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LIBRERIA ANTIQUARIA PREGLIASCO di Umberto Pregliasco & C. s.a.s. 10123 TORINO - Via Accademia Albertina, 3 bis Telefono (+39) 011.8177114 - Telefax (+39) 011.8179214 E-mail: books@preliber.com CEE/EEC n. IT 04919830010 (IVA/VAT/TVA) C.C.I.A.A. 670286 - C/C postale n. 21690102 Catalogo n. 93 Marzo 2006 Autografi e manoscritti 1-31 Arte e figurati 32-69 Ricreazioni ed attività 70-89 Viaggi e geografia 90-103 Filosofia ed economia 104-123 Religione 124-145 Scienze esatte e naturali 146-197 Storia 198-267 Letteratura e filologia 268-368 Galileo e la cometa del 1618 pag. 95-98 Il simbolo indica le illustrazioni a colori fuori testo CONDIZIONI DI VENDITA I libri sono garantiti completi e in buono stato, salvo indicazione contraria. A description in English or French of each item can be supplied. La vendita è per contanti; spedizione contrassegno o pagamento anticipato, salvo diverso accordo. Le spese di spedizione e di banca sono a carico del committente; l’assicurazione è a nostro carico. redazione e responsabilità - ARTURO E UMBERTO PREGLIASCO elaborazione immagini - LORENZO PREGLIASCO impaginazione e stampa - TIPOGRAFIA ACCADEMIA

LIBRERIA ANTIQUARIA PREGLIASCO<br />

di Umberto <strong>Pregliasco</strong> & C. s.a.s.<br />

10123 TORINO - Via Accademia Albertina, 3 bis<br />

Telefono (+39) 011.8177114 - Telefax (+39) 011.8179214<br />

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C.C.I.A.A. 670286 - C/C postale n. 21690102<br />

Catalogo n. 93<br />

Marzo 2006<br />

Autografi e manoscritti 1-31<br />

Arte e figurati 32-69<br />

Ricreazioni ed attività 70-89<br />

Viaggi e geografia 90-103<br />

F<strong>il</strong>osofia ed economia 104-123<br />

Religione 124-145<br />

Scienze esatte e naturali 146-197<br />

Storia 198-267<br />

Letteratura e f<strong>il</strong>ologia 268-368<br />

Gal<strong>il</strong>eo e la cometa del 1618 pag. 95-98<br />

Il simbolo indica le <strong>il</strong>lustrazioni a colori fuori testo<br />

CONDIZIONI DI VENDITA<br />

I libri sono garantiti completi e in buono stato, salvo indicazione contraria.<br />

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La vendita è per contanti; spedizione contrassegno o pagamento anticipato, salvo diverso accordo.<br />

Le spese di spedizione e di banca sono a carico del committente; l’assicurazione è a nostro carico.<br />

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di volerci confermare i suoi dati, ed inviare <strong>il</strong> presente foglio firmato via fax al n. 011.817.92.14.


AUTOGRAFI E MANOSCRITTI<br />

1. M<strong>il</strong>ano - ARESE GAZZELLI. Carte dal 26 febbraio 1852 al 20 maggio 1854-<br />

1 giugno 1854 al 19 maggio 1860. Ms. cartaceo, € 1.100<br />

2 vol. in-4 grande (mm 360x245) ff. 2bb., 441, 1 manifesto, 1 copia della “Gazzetta di<br />

M<strong>il</strong>ano”; i 290 fogli di entrambi i vol. sono n.n., di differenti formati e comp<strong>il</strong>ati a più mani,<br />

leg. coeva m. pergamena, titolo ms. al dorso. Nel volume I sono raggruppate le carte<br />

riguardanti la successione del Conte Marco Arese (1852) nei confronti di due eredi: <strong>il</strong> Conte<br />

Francesco Arese e Fanny Ceres Arese coniugata Gazzelli di Rossana, fuoriuscito politico in<br />

Piemonte. Il dossier riguarda l’opposizione fatta da quest’ultima all’accorpamento dei beni del<br />

Conte Francesco con quelle del defunto Conte Marco, che renderebbe impossib<strong>il</strong>e collocarne<br />

la porzione legittima a lei dovuta. Inoltre, <strong>il</strong> volume, essendo i beni sottoposti a sequestro<br />

politico, comprende anche l’istruttoria per renderne disponib<strong>il</strong>e la parte dovuta alla Contessa<br />

Arese-Gazzelli. Il dossier contiene molte lettere autografe del Conte Callisto Gazzelli di<br />

Rossana, nonché un manifesto del 11 giugno 1853 di Radetzky e una copia della “Gazzetta di<br />

M<strong>il</strong>ano” del 14 novembre 1853, contenente l’elenco dei profughi politici colpiti da sequestro<br />

dei beni. Nel volume II sono raccolti gli atti e la corrispondenza (dal 1 giugno 1854 al 19<br />

maggio 1860), inerenti non solo l’eredità del Conte Marco Arese ma anche quella della<br />

Contessa Antonia Fagnani Arese per la divisione tra i legittimi eredi, Contessa Francesca Cotti<br />

di Ceres, maritata Gazzelli, e <strong>il</strong> Conte Francesco Arese, anche in nome del figlio minore<br />

Antonio. Numerosissime le lettere del Conte Callisto Gazelli, marito di Francesca Cotti di<br />

Ceres, al suo avvocato Gerolamo Lotteri. L’eredità comprendeva proprietà in Lombardia e<br />

Toscana, per un ammontare complessivo di 3.200.000 lire austriache.<br />

2. BARETTI, Giuseppe.<br />

Lettera a.f., “Di Londra li 14<br />

Agosto 1763”, € 950<br />

1 pagina su doppio foglio in-4, e<br />

indirizzo sulla quarta “All’Ill.mo<br />

Sig. Abate Batarra”, (Giovanni<br />

Antonio Battarra, Rimini 1714-<br />

1789, <strong>il</strong>lustre f<strong>il</strong>osofo,<br />

naturalista, scienziato, autore di<br />

varie importanti pubblicazioni,<br />

tra le quali <strong>il</strong> Musaeum<br />

Kircherianum del 1773). Bella<br />

lettera in perfetto italiano<br />

all’amico Battarra con la quale<br />

presenta <strong>il</strong> latore Elia Raboreau negoziante inglese stab<strong>il</strong>ito in Ancona, <strong>il</strong> quale “dopo d’aver<br />

rivisto la Patria egli se ne ritorna colà e siccome si propone di passare per Rimini… Addio Abate mio, <strong>il</strong><br />

Vostro Baretti”. Rari sono gli autografi di Baretti (Torino 1716-Londra 1789, notissimo<br />

letterato, critico e f<strong>il</strong>ologo) passati sul mercato antiquario. La presente lettera è inedita, non<br />

censita nell’Epistolario curato da Piccioni.<br />

3


4<br />

3. BÉRANGER, Pierre-Jean de. Lettera a.f. indirizzata a “Mon cher Labrouste”, Passy,<br />

26 J.er 1834, € 900<br />

2 pp., in-8, bella lettera autografa firmata indirizzata al Labrouste, avvocato parigino<br />

(indirizzo autografo in quarta pagina). Béranger, popolare chansonnier e uomo politico, rivela<br />

al suo corrsipondente che <strong>il</strong> Presidente del Consiglio gli ha fatto ampie promesse in merito ad<br />

un affare che da tempo lo tiene occupato: “…<strong>il</strong> intriguera, dit-<strong>il</strong>, lui qui n’intrigue jamais”. Unita<br />

piccola foto del Béranger (mm 65x35, Photographie Pesme). Béranger, Pierre-Jean de (Parigi<br />

1780-1857) chansonnier francese, attraverso le sue opere diventò “champion des intérêts<br />

populaires”; ricoprì cariche pubbliche al Ministero dell’Istruzione.<br />

4. BOCCALINI, Traiano. Lettera a.f., 1 pag. in-4, indirizzata ad un anonimo Signore<br />

“Ill.mo mio Sig.e”, Argenta, li 14 di Luglio 1608, € 900<br />

lettera autografa firmata in cui lo scrittore marchigiano informa <strong>il</strong> suo anonimo corrispondente<br />

che lui, <strong>il</strong> capitano e <strong>il</strong> gabelliere non pretendono nulla per <strong>il</strong> contrabbando svolto; per quanto<br />

concerne <strong>il</strong> fiscale s’impegna invece a ripagarlo. ?Nel particolar del contrabando fatto qua io non<br />

pretendo cosa nessuna in gratia…”. Boccalini (Loreto 1556-Venezia 1613), celebre scrittore di<br />

satira politica, autore, tra le altre opere dei “Ragguagli di Parnaso” e della “Pietra di paragone<br />

politico”.<br />

5. Pesaro - BOLLA DI SISTO V<br />

per la Chiesa di S. Francesco a<br />

Pesaro. Roma, 1586. Grande<br />

foglio di pergamena, con testo a<br />

stampa e figure in s<strong>il</strong>ografia,<br />

€ 4.000<br />

foglio di pergamena pesante, (mm<br />

700x455). Documento con cui <strong>il</strong><br />

Papa Sisto V (al secolo Felice Peretti,<br />

pontefice dal 1585 al 1590)<br />

conferma i compiti dell’ordine dei<br />

Francescani Conventuali. Elegantemente<br />

impresso in nitido carattere<br />

rotondo <strong>il</strong> documento presenta una<br />

complessa e affascinante iconografia.<br />

Nella parte superiore della pagina<br />

una corda lega Dio Padre e la<br />

Colomba a Cristo (sulla sinistra), a<br />

San Francesco (sulla destra) e ad un<br />

Papa (centrale), da identificarsi con<br />

Sisto V, frate conventuale, e<br />

simbolicamente garanzia dell’unione<br />

e della continuità dell’Ordine. Sulla destra un gruppo di uomini, con <strong>il</strong> cingulum in vita, assiste<br />

in ginocchio alla scena, sulla sinistra una città fa da sfondo e due putti portano le corde. Il<br />

cingulum, simbolo francescano per eccellenza, unisce anche i cinque tondi disposti sulla pagina


(due per ogni lato ed uno nel bas de page) raffiguranti al loro interno le Virtù cristiane<br />

(Obedientia, Pauperitas e Castitas, Spes, Charitas e Fides), la concordia tra Conventuali e<br />

Cappuccini, Gloria, Gratia e Natura ed in fine i tre ordini francescani (Conventuali,<br />

Cappuccini e Clarisse). Una serie di cartigli con passi biblici e dei Salmi rafforza <strong>il</strong> significato<br />

della scena e la lega maggiormente a Sisto V, autore di una nuova redazione latina della Bibbia.<br />

La pergamena, indirizzata alla chiesa di San Francesco a Pesaro è un importante documento<br />

della politica papale del Peretti e della definizione dei compiti dell’Ordine dei Francescani<br />

Conventuali negli anni Ottanta del cinquecento. Stupendo e rarissimo foglio, non descritto<br />

nelle bibliografie da noi consultate.<br />

6. Caravaggio - DOCUMENTO sec. XVI. (Controversia per eredità di beni<br />

immob<strong>il</strong>i). Manoscritto su pergamena, € 1.400<br />

in-folio, (mm 273x210), pp. 65, (15 bianche), (con 4 pp. cartacee bianche all’inizio ed<br />

altrettante in fine), leg. p. perg. molle con titolo e chiose ms sul piatto superiore. Il<br />

manoscritto contiene una controversia ereditaria tra i fratelli Jacopo Soncino, Marc’Antonio<br />

Sicco d’Aragona ed <strong>il</strong> minore Flaminio Sicco d’Aragona, portata inanzi al Senato di M<strong>il</strong>ano<br />

(Senatore Don Scipione Simonetta). Il documento redatto in latino, ma con la descrizione dei<br />

beni in italiano (pp. 10-15), riguarda terre e case in Caravaggio, Bergamo, Calcio, Masano,<br />

Pontirolo, Fontanella e Castelcigala; ciascun bene è qui dettagliatamnete descritto con<br />

l’indicazione del valore ed <strong>il</strong> nome del conduttore. Atto rogato <strong>il</strong> 20 giugno 1566 dal notaio<br />

Lodovico Rossoni di Caravaggio, comp<strong>il</strong>ato in elegante e chiara grafia. Interessante documento<br />

completo, in ottimo stato.<br />

7. CARDUCCI, Giosuè. Biglietto autografo indirizzato all’Onorevole Ferrari, s.d.,<br />

vergato recto e verso, non firmato. € 400<br />

Biglietto da visita di “Giosué Carducci, Senatore del Regno” in cui <strong>il</strong> poeta raccomanda<br />

all’onorevole Ferrari <strong>il</strong> Sig. Giusti “…per un posto non so quale all’ambasceria di Pietroburgo…io<br />

posso attestare che <strong>il</strong> Sig. Giusti sa benissimo <strong>il</strong> tedesco. Saluto”. Al recto del biglietto sovrascritta<br />

annotazione a lapis blu forse di mano dello stesso onorevole Ferrari. Carducci, Giosuè<br />

(Valdicastello 1835-Bologna 1907), letterato e poeta tra i più grandi d’Italia; premio Nobel<br />

nel 1906.<br />

8. CARLO ALBERTO di SAVOIA. Carteggio di 7 lettere autografe in francese<br />

indirizzate al Marchese di Clermont-Tonnerre. Torino (Racconigi)-Como-Firenze,<br />

1824-1829, € 3.000<br />

corrispondenza di 7 lettere in 9 pagine complessive interamente autografe, in-4, firmate “C.<br />

Albert de Savoie” ed elegantemente vergate in francese dal duca di Savoia e futuro re di<br />

Sardegna durante <strong>il</strong> suo es<strong>il</strong>io fiorentino. La corrispondenza comincia nel 1824, anno in cui<br />

termina la reggenza di Carlo Alberto in seguito all’ascesa al potere dello zio Carlo Felice e in<br />

cui inizia <strong>il</strong> suo es<strong>il</strong>io a causa delle sue idee, giudicate, dal nuovo sovrano, troppo liberali. Le<br />

missive, indirizzate al marchese di Clermont-Tonnerre, generale al servizio del re, testimoniano<br />

<strong>il</strong> desiderio di Carlo Alberto di tornare al potere e di mantenere le relazioni con autorevoli<br />

personaggi politici e m<strong>il</strong>itari. Nel 1821 Carlo Alberto, del ramo dei Savoia-Carignano, venne<br />

promosso reggente del regno in seguito all’abdicazione di Vittorio Emanuele I e all’assenza del<br />

5


6<br />

principe ereditario Carlo Felice.<br />

C.A., allontanato nel 1824,<br />

tornò al potere nel 1831,<br />

dovendo affrontare le<br />

cospirazioni repubblicane dei<br />

seguaci di Mazzini e i complotti<br />

liberali. La severa repressione di<br />

queste agitazioni si accompagnò<br />

alla grande riforma politica e<br />

giudiziaria intrapresa dal celebre<br />

sovrano.Alla corrispondenza si<br />

allega un documento ufficiale,<br />

firmato da Carlo Alberto e<br />

datato Torino 23 apr<strong>il</strong>e 1833 (1<br />

p. in-folio, vignetta incisa in<br />

testa, grande sig<strong>il</strong>lo conservato),<br />

con <strong>il</strong> quale <strong>il</strong> sovrano concede<br />

una pensione annuale di 900 lire<br />

ad un anziano aiutante del Corpo<br />

reale del genio civ<strong>il</strong>e di nome<br />

Giuseppe Massotti. Preziosa<br />

corrispondenza che testimonia<br />

un’importante fase della vita del<br />

futuro sovrano CarloAlberto:<br />

quella dell’es<strong>il</strong>io fiorentino e del<br />

suo desiderio di tornare al comando del Regno di Sardegna.<br />

9. CASTIGLIONE, Virginia Oldoini Contessa di. Lettera a.f. in francese indirizzata<br />

ad un amante, s.d., € 400<br />

2 pp., in-8 piccolo. Suggestiva lettera autografa firmata con <strong>il</strong> soprannome “Nicchia” (da<br />

Virginicchia) dalla celebre contessa di Castiglione indirizzata ad un anonimo amante. “Ma<br />

révélation vous a-t-elle fait peine ou plaisir? Dans le premier cas votre fuite est à peine excusable; dans le<br />

second elle est inadmissible, absurde, ridicule… Je vous prie de venir un instant… pour m’expliquer votre<br />

conduite… sur vos sentiments. Ne jouez pas avec les miens”. Oldoini Verasis, Virginia, Contessa di<br />

Castiglione (1837-1899). Considerata una delle donne più belle d’Europa, di lei generalmente<br />

si ricorda che Cam<strong>il</strong>lo Benso Conte di Cavour, al momento di convincere l’Imperatore di<br />

Francia Napoleone III a simpatizzare per la causa italiana, la inviò a Parigi come “ambasciatrice”<br />

dell’Italia.<br />

10. CASTIGLIONE, Virginia Oldoini Contessa di. Lettera autografa in francese<br />

indirizzata ad un amante, s.d., € 250<br />

2 pp. a lapis, in-8 piccolo. Lettera autografa priva di firma della Contessa di Castiglione<br />

indirizzata ad un anonimo amante in cui si lamenta di aver male ad una gamba. “Midi. Voyez<br />

les enveloppes; je ne lis sa terrible sentence que maintenant…Partir ne puis, ma jambe me fait mal. Je ne<br />

peux me tre ni soulier, ni robe. Ensuite je suis malade…”.


11. CAVOUR, Cam<strong>il</strong>lo Benso conte di. Lettera autografa, s.d. e s.l., € 420<br />

L.a. firmata per esteso, priva di data, 3 pp. in italiano su carta azzurrina, in cui Cavour informa <strong>il</strong><br />

suo corrispondente di aver versato una somma di 500 lire alla Cassa di Risparmio di Torino per<br />

conto della S.ra Antonia Bianchi, di cui 350 in favore delle spese sostenute dall’Abate Ambrosoli<br />

per la Soc. delle Scuole infant<strong>il</strong>i di Torino. Cavour prega <strong>il</strong> destinatario di comp<strong>il</strong>are e rispedirgli <strong>il</strong><br />

Mod. di Ricevuta <strong>allegato</strong>, che attesta <strong>il</strong> versamento. “Trasmetto alla S.V. Ill.ma…un libretto della cassa<br />

di risparmio di Torino, dal quale risulta avere io versato in detta cassa 500 lire… e benchè questo deposito sia<br />

a mio nome…qui dichiaro essere stato fatto con danari e pel conto della Sig.ra Antonia Bianchi…”.<br />

12. CRISTINA DI SAVOIA. Lettera<br />

con firma e 12 righe autografe<br />

indirizzata al Marchese V<strong>il</strong>la. Torino,<br />

29 settembre 1653, € 900<br />

4 pp. in-4, di cui 1 interamente vergata in<br />

chiara grafia e con 12 righe autografe, con<br />

firma autografa, indirizzata dalla regina<br />

Cristina al Marchese Francesco Ghiron<br />

V<strong>il</strong>la, cavaliere dell’Ordine e Generale della<br />

Cavalleria. In quarta pagina indirizzo e<br />

sig<strong>il</strong>lo. Cristina di Borbone (Parigi 1606-<br />

Torino 1663), madre di Carlo Emanuele II<br />

e moglie di Vittorio Amedeo I di Savoia,<br />

assunse <strong>il</strong> titolo di Madama Reale dal 1637,<br />

svolgendo un importante ruolo direttivo<br />

nelle scelte di politica estera del Ducato<br />

Sabaudo. La missiva è redatta in italiano<br />

mentre la parte autografa della regina è<br />

scritta in francese. Cristina si informa della<br />

salute del comandante, ferito in uno scontro e per questo rientrato in città, e gli augura “...che<br />

stab<strong>il</strong>mente si saldi la vostra ferita, e di restituirvi nel pristino stato di salute”.<br />

13. D’ANNUNZIO, Gabriele.<br />

Lettera a.f. indirizzata a Marie de<br />

Régnier. (Arcachon), mardi Saint-<br />

Dominique (8 agosto 1913), € 950<br />

7 pp. in-4 su carta intestata “Per non dormire”,<br />

busta conservata. Intensa lettera in francese<br />

indirizzata da D’Annunzio a Marie de<br />

Régnier (1875-1921). La celebre scrittrice<br />

francese, che pubblicava con lo pseudonimo<br />

masch<strong>il</strong>e di Gérard d’Houv<strong>il</strong>le, e <strong>il</strong> grande<br />

poeta intrecciarono una relazione amorosa tra<br />

1914 e 1921, testimoniata da un denso<br />

carteggio, in un periodo pieno di aspettative<br />

7


8<br />

e decisivo per la vita di d’Annunzio, proprio nell’ultimo periodo della sua permanenza in Francia.<br />

Nella missiva <strong>il</strong> poeta italiano si dice contento di ricevere sue notizie e spera di poterla presto<br />

ospitare. “...J’avais peint cette boite ronde, avec des couleurs inspirées par le Magicien, pour vous offrir des fleurs<br />

cue<strong>il</strong>lies au Pioou-de-Haut en compagnie d’une sorcière (Marie Rancinan) dite Bérjune qui chantait au son<br />

du “calemère”: A l’entourn de ma méysoun, Naou arroses ié’n boutoun. Arrousé fléyreryran!...”.<br />

14. DE CHIRICO, Giorgio. Lettera<br />

a.f. indirizzata a “Benaci”, Roma 1<br />

febbraio 1953, € 350<br />

1 p. in-folio, firmata per esteso, missiva<br />

autografa in cui <strong>il</strong> celebre pittore presenta<br />

<strong>il</strong> Sig. Fernandez di Buenos Aires, direttore<br />

di una galleria d’arte, al “Caro ed <strong>il</strong>lustre<br />

Benaci”. “…Le presento <strong>il</strong> Sign. Fernandez, di<br />

Buenos Aires, noto direttore di una galleria<br />

d’Arte…”. De Chirico, Giorgio (Volos -<br />

Tessaglia 1888 - Roma 1978), pittore,<br />

teorico, scrittore e scenografo.<br />

15. DE SANCTIS, Tommaso. Regole<br />

della lingua italiana raccolte da<br />

Tommaso De Sanctis. Lingua<br />

italiana. Grammatica, 1802.<br />

Manoscritto su carta, € 950<br />

in-4 (mm 250 x 180), (6 pp., delle quali, 2 bb. e una di frontespizio), 276 (con errori di num<br />

pp. 234/236, senza perdite di testo), (3, 1 di annotazioni e 2 bianchi). Leg. coeva p. perg., tit.<br />

oro al dorso. Il volume, diviso in 30 capitoli, contiene le regole della lingua italiana ed alcuni<br />

curiosi argomenti quali: traduzione dei vocaboli usati nell’accozzar le s<strong>il</strong>labe; alcuni nomi di<br />

città, terre e castelli; osservazioni su alcuni vocaboli (ove si trovano numerose citazioni tratte<br />

dai maggiori poeti). Ottima conservazione.<br />

16. Mondovì - DIPLOMA dell’ UNIVERSITA’ MONDOVI’. Pergamena<br />

manoscritta e miniata, Mondovì, 16 settembre 1693, € 800<br />

foglio (mm 505x616), vergato in bella grafia con grandi iniziali calligrafiche e disegni a penna<br />

raffiguranti tre piccoli uccellini, inquadrato da bordura con decorazioni a cappio in oro, signum<br />

tabellionis e annotazioni di altra mano in fine. Atto rogato in data 16 settembre 1693 con cui<br />

Johannes Michael de Georgis, in qualità di proto-vicario generale del vescovado di Mondovì<br />

concede a Nicolaus Margaria, originario di Cuneo, un Diploma in dottore in f<strong>il</strong>osofia e<br />

medicina. In fine firma del priore e del doyen dell’Università di Mondovì, primo centro<br />

universitario del Piemonte, fondato tra 1560 e 1566. Completo di scatola metallica, purtroppo<br />

priva del sig<strong>il</strong>lo in ceralacca, legata alla pergamena con bel laccio orig. di seta; armi del duca<br />

Vittorio Amedeo II di Savoia e di un vescovo, probab<strong>il</strong>mente del De Georgis, miniati in alto,<br />

lacuna nell’angolo superiore destro in corrispondenza del terzo stemma miniato asportato.<br />

Interessante documento dell’attività universitaria della città di Mondovì.


17. Fermo – DIPLOMA DELLA CIVITAS FIRMANA per Adrianus Masseus de<br />

Civitate Terami. Fermo, 29 apr<strong>il</strong>e 1682, € 2.300<br />

Manoscritto su pergamena, in-4 (mm 235x175), ff. 4 di pergamena, due sguardie cartacee<br />

all’inizio e alla fine del codice, calligrafato in inchiostro nero e dorato. Conservato in una<br />

bellissima legatura coeva in marocchino rosso cupo con ricche impressioni a secco, formanti<br />

una doppia cornice concentrica ad elementi vegetali e floreali. Al centro sono impresse in oro,<br />

sul piatto anteriore, le armi della città di Fermo e, sul piatto posteriore, le Vergine con <strong>il</strong><br />

Bambino. Si conserva, inoltre, pendente da un cordoncino, un sig<strong>il</strong>lo in ceralacca entro<br />

custodia metallica. I fogli del manoscritto sono impreziositi da una sott<strong>il</strong>e bordura a fiocchi; <strong>il</strong><br />

f. 1r presenta, tracciato con inchiostro oro, <strong>il</strong> bel disegno di un’aqu<strong>il</strong>a coronata ad ali spiegate<br />

reggente le armi cittadine e del dedicatario, e l’iniziale istoriata F(irmana) con sfondo vegetale<br />

tra cui spicca una testina di putto. Provenienza: al f. 4v compaiono sottoscrizioni tra cui quella<br />

di Gualterius Iannotus “archiep. et princ. firmanus” con sig<strong>il</strong>lo impresso su un tassello cartaceo.<br />

L’interessante diploma, in ottimo stato di conservazione, realizzato per Adrianus Masseus,<br />

dottore in diritto, rappresenta un prezioso documento storico e culturale della città<br />

marchigiana di Fermo nel XVII secolo.<br />

18. GUERRAZZI, Francesco Domenico. Lettera a.f., s.d. (ma 1865), € 600<br />

2 pp. in-8, vergate al recto ed al verso. “A Montepulciano andai nel 1829. Sono dunque 36 anni.<br />

Non posso rammentarmi di tutti i miei scritti d’epoca così remota. Io so che <strong>il</strong> Vicario Martini mi propose<br />

fare domanda perché mi fosse concesso <strong>il</strong> ritorno, ed io negai; attesi <strong>il</strong> minuto col piè nella staffa, e me ne<br />

andai. Non è possib<strong>il</strong>e <strong>il</strong> carteggio che si dice. E bada che l’articolo dice:-Supplicante al<br />

Granduca…Dunque dov’è la supplica al Granduca? Questa deve uscire fuori:-No, no: venga fuori quello<br />

che hanno: infami sono, sempre. Insisti o fuori la supplica o ritrattazione.…”. La lettera va riferita ad<br />

una tarda polemica politico-giornalistica<br />

circa una presunta supplica che <strong>il</strong> Guerrazzi<br />

avrebbe inoltrato al Granduca nel periodo<br />

dell’es<strong>il</strong>io di Montepulciano (durante <strong>il</strong> quale<br />

incontrò Mazzini ed aderì al suo programma<br />

politico). Va ricordato che Guerrazzi<br />

partecipò, ai moti toscani del ‘31 (che gli<br />

costarono la relegazione all’Elba) e del ‘48-<br />

’49, ricoprendo la carica di Dittatore (per i<br />

quali subì prima la carcerazione e poi l’es<strong>il</strong>io<br />

in Corsica). F.D.Guerrazzi (Livorno 1804-<br />

1873), fu uomo politico e scrittore famoso<br />

per i suoi romanzi storici.<br />

19. ISTORIA DEGLI AMORI<br />

INNOCENTI di Sigismondo conte<br />

d’Arco con l’imperatrice Claudia<br />

Felice, seconda moglie di Leopoldo<br />

Cesare Regnante. Ms. di fine sec. XVII,<br />

€ 1.200<br />

9


10<br />

in-8 (mm 205x145), manoscritto di ff. 1 bianco e 19 n.n., vergati recto e verso in elegante e<br />

chiara grafia, 8 bianchi in fine. Leg. coeva p. pelle, fregi dorati al dorso (qualche piccolo<br />

difetto). Gradevole narrazione dedicata all’innocente ed infelice amore tra Sigismondo Conte<br />

D’Arco e Claudia Felicita d’Austria-Tirol, seconda moglie di Leopoldo I d’Asburgo (1640-<br />

1705). Sigismondo seguì Claudia durante <strong>il</strong> periodo della fanciullezza, la servi ed amò essendo<br />

riamato in s<strong>il</strong>enzio fino alla morte della donna avvenuta nel 1676. Trascorse gli ultimi anni di<br />

vita come romito nell’eremo di Rùa sul monte omonimo presso Torreglia in provincia di<br />

Padova. (Stemma araldico cardinalizio coevo nel margine del primo f.).<br />

20. Lombardia - ““IISSTTOORRIIEE DDII VVAARRIIEE CCIITTTTÀÀ’’ DDII LLOOBBAARRDDIIAA”” (sic, dai titoli sui<br />

dorsi). Contiene questo volume la storia particolare di alcune città d’Italia che meritano d’essere<br />

particolarmente commemorate. Ms. cartaceo, inizio XIX secolo, € 1.900<br />

2 volumi in-4 (mm 290x250), pp. (4), 490: (4), 523 numerate e vergate in chiarissima ed<br />

elegante grafia; leg. m. pelle con tassello con titolo in oro al dorso (difetti alle cuffie e piatti in<br />

cartone con mende). La comp<strong>il</strong>azione doveva far parte di un piano più vasto, dal titolo “Storia<br />

de’ Pontefici, Imperadori, Re, Principi, Duchi, Marchesi, Signori e città riep<strong>il</strong>ogata sotto di un solo colpo<br />

di vista nelle memorie di cadun soggetto nominato negli Annali d’Italia del Muratori…”, che compare<br />

sul primo f. di entrambi i volumi. I due volumi trattano la storia delle seguenti città: vol. I.:<br />

Firenze, Pisa, Lucca, Siena, Pistoia, Bologna, Imola, Asti, Vercelli, Brescia, Mantova, Casale<br />

Monferrato; vol. II: Parma, Piacenza, Reggio, Modena, Cremona, M<strong>il</strong>ano. Le descrizioni sono<br />

molto dettagliate, le cronache iniziano alla fine della dominazione romana e terminano<br />

all’epoca della battaglia di Marengo. Oltre ai dati prettamente storici, comprendono anche un<br />

elenco delle principali famiglie nob<strong>il</strong>i, e per M<strong>il</strong>ano, la cui sezione è particolarmente estesa, dei<br />

governatori sotto i vari governi. In ottimo stato di conservazione.<br />

21. MASCAGNI, Pietro. Lettera a.f., in francese, indirizzata a Jules Claretie,<br />

Livourne, 24 février 1894, € 950<br />

4 pag. in-12 quadrato con indirizzo<br />

al recto del primo f., chiaramente<br />

vergate e firmate, su carta azzurrina.<br />

Mascagni (celebre compositore,<br />

1863-1945) scrive a Jules Claretie,<br />

letterato e giornalista francese, dal<br />

1885 esponente di r<strong>il</strong>ievo della<br />

Comédie Française e dal 1888<br />

membro dell’Accademia, per<br />

domandargli <strong>il</strong> permesso di musicare<br />

<strong>il</strong> suo romanzo La Cigarette (apparso<br />

a stampa nel 1890). Il compositore,<br />

inoltre, polemizza con la carta<br />

stampata in quanto era circolata la<br />

voce che tale permesso fosse già stato<br />

accordato al Massenet (1842-1912).<br />

“…je viens causer de Cigarette: ce petit<br />

roman…j’avais déjà pensé d’en tirer un


mélodrame…mais je viens de lire dans quelques journaux un entref<strong>il</strong>et annonçant que vous m’avez refusé<br />

votre autorisation et conséquemment vous avez déjà donné ce te permi sion à l’<strong>il</strong>lustre Ma senet”. Del<br />

romanzo Cigare te in musica non rimane traccia né nella bibliografia di Mascagni né in quella<br />

di Massenet.<br />

22. MEDICI, Lorenzo de’. Canzone a ballo composte del magnifico Lorenzo de’<br />

Medici e da M.Agnolo Poliziano ed altri autori, insieme con la Nencia di Barberino<br />

e la Beca di Dicomano composte dal medesimo Lorenzo. Nuovamente ricorrette.<br />

Manoscritto su carta, XVII secolo, € 3.600<br />

in-4 (mm 220x160), ff. (1), 51, (4, con indice), 8 n.n. bianchi, leg. settecentesca in p.<br />

pergamena, titolo e f<strong>il</strong>etti oro al dorso. Testo vergato in elegante e leggib<strong>il</strong>e grafia della metà<br />

del XVII secolo su due colonne per pagina. Al tit. grande figura disegnata in inchiostro scuro,<br />

riprodotta fedelmente dall’edizione a stampa del 1568, raffigurante Lorenzo de’ Medici per<br />

strada davanti al proprio palazzo in via Larga; alle spalle alcune fanciulle cantano in coro. Una<br />

fanciulla porge a Lorenzo un oggetto, forse un tamburello a sonagli oppure <strong>il</strong> piatto per la<br />

questua, l’altra <strong>il</strong> “majo”, ovvero l’albero di maggio, secondo un’antica tradizione legato alle<br />

feste del calendimaggio. Trascrizione manoscritta della seconda edizione della “Canzone a ballo”<br />

di Firenze del 1568 (prima edizione Firenze 1562) composte da Lorenzo (1449-1492), dal<br />

