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Incontri tirrenici. - Università degli Studi di Sassari

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Ai fini dell‟illustrazione <strong>di</strong> questa che resta un‟ipotesi <strong>di</strong> lavoro, non rappresenta una<br />

<strong>di</strong>scriminante che questi bronzi siano <strong>di</strong> produzione tirrenica, oppure greca o orientale, o che<br />

abbiano una cronologia <strong>di</strong>somogenea: essi riflettono comunque un gusto proprio della<br />

componente autoctona e non passivamente imitativo della comunità fenicia. Ulteriormente<br />

in<strong>di</strong>cativa pare la constatazione che questi bronzi siano assenti nel Campidano, più soggetto<br />

all‟influenza delle vicine colonie fenicie ed ai processi re<strong>di</strong>stributivi da queste posti in essere,<br />

mentre sono attestati lungo le coste orientali (golfo <strong>di</strong> Orosei-Triei/Dorgali; golfo <strong>di</strong> Posada-<br />

Siniscola) e presso le insenature settentrionali (come il golfo <strong>di</strong> Arzachena, il golfo <strong>di</strong> Porto<br />

Conte-S. Imbenia e il golfo <strong>di</strong> Alghero) o in siti leggermente all‟interno, ma in <strong>di</strong>retta<br />

connessione, anche fluviale, con questi scali 127.<br />

I bronzi, come anche i buccheri, i vasi etrusco-corinzi come il piatto qui presentato e le<br />

anfore etrusche, attestati nella Sardegna centro-settentrionale (fig. 1), potrebbero essere<br />

dunque l‟espressione <strong>di</strong> un “mercato sardo”, con una sua propria domanda e offerta <strong>di</strong> beni,<br />

in parte parallelo e autonomo rispetto a quello della Sardegna meri<strong>di</strong>onale delle colonie<br />

fenicie. In via congetturale, i bronzi e gli altri materiali etruschi non rappresenterebbero<br />

l‟oggetto primario <strong>degli</strong> scambi, ma neanche semplici ”beni <strong>di</strong> accompagnamento” 128; essi,<br />

similarmente al gift trade, sarebbero la manifestazione fisica <strong>di</strong> cerimonie <strong>di</strong> ospitalità (con lo<br />

scambio <strong>di</strong> beni-dono), premessa al commercio vero e proprio delle merci. Tale ipotesi<br />

prevedrebbe due modalità in parte <strong>di</strong>verse nella forma con la quale questi scambi venivano<br />

materialmente attuati: ovvero, nel caso del mercato fenicio, un commercio che vede una<br />

sempre maggiore strutturazione delle negoziazioni sul modello <strong>di</strong> quella che sarà έμπορία<br />

vera e propria; mentre nel caso del “mercato sardo”, ci troveremmo <strong>di</strong> fronte ad una sorta <strong>di</strong><br />

attardamento delle forme tipiche <strong>degli</strong> scambi d‟età villanoviana e orientalizzante, fondati<br />

sul gift trade come mutuo riconoscimento fra genti aristocratiche.<br />

L‟oggetto principale <strong>di</strong> questi scambi si ritiene costituito dallo stesse mercanzie <strong>di</strong>rette al<br />

mercato fenicio, e dunque trattato specificatamente al capitolo 6.5.2.<br />

Il fatto che i rinvenimenti si <strong>di</strong>spongano in modo sistematico nei pressi <strong>di</strong> scali portuali<br />

(nella forma del λίμήν o έπίνειον piuttosto che έμπόριον) e fluviali a questi collegati,<br />

Sar<strong>di</strong>, testimoniata dalla statua <strong>di</strong> Sardo a Delfi e dall‟iscrizione serdaioi <strong>di</strong> Olimpia, anche in funzione<br />

anticartaginese, v. COLONNA 1989, p. 370.<br />

127 Citando D‟ORIANO 2004, p. 103, si può immaginare l‟esistenza nella «Sardegna meno fenicizzata del Nord e<br />

dell‟Est, un concorrere <strong>di</strong> apporti e Fenici e Greci e Etruschi, nel cui ambito ognuna delle componenti può avere<br />

svolto un ruolo attivo e autonomo anche sul piano culturale». Per gli scali lungo la costa orientale sarda ha<br />

recentemente presentato interessanti novità A. Sanciu (SANCIU 2010). Ringrazio Antonio Sanciu per le numerose<br />

anteprime <strong>di</strong> cui mi ha reso partecipe e per il proficuo scambio <strong>di</strong> opinioni sul ruolo <strong>di</strong> questo comparto sardo,<br />

fondamentale per le rotte tirreniche e rispetto al quale si iniziano finalmente a colmare profonde lacune<br />

documentali.<br />

128 Cfr. GRAN-AYMERICH 2009, p. 470.<br />

Stefano Santocchini Gerg – <strong>Incontri</strong> <strong>tirrenici</strong>. Le relazioni fra Fenici, Sar<strong>di</strong> ed Etruschi in Sardegna (630-480 a.C.)<br />

Tesi <strong>di</strong> dottorato in Storia, Letterature e Culture del Me<strong>di</strong>terraneo. 179

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