Incontri tirrenici. - Università degli Studi di Sassari
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5.4 Importazioni etrusche e ioniche: il problema dell‟associazione<br />
Esiste un topos riguardante le importazioni della Sardegna arcaica, ovvero quello della<br />
abitualmente ipotizzata associazione fra la ceramica etrusca e la ceramica greca, in<br />
particolare con le coppe “ioniche” del tipo B2. Solitamente questo sodalizio viene<br />
interpretato ricorrendo all‟idea che la ceramica ionica, ma più in generale tutti i materiali<br />
greci <strong>di</strong> Sardegna, provenga dalla me<strong>di</strong>azione del mercato etrusco, nel quale queste sono<br />
assai ben attestate.<br />
Considerando che la maggior parte delle importazioni greche nella Sardegna arcaica sono<br />
rappresentate proprio dalle coppe ioniche, si può tentare <strong>di</strong> proporre un‟interpretazione<br />
<strong>di</strong>versa. Occorre premettere che l‟idea <strong>di</strong> questa associazione si fonda molto spesso sui dati<br />
dai siti sar<strong>di</strong>, che – come già detto – sono solitamente stati oggetto <strong>di</strong> semplici ricognizioni <strong>di</strong><br />
superficie; detto in altre parole non esistono, ad oggi, contesti chiusi o comunque<br />
stratigraficamente affidabili nei quali questa associazione sia archeologicamente<br />
testimoniata.<br />
Anzi, è vero il contrario: siti nei quali sono presenti coppe “ioniche” B2 e nei quali siano<br />
noti anche contesti chiusi contenenti importazioni etrusche o corinzie, non li mostrano mai in<br />
associazione con le coppe B2. A questo proposito si può citare l‟emblematico caso <strong>di</strong> Bithia,<br />
spesso citato proprio per esemplificare le importazioni etrusche in Sardegna 112, nella cui<br />
necropoli è attestato un‟unica isolata coppa B2. Si pone perciò, come già recentemente<br />
segnalato da altri stu<strong>di</strong>osi 113, un problema <strong>di</strong> cronologia per questa produzione.<br />
Il tra<strong>di</strong>zionale arco cronologico <strong>di</strong> produzione delle coppe ioniche proposto da Villard e<br />
Vallet 114 non viene qui rimesso in <strong>di</strong>scussione, il problema è comprendere se le coppe <strong>di</strong><br />
questo tipo che giungono nell‟Isola siano state effettivamente prodotte in Ionia o se le<br />
botteghe non siano da ricercare piuttosto in altri centri. M. Gras osserva come l‟Occidente<br />
venga investito negli anni fra il 540 e il 520/15 a.C. da un‟ondata <strong>di</strong> ceramica ionica 115, e che<br />
il fenomeno delle imitazioni occidentali <strong>di</strong> B2 possa essere ricollegato all‟arrivo <strong>di</strong> emigranti<br />
112 BERNARDINI 2000, pp. 179-180.<br />
113 GUIRGUIS 2008, pp. 124-127. Già in ZUCCA 2000, p. 199, lo stu<strong>di</strong>oso notava come i pochi contesti funerari<br />
sicuri nei quali siano attestate coppe B2 mostrano una cronologia successiva alla metà del VI e più<br />
probabilmente proprio nei decenni finali dello stesso.<br />
114 VILLARD – VALLET 1955.<br />
115 GRAS 2000, p. 130.<br />
Stefano Santocchini Gerg – <strong>Incontri</strong> <strong>tirrenici</strong>. Le relazioni fra Fenici, Sar<strong>di</strong> ed Etruschi in Sardegna (630-480 a.C.)<br />
Tesi <strong>di</strong> dottorato in Storia, Letterature e Culture del Me<strong>di</strong>terraneo. 174