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Incontri tirrenici. - Università degli Studi di Sassari

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Bucchero nero sottile. Impasto ben depurato e compatto, tagliente in frattura, <strong>di</strong> colore grigio<br />

scuro (dark grey 2.5Y-4/0); superficie liscia e quasi opaca, <strong>di</strong> colore grigio-nero (very dark gray<br />

2.5Y-3/0); finissimi inclusi argento brillante e bianchi, abbondanti anche in superficie.<br />

Tipologia: avvicinabile al tipo Rasmussen Jug 1b, con collo leggermente più stretto.<br />

Diffusione: è il tipo più <strong>di</strong>ffuso, dall‟Etruria meri<strong>di</strong>onale all‟Etruria Mineraria.<br />

Confronti: a solo titolo esemplificativo, CERVETERI 1980, p. 77, tav. V.2.d; p. 180, n. 13.<br />

Produzione: Etruria meri<strong>di</strong>onale.<br />

Cronologia: ultimo quarto del VII – primo quarto del VI sec. a.C.<br />

749) Olletta monoansata in bucchero, inventario n° 12437 (tav. VII)<br />

Collezione Dessì (inv. 1337). Museo Archeologico Nazionale “G.A. Sanna”, depositi.<br />

H. 12,71 cm.; <strong>di</strong>am. Orlo 10,6 cm., <strong>di</strong>am. piede 5,64 cm., <strong>di</strong>am. max. 11,36 cm.; spess.<br />

0,24 cm. Il labbro presenta una lacuna <strong>di</strong> ca. 6 x 2 cm., reintegrata in fase <strong>di</strong> restauro. Rare<br />

concrezioni, più abbondanti (soprattutto all‟interno) le incrostazioni <strong>di</strong> terra <strong>di</strong> giacitura.<br />

Descrizione: olletta monoansata con corpo a botticella; labbro estroflesso a profilo<br />

rettilineo e orlo arrotondato; spalla <strong>di</strong>stinta e marcata da piccolo listello; ansa crestata ampia<br />

e appiattita, impostata obliquamente sul punto <strong>di</strong> massima espansione del corpo; piede<br />

troncoconico ad anello, sottile e abbastanza alto.<br />

Bucchero nero sottile. Impasto ben depurato e compatto, tagliente in frattura, <strong>di</strong> colore grigio<br />

scuro (dark grey 2.5Y-4/0); superficie liscia e levigata, assai lucida, <strong>di</strong> colore nero (black 2.5Y-<br />

2/0); non presenta inclusi argento brillante, ma qualche raro incluso biancastro. In alcuni<br />

punti la superficie esterna mostra una tonalità <strong>di</strong> nero virante al verdastro (dark olive black 5Y-<br />

2.5/1).<br />

Decorazione: partendo dall‟orlo, la decorazione è composta da un meandro ad onda<br />

graffito e compreso fra doppia linea orizzontale incisa; subito dopo la spalla marcata da<br />

listellino è graffito un altro meandro con le onde leggermente più <strong>di</strong>stanziate. Il punto <strong>di</strong><br />

massima espansione del corpo è decorato da una solcatura <strong>di</strong> 3 mm. cui segue una serie<br />

continua <strong>di</strong> trattini incisi inclinati verso sinistra e una modanatura sulla quale è incisa<br />

un‟altra serie continua <strong>di</strong> trattini inclinati verso destra. Segue il registro principale,<br />

inferiormente sottolineato, nel passaggio verso il piede, da due listelli; il piede è <strong>di</strong>stinto da<br />

un terzo piccolo listello. L‟ansa è decorata da tre creste con trattini verticali incisi;<br />

all‟estremità sono graffite due spirali con al centro un doppio cerchiello.<br />

Il registro principale mostra una teoria <strong>di</strong> tre cinghiali incedenti verso destra, intervallati da<br />

due motivi ad “U” rovescia a rilievo dai quali pendono quattro volute a spirale graffita. I<br />

cinghiali e i motivi riempitivi sono realizzati a stampo e applicati à la barbotine, con dettagli<br />

successivamente incisi a graffito.<br />

orvietano.<br />

Tipologia: forma X, tipo 1.a-c <strong>di</strong> P. Tamburini in NASO 2004, p. 198, per il bucchero<br />

Diffusione: in generale, le ollette monoansate del tipo più semplice e redatte in<br />

bucchero pesante (cfr. P. Tamburini in NASO 2004, p. 198, tav. 5D), sono attestate in tutta<br />

l‟Etruria interna, come a Orvieto (CAPPONI – ORTENZI 2006, p. 171, n. 145) e a Chiusi<br />

(Acquaviva, p. 33, T. 2, n. 4; e Petriolo DEL VERME 1998, p. 195, n. 30A). La produzione<br />

originale sarebbe orvietana (a parere <strong>di</strong> P. Tamburini in NASO 2004, p. 198; cfr. BONAMICI<br />

Stefano Santocchini Gerg – <strong>Incontri</strong> <strong>tirrenici</strong>. Le relazioni fra Fenici, Sar<strong>di</strong> ed Etruschi in Sardegna (630-480 a.C.)<br />

Tesi <strong>di</strong> dottorato in Storia, Letterature e Culture del Me<strong>di</strong>terraneo. 158

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