miracoli Eucaristici - Rinnovarsi nello Spirito Santo

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03.06.2013 Views

I demoni loro malgrado, confessano e adorano Gesù Cristo in Sacramento. Nella città di Verona il demonio si faceva spesso vedere ad un uomo che aveva fatto con lui un’alleanza detestabile. Un giorno, mentre erano insieme, venne a passare il SS. Sacramento, che si portava ad un malato, e il mago, per quanto fosse indurito nel male, per un briciolo di religione rimastogli si gettò in ginocchio, sia che credesse ancora in fondo del cuor suo, sia che obbedisse all’usanza del paese; e, cosa mirabile! anche il demonio si inchinò per tutto il tempo che l’Eucarestia poteva vedersi. L’uomo. Tutto sorpreso, gli chiese che volesse dire ciò. Non ti sconcerti questo, rispose Satana, io e i miei siamo, nostro malgrado, costretti a prostrarci innanzi a Gesù, essendo scritto: Nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio in cielo, in terra e nell’inferno; ed ogni lingua confessi che il Signor nostro Gesù Cristo è nella gloria di Dio padre. Il sacerdote dopo aver fatta la Comunione all’ammalato ritornava con il Ciborio vuoto, e il demonio manifestò rispetto di nuovo, ma non così profondo come prima non piegandosi che a metà. >. Non importa, rispose il demonio, io venero il luogo dove fu il Signore, essendo scritto: Adorabimus in loco ubi steterunt pedet ejus. Che se il maledetto non può esimersi dal tributare l’onore che ogni creatura deve al suo Creatore, quale scusa avranno tanti cristiani, che si mostrano poco rispettosi alla chiesa, e stanno in un contegno così sconveniente al santo sacrificio? Sarà poi necessario che il demonio stesso apra la bocca per confonderli? Il demonio, dice la Scrittura, crede e freme: Daemones credunt et contremiscunt. Terribile castigo. Sui giornali cattolici di Spagna si leggeva nel 1898 questo terribile fatto. L’ultimo giorno di carnevale di quell’anno si vide, con raccapriccio, passare nella piazza Colaligna di Barcellona, fra due file di curiosi, una sacrilega parodia. Tre giovinastri mascherati simulavano il corteo del santo Viatico, altri portavano torce accese ed altri un compagno sopra la barella, che fingeva di essere l’infermo viatico. Ad un tratto, costui fu preso davvero da improvviso malore. In fretta lo trasportarono alla vicina farmacia del signor Balach, ma inutilmente, perché dopo brevi momenti cessava di vivere. La stampa empia si guardò bene di parlare di questo fatto, che pure ha lasciato nella popolazione la più sinistra e profonda impressione. 50

Maria SS. Patrona della prima Comunione. Formare i fanciulli a questo grande atto della vita, preparare il cuore alla prima visita di Gesù è certo la più dolce missione per Maria. Un giorno una madre ebbe una dolce visione: la Vergine Maria era presso la culla del suo bambino, gli sorrideva e copriva di fiori il suo lettuccio. Quel bambino era Alessandro Bertius le prime parole del quale, quando potè parlare, furono: >. Egli crebbe all’ombra del crocefisso. Ma già la luce del suo battesimo gli lasciava intravedere in fondo al suo cuore qualche particella meno pura, dove poteva germogliare il cattivo seme. Questo fanciullo di cinque anni si ricordò delle carezze e delle promesse di Maria, si armò di una disciplina con la quale puniva sulle sue membra delicate gli istinti che sentiva in sè per il male. Maria lo guidò e lo preparò alla sua prima Comunione. Quando giunse quel momento solenne, Alessandro credette vedere il suo cuore aprirsi e Gesù prenderne possesso in modo sensibile. Questa visione e questo ricordo lo incatenarono così potentemente al tabernacolo, che per tutta la città fu chiamato il fanciullo dell’altar maggiore. Maria ebbe per lui cure materne; nelle sue malattie gli temperava gli ardori della febbre, circondando di fiori il suo lettuccio. Così protetto dalla presenza amorevole di Maria, il pio fanciullo non prese mai parte a nessuna gioia mondana, a nessun trattenimento pericoloso, a nessuna ricreazione dissipante. E’ così che l’infanzia e l’adolescenza, poste sotto lo sguardo della Vergine santissima passeranno puramente e prepareranno alla Chiesa dei figli fedeli e al cielo dei cittadini ornati di ogni virtù. Bella maniera di comunicarsi. 51 Parterre di Nostra Signora della prima Comunione. Una povera serva si comunicava di frequente e lo faceva con gran fervore, ma si lamentava sempre di non saper comunicarsi bene. E perché? Le domandò un giorno la padrona. – Ah, signora, rispose, vedo gli altri che hanno il libro…chissà quante belle cose dicono al Signore!…Oh! se sapessi leggere!… …Ma dunque cosa fai, quando ti comunichi? – Niente, piango sempre…-- Che cosa piangi? – I miei peccati e la mia ignoranza. – E non fai altro? – Domando al Signore la grazia di amarlo, di essere buona e di andare in Paradiso. Recito poi gli atti di fede, di speranza, di carità e di contrizione, come mi ha detto il confessore, e prego la Madonna e il mio Angelo custode a supplire per me. – Che bella maniera di comunicarsi! Codesta buona donna non sapeva leggere, ma nella sua semplicità umile e fervente, piaceva più a Gesù Sacramentato che tante altre, le quali recitano un fascio di orazioni, che trovano nei libri, ma senza accompagnarle con lo spirito e con il cuore.

