miracoli Eucaristici - Rinnovarsi nello Spirito Santo

Un monaco, chiamato Giusto, appartenente al monastero fondato da S. Gregorio nella sua casa
paterna, sul monte Celio in Roma, si era reso colpevole di una colpa grave, tenendo nascosta una certa
somma di denaro, contrariamente alle leggi monastiche.
Questo fatto essendo stato scoperto durante l’ultima malattia del religioso, S. Gregorio proibì ai suoi
confratelli di andarlo a visitare e consolare.
Non lasciò avvicinare a Giusto che un fratello, incaricato di dirgli che gli altri monaci si allontanavano
da lui per orrore della sua colpa. Giusto, vivamente colpito da questa condotta, morì poco dopo nel
pentimento del suo peccato. Ma il santo abate proibì che il corpo del defunto fosse posto in terra santa.
Fu seppellito in un letamaio e ordinò che fossero gettate su lui le monete che si erano trovate in suo
possesso.
Un sentimento di compassione riempì nonostante l’anima di Gregorio. Fece venire a sé il superiore del
monastero, e gli disse tutto afflitto: >.
Il superiore obbedì immediatamente a questo ordine. Dopo i trenta giorni il defunto apparve nella
notte a suo fratello: >.
Suo fratello si affrettò a far conoscere ai monaci ciò che aveva saputo; e questi calcolando con cura i
giorni, riconobbero che in quel giorno il santo sacrificio era stato offerto per l’anima di Giusto per la
trentesima volta.
55
S. Gregorio Magno: De Missae Sacrificio.