Poliziano e da altri personaggi della Firenze della fine del Quattrocento sulla scia delle canzoni<br />

popolari; insieme a questi componimenti furono editi nel 1568, e qui trascritte, la Nencia da<br />

Barberino e la Beca di Dicomano, di cui autore è in realtà <strong>il</strong> Pulci e non Lorenzo come indicato<br />

al tit. Ottimo esempl. che testimonia la larga diffusione che l’opera dovette avere anche in<br />

copie manoscritte. Provenienza: al tit. timbro antico di Pietro Odescalchi (1789-1858).<br />

Illustrazione a pag. 14<br />

23. Miniatura - S. GIOVANNI BATTISTA. Bifolio da Antifonario manoscritto<br />

su pergamena. Cremona, terzo quarto del XV secolo, € 9.500<br />

2 ff. (mm 595x415), elegantemente vergati con notazione musicale quadrata su<br />

tetragramma in inchiostro rosso, iniziali f<strong>il</strong>igranate in inchiostro bruno e rosso e grande iniziale<br />

miniata che segna l’accesso al responsorio “Fuit homo mi sus a deo” per la festività di San<br />

Giovanni Battista. L’Iniziale F(uit) (155 x 157mm) presenta corpo della lettera rosa con<br />

f<strong>il</strong>igrane bianche circondato da ampio listello in foglia d’oro e raffinata bordura laterale<br />

fogliacea sui toni del blu rosa e verde con bottoni in oro. Nello spazio interstiziale dell’iniziale<br />

F si erge S. Giovanni che sorregge una croce e l’agnello su ampio sfondo paesaggistico.<br />

Le caratteristiche st<strong>il</strong>istiche e la raffinatezza dell’esecuzione fanno propendere per<br />

un’attribuzione all’ambito cremonese del terzo quarto del XV secolo: Frate Nebridio e<br />

Baldassare Coldiradi possono essere citati come stringenti punti di raffronto (P. Palladino,<br />

Treasures of a Lost Art, 2003, pp.129-132; A. Melograni, Miniature inedite del quattrocento<br />

lombardo nelle collezioni americane. Seconda parte, “Storia dell’arte”, 83 1995, pp.5-27) insieme al<br />

Terzo Maestro del Bessarione (A. Melograni, Un antifonario ricomparso. Nuove proposte per <strong>il</strong><br />

catalogo del Terzo Maestro del Bessarione “Bollettino d’Arte”, 124 2003), al quale <strong>il</strong> nostro maestro<br />

sembra avvicinab<strong>il</strong>e soprattutto per la gamma cromatica e per l’ut<strong>il</strong>izzo di contorni<br />

semplificati. Della stessa mano del nostro bifolio e probab<strong>il</strong>mente parte del medesimo<br />

Antifonario pare siano alcuni ff., attualmente al Museo Civico Amadeo Lia di La Spezia (F.<br />

Todini, 1996, pp.59-61), con un’iniziale di S. Lorenzo. Ottima conservazione.<br />

11


12<br />

24. MISCELLANEA LETTERARIA E POLITICA. Quattro lettere manoscritte,<br />

prima metà del XVIII secolo. € 3.500<br />

Manoscritto cartaceo, vol. in-4 (mm 265x180), ff. (2, <strong>il</strong> primo di indice al verso del foglio di<br />

sguardia, <strong>il</strong> secondo col titolo), 138 (numerazione continuata), leg. coeva p. perg., tit. ms. al<br />

dorso. E’ costituito da quattro fascicoli, tutti in chiara grafia cancelleresca (gli ultimi due, vergati<br />

dalla stessa mano, preceduti da 2 titoli racchiusi in elegante bordura ornamentale a più<br />

colori). - I) - “Lettera di Mons. Cornelio Bentivoglio al N.H. Giambattista Recanati”, ff. 1-10.<br />

Interessante lettera scritta da Marco Cornelio Bentivoglio d’Aragona (Ferrara 1668-Roma 1732)<br />

inviato da Clemente XI nel 1711 quale nunzio della corte di Francia, nella quale <strong>il</strong> Bentivoglio,<br />

letterato e membro di varie accademie letterarie, invia alcuni suggerimenti e considerazioni in<br />

difesa dei poeti italiani attaccati dai critici francesi (Fontenelle, Perrault, La Motte). - II) -<br />

“Istruzione alli ambasciatori ordinari e straordinarij e residenti che appo <strong>il</strong> papa si dicono legati vicelegati,<br />

e nunzij e sovra li costumi, la carica, li priv<strong>il</strong>eggi e servitù dell’ambasciatore di Monsù Grandòn cortigiano<br />

di Parigi”, ff. 11-62 (ult. 4 bianchi). Curiosissima operetta sugli ambasciatori, loro costumi, loro<br />

attribuzioni e priv<strong>il</strong>egi, con interessanti e divertenti aneddoti. – III) - “Lettera di Confidenza scritta<br />

in Ciffra dalla M.ta di F<strong>il</strong>ippo Quarto Re della Spagna al Conte d’Ognate Vice Re di Napoli”, ff. 63-88<br />

(l’ult. b.) Lettera di F<strong>il</strong>ippo IV al Viceré di Napoli, datata 16 settembre 1649, in risposta alle<br />

doglianze del Papa Innocenzo X e di tutti i principi d’Europa sui patti non rispettati e sul crudele<br />

trattamento inflitto ai napoletani ribelli. Offensiva l’osservazione nei confronti dello Stato<br />

Pontificio che sarebbe stato “in passato quasi mercenario delle guerre di Spagna”. Curioso <strong>il</strong> giudizio<br />

sul duca di Savoia: “potrebbe dare qualche pensiero”. - IV) - “Lettera di notizie di Stato del Sig. Marchese<br />

di Caracena Governatore e Capitano G.nale dello Stato di M<strong>il</strong>ano In risposta al Sig. Duca dell’Infantado<br />

Ambasciator per S.M. Cattolica appresso la S.ta di Nro Sig. Papa Innocenzo X. nella quale scoprendosi la<br />

maggior parte de disegni Spagnuoli si manifestano molti altri Secreti de Prencipi d’Europa. 8 Ottobre<br />

1650”, ff. 89-138 (ult. 2 bianchi). Minuto e dettagliato panorama di tutti gli Stati Europei<br />

inerente la politica, gli avvenimenti e le guerre del periodo. L’autore, marchese di Fromista e<br />

Caracena, fu dal 1648 al 1656 governatore di M<strong>il</strong>ano.<br />

25. MONTI, Vincenzo. Lettera a.f., senza destinatario, ma indirizzata all’amico<br />

Francesco Cassi. M<strong>il</strong>ano, 30 Apr<strong>il</strong>e 1824, € 1.000<br />

2 pp. in-4 (mm 244x189), elegantemente vergate e firmate dal Monti ed indirizzate a Francesco<br />

Cassi, noto traduttore della Farsaglia di Lucano, cui peraltro si fa riferimento nella lettera (“...della<br />

vostra traduzione di Lucano. Mi rendo sicuro del buon esito della medesima”). Il Monti ringrazia l’amico<br />

per essersi impegnato a far realizzare un busto e un giardino per <strong>il</strong> compianto Giulio Perticari<br />

(1799-1822), cugino del Cassi e marito della figlia del Monti Costanza. Il progetto venne realizzato<br />

ed ancora oggi a Pesaro si possono ammirare gli Orti Giulii, primo spazio verde pubblico in Italia<br />

ed esempio di giardino neoclassico ottocentesco dedicato alla memoria di Giulio Perticari. “...e la<br />

consacrazione del busto di Giulio verrà accompagnata da pubblica festa meravigliosa, alla quale io pure, <strong>il</strong><br />

Trivulzio e <strong>il</strong> Bellotti abbiamo promesso d’intervenire”. Interessante ed importante documento. Vincenzo<br />

Monti (1754-1828), celebre letterato e sommo rappresentante del neoclassicismo italiano.<br />

26. PASCOLI, Giovanni. Lettera a.f. da Giov. e Maria Pascoli, 8 maggio 1911, € 250<br />

Biglietto autografo (mm 110x125) di 4 righe su carta giallina con firma del celebre poeta e della<br />

sorella Maria. “M’impegno di venire al covo dei tiranni di Romagna quanto prima mi sia possib<strong>il</strong>e”.<br />

Pascoli, Giovanni (San Mauro di Romagna 1855-Bologna 1912), tra i più noti poeti italiani.


27. PASCOLI, Maria. Lettera a.f. indirizzata a Don Germano Tomasetti,<br />

Castelvecchio Pascoli, 1942, € 180<br />

2 pp. (mm 106x138), su cartoncino, in fitta e bella grafia, indirizzate dalla sorella del Pascoli<br />

a Don Germano Tomasetti. Maria ringrazia <strong>il</strong> suo corrispondente per averle procurato una<br />

copia di una lettera che <strong>il</strong> fratello Giovanni aveva inviato ad Alessandro Monti, gli chiede di<br />

ringraziare l’avv. Giovanni Bocchi per l’invito e gli fornisce informazioni su un quadro<br />

dell’Addolorata presente nella cappella funeraria del fratello. “…Le sono molto grata della sua<br />

cara lettera e della copia della lettera di Giovannino ad Alessandro Monti…Come sempre ricordava<br />

Giovannino <strong>il</strong> suo collegio e i suoi compagni!...Voglia ossequiare per me i due compagni di Giovannino <strong>il</strong><br />

prof. Alessandro Monti e avv. Giovanni Bocchi, e far loro tanti buoni auguri”. Pascoli Maria, sorella<br />

del celebre poeta italiano e autrice di una sua biografia.<br />

28. PELLICO, S<strong>il</strong>vio. Lettera a.f. in francese inviata a “Monsieur”. Turin, 6 julliet, ‘36<br />

(Torino, 1836), € 350<br />

2 pp. in-8 piccolo su carta “J. Whatman”. Lettera elegantemente scritta e firmata da S<strong>il</strong>vio<br />

Pellico (1789-1854), datata 1836, indirizzata ad un anonimo amico incontrato recentemente<br />

nella casa di un Marchese (“le Marquis de Bxxx”), che spera di rincontrare presto. “...J’aime à le<br />

croire, Monsieur, que je serais bien aisé de vous revoir. J’aime aussi à croire que je visiterai un jour votre<br />

France que je ne déteste pas”. L’autore, nella cordiale lettera, si lamenta anche di lievi problemi<br />

alla respirazione.<br />

29. (SAGGIO DI STORIA NATURALE) Riguardante la nascita, gli sv<strong>il</strong>uppi e i<br />

costumi ammirab<strong>il</strong>i di più maniere d’Insetti. Manoscritto cartaceo di metà del sec<br />

XVIII, € 1.300<br />

in-16 (mm 220x165), ff. (58, gli ultimi 2 bianchi), leg. coeva cart. Saggio assai curioso sugli<br />

insetti, la loro “indole” ed <strong>il</strong> loro “genio” con note sugli altri regni della natura ed i loro fantasiosi<br />

abitanti tra cui donne e uomini “marini”. “Ammiriamo finalmente in mare sino i pesci uomini, e i<br />

pesci donne, che nella faccia, nella bocca, nelle mani, e nel petto, nellaltre parti s’accostano a noi e si<br />

lamentano, e gridano come noi…Bernardino Ginnario attesta essere stata presa una donna marina nel<br />

mar del Giappone vestita di carne umana molle, e bianc a non già squamosa…” (f. 54). Manoscritto<br />

di notevolissimo interesse che, se letto attentamente, rivela una quantità enorme di notizie<br />

curiose e stravaganti. Redatto in chiara ed elegante grafia. In perfette condizioni.<br />

13


14<br />

30. SARFATTI, Margherita. L.a. firmata per esteso, di M. Sarfatti, M<strong>il</strong>ano, Corso<br />

Venezia 93, Epifania del 1925, € 220<br />

2 pp., in-8 su carta intestata “Gerarchia. Rivista Mens<strong>il</strong>e. Il Direttore”, di cui la Sarfatti fu<br />

appunto direttrice a partire dal 1922. La missiva, dal forte tono patriottico, contiene <strong>il</strong> testo<br />

di una breve nota giornalistica su un “Battesimo consacrato nel fuoco dell’amor d’Italia”: “Al cantare<br />

di ineffab<strong>il</strong>i musiche rendano grazie i cuori di tutti gli italiani non incartapecoriti, non<br />

burocratizzati…”. Sarfatti, Margherita (Venezia 1883 - Cavallasca,Como 1961) critico d’arte,<br />

scrittrice, giornalista. Raggiunse negli anni ‘20 del Novecento una notorietà enorme grazie<br />

alla sua biografia di Mussolini.<br />

31. ZOPPOLA, Famiglia. Manoscritto in pergamena, 30 marzo 1713, € 850<br />

in-8 (mm 225x160), ff. 22 n.n. vergati al recto e verso in leggib<strong>il</strong>e grafia settecentesca,<br />

rigatura a secco; bella leg. coeva in p. pelle, f<strong>il</strong>etti ai piatti con terminazioni angolari vegetali<br />

e grande medaglione centrale, <strong>il</strong> tutto in oro (lievi restauri ai piatti). Prima pagina con incipit<br />

miniato in oro e raffigurazione di un leone rampante, simbolo della Repubblica Veneziana. Con<br />

<strong>il</strong> presente documento Giovanni Cornelio, Dux Venetiarum, conferma la cessione di alcuni<br />

beni, con relativo elenco, alla famiglia Zoppola nel marzo del 1730 in cambio del giuramento<br />

di fedeltà alla Repubblica. Signori indiscussi del centro in provincia di Pordenone<br />

accumularono numerosi beni, tranto che nel loro castello, eretto intorno al 1000, lavorarono,<br />

tra gli altri, artisti come Tiepolo e Pietro Longhi. Importante documento della politica<br />

veneziana e dei signori di Zoppola nel Settecento.<br />

22. Medici


ARTE<br />

STORIA, CRITICA, ARCHITETTURA, INCISIONI, FIGURATI<br />

32. ALBERTI, Leon Battista.<br />

L’architettura, tradotta in lingua<br />

fiorentina da Cosimo Bartoli.. con<br />

l’aggiunta dei disegni. (Segue, da p.<br />

305:) La pittura, tradotta per M.<br />

Lodovico Domenichi. Nel Monteregale,<br />

appresso Lionardo Torrentino,<br />

nel mese di Agosto MDLXV<br />

(Mondovì, Torrentino, 1565), € 6.600<br />

in-folio, pp. 331, (21), leg. coeva in piena<br />

pergamena, tit. manoscr. al dorso. Due<br />

tavole con s<strong>il</strong>ografie inserite tra le pp.<br />

216 e 217, altre due unite tra loro tra le<br />

pp. 246 e 247. Impresa tipografica<br />

dell’elefante al frontesp., al verso ritratto<br />

dell’Alberti in ovale, gran numero di<br />

cap<strong>il</strong>ettera istoriati. Illustrato da numerose<br />

figure architettoniche n.t., di cui 38 s<strong>il</strong>ogr.<br />

a piena pagina. Seconda edizione della<br />

traduzione del Bartoli de La architettura e<br />

seconda edizione della traduzione del<br />

Domenichi de La pittura; inoltre Prima<br />

edizione collettiva delle due opere.<br />

Celebre testo sull’architettura del<br />

Rinascimento, <strong>il</strong> De Re Aedificatoria fu divulgato nel 1452 e stampato in latino nel 1485 con<br />

prefazione del Poliziano e dedica a Lorenzo <strong>il</strong> Magnifico. La più importante opera teorica del<br />

grande architetto e umanista (1404-1472, nato probab<strong>il</strong>mente a Genova da genitori<br />

fiorentini), una delle personalità di più ricca formazione artistica e scientifico-culturale del<br />

Rinascimento. I primi tre libri trattano della scelta del terreno, dei materiali e delle fondazioni;<br />

<strong>il</strong> IV e V dei vari tipi di edifici in rapporto alla loro pratica destinazione; <strong>il</strong> VI dell’estetica, <strong>il</strong><br />

VII-IX dei templi, degli edifici pubblici e privati, <strong>il</strong> decimo e ultimo di idraulica. L’architettura<br />

dell’Alberti non si rivolge tanto ai tecnici, quanto al pubblico di educazione umanistica. Le<br />

s<strong>il</strong>ografie sono di grande bellezza e sicuramente ispirarono <strong>il</strong> Palladio per la sua edizione del<br />

1570. Più rara dell’originale del 1550, costituisce sicuramente uno dei volumi più importanti<br />

stampati in Piemonte nel XVI secolo: nel 1562 <strong>il</strong> Duca Emanuele F<strong>il</strong>iberto incaricò <strong>il</strong> celebre<br />

editore Lorenzo Torrentino di stab<strong>il</strong>ire una tipografia in Piemonte; Lorenzo morì prima che <strong>il</strong><br />

progetto potesse essere realizzato, ma <strong>il</strong> figlio Leonardo vi stampò una trentina di volumi sino<br />

al 1576. Buon esemplare, con alcuni aloni d’umido, restauro di uno strappo al margine<br />

inferiore dei primi 5 ff. BERSANO BEGEY DONDI, Cinquecentine piemontesi II, 1037. FOWLER<br />

p.8. GAMBA 1185. CICOGNARA 375.<br />

15


16<br />

33. ALLEGORIE DEI DODICI MESI - Serie di 12 incisioni in rame. XVII secolo,<br />

di artista anonimo, € 3.400<br />

caduna di mm 70 x 70, più pieni margini di circa 4 centimetri per lato. Album in-16 oblungo, copertina<br />

in cartoncino rosso impresso con decorazione a fiori e foglie. Nessuna firma o sigla dell’artista autore dei<br />

12 piccoli bulini, di arte popolare, deliziosi, tutti animati da personaggi e animali. Nella parte inferiore<br />

di ognuno vi sono dei versi in italiano su tre righe con riferimenti allegorici e naturalistici al mese<br />

raffigurato. Serie completa ed in perfetto stato, sicuramente molto rara. Nessun riferimento a questa serie<br />

ci è stato possib<strong>il</strong>e reperire nei repertori consultati sulle incisioni.<br />

34. ARMENINI DA FAENZA, Giovanni Battista. De’ veri Precetti della Pittura,<br />

libri tre. Ne’ quali con bell’ordine…si dimostrano i modi principali del disegnare, &<br />

del dipingere, & di fare le Pitture, che si convengono alle conditioni de’ luoghi, & delle<br />

persone. Opera non solo ut<strong>il</strong>e, & necessaria a tutti gli Artefici per cagion del disegno,<br />

lume & fondamento di tutte le arti minori…. In Venetia, appresso Francesco Salerni<br />

in Biri, 1678, € 1.200<br />

in-4, pp. (16), 135, (3, ultima bianca), leg. coeva in p. pergamena rigida, tassello granata al<br />

dorso. Precede <strong>il</strong> testo dedica dell’editore a Gottardo Romani, pittore celebre. Raffinate<br />

testatine, finalini ed iniziali s<strong>il</strong>ogr. Rara seconda edizione (prima Ravenna 1587) del trattato<br />

dell’Armenini di notevole importanza nella storia dell’arte del Rinascimento italiano. “Dopo<br />

l’indispensab<strong>il</strong>e introduz. teoretica sulla essenza e <strong>il</strong> valore della pittura, si volge alle spiegazioni pratiche,<br />

che sono <strong>il</strong> suo scopo evidente…Sebbene <strong>il</strong> libro contenga importantissimi contributi alla teoria del<br />

manierismo, l’attenzione dell’autore è rivolta sempre chiaramente alla parte pratica e tecnica…sul modo<br />

di lavorare di pittori di grido, ecc.” (Schlosser). Raro, censito in sole tre biblioteche italiane (Roma,<br />

Bologna e M<strong>il</strong>ano). Buon esempl. (restauro nel margine inferiore bianco del titolo). SCHLOSSER-<br />

MAGNINO, p.383 e SEG. E p.400. ARNTZEN H33. BLUNT, 139 e 148. CHAMBERLIN, 1983.<br />

CICOGNARA 75. GAMBA 1216 note. STC XVI SEC. 50.<br />

35. Vicenza - (ARNALDI, Andrea). Descrizione delle architetture, pitture e scolture<br />

di Vicenza, con alcune osservazioni. Parte prima: delle chiese e degli oratori. Parte<br />

seconda: degli edifici pubblici e privati. Vicenza, Fr. Vendramini Mosca, 1779, € 1.900<br />

2 vol. in-8, pp.144, (2), 135, (3), leg, coeva cart., 2 titoli figurati inc. in rame, bella veduta<br />

di Vicenza in antiporta al primo tomo, 40 vedute o piante di architetture della città su 10<br />

tavole ripiegate f. testo, <strong>il</strong> tutto inc. in rame da Cristoforo dall’Acqua. Dettagliata guida<br />

artistica della città, che fa seguito e sv<strong>il</strong>uppa le descrizioni di Vicenza del Boschini (1776) e del<br />

Bertotti-Scamozzi (1761) e di queste forse più rara. 0ttimo esemplare. L’Arnaldi pubblicò nel<br />

1767 l’opera “Delle Bas<strong>il</strong>iche antiche e specialmente di quella di Vicenza del celebre A.Palladio”.<br />

CICOGNARA n.4393 ne dice autore <strong>il</strong> Vendramini Mosca (tipografo). MELZI, ANONIMI, I, 286,<br />

lo assegna al conte Arnaldi. SCHLOSSER-MAGNINO, p.551.<br />

36. BERTELLI, Ferdinando. Omnium fere’ Gentium nostrae aetatis habitus,<br />

numquam ante hac aediti. Venetiis, Anno MDLXIII (1563), € 8.200<br />

in-4, leg. post. p. cuoio, tit. oro al dorso a cinque nervi. Il vol. si compone di frontespizio inc. con<br />

figure allegoriche e 64 tavole finemente incise da Bertelli (delle quali 60 num. e 4 n.n.),


33. Allegorie dei 12 mesi<br />

36. Bertelli<br />

35. Arnaldi<br />

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18<br />

raffiguranti uomini e donne di diverse popolazioni. Le incisioni furono anticamente rimarginate con<br />

carta forte alla battuta del rame ed elegantemente presentate in volume. Prima edizione<br />

estremamente rara. Incisore, calcografo, cartografo e mercante di stampe con bottega “all’insegna<br />

di San Marco”, Bertelli fu attivo dal 1561 al 1572. Egli svolse un ruolo di straordinaria importanza<br />

nel diffondere a Venezia carte geografiche di autori italiani e stranieri, pur con adattamenti e<br />

riduzioni. Di notevole interesse furono le stampe a carattere popolare, ora rarissime, che uscirono<br />

dalla sua bottega, e quelle di genere profano, tra le quali spicca per eleganza ed importanza<br />

documentale questa serie di costumi, evidentemente influenzate da quelle di Cesare Vecellio, ma di<br />

gran lunga superiori per finezza di tratto e rarità; le ultime 4, fuori numeraz., sono copie in<br />

controparte da E. Vico. LIPPERHEIDE, II, P.705.. COLAS, 314. VINET, 2085: «Vol. d’une grande rareté».<br />

37. BONANNI, F<strong>il</strong>ippo. Descrizione degl’istromenti armonici d’ogni genere.<br />

Seconda edizione riveduta, corretta ed accresciuta dall’Abbate Giacinto Ceruti ornata con<br />

CXL rami incisi d’Arnoldo Wanwesterout. Roma, Venanzio Monaldini, 1776, € 5.000<br />

in-4, pp. XVI, XXIV, 214, (2); leg. mod. m. perg. e ang., tit. oro su tassello al dorso. Illustrato<br />

da un frontespizio inc. su doppio foglio con titolo italiano e francese, incorniciato da figure<br />

allegoriche e strumenti musicali, 142 splendide tavole di suonatori di strumenti musicali in<br />

costumi antichi tipici del paese di provenienza dello strumento (le tav. sono 142 e non 140, in<br />

quanto una è stata aggiunta dopo la n. 18 ed una dopo la 29 bis; la tav. 29 è ripieg.). Sono<br />

attribuite al disegno di Stefano Spargioni e al bulino di Arnold van Westerhout, che hanno<br />

firmato i due antiporta. Seconda edizione del primo tentativo di descrizione ed <strong>il</strong>lustrazione di<br />

tutti gli strumenti musicali conosciuti, dall’antichità al Seicento. L’opera, che descrive inoltre<br />

la collezione del Collegio Romano, costituisce anche uno straordinario documento per la storia<br />

degli strumenti musicali del Settecento. Le tavole costituiscono un’importante galleria di<br />

costumi nazionali; la tav. XXXIII, più volte ripieg., riproduce l’incredib<strong>il</strong>e organo inventato<br />

da Michele Todino, conservato nella Galleria armonica di Palzzo Verospi a Roma. Il Bonanni<br />

(1638-1725), Gesuita, pubblicò stimatissimi scritti di vario argomento, tra cui la storia<br />

naturale e la numismatica. Bell’esemplare, completo di tutte la tavole. CICOGNARA 1596.<br />

HIRSCH IV, 1476. DE BACKER-SOMMERVOGEL II, 382.10 (erra la data e cita 2 esempl. con 138<br />

e 148 tav.). BRUNET I, 1086 (sole 136 tav.). LIPPERHEIDE II, 2000 (ed.1776 con 142 tav.).<br />

38. BOSCHINI, Marco. Le ricche minere della Pittura Veneziana. Compendiosa<br />

informazione non solo delle pitture publiche di Venezia, ma dell’isole ancora<br />

circonvicine. Seconda impressione con nove aggiunte. In Venezia, appresso Francesco<br />

Nicolini, M.DC.LXXIV (1674), € 1.500<br />

in-12, pp. (120), 115, (5), 78, (6), 57, (3), 77, (3), 72, (4), 63, (9, ultime 5 pp. bianche), leg.<br />

in p. pergamena, tassello con tit. manoscritto al dorso. Completo di antiporta inciso con<br />

figura allegorica della pittura, e di 6 belle tavole inc. a p. pagina n.t. raffiguranti i santi<br />

protettori dei sestieri. Seconda edizione, notevolmente accresciuta rispetto alla prima (1664),<br />

dell’opera del Boschini (1613-1678), incisore e poeta, autore di diversi trattati sulla pittura,<br />

tra cui <strong>il</strong> noto “La carta del navegar pittoresco”. Si tratta di una miniera di notizie brevi e<br />

obbiettive sulla smisurata ricchezza delle chiese, confraternite e edifici pubblici di Venezia nel<br />

secolo XVII” relativamente a opere pittoriche; precede <strong>il</strong> testo una panoramica sui pittori<br />

veneziani. Ottimo esempl. a pieni margini. CICOGNARA 4351. MICHEL-MICHEL 198.<br />

SCHLOSSER pp. 548, 561 e 727. CAT. VINCIANA 4346. CICOGNA 4676.


39. BOSSE, Abraham. De la maniere<br />

de graver a l’eau forte et au burin. Et<br />

de la gravûre en maniere noire. Avec<br />

la façon de construire les presses<br />

modernes, & d’imprimer en ta<strong>il</strong>ledouce.<br />

Nouvelle edition revûe, corrigée<br />

& augmentée du double, et enrichie de<br />

dix-neuf plances en ta<strong>il</strong>le-douce. A Paris,<br />

quay des Augustins, chez Charles-<br />

Antoine Jombert, 1745, € 1.600<br />

in-8, pp. XXXII, 186, (6), leg. coeva in p.<br />

pelle, dorso a nervi con fregi oro e tassello<br />

granata. Con antip. allegorico, dedica inc.<br />

“aux amateurs”, 4 graziose testatine e 19<br />

tavole finem. inc. in rame ripieg. f.t.<br />

raffiguranti gli strumenti e le varie fasi del<br />

processo d’incisione. Questa terza edizione<br />

(la prima era apparsa un secolo prima, nel<br />

1645) «est encore augmentée de la Manière de<br />

graver à l’eau-forte et au burin et de la gravure en<br />

manière noire». L’autore (Tours 1602 - Parigi<br />

1676) fu pittore e stimatissimo fecondo incisore, oltreché teorico di ambedue le arti. Ottimo<br />

esempl. BRUNET I, 1126-7. GRAESSE I, 501.<br />

40. BRETON, André. Manifeste du Surréalisme. Poisson soluble. Paris, Aux<br />

Editions du Sagittaire, chez Simon Kra, 1924, € 1.800<br />

in-16, pp. 190, (4), broch. edit. color arancione. Edizione originale di un testo fondamentale<br />

del Surrealismo. Perfetto esemplare.<br />

41. CAMBIAGI, Gaetano. L’ antiquario fiorentino o sia guida per osservar con<br />

metodo le cose notab<strong>il</strong>i della città di Firenze. In Firenze, per Gaet. Cambiagi<br />

stamp. granduc., 1781, € 280<br />

in-8, pp. IV, 270, (2) p., leg. in carta colorata. Quarta edizione corredata di grande pianta di<br />

Firenze incisa in rame e ripieg. Il Cambiagi (1721-1795), letterato ed editore fiorentino,<br />

pubblicò sotto forma anonima “L’antiquario fiorentino”, opera di carattere descrittivo che scrisse<br />

con l’aiuto del figlio Gioacchino. Al Cambiagi si devono una serie di lavori di carattere storicoerudito<br />

di argomento fiorentino, tra cui “La Descrizione dell’imperiale Giardino di Boboli”.<br />

MANCA A LOZZI. SCONOSCIUTO A MORENI. DBIT, XVII, pp. 109-111.<br />

42. CANALETTO, Antonio – VISENTINI, Antonio. Urbis Venetiarum<br />

Prospectus Celebriores ex Antonii Canal tabulis XXXVIII. Aere Expressi ab<br />

Antonio Visentini in partes tres distribuiti. Pars prima (secunda, tertia). Venetiis, apud<br />

Joannem Baptistam Pasquali, MDCCXLII (1742), P. a R.<br />

19


20<br />

3 parti in un volume in folio oblungo, legatura dell’epoca in m.pelle e angoli, titolo su tassello<br />

rosso al dorso. Tre titoli a stampa in rosso e nero con vignette incise, un frontespizio inciso della<br />

prima serie “Prospectus Magni Canalis Venetiarum… ex Tabulis XIV… Anno 1742” entro bordura<br />

con figure, una tavola con i ritratti in medaglione dei due artisti, entro cornice rococò. Prima<br />

edizione completa, comprendente 38 vedute numerate in tre serie: I a XIV; I a 12; I a XII.<br />

La sola prima serie era stata pubblicata a spese dello Smith nel 1735, con <strong>il</strong> titolo, frontespizio<br />

e 14 vedute; successive edizioni, di qualità inferiore, vennero edite dall’editore Furlanetto,<br />

Viero, Battaglia, mentre l’ultima edizione risale al 1836. Nella presente edizione la seconda<br />

e la terza serie sono in prima tiratura..Stupenda collezione di 38 suggestive vedute di<br />

Venezia, ideate dal Canaletto ed incise all’acquaforte dal Visentini, finissime e luminose. I<br />

disegni relativi sono conservati al British Museum ed al Museo Correr. Il Visentini (Venezia<br />

1688 – 1782), architetto, pittore, professore di prospettiva all’Accademia di Belle Arti, fu<br />

<strong>il</strong>lustratore di libri, acquafortista di ottimo livello, ed ebbe un ruolo particolarmente r<strong>il</strong>evante<br />

nella Venezia del tempo. In rapporto con <strong>il</strong> console inglese Joseph Smith, per <strong>il</strong> quale lavorò<br />

come architetto, attivo come <strong>il</strong>lustratore per l’editore Pasquali, condusse importanti studi sulla<br />

bas<strong>il</strong>ica di S. Marco, pubblicati nel 1726 con <strong>il</strong> titolo “Iconografia della Ducal Bas<strong>il</strong>ica dell’<br />

Evangelista Marco”. Di sua invenzione anche le finissime vignette per i venti libri Della Istoria<br />

d’Italia del Guicciardini pubblicati nel 1738, che uscirono a parte nel 1777 con <strong>il</strong> titolo di<br />

Isolario Veneto. Bell’esemplare con le tavole in br<strong>il</strong>lante tiratura (cfr. in particolare la<br />

leggib<strong>il</strong>ità degli effetti specchiati nell’acqua) di questa celebre serie di vedute, grazie alle quali<br />

si diffuse un’immagine della città lagunare che sopravvive ancora oggi. SUCCI n. 560-71.<br />

43. DELLA VALLE, Guglielmo. Vite<br />

dei pittori antichi greci e latini<br />

comp<strong>il</strong>ate dal P.M. Guglielmo Della<br />

Valle minor conventuale. In Siena,<br />

dai torchj Pazzini Carli, 1795, € 1.100<br />

in-4, pp. (8), XXIV, 320, (2), leg. coeva in<br />

cartonato rustico, tit. ms. in inchiostro<br />

bruno al dorso. Adorno di antiporta<br />

figurato e 16 tavole f.t. su carta cerulea<br />

raffiguranti ritratti di pittori a mezzo<br />

busto. Precede <strong>il</strong> testo una dedica<br />

dell’editore a F<strong>il</strong>ippo Sergardi. Prima<br />

edizione dell’opera sulle fonti pittoriche<br />

latine e greche del minore conventuale<br />

Guglielmo della Valle (1746-1796), Tra gli<br />

scritti di carattere storico-artistico del della<br />

Valle si ricordano le “Le tere sanesi” e la<br />

“Storia del Duomo d’Orvieto”. Magnifico<br />

esemplare a pieni margini. CICOGNARA<br />

2385. GAMBA 426: note. MANCA A<br />

SCHLOSSER.


