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Incontri tirrenici. - Università degli Studi di Sassari

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è stata inserita in un CD-Rom allegato al presente volume. Trattandosi della summa <strong>di</strong> vari<br />

cataloghi e<strong>di</strong>ti, si è ritenuto opportuno pre<strong>di</strong>sporre un repertorio ragionato quanto più<br />

completo possibile, che è stato pensato per accogliere la maggior parte <strong>di</strong> informazioni<br />

recuperabili dalle singole e<strong>di</strong>zioni. Ne è scaturita una scheda molto ampia e dettagliata, che<br />

fornisce in<strong>di</strong>cazioni raccolte in sezioni e che riguardano le notizie sul rinvenimento; sul<br />

luogo e lo stato <strong>di</strong> conservazione; una descrizione tipologica (con le proposte <strong>di</strong> attribuzione<br />

ed i confronti); la cronologia; la descrizione tecnica e dell‟eventuale decorazione, per<br />

concludere con i riferimenti bibliografici ed il corredo <strong>di</strong> documentazione grafica e<br />

fotografica.<br />

Anche per la seconda parte del catalogo (Capitolo 4), relativa ai pezzi ine<strong>di</strong>ti, la<br />

schedatura completa si trova nel CD-Rom allegato; tuttavia nel capitolo vengono riportati (in<br />

forma leggermente più <strong>di</strong>scorsiva) tutti i dati essenziali relativi ai singoli esemplari e nelle<br />

tavole a fine volume viene riprodotta la documentazione grafica. Per <strong>di</strong>stinguere, anche a<br />

colpo d‟occhio, i due <strong>di</strong>versi repertori, il numero <strong>di</strong> scheda dei pezzi ine<strong>di</strong>ti è seguito da<br />

“.B”.<br />

Dopo la “chiusura” del catalogo, durante l‟ultima campagna <strong>di</strong> scavi al “Cronicario” <strong>di</strong><br />

Sant‟Antioco, nel mese <strong>di</strong> luglio 2010, sono stati rinvenuti due frr. <strong>di</strong> coppe etrusco-corinzie,<br />

mentre in settembre dello stesso anno al Nuraghe Sirai sono emersi tre frr. <strong>di</strong> kantharoi in<br />

bucchero e un fr. <strong>di</strong> simpulum, <strong>di</strong> ipotetica produzione etrusca. Per non alterare la<br />

numerazione delle schede, questi sei frammenti sono stati inseriti con il numero della scheda<br />

precedente seguito da “bis”.<br />

In conclusione, alcune note riguardanti la terminologia adottata. Quando un frammento<br />

in bucchero presenta le caratteristiche formali tipiche della coppa carenata ad alto labbro<br />

obliquo a profilo rettilineo, e tuttavia mancano le peculiarità <strong>di</strong>agnostiche (come la presenza<br />

delle due anse sormontanti o le <strong>di</strong>stinzioni <strong>di</strong> tipo decorativo), ovvero quando non è<br />

possibile <strong>di</strong>stinguere fra calici, kantharoi e kyathoi, il frammento viene classificato come<br />

kantharos, in quanto si tratta della forma <strong>di</strong> gran lunga più attestata in Sardegna, come nel<br />

resto del bacino del Me<strong>di</strong>terraneo. Ciò anche nella considerazione che fra le tre forme vi è<br />

identità funzionale (ad esclusione del parziale uso del kyathos come attingitoio, come rivela la<br />

stessa origine del nome greco del vaso).<br />

Si precisa inoltre che nei due siti nei quali è stata possibile la ricognizione della maggior<br />

parte <strong>degli</strong> ine<strong>di</strong>ti, ovvero Monte Sirai e l‟omonimo nuraghe (CI), i frammenti più comuni<br />

sono rappresentati da parti <strong>di</strong> anse a nastro a sezione ellittica (più o meno schiacciata e/o<br />

insellata); queste – per forma e <strong>di</strong>mensioni – sono in comune tanto ai kantharoi quanto alle<br />

Stefano Santocchini Gerg – <strong>Incontri</strong> <strong>tirrenici</strong>. Le relazioni fra Fenici, Sar<strong>di</strong> ed Etruschi in Sardegna (630-480 a.C.)<br />

Tesi <strong>di</strong> dottorato in Storia, Letterature e Culture del Me<strong>di</strong>terraneo. 16

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