Anestetismi musicali. Breve saggio sull'utilizzo ideologico ... - Carducci
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Daniele Stroppolo<br />
tre il meccanismo di immedesimazione con il divo popolare, irraggiungibile<br />
e al tempo stesso sempre vicino grazie alla sua onnipresente<br />
visibilità, allevia ogni senso di frustrazione nei confronti<br />
della propria impotenza sul mondo.<br />
Il modo di ascolto imposto dal prodotto, al tempo stesso<br />
promosso per una sua maggiore efficacia e necessario per la<br />
sua riuscita, è quello della deconcentrazione. Pochi particolari,<br />
evidenziati a proposito, distinguono brani estremamente<br />
simili gli uni agli altri e sempre uguali a se stessi, al punto che<br />
un ascolto concentrato risulterebbe insopportabile. L’ascolto<br />
atomizzato, che frammenta la musica superiore degradandola<br />
ai suoi singoli elementi, è invece l’unico possibile nella musica<br />
leggera, che è già frammentata in sé. L’aspetto che maggiormente<br />
colpisce l’ascoltatore alienato, incapace di cogliere l’essenza<br />
musicale, è quello del timbro, sintesi perfetta del feticcio<br />
del materiale, in questo caso lo strumento, e della ricezione<br />
facile, assimilabile a quella di un infante che predilige gli<br />
oggetti particolarmente colorati.<br />
Al piacere effimero dell’ascolto atomizzato corrisponde un<br />
immediato senso di nausea, riscontrabile nel fatto che l’ascoltatore<br />
di musica leggera necessita continuamente di nuovi brani<br />
in grado di fornirgli stimoli rinnovati, ma al tempo stesso sempre<br />
uguali a quelli precedenti. Vi è anzi un odio, un’ostilità marcatissima<br />
nei confronti di ogni novità sostanziale, che non può<br />
essere tollerata in alcun modo. Addirittura spesso si ricorre a<br />
citazioni di brani già noti affinché la novità possa risultare tale<br />
senza richiedere alcuno sforzo.<br />
Adorno chiude il proprio <strong>saggio</strong> con alcune considerazioni<br />
dedicate all’autentica nuova musica, all’avanguardia e in particolare<br />
alla scuola di Vienna che aveva ideato la tecnica di composizione<br />
dodecafonica. La produzione musicale di Schönberg o<br />
Webern risulta insopportabile al pubblico alienato non perché sia<br />
incomprensibile, ma al contrario perché esprime in maniera fin<br />
troppo diretta l’angoscia e lo spavento per una situazione cata-