44. GALEOTTI, Niccolò. Museum Odescalchum, sive thesaurus antiquarum<br />

Gemmarum cum imaginibus in iisdem insculptis, et ex iisdem exsculptis. Quae<br />

a serenissima Christina Suecorum regina collectae in Museo Odescalcho adseruantur,<br />

et a Petro Sancte Bartolo quondam incisae, nunc primum in lucem proferuntur.<br />

Romae, sumptibus Venantii Monaldini... Ex Typographia Sancti Ignatii. Excudebat<br />

Joannes Generosus Salomoni, 1751-1752, € 2.500<br />

2 parti in 1 vol. in-folio, pp. (4), XLVIII, 60, XLIX tav. f.t.; XVII, (1), 132, LIII tavole f.t. (i.e.<br />

LV, <strong>il</strong> n. 35 ripetuto su tre tavole), leg. coeva in m. pelle, impressioni vegetali e duplice tassello<br />

al dorso. Completo delle 104 <strong>il</strong>lustrazioni f.t., vignette ai tit., iniziali, testatine, finalini,<br />

stemmi della famiglia Odescalchi incisi, tit. in rosso e nero. Prima edizione completa del<br />

testo composto da Niccolò Galeotti, <strong>il</strong> cui nome si desume dalla dedica al “Lectori benevolo”. Le<br />

tavole dell’opera, incise dal Bartoli, erano già apparse a Roma nel 1747, ma le loro spiegazioni<br />

furono appunto impresse per la prima volta tra 1751 e 1752. Le tavole f.t. rendono l’idea della<br />

ricchezza della collezione della regina Cristina di Svezia, passata dopo la sua morte a Livio<br />

Odescalchi duca di Bracciano e nipote di Innocenzo IX. Ottimo esemplare a pieni margini.<br />

CICOGNARA 2745. MURRAY III, p. 62. VINET 1622. GRAESSE I, p. 303.<br />

45. GAUTIER, Téoph<strong>il</strong>e. La Chaine d’Or, ou l’Amant partagé. Illustrations de<br />

Georges Rochegrosse. Paris, A. Ferroud, 1896, € 2.800<br />

in-8 gr:, pp.56, (2), copert. edit. in cartoncino con medaglione inciso, bordura figurata al<br />

titolo e 15 straordinarie <strong>il</strong>lustrazioni a soggetto galante di Rochegrosse incise a colori nel<br />

testo, tutte seguite dallo stesso rame in bianco-nero fuori testo. Bellissima edizione originale<br />

di questo testo di Gautier, impressa in 200 esemplari su carta pesante, con gran cura. Artistica<br />

legatura in pieno marocchino blu, stupendamente decorata con tre variate bordure sui piatti,<br />

in oro e con intarsi di altri colori, dorso a nervi, assai decorato e con titolo oro, tagli dorati,<br />

contropiatti in tutto marocchino con f<strong>il</strong>etti oro “alla greca”. Raffinatissima (firmata Bertault).<br />

Volume di epoca e decorazione floreale di grande fascino, freschissimo, perfetto. Georges<br />

Antoine Rochegrosse (Versa<strong>il</strong>les 1859-1938) fu stimato pittore di scene allegoriche e di genere,<br />

<strong>il</strong>lustratore dei testi letterari del suo tempo, tra i quali Flaubert, V<strong>il</strong>liers de l’Isle, Gautier, ecc.<br />

BÉNÉZIT XI, 793.<br />

46. GIOVIO, Paolo - SIMEONI, Gabr. Dialogue des Devises d’Armes et<br />

d’Amours. Avec un Discours de M. Loys Dominique sur le mesme subiet.<br />

Auquel avons adiousté les Devises Heroiques et Morales du S. Gabriel Symeon.<br />

(Segue, del Simeoni:) Description de la Limagne d’Auvergne en forme de<br />

dialogue... Traduit d’Italien par le S. Vasquin Ph<strong>il</strong>ieul (e par Ant. Chappuys). Lyon,<br />

Gu<strong>il</strong>laume Rov<strong>il</strong>le, 1561, € 6.000<br />

2 opere in un vol. in-4, pp. 255, (9, la prima bianca) con numeraz. continua per le opere di<br />

Giovio-Simeoni; pp. 144, (8, di cui le ultime 2 bianche) per la “Description de la Limagne<br />

d’Auvergne” di Simeoni, qui allegata; magnifica legatura fine ottocento d’amatore in pieno<br />

marocchino rosso con duplice f<strong>il</strong>etto oro sui piatti ed armi al centro dei medesimi di André P.<br />

Victor Massena Principe d’Essling, dorso a nervi con tit. e monogramma in oro negli<br />

scomparti, ricca dentelle interna, tagli dor. (firmata Cuzin). Prima edizione in francese di<br />

ambedue le opere riunite, del Giovio e del Simeoni, già pubblicate in italiano dal medesimo<br />

21


22<br />

stampatore l’anno precedente. Frontesp. generale con impresa tipogr., ritratto di Giovio al<br />

verso, dedica dello stampatore alla Regina Caterina de’ Medici; altro frontesp. con impresa<br />

tipogr. per l’opera del Simeoni, da lui dedicata a “le Duc de Montmorency, Per et Conestable de<br />

France”, al verso impresa personale dell’autore; testatine ed iniziali s<strong>il</strong>ogr. Illustrate<br />

complessivamente da 137 magnifiche imprese (102 per <strong>il</strong> Giovio, 35 per <strong>il</strong> Simeoni), in<br />

ovale, ciascuna racchiusa entro elaborate bordure. Queste s<strong>il</strong>ografie fanno parte dei capolavori<br />

dell’arte s<strong>il</strong>ografica lionese, attribuite al “Maitre à la Capelline” (Thomas Arende?). Celebre<br />

“Dialogo” tra P. Giovio e Lud. Domenichi, nel quale l’uso delle “imprese” è presentato come<br />

conseguenza delle campagne italiane dei re Carlo VIII e Luigi XII di Francia (cfr. Praz, p. 55-<br />

56); l’opera infatti descrive le imprese dei grandi personaggi dell’epoca, i cui nomi si leggono<br />

in fine al vol. Opera del Giovio (1483-1552), storico alla corte dei Papi Leone X e Clemente<br />

VII. Per quanto concerne l’opera del Simeoni, qui in prima edizione, che tratta in forma di<br />

dialogo tra i personaggi di Uranio e Dipistio, della storia, della geografia e delle varie antichità<br />

della regione dell’Auvergne, essa ha proprio frontesp. ed è corredata di 56 figure s<strong>il</strong>ogr. con<br />

medaglie e monumenti (ma è purtroppo mancante della carta geogr. ripieg.). Stupendo<br />

esemplare, accuratamente lavato, in artistica legatura. PRAZ p. 353. OLIVIER, RELIURES<br />

ARMORIÉES, n.2467. BAUDRIER, BIBLIOGR. LYONNAISE, IX, 277-278.<br />

47. GIRALDI, L<strong>il</strong>io Gregorio.<br />

Syntagma de Musis. (In fine:)<br />

Finis libelli… quem Matthias<br />

Schurerius artium doctor summa<br />

cum d<strong>il</strong>igentia impressit, non<br />

omissis accentibus in eis que<br />

Graeca sunt. Argentorati Ann.<br />

salutis MDXI Idibus Augusti<br />

(Strasburgo 1511), € 9.500<br />

in-4, ff. 16 n.n., caratt. tondo, con<br />

parole e iscrizioni in caratt. greci; leg.<br />

d’amatore mod. in p. pelle, bordura a<br />

secco sui piatti, tit. oro al dorso, tagli<br />

dorati. Dedica dell’autore al suo<br />

maestro Luca Ripa, datata M<strong>il</strong>ano<br />

1507. Sotto <strong>il</strong> titolo vi è una<br />

stupenda s<strong>il</strong>ografia a mezza<br />

pagina (mm. 86 x 95) raffig. le nove<br />

Muse che suonano vari strumenti,<br />

raccolte sotto gli zamp<strong>il</strong>li della fontana dell’eterna giovinezza; nel testo altri 9 finissimi legni<br />

(mm. 63 x 50), ciascuno raffig. una Musa in sfarzosa ed elegante veste e col proprio simbolo<br />

distintivo. Prima rarissima edizione di questo interessante trattatello che raccoglie quanto<br />

era stato scritto sulle Muse nel mondo antico greco-romano, che <strong>il</strong> Giraldi (Ferrara 1479 -<br />

1552) aveva iniziato a studiare fin dall’adolescenza. Rarissimo delizioso figurato di alta scuola<br />

tedesca, non registrato in vari repertori bibliografici consultati. Ottimo esemp. a pieni<br />

margini. FAIRFAX MURREY, GERMAN BOOKS, n.185 (dettagliata descriz.). DBIT LVI, pp. 452-<br />

455. MANCA A BMC, ADAMS, BRUNET, ETC.


48. LETAROUILLY, Paul. Edifices de Rome Moderne ou recuei des palais,<br />

maisons, églises, couvents et autres monuments publics et particuliers les plus<br />

remarquables de la v<strong>il</strong>le de Rome. Paris, Bonce (et Morel), 1856-1868, € 3.300<br />

1 vol. di testo in-4 (di pp.XXVII, 770, con tavole f.t. e <strong>il</strong>lustr. n.t.) e 3 volumi in-folio gr. di<br />

Tavole inc. in rame a piena pag. dai disegni del Letaroully che dedicò venti anni di profondi studi<br />

alla preparazione di testo e tavole.. Nel primo vol. è presente inoltre <strong>il</strong> ritratto dell’autore, <strong>il</strong><br />

frontisp. generale, una pianta di Roma su doppia pag. Opera di grande importanza per<br />

l’architettura di Roma nel Rinascimento, di cui documenta e offre in 354 esatte tavole ogni<br />

dettaglio architettonico e artistico. La dedicò al Re Louis-Ph<strong>il</strong>ippe. Esemplare completo, con<br />

legatura del primo ‘900 in mezza pelle bruna, dorsi a nervi con titoli in oro, in complesso in<br />

ottime condizioni (poche fioriture della carta e lieve alone d’umido nel margine di alcuni fogli).<br />

MANCA A VARIE BIBLIOGRAFIE, QUALI BERLIN KAT. e FOWLER. OLSCHKI, CHOIX, 17398.<br />

49. MAGGI, G.- CASTRIOTTO, G.F. Della fortificatione della città, Libri III.<br />

Ne’ quali, oltra le molte inventioni di questi Autori, si contiene tutto quello di più<br />

importanza, che fino ad hora è stato iscritto di questa materia; con infinite cose, che<br />

da molti Signori, Capitani & Ingegnieri dell’età nostra si sono havute. Venetia, Rut<strong>il</strong>io<br />

Borgominiero, al Segno di San Giorgio, MDLXXXIII (1583), € 3.600<br />

in-folio, ff. (4, di cui ultimo bianco), 136 (i.e. 138); bella leg. coeva in p. pergamena, titolo ms. al<br />

dorso. Grande marca tipografica al titolo, testatine e numerose iniz. s<strong>il</strong>ogr. L’opera comprende <strong>il</strong><br />

“Discorso sopra la fortificatione de gli alloggiamenti de gli eserciti”; <strong>il</strong> “Discorso del medesimo Maggi sopra la<br />

Fortificazione del Borgo di Roma”; Il “Discorso del Capitan Francesco Montmellino sopra la fortificazione del<br />

Borgo di Roma”; Il “Trattato dell’Ordinanze, ò vero Battaglie del Capitan Giovacchino da Coniano”;<br />

“Ragionamento del sudetto Castriotto sopra le fortezze della Francia”. Seconda edizione (la prima era<br />

apparsa presso <strong>il</strong> medesimo stampatore nel 1564) di questo fondamentale trattato sulle<br />

fortificazioni, adorno di un gran numero di figure s<strong>il</strong>ografate su mezza pag., piena pagina e su<br />

doppio foglio (tra cui Mirandola e Monticello). Questa impressione risulta molto più rara di quella<br />

del ‘64 (la presente è censita in sole due biblioteche italiane: Biblioteca civica A. Mai - Bergamo;<br />

Biblioteca Oliveriana - Pesaro; nessun esempl. a Roma o Firenze). Ottimo esempl. in legatura coeva<br />

di questo magnifico figurato del ‘500 di arte m<strong>il</strong>itare (note di possesso ms. di mano ottocentesca<br />

sulla sguardia ant.). COCKLE, n. 772. MORTIMER, n. 266. OLSCHKI CHOIX, VOL. V, n. 4782. RICCARDI<br />

COLL. 299-300 «…l’opera di Castriotto è <strong>il</strong> più esteso trattato di fortificazione fino allora pubblicato».<br />

50. MALVASIA, C. C. Il Claustro di S. Michele in Bosco di Bologna dipinto dal<br />

famoso Lodovico Carracci, e da altri eccellenti Maestri usciti dalla sua Scola…e<br />

ravvivato all’originale con l’esatto disegno, ed intaglio di Giacopo Giovannini pittore<br />

bolognese…Bologna, eredi di Ant. Pisarri, 1694, € 2.400<br />

in-folio, pp. (8, compr. antip. inc.), 34, leg. coeva cart. varese (parzialm. abraso). Dedica a<br />

Ferdinando III di Toscana con testatina inc. recante le armi medicee, iniz. e finaletti s<strong>il</strong>ogr. Con<br />

antiporta allegorico e 19 magnifiche tavole (2 senza num., le altre num. 2-18; 4 delle quali su<br />

doppia pag.), magistralmente incise e raffiguranti le pitture del chiostro del convento bolognese di<br />

S. Michele in Bosco. Prima edizione, divenuta rarissima, di opera notevolmente importante per la<br />

storia dell’arte. Esempl. fresco, a grandi margini, con barbe. CICOGNARA 3405. SCHLOSSER<br />

MAGNINO p. 582. BERLIN KAT. 4084. CAT. VINCIANA 4386. FRATI, BIBLIOGR. BOLOGNESE, 2505.<br />

23


24<br />

51. MARCHIO’, Vincenzo. Il Forestiere informato delle cose di Lucca. In Lucca,<br />

per Salvatore e Giandom. Marescandoli, MDCCXXI (1721), € 850<br />

in-8, pp. (16), 358, (2 bianche), leg. coeva in p. pergamena, tit. ms. al dorso. Vignetta al tit.,<br />

iniziale istoriata, finalini. Prima ed unica edizione della prima guida storico-artistica della<br />

città di Lucca, imprescindib<strong>il</strong>e modello per le successive opere sull’argomento (si veda <strong>il</strong> Trenta<br />

e <strong>il</strong> Mazzarosa). Precedono <strong>il</strong> testo dedica ad Ippolito de’ Nob<strong>il</strong>i, avviso al lettore e tavole<br />

dell’opera. Ottimo esemplare (ex-libris Einsiedel). SCHLOSSER 545: “…esposizione di tipo antico,<br />

in cui solo un breve capitolo è dedicato alla topografia artistica”. CICOGNARA 4233. MANCA A<br />

MORENI, LOZZI e GAMBA.<br />

52. MARIESCHI, Michele. “Magnificentiores selectioresque Urbis Venetiarum<br />

prospectos, quos olim Michael Marieschi venetus pictor, et architectus - in<br />

plerisque tabulis depinxit”. MDCCXLI. (Legato con:) BRUSTOLON,<br />

Giambattista (1712-1796). “Prospectuum Aedium Viarumque insignorum<br />

Urbis Venetiarum…anno 1763”. (Con, del medesimo:) “Feste e Cerimonie<br />

Dogali. 1766”. P. a r.<br />

Tre serie complete di stupende vedute settecentesche di Venezia, acquaforti originali di due grandi<br />

artisti: MARIESCHI, 21 grandi vedute e titolo figurato. - BRUSTOLON, 22 grandi vedute,<br />

titolo figurato compreso; BRUSTOLON 12 tavole delle Feste Dogali. Tutti i rami in prima<br />

tiratura, impressioni di eccezionale freschezza. In-folio grande oblungo. Legatura veneziana coeva<br />

in piena pergamena rigida (mm.495 x 685), duplice bordura in oro sui piatti. Eccezionale<br />

esemplare in-plano, a pieni margini bianchi. Raccolta di complessive 56 acquaforti veneziane,<br />

di grande bellezza e pregio artistico, di grande rarità. CFR. SUCCI, Incisori da Carlevaris ai Tiepolo,<br />

pp.235-2532, E pp.81-93. PALLUCCHINI, pp. 64-67 e 60-61.


53. MARINI, Marino. “Marino to Strawinski”. Album d’incisioni originali,<br />

pubblicato da Albra Editrice, Torino – Stamperia Il Cigno, Roma, 1972, € 20.000<br />

Cartella editoriale in-plano, di grande formato (cm.75 x 52), in piena tela grezza. Contiene 11<br />

acquaforti originali di M. Marini (Pistoia 1901 – Viareggio 1980), firmate a lapis e<br />

numerate 14/75 dall’artista, ognuna contenuta in un portafoglio di cartoncino nero con titolo<br />

della prova ivi contenuta. La prima delle 11 incisioni “Il Grido” funge da titolo della serie e<br />

ripete, con tocchi di colore aggiunto, la tavola Guastalla A-144, con giustificazione XX/XXV.<br />

La cartella venne tirata su carta a mano in 75 esempl. num. 1/75, oltre a 25 esempl. num.<br />

I/XXV. Serie importante nell’opera grafica di M., completa, in perfetto stato e a grandi pieni<br />

margini. Comprende le acquaforti: 1) Il Grido. Acquaforte, puntasecca,con aggiunta di<br />

acquatinta a colori, mm. 300x400. (Guastalla A-144). - 2) Trovatore. Af., ps. ed acquatinta a<br />

colori, mm. 400x315. (G. A-139). - 3) La Caduta dell’angelo. Af., ps. ed acquatinta a colori,<br />

mm 330x400. (G. A-140). - 4) I Giochi. Af., ps. ed acquatinta a colori, mm 315x290. (G. A-<br />

141). - 5) Gioco perfe to. Af., ps. ed acquatinta a colori, mm 390x320 (G. A-142). - 6)<br />

Scomposizione. Af., ps. ed acquatinta a colori, mm 395x330 (G. A-143). - 7) Il Grido. Af. e ps.,<br />

mm 300x400 (G. A-144). - 8) La Ribalta. Af., ps. ed acquatinta a colori, mm 305x280 (G. A-<br />

145). - 9) Fondale. Af., ps. ed acquatinta a colori, mm 400x295 (G. A-146). – 10)<br />

Immaginazione. Af., ps. ed acquatinta a colori, mm 300x365 (G. A-147). - 11) Senso Lirico. Af.,<br />

ps. ed acquatinta a colori, mm 320x285 (G. A-148). GUASTALLA, CATALOGO RAGIONATO DI<br />

MARINO MARINI, p. 256 e num. A-139 ad A-148.<br />

54. MARINO, Giov. Batt. La Galeria del cavalier Marino, distinta in pitture, &<br />

sculture. Seconda impressione corretta dall’autore. Venetia, Ciotti, 1620, € 700<br />

2 parti in un vol. in-12, pp. (4, compr. tit. inc.), 312; 58, (32); leg. coeva p. perg. molle. Primo<br />

titolo inc. in rame con stemmi e figure (un pittore ed uno scultore intenti al lavoro), altro<br />

frontesp. a stampa per la seconda parte. Edizione contemporanea della prima di M<strong>il</strong>ano (G.B.<br />

Bidelli) e di altre due impresse a Napoli ed Ancona. La prima parte (“Le pi ture”) è “distinta in<br />

favole, historie, ritratti & capricci”); la seconda (“Le sculture”) in “statue, r<strong>il</strong>ievi, modelli, medaglie &<br />

capricci”). Trattasi di componimenti poetici di vario metro del noto poeta e letterato napoletano<br />

(1569 -1625), descriventi dipinti e statue di grandi artisti (tra cui Rubens, Correggio, Carracci,<br />

Dürer, Tiziano, Michelangelo, ecc.), riuniti in una specie di galleria ideale e classificati per<br />

soggetto: storici, mitologici, ritratti (Dante, Petrarca, Tasso, Bembo, Ronsard, ecc.). Grazioso<br />

volumetto, raro. CAT. VINCIANA 2517. MICHEL-MICHEL V, p. 123. BMC, XVII SEC., p. 541.<br />

55. (Michelangelo). ESEQUIE del divino MICHELANGELO Buonarroti.<br />

(Segue:) TAEGIO, Bartolomeo. L’Officioso Dialogo. (Seguono due Orationi di<br />

Alberto Lollio ferrarese). In Firenze, appresso i Giunti, 1564, € 15.500<br />

4 opere in 1 vol., in-4, bella leg. seicentesca in p. pelle, piatti decorati con triplice f<strong>il</strong>ettatura<br />

sui bordi, al centro degli stessi sono impresse in oro le armi di Jean-Baptiste Colbert<br />

(Reims 1619 - Paris 1683), dorso a nervi con fregetti oro, tagli marmorizzati (cerniere deboli,<br />

pelle essiccata, tracce di usura). Interessante assieme di cinquecentine di argomento<br />

celebrativo-funerario: I) Esequie celebrate in Firenze dall’Accademia de pittori, scultori et<br />

architettori. Nella chiesa di s. Lorenzo <strong>il</strong> di 14 luglio MDLXIIII. In Firenze, Giunti, 1564, ff. 22<br />

n.n., marca tip. al titolo, iniziali s<strong>il</strong>ogr. istoriate. Prima rara edizione. La Descrizione delle<br />

25


26<br />

esequie dell’artista è accompagnata da una serie<br />

di rime in volgare e in latino, tra gli autori delle<br />

quali si ricordano, ad esempio, Benedetto<br />

Varchi, <strong>il</strong> BronzIno e Bartolomeo Panciatichi. Le<br />

celebrazioni funerarie di Michelangelo si<br />

tennero in Firenze solo in luglio, pur essendo<br />

l’artista morto <strong>il</strong> 18 febbraio; l’apparato fu<br />

elaborato presumib<strong>il</strong>mente dal Borghini. II)<br />

Taegio. L’officioso Dialogo … all’<strong>il</strong>lustrissimo et rev.<br />

monsignore <strong>il</strong> Cardinale Borromeo, ff. 58. Ritratto<br />

dell’a. al titolo, testatine ed iniziali s<strong>il</strong>ogr.<br />

Prima edizione del trattato ad opera del<br />

Taegio, letterato e giureconsulto m<strong>il</strong>anese (m.<br />

1573). Raro, censito in sole tre biblioteche<br />

italiane. III) Lollio, Alberto. Oratione<br />

consolatoria...in morte dello <strong>il</strong>lustre signor Marco Pio,<br />

alla signora Lucrezia Roverella sua consorte. In<br />

Vinetia, appresso Gabriel Giolito di Ferrarii,<br />

1545, ff. 19, (1). Marca edit. al titolo ed in fine,<br />

iniziali s<strong>il</strong>ogr. Prima edizione di questa orazione consolatoria ad opera del Lollio (Firenze<br />

1508 - 1568), letterato promotore, tra le altre cose, dell’Accademia degli Alterati. IV) Lollio.<br />

Oratione di m. Alberto Lollio ferrarese, nella morte del... giouane m. Bartolomeo Ferrino... In Vinegia:<br />

appresso Gabriel Giolito de Ferrari, 1547, ff. 12 n.n. Grande marca tipogr. al front., iniziali<br />

s<strong>il</strong>ogr. L’esemplare ha sul primo front. la nota di possesso “Bibliotheca Colbertina”. Colbert,<br />

primo ministro di Luigi XIV, costituì una biblioteca che diventò ben presto celebre in tutta<br />

l’Europa dei dotti (circa 20.000 volumi). Ottimo esempl. I) CICOGNARA 2261. GAMBA 1014,<br />

note: “Raro”. ADAMS M 1408. ANNALI GIUNTI 356; II) BMC 654. III) ANNALI DEL GIOLITO<br />

XXVII. BMC 391. ADAMS 1415. IV) BMC 391.<br />

56. MORCELLI, Stefano Antonio. Menologion ton Euangelion eortasticon<br />

(graece) siue Kalendarium Ecclesiae Constantinopolitanae 1000 annorum<br />

vetustate insigne primitus e Bibliotheca Romana Albanorum in lucem editum ...<br />

Accedunt quatuor Evangeliorum lectiones in codice variantes. Roma, ex Off. Giunchi<br />

sumptibus V. Monaldini et P. Giunchi, 1788, € 650<br />

2 vol. in-4, pp. XII, 326, (2); 311, (3), leg. coeva in m. pergamena e bella carta decorata<br />

(abrasioni). Con vignette ai tit., testatine, finalini e iniziali. Edizione originale di questo<br />

importante lavoro del celebre erudito e umanista Morcelli (1737-1821), dal 1775 direttore<br />

della biblioteca e delle collezioni archeologiche del cardinale Alessandro Albani e grande<br />

studioso di antichità classiche e cristiane. In tale prestigioso incarico succedette al grande<br />

Winckelmann. In quest’opera <strong>il</strong> Morcelli trascrisse <strong>il</strong> Calendario della chiesa greco-bizantina o<br />

Menologio festivo dei vangeli da un codice in greco dell’VIII sec. (v. tav. inc. a pag.12). Il<br />

codice, che risale a un’epoca anteriore allo scisma di Fozio, permette al Morcelli di auspicare<br />

un ritorno alla comunione con Roma. Importante e raro documento dell’attività f<strong>il</strong>ologica e<br />

testimonianza del collezionismo della seconda metà del Settecento (piccolo strappo al marg.<br />

inf. di p. 7). GRAESSE IV, 602.


57. NEGRI, Cesare. Nuove Inventioni<br />

di Balli, opera vaghissima di Cesare<br />

Negri M<strong>il</strong>anese detto Il Trombone,<br />

famoso & eccellente Professore di<br />

Ballare. Nella quale si danno i giusti<br />

modi… alle creanze, et gratie d’amore.<br />

Conuenevoli a tutti i Cavalieri, & Dame,<br />

per ogni sorte di ballo, balletto & brando<br />

d’Italia, di Spagna e di Francia… Divisa<br />

in tre Trattati. Al pot.mo & catholico<br />

F<strong>il</strong>ippo Terzo. M<strong>il</strong>ano, Girolamo<br />

Bordone, 1604, € 31.000<br />

in-fol. picc., pp. (8), 304, legatura coeva piena<br />

pergam., astuccio moderno in m.marocchino<br />

nero. Vignetta inc.al titolo, ritratto dell’autore, 58 stupende incisioni a piena pagina<br />

(alcune ripetute) di Leone Pallavicino d’après Mauro Rovero, <strong>il</strong>lustranti danzatori a figura<br />

intera, dame e cavalieri, da uno a quattro personaggi per tavola. Celebre e bellissimo libro di<br />

danza antica (ga<strong>il</strong>lardes, caprioles, contre-temps, voltes, pavanes, branles e basses danses) assai vicino al<br />

Ballerino di Fabrizio Caroso stampato nel 1581. Rarissimo. Magnifico esemplare a grandi<br />

margini, in bella legatura del tempo. FLETCHER n.8. BEAUMONT p.132: “A beautiful book”.<br />

MAGRIEL p.45. DERRA DE MORODA n. 1920.<br />

58. PALMIERI, Pietro Giacomo. Scielta di Battaglie inventate, disegnate da<br />

Francesco Antonio Simonini, e da altri celebri autorii. Per uso de pittori e<br />

d<strong>il</strong>ettanti, fatte incidere, e dedicate al … marchese C.A. Monti patrizio<br />

bolognese…Da Luigi Guidotti libraio, e stampatore in Bologna, l’anno M.D.CC.LX<br />

(1760), € 3.600<br />

27


28<br />

album in-4 obl., (212x290 mm), legatura alle armi di Carlo Armando Monti bolognese, cui<br />

l’opera è dedicata, con stemma in oro ai piatti. Serie completa composta da: Ritratto del<br />

Monti, titolo inc. con elaborata bordura fig., dedica incisa, 33 tavole con altrettante scene<br />

di battaglie e scontri di arrmati, inventate dal Simonini e incise da Pietro Giacomo Palmieri<br />

che le firma con <strong>il</strong> monogramma PPF. Secondo <strong>il</strong> De Vesme i tre fogli che precedono le scene<br />

di battaglia non sono incisioni di Palmieri (Bologna 1737-Torino 1804). Serie completa e<br />

molto rara di bellissime composizioni di due grandi artisti. Buon esempl. in bella leg. coeva<br />

(uniforme arrossamento della carta). BERTELÀ-FERRARA, INCISORI BOLOGNESI e EMILIANI DEL<br />

‘700, 504-538 (ascrive al Palmieri tutti i 36 rami). SCHEDE VESME, III, pp.763-765.<br />

59. PIRANESI, Giov. Battista. Antichità d’Albano e di Castel Gandolfo. Descritte ed<br />

incise in Roma l’anno 1764. - Descrizione e disegno dell’emissario del Lago Albano.<br />

1762. - Di due spelonche ornate dagli antichi alla Riva del Lago Albano. 1762,<br />

€ 25.000<br />

Tre serie complete in un volume in-plano (575x795 mm.), <strong>il</strong>lustrate da complessive 55<br />

acquaforti originali di G.B.Piranesi, di grande bellezza, impresssioni di assoluta freschezza,<br />

tutte a margini interi. La prima serie comporta 30 pp.di testo e 30 incisioni. La seconda serie<br />

ha 20 pp. di testo e 12 incisioni. Infine la terza serie ha 10 pp. di testo e 13 incisioni. - In totale<br />

55 acquaforti, grandiose, di varie dimensioni, tutte con firma dell’artista nel margine della<br />

lastra. Esemplare di seconda tiratura, datab<strong>il</strong>e tra <strong>il</strong> 1770 e <strong>il</strong> 1780, carta con f<strong>il</strong>igrana indicata<br />

da Robison al n.58 del suo “catalogue raisonné”, perfetto, con copertina originale in cartoncino.<br />

In solida custodia moderna tutta tela. Queste tre serie d’incisioni furono eseguite dall’artista<br />

durante <strong>il</strong> soggiorno nel 1764 a Castel Gandolfo, ospite di Papa Clemente XIII suo protettore.<br />

FOCILLON nn.505-536. ID. 480-491. ID. 492-504. HIND pp.85-86. WILTON-ELY, pp.668-727.


