Incontri tirrenici. - Università degli Studi di Sassari

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404) Fr. di orlo di kantharos ? in bucchero Inedito, vedi approfondimento nella scheda n° 404B 405) Fr. di ansa di kantharos ? in bucchero Inedito, vedi approfondimento nella scheda n° 405B 406) Fr. di vasca di kantharos in bucchero Inedito, vedi approfondimento nella scheda n° 406B 407) Fr. di spalla di coppa in bucchero Inedito, vedi approfondimento nella scheda n° 407B 408) Fr. di spalla di coppa in bucchero Inedito, vedi approfondimento nella scheda n° 408B 409) Fr. di spalla di coppa in bucchero Inedito, vedi approfondimento nella scheda n° 409B 410) Fr. di ansa di coppa in bucchero Inedito, vedi approfondimento nella scheda n° 410B 411) Fr. di vasca di forma aperta in bucchero Inedito, vedi approfondimento nella scheda n° 411B 412) Fr. di vasca di forma aperta in bucchero Inedito, vedi approfondimento nella scheda n° 412B 413) Fr. di ansa di forma indeterminata (anforetta?) in bucchero Inedito, vedi approfondimento nella scheda n° 413B 414) Fr. di ansa di forma indeterminata in bucchero Inedito, vedi approfondimento nella scheda n° 414B 414bis) Fr. di orlo di coppa etrusco-corinzia Inedito, vedi approfondimento nella scheda n° 414bis.B 414ter) Fr. di orlo di coppa etrusco-corinzia Inedito, vedi approfondimento nella scheda n° 414ter.B 415) Kyathos d‟impasto (BARTOLONI 2008, pp. 1603-1604) - esemplari di provenienza sconosciuta: 416) Frr. vari di forma indeterminata in bucchero (TRONCHETTI 1979; BARTOLONI P. 1981b, pp. 23-24; ZUCCA 1981c, p. 32, n. 33; UGAS - ZUCCA 1984, p. 113, n. 98) 417) Fr. di vasca di coppa etrusco-corinzia (TRONCHETTI 1979; BARTOLONI P. 1981b, pp. 23-24; ZUCCA 1981c, p. 32, n. 34; UGAS - ZUCCA 1984, p. 113, n. 99) 418) Frr. di orlo con attacco della spalla di coppa in argento (BARTOLONI – GARBINI 1999) Rinvenimento sporadico, collezione privata E. Lai Stefano Santocchini Gerg – Incontri tirrenici. Le relazioni fra Fenici, Sardi ed Etruschi in Sardegna (630-480 a.C.) Tesi di dottorato in Storia, Letterature e Culture del Mediterraneo. 64

