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Incontri tirrenici. - Università degli Studi di Sassari

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Descrizione: calice su basso piede; orlo arrotondato e labbro a profilo obliquo<br />

leggermente ingrossato; vasca troncoconica carenata a spigolo vivo non decorato; basso<br />

piede ad anello a margine arrotondato e superiormente rilevato.<br />

Bucchero nero pesante. Impasto depurato e piuttosto compatto, tagliente in frattura, <strong>di</strong><br />

colore grigio (grey 2.5Y-5/0); superficie abbastanza liscia e opaca, <strong>di</strong> colore grigio-nero (very<br />

dark gray 2.5Y-3/0); finissimi inclusi argento brillante e bianchi, abbondanti anche in<br />

superficie.<br />

Sul fondo esterno del piede è graffito un contrassegno (cfr. SASSATELLI 1985, p. 126, fig. 21, n.<br />

154), con probabile valore numerale derivato dalla lettera Ypsilon, piuttosto che un marchio<br />

<strong>di</strong> fabbrica (SASSATELLI 1985, p. 127).<br />

Tipologia: tipo Rasmussen 4b; questo pezzo mostra la caratteristica peculiare <strong>di</strong> questo<br />

tipo, ovvero la resa piuttosto pesante e grossolana, simile alle produzioni in impasto; sono<br />

attestate anche le redazioni in bucchero grigio (come il calice citato a confronto).<br />

Diffusione: il tipo è <strong>di</strong>ffuso sostanzialmente in Etruria meri<strong>di</strong>onale, come a San<br />

Giuliano, San Giovenale, Tarquinia, Veio e Roma (con la significativa esclusione <strong>di</strong> Caere).<br />

Confronti: calice da San Giovenale (cfr. RASMUSSEN 1979. n. 153, tav. 29).<br />

Produzione: Etruria meri<strong>di</strong>onale.<br />

Cronologia: VI – inizi V secolo a.C.<br />

752) Piattello in bucchero, inventario n° 10592 (tav. VIII)<br />

Collezione Dessì (inv. 1323). Museo Archeologico Nazionale “G.A. Sanna”, depositi.<br />

H. 1,92 cm.; <strong>di</strong>am. orlo 13,10 cm., <strong>di</strong>am. piede 5,51 cm.; spess. 0,57 cm. Lo stato <strong>di</strong><br />

conservazione è piuttosto buono, con un paio <strong>di</strong> leggere sbeccature presso l‟orlo.<br />

Descrizione: piattello su basso piede; orlo a tesa a margine arrotondato, marcata da<br />

lieve risalto; vasca poco concava; bassissimo piede ad anello.<br />

Bucchero nero pesante. Impasto depurato e compatto, tagliente in frattura, <strong>di</strong> colore nero<br />

(black 2.5Y-2/0); superficie liscia e abbastanza lucida, <strong>di</strong> colore nero (black 2.5Y-2/0); finissimi<br />

inclusi argento brillante e fini bianchi, abbondanti anche in superficie.<br />

Tipologia: assimilabile al tipo 2.B.1 in CAPPONI – ORTENZI 2006 e al tipo 160C2 in DEL<br />

VERME 1998, p. 208, fig. p. 200).<br />

Diffusione: Etruria interna.<br />

Confronti: simile ai piattelli nn. 345-346 in CAPPONI – ORTENZI 2006, p. 307, dai quali si<br />

<strong>di</strong>scosta per la forma del piede (v. anche PAOLUCCI – RASTRELLI 1999, n. 1.7); nel territorio<br />

chiusino è assai <strong>di</strong>ffusa, a partire dal tardo VI secolo, la redazione della stessa forma in<br />

ceramica depurata acroma (cfr. MINETTI – RASTRELLI 2001, pp. 31 e 38, nn. 13.24-26, n. 24.4;<br />

PAOLUCCI – RASTRELLI 1999, n. II.25). Leggermente più puntuale, forse anche per il piede, un<br />

esemplare da Chianciano (RASTRELLI 1986, p. 151, n. D17, tav. 10).<br />

Produzione: Chiusi (?).<br />

Cronologia: terzo quarto del VI secolo a.C.<br />

753) Piattello in bucchero, inventario n° 11462 (tav. VIII)<br />

Collezione Dessì (inv. 1702). Museo Archeologico Nazionale “G.A. Sanna”, depositi.<br />

H. 1,71 cm.; <strong>di</strong>am. orlo 13,11 cm., <strong>di</strong>am. piede 5,13 cm.; spess. 0,65 cm. Il pezzo è in<br />

pessimo stato <strong>di</strong> conservazione, con numerose sbeccature e superfici abrase e sfaldate<br />

(completamente quella esterna e parzialmente quella interna). Sul fondo interno è scritto a<br />

matita il numero “330”.<br />

Stefano Santocchini Gerg – <strong>Incontri</strong> <strong>tirrenici</strong>. Le relazioni fra Fenici, Sar<strong>di</strong> ed Etruschi in Sardegna (630-480 a.C.)<br />

Tesi <strong>di</strong> dottorato in Storia, Letterature e Culture del Me<strong>di</strong>terraneo. 160

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