60. RIDOLFI, Carlo. Le maraviglie dell’arte, overo le vite de gl’<strong>il</strong>lustri pittori<br />

Veneti, e dello Stato. Ove sono raccolte le opere insigni, i costumi, & i ritratti<br />

loro…Parte prima (e seconda). Venetia, Gio. Batt. Sgava, 1648, € 3.200<br />

2 vol. in-4, pp. (64, compr. antip. e ritr. dell’a. inc.), 406; (60, compr. front. inc. e ritr. dell’a.<br />

ripetuto), 324; leg. coeva p. perg. rigida, tass. in pelle con tit. oro ai dorsi. Illustrato da antip.<br />

allegorico nel I vol., front. fig. inc. nel II, 2 ritratti dell’autore e complessivi 36 ritratti di<br />

pittori a piena pag. n.t., finem. inc. in rame quasi tutti da Jacopo Piccini (uno è firm. da Giov.<br />

Giorgi ed un altro da Dario Varotari jr.; davanti a quasi tutti i ritratti del II vol. è stato posto<br />

un foglio b.). Il primo vol. è dedicato ai fratelli Giovanni e Gerardo Reinst, ed <strong>il</strong> secondo a<br />

Bortolo Dafino. Prima edizione di questa fondamentale opera biografica su oltre 150 pittori<br />

veneti (tra gli altri Mantegna, Carpaccio, Giov. Bellini, Giorgione, Paris Bordone, Palma <strong>il</strong><br />

Giovane ed Vecchio, Lotto, Moretto, Tiziano, Veronese, Tintoretto, i Vivarini, Bassano). Nei<br />

fogli prelim. dei due vol. versi di vari autori in lode del Ridolfi e lettere di Franc. Loredan e<br />

Guido Reni; nelle biografie sono spesso riportati componimenti poetici di letterati dell’epoca,<br />

oltre G.B. Marino, Tasso, Bembo ed altri autori cinquecenteschi. Ottimo esempl. a pieni<br />

margini. CICOGNARA 2359: «Opera tenuta in gran pregio potendosi chiamare questo autore <strong>il</strong> Vasari<br />

dei veneziani». CICOGNA 4800: «Preziosa opera, base ancora per chi vuole scrivere delle vite de’ pittori<br />

nostri». SCHLOSSER-MAGNINO 531 e 559. GAMBA 2063. CAT. VINCIANA 4397. STC, XVII SEC.,<br />

747. MICHEL-MICHEL VII, 28.<br />

61. Firenze - RUGGIERI, Ferdinando. Studio d’Architettura Civ<strong>il</strong>e sopra gli<br />

ornamenti di porte, e finestre colle misure, piante… tratte da alcune fabbriche<br />

insigni di Firenze erette col disegno de’ più celebri architetti. Firenze, presso<br />

G.G.Tartini e S. Franchi, 1722-28, € 13.500<br />

3 vol. in-folio (480x365 mm.), 3 grandiosi frontespizi figurati incisi, 3 titoli incisi, 80 + 80<br />

+ 77 magnifiche tavole, <strong>il</strong> tutto disegnato da Ferd. Ruggieri e inciso da Bernardo Sgr<strong>il</strong>li e<br />

Teodor Verkruis. Bella leg. coeva p.pelle marmorizzata, titolo in oro su tasselli ai dorsi, tagli<br />

rossi. Prima edizione, assai rara, dedicata a Anna Maria Luisa principessa di Toscana, di<br />

questo accuratissimo studio iconografico dei palazzi fiorentini del cinquecento e loro<br />

architettura manierista, opere di B. Ammannati, Baccio d’Agnolo, B. Tasso, B. Buontalenti,<br />

G.A. Dosio, Giorgio Vasari, G. Bologna, G.B. Foggini, Cardi da Cigoli, Michelangelo<br />

Buonarroti, M. Nigetti, F. Zuccheri, G. S<strong>il</strong>vani, G. Caccini, Raffaello Sanzio, V. Scamozzi, F.<br />

Brunelleschi, A. Parigi, Santi di Tito e molti altri artisti incerti. Magnifico esemplare di prima<br />

tiratura, ben completo, di impressione assai vigorosa e contrastata, su carta forte. (L’opera<br />

venne ristampata nel 1755, con l’aggiunta di un IV volume <strong>il</strong>lustrante “Interni ed esterni<br />

dell’Insigne Chiesa di S. Maria del Fiore metropolitana fiorentina”). CICOGNARA n.639. BRUNET, IV,<br />

p.1455. MORENI II, 282-283, BERLIN KAT. n.2690, e OLSCHKI 15242, DESCRIVONO SOLO<br />

L’EDIZ. 1755. MANCA PURE AL FOWLER.<br />

62. IL SILANDRO. Melodrama da rappresentarsi nel Regio e Ducal Teatro di<br />

M<strong>il</strong>ano l’anno 1707, consecrato all’altezza serenissima del signor principe<br />

Eugenio di Savoja e di Piemonte… In M<strong>il</strong>ano, nella R.D.C., per Marc’Antonio<br />

Pandolfo Malatesta Stampatore Reg. Cam., S.d. (1707), € 900<br />

in-12, pp. (10), 58, leg. cart. muta. Testatine ed iniziali s<strong>il</strong>ogr. Pregevole prima ed unica<br />

29


30<br />

edizione del melodramma in tre atti in prosa rappresentato per la prima volta al Teatro Regio<br />

di M<strong>il</strong>ano nel 1707 e dedicato da Antonio Piantanida al principe Eugenio di Savoia. Il Teatro<br />

Regio Ducale di M<strong>il</strong>ano (fondato nel 1598 e cessato nel 1776) nei primi anni del Settecento<br />

subì numerosi incendi (nel 1699-1700 e ancora nel 1708) che portarono ad una sua parziale<br />

ristrutturazione sino alla costruzione, dopo l’incendio del 1776, di quello che ancora oggi è uno<br />

dei più grandi teatri lirici del mondo: la Scala. Testo di opera lirica non riscontrato in nessuno<br />

dei repertori consultati. GATTI, STORIA DE LA SCALA, 1963-1964.<br />

63. TORY, Geoffroy. Champfleury. Auquel<br />

est contenu lart et Science de la deue et<br />

vraye Proportion des Lettres Attiques, quon<br />

dit autrement Lettres Antiques, et<br />

vulgairement Lettres Romaines<br />

proportionnées selon le Corps et Visage<br />

humain... Paris, Geoffroy Tory & G<strong>il</strong>les de<br />

Gourmont, 28 Apr<strong>il</strong>e 1529, P. a R.<br />

in-4, ff. (8), 80, legatura 800esca in pergamena.<br />

Impresso in caratteri romani e con varie parole in<br />

greco, <strong>il</strong>lustrato da 116 straordinarie figure in<br />

s<strong>il</strong>ografia, inoltre su sei fogli sono <strong>il</strong>lustrate le<br />

lettere di 13 diversi alfabeti: ebraico, greco, di<br />

fantasia e cifrati. Titolo racchiuso in bordura<br />

figurata, che include l’impresa tipografica di Tory.<br />

Altra grande marca dello stesso stampatore e<br />

colophon al recto dell’ultimo foglio. Prima<br />

edizione del notissimo trattato di calligrafia e<br />

tipografia, in cui con grande arte e fantasia <strong>il</strong> Tory<br />

<strong>il</strong>lustra in forma assai personale le proprie idee e<br />

regole sulla grammatica e l’ortografia del francese a<br />

inizio XVI secolo, sull’origine e lo sv<strong>il</strong>uppo del<br />

carattere romano e, per terminare, analizza la<br />

costruzione dei vari alfabeti. G. Tory, incisore, calligrafo, tipografo francese (Bourges ca. 1480-<br />

Parigi ca. 1533), studiò a Roma e a Bologna, quindi insegnò a Parigi letteratura e f<strong>il</strong>osofia<br />

curando nel contempo edizioni di opere erudite, tra cui <strong>il</strong> De re aedificatoria di Leon Battista<br />

Alberti (1512) e numerosi Libri d’ore. Con la sua opera di <strong>il</strong>lustratore e di calligrafo promosse<br />

in Francia <strong>il</strong> passaggio dalla scrittura gotica ai caratteri rinascimentali per cui disegnò<br />

numerosi alfabeti. Il Champfleury, è uno dei più famosi e rari figurati del rinascimento<br />

francese. Esemplare assai puro e bello (tre antiche firme di appartenenza sul titolo). MORTIMER,<br />

French Books, 524. BERLIN CAT.5084. CICOGNARA 362. BESTERMAN 100.<br />

64. VAENIUS, Otto. Quinti Horatii Flacci emblemata, imaginibus in aes incisis,<br />

notisque <strong>il</strong>lustrata, studio Othonis Vaeni batavo-lugdunensis. Editio nova correctior,<br />

& SS. Patrum, Senecae atque aliorum ph<strong>il</strong>osophorum & poetarum sententiis, novisque<br />

versibus aucta. Bruxellis, apud Franc. Foppens, 1683, € 3.700


in-4, pp. (8), 205, (3), bella leg. del tempo p.<br />

pelle, riquadro a f<strong>il</strong>etti oro sui piatti, dorso a<br />

nervi con tit. e ricchi fregi oro, tagli dor. Titolo<br />

a stampa rossa e nera con ritratto di Orazio<br />

in ovale, dedica dello stampatore al nob<strong>il</strong>e<br />

Giov. Batt. Christyn. Con un magnifico<br />

ritratto dell’autore inc. da De Larmessin da<br />

un dipinto di Gertrude, figlia di Venio, ed una<br />

serie di 102 tavole di emblemi a piena pag.,<br />

magistralmente incise da Otto Van Veen (<strong>il</strong><br />

celebre maestro di Rubens; ma secondo Vinet<br />

“les figures ont été gravées, non pas par Venius,<br />

comme on le dit souvent, mais par Boël, Corn. Galle<br />

et Pie re de Jode”); esse interpretano con somma<br />

maestria <strong>il</strong> pensiero di Orazio. Il testo è in<br />

latino, italiano, francese e fiammingo; ed i<br />

versi in quest’ultima lingua sono differenti<br />

rispetto alle due precedenti edizioni.<br />

Bellissimo esempl., con i rami particolarmente<br />

vivi e freschi. PRAZ 523. VINET n. 860. FUNCK<br />

p. 404, note.<br />

65. Verona - VALLARSI, Domenico. Sacre antiche iscrizioni segnate a cesello<br />

sopra la cassa di piombo contenente i sacri corpi de’ SS. Martiri Fermo e<br />

Rustico. Lette ed interpretate. Verona, Jacopo Vallarsi, 1759, € 900<br />

in-4, pp. IV, LV, leg. coeva p. perg. rigida. Vignetta con veduta di Verona inc. sul tit., testatine<br />

ed iniz. inc., alcune iscrizioni n.t. e 3 grandi tav. inc. in rame ripieg. f.t. raffig. <strong>il</strong> sarcofago e le<br />

antiche iscrizioni. Prima (e forse unica) edizione di quest’opera d’interesse locale e paleografico;<br />

in essa, infatti, l’autore trascrive ed interpreta le antichissime iscrizioni apparse sull’urna metallica<br />

contenente le ossa dei Santi Martiri Fermo e Rustico, rimossa in seguito all’inondazione dell’Adige<br />

nel settembre del 1757. Ottimo esempl. LOZZI 6332 (solo 2 tav.). PLATNER 428.<br />

66. VERLAINE, Paul. Poesie: Poèmes Saturniens - Sagesse. Litografie di<br />

Campigli. M<strong>il</strong>ano, Ediz. La Conchiglia di Giampiero Giani, 1945, € 8.500<br />

in-folio piccolo, pp. 226 a fogli sciolti su carta a mano di puro straccio della Cartiera Magnani di<br />

Pescia, entro cartella e astuccio editoriali. Edizione tirata in soli 55 esemplari (<strong>il</strong> presente è <strong>il</strong><br />

numero 23). Il testo originale francese è preceduto da un’introduzione in italiano di Raffaele<br />

Carrieri. Corredato della serie di 10 stupende litografie originali di Massimo Campigli, firmate<br />

sulla pietra, raffiguranti eleganti ritratti a mezzo busto di donne, stampate nel testo a piena<br />

pagina e ripetute nella serie su cartoncino Zelder aggiunta fuori testo. (Le pietre litografiche<br />

furono cancellate dopo la tiratura nello stesso 1945). Firma autografa a lapis di Campigli nel<br />

colophon. (Il volume delle poesie del Verlaine fa parte della collana la “Cancelleresca”). Magnifico<br />

e non comune figurato, completo della suite extra delle litografie, in ottimo stato.<br />

31


32<br />

67. VIRGILIO. L’Eneide tradotta da Clemente Biondi, inventata e incisa<br />

all’acqua forte da Bartolomeo PINELLI Romano. In Roma, presso Luigi Fabri, via<br />

Borgognona 66, 1811, € 2.000<br />

album in-folio (325x435), dorso e angoli in pelle rossa, piatti in spesso cartone verde (ottima<br />

legatura del tempo). Titolo inciso con ritratto a mezzo busto di Virg<strong>il</strong>io, 50 tavole <strong>il</strong>lustranti<br />

altrettanti episodi dell’Eneide, finemente incise all’acquaforte, tutte firmate “Pinelli inventò,<br />

disegnò e incise” nel margine inferiore del rame, dove figura pure su una o due righe un verso del<br />

poema riferentesi all’episodio raffigurato. L’Eneide è una delle prime serie d’incisioni dell’artista<br />

e pure una tra le più riuscite e rare. Esemplare splendido d’impressione e conservazione,<br />

immacolato. CFR. M.FAGIOLO e M.MARINI, PINELLI e IL SUO TEMPO, pp.300-301.<br />

68. VITRUVIUS POLLIO, Marcus. De<br />

Architectura libri decem. Nuper maxima<br />

d<strong>il</strong>igentia castigati atque excusi, additis, Iulij<br />

Frontini De aqueductibus libris propter<br />

materiae affinitatem. (In fine:) Impressum<br />

Florentiae, per haeredes Ph<strong>il</strong>ippi Juntae,<br />

MDXXII sexto kal. Nouembris. (Firenze, Er.<br />

Giunta 1522), € 8.500<br />

in-8 (mm 167x102), ff. 192, 24, (20, di cui <strong>il</strong><br />

penultimo bianco e l’ultimo con marca al verso),<br />

leg. coeva in p. pelle decorata a secco (dorso<br />

restaurato). Con 139 splendide s<strong>il</strong>ogr. n.t. e<br />

vignetta al tit.; l’impostazione dell’edizione riprende la giuntina del 1513 con <strong>il</strong> commento di Fra<br />

Giocondo e <strong>il</strong> testo di Sesto Giulio Fiorentino (fine I sec. d. C.), la composizione della pagina viene


però rinnovata e gli errori corretti, mentre la matrice per le incisioni in legno rimane la stessa.<br />

Giovanni Giocondo di Verona (1433-1515), frate domenicano, fu uno dei primi sostenitori di un<br />

gusto antiquario e venne nominato nel 1513 sostituto del Bramante nei lavori di S. Pietro a<br />

Roma. Esemplare assai grande di margini in preziosa leg. coeva (nota di possesso sulla sguardia<br />

ant.) ADAMS V 904. BERLIN KAT. 1800. CICOGNARA 699. FOWLER 396. SANDER 7697.<br />

69. (ZANI, Valerio). Memorie imprese, e ritratti de’ signori Accademici Gelati di<br />

Bologna raccolte nel Principato del signor conte Valerio Zani <strong>il</strong> Ritardato. In<br />

Bologna, per li Manolessi, M.DC.LXXII (1672), € 12.000<br />

in-4, pp. (24), 52, (4), 53-176, ff. 181-184, pp. 185-272, ff. 273-406, (2), con errori nella<br />

numerazione; qualche forellino di tarlo ai primi 10 ff. Importante legatura bolognese coeva<br />

in marocchino granata, i piatti adorni di vari ordini di cornici e ricche decorazioni a ventaglio<br />

agli angoli ed al centro; all’interno di questa le armi dell’Accademia dei Gelati di Bologna;<br />

dorso a 5 scomparti con eleganti fregi in oro (restauri alle cuffie); tagli dorati e cesellati. Rara<br />

edizione originale riccamente <strong>il</strong>lustrata da antiporta inc. raffigurante un porticato barocco<br />

con, sullo sfondo, alberi spogli (motivo ripreso dallo stemma dell’Accademia dei Gelati) e<br />

veduta della città di Bologna; al terzo f. ritratto del dedicatario, Card. Francesco Barberini,<br />

inciso da Hubert van Otteren; al f. 12 preliminare grande impresa dell’Accademia incisa da<br />

Lorenzo Tinti su disegno di Agostino Carracci; 31 ritratti di personaggi <strong>il</strong>lustri<br />

dell’Accademia e 68 imprese n.t., <strong>il</strong> tutto in rame; numerose iniziali, testatine e finalini.<br />

Importante documento bio-bibliografico con l’elenco delle opere stampate e manoscritte degli<br />

Accademici citati. Lo stesso Manolessi aveva pubblicato l’anno precedente le “Prose de’ signori<br />

Accademici Gelati di Bologna distinte ne’ seguenti trattati. Delle giostre, e tornei di B. Gessi. Dell’armi<br />

delle famiglie di G.Bombaci…”, cui si fa riferimento nella dedica. L’Accademia fu fondata nel<br />

1588 in casa di Melchiorre Zoppio, ed era sicuramente attiva sul finire del Settecento. Tra i<br />

suoi aff<strong>il</strong>iati, Montanari, Bombaci, Bonarelli, Fioravanti, Manzini e Mars<strong>il</strong>i; l’autore era noto<br />

tra i Gelati come “<strong>il</strong> Ritardato”. Magnifico esempl. di libro raro, e di notevole importanza per<br />

la cultura bolognese e l’emblemistica secentesca: su carta forte, in artistica legatura coeva alle<br />

armi della stessa Accademia dei Gelati, di cui sono noti due soli altri esempi, uno in<br />

marocchino bruno conservato al castello di Masino (cfr. Malaguzzi, De libris compactis, p. 98,<br />

tav. 37), ed uno in granata come <strong>il</strong> presente, ora alla Princeton University; le tre legature<br />

presentano un apparato assai sim<strong>il</strong>e tra loro, ma piccole differenze nella disposizione dei ferri.<br />

MALAGUZZI, Legature alle armi dell’Accademia dei Gelati, in Bollettino Archiginnasio, n. XCI<br />

(1996): “… una piccola serie commessa probab<strong>il</strong>mente dal “principe” del tempo… Che l’iniziativa non<br />

rispondesse ad una pratica sistematica è confermato dal ferro usato per imprimere l’arma: non si tratta,<br />

infatti, di una piastra in positivo come d’uso, ma di una in negativo, tipo quella per i timbri”. Cat.<br />

VINCIANA 3621. MELZI II, 183. LOZZI 708. CICOGNARA 1830. PRAZ, STUDIES, p. 3.<br />

MAYLENDER, Storia delle Accademie d’Italia (1926).<br />

33


34<br />

RICREAZIONI<br />

CACCIA, SCHERMA, EQUITAZIONE, BALLO, MUSICA<br />

70. ANGELI, Petrus Bargaeus. Cynegetica. Item, Carminum libri II. Eglogae III.<br />

Lyon, Haeredes Gryphii, 1561, € 5.000<br />

in-4, pp. (8), 299, (1), bella legatura lionese del tempo in p. pelle, doppio riquadro a f<strong>il</strong>etti oro<br />

con fregio floreale agli angoli e fleuron al centro di entrambi i piatti, dorso a nervi con fregio<br />

oro negli scomparti (cuffie e cerniere restaurate). Testo in car. corsivo, belle iniz. istoriate o<br />

ornate. Prima rarissima edizione di questo importante poema in sei libri sulla caccia ed i<br />

cani, basato su letture di Virg<strong>il</strong>io, Oppiano, Gratius, Faliscus e Nemesianus. L’autore (1517-<br />

1579, detto Bargeo da Barga, sua patria) fu professore a Pisa, reputato uno dei maggiori<br />

letterati del suo tempo. Esempl. assai bello e marginoso (lieve uniforme brunitura della carta,<br />

antico timbro di biblioteca privata nel margine bianco del titolo). SCHWERDT I, 32. SOUHART<br />

13. JEANSON SALE, 25 AND 26. CERESOLI, p. 49: «Ediz. assai rara, originale... Vi sono descritti tutti<br />

o quasi gli animali da caccia ivi compresi quelli feroci, <strong>il</strong> modo di cacciare ciascuno di essi, i cani da<br />

caccia, le vestigia degli animali, le insidie, le armi, <strong>il</strong> vestito...». DIZ. BIOGR. ITAL. III, 201-3.<br />

BAUDRIER VIII, 303. ADAMS A-1098.<br />

71. (ARDEMANI, Giovanni Battista). Il<br />

tesoro delle gioie, trattato<br />

maraviglioso, intorno alle vertuti, e<br />

proprietà più rare di tutte le gioie,<br />

perle, gemme, avori, unicorni, bezaari,<br />

balsami, cocco, e malacca; e di tutte l’altre<br />

pietre più famose…Raccolto, et ordinato,<br />

per Cleandro Arnobio Academico<br />

Ardente Etereo…Vinetia, Gio. Batt.<br />

Ciotti, 1602, € 1.650<br />

in-12, pp. (40), 256 (le pp. 17-32 sono<br />

anteposte), leg. coeva p. perg. Dedica al<br />

podestà di Rovigo Luigi Bragadino da parte di<br />

Arcangelo Riccio, curatore dell’edizione ed<br />

autore di un “ampio racconto abicidario de capi, e<br />

nomi di e se gioie” (nelle pag. prelim.); fregi ed<br />

iniz. s<strong>il</strong>ogr., testo in car. corsivo e note<br />

marginali in car. tondo. Prima edizione, rara,<br />

di opera estremamente curiosa ed interessante,<br />

che ebbe grande successo e numerose ristampe;<br />

“in essa sono descritte le proprietà mediche,<br />

afrodisiache, fascinatrici, ecc. di ogni sorta di gemme”


(cfr. Cat. Vinciana n. 2147). L’opera viene anche attribuita ad un certo Ant. Martinelli. Grazioso<br />

esempl., puro. MELZI II, 36 (ediz. poster., sotto Inquieto Acc. Cassinese). STC, XVII SEC., p. 45-<br />

6. BMC, XVII SEC. I, 45. MICHEL-MICHEL I, 64. KRIVATSY, n. 422 (sotto Arnobio).<br />

72. BASILI, Andrea. Musica universale armonico pratica dettata dall’istinto, e<br />

dalla natura <strong>il</strong>luminata dai veri precetti armonici. Opera ut<strong>il</strong>e per i studiosi di<br />

Contrapunto, e per i Suonatori di Grave Cembalo, ed Organo. Esposta in ventiquattro<br />

esercizi da Andrea Bas<strong>il</strong>i maestro di cappella del venerab<strong>il</strong>e santuario di Loreto.<br />

(Venezia, Innocente Alessandri et Pietro Scattaglia), s.d. [ca. 1775], € 1.100<br />

in-4 oblungo, pp. (3), 54, (4),77; cart.orig. rustico. Titolo entro elegante bordura allegorica<br />

con cigni e sirene; testo interamente inciso in rame, con grande eleganza. Prima ed unica<br />

edizione dell’opera più interessante e creativa del Bas<strong>il</strong>i (Città della Pieve 1705- Loreto 1777),<br />

dal 1740 maestro di Cappella alla Santa Casa di Loreto. Ab<strong>il</strong>e contrappuntista, fu autore di<br />

varie composizioni sacre, rivelandosi però migliore nelle composizioni a sole voci, di profondo<br />

sentimento lirico. Bell’esemplare, malgrado forellino ai primi 3 ff. e arrossatura marginale agli<br />

ultimi ff. RISM I,122. GASPARI IV,32. ETNER I, 360. FÉTIS I, 262. GREGORY-BARTLETT I, 25.<br />

73. BERTHELIN, Pierre-Charles. Recue<strong>il</strong> d’Enigmes et de quelques<br />

Logogriphes. A Paris, chez Antoine Boudet, 1746, € 350<br />

in-12, pp.(2), VI, 454, (28), leg. coeva in p. pelle, dorso a nervi con fregi oro e tassello.<br />

Edizione originale della curiosa raccolta di 705 enigmi e di 84 logogrifi (gioco enigmistico<br />

consistente nello scomporre una parola per poi formarne altre da indovinare) realizzata dal<br />

letterato parigino Pierre-Charles Berthelin (ca. 1720-1780), autore anche di una nuova<br />

edizione del Dictionnaire des rimes di Richelet, di un Supplément au Dictionnaire di Trévoux<br />

(1752), e di un Abrégé di questo dizionario (1763). Ottimo esempl.<br />

35


36<br />

74. CARCANO, Francesco, detto Sforzino. I<br />

tre libri de gli uccelli da rapina… Ne’ quali<br />

si contiene la vera cognitione dell’arte de’<br />

Struccieri, et <strong>il</strong> modo di conoscere,<br />

ammaestrare, reggere, et medicare tutti gli<br />

Augelli rapaci. Con un trattato de’ cani da<br />

caccia del medesimo. In Vicenza, per <strong>il</strong><br />

Megietti, 1622, € 1.500<br />

in-8, pp. (16), 217, (1), leg. antica in p. pelle, dorso<br />

a nervi con tit. e fregi floreali in oro. Curiosa<br />

vignetta al tit., grande marca dello stampatore al<br />

verso dell’ultimo f.; a p. 208 raffigurazione degli<br />

strumenti per la cura dei falconi. Precedono <strong>il</strong> testo<br />

dedica dell’a. a Ottavio Tiene, conte di Scandiano ed<br />

una tavola dei capitoli. Edizione seicentesca (prima<br />

1568) del trattato del Carcano (M<strong>il</strong>ano ca. 1500-<br />

Vicenza 1580), scrittore di argomenti venatori noto<br />

anche come Sforzino. L’autore tratta le diverse specie<br />

di falconi, <strong>il</strong> modo di allevarli ed ammaestrarli, i<br />

diversi momenti della caccia, delle malattie dei<br />

falconi, … In fine breve trattato dello stesso autore sulla cura dei cani da caccia. Ottimo<br />

esempl. in bella legatura. SOUHART 86. CERESOLI 131-135 (altre edizioni). GRAESSE VI, 380..<br />

75. FABRIS, Salvatore. Della vera pratica e scientia d’armi libri due. Nel primo<br />

dei quali si tratta li fondamenti della spada sola. Le ragioni di spada e pugnale e di<br />

spada e cappa. Nel secondo si da regole per ferire <strong>il</strong> nemico subito posto mano alla<br />

spada … altre ancora per ferire senza fermarsi con spada, e pugnale. Il tutto in questa<br />

seconda edizione non solo descritto ma rappresentato alla vista da 195 figure di rame<br />

d<strong>il</strong>igentissimamente intagliate. Padova, Tozzi, 1624, € 5.500<br />

in-folio, pp. (4), 256, (2); leg. coeva p. perg. rigida (restauri alle cerniere). Con stupendo ritratto<br />

del Re di Danimarca Cristiano IV entro larga bordura fig. alle sue armi, ritratto del Fabris<br />

all’inizio del libro secondo, 191 scene di scherma incise da Jean van Haelbeck, raffiguranti due<br />

duellanti nudi, bellissime. Seconda edizione di uno dei più importanti trattati antichi di scherma.<br />

La prima edizione fu impressa in Copenhagen nel 1606, ove <strong>il</strong> Fabris era famoso maestro d’armi.<br />

Le tavole e tutti gli altri fogli, salvo poche varianti, furono impressi a Copenhagen e quindi portati<br />

dal Fabris medesimo a Padova, ove vide la luce questa seconda edizione. La dedica, sempre a<br />

Cristiano IV di Danimarca, è datata “Padova, 20 Apr<strong>il</strong>e 1623”. Rara e famosa opera, la migliore del<br />

tempo sulla scherma di spada, studiata e fedelmente seguita dai maestri d’armi dell’epoca.<br />

Bell’esempl., malgrado alcuni fogli arrossati, e due ff. bruniti.“This beautifully-<strong>il</strong>lustrated volume was<br />

first published at Copenhagen in 1606, and enjoyed such popularity that there were five subsequent edition.<br />

(GAUGLER, pp. 30-36) GELLI, p. 77. VIGEANT, p. 56: “Fabris a été un chef d’école très répandu..Son<br />

ouvrage, dont on connaît cinq éditions et traductions, est remarquable, tamt par ses gravures que par le<br />

développement qu’<strong>il</strong> a su donner à ses théories”. CAMMEL, EARLY BOOKS OF THE SWARD, p.5: “the must<br />

complete work ever published on the art of rapier and dagger”. Questa tiratura non in Garcia Donnell.


76. FERRARO, Pirro Antonio.<br />

Cavallo frenato, diviso in quattro<br />

libri...Precede l’opera di G.B.<br />

Ferraro suo padre, divisa in altri<br />

quattro libri... Venetia, Franc. Prati,<br />

1620, € 2.700<br />

2 opere in un vol. in-folio, pp. (4), 118,<br />

(2); 256; leg. mod. m. pelle e ang., tit.<br />

oro al dorso. Marca tip. su entrambi i<br />

front., <strong>il</strong> primo dei quali a stampa rossa e<br />

nera; iniz. s<strong>il</strong>ogr., car. tondo. Seconda<br />

ediz. (la prima era apparsa a Napoli nel<br />

1602) delle opere riunite dei due Ferraro,<br />

padre e figlio, entrambi scudieri a Napoli<br />

del re di Spagna F<strong>il</strong>ippo II. La prima<br />

opera (“Delle razze...”, uscita nel 1570)<br />

tratta delle razze, della disciplina, della<br />

medicina e chirurgia inerenti al cavallo e<br />

contiene 4 fig. schematiche di<br />

maneggio e 2 fig. anatomiche in s<strong>il</strong>ogr.<br />

n.t. La seconda (“Il cavallo frenato”) si<br />

occupa essenzialmente di museruole,<br />

morsi e briglie antiche e moderne,<br />

italiane e straniere (spagnole, polacche e turchesche) ed è corredata di oltre 130 <strong>il</strong>lustraz.<br />

s<strong>il</strong>ogr., quasi tutte a piena pag. e per lo più raffiguranti briglie e tipi di morsi sempre diversi,<br />

molti dei quali sono delle vere opere d’arte. Opere sull’equitazione e l’ippologia complementari<br />

tra loro, straordinariamente importanti e ricercate. Esempl. a pieni margini, puro. MANCA A<br />

CHOIX D’OLSCHKI. STC., XVII SEC., 338. MICHEL-MICHEL III, 36. CICOGNARA 4602: «Edizione<br />

accurata». CAT. VINCIANA, AUTORI ‘600, 132 (ediz. 1602).<br />

77. FORTIN, François e LIGER Louis. Amusemens de la chasse et de la peche,<br />

où l’on enseigne la manière de prendre toute sorte d’oiseaux & d’animaux à<br />

quatre piés...on y a joint un grand nombre de belles figures, & un<br />

dictionnaire… Cinquième édition. A Amsterdam et a Leipzig, chez Arkstèe et<br />

Merkus, MDCCXLIII (1743), € 800<br />

2 vol. in-12, pp. (4), XIV, 391, (2); (8), 284, (76), cartonato coevo. Completo di 55 tavole f.t.<br />

per <strong>il</strong> primo volume, di cui 5 ripiegate e di 35 tav. f.t. per <strong>il</strong> secondo volume numerate da 56<br />

a 90, di cui 4 ripiegate; frontespizi in rosso e nero. L’opera composta da Fortin e Liger è un<br />

vero e proprio trattato sulla caccia e la pesca di diverse specie animali; completo di un ut<strong>il</strong>e<br />

dizionario sui soggetti trattati all’interno dell’opera. L’indicazione di quinta edizione ampliata<br />

che compare sui frontespizi del primo e secondo volume deve essere riferita all’opera “Le Ruses<br />

innocentes” (Amsterdam 1695), edita numerose volte negli anni successivi ma sempre con titoli<br />

differenti e varianti testuali. Lievi bruniture, cucitura allentata. THIEBAUD 412, 594 note.<br />

SOUHART 302. HARTING 168 note. WESTWOOD AND SATCHELL 134.<br />

37


38<br />

78. FRANCHIERES, Jean de. La<br />

Fauconnerie de Jean de<br />

Franchieres… avec tous les<br />

autres autheurs qui se sont peu<br />

trouver, traictans de ce subiect.<br />

De nouveau reveue, corrigée et<br />

augmentée, outre les precedentes<br />

impressions. A Paris, chez Abel<br />

l’Angelier, 1607, € 8.000<br />

in-4, ff. (4), 127, (5), legatura<br />

moderna d’amatore in p. marocchino<br />

bruno, dorso a nervi con tit. oro,<br />

dent. int. (firmata Zaehnsdorf). Titolo<br />

in rosso e nero e con grande figura di<br />

caccia col falco sullo stesso,<br />

numerose grandi iniziali e testatine<br />

ornate, trenta belle grandi figure di<br />

uccelli nel testo, <strong>il</strong> tutto in s<strong>il</strong>ografia.<br />

Accurata edizione, la più completa, di<br />

quattro famosi trattati di falconeria<br />

(editi a partire dalla prima metà del<br />

XVI secolo): l’opera di Franchières,<br />

noto anche come Francières, erudito cavaliere di Rodi attivo alla corte di Luigi XI, alla<br />

quale sono aggiunti i testi di Tardif, Artelouche e Bouchet sulla medesima materia.<br />

Ottimo esemplare in bella legatura (ex-libris della Biblioteca di James Edmund Harting).<br />

THIEBAUD 429. SOUHART 195 SCHWERDT, I, p.18 “a scarce and valuable book on hawking”.<br />

79. GARZONI, Marino. L’arte di ben conoscere, e distinguere le qualità de’<br />

cavalli.. Quinta impressione. Con aggiunta del libro quarto. Venezia, Poletti, 1750,<br />

€ 750<br />

in-4, pp. (14), 206, cart. rustico (dorso rinforzato). Con 3 tavole f.t. inc. in rame da Suor<br />

Isabella Piccini. Trattato dedicato soprattutto alla veterinaria del cavallo, pubblicato nel<br />

1692 e varie volte ristampato durante <strong>il</strong> XVIII sec. Questa ediz. comprende <strong>il</strong> libro quarto<br />

che tratta «di molti medicamenti interni, ed esterni». Buon esempl. a pieni margini. OLSCHKI,<br />

CHOIX I, 368.<br />

80. MANCIOLINO, Antonio. Opera noua (di Antonio Manciolino Bolognese)<br />

doue li son tutti li documenti & vantaggi che si ponno hauere nel mestier de<br />

l’armi d’ogni sorte nouamente corretta & stampata. MDXXXI. (In fine:)<br />

Vinegia, per Nicolo d’Aristot<strong>il</strong>e detto Zoppino, MDXXXI (1531), € 10.500


in-8 picc., ff.64, caratt. corsivo, una figura sul titolo e 8 nel testo, in s<strong>il</strong>ografia, raffiguranti<br />

combattimenti di armati, marca dello stampatore al verso dell’ultimo foglio. Importante e<br />

pregiata legatura del tempo in pieno vitello, piatti ornati con f<strong>il</strong>etto a secco, due rosette e<br />

quattro fiori agli angoli, al centro degli stessi impresso in oro <strong>il</strong> noto ferro con l’emblema della<br />

Fortuna, dorso muto a nervi, tagli grigi. Prima edizione di uno dei primi trattati italiani<br />

cinquecenteschi di scherma e corretto portamento nei combattimenti all’arma bianca,<br />

giudicato nel catalogo di vendita del Gelli “extrêmement rare et précieux” (quell’esempl. era<br />

mancante dell’ultimo foglio con l’impresa tipogr.). Prezioso esemplare in artistica legatura del<br />

tempo. GELLI, BIBLIOGR., p.125. GELLI, CAT. VENDITA, n.231. SANDER, 4168. ESSLING, II, 658.<br />

MANCA A GAULER, HISTORY OF FENCING, ed a molte collezioni.<br />

81. MAROZZO, Ach<strong>il</strong>le. Opera Nova, di Ach<strong>il</strong>le Marozzo, maestro generale de<br />

l’arte de l’Armi. 1568. Venezia, appresso gli Heredi di Marchio Sessa, 1567,<br />

€ 5.800<br />

in-4, ff. (4), 131, (1b.); leg. coeva p. perg. molle e astuccio in m. marocchino. Titolo entro<br />

bordura s<strong>il</strong>ografica a figure; 83 s<strong>il</strong>ografie n.t., 53 delle quali a piena pagina, ristampate<br />

dai legni originali dell’ediz. del 1536. Differisce dall’ediz. del 1550, in quanto quella<br />

ripete alla fine dell’indice <strong>il</strong> legno del f. 90 verso (f. 76 in questa edizione). Il trattato del<br />

Marozzo ha <strong>il</strong> suo fondamento nei principi della scuola bolognese che dal Moncio allo<br />

Zangheri, ha dato all’Italia un esercito di schermitori e trattatisti. Dedicatario <strong>il</strong> Conte<br />

Guido Rangone, compagno del Marozzo ed allievo di De Luca. Vi attinsero molti antichi<br />

autori, tra questi l’Agrippa, <strong>il</strong> Fabris, <strong>il</strong> Morsicato. “Il Marozzo è stato <strong>il</strong> primo a scrivere di<br />

39


40<br />

cose di scherma con principi sufficientemente definiti e pratici; talchè, può considerarsi come <strong>il</strong> vero<br />

creatore della scherma italiana, da lui inalzata ad altissimo grado. Tutti i modi di combattere con<br />

qualsiasi arma, allora in uso, sono trattati dall’autore...” (Gelli p. 136-7). Ottimo esemplare<br />

con rari aloni marginali. “...These Modena blocks, with two exceptions, were transferred to Venice<br />

for a 1550 edition printed by Giovanni Padovano for Melchiorre Sessa. The Venice edition is a pagefor-page<br />

reprint of the 1536 edition, with the substitution of different blocks, repeated from elsewhere<br />

in the text...” (Mortimer). “… the various kinds of long-shafted arms (armi inastate). All this,<br />

we are told, is to bring light to the generous individuals who delight in the virtue of arms.”<br />

(GAUGLER, pp. 1-2) GELLI p. 132-136. MORTIMER, ITALIAN XVI, n. 287. SANDER 4384.<br />

GARCIA DONNELL 570.<br />

82. NONNIUS (NUNEZ), Ludovicus. Diaeteticon sive de re cibaria libri IV,<br />

nunc primum lucem vidit. Antuerpiae, ex Off. Petri Belleri, 1646, € 1.600<br />

in-4, pp. (24, compr. tit. inc.), 526, (2), car. tondo con passi in corsivo e greco, coeva p.<br />

pergamena. Bel frontespizio. finem. inciso in rame raffig. Diana, Cerere, Nettuno e Bacco<br />

che offrono doni ad Esculapio in trono. Dedica al nob<strong>il</strong>e Tommaso Lopes de Ulloa. La prima<br />

ediz. dell’opera era apparsa nel 1625 presso lo stesso stampatore; la presente edizione è la<br />

seconda assai ampliata, ristampa esatta di quella dell’anno precedente. Importante vasto<br />

trattato di gastronomia e dietetica che racchiude tutto quanto hanno scritto gli Antichi<br />

sull’alimentazione. Il primo libro è dedicato a considerazioni generali sui pasti, i frutti ed i<br />

legumi; <strong>il</strong> secondo alle carni, selvaggina e volat<strong>il</strong>i; <strong>il</strong> terzo ai pesci e l’ultimo alle bevande, con<br />

interessantissimi capitoli e digressioni: del bere ghiacciato, miscugli caldi di vino ed acqua,<br />

opinioni di Empedocle sul vino ed <strong>il</strong> magnifico elogio di esso da parte di Asclepiade, le qualità<br />

nutrizionali del vino e come mischiarlo, ecc.; ed ancora l’idromele, le malattie del vino, la birra,<br />

<strong>il</strong> vino di palma, <strong>il</strong> sidro, ecc. L’autore, <strong>il</strong> cui vero nome era Nunez, nacque ad Anversa nel<br />

1555, fu celebre medico, viaggiò molto in Italia ed intrattenne rapporti con molti dotti<br />

dell’epoca, tra cui Giusto Lipsio. Bell’esemplare B.IN.G. 1366. OBERLÉ 32. BITTING 344, note.<br />

VICAIRE 626 (ed. 1645). SIMON 1101 (ed. 1647).<br />

83. OPPIANUS. De venatione libri IIII. Ioan. Bodino interprete. His accessit<br />

Commentarius varius, & multiplex, eiusdem interpretis. Lutetiae, apud Mich.<br />

Vascosanum, 1555, € 1.700<br />

in-4, ff. (4), 110 (ma i.e. 112 con i 2 ff. nn. inseriti dopo <strong>il</strong> f. 42), attraente leg. mod. p.<br />

marocch. bruno con f<strong>il</strong>etti a secco sui piatti, fleuron in oro al centro, dorso a nervi con fregio<br />

oro negli scomparti. Dedica del traduttore al vescovo Gabriele Boverio, iniz. s<strong>il</strong>ogr., testo in<br />

car. corsivo per l’Oppianus, in tondo, corsivo più piccolo e numerosi passi in greco per <strong>il</strong><br />

commento. «Edizione originale, tipograficamente pregevole, rara, della traduzione latina di Jean<br />

Bodin» (CERESOLI p. 389). Com’è noto, l’opera di Oppiano (vissuto sotto <strong>il</strong> regno di Marco<br />

Aurelio o di Caracalla) tratta in 2100 esametri dei cani, dei mammiferi e degli uccelli, spesso<br />

con digressioni e credenze fantasiose. Di grande dottrina le spiegazioni di Jean Bodin, che<br />

alcuni studiosi ritengono copiate da quelle di Adrien Turnèbe. Ottima conservazione.<br />

SCHWERDT II, 50. SOUHART COL. 358. THIÉBAUD 695.


