miracoli Eucaristici - Rinnovarsi nello Spirito Santo

miracoli Eucaristici - Rinnovarsi nello Spirito Santo miracoli Eucaristici - Rinnovarsi nello Spirito Santo

gesuregna.altervista.org
from gesuregna.altervista.org More from this publisher
03.06.2013 Views

Una prima ed ultima Comunione. Nelle Missioni Cattoliche, anno 1856, si legge quanto un Missionario scriveva da Canton un Cina. Esso fu chiamato una sera presso un bambino di quattordici anni che era in pericolo di morte. Il poverino non aveva ancora fatto la sua prima Comunione per la mancanza del prete cattolico ed era in ritardo nell’istruzione religiosa. Dopo essersi confessato con i sentimenti di un dolore sincero, quando il missionario gli parlò di fare la sua prima Comunione per viatico: -- >. Fu istruito per quanto la lingua cinese lo permetteva dal prete straniero. Il catechista interprete gli spiegò cosa è l’Eucarestia, e quello che bisogna fare prima e dopo la Comunione. Il bimbo imparò tutto in un’ora, e lo ripete come se l’avesse studiato per molti anni. Il missionario si ritirò. --Padre, restate ancora, gli disse, questa dottrina è così bella! Gesù si dà a noi! Oh com’è buono Gesù! E grosse lacrime cadevano dai suoi occhi. Il giorno dopo il sacerdote gli portò il suo dolce Gesù. Egli si alzò, e volle ricevere in ginocchio sul letto il suo caro Salvatore. Dopo aver pregato con fervore angelico in compagnia di sua madre e di qualche cristiano intenerito: -- Ora, padre, disse, non temerò più di comparire davanti a Dio, perché Gesù è con me. -- No, figlio mio, rispose il missionario, e perché tu sia più accetto al Signore, io ti do l’Estrema Unzione, che ti aiuterà a morire bene e a cancellare le ultime tracce delle tue colpe. Prega Gesù e Maria di assisterti ed eccitarti di nuovo alla contrizione. Allora esso si mise a piangere a calde lacrime, ripetendo i nomi di Gesù, di Maria e di S. Pietro suo patrono. – O mio Gesù, ripeteva, presto io spero di vederti! Maria Santissima, S. Pietro, pregate per me! Quando si scoprirono i suoi piedi, si videro orribili ulcere, il corpo era enfiato, l’estremità ghiacciate. Si vedeva che non aveva più che poco tempo da vivere. Ricevette con tutti i segni di un predestinato l’indulgenza in articulo mortis; dopo di che si addormentò del sonno eterno. Luce, forza e santità, ecco i frutti raccolti in qualche ora da un semplice fanciullo, sotto l’influenza della sua prima Comunione. Appena ebbe conosciuto il Dio del tabernacolo, si era slanciato verso di Lui. 62

Furto sacrilego impedito Per una visita al SS. Sacramento. Un tentativo di furto sacrilego si veniva compiendo nella notte dal 26 al 27 di Ottobre dell’anno 1900, nella cappella delle religiose Domenicane di Mazères in Spagna. Fu come per un miracolo che la sacra pisside con le sacratissime Particole sfuggì dalla mano di un audace profanatore del tabernacolo. Una giovane suora, novizia, rientrando in dormitorio poco prima della mezzanotte, si sentì spinta dal desiderio di salutare Nostro Signore; ma aprendo la porta del coro la parve di vedere un lume nella sacrestia della chiesa. Spaventata di questa insolita cosa, rientra in dormitorio; ma non potendo cedere alla forza di una voce interiore che le faceva presagire il sacrilego delitto prossimo a compiersi, ritorna indietro e coraggiosamente scende nella cappella senza lume, e, rischiarata appena dai raggi della luna vibrati attraverso i vetri del sacro edificio, ella arriva in mezzo alla cappella e si dirige verso l’altare, dove scorge un uomo di alta statura che sta forzando la serratura della sacra custodia. Cadendo in ginocchio e stendendo la braccia, ella grida; Miserabile!…Il buon Dio!…Lo scellerato si gira con gli occhi spalancati per l’odio e la sorpresa, si lancia come un forsennato sulla debole donzella, la stringe per la gola, le dà un forte calcio e prende la fuga. Quella dolce voce, quella figura bianca nella penombra della notte calma dovettero sgomentare l’assassino. La povera novizia restò quasi un’ora svenuta sul pavimento. Ritornata ai sensi, il suo primo pensiero fu di dirigere a Gesù Sacramentato una ardente preghiera di riparazione non senza una fiume di lacrime, e poi di andare a svegliare le consorelle. Allora la comunità tutta intera discese nella cappella, e si passò il resto della notte a pregare e piangere. All’alba il Padre Sans, cappellano del monastero, celebrò la santa Messa fra le lacrime, in ringraziamento al Signore per la preservazione così straordinariamente provvidenziale del suo santo tempio. O Gesù Ostia, perdono per gli infelici profanatori dei vostri tabernacoli! Parce, Domine, Parce populo tuo! 63

Furto sacrilego impedito<br />

Per una visita al SS. Sacramento.<br />

Un tentativo di furto sacrilego si veniva compiendo nella notte dal 26 al 27 di Ottobre dell’anno 1900,<br />

nella cappella delle religiose Domenicane di Mazères in Spagna. Fu come per un miracolo che la sacra<br />

pisside con le sacratissime Particole sfuggì dalla mano di un audace profanatore del tabernacolo.<br />

Una giovane suora, novizia, rientrando in dormitorio poco prima della mezzanotte, si sentì spinta dal<br />

desiderio di salutare Nostro Signore; ma aprendo la porta del coro la parve di vedere un lume nella<br />

sacrestia della chiesa. Spaventata di questa insolita cosa, rientra in dormitorio; ma non potendo cedere<br />

alla forza di una voce interiore che le faceva presagire il sacrilego delitto prossimo a compiersi, ritorna<br />

indietro e coraggiosamente scende nella cappella senza lume, e, rischiarata appena dai raggi della luna<br />

vibrati attraverso i vetri del sacro edificio, ella arriva in mezzo alla cappella e si dirige verso l’altare,<br />

dove scorge un uomo di alta statura che sta forzando la serratura della sacra custodia.<br />

Cadendo in ginocchio e stendendo la braccia, ella grida; Miserabile!…Il buon Dio!…Lo scellerato si<br />

gira con gli occhi spalancati per l’odio e la sorpresa, si lancia come un forsennato sulla debole donzella,<br />

la stringe per la gola, le dà un forte calcio e prende la fuga.<br />

Quella dolce voce, quella figura bianca nella penombra della notte calma dovettero sgomentare<br />

l’assassino. La povera novizia restò quasi un’ora svenuta sul pavimento.<br />

Ritornata ai sensi, il suo primo pensiero fu di dirigere a Gesù Sacramentato una ardente preghiera di<br />

riparazione non senza una fiume di lacrime, e poi di andare a svegliare le consorelle.<br />

Allora la comunità tutta intera discese nella cappella, e si passò il resto della notte a pregare e piangere.<br />

All’alba il Padre Sans, cappellano del monastero, celebrò la santa Messa fra le lacrime, in<br />

ringraziamento al Signore per la preservazione così straordinariamente provvidenziale del suo santo<br />

tempio. O Gesù Ostia, perdono per gli infelici profanatori dei vostri tabernacoli!<br />

Parce, Domine, Parce populo tuo!<br />

63

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!