05 Musica profana - Fabiosartorelli.Net
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ITALIA: LA MONODIA NON SCRITTA (XII-<br />
XIII SEC.)<br />
Notissimi passi delle opere dantesche basterebbero a testimoniare la<br />
profonda penetrazione in Italia del pensiero e della poesia trobadorica.<br />
Raimbaut de Vaqueiras, Peire Vidal e Gaucelm Faidit, per accennare solo<br />
ai più noti, vi soggiornarono. I rimatori della «scuola siciliana» ne<br />
subirono l'influsso, per non dire degli italiani (vedi Sordello mantovano)<br />
che poetarono in provenzale. La denominazione delle forme poetiche<br />
(ballata, tenzone, sirventese, ecc. ) è visibilmente imparentata con<br />
quelle francesi. Ma per quanto concerne la musica, non ci sono<br />
pervenute che indirette testimonianze, la cui esiguità induce a supporre<br />
che proprio in Italia si sia consumato quel «divorzio tra musica e poesia»<br />
che nel paese d'origine dell'arte trobadorica dovette essere solo<br />
occasionale ed eccezionale.<br />
Invece una ben più vasta presenza della musica si registra appena si<br />
esce dal dominio delle scuole letterarie e ci si accosta alle occasioni<br />
della vita quotidiana, siano esse legate alle abitudini religiose e<br />
devozionali o soltanto ai momenti gioiosi delle feste di popolo.<br />
08/<strong>05</strong>/2011<br />
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