84. RAIMONDI, Eugenioi. Delle Caccie libri quattro. Aggiuntovi ‘n questa nuova<br />

impressione altre Caccie che sperse in altri libri andavano. (In fine:) Napoli, Lazaro<br />

Scoriggio, 1626, € 2.400<br />

in-4, pp. (48), 635, (9), leg. coeva p. perg. rigida, tass. in pelle con tit. oro al dorso. Dedica<br />

dell’autore al Card. Maurizio di Savoia. Frontesp. figurato inc. e 19 tavole n.t. (8<br />

ripetute) finem. inc. in rame e raffig. vari modi di cacciare uccelli, cinghiali, cervi, ecc.,<br />

scena di pesca ed altra di lavori campestri. «Seconda edizione (la prima era apparsa a Brescia<br />

nel 1621), rara anch’essa, aumentata rispetto la prima nei libri II, III e IV, e del libro V»<br />

(Ceresoli). Celebre trattato, uno dei più completi sulla caccia, la falconeria e la pesca; con<br />

capitoli del I libro che riguardano i cavalli, i cani e gli uccelli, le loro malattie e modi di<br />

curarli, ecc. L’autore tratta, tra l’altro, anche la caccia al leone, alla tigre, all’elefante.<br />

Esempl. discreto (un po’ corto <strong>il</strong> margne super., ingialliture qua e là, angolo alto bianco<br />

delle pp. 567-8 rifatto). CERESOLI, pp. 441-2. SOUHART 394. GAMBA 2061. OLSCHKI,<br />

CHOIX I, 208. BRUNET IV, 1090.<br />

85. SANTAPAULINA, Nicola e Luigi. L’arte del cavallo divisa in tre libri...<br />

Padova, Stamperia del Seminario, 1696, € 950<br />

in-4, pp. (12), 208, leg. m. pelle, tit. e fregi oro al dorso. Con bellissimo antiporta fig. e<br />

ritratto di Nicola Santapaulina, entrambi inc. in rame da Jos. Juster su dis. di L. Dorigny; nel<br />

testo 10 diagrammi s<strong>il</strong>ogr. di esercizi di maneggio. Prima ed unica edizione di opera<br />

importante e non comune sull’equitazione e l’ippologia, dedicata al granduca di Toscana<br />

Cosimo III da parte di Luigi Santapaulina che aveva raccolto ed ordinato gli scritti del padre,<br />

pubblicandoli unitamente ai propri. «Ne’ primi due libri, che sono di Nicola, si tratta l’arte di<br />

ridurre a tutta perfettione <strong>il</strong> cavallo; nel terzo, che è di Luigi, vi si aggiunge <strong>il</strong> modo di usarlo in guerra<br />

ed in festa». Ottimo esempl. STC., XVII SEC., 820. MICHEL-MICHEL VII, 83. CAT. VINCIANA,<br />

AUTORI ‘600, I, 157. OLSCHKI, CHOIX, I, 377.<br />

86. SENOFONTE. Le Opere...tradotte dal greco da Marc’Antonio Gandini. In<br />

Venezia, presso Pietro Dusinelli, MDLXXXVIII, (1588), € 1.800<br />

in-4, ff. (24), 378 (24), leg. del XVIII secolo in p. pelle, fregi oro e tassello granata al dorso<br />

a nervi, piatto ant. con impresso stemma in oro della Camperdown Library. Bel tit.frontesp.<br />

a motivo architett. inc. da Gir. Porro, testatine, finalini ed iniziali istoriate.<br />

Dedica al doge Pasquale Cicogna. Prima traduzione itaIiana di tutte le opere del grande<br />

generale, f<strong>il</strong>osofo e storico greco del V-IV sec. a.C., autore di numerose opere storiche,<br />

politiche, f<strong>il</strong>osofiche e didattiche; tra esse due si riferiscono al cavallo ed alla cavalleria<br />

(“Dell’arte di cavalcare”, ff. 353-360; “Del carico del Generale della cavalleria”, ff. 361-368),<br />

che insieme costituiscono <strong>il</strong> più antico trattato sull’argomento, ed una dedicata alla caccia<br />

(ff. 368-378 verso). Bell’esempl. di importante provenienza, in quanto appartenne alla<br />

Biblioteca della Camperdown House, residenza costruita in st<strong>il</strong>e neoclassico nel 1838 per<br />

Robert Duncan, figlio dell’eroe navale l’Ammiraglio Adam Duncan (1731-1804).<br />

MENNESSIER DE LA LANCE 654-665 (altre ediz.). STC. 738. ADAMS X-23. GAMBA 1641.<br />

SOUHART 500. THIÉBAUD 945-948 (altre ediz.).<br />

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42<br />

87. SPOLVERINI, Gian Battista. La<br />

coltivazione del Riso. Al cattolico Re<br />

F<strong>il</strong>ippo Quinto. Verona, Agostino<br />

Carattoni, 1758, € 1.900<br />

in-4, pp. (12), 197, (3), bella leg. coeva piena<br />

pelle, dorso a nervi con tit. e ricchi fregi oro,<br />

tagli rossi (piccolo restauro a due angoli).<br />

Finemente <strong>il</strong>lustrato da un antiporta<br />

allegorico a p.pagina, una vignetta al tit.,<br />

figura a p.pag. con ritratto a mezzo busto di<br />

Elisabetta Farnese vedova di F<strong>il</strong>ippo Quinto, 5<br />

grandi deliziose testate e 4 finali di pag.,<br />

numerosi cap<strong>il</strong>ettera istoriati, <strong>il</strong> tutto inc. in<br />

rame da Domenico Cunego dai disegni di<br />

Franc. Lorenzi. Rara prima edizione di questo<br />

poemetto in 4 canti in versi sciolti, per <strong>il</strong> quale<br />

l’autore scelse un argomento ancora inedito,<br />

fra molti già trattati da didascalici veronesi, e<br />

che lo stesso Alamanni aveva escluso dalla sua<br />

«Coltivazione». Oltre la letteratura e la poesia,<br />

riguarda la gastronomia. Pur non essendo<br />

edito a Venezia, è ampiamente descritto da Morazzoni a p. 172, come notevole esempio di<br />

tipografia veronese: «una chiarissima allegoria per antiporta, testate, finalini, e iniziali strettamente<br />

legate al testo e quindi di un verismo documentario e didascalico; <strong>il</strong>lustratore F. Lorenzi, tiepolesco<br />

nell’antiporta e nei finali, nei quali arrischia eleganti scorci; Domenico Cunego, che ha eseguito i rami,<br />

sfoggia costantemente una attraentissima freschezza di taglio, impreziosito dai bei giochi di luce».<br />

Magnifico esemplare a grandi margini. GAMBA, 2452. RAZZOLINI p. 324. B.IN.G. n. 1854.<br />

88. TRECCO, Giovanni Battista. Coltivazione e governo del lino marzuolo.<br />

Vicenza, Domenico Bardella, 1792, € 1.300<br />

in-4, frontesp.,pp. VIII, 80, leg. coeva m. pelle e ang. Elegantissimo titolo antiporta inciso<br />

in rame, con scenetta centrale raffig. la mietitura del lino; testata con le armi di Alvise<br />

Morosini dedicatario dell’opera; 12 tavole f.t. raffiguranti alcuni strumenti e le diverse fasi<br />

della coltivazione e dell’elaborata preparazione del lino marzuolo; incisione di estrema<br />

eleganza, considerando l’aspetto prettamente tecnico, più che didascalico, del trattato. Rara<br />

edizione figurata vicentina, bell’esemplare. RE, IV, p. 154:«Mi sembra <strong>il</strong> trattato più completo che<br />

vanti finora l’Italia sopra la coltivazione di quest’ultissima pianta».<br />

89. VALVASONE, Erasmo, da. La caccia. Ricorretta & di molte stanze ampliata, con<br />

le annotationi di M. Olimpo Marcucci. Venetia, Franc. Bolzetta, 1602, € 1.600<br />

in-8 picc., ff. (4), 167, leg. antica p. perg., tit. ms. al dorso, tagli marmorizzati. Titolo inciso<br />

entro bordura con motivi allegorici, testatine e grandi iniz. s<strong>il</strong>ogr., nitido car. corsivo. Nei ff.<br />

prelim. dedica dello stampatore: “all’Illustriss. Signor Conte Massim<strong>il</strong>iano Conte di Collalto et di S.<br />

Salvadore”, datata: “Di Padova alli XII di Maggio M.DCII”. Con 5 belle incisioni in rame n.t.


a p.pag. raffiguranti movimentate scene di caccia. Terza edizione di questo classico della<br />

letteratura venatoria italiana. Rispetto a quella apparsa nel 1591, in quest’ediz. <strong>il</strong> poema fu<br />

aumentato da 863 a 959 ottave, una in più rispetto all’edizione del 1593. «Nel primo canto si<br />

fa la lode della caccia e si descrivono le varie razze di cani e <strong>il</strong> loro allevamento; nel secondo sono descritti<br />

i cani che erano chiamati bracchi; nel terzo le stagioni e i luoghi migliori per la caccia; nel quarto come<br />

si combattano e si vincano le fiere; nel quinto gli uccelli rapaci usati per la caccia, la loro cura e <strong>il</strong> modo<br />

di usarli» (Ceresoli). Il friulano Erasmo da Valvasone (1523-1593) tradusse in rima Stazio,<br />

Sofocle ed altri autori antichi e, oltre <strong>il</strong> presente, compose altri due poemi: “L’Angeleida”, cui<br />

attinse poi M<strong>il</strong>ton, e “Le lacrime di Maria Maddalena”. Buon esempl. con lievi aloni nei margini<br />

all’inizio e in fine del volume. CERESOLI, p. 541-542: «Terza edizione, la prima che abbia le tavv.<br />

(identiche a quelle delle precedenti) incise in rame». SOUHART, 477.<br />

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44<br />

VIAGGI E GEOGRAFIA<br />

90. BANKS, Joseph. Relation des voyages entrepris par ordre de sa Majesté<br />

britannique…pour faire des Découvertes dans l’Hémisphère Méridional et<br />

successivement executes par le commodore Byron, le capitaine Carteret, le capitaine<br />

Wallis et le capitaine Cook,... traduite de l’anglois. A Paris, Sa<strong>il</strong>lant, Nyon,<br />

Panckoucke 1774, € 4.000<br />

4 vol. in-4, pp. (4), XVI, (2), XXXII, 388; (6), 536; (6), 394, (2); VIII, (2), 367, (1); bella leg.<br />

coeva in p. pelle marmorizzata, f<strong>il</strong>etti oro ai piatti, dorso a nervi con tasselli granata (danni alla<br />

cucitura del vol. II; mancano i tass. ai vol. II e III). Completo di 52 grandi e belle tavole ripiegate<br />

(numerate: vol. I da 1 a 16; vol. II da 1 a 16, vol. III da 1 a 17; vol. IV da 1 a 3; le tavole f.t. in<br />

alcuni esempl. sono r<strong>il</strong>egate in un atlante a parte) raffiguranti principalmente le rotte dei viaggi dei<br />

grandi esploratori. Prima edizione della traduzione francese curata dal Sabin della Realzione sui<br />

viaggi commissionati da sua Maestà a Cook, Byron, Carteret e Wallis. L’edizione inglese, da cui la<br />

presente è tradotta, apparve nel 1773 e venne curata da Hawkesworth, che ebbe <strong>il</strong> merito di<br />

raccogliere i diari di bordo dei quattro Capitani e le carte scritte dal Banks. L’opera raccoglie, tra<br />

le altre, la testimonianza del primo viaggio di Cook a Tahiti in cui l’esploratore ebbe la possib<strong>il</strong>ità<br />

di osservare <strong>il</strong> transito di Venere attorno al sole e di determinare la distanza tra <strong>il</strong> Sole e la Terra.<br />

Opera di grande importanza. Buon esempl. SABIN 30940.<br />

91. FERRARIO, Giulio. Le Costume ancien et moderne, ou histoire du<br />

gouvernement, de la m<strong>il</strong>ice, de la religion, des arts, sciences et usages de tous<br />

les peuples ancien et modernes. M<strong>il</strong>an, de l‘imprim. de l’éditeur, 1827, € 24.000<br />

18 volumi in-4 grande di cui 17 di testo e tavole (Asia 4 vol.; Africa 2 vol. America 2 vol.;<br />

Europa 6 parti in 9 vol.) ed 1 di indici e sommario, legatura coeva in mezza pergamena ed<br />

angoli, duplice tassello granata ai dorsi, piatti rivestiti di carta marmorizzata. Monumentale<br />

opera sul costume adorna di circa 1500 tavole fuori testo incise in rame e colorate a<br />

mano con maestria presso l’editore. Il lavoro di Giulio Ferrario, uno dei creatori della Società<br />

Tipografica dei Classici Italiani e Direttore della Biblioteca Braidense, venne edito a partire dal<br />

1815-1816 sia in francese che in italiano. Fondamentale opera storica di estremo interesse per<br />

la creazione di un vasto repertorio iconografico sui costumi, gli eventi storici, le antichità, le<br />

scene religiose e popolari soprattutto per <strong>il</strong> Nuovo Mondo, raffigurato secondo lo st<strong>il</strong>e<br />

Romantico dell’epoca. Tra gli autori delle planches si ricordano alcuni dei più importanti<br />

incisori dell’inizio dell’Ottocento: Cagnola, Gallina, Raineri, Bonatti, Bigatti, Fumagalli...<br />

Esemplare fresco e magnificamente colorato (collazionato con cura, mancante di una decina di<br />

tavole, come spesso accade, data la grande mole dell’opera).<br />

Europa: Vol. 1 parte I: pp. 576, all’antiporta grande tavola a colori raffig. l’Europa; 92 tav. a<br />

colori f.t. numerate 1-90 (ripetute nella numerazione le tav. 53 e 54), 2 tavole genealogiche<br />

ripiegate. Manca tav. 1 con ritratto di Ferrario. Vol. 1 parte II: pp. 542 (numerate 571-1115),<br />

19; 66 tav. a colori f.t. numerate 91-154 (comprese nella num. 139* e 139**).Vol. I parte III:<br />

pp. 463; 70 tav. a colori f.t. Vol. II: pp. 620, all’antiporta 1 grande tav. a colori ripeg.<br />

raffigurante l’Italia; 101 tav. a colori f.t. numerate 1-42, 1-57, pl. A, pl. T.B. Vol. III parte I:


pp. 328, XII, 48 tav. a colori f.t. Vol. III parte II: pp. 679 numerate 329-1007; 93 tav. a colori<br />

f.t. numerate 49-141. Manca la tav. 99. Vol. IV: pp. 823; 103 tav. a colori f.t. numerate 1-100<br />

(ripetute nella numerazione le tav. 46, 95 e 96). Mancano le tav. 39 e 41. Vol. V: pp. 215, (4),<br />

376; 103 tav. a colori f.t. numerate 1-35 e 1-68. Vol. VI: pp. 328, 27, 208; 83 tav. a colori f.t.<br />

numerate 1-50, 1-7 e 1-26.<br />

Asia: Vol. I: pp. XXVII, 468; 87 tav. a colori f.t., comprese 2 carte geografiche ripiegate.<br />

Manca la tav. 38. Vol. II: pp. 600; 92 tav. a colori f.t. Mancano le tav. 25, 26 e 49. Ripetuta<br />

in più nella numerazione tav. 54. Vol. III: pp. 615; 74 tav. a colori f.t. (le tav. 4 e 8 sullo stesso<br />

f.). Manca tav. 42. Vol. IV: pp. 608; 97 tav. a colori f.t. Mancano tav. 11 e 86.<br />

Africa: Vol. I: pp. 472; 77 tav. a colori f.t. Vol. II: pp. 543; 83 tav. a colori f.t. Manca tav. 43.<br />

America: Vol. I: pp. 644, all’antiporta 1 grande tav. a colori ripieg. raffigurante l’America; 89<br />

tav. a colori f.t. numerate 1-87 (ripetute nella numerazione le tav. 7 e 33). Mancano le tav. 8<br />

e 9. Vol. II: pp. 568; 80 tav. a colori f.t. numerate 1-75, 1-5.<br />

92. LILIUS, Zacharias. Orbis<br />

Breviarium fide compendio ordineq.<br />

captu ac memorato… (In fine foglio r3<br />

verso:) Florentiae, Antonius Miscominus<br />

Anno Salutis. MCCCCLXXXXIII.<br />

Nonis Iuniis (Firenze, Antonio di<br />

Bartolommeo Miscomini, 5 giugno<br />

1493), P. a R.<br />

in-4 (mm. 190x103), ff. 130 n.n. (segn.: a4,<br />

b-q8, r6), testo in carattere romano su 2<br />

colonne di 26 linee; leg. coeva in p.<br />

pergamena molle, tit. ms. al dorso, tracce di<br />

lacci di chiusura (lievi ininfluenti difetti), in<br />

astuccio mod. in tela. Precede <strong>il</strong> testo una<br />

dedica dell’a. a Matteo Bosso (ff. a1-a3). Al f.<br />

3v l’incipit dell’opera in capitali è racchiuso<br />

in una grande bordura s<strong>il</strong>ogr. già ut<strong>il</strong>izzata<br />

nel Landini, Formulario del 1492; al verso<br />

dell’ultimo f. impresa tipogr.; 2 legni<br />

schematici in rosso al f.4 e 121 <strong>il</strong>lustrano <strong>il</strong><br />

testo. Spazi per lettere-guida, a volte<br />

realizzate in inchiostro rosso o a foglia d’oro con fregi f<strong>il</strong>igranati; sul v dell’ultima sguardia ant.<br />

interessante e bel disegno quattrocentesco in inchiostro bruno e rosso di un<br />

mappamondo ““TT ccoonn OO””, raffigurante la concezione del mondo antecedente alle scoperte di<br />

Colombo. La Terra, orientata ad est, e circondata dai venti, presenta infatti i tre continenti<br />

allora noti (Asia, Africa e Europa) separati dal N<strong>il</strong>o, Tanais e Mar Mediterraneo disposti a “T”.<br />

Editio princeps dell’opera di Lelio, canonico e letterato vissuto a cavallo tra XV e XVI secolo,<br />

che conobbe altre due ristampe nel corso del XV secolo. Questa edizione, a differenza di quella<br />

del 1496 che presenta interessanti aggiornamenti, “...of course, does not relate to America, but it<br />

exhibits the state of geographical knowledge just previous to Columbus’ first voyage” (Sabin; sbaglia<br />

invece <strong>il</strong> Sander che riporta in relazione all’edizione del 1493 un passo di quella del 1496<br />

45


46<br />

legato alla scoperta dell’America). Raro. Ottimo e prezioso esempl. (alcune antiche post<strong>il</strong>le<br />

mss. nei margini). GOFF L218. KLEBS 607.1. SABIN 41066. CAMPBELL, Maps 84. SANDER 3974.<br />

BMC VI 642. IGI 5760. ISTC <strong>il</strong>00218000. OLSCHKI, 74, 19335 riporta erroneamente l’anno<br />

di edizione come 1494. Monumenti di cartografia a Firenze, 1981.<br />

93. MELA, Pomponius. Cosmographia,<br />

sive de situ orbis. Venice,<br />

Bernard Maler, Erhard Ratdolt and<br />

Peter Löslein, 1478, € 20.000<br />

in-4, ff. 48 n.n., leg. 500esca pergamena<br />

floscia, titolo calligrafato lungo <strong>il</strong> dorso.<br />

Impresso in elegante carattere tondo;<br />

titolo entro splendida bordura su fondo<br />

nero, con due scudi incrociati sul lato<br />

inferiore; 4 grandi iniziali ornate. Alcune<br />

parti impresse in rosso: al primo f. titolo<br />

generale e del primo libro (3 linee), f. c1v<br />

(titolo ed iniziale del libro 2), e f. e2v<br />

(titolo del libro 3). Rara terza edizione<br />

del trattato di Pomponio Mela (metà del<br />

I secolo d.C.), classico testo cosmografico<br />

latino che costituisce la più antica<br />

descrizione geografica della Terra, nonché<br />

la prima data alle stampe, seppur risenta<br />

di un palese lavoro di raccolta e selezione<br />

di notizie riferite da altri autori.<br />

Esemplare assai bello, a grandi margini.<br />

BMC, V, 245. CIBN M-281. ESSLING 273. KLEBS 675.3. SANDER 4484; GOFF M-449. IGI 6342.<br />

94. MELA, Pomponius. De situ orbis. – Julius SOLINUS. Polyhistor.<br />

ANTONINUS Pius. Itinerarium. – VIBIUS Sequester. De fluminibus, fontibus et<br />

montibus. – Publius VICTOR. De regionibus urbis Rornae. – DIONYSIUS<br />

Periegetes. De situ orbis Prisciano interprete. Venetiis, in aedibus Aldi et Andreae<br />

Soceri, ottobre 1518, € 2.500<br />

in-8, ff. 233, (3: colophon, f. bianco, f. con l’àncora), leg. coeva in p. pergamena floscia, tit.<br />

manoscritto con bella iniziale calligrafica al piatto ant. Marca tip. sul tit. ed al verso dell’ult. f.,<br />

spazio per le iniz. con lettera-guida. Prima ed unica edizione aldina del trattato di Pomponio Mela<br />

(metà del I secolo d.C.), classico testo cosmografico latino che costituisce la prima descrizione<br />

geografica della Terra. Seguono altre opere geografiche attribuite ad antichi autori. Autorevole<br />

raccolta di opere storico-geografiche: quella di P. Mela può considerarsi la più antica trattazione<br />

geografica a noi giunta, seppur risenta di un palese lavoro di raccolta e selezione di notizie riferite<br />

da altri autori; <strong>il</strong> Polyhistor di Solino è un’epitome dell’opera di Plinio <strong>il</strong> Vecchio, mentre<br />

l’Itinerarium è un prontuario delle distanze tra varie località dell’Impero romano; Vibius<br />

Sequester ci offre succinte notizie su fiumi, sorgenti, laghi, foreste, paludi, monti allora noti;


P.Victor elenca nomi di luoghi, strade ed edifici delle 14 regioni romane, infine, l’opera del<br />

Dionysius è un poema fantastico-descrittivo dell’orbe terracqueo di oltre m<strong>il</strong>le esametri. Esempl.<br />

estremamente fresco e puro. ADAMS M-1053. BRUNET IV, 800-1. RENOUARD 83.6.<br />

95. MERCATOR, Gerard. Claudij Ptolemaei Alexandrini Geographiae libri octo<br />

Graeco-Latini Latine primum recogniti & emendati, cum tabulis geographicis<br />

ad mentem auctoris restitutis per Gerardum Mercatorem: jam vero ad Graeca &<br />

Latina exemplaria a Petro Montano iterum recogniti, et pluribus locis castigati …<br />

Jodocus Hondius excudit sibi et Cornelio Nicolai, in cujus officina prostant,<br />

…Francofurti, Amsterodammi, 1605, € 15.000<br />

in-folio, ff. (6, compresi titolo e ritratto), 27 carte su doppio foglio ed una su f. singolo, ff. (116,<br />

l’ultimo bianco), pp. 215, ff. (32), legatura 800esca m.pelle, titolo e fregi in oro al dorso.<br />

Frontesp. inciso, ritratto di Mercatore al verso dell’ultimo f. preliminare, un planisfero<br />

contornato da ricca bordura con allegorie dei venti, 10 carte dell’Europa, 5 dell’Africa e<br />

12 dell’Asia, decorate da ricchi cartigli; diagrammi e fregi nel testo. Prima edizione con testo<br />

greco e latino della Geographia di Tolomeo, e primo libro in greco impresso ad Amsterdam.<br />

Fu curata da Petrus Montanus (1572-1632), mentre <strong>il</strong> tipografo pare essere Jan Theusniz, che<br />

si trasferì da Leyda nel 1604. Le 28 decorative carte geografiche si debbono a Gerardo<br />

Mercatore (1512-1594) che le aveva pubblicate con <strong>il</strong> solo testo latino nel 1578 e nel 1584.<br />

Egli non si limitò a copiare e rielaborare le carte degli atlanti precedenti: la sua grandezza sta<br />

nell’aver creato delle carte originali, in base alle nuove proiezioni che portano ancora oggi <strong>il</strong><br />

suo nome. (Frontesp. con aloni di polvere e porzione di margine restaurato, lieve uniforme<br />

ingiallitura, e qualche alone marginale). KOEMAN Me3: “This is the first edition with the Greek<br />

text next the Latin text… The Ptolemy edition of 1605 is the first work printed in Greek at Amsterdam<br />

and a typographic masterpiece”. PHILLIPS 421 (nota).<br />

96. Ticino - MEYER, Johann-Heinrich. Mahlerische Reise in die Italienische<br />

Schweiz. Mit geäzten Blättern. Zurich, bey Orell, Gessner, Fussli und Compagnie,<br />

1793, € 5.000<br />

47


48<br />

in-4 oblungo, titolo inciso, pp. (4), 75, leg. coeva cart. Con una vignetta al tit., altra in fine e<br />

12 suggestive vedute f.t. (6 disegnate da L. Hess e 6 dal Meyer stesso, che tutte le incise<br />

finemente in rame): Am Zuger See, Tells-Kapelle, Altorf, Airolo, Calonico, Quartino,<br />

Molinetto, Tresa, Ponte Tresa, V<strong>il</strong>la Pliniana, Via Mala, Wallenstatter-See. Prima edizione di<br />

questa dettagliata relazione <strong>il</strong>lustrata del viaggio nella Svizzera italiana. L’autore (1759-1832)<br />

fu noto ritrattista e paesaggista esatto e fine. Esempl. perfetto. LONCHAMP 2058 (Bibliogr. génér.<br />

Sui se) e 538 (Estampes e livres à grav. Suisse). BARTH 18181.<br />

97. PERROT, Aristide Michel. Nouvel itinéraire portatif d’Italie. Orné d’une belle<br />

carte routière et cinq panoramas des v<strong>il</strong>les principales. Paris, Langlois f<strong>il</strong>s et C.ie,<br />

1827, € 500<br />

in-18, pp. VI, 425, leg. coeva p. pergamena, tassello granata e fregi oro al dorso. Con 5 tavole<br />

f.t. con piantine delle strade e dei principali monumenti di Roma, Torino, M<strong>il</strong>ano, Firenze e<br />

Napoli; grande carta f.t. dell’Italia. Bella guida completa di informazioni climatiche,<br />

statistiche e pratiche (indirizzi, hotel...) ma anche di natura storico-artistica. Perrot, autore di<br />

guide di diversi paesi, organizzò interessanti itinerari attraverso la Penisola, tracciando un<br />

ritratto della situazione italiana di inizio Ottocento. Rara. Manca alle bibliografie e cataloghi<br />

specializzati consultati.<br />

98. RIZZI ZANNONI, Giov. Ant. Atlas Geographique contenant la Mappamonde<br />

et les quatre parties, avec les différents états d’Europe. (Legato con:) M.BONNE,<br />

Idée de la sphere, ou principes sur la géographie astronomique. Paris, chez Lattré,<br />

1762. € 2.300<br />

in-16 (mm. 128x87), leg. coeva in p. pelle, fregi oro e titolo al dorso. Bell’ antiporta inc. con<br />

figure allegoriche, tit. entro bordura figurata con emblemi, tavola n.n. con raffigurazione<br />

delle Sfere Tolomaiche, 30 tav. su doppio foglio numerate, con superba colorazione originale,<br />

raffiguranti l’emisfero occidentale ed orientale, l’Europa, l’Asia, l’Africa, l’America<br />

settentrionale e meridionale, <strong>il</strong> Golfo del Messico, le Isole Britanniche, Danimarca, Svezia e<br />

Norvegia, Russia europea, la Francia in generale e regione per regione (4 tav.), Fiandre e Paesi<br />

Bassi, Germania in generale e regione per regione (6 tav.), Prussia, Polonia, Spagna e<br />

