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Anestetismi musicali. Breve saggio sull'utilizzo ideologico ... - Carducci

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<strong>Anestetismi</strong> <strong>musicali</strong><br />

blico a fruirne attraverso la distrazione, intesa sia come svago o<br />

divertissement, sia come percezione distratta, scarsamente concentrata:<br />

la riproduzione di un’opera non richiede quel rispetto che è<br />

invece indotto dalla veneranda autorità dell’originale.<br />

Benjamin intende leggere tali dinamiche in un’ottica ottimistica:<br />

il grande pubblico, soprattutto attraverso quelle forme d’arte<br />

nate già nell’alveo della riproducibilità e grazie a essa stessa<br />

(la fotografia e ancor più il cinema), tramite una fruizione epidermica<br />

e fors’anche distratta, ma emotivamente partecipata delle<br />

opere, avrà modo di sviluppare un atteggiamento valutativo che<br />

mobiliterà le coscienze delle masse.<br />

Adorno, invece, nel suo <strong>saggio</strong> ribalta tale assunto e intende<br />

dimostrare che la riproducibilità tecnica, se non altro in ambito<br />

musicale, ha prodotto risultati devastanti sul piano della capacità<br />

critica del pubblico, al punto da rendere del tutto privi di<br />

significato i tradizionali criteri di gusto: l’arte, nell’epoca della<br />

società di massa, non può più sottostare a criteri meramente<br />

estetici, ma deve invece rispondere a esigenze etiche; è necessario<br />

quindi che la categoria del giusto sostituisca quella del piacevole.<br />

Questo in virtù del fatto che il soggetto moderno non è<br />

più in grado di stabilire che cosa gli piaccia e che cosa non gli<br />

piaccia, e il piacere che egli trae dalla musica risiede nel solo<br />

fatto di riconoscere strutture o motivi già noti o equivalenti a<br />

quelli noti. In un mondo in cui l’offerta è standardizzata, il criterio<br />

della preferenza diviene arbitrario. Il senso critico è ottuso<br />

dalla continua stimolazione attraverso composizioni superficialmente<br />

piacevoli, ma incapaci di fornire un’autentica attrattiva<br />

musicale rispettosa di criteri significativi; oppure dalla riproduzione<br />

di brani, di estratti da opere di ampio respiro che vengono<br />

ridotti a orecchiabili e insignificanti frammenti:<br />

Il piacere dell’attimo e quello della facciata variopinta diventano<br />

un pretesto per sgravare l’ascoltatore dal pensiero del tutto,<br />

sempre presente e necessario in un ascolto esatto, e l’ascoltato-<br />

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