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miracoli Eucaristici - Rinnovarsi nello Spirito Santo

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Le Ostie avvelenate.<br />

Il Rev. Padre Dumas, della Compagnia di Gesù, racconta il fatto seguente:<br />

io ho conosciuto nella mia infanzia, a Parigi, un prete che divenne vescovo e morì da santo.<br />

Casato, fortuna, splendido avvenire, egli tutto aveva immolato a Dio.<br />

Un giorno questo prete terminava la sua Messa, quando una vecchia donna entra in chiesa, si avvicina<br />

all’altare, gli dice qualche parola a voce bassa e si ritira. >.<br />

Era appunto la donna che era venuta a dirlo al prete, che risolse subito in cuor suo di esporre la vita,<br />

piuttosto che permettere un delitto spaventoso. Il prete si traveste, penetra nella via, trova la casa, sale<br />

le scale, entra nel corridoio, scorge l’armadio, lo apre ed afferra il ciborio.<br />

Un pensiero tuttavia lo colpisce. Fino qui, nessuno l’ha visto, ma se è sorpreso prima di varcare la<br />

soglia della casa sacrilega, egli sarà battuto, facilmente ucciso, e certamente spogliato del suo tesoro, e<br />

la profanazione non potrà essere impedita. Vi è tuttavia un mezzo sicuro di impedire l’insulto contro<br />

Gesù: Egli si comunicherà con le sante Specie, chiuse nel ciborio, e se viene arrestato, lui solo si<br />

troverà in pericolo. Ora quale non fu il suo stupore, scoprendo le Ostie, di vederle cosparse di una<br />

sostanza velenosa. I misteri vergognosi del sabato dovevano aver luogo in un’epoca lontana, e i giudei<br />

avevano ricorso a questo mezzo per impedire che si corrompessero.<br />

La morte sarà il risultato infallibile della Comunione progettata. Ebbene. Che importa la morte del<br />

santo prete? Egli morirà per Gesù Cristo suo diletto. Consuma quindi le sante Ostie avvelenate e torna a<br />

casa sua, senza che nessuno l’abbia scorto; con le labbra attaccate al suo crocefisso, aspetta la morte.<br />

Ma!…Oh prodigio! Nessun dolore lo assale! La sua salute non ne fu alterata.<br />

Egli visse a lungo come se non fosse stato mortalmente avvelenato, a testimonianza vivente di quello<br />

che può la fede nella santa Eucarestia.<br />

Il pastore e l’Ostensorio.<br />

Nato nel 1540 in un piccolo borgo del reame d’Aragona, S. Pasquale Baylon fu, durante la sua<br />

giovinezza, applicato alla guardia del gregge. La devozione verso l’Eucarestia brillò in lui dai suoi<br />

primi anni; ma le sue funzioni di pastore non gli permettevano di soddisfarla, secondo il suo desiderio;<br />

soltanto nelle domeniche e negli altri giorni di festa poteva passare lunghe ore in chiesa.<br />

Dio si degnò mostrare al suo servo quanto questa pratica gli fosse gradita.<br />

Un giorno che, obbligato ai campi per la guardia del gregge, non aveva potuto andare in chiesa per<br />

assistere al santo sacrificio, la campana del monastero gli annunziò l’Elevazione.<br />

Pasquale, che era inginocchiato levò a questo momento gli occhi al cielo; e quale non fu la sua<br />

meraviglia allo scorgere una stella di straordinario splendore! Poi il cielo stesso sembrò aprirsi ai suoi<br />

sguardi rapito e allo sguardo rapito del pastore apparve un’Ostia rinchiusa in un Ostensorio sostenuta<br />

da Angeli.<br />

Questo favore meraviglioso gli fu spesso rinnovato in seguito.<br />

42<br />

Eug. Couet: Miracles historiques.

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