Portogallo, Italia e Turchia europea. Prima rara edizione dell’Atlas de poche, del geografo<br />

padovano Rizzi-Zannoni, celebre studioso di astronomia e noto anche per aver collaborato al<br />

primo r<strong>il</strong>ievo topografico dell’America del Nord. Fu professore di geografia della società<br />

cosmografica di Norimberga e membro dell’Accademia di Gottingen. Legato con:”Idée de la<br />

sphère”, 55 pp., opera di Rigobert Bonne. Raro e non comune assieme, ad ampi margini con<br />

bella colorazione coeva (ex-libris Baron Gu<strong>il</strong>libert).<br />

99. Laguna veneta - SILVESTRI, Marino. Discorso sopra la regolatione di Po.<br />

Venetia, Nic. Bev<strong>il</strong>acqua, 1563, € 3.400<br />

in-4, ff. (8, ult. b. presente), attraente leg. mod. d’amatore in p. vitello con riquadro a<br />

f<strong>il</strong>etto oro sui piatti, dorso a nervi con tit. oro. Marca tip. al tit., due iniz. s<strong>il</strong>ogr., testo in


car. corsivo. Al verso del frontesp. carta<br />

idrografica del delta del Po in s<strong>il</strong>ografia<br />

a piena pag., ridotta in questa forma più<br />

piccola, come si legge, da Panf<strong>il</strong>o Placiola;<br />

essa ben evidenzia la topografia della zona<br />

compresa tra l’Adige e la “Sacca de Gorro”<br />

con la proposta di nuovi lavori del “taglio<br />

novo” (qui colorato in rosso). Prima<br />

edizione (e probab<strong>il</strong>mente unica) di<br />

questo discorso pronunciato davanti al<br />

Consiglio dei Savi del Governo Veneto, col<br />

quale <strong>il</strong> S<strong>il</strong>vestri (sicuramente un ingegnere<br />

idraulico del tempo) si sforza di dimostrare<br />

la bontà del proprio progetto di<br />

regolazione del Po, le cui inondazioni sono<br />

“causa di tandi danni, che importano più di<br />

ducati centom<strong>il</strong>a a l’anno”. Rarissimo.<br />

RICCARDI II, p. 457. STC 628. CICOGNA p.<br />

723 (solo citato).<br />

100. STRABO. De Situ Orbis. Geographia, libri XVI, trans. a Guarinus<br />

Veronensis & Gregorius Tiphernas (f. &6 recto, colophon): “Strabonis Amasini<br />

Scriptoris <strong>il</strong>lustris geographiae opus finit; quod Ioannes Vercellensis… d<strong>il</strong>igentia imprimi<br />

curavit. Anno Salutis M.cccclxxxxiiii”. (Venezia), Joannes (Rubeus) Vercellensis, 24<br />

Apr<strong>il</strong>e 1494, € 10.000<br />

in-folio (mm 314 x 209), ff. 166, numerati dal 18 al 166 come II-CL (*8, 2*8, a-r6, *6, s-z6,<br />

&6); bella legatura settecentesca in piena pergamena, sul piatto anteriore nota di appartenenza<br />

in oro di Carlo Giacinto Caissotti di Chiusano (collezione andata dispersa alla sua morte nel<br />

1831), dorso con tit. su tassello colorato, capitelli passanti, tagli tinti di blu. Testo in car. rom.<br />

e greco su una colonna di 61 ll. Lettere guida segnano l’incipit delle varie parti del testo, una<br />

sola iniziale s<strong>il</strong>ografica al f. 2*8v. Si tratta della traduzione latina, edita da Antonius<br />

Mancinellus, del più vasto e pregevole trattato di geografia dell’antichità greca (I sec a.C.);<br />

considerata la prima opera di geografia politica ed etnica. Gli intenti di Strabone (63 a.C. -<br />

19.C.) erano di comporre un’opera che, tralasciati gli aspetti più propriamente scientifici,<br />

descrivesse lo stato attuale della terra abitata, perchè risultasse di ut<strong>il</strong>ità soprattutto ai politici.<br />

I primi due libri costituiscono una sorta di introduzione generale; i libri III-X trattano<br />

dell’Europa; i X-XVI dell’Asia; <strong>il</strong> XVII dell’Egitto e dell’Africa settentrionale. Il testo vide la<br />

luce in latino a Roma nel 1469 e ristampato sei volte nel corso del XV secolo. Note di<br />

provenienza: sul primo risguardo anteriore e al f. *2r annotazioni della Biblioteca dei<br />

Cappuccini di Cuneo. Bellissimo esemplare a pieni margini, in perfetto stato di conservazione.<br />

HC *15090. BMC V, 418. GOFF S-797. IGI 9175. KLEBS 935.5. MALAGUZZI, Biblioteche<br />

storiche disperse, Torino, 1999.<br />

49


50<br />

101. STRABO. De situ orbis (graece). Venetiis, in aedibus Aldi et Andreae Soceri<br />

mense Novembri MDXVI (Venezia, Aldo Manuzio, 1516), P. a r.<br />

in-folio, ff. 14, pp. 366, (2), legatura 700esca inglese in pelle, riquadro di f<strong>il</strong>etti in oro ai piatti,<br />

tit. in oro al dorso liscio, dentelle (restauri alle cerniere e agli angoli). Ancora aldina al primo<br />

e all’ultimo f.; precedono <strong>il</strong> testo un copioso indice, l’errata e la prefazione di B.Tirreno ad<br />

Alberto Pio, principe di Carpi. Il volume, veramente splendido per impaginazione e<br />

concezione grafica, è arricchito da 17 elaborate bordure alla greca e 17 grandiose iniziali<br />

ornate da fregi geometrici e floreali, <strong>il</strong> tutto impresso in rosso con estrema eleganza. Editio<br />

princeps del più vasto e pregevole trattato di geografia che l’antichità greca ci abbia lasciato,<br />

diviso in 17 libri. Bellissimo esempl. marginoso di questa rara edizione, tra le poche<br />

pubblicazione scientifiche uscite dalla tipografia aldina. (Lieve alone di polvere e timbro al tit.).<br />

Di <strong>il</strong>lustri provenienze: W<strong>il</strong>liam Horatio Crawford e John Alfred Spranger (2 ex-libris alle<br />

sguardie). RENOUARD p.77, n.7. HOFFMAN III, p.640. DIBDIN II, 432.<br />

102. Napoli, Regno - SWINBURNE, Hernry. Travels in the Two Sic<strong>il</strong>ies in the<br />

years 1777, 1778, 1779 and 1780. Second edition, in four volumes. Vol. I - (IV).<br />

London, Nichols for Caldell and Elmsly, 1790, € 2.900<br />

4 vol. in-8, pp. LXVIII, 307; XI, 359; VIII, 414; VIII, 394; leg. del tempo p. vitello<br />

moucheté, dorso a nervi con titolo in oro su tassello (piccole abrasioni alle cuffie). Seconda<br />

edizione di questa magnifica opera descrittiva sull’Italia meridionale, uscita l’anno precedente<br />

in 2 volumi. E’ corredata di una grande carta geogr. ripieg. (Regno delle Due Sic<strong>il</strong>ie), una<br />

tav. genealogica a stampa e 22 tavole f.t. finem. inc. in rame da vari artisti (tra le altre, vedute<br />

di Porto Ferraio, Porto Longone, Bari, Taranto, Brindisi, Pompei, Amalfi, Monreale, Tropea,<br />

oltre alle bellissime vedute su 3 fogli di Palermo e Messina). I “Viaggi nelle Due Sic<strong>il</strong>ie”<br />

derivarono in gran parte dalle escursioni che Swinburne fece da Napoli nel 1777 col suo amico<br />

cattolico Thomas Gascoine. Opera importante e non comune. Esempl. assai bello e fresco, con<br />

le tavole assai bene impresse. CREMONINI 71. INGAMELLS p. 917: «A comprehensive history and<br />

travel guide». PINE-COFFIN 777. 3.<br />

103. TOLOMEO, Claudio. Geografia... tradotta di greco nell’idioma volgare<br />

italiano da Girolamo Ruscelli, et hora nuovamente ampliata da Gioseffo<br />

Rosaccio, con varie annotationi, et espositioni, et tavole di Rame… una<br />

Geografia universale del medesimo, separata da quella di Tolomeo; nella quale<br />

secondo <strong>il</strong> parere de’ più moderni geografi, fedelmente sono poste le provincie, regni,<br />

città, castelli, monti, fiumi, laghi, porti, golfi, isole, penisole, popoli,... Et una breve<br />

descrittione di tutta la terra, distinta in quattro libri,... Con due indici copiosissimi di<br />

tutto… In Venezia, Appresso gli Heredi di Melchior Sessa, MDXCIX (1599; le<br />

Espositioni sono invece datate MDXCVIII, 1598), € 9.000<br />

3 parti in 1 vol. in-4 (mm 232x176), ff. (36), 42, 186, 144, (28), leg. coeva in p. pergamena,<br />

titolo manoscritto al dorso. Impresa tipogr. ai titoli, varie iniziali istoriate ed ornate, 138 belle<br />

ed esatte carte geografiche impresse in rame. Quarta edizione (prima 1561) della traduzione<br />

italiana curata dal Ruscelli. Precede <strong>il</strong> testo dedica del curatore, Giuseppe Rosaccio<br />

(viaggiatore, geografo, medico, nato a Pordenone nel 1530 circa, e morto nel 1620 circa; noto<br />

per alcune opere geografiche e cosmografiche) al “Signor Marco Pii di Savoia”. L’opera del


Tolomeo venne tradotta in italiano nel corso del XVI secolo dal Mattioli (1574) e dal Ruscelli,<br />

autore di una trasposizione più fedele e precisa. L’opera conobbe numerose ristampe e notevole<br />

successo editroriale; <strong>il</strong> grande merito di Tolomeo (II-III sec. d.C.) fu di trattare per la prima<br />

volta la geografia su basi scientifiche e non empiriche. Il suo trattato costituì la fonte principale<br />

delle cognizioni geografiche dell’antichità sino alla rivoluzione copernicana. Raro: censito in<br />

sole 18 Biblioteche italiane. Buon esemplare (piccole macchie e leggere tracce di tarlatura).<br />

ADAMS P-2237. MORTIMER 404 (IN PARTIC. p. 579). SABIN 66507 (elenco dettagliato delle<br />

immagini).<br />

51


52<br />

FILOSOFIA - ECONOMIA - POLITICA<br />

104. BESSARION, Joannes (Cardinal). In calumniatorem Platonis libri quatuor<br />

(ed altri trattati). (In fine, colophon:) Venetiis, in aedibus Aldi et Andreae soceri<br />

mense septembri. M.D.XVI (settembre 1516), € 7.500<br />

2 parti in un vol. in-folio, ff. (8), 116; 53 (l’ultimo per errore num. 55), (1, con la sola ancora<br />

aldina al verso), caratt. romano (alcuni passi in greco); bella legatura coeva in piena pergamema<br />

su piatti in assicelle, titolo ms. al dorso (alcuni restauri). Grande impresa con l’àncora aldina sul<br />

titolo di ambedue le parti, ripetuta in fine. Terza edizione, seconda di Aldo (prima 1503) ma<br />

prima completa, includendo i trattati di Aristotele e Teofrasto sulla Metafisica, che costituiscono<br />

la seconda parte del volume. Bessarione, <strong>il</strong> principale protettore degli studi greci a Venezia nel<br />

XVI secolo, donò la sua grossa raccolta di manoscritti greci allo Stato veneto nel 1468, primo<br />

nucleo della Biblioteca Marciana. Diede rifugio e protezione a molti studiosi di greco, incluso<br />

Giorgio di Trebisonda (1396-1486), che era stato quel “calunniatore” di Platone menzionato nel<br />

titolo della presente opera (sostanzialmente Giorgio di Trebisonda nelle sue “Comparationes<br />

Aristotelis et Platonis” aveva mosso a quest’ultimo accuse d’eresia e d’immoralità, suscitando così<br />

le ire degli umanisti neo-platonici e a Cosimo de’ Medici la fondazione dell’Accademia Platonica<br />

in Firenze). Le altre opere del volume comprendono la traduzione, fatta da Giorgio di<br />

Trebisonda, delle correzioni del Bessarione al “De legibus” di Platone ed un altro trattatello, “De<br />

natura et arte”, scritto dal Bessarione contro <strong>il</strong> medesimo Giorgio di Trebisonda. Nella seconda<br />

parte dell’opera, come detto, compare per la prima volta la traduzione dei libri “Metaphysicorum<br />

Aristotelis et Theophrasti”. Esemplare assai genuino e bello (minuti lavori di tarlo nei primi e ultimi<br />

fogli, non r<strong>il</strong>evanti). RENOUARD 77.6. UCLA II, 129. BMC 90. ADAMS B-834.<br />

105. BUDÉ, Gu<strong>il</strong>laume. De Asse &<br />

partibus eius libri quinque, ab ipso<br />

authore novissime & recogniti &<br />

locupletati. Parisiis, imprimebat Mich.<br />

Vascosanus sibi, Rob. Stephano, ac Ioh.<br />

Roigny, affinibus suis, 1542 (in fine: 1541),<br />

€ 3.300<br />

in-folio, ff. CCXXIV, (12, l’ult. b.), preziosa<br />

legatura d’inizio XVIII sec. p. vitello biondo<br />

marmorizz., alle armi di Le Roux d’Esneval,<br />

stemma in oro al centro dei piatti, dorso liscio<br />

con tit. e fregi oro, tagli rossi. Testo in car. rom.<br />

con passi in greco, note a stampa nei margini,<br />

bellissime iniz. ornate s<strong>il</strong>ogr. Magnifica edizione<br />

(prima 1514), aumentata e rivista dall’autore<br />

stesso, del primo e <strong>il</strong> più importante studio<br />

antico sulle monete e sulla metrologia dei Greci<br />

e dei Romani. Gu<strong>il</strong>laume Budé (Paris 1467-<br />

1540) fu <strong>il</strong> primo dei grandi umanisti francesi,<br />

allievo di Lascaris, profondo ellenista, preposto


dei mercanti, iniziatore con i suoi libri e legature della Bibliothèque Nationale. Superbo<br />

esempl. RENOUARD, LES ESTIENNE, p. 53-4. BMC, FRENCH, 85. ADAMS B-3106. OLIVIER-<br />

HERMAL-ROTON, RELIURES ARMOIRIÉES II, 196.<br />

106. CAPELLA, Galeazzo Flavio. L’anthropologia. MDXXXIII, (in fine:) In<br />

Venetia, nelle case delli heredi d’Aldo Romano, et d’Andrea d’Asola, 1533 del mese<br />

di Genaro, € 2.300<br />

in-8, ff. 74 (i.e. 75, ripetuto nella numerazione <strong>il</strong> f. 56), 1 n.n., leg. moderna in mezza pelle,<br />

tit. oro al dorso. Edizione originale di questo curioso trattatello di carattere f<strong>il</strong>osofico con<br />

risvolti politici-sociali. Suddiviso in tre libri tratta della dignità dell’uomo, di quella della<br />

donna, della miseria dei due sessi e della vanità del loro lavoro. L’autore, che veniva chiamato<br />

anche col nome di Capra (M<strong>il</strong>ano 1487-1537), fu segretario di Stato sotto <strong>il</strong> Duca Franc.<br />

Sforza, storico e letterato e autore di varie opere storiche. Ricercatissima opera, impressa dagli<br />

eredi di Aldo nel momento di ascesa di Paolo Manuzio a discapito di Francesco d’Asola.<br />

Ottimo esempl. RENOUARD 110. AHMANSON-MURPHY, 231. CATALDI PALAU p. 293 E n. 121.<br />

ADAMS C 578. OLSCHKI, CHOIX I, 519. STC 145.<br />

107. CASE, John. Sphaera civitatis,<br />

hoc est, reipublicae recte ac pie<br />

secundum leges administrandae<br />

ratio… Francofurti ad Moenum, Apud<br />

Ioan. Feyrabend, MDXCIII (1593),<br />

€ 1.250<br />

in-8, pp. (32), 503, (8); leg. coeva p. perg.<br />

dorso a 4 nervi. Frontespizio con la Regina<br />

Elisabetta raffigurata come una Dea che<br />

tiene tra le mani <strong>il</strong> diagramma<br />

dell’universo tolemaico, nel quale i pianeti<br />

corrispondono alle stimate qualità di uno<br />

stato basato su giuste leggi. Seconda<br />

edizione (la prima uscì nel 1588) di questo<br />

commento alla politica aristotelica nel<br />

quale un perfetto sovrano viene considerato<br />

la più alta forma di governo esistente.<br />

Secondo Aristotele, però, alle donne non è<br />

concesso di governare, Case, invece, mette<br />

la Regina Elisabetta a capo dello stato<br />

perfetto. La Sphera Civitatis fu a lungo<br />

ut<strong>il</strong>izzato come testo universitario presso<br />

l’università di Oxford, e le idee qui espresse influenzarono l’ideologia del periodo. Case sembra<br />

condannare le teorie machiavelliche, ma, da un analisi più approfondita dell’opera ci si rende<br />

conto che l’autore si contraddice facendo suoi alcuni principii machiavellici quali: la possib<strong>il</strong>ità<br />

per un sovrano di uccidere una persona innocente a patto che questa morte sia ut<strong>il</strong>e al bene<br />

dello stato. Bell’esemplare con qualche pagina uniformemente brunita. STC GERMAN, p. 184.<br />

53


54<br />

108. (CLICQUOT DE BLERVACHE, Simon). Essai sur les moyens d’ameliorer<br />

en France la condition des laboureurs, des journaliers, des hommes de peine<br />

vivant dans les campagnes, & celle de leurs femmes & leurs enfants. Par un<br />

savoyard. Ouvrage posthume. A’ Chambery, 1789, € 2.400<br />

2 vol. in-8, pp. XXII, 141, (3), 88; (4), 291, (1), 27, (1), IV (Table des Chapitres), (2, Errata),<br />

brochure orig. in carta azzurrina muta. Al primo vol. bell’antiporta inciso raffigurante<br />

Blanche, madre di Saint Louis, in atto caritatevole (descrizione dell’evento nelle Note a p. 29);<br />

testate e finalini s<strong>il</strong>ografati nel testo. Seconda edizione accresciuta (la prima edizione apparsa<br />

nello stesso anno a Parigi consta di sole 262 pagine e reca <strong>il</strong> titolo “Mémoire sur les moyens<br />

d’améliorer…”) dell’opera del celebre economista francese (1793-1796), ispettore generale del<br />

commercio. L’enorme successo della prima edizione portò alla rapida ristampa del testo e alla<br />

realizzazione di una veste grafica di maggiore lusso (si veda ad esempio l’aggiunta di un<br />

antiporta figurato). L’occhietto riporta inoltre <strong>il</strong> titolo “L’Ami du Coltivateur”, evidente<br />

richiamo al titolo dell’opera di Mirabeau “L’Ami des Hommes”. L’autore dichiara falsamente<br />

postuma l’opera ad indicare che la riteneva una sorta di suo testamento politico: importante<br />

documento sulla diffic<strong>il</strong>e situazione socio-economica delle campagne francesi alla fine del<br />

Settecento e soprattutto alla vig<strong>il</strong>ia della rivoluzione francese, che ritiene sia “conséquence des<br />

droits fèodaux et des droits ecclésiastiques…Moyen pour en atténuer ou supprimer les effets, et divers<br />

remèdes secondaires: une plus juste réparation des impôts, l’étab<strong>il</strong>issement de f<strong>il</strong>atuers à la campagne, …”<br />

(INED). Ottimo esempl. a margini interi disuguali. VROIL, Étude sur Clicquot-Blervache,<br />

économiste du XVIIIe siècle, p. 278. WEULERSSE I, p. XXXI. EINAUDI 1136. LEBLANC, De<br />

Thomas More à Chaptal, contribution bibliographique à l’histoire économique, 117. INED<br />

1138. NON IN KRESS NÉ IN GOLDSMITHS.<br />

109. DE AMICIS, Giovanni. Cons<strong>il</strong>ia D.<br />

Joannis de Amicis de ciuitate Venafri<br />

iureconsulti ac aduocati celeberrimi.<br />

(In fine:) s.l. (Rimini), in officina<br />

Ariminensi Hieronymi Soncini<br />

calcographi, 1520 tertio nonas Iunias,<br />

(Rimini, Soncino, 1520), € 9.500<br />

in-4, ff. 18 n.n., leg. coeva d’amatore in mezza<br />

pelle verdone, tit. oro al dorso, car gotico su 2<br />

colonne di 43-44 linee. Al titolo ricca<br />

bordura a fogliame, formata da 4 legni su<br />

fondo nero inquadrante una vignetta s<strong>il</strong>ogr.<br />

con l’autore in atto di scrivere; l’incisione è<br />

tratta da Benci, Pronostico, Bologna 1504. Al<br />

verso del tit. due dediche di Vincenzo de<br />

Paride concittadino dell’autore al Marchese di<br />

Pescara, ed a Enrico Pandono d’Aragona,<br />

Conte di Venafro, interessante in quanto si<br />

dice che l’opera venne edita “inscio e reluctante<br />

auctore”. Prima edizione dell’opera dell’<strong>il</strong>lustre giureconsulto De Amicis, nato nel 1463 a<br />

Venafro, piccolo centro molisano e primo libro stampato con certezza a Rimini, ad opera


del grande tipografo Girolamo (Gerschom) Soncino, durante la sua forzata attività di tipografo<br />

ambulante per fuggire le persecuzioni papali. Il comune di Rimini aveva accordato nel 1511<br />

un priv<strong>il</strong>egio di stampa a Nicolò Brenta e Pietro Cafa, ma finora non si conoscono esempi della<br />

loro produzione. Estremamente raro; censito in sole cinque biblioteche italiane, tra le quali<br />

non figurano né Roma né Firenze né Rimini. Giovanni de Amicis nel 1522 fu chiamato ad<br />

insegnare diritto civ<strong>il</strong>e nella facoltà di Giurisprudenza di Napoli. Ebbe la cittadinanza onoraria<br />

insieme ai nipoti Ercole de Amicis e Vincenzo di Paride. È considerato <strong>il</strong> primo storiografo<br />

venafrano per avere <strong>il</strong>lustrato nella sua opera, a proposito di una vertenza giudiziaria tra San<br />

Pietro Infine e Venafro, le origini e le prerogative della sua città. Ottimo esempl. SANDER 321.<br />

MANZONI II, 116. FUMAGALLI, LEXICON, p. 327. MANCA A BMC.<br />

110. DE LUCA, Giovanni Battista. Trattato de’ cambj così di Piazza come di<br />

Fiera e delle lettere di cambio. O sia parte II del libro V del Dottor Volgare… In<br />

Roma, per <strong>il</strong> Bernabò, l’anno MDCCIV, (Roma, Bernabò, 1704), € 650<br />

in-12, pp. 83, (1), leg. cartonato rustico. Estratto della parte seconda del libro quinto del<br />

“Do tor Volgare” del De Luca (Venosa -Potenza-, 1614-Roma 1683). L’opera uscì per la prima<br />

volta nel 1637 e riscosse notevole fortuna in quanto si tratta del primo compendio, come recita<br />

<strong>il</strong> frontespizio “di tutta la legge civ<strong>il</strong>e, canonica, feudale e municipale, nelle cose più ricevute in pratica”<br />

e fonda un lessico giuridico italiano. Buon esempl. DBIT XXXVIII, pp. 340-347. NON<br />

RISCONTRATO NEI REPERTORI DI ECONOMIA.<br />

111. DUNANT, Jean Henry. Un souvenir de Solferino. Troisième Edition. Genève,<br />

Imprimerie de Jules-G.me Fick, 1863, € 1.500<br />

in-8, pp. 184, broch. editoriale (lievi danni al dorso). Corredato di una tavola ripiegata f.t.<br />

“Plan des environs de Solférino avec les positions respectives de l’armée franco-sarde et de l’armée<br />

autrichienne le 24 juin 1859 (...) B. Müller, Capitaine fédéral du Génie del. Dressé d’après les<br />

indications de l’Auteur”. Opera fondamentale che descrive la battaglia di Solferino del 1859, cui<br />

l’autore prese parte. Grazie alle idee proposte nel testo e all’attività dell’autore vennero<br />

istituite sia la convenzione di Ginevra del 1864 sia la Croce Rossa Internazionale.<br />

L’autore infatti propone la fondazione di “Sociétés de secours pour les ble sés” a carattere non solo<br />

permanente ma fondate “sur quelque principe international, conventionnel et sacré”. Dunant, uomo<br />

d’affari della buona società ginevrina, per i suoi scritti e le sue attività ottenne nel 1901 <strong>il</strong><br />

premio Nobel per la pace. Nella presente terza edizione (prima ediz. 1862 del medesimo Fick)<br />

l’autore suggerisce l’estensione dei servizi della Croce Rossa alle vittime dei disastri<br />

internazionali. GARRISON MORTON 2166. PMM 350. EN FRANÇAIS DANS LE TEXT 284.<br />

112. GEMELLI, Francesco. Rifiorimento della Sardegna, proposto nel<br />

miglioramento di sua agricoltura, libri tre. Volume primo (e secondo). Torino, G.<br />

Briolo, 1776, € 1.950<br />

in-4, 2 vol. in un uno, pp. XVI, 397,(3); 342, (2), leg. coeva m.pelle, fregi oro e titolo su tasselli al<br />

dorso (con restauri). Con due belle vignette inc. ai titoli. Prima edizione di opera dotta e<br />

importante del Gemelli, nato a Orta nel 1736 e morto a Novara, dove, dopo <strong>il</strong> lungo soggiorno in<br />

Sardegna, era tornato in qualità di Canonico della Cattedrale. Nel I libro presenta un quadro del<br />

decadimento dell’agricoltura sarda all’epoca, in contrapposizione alla floridezza raggiunta sotto i<br />

55


56<br />

Romani; nel II indaga sull’ozio della classe agricola, la mancanza di cascine, i rapporti tra<br />

proprietari e coloni, e sui problemi della pastorizia; <strong>il</strong> III contiene <strong>il</strong> progetto di miglioramento e<br />

modernizzazione delle strutture, subordinato ad un intervento da parte del governo e ad una<br />

maggiore istruzione in fatto di tecniche agricole da parte degli operatori. Opera assai valida di<br />

economia agricola e piuttosto rara. Ottimo esempl. a pieni margini. CIASCA 7959. TOLA, II, 124-<br />

7: «Dotto ecclesiastico e scrittore georgico di molta riputazione.. riscosse molte lodi in S. e in tutta Italia, anzi<br />

alcuna delle riforme da lui consigliate ottenne subito favore e fu messa in pratica con felice risultamento». CAT.<br />

EINAUDI n.2425. MANCA ALLA KRESS LIBRARY.<br />

113. LEONE HEBREO (Judah Abravanel). Dialoghi di Amore. Di nuovo corretti,<br />

et ristampati. In Venetia, appresso Giouanni Alberti, 1586, € 1.300<br />

in-8, ff. 246, (2, bianchi), leg. 700esca in p. pelle, tassello con titolo e fregi oro al dorso a nervi<br />

(con qualche difetto). Al tit. grandi armi araldiche; iniziali, testatine e finalini s<strong>il</strong>ogr. n.t. Graziosa<br />

edizione di quest’opera impressa per la prima volta, postuma, a Roma dal Blado nel 1535; essa<br />

«rientra nella ricca letteratura italiana quattro-cinquecentesca sull’amore platonicamente inteso. Ma…se ne<br />

distacca per maggiore vigore logico nel tentativo di accordare Platone e Aristotele, interpretato da Avicenna e<br />

da Averroè, col pensiero mosaico esposto allegoricamente dalla Cabala» (cfr. D. B. It., vol. 1, pp. 3-4).<br />

Leone, detto l’Ebreo (<strong>il</strong> cui vero nome però era Isaac Ben Judah Abarbanel o Abravanel in<br />

spagnolo) era nato a Lisbona tra <strong>il</strong> 1460 ed <strong>il</strong> 1465; costretto a rifugiarsi a Napoli dopo la<br />

conquista di Granada nel 1492 e poi a Genova, nelle quali città esercitò con grande fama l’arte<br />

medica. Buon esemplare (note manoscritte sull’autore al verso del f. 246). ADAMS e STC altre ediz.<br />

GAY I, 891-2: «Cet ouvrage est un mélange de rêveries cabalistiques, où l’auteur s’efforce de conc<strong>il</strong>ier Aristote<br />

et les Néoplatoniciens. Il s’occupe de l’amour dans Dieu, dans l’univers, etc.».<br />

114. LEONICUS THOMAEUS, Nicolaus. Dialogi, nunc primum in lucem editi.<br />

(In fine:) Venetiis, Greg. de Gregoriis, 1524, € 1.500<br />

in-4, ff. XC num., 2 nn. (ult. bianco) leg. coeva p. perg., tit. ms. al dorso. Testo in minuto<br />

nitidissimo car. corsivo, spazio con lettera-guida per le iniz. Dedica a Rinaldo Polo. Prima<br />

edizione dell’opera più significativa dell’umanista veneziano d’origine albanese (1456-1531).<br />

Sono 10 dialoghi f<strong>il</strong>osofoci, ad imitazione di Platone e Cicerone, su vari argomenti: De<br />

divinatione, De animorum immortalitate, De tribus animorum vehiculis, De nominum inventione, De<br />

compescendo luctu, De relativorum natura, De precibus, De aetatum moribus, De alica, De ludo talario.<br />

Particolarmente interessanti <strong>il</strong> primo che tratta della divinazione e delle varie forme di<br />

premonizione; <strong>il</strong> secondo, in cui, prendendo posizione nella discusssione provocata dal<br />

Pomponazzi, sostiene che l’anima, sostanza semovente e separata, come vogliono Platone ed<br />

Aristotele, è immortale; <strong>il</strong> penultimo che tocca la gastronomia e la medicina (l’alica è una<br />

qualità di orzo con cui si preparava una tisana; per altri “opuscula” l’autore è registrato nelle<br />

bibliografie di medicina di Wellcome e Durling); ed infine l’ultimo che riferisce di quel tipo di<br />

rappresetazione musicale in cui gli attori venivano vestiti d’una tunica (talaris) lunga sino ai<br />

talloni. Assai raro. Ottimo esemplare. STC 375. ADAMS L-507.<br />

115. MANSO, Giov. Battista. I Paradossi overo dell’Amore. Dialogi. M<strong>il</strong>ano, G.<br />

Bordoni, (in fine:) Pandolfo e Marco Tullio Malatesta, 1608, € 1.300<br />

in-4, pp. (48), 221, (1), leg. coeva p. perg. Impresa tipogr. al tit., fregi ed iniz. s<strong>il</strong>ogr. Dedica<br />

dell’editore, <strong>il</strong> libraio m<strong>il</strong>anese G. Bordoni, a Gregorio Buoncompagni, marchese di Vignola.


