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La Berio n 2_2010.pdf - Sistema Bibliotecario Urbano

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Patrizia Garibaldi<br />

Dalle Madri mediterranee alla Regina di Genova<br />

14<br />

LA BERIO<br />

Il culto della Grande Madre è diffuso in tutto il Mediterraneo.<br />

Nella Grecia arcaica (VII-VI a.C.) si diffonde con il nome di Cibele fino nelle colonie greche<br />

d’Occidente. Legata ai riti della maternità e della fecondità, viene assimilata alla figura di Rea,<br />

la dea madre di Zeus.<br />

A Roma, invece, si afferma il culto di Mater Matuta, antichissima personificazione dell’aurora<br />

legata alla protezione dei neonati in quanto la dea si assumeva le cure materne del Giorno, figlio<br />

della Notte. Nei riti, detti Matralia, le matrone chiedevano la sua protezione sui figli delle loro<br />

sorelle. Sia presso gli Etruschi che presso i Romani la dea assume prerogative sempre più diverse:<br />

guida e protezione nei viaggi per mare, tutrice del mondo giovanile e guerriero.<br />

Le innumerevoli Madri di Capua, provenienti da un santuario sannitico, ci restituiscono<br />

l’immagine che la Grande Madre assunse in tutto il Mediterraneo. Il valore simbolico di queste<br />

figure votive emerge con forza dalle proporzioni, dalle linee irregolari e dalla moltiplicazione dei<br />

neonati che la dea, seduta su un trono, reca in braccio. Alla dea era chiesto di propiziare la fertilità<br />

e la buona salute dei figli. Solo un’elevata natalità garantiva alle comunità antiche la possibilità<br />

di prosperare in una società costretta fra guerre continue e lavoro dei campi.<br />

Le immagini delle Madri mostrano come la figura femminile, drappeggiata e recante un<br />

bimbo in braccio, rappresenti uno dei modelli più antichi usati nei contesti religiosi non soltanto<br />

mediterranei. Il modello, che viene adottato dal cristianesimo, è il fenomeno più evidente del<br />

passaggio di elementi pagani alla civiltà cristiana. Infatti, lo schema della Madre era quello più<br />

riconoscibile e dunque più facile da usare.<br />

<strong>La</strong> Vergine, inoltre, mantiene le prerogative di protezione della comunità e non a caso, in Liguria<br />

e a Genova, i suoi santuari sono distribuiti sul territorio quasi a racchiuderlo in una cintura sacra.<br />

In virtù di questa prerogativa le famiglie aristocratiche la proclamano Regina di Genova nel 1637.<br />

Da allora possono fregiarsi della corona reale la città e i Dogi, che rappresentano il potere, saldamente<br />

in mano alle famiglie nobili i cui blasoni sono raffigurati in sontuosi volumi decorati a mano 6 .<br />

Le.statue.dell’etrusca.Mater.Matuta,.datata.al.460-450.a.C.,.e.della.Madre.di.Capua.<br />

del.III.secolo.a.C..dialogano,.nella.Cappella.<br />

Dogale,. con. la. settecentesca. statua. della.<br />

Madonna.Regina.di.Genova.(fig..XVIII).<br />

<strong>La</strong>.Mater.Matuta.regge.sul.grembo.un.<br />

bambino. avvolto. in. un. panno,. il. corpo.<br />

massiccio.è.seduto.su.un.trono.cubico.con.<br />

i.braccioli.pieni.a.forma.di.sfinge.con.le.ali.<br />

aperte.(fig..XX)..<br />

Le. Madri. di. Capua. provengono. da.<br />

un’area.sacra.frequentata.tra.il.VI.e.il.II.secolo.a.C..Il.santuario.era.consacrato.al.culto.<br />

di.una.divinità.protettrice.forse.raffigurata.<br />

nelle.statue.delle.innumerevoli.Madri,.che.<br />

sono.rappresentate.sedute.in.trono.e.con.in.<br />

grembo.uno.o.più.bambini.avvolti.in.fasce.<br />

(fig..XIX)...<br />

6. Per.un.approfondimento.sulle.testimonianze.documentarie.della.Sezione.di.Conservazione.della.Biblioteca.<br />

<strong>Berio</strong>.esposte.in.mostra.si.rimanda.a.L..Malfatto.cit.,.p..21..

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