Incontri tirrenici. - Università degli Studi di Sassari
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1.2 Premesse e osservazioni <strong>di</strong> metodo<br />
Il catalogo (capitolo 3), con l‟aggiunta dei pezzi ine<strong>di</strong>ti (capitolo 4), fornisce la base<br />
documentaria per tutte le analisi oggettive che è possibile ricavarne e che permette le<br />
successive valutazioni <strong>di</strong> carattere quantitativo e qualitativo sui dati archeologici, inseriti nel<br />
loro contesto (capitolo 5); solo la combinazione <strong>di</strong> tutti questi dati con gli scenari storici<br />
coevi, come riportati dalle fonti e dalla moderna storiografia, permette infine <strong>di</strong> trarne quelle<br />
considerazioni e osservazioni conclusive (capitolo 6), le cui proposte <strong>di</strong> ricostruzione storica<br />
sono il fine ultimo <strong>di</strong> questa ricerca 14.<br />
Una breve osservazione metodologica sul repertorio qui presentato: esso è, ad ora, il più<br />
completo e, essendo anche la summa <strong>di</strong> altre catalogazioni, offre il vantaggio della<br />
rappresentatività del campione e della sua omogeneità. Il carattere metodologico della<br />
rappresentatività è stato cercato, ad esempio, schedando materiali con l‟obiettivo del<br />
riconoscimento, ove possibile, del singolo in<strong>di</strong>viduo e non del singolo frammento in quanto<br />
tale. Il carattere dell‟omogeneità è garantito, fra l‟altro, dell‟unica mano che procede alla<br />
schedatura e che tenta <strong>di</strong> comporre le molteplici e a volte <strong>di</strong>fferenti interpretazioni proposte<br />
in letteratura.<br />
Si ritiene <strong>di</strong> sottolineare che (a parte la catalogazione <strong>di</strong> M. Gras per Tharros 15, M.<br />
Bonamici 16 e M. Rendeli 17 per Nora e F. Nicosia 18 per alcuni oggetti specifici) l‟opera <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o<br />
e <strong>di</strong> e<strong>di</strong>zione delle importazioni etrusche in Sardegna non è stata effettuata da “etruscologi<br />
puri”. Ciò può aver contribuito ad una certa “alterazione” dei dati, nel senso <strong>di</strong> mancati<br />
riconoscimenti, errate attribuzioni e datazioni non del tutto con<strong>di</strong>visibili; ove possibile, in<br />
mancanza <strong>di</strong> visione autoptica, si è cercato <strong>di</strong> evidenziare dette incongruenze nel commento<br />
ai singoli esemplari. Dall‟altra parte, chi scrive si è trovato a trattare con una <strong>di</strong>versa<br />
problematica che può avere analoghi effetti <strong>di</strong>storsivi: sia nella presentazione del materiale<br />
sia nell‟interpretazione storica si può cadere nella tentazione <strong>di</strong> “voler vedere l’etrusco dove esso<br />
non è”. Questo problema è stato tenuto sempre e costantemente presente, ma – per onestà<br />
intellettuale – si ritiene corretto sottolinearlo, in quanto la tendenza può aver agito anche solo<br />
a livello “inconscio”. Una delle possibili conseguenze dello stu<strong>di</strong>o dei materiali da parte <strong>di</strong><br />
non specialisti è che una parte delle lacune documentali, <strong>di</strong> cui si <strong>di</strong>rà fra breve, può essere<br />
dovuta al non riconoscimento o al non corretto inquadramento delle importazioni in corso <strong>di</strong><br />
scavo, survey o e<strong>di</strong>zione. Forse non è allora casuale che fra gli scavi più “fruttuosi” <strong>di</strong><br />
14 Sulle fasi della ricerca, cfr. GRAN-AYMERICH 1991, p. 626.<br />
15 GRAS 1974.<br />
16 BONAMICI 2002.<br />
17 RENDELI 2009.<br />
18 NICOSIA 1980; IDEM 1981.<br />
Stefano Santocchini Gerg – <strong>Incontri</strong> <strong>tirrenici</strong>. Le relazioni fra Fenici, Sar<strong>di</strong> ed Etruschi in Sardegna (630-480 a.C.)<br />
Tesi <strong>di</strong> dottorato in Storia, Letterature e Culture del Me<strong>di</strong>terraneo. 11