miracoli Eucaristici - Rinnovarsi nello Spirito Santo

Il desiderio del S. Viatico.
Tra le montagne della Svizzera, non molti anni fa, picchiarono alla canonica di una chiesa
parrocchiale. Chi è là? Esclama il parroco; ed una voce risponde: Vada nel tal luogo, porti con sé il
SS. Sacramento, per un uomo che sta per morire. Il parroco si levò immediatamente, prese una sacra
Particola e, dopo che la chiuse in una teca d’argento, la pose in una borsa che aveva appesa al collo, ed
accompagnato dal sacrestano che aveva un fanale, montò a cavallo ed andò verso il luogo che gli era
stato indicato. Qui vi incontrò un vecchio contadino, che, vedendo il suo curato con la SS. Eucarestia,
tentava di mettersi in ginocchio. Ed il curato gli disse: Chi è l’infermo nella vostra famiglia?
Nessuno, per grazia di Dio. Si fecero diligenti ricerche presso le famiglie che abitavano nei dintorni,
ma, per quanto si chiedesse, di malati non ce n’erano! Il parroco allora stava per ritornarsene alla sua
parrocchia e il buon vecchio gli disse: Signor curato, giacchè vi trovate qui, vi farebbe piacere deporre
Il Santissimo nella cappellina che è qui vicina, e poi confessarmi e comunicarmi? Ben volentieri,
rispose il parroco: e fu fatto come piacque al buon vecchio.
Dopo che l’ebbe Comunicato, il curato se ne tornava a casa. Ma non fece nemmeno duecento passi che
si sente correr dietro un giovanotto, che gridava affannato: Signor curato, accorrete, che al babbo è
venuto un colpo. Ed era proprio così! Tornato indietro, il parroco trova il buon vecchio, che prima
aveva comunicato, preso da un repentino malessere, ed agonizzante! ma che tutto lieto in volto e sereno
gli disse: >. Dopo poco tempo, con sentimenti della più
profonda pietà, sempre assistito dal suo curato, il buon vecchio con la pace dei giusti rendeva lo spirito
al suo Creatore!
V. Postel: L’angelo della Prima Comunione.
Potere della santa Messa.
Racconta S. Gregorio Magno che un cristiano venne un giorno fatto prigioniero e messo ai ceppi
lontano dalla sua patria. Sua moglie, dopo averlo invano atteso per lungo tempo, e convinta che fosse
morto, dispose che ogni settimana, a giorno fisso, venisse celebrata una Messa per il riposo dell’anima
sua. Dopo lunghi anni il prigioniero riacquista la libertà, ritorna in patria, dove trova ancora in vita la
moglie, a cui racconta le passate sofferenze, il dolore dell’esilio, i tormenti della schiavitù e come tutto
gli fosse però stato raddolcito da un avvenimento miracoloso che spesso si ripeteva.
Ogni settimana, in un dato giorno, i suoi ceppi si spezzavano; ed un soave sentimento di
consolazione, una forza di pazienza, un’intera sommissione alla volontà di Dio gli sgorgavano in cuore.
Stupita la donna gli domandò in qual giorno avvenisse tale meraviglia. Era quello stesso in cui essa
faceva celebrare la santa Messa per lui. L’Agnello immacolato spezzava ogni volta in quello stesso
momento i ceppi della sua schiavitù.
Lontano dalla patria, dalla famiglia, dagli amici, non una, ma molte anime che ci sono care scontano in
una prigione di fuoco le passate colpe. Ed è in nostra mano il portar loro soccorso! Ogni giorno
possiamo offrire per loro la vittima divina, la quale certo non volle prodigiosamente spezzare i ceppi di
una schiavitù corporale se non per farci intendere come ella liberi le anime dai vincoli del peccato.
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S.Gregorio: Homil. 37 in Evang.