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Laura Malfatto
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LA BERIO
Genova è protagonista della prima crociata: Guglielmo Embriaco con le sue macchine da
guerra determina la conquista della città nel 1099 e porta in patria, fra le numerose reliquie, il
Santo Graal e le ceneri del Battista.
Dal Trecento l’Europa è minacciata dai Turchi. L’idea di crociata si rafforza e assume le
forme della guerra santa contro l’impero ottomano. La battaglia di Lepanto (7 ottobre 1571)
è una vittoria secondaria frutto di un’effimera alleanza tra Spagna, Papato e Venezia, con la
partecipazione di un contingente genovese comandato da Giovanni Andrea Doria, pronipote del
principe-ammiraglio Andrea. L’alleanza si scioglie ben presto e per la Serenissima comincia la
decadenza con la perdita dell’isola di Cipro. Lepanto viene però trasfigurato nell’opinione pubblica
come fine dell’invincibilità turca e trionfo della cristianità europea. Artisti e letterati celebrano la
“splendida vittoria cristiana” e il mito è diffuso in modo capillare anche da un’infinità di scritti
d’occasione e di fogli volanti.
In quegli stessi anni Torquato Tasso scrive la Gerusalemme.liberata per esaltare la prima
crociata: nel clima dell’epoca essa appare attuale. A Genova, partecipe sia delle crociate sia di
Lepanto, nel 1590 esce una splendida edizione del poema, illustrata da Bernardo Castello, amico
del Tasso e pittore affermato.
Fig. 6. Tommaso Porcacchi, L’Isole.più.famose.del.mondo, Venezia 1576, battaglia di Lepanto, incisione
su rame di Girolamo Porro (Biblioteca Berio, Sezione di Conservazione)