragione 15 .<br />

Si potrebbe dire che l’uomo può anche interpretare tutta la<br />

realtà empirica (incluso se stesso) secondo il punto di vista della<br />

particolare disciplina da cui considera il mondo, ma in questo<br />

punto di vista particolare non può in linea di principio risolversi<br />

egli stesso in quanto sorgente da cui scaturisce quello o qualunque<br />

altro particolare punto di vista. Chi abbia accettato una particolare<br />

concezione del mondo (non importa se sociologistica, meccanicistico-deterministica<br />

o indeterministica) può certamente interpretare<br />

l’uomo come realtà sociale, come meccanismo determinato<br />

o come sistema indeterministico, ma non può pretendere che il

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