Nelle pagine prelim. componimenti in latino ed<br />

in volgare in lode dell’autore scritti da Crist.<br />

Martini, Ant. Blaguazzoni, G. A. Biffi, Giov.<br />

Soranzo ed Ant. Gallarati. A pag. 78 s<strong>il</strong>ografia<br />

che raffigura i simboli dei pianeti influenti<br />

sull’amore. Prima edizione, ed unica, di<br />

interessante opera f<strong>il</strong>osofica e dottrinaria che<br />

suscitò qualche polemica. E’ divisa “in cinque<br />

Dialoghi intorno alle cinque cagioni dell’Amore:<br />

formale, agente, materiale, finale, et istromentale”,<br />

tutti con nome diverso (Lo Scalea, Il Loffredo, Il<br />

Capece, L’Anversa, Il Bisaccio) ed aventi per<br />

interlocutore Torquato Tasso, del quale è anche<br />

<strong>il</strong> madrigale riportato a pag. 182 (cfr. Racc.<br />

Tassiana Bergamo n. 2977). G.B. Manso (Napoli<br />

1561-1645), marchese de V<strong>il</strong>la, fu letterato e<br />

grande amico del Tasso, di cui scrisse una “Vita”<br />

(Roma, 1634); si rese celebre soprattutto per<br />

aver istituito a Napoli una scuola gratuita per<br />

l’istruzione e l’educazione dei giovani, legando i<br />

propri beni a quest’istituzione, detta <strong>il</strong> Collegio<br />

dei Nob<strong>il</strong>i. Bell’esempl. marginoso (qualche lieve ingiallitura). BMC, XVII SEC., 528. MICHEL-<br />

MICHEL V, 98. CAT. VINCIANA n. 3446. GAY III, 625. GRAESSE IV, 368.<br />

116. MONTAIGNE, Michel Eyquem, de. Les Essais de Michel seigneur de<br />

Montaigne. Donnéz sur les plus anciennes et les plus correctes éditions.<br />

Augmentéz de plusieurs lettres de l’auteur. A Paris, par la Societé, 1725, € 2.400<br />

3 vol. in-4, pp. (2), XCVI, (6), 362, (14); (2), 540, (16); (2), 413, (15), in fine «Mémoires<br />

pour servir aux Essais», pp. (2), XVIII, 95, (1); belle leg. coeve in p. pelle moucheté, dorso<br />

a nervi con duplici tasselli e fregi oro, tagli rossi. Con bel ritratto dell’autore (Gravé par<br />

Chereau Le Jeune 1725), tit. in rosso e nero, testatine ed iniziali istoriate. Importante edizione<br />

critica, a cura di Pierre Coste (1668-1747), corredata in fine da una serie di saggi di diversi<br />

autori sulla vita e le opere di Montaigne (1533-1592). Gli Essais (apparsi per la prima volta<br />

nel 1580), in cui l’a. descrive e racconta se stesso e in generale traccia un quadro di tutta<br />

l’umanità, furono una delle opere di maggior successo del celebre moralista francese. GRAESSE<br />

580: “éd., la plus belle que l’on eût de Montaigne”. BRUNET III 1838.<br />

117. MURATORI, Lodov. Antonio. Della pubblica felicità, oggetto de’ buoni<br />

Principi, Trattato. Lucca (ma Venezia), s.t., 1749, € 650<br />

in-8, pp. (32), 461, (1), leg. del tempo p. pelle, tit. e fregi oro al dorso (ab<strong>il</strong>mente rifatto).<br />

Dedica del Muratori al Primate di Germania Andrea Jacopo Dietrichtestein. Prima edizione<br />

di questo fondamentale trattato d’interesse politico e socio-economico del Muratori, “suo<br />

testamento politico e morale, che sembra veramente <strong>il</strong> programma de prìncipi riformatori” (Diz.<br />

57


58<br />

Bompiani, Autori II, p. 825). Si occupa, infatti, di tutti quei fattori che dovrebbero essere al<br />

centro dei pensieri del buon Principe, onde “procurar la pubblica felicità”: educazione della<br />

gioventù, le leggi, promozione delle varie scienze e dell’agricoltura, <strong>il</strong> lusso, le monete, i<br />

pubblici onesti giuochi, la caccia e la pesca, la m<strong>il</strong>izia, ecc. Oltre che araldo dell’età delle<br />

riforme, notoriamente <strong>il</strong> Muratori (Vignola 1672 - Modena 1750), è considerato <strong>il</strong> fondatore<br />

della moderna storiografia su basi scientifiche e documentarie. Esempl. puro, appartenuto al<br />

Conte Napione (con suo ex-libris autogr. sul titolo.). SORBELLI, BIBLIOGR. MURATORIANA, p.<br />

170, n.12. PARENTI, LUOGHI FALSI, p. 134. KRESS LIBR. 4973. KRESS ITALIAN 265.<br />

118. SAY, J-Baptiste. Traité d’économie politique ou simple manière dont se forment,<br />

se distribuent et se consomment les richesses. Cinquième édition, augmentée<br />

d’un volume et à laquelle se trouvent joints un épitome des principes fondamentaux de<br />

l’économie politique et un index raisonné des matières, Paris, Rap<strong>il</strong>ly, 1826, € 950<br />

3 parti in 2 vol. in-8, pp. (4), CVIII, 385, (1); (4), IV, 408; (2), IV, 435, una tavola ripieg. f.t.,<br />

leg. coeva in mezza pelle, fregi tit. oro ai dorsi. Quinta edizione (prima 1803) corretta ed<br />

aumentata del celebre trattato di economia politica, l’opera più importante di J.-B. Say (1767-<br />

1832), che fu <strong>il</strong> vero padre della scuola liberista in Francia e, con Smith e Ricardo, uno dei<br />

fondatori della moderna economia politca. In questo trattato l’a. espone la sua celebre teoria<br />

sulla partizione della produzione, della distribuzione e del consumo delle ricchezze, distinzione<br />

che “fu, per gran tempo quasi generalmente a ce tata” (Cossa, 22-23). Bell’esempl. (alcune fioriture<br />

della carta). COSSA, SAGGI BIBLIOGRAFICI DI ECONOMIA POLITICA, 33 p. 266. EINAUDI, 5118-<br />

5120 (altre ediz.). COSSA, INTRODUZIONE ALLO STUDIO DELL’ECONOMIA POLITICA, pp. 22-23.<br />

119. SCHIAPPALARIA, Stefano Ambrogio. Osservazioni politiche, et discorsi<br />

pertinenti a’ governi di Stato trattati insieme con la Vita di Caio Giulio Cesare.<br />

Verona, ad instantia della Compagnia degli Aspiranti, 1600, € 950<br />

in-4, pp. (40), 480, leg. coeva p. perg. molle con unghia, tit. calligr. al dorso. Impresa tipogr. sul<br />

tit., fregi ed iniz. s<strong>il</strong>ogr., car. rom. Lunga lettera-dedicatoria di Orlando Pescetti, editore dell’opera,<br />

a “Ferdinando libero barone in Herbestain, Neuperg, e Guttenhaag”. Con 6 figure s<strong>il</strong>ogr. n.t. (alle pp.<br />

114-6: 5 archi diversi di ponti costruiti da Giulio Cesare, come furono raffigurati da frate<br />

Giocondo, Cardano, Hotomano, Faldelli e Buteone; l’altra figura occupa la pag. 455 e rappresenta<br />

l’arco eretto dai Genovesi ad Anversa in onore di F<strong>il</strong>ippo II di Spagna, figlio di Carlo V). Seconda<br />

edizione di questa rara opera storico-politica (la prima era apparsa ad Anversa nel 1578).<br />

Dell’autore si sa soltanto che era genovese e morì nel 1578. Bell’esempl. a pieni margini (ex-libris<br />

ms. e timbro di biblioteca estinta sul tit., alcuni lavori di tarlo nei margini qua e là). MANCA A<br />

BOZZA, SCRITTORI POLITICI ITALIANI, ED AL CAT.. VINCIANA. BMC 618. MICHEL-MICHEL VII, 104.<br />

120. SOMERS, John, Baron. Anguis in Herba: or the fatal consequences of a<br />

treaty with France. Werein it is proved... London, A. Baldwin, 1702, € 680<br />

in-8, pp. 70 (1 f. d’errata), leg. post. m.pergamena. Prima edizione di aspro pamphlet<br />

antifrancese, opera del Somers (1651-1716), dal 1697 Lord Cancelliere per <strong>il</strong> partito Whig, annesso<br />

ai Pari con <strong>il</strong> titolo di Barone di Evesham; fu presidente della Royal Society dal 1699 al 1704. Il<br />

titolo, “Serpente nell’erba” si rifà ad un detto latino che implica una trama occulta, analogo all’italiano<br />

“gatta ci cova”. Macchia d’inchiostro nel marg. inf. del tit. KRESS 2372. MANCA A EINAUDI.


121. TODESCHI, Claudio. Saggi di agricoltura, manifatture, e commercio,<br />

coll’applicazione di essi al vantaggio del Dominio Pontificio. Dedicati alla santità di<br />

nostro signore Clemente XIV. In Roma, nella stamperia di A. Casaletti, 1770, € 1.200<br />

in-4, pp. VIII, 98, (2 bianche), bella leg. coeva in p. pelle marmorizzata, f<strong>il</strong>ettI oro ai piatti,<br />

racemi vegetali al dorso a nervi. Vignetta al tit., per ogni capitolo iniziali istoriate, testatine e<br />

finalini, <strong>il</strong> tutto inc. in rame. Precede <strong>il</strong> testo la dedica a papa Clemente XIV. Prima edizione<br />

del raro trattato in cui Todeschi (economista di origini em<strong>il</strong>iane, 1708-1782) analizza la<br />

situazione agricola, delle manifatture e del commercio nello Stato Pontificio. Per far fronte alla<br />

diffic<strong>il</strong>e situazione lo studioso propone di applicare le più avanzate teorie a lui contemporanee<br />

prendendo spunto da Locke, Hume, Genovesi, Savary e Botero: l’istruzione volta alla<br />

creazione di personale qualificato e l’ut<strong>il</strong>izzo di tecnologie francesi ed inglesi sono alla base<br />

delle sue proposte. Importante base teorico-etica per gli studi economici del ‘700. Ottimo<br />

esempl. KRESS ITALIAN 394. MANCA ALLA BIBLIOTECA EINAUDI.<br />

122. TRACTATUS DE ARTE BENE VIVENDI et bene moriendi. (In fine,<br />

colophon:) Impressus Parisius pro Johane Petit…anno m<strong>il</strong>lesimo quingentesimo<br />

decimo, die vero xxii Octobris (Paris 22 ott. 1510), € 3.500<br />

in-8, ff. 36 nn. (segn. *8, b-d8, *4), raffinata leg. dell’ottocento in cuoio su assicelle con bordure,<br />

fregi e figure a secco sui piatti, dorso a nervi, fermagli in cuoio ed ottone. Sotto <strong>il</strong> titolo è la<br />

grande impresa figurata dello stampatore, una grande iniz. fig. su fondo criblé, numerose iniz.<br />

s<strong>il</strong>ogr., testo interam. rubricato in rosso. Pregevole e rara edizione di questo trattatello popolare<br />

sull’arte di ben vivere e ben morire, di anonimo autore, comparso all’inizio del XV secolo,<br />

variamente attribuito a Jean de Bruxelles, a Matteo di Cracovia o a Sant’Alberto Magno.<br />

Secondo <strong>il</strong> moderno studio di M.C. O’Connor (“The Art of dying well”, New York, 1942), questo<br />

testo sarebbe stato scritto da un frate domenicano delegato al Conc<strong>il</strong>io di Costanza (1414-1418).<br />

Ottimo esemplare in artistica legatura. EDIZ. MANCANTE A STC FRENCH, ALL’ADAMS e GRAESSE<br />

(che registra numersoe ediz. per lo più precedenti). Unico repertorio che registra quest’edizione<br />

dell’opera è quello informatico della Bibliothèque Nationale de France.<br />

123. VILLAGUT, Alfonso. Practica canonica criminalis, secundum iuris<br />

communis, ac doctorum antiquorum et recentium decreta: necnon et secundum<br />

praxim… fere in omnibus ecclesistcicis curiis observatam...Francofurdi, apud Ioh.<br />

Vechelum, sumpt. Sigismundi Feyrabendij, 1588, € 400<br />

in-4, pp. (24), 503, leg. coeva p. perg. floscia con unghia, tit. ms. al dorso e sul taglio di piede.<br />

Impresa tipogr. al tit., iniz. s<strong>il</strong>ogr., testo su due colonne in car. corsivo e rom. Dedica dell’a. al<br />

card. Antonio Caraffa. Seconda edizione (prima era apparsa a Bergamo nel 1585) del trattato<br />

di diritto canonico in dieci libri, opera del V<strong>il</strong>lagut, di Napoli, monaco benedettino e<br />

professore. Interessante e rara, e per certi versi sorprendente, fonte giuridica della fine del XVI<br />

secolo, epoca d’oro dell’inquisizione; la prassi canonica prevedeva, infatti, l’applicazione di una<br />

quantità di pene per ogni genere di “crimine”, con frequente uso della tortura (cfr. alle rispettive<br />

voci). Ottimo esempl. (uniformemente brunito). MANCA AL BMC, GERMAN BOOKS, ED AGLI<br />

ALTRI REPERTORI CONSULTATI.<br />

59


60<br />

RELIGIONE<br />

124. ANGELUS CARLETUS DE CLAVASIO. Summa Angelica de casibus<br />

conscientiae. Chivasso, Jacobinus Suigus de Suico, 1486, € 4.000<br />

in-4, ff. 375 (su 388, mancano: <strong>il</strong> primo f. bianco segn. +1, <strong>il</strong> f. +6 di testo preliminare, lo Z8 bianco<br />

e l’ultimo fascicolo di 10 ff. con <strong>il</strong> Registro dell’opera), leg. coeva p. cuoio decorata con fregi a secco<br />

su piatti in assicelle, dorso rifatto nel XVII secolo con tassello granata. Minuto car. gotico su<br />

due colonne; f.2r: “Ep.la F.Hieronymi Tornieli lectoris: Ad R. p.F.Angelum de clauassio pntis operis<br />

Auctorem….”, f.7 recto.: “Incipit summa angelica…”, f. 375 recto, colophon: “Iacobinus de suigo de<br />

sancto Germano ….Impressum hoc opus Clauassi Anno Christiane salutis. M.cccc. octuagesimo sexto tertio<br />

idus may. Feliciter impantibus Innocentio octauo pontefice maximo & Karolo <strong>il</strong>l.mo duce quinto sabaudie<br />

pedemontaneque regionis”. Editio Princeps della famosa Summa, opera ut<strong>il</strong>issima per i confessori<br />

ed i moralisti, odiata da Lutero e dallo stesso nel 1520 fatta bruciare nella pubblica piazza.<br />

Primo e unico libro impresso a Chivasso nel 400; lo stampatore J.Suigo di S.Germano<br />

Vercellese, introdusse l’arte della stampa nel suo paese natale nel 1484, quindi a Vercelli nel<br />

1485 ed in Chivasso nel 1486; si trasferì quindi a Torino ove fu attivo per vari anni. Il famoso<br />

teologo francescano, beato, nacque l’anno 1411 e morì nel convento di Cuneo nel 1495, ove<br />

le sue spoglie sono tuttora conservate e venerate. Importante e raro documento tipografico,<br />

pur con le mancanze (dichiarate) e lievi gore d’acqua. (Allegata curiosa lettera del 1904 in cui<br />

l’esemplare viene presentato dal Lister, Companion of the Imperial Service Order, ad un certo<br />

Mr. Elias). BMC VII, 1111. GK 1923. GOFF A-718. H-C. 5382. PROCTOR 7323. POLAIN (B9<br />

205. IGI n.559.<br />

125. ANTONINUS FLORENTINUS, Santo. Tractato volgare di frate Antonio<br />

Arcivescovo di Firenze intitolato Defecerunt che insegna al confessore di che<br />

casi & in che modo debba domandare colui che egli confessa. (In fine,<br />

colophon:) Firenze, Lorenzo Morgiani e Giovanni di Pietro per Piero Pacini, 22<br />

Febbraio 1496, € 5.600<br />

in-4 (mm. 210 x 138), ff. 144 n.n., leg. 800sca in mezza pelle rossa, tit. e fregi oro al dorso.<br />

Testo in bel car. rom. su 36 linee per pag., in fine al verso del f.142, le tre grandi imprese<br />

tipografiche figurate del Pacini, iniziale D istoriata al recto del secondo foglio.Sulla pagina<br />

del titolo grande e bella s<strong>il</strong>ografia raffigurante, entro una cappella, la confessione di un<br />

giovane al monaco e due altri personaggi; <strong>il</strong> legno è tratto dall’edizione del 1493 (Firenze,<br />

Lorenzo de Morgianis e G. di Pietro). Rara e bella edizione in volgare figurata del Defecerunt,<br />

prima parte del Confesionale, opera minore di S. Antonino (1389-1459), che ebbe notevole<br />

fortuna in quanto manuale pratico di confessione. Esemplare grande di margini, ottimamente<br />

conservato. PELLECHET 869. CIBN A-437. IGI 657. SANDER 428. PROCTOR 6370. BMC VI<br />

683. GW 2142. ISTC N. IA00836000<br />

126. AUGUSTINUS, Aurelius (Sanctus). De Civitate Dei. Venezia, Bonetus<br />

Locatellus per Octavianus Scotus, 9 Febbraio 1486/87, € 3.600<br />

in-4 (mm 234 x 164), ff. 208 n.n., di cui l’ultima bianca (i fogli x1 e x8 in ottimo facsim<strong>il</strong>e),<br />

inserito in gustosa legatura quattrocentesca in assicelle di legno e dorso in pelle decorato a seccco.<br />

Car. gotico su 2 colonne di 50 ll., indice manoscritto nelle ultime tre pagine. Il De civitate Dei


di S. Agostino ebbe un incredib<strong>il</strong>e successo editoriale dovuto all’enorme versat<strong>il</strong>ità e alle<br />

molteplici chiavi di lettura del testo. Prima opera a stampa uscita dalla tipografia di Bonetus<br />

Locatellus, attivo fino al 1515 a Venezia dove pubblicò oltren 150 edizioni. Il volume presenta<br />

note di varie mani; annotazioni mss. sul penultimo f. di Gabriel Butigarius, monaco carmelitano,<br />

di Francesco Bocchi (1573), e di B.B. Curlosi; al f. A2r antico lieve timbro della biblioteca<br />

Galletti. Buono stato di conservazione (a parte alcune macchie per i fogli iniziali), esemplare a<br />

grandi margini, stampato su carta forte. IGI 974. BMC V, 436. GW 2882. GOFF A-1238.<br />

127. AUGUSTINUS DE ANCONA. Summa de potestate<br />

ecclesiastica. (Colophon al recto dell’ultimo f.:)...impressa<br />

Venetiis arte et ingenio Ioannis Leov<strong>il</strong>er de Hallis impensis<br />

Octaviani Scoti, anno domini MCCCCLXXXVII, XIII Kal.<br />

octobris) Venezia, Johannes Leov<strong>il</strong>er de Hallis, per Octavianus<br />

Scotus, 19 Settembre 1487, € 8.700<br />

in-4 (mm 211 x 153), ff. 316 nn ([*]8, primo bianco, a-z8, aa-oo8,<br />

pp12), legatura coeva in pelle di scrofa su assic<strong>il</strong>e con fregi impressi a<br />

secco; dorso a tre nervi; traccia di fermaglio. Al piatto anteriore lettere<br />

a secco LCV. Testo in car. gotico, su due colonne di ll. 46. Gran<br />

numero di iniziali rubricate in rosso su tre linee, due iniziali<br />

s<strong>il</strong>ografiche ornate. L’opera stampata per la prima volta nel 1473, e<br />

riedita cinque volte nel corso del XV secolo, è indubbiamente <strong>il</strong> testo<br />

più noto di Agostino Triumphus d’Ancona (1243-1328 circa) e si<br />

riferisce alla lotta ingaggiata tra Giovanni XXII e Ludovico <strong>il</strong> Bavaro<br />

nella quale intervennero alcuni dei teologi più autorevoli del tempo:<br />

in favore di Ludovico e contro l’assolutismo papale si schierò Mars<strong>il</strong>io<br />

da Padova con <strong>il</strong> suo Defensor Pacis (1324); rispose Agostino<br />

d’Ancona con la sua Summa, che dedicò allo stesso pontefice.<br />

Splendido esemplare, impresso su carta forte, a grandi margini<br />

(lievissimi difetti alla legatura). BMC V, 406; GW 3054; Goff A-1367.<br />

HC 963. BMC V, 406. GW 3054. GOFF A-1367. IGI 1065.<br />

128. BERNARDUS Claravallensis (pseudo). Modus bene vivendi in Christianam<br />

religionem. (In fine:) Venetiis per Bernardinum Benaliis Pergomensem & Mattheum<br />

Parmensem. MCCCCLXXXX. die XVI. Decembris, (Venezia, Bernardinus Benalius<br />

& Matteo Capocasa, 16 dicembre 1490), € 4.000<br />

in-4 (mm 205x152), ff. 46 n.n. (segn.: a-e8, f6), leg. moderna in p. perg., ai piatti lacci di<br />

chiusura in cuoio. Carattere romano su due colonne di 40 linee; spazi per lettere guida in<br />

inchiostro rosso. Prima edizione del trattato f<strong>il</strong>osofico morale falsamente considerato nel XV-<br />

XVI secolo un’epistola tra S. Bernardo di Chiaravalle (1090-1153) e sua sorella. Comprende:<br />

f. 1r titolo, f. 1v Tavola, ff. 2r-46r Modus bene vivendi in Christianam religionem; f. 46v bianco.<br />

Raro in quanto censiti due soli esemplari in Ingh<strong>il</strong>terra, quattro in America, e una ventina in<br />

Italia. Buon esemplare a grandi margini. GOFF B412. PELLECHET 2138. IGI 1540. GW 4046<br />

(Pseudo-Bernardus).<br />

61


62<br />

129. BERNO, Abate di Reichenau.<br />

Gloriosorum Christi confessor.<br />

Uldarici & Symperti: nec non<br />

beatissime martyris Aphre historie…<br />

(In fine:) Augsburg, S<strong>il</strong>van<br />

Otmar, 14 Apr<strong>il</strong>e 1516, € 4.000<br />

in-4, ff. (90), leg. mod. marocch. bruno<br />

con impressioni a secco sui piatti. Front. a<br />

stampa rossa e nera racchiuso da bordura<br />

a motivo architett.; testo della seconda<br />

parte, comprendente l’officio e le preghiere<br />

per le festività dei Santi<br />

menzionati, impresso in rosso e nero. Con<br />

5 stupende s<strong>il</strong>ografie a piena pag. di<br />

Leonhard Beck, di cui le prime 4<br />

raffigurano i Santi e l’ultima la Bas<strong>il</strong>ica del<br />

Cenobio di Augsburg, edificio che da poco<br />

si era iniziato a ricostruire e che fu l’opera<br />

principale di Burkard Engelberg.<br />

Bellissima edizione, stampata nel<br />

convento di S. Benedetto, dedicato ai SS.<br />

Ulrich, Sympert e Afra, in cui era attiva una delle più importanti tipografie di Augsburg del XVI<br />

secolo. Di particolare interesse l’agiografia di Ulrico (890-973), vescovo e santo patrono della città<br />

di Augsburg, le cui azioni e miracoli qui descritti s’intrecciano con fatti della storia della città e della<br />

tradizione popolare. Rarissimo. STC, GERMAN p.80. DODGSON, GERMAN & FLEMISH WOODCUTS II,<br />

123. ROSENWALD COLL. 631. HOLLSTEIN II, 172.<br />

130. BIBBIA. La Sacra Bibbia tradotta in lingua Italiana, e commentata da<br />

Giovanni Diodati di Nation Lucchese. Seconda Editione, migliorata, ed accresciuta.<br />

Con l’aggiunta de’ Sacri Salmi, messi in rime per lo medesimo. Ginevra, Pietro<br />

Chouët, 1641, € 3.500<br />

in-folio picc., pp. (6), 837, (3), 331, 148, 68, buona leg. coeva in p.pergamena. Antiporta inc.<br />

in rame da Abraham Bosse (Bo se In. et fecit) datata 1640, impresa tipogr. sul tit.; testo su 2<br />

colonne. Prima edizione della seconda traduzione della Bibbia Protestante del Diodati,<br />

interamente riveduta e di molto ampliata. Tratta direttamente dalle lingue originali (ebraico e<br />

greco), dal convertito lucchese Giovanni Diodati (1576-1649), nato a Ginevra da famiglia<br />

lucchese, amico di Paolo Sarpi e di M<strong>il</strong>ton, professore di Ebraico e di Teologia all’Accademia,<br />

attivo membro della comunità accademica ginevrina. Questa traduzione, interamente<br />

realizzata senza l’aiuto di collaboratori, segue quella giovan<strong>il</strong>e del 1607, caratterizzata da<br />

parecchie lacune e incertezze st<strong>il</strong>istiche; gli apocrifi sono qui posti dopo <strong>il</strong> Nuovo Testamento<br />

e in fine vi è una versione in rima dei Salmi; rimarrà in vigore nella Chiesa Valdese sino al 1924,<br />

quando ne verrà fatta una revisione, che diventerà la versione ufficiale delle Chiese evangeliche<br />

italiane. Per la sua importanza nella storia della Riforma protestante essa si può collocare<br />

degnamente accanto a quei monumenti letterari che sono la Bibbia in tedesco di Lutero e<br />

quella giacobita inglese. “Questa seconda edizione.... è una versione dell’età matura che costituisce una


vera e propria opera letteraria;... <strong>il</strong> rispetto degli originali, evidenziato dall’accorgimento di segnalare in<br />

corsivo le proprie aggiunte, non impedisce al Diodati di usare tutta la ricchezza che la lingua italiana<br />

aveva maturato nella fioritura letteraria dei secoli precedenti, dimostrando grande autonomia e<br />

padronanza della lingua... Le non poche varianti tra l’ed. del 1607 e quella del 1641 attestano un<br />

maggior approfondimento del testo ebraico e la conoscenza di molti sussidi grammaticali ed esegetici, oltre<br />

a una maggior cura dello st<strong>il</strong>e... L’ampliamento dell’apparato esegetico dimostra anche <strong>il</strong> cambiamento del<br />

pubblico cui si rivolgeva la sua traduzione: l’ed. del 1641 ha soprattutto un intento catechetico ed è rivolta<br />

alle famiglie della Chiesa italiana di Ginevra e a tutte le comunità riformate sparse per <strong>il</strong> mondo” (La<br />

Bibbia a Stampa da Gutenberg a Bodoni, Bibl. Medicea Laurenziana, p. 172). Esemplare in<br />

ottima condizione di freschezza, quasi immune dalle abituali fioriture. DARLOW & MOULE,<br />

5600: “His pure Italian style is not vitiated by French influence”. GAMBA, 1799. EBERT, 2269.<br />

131. BONAVENTURA, Sanctus. Opuscula. (In fine:) Brixiae, per Bernardinum de<br />

Misintis, sumptib. Angeli Britannici de Pallazolo, M.CCCCLXXXXV. (Brescia, 17<br />

dicembre 1495), € 3.600<br />

in-4 e in-8 (mm 179 x 126), ff. 184 n. n., di cui <strong>il</strong> quinto e l’ultimo bianchi, presenti, ([*]4,<br />

a-h8, i-p8, q4, aa-gg8); leg. 800sca m. pelle (sciupata). Testo su due colonne di 44 ll. in car.<br />

semigotico, spazi con lettera-guida per le iniz., segni e lettere paragrafali rialzati in inchiostro<br />

rosso; grande impresa tipogr. fig. al verso dell’ult. foglio. Al verso del titolo vi è l’elenco<br />

completo dei 23 opuscoli dal contenuto vario: morale, religioso, ascetico e f<strong>il</strong>osofico. Pur non<br />

annoverati tra le opere principali del grande Santo e Dottore della Chiesa (1221-1274), gli<br />

“opuscula”, per <strong>il</strong> contenuto dottrinario meno complesso e soprattutto per la loro brevità,<br />

ebbero grande diffusione ed influsso nel mondo religioso e f<strong>il</strong>osofico del tempo e dei secoli<br />

successivi. Esempl. assai puro (antico timbro della Biblioteca Angeli di Cremona al f. 1 recto).<br />

BMC VII, 989. GW 4649. GOFF B-929. IGI 1933. PELLECHET 2621. PROCTOR 7033.<br />

132. CARACCIOLO, Roberto. Prediche<br />

de frate Roberto vulgare nouamente<br />

hystoriate et correpte secundo li<br />

Euangelii. In Venetia, per Ioanne Rosso<br />

da Vercelle. Adì XI Agosto 1509,<br />

€ 4.500<br />

in-4, ff. 116 n.n. (segn.: a-o8, p4); leg. coeva in<br />

pergamena rigida con titolo al dorso su tassello<br />

granata. Testo in carattere romano su 2 colonne<br />

di 32 linee; titolo in carattere gotico con al di<br />

sotto grande s<strong>il</strong>ografia (mm 98x116) a fondo<br />

nero, tratta dall’edizione del 1502, raffigurante<br />

l’autore che predica a un uditorio di monache<br />

sedute e ad un gruppo di uomini. Cinquanta<br />

belle s<strong>il</strong>ogr. di dimensioni variab<strong>il</strong>i e iniziali<br />

vegetali completano <strong>il</strong> ricco repertorio<br />

<strong>il</strong>lustrativo del testo. Quarta (prima 1502)<br />

pregevole rarissimima edizione delle prediche di Roberto Caracciolo (Lecce 1425-1495), predicatore<br />

63


64<br />

francescano, vescovo di Aquino dal 1475. Censita in sole tre Biblioteche italiane (Biblioteca<br />

comunale - Piazza Armerina; Biblioteca Estense Universitaria - Modena; Biblioteca comunale -<br />

Foligno). Ottimo esempl. (lievi gore d’acqua nel margine inf. di alcuni ff.). SANDER I,1702. ESSLING<br />

1359. STC 148 altre ediz. MANCA A GAMBA, ADAMS e MORTIMER. DBIT XIX, pp. 446-452.<br />

133. (GERSON, Johann. – KEMPIS, Thomas). De Imitatione Christi et de<br />

contemptu omnium vanitatum mundi. [Segue:] Johannes GERSON, Tractatus<br />

de meditatione cordis. Venezia, Bernardinus Benalius, 1486, € 3.300<br />

in-4 (mm 201x143), ff. 50 n.n. (*2, a-f8), bella leg. ‘800sca in p. perg. con bordura oro ai<br />

piatti e al dorso; tagli dor. Testo in car. gotico su 2 col. di 39 ll, quattro iniziali s<strong>il</strong>ogr. su 6<br />

ll. Testo: f. 1v “Tabule capitulorum”; f. 3 recto “Incipit liber primus Ioannis Gerson cangellari<br />

parisiensis”; f. 47v primo colophon: “…ut<strong>il</strong>e opusculum finit. 1486. Venetijs sub inclyto duce Marco<br />

Barbarcico”; f. 47v “Sequitur tractatus de Meditatione Cordis a M. Iohanne de Gersono”; f. 50r<br />

secondo colophon: “Explicit de meditatione cordis. Laus omnipotenti deo. Venetijs per Bernardinum<br />

benalium”. Si tratta della quinta edizione dell’opera ascetica medievale, di incerta attribuzione,<br />

De imitatione Christi, per la quale gli autori più accreditati sono Gerson, teologo e cancelliere<br />

(Parigi 1363-1428ca.) e autore anche del trattato De meditatione Cordis, qui ai ff. 47v-50r - e<br />

Tommaso di Kempis, monaco vissuto tra 1380 ca. -1471, per <strong>il</strong> quale gli studi più recenti<br />

sembrano propendere. Esemplare con grandi margini, in perfetto stato di conservazione. BMC<br />

V, 371. GOFF I-10 (3 es.). IGI 5110. ENCICLOPEDIA CATTOLICA, VI, 1644-1648.<br />

134. (HIERONYMUS, Sanctus). Vita,<br />

Transito e Miracoli del beatissimo<br />

Hieronymus. (In fine, colophon:) MCCC-<br />

CLXXV Petro Mocenico duce venetiarum<br />

regnante impressum fuit hoc opus feliciter<br />

per Gabriellem Petri, (Venezia, Gabriele di<br />

Pietro, 1475), € 7.000<br />

in-4 (mm 204x145), ff. 136 n.n. (segn.: a-b8, cd12,<br />

e-k10, l-n8, o12), leg. moderna in pergam.<br />

rigida, titolo ms. al dorso; bel carattere romano su<br />

26 linee, lettere guida in inchiostro rosso e blu.<br />

Comprende: f.1r Tavola; f.3r La Vita e la fine del<br />

glorioso s. Hieronymo; f.11r Epistola del b.<br />

Eusebio del transito del beatissimo s. Hieronymo;<br />

f.68r La Epistola del b. Augustino de le magnificentie e laude del glorioso Hieronymo; f.78r La<br />

Epistola del venerab<strong>il</strong>e Cir<strong>il</strong>lo di miracoli di s. Hieronymo; f.125v Certi miracoli di s. Hieronymo;<br />

f. 130v Dicti de Sancti e de Doctori; f.135r Oration divotissima dedicata a s. Hieronymo; f. 136v<br />

bianco. Straordinaria raccolta in volgare di opere sia anonime che di alcuni tra i più celebri dottori<br />

della chiesa sulla vita, <strong>il</strong> transito e i miracoli di S. Girolamo (ca. 345-420 d.C.). Nel volgere degli<br />

stessi anni comparvero altre due edizioni dei volgarizzamenti della vita del santo (Blaubeuren:<br />

Conrad Mancz, circa 1475; Padova, circa 1475-80) a testimoniare la grande fortuna che <strong>il</strong> pensiero<br />

di S. Girolamo riscosse. Ottimo esempl. di raro e importante incunabulo in volgare. IGI 3734. BMC<br />

V, 200. GOFF H 248. GW 9457.


