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Anestetismi musicali. Breve saggio sull'utilizzo ideologico ... - Carducci

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<strong>Anestetismi</strong> <strong>musicali</strong><br />

za, in nome dello smascheramento della realtà, in nome della<br />

riproduzione in suono dell’alienazione dell’io nella società moderna.<br />

Tale fatto, però, non le permette di penetrare con efficacia<br />

nell’orecchio ormai deteriorato dell’ascoltatore:<br />

L’unità delle due sfere della musica è l’unità della contraddizione<br />

insoluta. Il loro rapporto non va inteso nel senso che la musica<br />

inferiore costituisca una sorta di propedeutica popolare per quella<br />

superiore, o che quest’ultima possa riacquistare dalla prima la forza<br />

collettiva ormai perduta; il tutto non può essere ricostituito addizionando<br />

semplicemente le due metà separate con violenza, ma<br />

in ciascuna di esse compaiono, sia pure in prospettiva, le modificazioni<br />

dell’insieme, che si muove esclusivamente entro la contraddizione.<br />

Nel momento in cui la fuga dal banale si fa definitiva e in<br />

cui la smerciabilità della produzione seria, a causa delle sue esigenze<br />

reali, si riduce a nulla, nel campo della musica inferiore la standardizzazione<br />

del successo fa sì che non sia più possibile un successo<br />

alla vecchia maniera, ma solo la totale connivenza. Tra incomprensibilità<br />

ed inevitabilità non esiste un terzo anello: lo stato<br />

delle cose si è polarizzato agli estremi che ormai realmente si toccano.<br />

Tra questi due poli non c’è posto per l’“individuo”, le cui<br />

esigenze, ammettendo che ancora ne abbia, sono solo apparenti,<br />

cioè ricalcate sugli standard stessi: la liquidazione dell’individuo è<br />

il vero suggello del nuovo stadio della musica. 9<br />

La produzione disinteressata, colta, non commerciale produce<br />

quindi l’incomprensibile, l’imponderabile nel quale l’ascoltatore<br />

moderno non è in grado di entrare. D’altra parte non ha<br />

neppure alcun interesse nel tentare di farlo, dal momento che i<br />

suoi gusti sono stati debitamente appianati sullo standard dal<br />

lavorio dell’offerta musicale di consumo. L’ascoltatore non è<br />

più un individuo con i suoi gusti personali, ma un cliente che si<br />

muove tra prodotti preconfezionati e che si illude di avere liber-<br />

9 Ivi, p. 17.<br />

17

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