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miracoli Eucaristici - Rinnovarsi nello Spirito Santo

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Il giorno dopo la Pasqua, dell’anno 1561, il curato di Nimega, Antonio Worst, dopo aver terminata la<br />

Messa, portò il santo Viatico ad un malato.<br />

Sul suo cammino incontrò due giovani, l’uno di Nimega, l’altro di Utrecht, che si divertivano con delle<br />

uova di Pasqua. All’avvicinarsi del curato, il giovane di Utrecht, che era stato allevato nella eresia<br />

calvinista, canzonò l’augusto Sacramento, e con aria spavalda: >.<br />

In così dire si pose l’uovo in bocca senza aver riguardo alla presenza del SS. Sacramento.<br />

Ma i fedeli, che questo bestemmiatore aveva scandalizzati, non tardarono a vedere la vendetta del cielo<br />

compiersi su quel disgraziato. L’uovo si arrestò nella sua gola, nonostante gli sforzi che esso fece per<br />

inghiottirlo; e presto, soffocato, cominciò a torcersi in orribili convulsioni; e nel momento in cui il<br />

prete, ritornava ad amministrare il SS. Sacramento al malato, portando ancora la SS. Eucarestia, il<br />

bestemmiatore sentì raddoppiare i suoi dolori; la sua gola, smisuratamente gonfia, scoppiò; ed egli<br />

spirò miseramente in presenza del Sacramento che aveva oltraggiato.<br />

Come prova che questo non era stato un incidente volgare, ma un castigo del cielo, si potè constatare<br />

che l’uovo, causa di quella terribile morte, invece di restare nella gola del giovane, era penetrato nella<br />

carne, e restava attaccato come un tumore ad una parte del collo.<br />

1384. Miracolo di Seefeld nel Tirolo.<br />

48<br />

Bredendach: Menologio eucaris., tom. II, pag. 606.<br />

Un uomo di Seefeld, ricco e potente, ma orgoglioso, chiamato Osvaldo Milser, esigeva, nel giorno del<br />

Giovedì <strong>Santo</strong>, che il suo curato lo comunicasse prima degli altri e che la Particola che riceverebbe<br />

fosse della grandezza di quella con la quale si comunicherebbe il sacerdote stesso.<br />

Ma nel Giovedì <strong>Santo</strong> del 1384 accostandosi il vanitoso per ricevere la Particola, non appena l’ebbe<br />

ricevuta si sentì vacillare, volle ritirarsi, ma ai suoi piedi si era aperta una voragine nella quale cadeva;<br />

cercò di reggersi, ma il marmo divenne morbido come cera. Allora vedendosi nell’impossibilità di<br />

salvarsi, gridò: Misericordia! Dio voleva solo umiliarlo, e subito la buca si chiuse e il terreno tornò<br />

solido. Quanto all’Ostia fu impossibile ad Osvaldo inghiottirla; essa era restata intatta sulle sue labbra e<br />

minacciava di soffocarlo. Il sacerdote la raccolse e la mise nel ciborio; allora il pane consacrato apparve<br />

coperto di goccioline di sangue.<br />

Osvaldo si convertì ed entrò in un monastero. L’Ostia si conservò duecento anni nella chiesa<br />

parrocchiale di Seefeld. Poi nel 1575 Ferdinando II, arciduca d’Austria, la fece trasportare nella<br />

cappella del Prezioso Sangue, dove si venera ancora.<br />

Bredenbach: Collat. Sacr., lib. I, cap. 35.

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