3.5. Carbonia (CI) 3.5.A. Monte Sirai. Necropoli fenicia Rinvenimenti durante le regolari campagne di scavo dirette da P. Bartoloni nella necropoli fenicia negli anni fra il 1981 e il 1987 (v. BARTOLONI P. 1982, 1983 e 1988b). I nn° 394 e 396 si trovavano, associati a ceramica fenicia, nella Tomba n° 32, mentre il calice n° 395 proviene dalla Tomba n° 2, messa in luce nel 1981. Quest‟ultimo è conservato nel Museo Nazionale di Cagliari, mentre i primi due sono si trovano nel locale Museo Civico Archeologico “Villa Sulcis” di Carbonia. 419) Frr. ricomposti di olpe intera in bucchero grigio (BARTOLONI P. 1983, pp. 213-14, fig. 9b; BARTOLONI P. 1988b, p. 230, figg. 18-21; BERNARDINI 1988, P. 52; BARTOLONI P. 1989, p. 39, fig. 25; TRONCHETTI 1989, PP. 67-71; BARTOLONI P. 2000, p. 157, n. 84; TRONCHETTI 2000b, p. 117; BERNARDINI - D‟ORIANO 2001, p. 106, n. 122) Questo tipo non comune di olpe trova il suo miglior confronto, anche se non del tutto puntuale, nell‟olpe Tipo 2 Rasmussen proveniente dalla necropoli Monterozzi di Tarquinia (RASMUSSEN 1979, p. 36, n. 2), simile anche per dimensioni. Il tipo 2 viene prodotto solamente a Tarquinia e nel suo territorio durante la prima metà del VI secolo a.C. (v. RASMUSSEN 1979, pp. 89 e 145), anche se il modello viene “proseguito” con produzioni caratteristiche dell‟Etruria Settentrionale, a Chiusi e Orvieto in particolare, soprattutto dal V secolo (Cfr. MINETTI-RASTRELLI 2001, p. 29-30, nn. 13.18-20). Il materiale viene definito “bucchero grigio” in BARTOLONI P. 2000, p. 157 e TRONCHETTI 1989, p. 68 e la produzione viene attribuita a Caere in BARTOLONI P. 2000, p. 157; TRONCHETTI 1989, p. 68 e ID. 2000b, p. 117 e BERNARDINI - D‟ORIANO 2001, p. 106. L‟olpe 2, imitazione rara di un tipo in bronzo, si ritrova tuttavia solo a Tarquinia con nessuna attestazione a Cerveteri (escluso il cfr. citato in TRONCHETTI 1989, p. 68 e ID. 2000b, p. 117: Tomba 267 di Cerveteri ai Musei Civici di Padova). 420) Calice in bucchero ? (imitazione locale) (MARRAS 1982, p. 296; UGAS - ZUCCA 1984, p. 119, n. 127) Di questo calice, rinvenuto nel 1981 nella Tomba n. 2, è in dubbio la stessa produzione etrusca. Il pezzo viene definito “calice di imitazione locale” in UGAS - ZUCCA 1984, p. 119. In MARRAS 1982, p. 296, si dice trattarsi di produzione locale eseguita ad imitazione del calice a basso piede tipo 4b Rasmussen; nel contributo successivo P. Bartoloni (BARTOLONI P. 1982, p. 294) osserva - giustamente - come l‟imitazione sia eseguita “con una certa libertà”. Il calice si differenzia formalmente dal tipo 4b solamente per la maggiore apertura (ovvero la maggiore inclinazione del labbro, mentre la vasca è del tutto simile) e per il piede, che invece di essere ad anello è distinto con umbone piatto sospeso, caratteristica tipica dei piatti fenici. Si tratta di uno dei rari casi di imitazione di modelli etruschi da parte degli ateliers fenici (v. capitolo 5.3). In seguito alle interpretazioni fornite da A.M. Marras nel 1982, la stessa studiosa (MARRAS 1992) ha ripreso l‟argomento e ritenuto che questo calice non rappresenti l‟imitazione di un esemplare etrusco, ma derivi piuttosto da forme aperte in ceramica fine samaritana. 421) Frr. ricomposti di coppa etrusco-corinzia intera (BARTOLONI P. 1983, pp. 213-14, fig. 9b; BARTOLONI P. 1988b, p. 230, figg. 18-21; BERNARDINI 1988, P. 52; BARTOLONI P. 1989, p. 39, fig. 25; ; TRONCHETTI 1989, PP. 67-71; BARTOLONI P. 2000, p. 160, n. 93, fig. 32, 93; TRONCHETTI 2000b, p. 117; BERNARDINI - D‟ORIANO 2001, p. 105, n. 121) Forma riportata al tipo A2 delle coppe ioniche da C. Tronchetti (TRONCHETTI 1989, p. 68 e ID. 2000b, p. 117), che la confronta con l‟ambito vulcente e la produzione del Pittore delle Macchie Bianche; in BERNARDINI - D‟ORIANO 2001, p. 106, è invece riportata al tipo A1 e considerata ceretana per cfr. con la brocca di cui sopra (n° 394). 3.5.B. Monte Sirai, Acropoli. Abitato punico-romano (rinvenimenti di fase fenicia) Stefano Santocchini Gerg – Incontri tirrenici. Le relazioni fra Fenici, Sardi ed Etruschi in Sardegna (630-480 a.C.) Tesi di dottorato in Storia, Letterature e Culture del Mediterraneo. 65

3.5. Carbonia (CI)<br />

3.5.A. Monte Sirai. Necropoli fenicia<br />

Rinvenimenti durante le regolari campagne <strong>di</strong> scavo <strong>di</strong>rette da P. Bartoloni nella necropoli<br />

fenicia negli anni fra il 1981 e il 1987 (v. BARTOLONI P. 1982, 1983 e 1988b). I nn° 394 e 396 si<br />

trovavano, associati a ceramica fenicia, nella Tomba n° 32, mentre il calice n° 395 proviene<br />

dalla Tomba n° 2, messa in luce nel 1981. Quest‟ultimo è conservato nel Museo Nazionale <strong>di</strong><br />

Cagliari, mentre i primi due sono si trovano nel locale Museo Civico Archeologico “Villa<br />

Sulcis” <strong>di</strong> Carbonia.<br />

419) Frr. ricomposti <strong>di</strong> olpe intera in bucchero grigio<br />

(BARTOLONI P. 1983, pp. 213-14, fig. 9b; BARTOLONI P. 1988b, p. 230, figg. 18-21; BERNARDINI 1988,<br />

P. 52; BARTOLONI P. 1989, p. 39, fig. 25; TRONCHETTI 1989, PP. 67-71; BARTOLONI P. 2000, p. 157, n. 84;<br />

TRONCHETTI 2000b, p. 117; BERNARDINI - D‟ORIANO 2001, p. 106, n. 122)<br />

Questo tipo non comune <strong>di</strong> olpe trova il suo miglior confronto, anche se non del tutto puntuale,<br />

nell‟olpe Tipo 2 Rasmussen proveniente dalla necropoli Monterozzi <strong>di</strong> Tarquinia (RASMUSSEN 1979, p.<br />

