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Incontri tirrenici. - Università degli Studi di Sassari

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6.5.2 L‟oggetto <strong>degli</strong> scambi: l‟anfora fantasma<br />

La problematica principale negli scambi commerciali fra le due sponde tirreniche riguarda<br />

l‟estrema rarità delle anfore etrusche rinvenute sull‟Isola. Questo dato oggettivo, ovvero la<br />

“anfora fantasma” che spicca per la sua assenza, è l‟in<strong>di</strong>zio principe sottolineato dagli<br />

stu<strong>di</strong>osi che non vedono un commercio <strong>di</strong>retto etrusco verso la Sardegna, soprattutto se letto<br />

in parallelo con la situazione del Mi<strong>di</strong> francese.<br />

Pur non volendo qui assimilare le due situazioni, che sono e restano in gran parte <strong>di</strong>verse,<br />

anche perché rispondenti a necessità e cause storiche <strong>di</strong>fferenti, non ultimo l‟oggetto stesso<br />

dei commerci etruschi verso le due aree. Nel caso francese i flussi commerciali sono dominati<br />

dal commercio del vino tirrenico e greco, testimoniato dall‟ingente quantità <strong>di</strong> anfore da<br />

trasporto etrusche e dal vasellame in bucchero <strong>di</strong> accompagnamento; mentre in Sardegna le<br />

anfore commerciali, anche se numericamente in progressiva crescita, attualmente si limitano<br />

a 19 esemplari 166. Questa spora<strong>di</strong>cità ha fatto ipotizzare 167 che non ci fosse un commercio<br />

etrusco <strong>di</strong>retto con la Sardegna e ciò in base ad una equivalenza sineddotica e quasi<br />

automatica che riconosce un commercio antico solo laddove ve ne sia la traccia archeologica<br />

trasmessa dai contenitori anforari. La loro rilevanza è indubitabile 168, anche perché non<br />

testimoniano solo il trasporto <strong>di</strong> vino e <strong>di</strong> olio, ma anche <strong>di</strong> altri generi alimentari financo a<br />

comprendere, in rari casi accertati 169, quello dei metalli. Tuttavia si ritiene <strong>di</strong> dover<br />

sottolineare quanto la classe ceramica sia l‟unica traccia visibile <strong>di</strong> traffici che possono essere<br />

ben più importanti 170, <strong>di</strong> scambi <strong>di</strong> beni che non lasciano un‟impronta archeologicamente<br />

rilevabile. Ciò è particolarmente evidente in Sardegna, in quanto una delle questioni aperte<br />

negli scambi fra l‟Etruria e la Sardegna riguarda principalmente quale sia l‟oggetto <strong>degli</strong><br />

scambi e tramite quali agenti questi avvenissero. Come detto, la rarità <strong>di</strong> anfore etrusche<br />

166 Due esemplari da Nora (tipo Py 5 in OGGIANO 2002, p. 270; tipo Py 1/2 in RENDELI 2009, n. 188); l‟ine<strong>di</strong>to<br />

qui presentato da Monte Sirai <strong>di</strong> tipo Py 3A (cat. n° 464); un tipo Py 3A da Monte Olla<strong>di</strong>ri (UGAS – ZUCCA 1984,<br />

p. 23, n. 52); 4 esemplari da Neapolis, che possono salire a 7 perché uno dei rinvenimenti si riferisce a “4 anse”;<br />

<strong>di</strong> tipo Py 3C e 4 (GARAU 2007, p. 43); un tipo Py 4 da s‟Archittu-Cornus (SANNA 2006, p. 34); un tipo Py 3A<br />

da Ittireddu (BERNARDINI – D‟ORIANO 2001, p. 121, n. 192); un tipo Py 3A da Perfugas (D‟ORIANO 1984a, p.<br />

525); un tipo Py 4 da Sarcapos (ZUCCA 1984, p. 535); un tipo Py 4A dal Golfo <strong>di</strong> Cagliari (UGAS - ZUCCA 1984,<br />

p. 71, tav. 1); un tipo Py 3A da Cala su Pallosu (D‟ORIANO 1984a, p. 525); una al largo delle isole Lavezzi<br />

(BEEBKO 1971, p. 37); due tipo Py 3B dalle Bocche <strong>di</strong> Bonifacio (BOULOUMIE - LIOU 1976, p. 215); un tipo Py<br />

3A dal mare d‟Ogliastra (Μάχη 1999, p. 95, n. 73); una da località sarda sconosciuta (ZUCCA 1981c, p. 33).<br />

167 BARTOLONI 1985, p. 114; TRONCHETTI 1988, pp. 61-62; BERNARDINI 2000, p. 179; posizione solo in parte<br />

<strong>di</strong>ssimile in ZUCCA 1986, p. 61, dove non si esclude tale commercio, ma – ancora – lo si lega alle anfore «se i<br />

rinvenimenti sar<strong>di</strong> si moltiplicassero» ed al commercio etrusco <strong>di</strong> vino e olio in contropartita ai metalli sar<strong>di</strong>.<br />

168 v. GRAS 1988; in particolare a p. 295.<br />

169 SANCIU 2010, p. 4.<br />

170 MOREL 1986, p. 32.<br />

Stefano Santocchini Gerg – <strong>Incontri</strong> <strong>tirrenici</strong>. Le relazioni fra Fenici, Sar<strong>di</strong> ed Etruschi in Sardegna (630-480 a.C.)<br />

Tesi <strong>di</strong> dottorato in Storia, Letterature e Culture del Me<strong>di</strong>terraneo. 195

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