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Incontri tirrenici. - Università degli Studi di Sassari

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ari nel resto d‟Etruria ed a Cerveteri 135. Questo fatto, pur considerando le problematiche<br />

legate alla non automatica coincidenza fra produttori e <strong>di</strong>ffusori, è in<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> una<br />

esportazione <strong>di</strong>retta <strong>di</strong> Tarquinia, piuttosto che <strong>di</strong> una re<strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> Cerveteri, come<br />

detto, ritenuta più attiva nell‟esportazione oltremare.<br />

In passato, in merito all‟identificazione dei centri etruschi esportatori, erano state proposte<br />

alcune ipotesi, fra le quali un collegamento <strong>di</strong>retto fra singoli centri etruschi e singole colonie<br />

fenicie, come nel caso <strong>di</strong> Bithia con Caere 136, ma l‟aumento della documentazione materiale<br />

(con il rinvenimento in singoli centri fenici <strong>di</strong> esemplari provenienti sia da Cerveteri, sia da<br />

Vulci, sia da Tarquinia) suggerisce il trasporto <strong>di</strong> carichi misti, inseriti in flussi commerciali<br />

piuttosto eterogenei, come meglio sarà specificato nel successivo capitolo 6.3.<br />

In conclusione, il supposto avvicendamento Vulci-Caere, tutt‟altro che rappresentare<br />

soltanto una specificità storica sarda, <strong>di</strong>pende – in generale – dalla produzione stessa della<br />

ceramica etrusco-corinzia, il cui grosso della produzione inizia proprio a Vulci nell‟ultimo<br />

quarto del VII sec. e che solo in un secondo momento vede la partecipazione <strong>di</strong> altri centri,<br />

cioè quando attorno al 580 a.C. alcuni Maestri vulcenti si trasferiscono in altre città<br />

dell‟Etruria meri<strong>di</strong>onale 137 e danno impulso all‟apertura <strong>di</strong> botteghe locali.<br />

135 SZILÀGYI 1998, p. 469.<br />

136 GRAS 1973-1974; TRONCHETTI 1988, pp. 48-49, 59.<br />

137 Come, ad esempio, a Tarquinia, dove si trasferisce il pittore vulcente “dei Caduti”, o alla cui scuola si era<br />

formato il suo epigono Pittore Vitelleschi (SZILÀGYI 1998, p. 434); oppure come alcuni pittori del Ciclo <strong>di</strong><br />

Codros per Cerveteri ed altri centri (SZILÀGYI 1998, pp. 574 e 596).<br />

Stefano Santocchini Gerg – <strong>Incontri</strong> <strong>tirrenici</strong>. Le relazioni fra Fenici, Sar<strong>di</strong> ed Etruschi in Sardegna (630-480 a.C.)<br />

Tesi <strong>di</strong> dottorato in Storia, Letterature e Culture del Me<strong>di</strong>terraneo. 183

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