36, n. 2), simile anche per <strong>di</strong>mensioni. Il tipo 2 viene prodotto solamente a Tarquinia e nel suo<br />

territorio durante la prima metà del VI secolo a.C. (v. RASMUSSEN 1979, pp. 89 e 145), anche se il<br />

modello viene “proseguito” con produzioni caratteristiche dell‟Etruria Settentrionale, a Chiusi e<br />

Orvieto in particolare, soprattutto dal V secolo (Cfr. MINETTI-RASTRELLI 2001, p. 29-30, nn. 13.18-20). Il<br />

materiale viene definito “bucchero grigio” in BARTOLONI P. 2000, p. 157 e TRONCHETTI 1989, p. 68 e la<br />

produzione viene attribuita a Caere in BARTOLONI P. 2000, p. 157; TRONCHETTI 1989, p. 68 e ID. 2000b, p.<br />

117 e BERNARDINI - D‟ORIANO 2001, p. 106. L‟olpe 2, imitazione rara <strong>di</strong> un tipo in bronzo, si ritrova<br />

tuttavia solo a Tarquinia con nessuna attestazione a Cerveteri (escluso il cfr. citato in TRONCHETTI<br />

1989, p. 68 e ID. 2000b, p. 117: Tomba 267 <strong>di</strong> Cerveteri ai Musei Civici <strong>di</strong> Padova).<br />

420) Calice in bucchero ? (imitazione locale)<br />

(MARRAS 1982, p. 296; UGAS - ZUCCA 1984, p. 119, n. 127)<br />

Di questo calice, rinvenuto nel 1981 nella Tomba n. 2, è in dubbio la stessa produzione etrusca. Il<br />

pezzo viene definito “calice <strong>di</strong> imitazione locale” in UGAS - ZUCCA 1984, p. 119. In MARRAS 1982, p. 296,<br />

si <strong>di</strong>ce trattarsi <strong>di</strong> produzione locale eseguita ad imitazione del calice a basso piede tipo 4b<br />

Rasmussen; nel contributo successivo P. Bartoloni (BARTOLONI P. 1982, p. 294) osserva - giustamente -<br />

come l‟imitazione sia eseguita “con una certa libertà”. Il calice si <strong>di</strong>fferenzia formalmente dal tipo 4b<br />

solamente per la maggiore apertura (ovvero la maggiore inclinazione del labbro, mentre la vasca è del<br />

tutto simile) e per il piede, che invece <strong>di</strong> essere ad anello è <strong>di</strong>stinto con umbone piatto sospeso,<br />

caratteristica tipica dei piatti fenici. Si tratta <strong>di</strong> uno dei rari casi <strong>di</strong> imitazione <strong>di</strong> modelli etruschi da<br />

parte <strong>degli</strong> ateliers fenici (v. capitolo 5.3). In seguito alle interpretazioni fornite da A.M. Marras nel<br />

1982, la stessa stu<strong>di</strong>osa (MARRAS 1992) ha ripreso l‟argomento e ritenuto che questo calice non<br />

rappresenti l‟imitazione <strong>di</strong> un esemplare etrusco, ma derivi piuttosto da forme aperte in ceramica fine<br />

samaritana.<br />

421) Frr. ricomposti <strong>di</strong> coppa etrusco-corinzia intera<br />

(BARTOLONI P. 1983, pp. 213-14, fig. 9b; BARTOLONI P. 1988b, p. 230, figg. 18-21; BERNARDINI 1988, P.<br />

52; BARTOLONI P. 1989, p. 39, fig. 25; ; TRONCHETTI 1989, PP. 67-71; BARTOLONI P. 2000, p. 160, n. 93, fig.<br />

32, 93; TRONCHETTI 2000b, p. 117; BERNARDINI - D‟ORIANO 2001, p. 105, n. 121)<br />

Forma riportata al tipo A2 delle coppe ioniche da C. Tronchetti (TRONCHETTI 1989, p. 68 e ID. 2000b, p.<br />

117), che la confronta con l‟ambito vulcente e la produzione del Pittore delle Macchie Bianche; in<br />

BERNARDINI - D‟ORIANO 2001, p. 106, è invece riportata al tipo A1 e considerata ceretana per cfr. con la<br />

brocca <strong>di</strong> cui sopra (n° 394).<br />

3.5.B. Monte Sirai, Acropoli. Abitato punico-romano (rinvenimenti <strong>di</strong> fase fenicia)<br />

Stefano Santocchini Gerg – <strong>Incontri</strong> <strong>tirrenici</strong>. Le relazioni fra Fenici, Sar<strong>di</strong> ed Etruschi in Sardegna (630-480 a.C.)<br />

Tesi <strong>di</strong> dottorato in Storia, Letterature e Culture del Me<strong>di</strong>terraneo. 65

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