miracoli Eucaristici - Rinnovarsi nello Spirito Santo

1452. Ragusa, in Dalmazia.
I turiboli degli angeli adoratori.
Sant’Iacopo della Marca, una delle glorie dell’Ordine Francescano, predicava con molto zelo nella
città di Ragusa, e Dio moltiplicava i miracoli sotto i suoi passi.
Un giorno si era messo a provare, con l’autorità delle Scritture e dei santi Padri, che nell’augusto
sacrificio della Messa i sacerdoti consacrano il Corpo vero e reale del Salvatore; esso sapeva che nel
suo auditorio vi erano degli eretici che negavano ostinatamente questa verità, sostenendo che il culto
dell’Eucarestia è una idolatria, perché vi si adora il pane e il vino.
Vedendo che le sue parole non portavano la convinzione in quelle anime accecate, chiese ai religiosi
del monastero di mettere da ambo i lati dell’altare un angelo adoratore tenente in mano un turibolo.
Si vedranno delle cose meravigliose da questi due angeli. E prima di cominciare la Messa fece mettere
nei turiboli della brace e dell’incenso.
Quando fu all’elevazione dell’Ostia e poi del calice, tutti gli astanti videro le due statue muoversi,
agitare i loro turiboli ed incensare il SS. Sacramento.
Questo spettacolo rallegrò i cattolici e li confermò nella fede di questo mistero; gli eretici stessi si
arresero alla verità e molti confessarono che Gesù Cristo è veramente e realmente nella SS. Eucarestia
e che merita le nostre lodi e le nostre adorazioni.
E questo prodigio non avvenne una sola volta, ma, nei giorni delle grandi feste, si vedevano i due
angeli muoversi e agitare i loro turiboli. Questo prodigio cessò nel 1663 quando la chiesa rovinò e le
statue furono preda delle fiamme.
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P. Leone: L’Anno Serafico, tom. II, pag. 371.
Questo fatto che racconto ebbe luogo presso Monte Cassino nel 1050 ed è narrato da
S. Pier Damiani.
Una donna, cedendo a delle suggestioni abbominevoli, portò nella sua casa il pane eucaristico per
servirsene a non so quale maleficio… Il sacerdote se ne accorse in tempo e andò da lei per riprendere
Il Sacramento Santo. Ma, svolgendo la biancheria nella quale era stato avviluppato, il corpo del Signore
apparve visibile, occupando una metà della specie, mentre l’altra metà aveva conservata l’apparenza
ordinaria.
Dio volle con una testimonianza così manifesta confondere l’incredulità e l’eresia, che rifiutano di
accettare la presenza reale nel mistero eucaristico.
Sotto una sola metà del medesimo pane consacrato il corpo di Gesù Cristo si era reso visibile, lasciando
all’altra la sua forma naturale, per meglio attestare la realtà della transustanziazione sacramentale che
si compie nella SS. Eucarestia.
Patrol. Latina, tomo CXLV, colonna 573.