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Incontri tirrenici. - Università degli Studi di Sassari

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Attribuzione:<br />

NORA<br />

ALTRI<br />

Stefano Santocchini Gerg – <strong>Incontri</strong> <strong>tirrenici</strong>. Le relazioni fra Fenici, Sar<strong>di</strong> ed Etruschi in Sardegna (630-480 a.C.)<br />

Tesi <strong>di</strong> dottorato in Storia, Letterature e Culture del Me<strong>di</strong>terraneo. 182<br />

TOT<br />

1) Gruppo a Maschera Umana 3 4% 12 13% 15 9%<br />

2) Pittore Senza Graffito e affini 7 10% 6 7% 13 8%<br />

3) Pittore delle Code Annodate<br />

Gruppo delle Macchie<br />

1 1% 2 2% 3 2%<br />

4) Bianche<br />

2 2% 2 1%<br />

5) Ciclo <strong>di</strong> Codros<br />

6) Ciclo <strong>degli</strong> Uccelli<br />

1 1% 1 1% 2 1%<br />

1 1% 1 1%<br />

7) Decorazione Geometrica 33 48% 30 34% 63 40%<br />

8) Figurata non attribuibile 8 12% 8 9% 16 10%<br />

9) Non identificabile<br />

16 23% 28 30% 43 27%<br />

TOTALE 69 89 158<br />

Tab. 11 – Ceramica etrusco-corinzia in Sardegna.<br />

Se, per mero esercizio intellettuale, applicassimo le percentuali offerte dalla ceramica<br />

etrusco corinzia alle importazioni in bucchero, il numero <strong>degli</strong> esemplari attribuibili sarebbe<br />

<strong>di</strong> varie centinaia. Sfortunatamente, come noto, le analisi archeometriche – allo stato delle<br />

nostre conoscenze – non permettono <strong>di</strong> <strong>di</strong>scernere le produzioni dei principali centri<br />

dell‟Etruria meri<strong>di</strong>onale l‟uno dall‟altro. Tuttavia, alcuni rari in<strong>di</strong>catori tecnico-morfologici e<br />

decorativi, permettono <strong>di</strong> ascrivere alcuni buccheri sar<strong>di</strong> a produzione tarquiniese. Fra questi<br />

esemplari si possono citare, a titolo esemplificativo, due coppe tipo 3c Rasmussen (cat. nn°<br />

198, 210) e una tipo 1b (cat. n° 196) da Nora; due coppe da Bithia, ipoteticamente attribuibili<br />

ai tipi 1b e 3c (cat. nn° 352, 355); una coppa tipo 3c da Sulky (cat. n° 409); un‟olpe tipo 2 da<br />

Monte Sirai (cat. n° 419) e due calici tipo 4c da Tharros (cat. nn° 657-658).<br />

Dunque le importazioni tarquiniesi assumono ora un rilievo significativo; a questi dati<br />

oggettivi si possono aggiungere altri in<strong>di</strong>zi come il “Sulcitano” Spurianas della placchetta da<br />

Sant‟Omobono (argomento meglio trattato al capitolo 6.4), un gentilizio <strong>di</strong> origine<br />

tarquiniese, e le osservazioni espresse da M. Gras 134, che cita proprio la produzione del<br />

Pittore senza Graffito e le sue attestazioni a Marsiglia in relazione ad una corrente<br />

commerciale che risale il Tirreno. In merito a ciò, va segnalato che – nonostante Cerveteri sia<br />

stata tra<strong>di</strong>zionalmente ritenuta più attiva nei commerci transmarini – l‟ipotesi <strong>di</strong> un‟attività<br />

marinara <strong>di</strong> Tarquinia, oltre a quanto osservato da Gras, può intuirsi anche dal fatto che le<br />

produzioni <strong>di</strong> ceramica etrusco-corinzia, come gli esemplari del Pittore delle Teste <strong>di</strong> Lupo e<br />

del Pittore senza Graffito, sono <strong>di</strong>ffuse nel territorio <strong>di</strong> Tarquinia e oltremare, ma sono assai<br />

134 GRAS 2000, p. 129.

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