Maria SS. Patrona della prima Comunione.<br />

Formare i fanciulli a questo grande atto della vita, preparare il cuore alla prima visita di Gesù è certo<br />

la più dolce missione per Maria.<br />

Un giorno una madre ebbe una dolce visione: la Vergine Maria era presso la culla del suo bambino,<br />

gli sorrideva e copriva di fiori il suo lettuccio.<br />

Quel bambino era Alessandro Bertius le prime parole del quale, quando potè parlare, furono:<br />

>. Egli crebbe all’ombra del crocefisso. Ma già la luce del suo battesimo gli lasciava<br />

intravedere in fondo al suo cuore qualche particella meno pura, dove poteva germogliare il cattivo<br />

seme. Questo fanciullo di cinque anni si ricordò delle carezze e delle promesse di Maria, si armò di una<br />

disciplina con la quale puniva sulle sue membra delicate gli istinti che sentiva in sè per il male.<br />

Maria lo guidò e lo preparò alla sua prima Comunione.<br />

Quando giunse quel momento solenne, Alessandro credette vedere il suo cuore aprirsi e Gesù<br />

prenderne possesso in modo sensibile.<br />

Questa visione e questo ricordo lo incatenarono così potentemente al tabernacolo, che per tutta la città<br />

fu chiamato il fanciullo dell’altar maggiore. Maria ebbe per lui cure materne; nelle sue malattie gli<br />

temperava gli ardori della febbre, circondando di fiori il suo lettuccio.<br />

Così protetto dalla presenza amorevole di Maria, il pio fanciullo non prese mai parte a nessuna gioia<br />

mondana, a nessun trattenimento pericoloso, a nessuna ricreazione dissipante.<br />

E’ così che l’infanzia e l’adolescenza, poste sotto lo sguardo della Vergine santissima passeranno<br />

puramente e prepareranno alla Chiesa dei figli fedeli e al cielo dei cittadini ornati di ogni virtù.<br />

Bella maniera di comunicarsi.<br />

51<br />

Parterre di Nostra Signora della prima Comunione.<br />

Una povera serva si comunicava di frequente e lo faceva con gran fervore, ma si lamentava sempre di<br />

non saper comunicarsi bene. E perché? Le domandò un giorno la padrona. – Ah, signora, rispose, vedo<br />

gli altri che hanno il libro…chissà quante belle cose dicono al Signore!…Oh! se sapessi leggere!…<br />

…Ma dunque cosa fai, quando ti comunichi? – Niente, piango sempre…-- Che cosa piangi? – I miei<br />

peccati e la mia ignoranza. – E non fai altro? – Domando al Signore la grazia di amarlo, di essere buona<br />

e di andare in Paradiso. Recito poi gli atti di fede, di speranza, di carità e di contrizione, come mi ha<br />

detto il confessore, e prego la Madonna e il mio Angelo custode a supplire per me. – Che bella maniera<br />

di comunicarsi!<br />

Codesta buona donna non sapeva leggere, ma nella sua semplicità umile e fervente, piaceva più a Gesù<br />

Sacramentato che tante altre, le quali recitano un fascio di orazioni, che trovano nei libri, ma senza<br />

accompagnarle con lo spirito e con il cuore.

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