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miracoli Eucaristici - Rinnovarsi nello Spirito Santo

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976. Miracolo di Cantorbèry.<br />

Un deplorevole errore si era manifestato nel paese di Kent (Inghilterra). Spinti da un dubbio, che<br />

avrebbero dovuto soffocare sulla parola di Gesù Cristo >, alcuni sacerdoti<br />

combattevano la verità del Sacramento dell’altare. >.<br />

Sant’Oddone, vescovo di Cantorbèry, non potè, senza gemere, veder diffondersi questo errore:<br />

>. Le sue preghiere e le sue lacrime salirono fino a Dio; e un<br />

giorno, mentre celebrava la santa Messa alla presenza di tutto il popolo, dividendo l’Ostia, s’accorse<br />

che le sue dita erano insanguinate e che <strong>nello</strong> stesso tempo da ogni frammento d’Ostia colavano gocce<br />

di sangue. Oddone comprese che era stato esaudito. Commosso e turbato disse ai ministri di chiamare<br />

gli increduli che mettevano la divisione fra il suo popolo. Il loro orgoglio e le loro obbiezioni furono<br />

subito vinti; ed essi, pieni di timore, esclamarono: >. Sant’Oddone pregò un istante con essi e guardò sull’altare: al posto del Sangue<br />

miracoloso non vi era più che il vino consacrato.<br />

* * *<br />

L’amore comincia tutto quaggiù; la gloria in cielo tutto corona. S. Francesco di Sales.<br />

* * *<br />

1273. Miracolo di Lanciano.<br />

Una donna di Lanciano, chiamata Ricciarella soffriva molto per i cattivi trattamenti del marito. Alla<br />

fine andò a trovare una maga, che le promise un filtro potente per cambiare il suo sposo. Però disse<br />

esserle necessaria un’Ostia consacrata. La disgraziata donna andò a comunicarsi, e la divina Ostia fu<br />

riposta fra le mani della maga, che si preparò alle sue pratiche sacrileghe. Essa fece scaldare una tela e<br />

vi rinchiuse l’Ostia per bruciarla e ridurla in polvere. Ma questo pane consacrato si cambiò subito in<br />

carne, e il sangue scaturiva con abbondanza e spandendosi sui carboni, ne spense il fuoco.<br />

Le due donne si guardarono costernate. Allora presero una grossa tela, e Ricciarella, rinchiusavi la<br />

carne miracolosa e il lino insanguinato, corse a nasconderla in un canto della stalla.<br />

Quando la sera tornò il marito con la sua bestia, non fu possibile farla entrar nella stalla, anzi si dovette<br />

abbandonare quel luogo, ritenuto d’allora come maledetto, poiché ogni volta che vi si voleva introdurre<br />

qualche bestia, aveva luogo la stessa scena.<br />

Il delitto restò nascosto per sette anni. Infine, straziata dai rimorsi, Ricciarella andò a confessarsi dal<br />

priore degli Agostiniani a Lanciano.<br />

Egli andò al luogo designato, scavò in terra, e trovò imbevuta di sangue l’Ostia ancora intatta: una<br />

parte aveva l’aspetto di carne insanguinata, l’altra conservava l’apparenza di pane. La preziosa reliquia<br />

si conserva ancora a Offida, nelle Marche d’Ancona.<br />

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