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Anestetismi musicali. Breve saggio sull'utilizzo ideologico ... - Carducci

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24<br />

Daniele Stroppolo<br />

che determina la produzione della popular music. Il loro tempo<br />

libero serve solo a riprodurre la loro capacità lavorativa. È un<br />

mezzo invece che un fine. Il potere del processo di produzione si<br />

estende sugli intervalli di tempo che in superficie appaiono essere<br />

“liberi”. Essi vogliono beni standardizzati e pseudo-individualizzazione,<br />

perché il loro riposo è una fuga dal lavoro e allo stesso<br />

tempo è plasmato da quegli atteggiamenti psicologici ai quali<br />

il loro mondo quotidiano del lavoro li abitua in modo esclusivo.<br />

[...] Essi cercano il nuovo, ma la tensione e la noia associate al<br />

lavoro reale induce ad evitare qualunque sforzo in quel tempo<br />

libero che offre l’unica possibilità per esperienze realmente nuove.<br />

Come surrogato, essi chiedono insistentemente qualcosa di<br />

stimolante. La popular music viene ad offrirlo. Le sue stimolazioni<br />

si incontrano con l’incapacità di fare qualche sforzo nel sempreidentico.<br />

Questo significa ancora noia. È un cerchio che rende<br />

impossibile la fuga. L’impossibilità della fuga produce il diffuso<br />

atteggiamento di disattenzione verso la popular music. Il momento<br />

del riconoscimento è quello di una sensazione senza fatica. La<br />

subitanea attenzione associata a questo momento si brucia all’istante<br />

e relega l’ascoltatore in un regno di disattenzione e distrazione.<br />

Da un lato, il dominio della produzione e del plugging<br />

presuppone la distrazione e, dall’altro, la produce. 15<br />

Non si deve però presupporre che l’ascoltatore di musica di<br />

consumo sia totalmente inconsapevole rispetto ai meccanismi<br />

produttivi e psicologici appena delineati; viceversa, il fruitore di<br />

popular music è ben cosciente dell’intrinseca vacuità dei brani radiofonici<br />

e del loro mero scopo commerciale. Ed è proprio grazie<br />

a tale coscienza e al sentimento ambivalente suscitato da<br />

essa che la sottomissione alla musica di consumo si attua al livello<br />

più profondo: accettarne le regole, accettarne la natura<br />

significa vincere una resistenza interna nei confronti della consuetudine<br />

imposta:<br />

15 Ivi, pp. 107-108.

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