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35 Congresso Internazionale della Scuola di Alta Formazione in Scienze Criminologiche e Investigative<br />

Gli indicatori di pericolosità, secondo quanto riportato nel<br />

Trattato di Psichiatria Forense di Fornari, possono essere distinti in:<br />

- interni, ovvero intrinseci allo stato psicopatologici;<br />

- esterni, che derivano dalle condizioni familiari e sociali del<br />

paziente.<br />

Gli indicatori interni sono:<br />

1) la presenza di sintomatologia psicotica florida e riccamente partecipata<br />

a livello emotivo;<br />

2) l‟assenza di consapevolezza di malattia;<br />

3) la non accettazione delle terapie prescritte;<br />

4) la mancata o inadeguata risposta alle terapie praticate;<br />

5) la presenza di segni di disorganizzazione cognitiva e di<br />

impoverimento ideo-affettivo e psico-motorio.<br />

Gli indicatori esterni sono:<br />

1) le caratteristiche dell‟ambiente sociale di appartenenza;<br />

2) l‟esistenza ed adeguatezza dei servizi psichiatrici di zona, disponibilità<br />

e capacità di <strong>for</strong>mulare progetti terapeutici;<br />

3) la possibilità di reinserimento lavorativo o di soluzioni alternative;<br />

4) il tipo, il livello ed il grado di accettazione del rientro del soggetto<br />

nell‟ambiente in cui viveva prima del fatto-reato.<br />

Analizzando la metodologia della relazione peritale possiamo<br />

distinguere una fase di cognizione, dove viene <strong>for</strong>mulata una diagnosi<br />

psichiatrica (criterio CLINICO), esaminata la compromissione delle<br />

funzioni psichiche (criterio PSICOPATOLOGICO), analizzato il fattoreato<br />

(criterio GIURIDICO) e verificata la presenza di un nesso eziologico<br />

tra reato e patologia psichiatrica (criterio CRIMINOLOGICO) e una fase di<br />

cognizione-esecuzione nella quale viene valutata la pericolosità sociale<br />

(criterio PSICHIATRICO-FORENSE).<br />

Il corretto svolgimento dell‟incarico peritale pone allo psichiatra<br />

“clinico-<strong>for</strong>ense” una serie complessa di problematiche: non deve fare<br />

l‟indovino né usare la sfera di cristallo ma usare degli indicatori. Il perito,<br />

nella valutazione della pericolosità sociale di un soggetto (dal punto di<br />

vista psichiatrico) deve, sulla base dell‟attualità, proiettare la situazione<br />

del soggetto più in là per capire la possibilità di recupero, la capacità di<br />

poter mantenere il benessere in fase stabile ai fini di evitare uno<br />

scivolamento psicotico e la commissione di altri reati.<br />

Del campione di 99 perizie abbiamo analizzato 50 elaborati<br />

peritali, 30 di uomini e 20 di donne: i periti sono rappresentati per la<br />

maggior parte (85%) da medici specialisti in psichiatria, una minoranza è<br />

rappresentata da specialisti in medicina legale (5%) e l‟altra parte è<br />

rappresentata da professionisti non laureati in medicina e chirurgia.

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