05 Musica profana - Fabiosartorelli.Net
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Particolarmente ricco e significativo fu lo sviluppo di una poesia<br />
religiosa in volgare, a scopo non liturgico, determinato dal<br />
movimento dei "disciplinati", persone che, riunite in<br />
processione, giravano (dapprima a Perugia, poi nel resto<br />
dell'Italia), cantando laude e recitando preghiere che<br />
invocavano carità e penitenza.<br />
S. Francesco d'Assisi (1182-1226) inaugurò questo tipo di canti<br />
e di preghiere: il suo Cantico delle creature prevedeva infatti<br />
anche una lezione melodica, purtroppo non giunta fino a noi.<br />
Alcune confraternite erano denominate "laudesi" per via del fatto<br />
che in buona parte, le loro riunioni erano destinate al canto delle<br />
laudi. Queste ultime figurano raccolte in libri denominati laudari<br />
(sono oltre 2000) due dei quali riportano anche le melodie: si tratta<br />
del Laudario di Cortona (Laudario 91) del 1297 contenete 96 canti<br />
e del bellissimo Laudario magliabechiano (Firenze) contenente 89<br />
melodie.<br />
Queste ultime sono scritte per lo più su di un sistema a 4 linee<br />
sopra al quale sono collocati i segni della notazione gregoriana<br />
quadrata. Pertanto la loro interpretazione ritmica incontra gli stessi<br />
problemi della lirica trovadorica e trovierica.<br />
Gli schemi melodici sono molteplici; dominano comunque quello<br />
della sequenza (già sfruttato nel lay trovadorico) e quello della<br />
ballata italiana, strettamente imparentato col virelai francese (vedi<br />
dispensa)<br />
Il testo letterario è generalmente di basso profilo artistico.<br />
08/<strong>05</strong>/2011<br />
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