Incontri tirrenici. - Università degli Studi di Sassari
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how 179. Oggetto <strong>di</strong> traffico saranno state anche merci deperibili come i tessuti, il sale 180 ed altri<br />
in generale attinenti alla sfera del biotos 181; anche il fabbisogno <strong>di</strong> forza lavoro umana<br />
(schiavi 182 e mercenari 183) poteva occasionalmente interessare gli Etruschi. Tutto ciò offre un<br />
panorama in parte assimilabile a quanto le fonti 184 ci riportano per la vicina Corsica, che<br />
interessava agli Etruschi per la resina, la cera, il miele e gli schiavi.<br />
Una delle contropartite etrusche per il mercato sardo si ritiene che sia rappresentato<br />
proprio dal vasellame da mensa in bucchero e d‟imitazione corinzia, che – in questo caso –<br />
non rappresenta un mero “bene d‟accompagnamento” 185, ma oggetto esso stesso <strong>di</strong><br />
commercio 186, ricercato soprattutto dalle comunità fenicie per l‟alta qualità, superiore alle<br />
produzioni locali del vasellame con la stessa destinazione.<br />
179<br />
ZIFFERERO 2002, p. 205.<br />
180<br />
ZUCCA 1986, p. 61; TRONCHETTI 2000c, p. 166.<br />
181<br />
CRISTOFANI 1991, p. 71; E. Nantet in ÉTIENNE 2010, p. 102.<br />
182<br />
COLONNA 1985, pp. 276 e 294; ID. 2006a, p. 671; CRISTOFANI 1991, p. 71; CAMPOREALE 2006, pp. 19-20.<br />
183<br />
COLONNA 2006b, pp. 17-18; sulla questione in generale cfr. FARISELLI 2002, in dettaglio a pp. 369-370.<br />
184<br />
Diodoro Siculo (5, 13, 1; 14, 2).<br />
185<br />
Situazione <strong>di</strong>versa da quella prospettata per la Gallia, dove il vasellame da simposio è supposto essere il bene<br />
d‟accompagnamento (GRAN-AYMERICH 2009, p. 470), ovvero «una curiosità, un premio offerto a chi comprava<br />
vino etrusco» (MOREL 1986, p. 33).<br />
186<br />
Sul vasellame da simposio come oggetto <strong>di</strong> commercio autonomo e non come “merce zavorra” (GILL 1991) o<br />
“gadget”, v. TRONCHETTI 2005, stu<strong>di</strong>o incentrato soprattutto sulla ceramica attica arcaica, ma che –<br />
metodologicamente – si può trasporre alle esportazioni etrusche, soprattutto per quei vasi, come il kantharos e<br />
l‟anforetta, non impilabili e dunque fragili e che necessitano <strong>di</strong> apposito imballaggio.<br />
Stefano Santocchini Gerg – <strong>Incontri</strong> <strong>tirrenici</strong>. Le relazioni fra Fenici, Sar<strong>di</strong> ed Etruschi in Sardegna (630-480 a.C.)<br />
Tesi <strong>di</strong> dottorato in Storia, Letterature e Culture del Me<strong>di</strong>terraneo. 197