135. HIERONYMUS, Sanctus. Epistolae. LUPUS DE OLIVETO. Regula<br />

monarchorum ex Epistolis. S.n.t. (Venezia, Dominus Pincius, circa 1500). € 4.800<br />

in-folio (mm 316 x 213), ff. (6), 903 (i.e. 392, numerosi errori di numerazione; segn.: *6, a-v8,<br />

x4, A-Z8, 2A-2C8, 2D6, 2E8, 2F6, verso dell’ultimo f. bianco), legatura coeva in pieno cuoio<br />

con decorazioni a secco: doppio riquadro, vegetale e geometrico ai piatti e rombi centrali, dorso<br />

a nervi con fregi geometrici a secco, tassello manoscritto; contropiatti con fogli di pergam.<br />

manoscritta di mano del XIV secolo. Carattere romano su 2 colonne di 62 linee, spazi per<br />

lettere-guida in bianco. Comprende: 6 ff. di Tavole; i ff. 1 recto-164 verso contengono la Prima<br />

parte delle Epistole (con colophon: “Diui Hieronymi epistolarum partis primae volumen feliciter finit.<br />

Die VII. Ianuarii. MCCCCXCVI” - tratto dall’edizione veneziana di Rubeus Vercellensis); i ff.<br />

165r-376v contengono la Seconda parte delle Epistolae; i ff. 377recto-903 recto contengono<br />

“Regula Monachorum … Beati Hieronymi excerpta, & per quendam Lupum de Oliveto hispanum<br />

monachum in certis capitulis rubricisque distincta”. Lo stampatore viene generalmente ritenuto<br />

Dominus Pincius (Goff), per quanto sia stato avanzato anche <strong>il</strong> nome di Ph<strong>il</strong>ippus Pincius, e<br />

l’opera viene datata verso <strong>il</strong> 1500. Provenienza: sul recto e verso del primo f. si leggono varie<br />

note di possesso di mani cinquecentesche (margine inf. del f. *2 recto con restauro, piccole<br />

macchie nei primi fogli). Interessante e raro assieme delle Epistole del noto padre della Chiesa e<br />

della Regola del monaco spagnolo Lupus. Importante incunabulo, genuino e ben conservato<br />

nella sua prima artistica legatura (con lievi restauri ben eseguiti al dorso, alle cerniere e agli<br />

angoli). H *8564. HUNT 3106. POLAIN(B) 4436. GOFF H-177. IGI 4744.<br />

136. ISOLANI, Isidoro. In hoc<br />

volumine hec continentur.<br />

De imperio m<strong>il</strong>itantis Ecclesiae<br />

libri quattuor… de predicatione<br />

evangelii apud<br />

Insulas magni maris Oceani:<br />

De conversione Infidelium:<br />

De hereticis scismaticis… (In<br />

fine:) Impressi vero Med<strong>il</strong>ani<br />

(sic)… die xiiii Octobris<br />

M.D.XVI. (In fine alla Tabula:)<br />

Impressum Mediolanum, apud<br />

Gotardum Ponticum, M.D.<br />

XV.II. (M<strong>il</strong>ano, Gottardo da<br />

Ponte, 1516-1517, € 16.000<br />

in-folio; ff. 130 n.n. (oltre ai ff. l3 e<br />

l8 ripetuti nel quaderno; i 4 fogli di<br />

Indice r<strong>il</strong>egati tra le dediche e <strong>il</strong><br />

testo); leg. d’amatore in<br />

marocchino verde, titolo e fregi in<br />

oro al dorso, doppio riquadro di<br />

f<strong>il</strong>etti in oro ai piatti, tagli dor.<br />

Prima edizione di opera dal ricco<br />

65


66<br />

e splendido apparato iconografico: 14 bordure s<strong>il</strong>ografiche su fondo nero con putti e<br />

grotteschi, che per lo più incorporano un’impresa con cigno di Gottardo da Ponte. Al verso del<br />

frontesp. e in fine è ripetuto straordinario legno a piena pagina che raffigura <strong>il</strong> Papa in<br />

trionfo, con decine di cardinali, vescovi e frati intorno ad un gruppo di libri in legatura<br />

monastica; nel testo 30 s<strong>il</strong>ografie di vario formato, tutte dettagliatamente descritte dal<br />

KRISTELLER, Lombardische 195. I quattro libri sono così citati sul frontesp.: “Primus est de<br />

dignitate eiusdem imperii. Secundus de maiestate Romani pontificis. Tertius de conc<strong>il</strong>io generali. Quartus<br />

de vario temporum decursu a praedicatione evangelii”. Importante trattato sul potere spirituale e<br />

temporale della Chiesa sul mondo, di notevole importanza perché tra i primi ad esaminare<br />

l’ut<strong>il</strong>ità della predicazione nelle Americhe e della conversione degli Infedeli del Nuovo<br />

Mondo; Isidoro Isolani, teologo domenicano m<strong>il</strong>anese morto nel 1528, fu in prima linea nel<br />

sostenere le implicazioni “religiose” delle terre da poco scoperte. “As the extent of the western islands<br />

and their heathen populations became apparent to Europeans, a few in the Church realized that a great<br />

opportunity to extend its influence was presented them, that indeed they had an obligation to send missions.<br />

This book contains one of the first discussions of the implications of conversion after m<strong>il</strong>itary conquest…”<br />

(HOUGH, The Italians and the creation of America, n.22). Splendido figurato m<strong>il</strong>anese.<br />

Bell’esempl., marginoso ed ab<strong>il</strong>mente rinfrescato. ALDEN, EUROPEAN AMERICANA 517/5 (e per<br />

errore al 516/13 un esempl. scompleto della Tabula). SANDER 3530. SABIN 35264. ISAAC<br />

13595. HARRISSE ADD. 29. EDIT ON-LINE 24331. SANDAL 328. MANCA ALLA BIBLIOTECA<br />

TRIVULZIANA.<br />

137. LETI, Gregorio. La Doppia impiccata. O vero espositione della necessita<br />

all’augustissimo tribunale della sapienza contro le raggioni della Doppia. Orbitello,<br />

apresso Cesare Cesari (i.e. Amsterdam, Abraham Wolfgang), 1667, € 1.100<br />

in-12, pp. (16), 231, (5, di cui le ultime 4 bianche), bella leg. 800sca in p. marocchino blu,<br />

f<strong>il</strong>etti oro ai piatti, fregi vegetali al dorso a nervi, ricche dentelle interne (firmata Cauzin).<br />

Fregio con la sfera al tit., iniziali ornate. Prima edizione di questa violenta ed interessante<br />

diatriba del Leti (1630-1701) contro l’oro. Lo scrittore, poligrafo e avventuriero convertitosi al<br />

calvinismo, condanna la Chiesa, i gesuiti e <strong>il</strong> clero attraverso un’allegoria sulla Doppia, moneta<br />

in uso in Spagna. La Doppia, trascinata in tribunale dalla Povertà, su testimonianza di un<br />

f<strong>il</strong>osofo, un alchimista, un soldato e un monaco, è condannata all’impiccagione dopo aver<br />

invocato in sua difesa ebrei, meretrici, gesuiti, avvocati… Sono inoltre numerose le allusioni a<br />

fatti, eventi e cronache del XVII secolo. Assai raro e ottimo esempl. CAT. VINCIANA 388.<br />

GRAESSE IV, 182. PARENTI, LUOGHI FALSI, 156. WILLEMS 1767. RAHIR 2304.<br />

138. MAINARDI, Vincenzo. Vita et officium sancti Antonini archiepiscopi<br />

Florentini. (In fine, foglio 32 recto:) Impressae Romae per Magistrum Antonium<br />

Bladum de Asula Anno M<strong>il</strong>lesimo quingentesimo vigesimo quinto Idibus Maii<br />

(Roma, Blado Antonio, 1525), € 5.700<br />

in-4, ff. 38 n.n. (segn.: A-I4, (*)2), ultimo bianco presente, leg. antica in p. perg., tassello con<br />

tit. al dorso, car. romano su 33 linee. Al tit. grande bordura a decorazioni vegetali su<br />

fondo nero (mm. 154x110) che incornicia nella metà superiore <strong>il</strong> titolo dell’opera in capitali<br />

ed in quella inferiore una bella s<strong>il</strong>ografia (mm. 64x70) con sulla sinistra lo scudo di papa


Clemente VII, sulla destra un vescovo in<br />

trono in atteggiamento benedicente<br />

nell’atto di elargire monete a tre<br />

personaggi inginocchiati; belle e grandi<br />

iniziali s<strong>il</strong>or. istoriate. Prima edizione<br />

dell’opera del Mainardi (1492-1527),<br />

frate domenicano <strong>il</strong>lustre per la sua<br />

dottrina e per gli studi di greco. Al<br />

termine della vita di Antonino, popolare<br />

santo vissuto a cavallo tra Tre e<br />

Quattrocento, figurano: al f. 33 recto<br />

l’approvazione di papa Clemente VII; ai<br />

ff. 34 recto-36 verso l’elenco delle<br />

preghiere da recitare durante la festività<br />

di S. Antonino, stampate in inchiostro<br />

rosso e nero; al f. 37 recto ulteriore<br />

approvazione di papa Clemente VII<br />

all’autore affinchè stampi a proprie spese<br />

l’opera; ed in fine al f. 37 verso l’errata.<br />

Rarissimo in quanto per ora censito in sole<br />

tre biblioteche italiane (Firenze,<br />

Biblioteca Moreniana; Roma, Biblioteca nazionale centrale; Roma, Biblioteca Vallicelliana).<br />

Ottimo esempl. a grandi margini (alcune lievi sottolineature coeve come le post<strong>il</strong>le marginali<br />

in inchiostro bruno). SANDER, 4126. BMC 405. ADAMS 173. VACCARO SOFIA, BLADO 13.<br />

139. MASINI, Eliseo. Sacro Arsenale, overo Prattica dell’Officio della Santa<br />

Inquisizione. Nuovamente corretto, & ampliato. In Bologna, Baglioni, MDCLXV<br />

(1665), € 2.500<br />

in-8, pp. 432, (32) d’Indice, 32 di Aggiunte; leg. coeva p. perg., tit. manoscritto al dorso.<br />

Vignetta al tit.; precedono <strong>il</strong> testo dedica a S. Pietro martire ed agli Inquisitori. L’opera ha la<br />

struttura di un manuale per i giudici meno esperti, e compie un’accurata analisi (in forma per<br />

lo più di esempi pratici) dei metodi di interrogatorio e di tortura praticati dall’Inquisizione.<br />

Edizione completa della Pratica del Sant’Ufficio, corredata di una dettagliata estesa “Tavola<br />

delle cose più notab<strong>il</strong>i”, e di una serie di “aggiunte” alle ediz. del 1621, 1625, 1639 e 1653, tutte<br />

rarissime poiché messe all’Indice. Esemplare bello e puro. CATALOGO INQUISIZIONE DELLA<br />

CASANATENSE n. 87. MICHEL-MICHEL V, 142. CAILLET 7203: “De la plus grande rareté, l’édition<br />

ayant été détruite presque en entier par ordre du Saint Office”.<br />

140. TABLEAU de la CROIX représenté dans les cérémonies de la S.te Messe<br />

ensemble le trésor de la dévotion aux fou frances de N.re S.I.C., le tout enrichi<br />

de belles figures. A’ Paris, chez F. Marzot, 1651 (in fine priv<strong>il</strong>egio 1653), € 2.000<br />

in-8, ff. (4), 35, pp. 35-39, ff. (12), interamente inciso con circa 100 <strong>il</strong>lustrazioni (la<br />

maggior parte firmate J. Collin), leg. in marocchino rosso, bordura ai piccoli ferri ai piatti e, al<br />

67


68<br />

centro dei medesimi, grandi armi nob<strong>il</strong>iari,<br />

<strong>il</strong> tutto impresso in oro. Prima ed unica<br />

edizione di questa importante raccolta<br />

d’immagini, espressione del barocco e della<br />

religiosità francese alla metà del XVII<br />

secolo. Comprende: frontespizio, una<br />

dedica e un ritratto al guardasig<strong>il</strong>li Charles<br />

de l’Aubespine (1580-1653), da parte<br />

dell’editore, un avviso al lettore, una doppia<br />

suite con al verso raffigurate le cerimonie<br />

della messa sormontate dalla Passione di<br />

Cristo e al recto <strong>il</strong> martirio di alcuni santi,<br />

con inseriti non comuni raffigurazioni di<br />

fiori e piante. Seguono Litanie della<br />

Vergine, con scene della vita di Gesù, e<br />

Salmi, con scene della vita di David, novello<br />

Cristo, in cui <strong>il</strong> testo è inquadrato da cornici<br />

interamente <strong>il</strong>lustrate. Splendida serie<br />

d’incisioni. BRUNET V, 624. GRAESSE, VI, 4.<br />

DUPORTAL, ÉTUDE SUR LES LIVRES À FIGURES,<br />

pp. 244-245: “l’une des trois publications<br />

importantes dont les gravures sont révélatrices des<br />

tendances caractéristiques de l’<strong>il</strong>lustration religieuse, en France, à cette date...”.<br />

141. THOMAS AQUINAS, Sanctus. Opuscula, Paulus Soncinas curavit. M<strong>il</strong>ano,<br />

Beninus et Joannes Antonius de Honate, 1488, € 7.500<br />

in-fol. (mm. 292 x 199), ff. 314 (<strong>il</strong> primo bianco presente), pregevole leg. seicentesca in<br />

pergamena con tit. ms. al dorso, tagli marmorizzati. Testo su due colonne di 60 linee, car.<br />

gotico; lettere guida. Probab<strong>il</strong>e seconda edizione, ma prima di stampatore italiano, del trattato<br />

f<strong>il</strong>osofico-teologico di Tommaso d’Aquino (1226-1274 circa), dalla notevole fortuna editoriale.<br />

Provenienze: al f. N9v “Hic liber est heremitanorum sancti mathie de muriano torcellane diocesis” di<br />

mano del XV secolo, dunque l’incunabolo appartenne al monastero degli eremitani agostiniani<br />

di San Matteo a Murano; inoltre al recto del f.1 bianco sono vergate note di possesso del padre<br />

Franciscus Maria Pollidorius (1750) e di Antonius Phoebeus (1769). Bell’esemplare con grandi<br />

margini, in perfetto stato di conservazione. Provenienze: Monastero di S.Matteo a Torcello,<br />

Fra’ Franciscus Maria Pollidorius 1750, Antonius Phoebeus 1769. HC(Add) 1540. BMC VI,<br />

742. IGI 9551. GOFF T-259.<br />

142. VALPERGA CALUSO, Tommaso. Didymi Taurinensis De pronunciatione<br />

Divini Nominis quatuor literarum. Cum auctario observationum ad hebraicam et<br />

cognatas linguas pertinentium. Parmae, typis Bodonianis, 1799, € 1.000<br />

2 parti in un vol. in-4 ducale, pp. (4, le prime 2 bb.), XCVIII, 1 tav. inc. in rame; (2), 213,<br />

(3); leg. poster. p. perg., tit. e f<strong>il</strong>etti oro al dorso. La prima parte contiene una specie di lungo


avviso al lettore, la seconda <strong>il</strong> vero e proprio dotto trattato sulla pronuncia del nome divino.<br />

L’opera è soprattutto interessante per <strong>il</strong> saggio di caratteri samaritani, armeni, arabi, ebraici e<br />

greci. Sotto lo pseudonimo di “Didymus Taurinensis” si cela l’abate Tommaso Valperga di<br />

Caluso, matematico e letterato (Torino 1737-1815, noto anche col nome pastorale di Euforbo<br />

Melesigenio). Bell’esempl. BROOKS 743. DE LAMA p. 134. GIANI 118.<br />

143. VIE DE MADAME SAINCTE MAR-<br />

GUERITE. (In fine:) Imprimé a Paris l’an<br />

m<strong>il</strong> cinq cent et six, le seizième jour de<br />

mars, (Parigi, 16 marzo 1506), € 7.500<br />

in-8, ff. 12 n.n. (segn.: *8, b4), caratt. gotico,<br />

bella leg. 800sca in p. marocchino granata con<br />

tit. oro al dorso, tagli dorati (firmata Duru). Al<br />

titolo graziosa s<strong>il</strong>ografia (mm 40x30) raffigur.<br />

Margherita secondo la consueta iconografia: la<br />

santa esce dal ventre del diavolo, raffigurato<br />

come un dragone, grazie alle sue preghiere e alla<br />

croce; sempre al tit. piccolo riquadro<br />

pregevolmente miniato in epoca ottocentesca<br />

su fondo in polvere oro con elementi floreali e le<br />

iniziali “A M”, imitanti i modi della scuola<br />

ganto-bruggese di fine Quattrocento, così come<br />

l’iniziale A al verso. Poemetto popolare francese<br />

di circa 595 versi in rima baciata sulla vita di<br />

santa Margherita, vergine e martire antiochena<br />

del III secolo, condannata a morte per aver<br />

rifiutato le avances d’Olibrius, governatore<br />

d’Oriente. La grande popolarità di Margherita, protettrice delle partorienti, fece fiorire<br />

numerose edizioni sim<strong>il</strong>i a questa, ma generalmente non datate e spesso più tarde della presente.<br />

Estremamente rara. Ottimo esempl. MANCA AI PRINCIPALI REPERTORI CONSULTATI. GRAESSE VII,<br />

307 REGISTRA NUMEROSE ALTRE EDIZIONI. ENC. CATTOLICA VIII, p. 68.<br />

144. VIGERIUS, Marcus. Decachordum Christianum. (In fine, foglio F10 verso:)<br />

Fano, G. Soncino, 10 VIII 1507, € 10.000<br />

in-folio, ff. (8, di cui l’ultimo bianco), CCXLVI, (16), car. Romano su 38 linee per pag., bella<br />

leg. del primo settecento in p. pergam., bordura floreale impressa in oro ai piatti, ricchi fregi<br />

al dorso liscio, tagli marmorizz. Titolo con stemma cardinalizio inquadrato da ricca<br />

bordura rinascimentale su fondo nero; 10 <strong>il</strong>lustrazioni a piena pagina, entro larga bordura<br />

decorata, riguardanti temi della vita di Cristo, 33 vignette (mm. 52x52), di cui 6 ripetute, su<br />

fondo criblé. Prima edizione dedicata a papa Giulio II, di cui si riportano le armi al tit., del<br />

trattato ascetico di Marco Vigerio (1446-1516), cardinale e protettore dell’ordine dei<br />

Francescani dal 1505. Il Decacordo cristiano è <strong>il</strong> più famoso libro che Soncino abbia mai<br />

pubblicato ed è considerato uno dei più bei figurati italiani della prima metà del Cinquecento.<br />

69


70<br />

Le bellissime <strong>il</strong>lustrazioni a piena pagina<br />

sembrerebbero essere, secondo gli ultimi<br />

studi, incisioni su metallo; le figure più<br />

piccole, che simboleggiano i 33 anni della<br />

vita di Cristo, sono invece incise in legno. La<br />

parte iconografica del libro è opera di un solo<br />

artista ancora anonimo, nonostante la grande<br />

tavola della Natività sia firmata “L” e quella<br />

della Pentecoste rechi due grandi lettere “F”<br />

e “V”. Alcuni studiosi (Passavant, Fumagalli,<br />

…) avevano erroneamente attribuito le<br />

iniziali a Florio Valvassore, attivo solo più<br />

tardi. Essling invece interpreta “F” e “V”<br />

come Fano Urbe, mentre la “L” sarebbe<br />

l’iniziale del misterioso artista; Sander<br />

avvicina le incisioni alla scuola di Giovanni<br />

Bellini. Le <strong>il</strong>lustrazioni, di elevata qualità<br />

artistica, vennero riut<strong>il</strong>izzate anche in altre<br />

edizioni: l’incisione raffigurante la Natività<br />

fu usata da Giunta nel 1511 per una Bibbia<br />

e copiata una seconda volta da Jacques Sacon<br />

nel 1516. Ultimo libro stampato a Fano dal<br />

Soncino, città in cui era attivo dal 1501, prima del suo trasferimento a Pesaro. Magnifico<br />

volume, capolavoro della tipografia soncinate. Ottimo esempl. a grandi margini. SANDER<br />

7589. MORTIMER II, 537. FUMAGALLI, LEXICON, 119 : “le plus beau livere qui soit jamais sorti des<br />

pre ses de Soncino”. ADAMSA V, 746. BRUNET V, 1216. OLSCHKI, CHOIX V, 5460 : «Bien imprimé<br />

et remarquable pour les beaux bois dont <strong>il</strong> est décoré». ESSLING, I, p.145. Manca a Manzoni.<br />

145. VORAGINE, Jacopo de. Legendario di sancti novamente ben stampado<br />

vulgare. Venice: Niccolo and Domenico Sandri, fratelli dal Jesu, 2 Agosto 1518,<br />

€ 27.000<br />

in-4, ff. 344 (segn. 354), 4 n.n.; bella leg. ottocentesca ad imitazione antica, elaborata<br />

decorazione a secco ai piatti, tit. in oro e fregi a secco al dorso a nervi (piccoli restauri alle<br />

estremità delle cerniere, qualche abrasione). Testo impresso su due colonne, car. tondo in rosso<br />

e nero; titolo in grande car. gotico e istruzioni per la consultazione dell’opera impressi in rosso<br />

entro 5 tondi inseriti in bordura a grotteschi; al verso grande “crisma” con croce in negativo<br />

entro grande arabesco su fondo rosso; colophon in grande car. gotico entro bordura e, al verso,<br />

s<strong>il</strong>ogr. tonda con 2 angeli che reggono uno scudo vuoto. La stupenda <strong>il</strong>lustrazione del volume<br />

comprende inoltre: 15 bordure di 4 legni con ritratti in tondo, e grande capolettera<br />

istoriato all’interno; 12 elaborate bordure con vasi e grotteschi, che comprende 5 tondi con<br />

calendario di ogni mese e sue peculiarità impressi in rosso; 56 tondi di diametro 15 cm con<br />

scene della vita dei Santi e Martiri, inscritti in quadrato con fregi agli ang.; un Giudizio<br />

Universale (colorato all’epoca) entro bordura di 4 legni con versi in rosso entro tondi; 5<br />

s<strong>il</strong>ogr. di grandi formati diversi (Assunzione e Natività della Vergine, Adorazione<br />

dell’Eucarestia, Crocefisso della Scuola di S. Giovanni a Venezia, S. Adriano) e un foglio con 6


legni relativi a S. Apollonia; 124 vignette a larghezza di una colonna, raffig. scene della<br />

Bibbia, gran numero di grandi iniziali ornate. Una delle più belle edizioni della raccolta di vite<br />

e leggende dei Santi, composta da Jacopo da Varazze (1230-1298) verso <strong>il</strong> 1266, che conobbe<br />

enorme fama, ed ebbe gran numero di edizioni, anche figurate, tra XV e XVI sec. L’editore si<br />

è curato, oltre che di fornire le istruzioni per la consultazione sul frontesp., di corredare l’opera<br />

di un indice alfabetico, del registro e, fatto assai raro, dell’indicazione degli errori e delle<br />

omissioni nella numerazione delle carte. Rara e ricercata edizione volgare figurata, fedele<br />

ristampa dell’edizione del 1505 degli stessi tipografi; straordinaria per la ricchezza e la<br />

peculiarità dell’<strong>il</strong>lustrazione, nella quale <strong>il</strong> tondo è tema ricorrente. La sua bellezza è<br />

confermata da Essling, che dedica ben 22 pag. di descrizione e riproduz. delle figure.<br />

Bell’esemplare, seppur con alcune bordure lievem. rif<strong>il</strong>ate su 2 lati, strappo restaurato a un f.<br />

ed un alone nel margine inf. dei primi 8 ff. IL CAT. UNICO censisce un solo esempl., presso la<br />

Casanatense, così come un esempl. del 1505, presso la B. Mai di Bergamo. Non in BMC né<br />

Adams. SANDER 7729; ESSLING 689: “magnifique volume, un des plus complets et des plus variés qu’<strong>il</strong><br />

soit possible de voir en fait d’<strong>il</strong>lustration”.<br />

71


72<br />

SCIENZE ESATTE E NATURALI<br />

146. ALBERTI, Gius. Antonio. La pirotechnia o sia trattato dei fuochi d’artificio.<br />

Venezia, Gio. Batt. Recurti, 1749, € 2.750<br />

in-4, pp. VIII, 128, (2), leg. cart. epoca. Prima edizione di questo completo trattato su ogni<br />

specie di fuochi artificiali, corredato di 21 tavole inc. in rame ripieg. f.t. raffig. le varie fasi<br />

della preparazione dei più svariati apparati di fuochi d’artificio. Le tavole sono elegantemente<br />

montate in origine all’esterno di un f.bianco per consentire una più comoda consultazione in<br />

rapporto al testo. L’Alberti (Bologna 1712 - Perugia 1768) fu anche autore di celebri opere<br />

d’architettura (“Istruzioni pratiche per l’ingegnero civ<strong>il</strong>e”) e di r<strong>il</strong>evazione topografica (“Trattato<br />

della misura delle fabbriche”), oltre che inventore di giochi numerici e di prestigio e di molti<br />

strumenti topografici. Opera di notevole importanza ed assai ricercata. Buon esempl. Manca<br />

aRICCARDI, GRAESSE I, 52. DIZ. BIOGR. ITAL. 1, p. 696.<br />

147. ARCHIMEDES. Opera quae<br />

extant. Novis demonstrationibus<br />

Commentariisque <strong>il</strong>lustrata. Per<br />

Davidem Rivaltum a Flurantia...<br />

Operum Catalogus sequenti pagina<br />

habetur. Paris, C. Morell, 1615,<br />

€ 3.500<br />

in-folio, pp. (44), 551 (per errore num.<br />

549), leg. coeva p. perg. rigida con<br />

duplice riquadro a secco sui piatti,<br />

dorso a nervi con tit. ms. calligr. Titolo<br />

in greco e latino, a stampa rossa e nera,<br />

con impresa tipogr. Dedica a Luigi<br />

XIII. Al verso del titolo vi è l’elenco<br />

delle opere contenute nel vol. Illustrato<br />

da un gran numero di diagrammi e<br />

figure s<strong>il</strong>ogr. n.t., testatine e finaletti<br />

ornam. Prima edizione dell’ “opera<br />

omnia” di Archimede curata da David<br />

Rivault, col testo greco e latino, molto ben <strong>il</strong>lustrata e stimata (su di essa, infatti, si basò J.C.<br />

Sturm per fare la prima traduzione, più o meno completa, in tedesco). Rivault (ca. 1571-<br />

1616), letterato francese ed amico di Casaubon e Scaligero, fu precettore di matematica del<br />

giovane Luigi XIII. Le pagine preliminari contengono la Vita di Archimede, una lunga lettera<br />

“Nob<strong>il</strong>ibus Gallis” e vari componimenti in latino e greco in onore di Rivault. Bell’esempl.<br />

genuino, in legatura assai fresca. Anche <strong>il</strong> presente, come tutti gli esemplari passati sul<br />

mercato e quello descritto da Graesse, ha 22 ff. preliminari (segn. a6, e6, i4, o6, tutti segnati<br />

sino al quarto f.); benché, dunque, <strong>il</strong> quaderno “i” risulti composto da 4 ff., l’opera è uscita così<br />

dai torchi ed è sicuramente completa. RICCARDI I, 43, 7.1: «assai rara e ricercata». GRAESSE I,<br />

180. SOTHERAN I, 145: «rare and valuable for the numerous woodcuts».


148. ARTIS AURIFERAE, quam<br />

Chemiam vocant, volumina duo…<br />

Accessit noviter volumen tertium…<br />

Bas<strong>il</strong>eae, typis Conradi<br />

Walkirchi, 1610, € 6.500<br />

3 vol. in un tomo, pp. (16), 405, (23, 4<br />

bb.); 346, (16, 2 bb.); (2), 185, (5); leg.<br />

coeva p. perg. rigida con unghia, tit. ms.<br />

al dorso. Illustrato da 21 straordinarie<br />

s<strong>il</strong>ografie ad alto contenuto ermetico:<br />

una nella prima parte (la celebre “Turba<br />

ph<strong>il</strong>osophorum”) e 20 nella seconda parte,<br />

ad <strong>il</strong>lustrare <strong>il</strong> “Rosarium Ph<strong>il</strong>osophorum”.<br />

Prima edizione completa della terza<br />

parte, importantissima poiché contiene<br />

vari scritti inediti di Raimondo Lullo, di<br />

questa ricchissima raccolta di autori<br />

“classici” (Aristotele, Avicenna, Rosinus,<br />

Merlino, Arnaldo di V<strong>il</strong>lanova, Alberto<br />

Magno, ecc.) ed opere anonime di<br />

alchimia, magia e segreti naturali. È una<br />

delle più rare antologie d’argomento alchemico ed ermetico. Le <strong>il</strong>lustrazioni raffigurano<br />

elaborate allegorie del Re e della Regina, che si uniscono carnalmente, dell’Ermafrodito da loro<br />

generato, del sole e della luna, della putrefazione e sublimazione dell’Anima, fino a giungere<br />

alla dimostrazione della Perfezione. Erano già uscite nel “De Alchimia opuscula complura veterum<br />

ph<strong>il</strong>osophorum…” del 1550; in questa edizione vengono riut<strong>il</strong>izzati i legni dell’ediz. 1593.<br />

Bell’esempl., seppur con usuali uniformi bruniture della carta e margine a destra del primo<br />

titolo rif<strong>il</strong>ato; in circa la metà delle s<strong>il</strong>ografie i sessi e le scene carnali sono parzialmente abrasi,<br />

difetto trascurab<strong>il</strong>e data la qualità dell’esemplare e l’estrema rarità dell’opera. DUVEEN 29-30.<br />

FERGUSON I, 51-2: «This is one of the chief collections of standard alchemical authors». CAILLET n.<br />

477: «Recue<strong>il</strong> rare et important». BIBL. MAGICA CASANATENSE n. 145.<br />

149. BION, Nicolas. L’Usage des Globes celeste et terrestre, et des spheres<br />

suivant les differens systemes du monde. Précedé d’un traité de<br />

Cosmographie… Accompagné des figures necessaires. Sixième edition, revue, &<br />

corrigée. Paris, chez Jacques Guerin et Nyon f<strong>il</strong>s, 1751, € 1.400<br />

in-8, pp. (8), 382, leg. coeva in p. pelle con elementi zoomorfi agli angoli dei piatti (leone e<br />

colomba), fregi oro e tassello granata al dorso (lievi abrasioni). Corredato di 49 tavole f.t.<br />

rappresentanti sfere celesti, tavole astronomiche, mappe dei vari continenti. Pregevole edizione<br />

settecentesca di questo trattato di Nicolas Bion (1652 ca.-1733) sui globi, sulle sfere e sulla<br />

cosmografia che fu pubblicato per la prima volta nel 1699. Notevole la parte sui vari modelli<br />

di sistema, in cui l’autore tratta di quello inventato da Martianus Capella che è “suivi par la<br />

plupart des modernes”, e che adotta anche per le sue spiegazioni teoriche. Opera considerata dal<br />

Lalande come la più chiara di astronomia elementare; l’autore fu costruttore di sfere e<br />

Ingegnere Reale. Buon esemplare. GRAESSE I, 429. HOUZEAU-LANCASTER 9735.<br />

73


74<br />

150. BLOCH, Marcus Elieser. Ichthyologie, ou Histoire générale et particulière<br />

des Poissons. Avec des figures enluminées, dessinées d’après nature. Première<br />

(-Sixième partie). Berlin, chez l’Auteur, Imprimérie Louis Ph. Wegener et G.Hayn,<br />

1785-1788, P. a R.<br />

6 tomi in 3 volumi in-fol. (cm. 49x39), elegante leg. coeva p. pelle, bordura oro sui piatti, dorsi<br />

a nervi ornati in oro e titoli su tasselli rossi e verdi, tagli dor. Illustrati con 216 stupende<br />

tavole di pesci dal vero, incise fuori testo da vari artisti e ab<strong>il</strong>mente dipinte in origine<br />

a mano con fedeli colori e con rialzi in argento. Impresso su carta forte. Famosa<br />

pregiatissima opera di storia naturale dei pesci, la più importante e riuscita di ittiologia.<br />

Prezioso e magnifico esemplare. (Negli anni immediatamente seguenti videro la luce altre sei<br />

parti dell’opera, con altrettante tavole, in continuazione della presente serie). “In the tradition<br />

of the great cabinet naturalists, Bloch developed his collection of specimens from local excursions, contacts<br />

in the marketplace and harbor, and correspondence. As his interest ranged beyond central Europe, he joined<br />

an existing network of scientific-scholarly contacts to inspire him to describe and figure the fishes of the<br />

then known world. In some cases, he accepted sources in lieu of actual specimens, particularly from father<br />

Plumier and Prince Maurits” (E.B. Wells, ‘Bloch’s Allgemeine Naturgeschichte der Fische: A<br />

study’). NISSEN Schöne Fischbücher 23. NISSEN ZBI 416. WOOD 244.<br />

151. BOETHIUS, Severinus.<br />

(Opera varia:) De Arithmetica<br />

libri duo. De Musica libri<br />

quinque. De Geometria libri duo.<br />

(In fine:) Venetiis, per Joannem et<br />

Gregorium de Gregoriis fratres, 8<br />

luglio 1499, € 8.500<br />

in-folio, ff. (2), 71, (1), leg. in p. perg. del<br />

XV sec. (foglio di antifonario con musica<br />

notata ed iniziali in blu e rosso). Testo su<br />

due colonne in car. semigotico, numerose<br />

iniz. s<strong>il</strong>ogr. su fondo nero, grande<br />

impresa tipogr. in fine. Illustrato da una<br />

gran quantità di diagrammi, figure<br />

simboliche e geometriche n.t. Trattasi<br />

della seconda parte, contenente le opere<br />

a carattere scientifico, della “Opera varia”<br />

impressa dai fratelli De Gregoriis (la<br />

prima parte contiene le opere f<strong>il</strong>osofiche).<br />

Come avverte <strong>il</strong> B.M. Cat., i due trattati<br />

“De ph<strong>il</strong>osophiae consolatione libri quinque”<br />

e “De scholarium disciplina liber unus”, i cui<br />

titoli si leggono dopo <strong>il</strong> “De Geometria”,<br />

pur facendo parte di questa raccolta,<br />

erano già stati impressi fin dal 10 febbraio 1497 e vengono catalogati a parte. BMC V, 351.<br />

GOFF B-768. IGI 1817. KLEBS 192.2. H 3352. C 1124 (II).


152. BONAFOUS, Matteo. Histoire Naturelle, agricole et économique du Maïs.<br />

Paris, Huzard, et Turin, Bocca, 1836, € 11.500<br />

in-fol. gr., pp.(2), 181, dedica a H.A.Tessier con ritratto a mezzo busto inc., 20 tavole fuori<br />

testo, delle quali 15 stupende incise a colori e ritoccate a mano (14 firmate Aug. Bo tione-<br />

Rossi pinx. - E.Ta<strong>il</strong>lant sculp. - 1 firmata P.J.Redouté pinx: - H.Legrand sculp.) raffiguranti<br />

differenti qualità di granoturco; cinque tavole inc. in bianco-nero raffig. macchine agricole.<br />

Esemplare su carta grande e forte (550x370 mm.), con bella legatura coeva in cartone rigido<br />

rosso cupo. Matteo Bonafous (1793-1852), di antica famiglia franco-piemontese, fu medico e<br />

naturalista, studioso di settori scientifico-biologici e tecnico-agrari ed in particolare di quello<br />

della maiscoltura. La presente opera sul granoturco, che fece seguito agli studi monografici di<br />

Harasti, Parmentier e Burger, esamina ogni aspetto della sua coltura, origini, varietà, raccolto,<br />

malattie, insetti nocivi, igiene, ecc. Rimase per decenni e per generazioni di agronomi <strong>il</strong> punto<br />

di riferimento più completo ed autorevole sulla coltivazione del mais, e fu molto apprezzata da<br />

Darwin. Bonafous risiedette a lungo a Torino e ivi fu direttore dell’Orto botanico e del giardino<br />

sperimentale dell’Accademia di Agricoltura (Diz. Biogr. Ital., II, 500-501). Magnifico<br />

esemplare di opera impressa con gran cura, certamente in pochi esemplari. “This rare work is<br />

probably the most sumptuous monograph of the 19th century on corn. In it is a counted the history of the<br />

plant and its economic impact as a food crop, as well as a description of the varieties then grown in France.<br />

Only one of the plates is by Redouté... As Stafleu points out, it is the last technical botanical painting by<br />

Redouté” (MacPha<strong>il</strong>). PRITZEL, 966. NISSEN, 198. GREAT FLOWER BOOKS, 51. DE BELDER SALE<br />

1987: “This rare work is the most sumptuous monograph of the 19th century on corn… with the last<br />

technical botanical painting by Redouté…”.<br />

153. BORELLI, Giov. Alfonso. De<br />

Motu Animalium, pars prima<br />

(et secunda). Editio nova<br />

Neapolitana… Napoli, Typis<br />

Felicis Mosca, 1734, € 1.600<br />

in-4, pp.(16), 186, 84), 187-494, (2),<br />

leg. coeva p. perg. In fine vi sono 19<br />

tavole con centinaia di <strong>il</strong>lustrazioni di<br />

carattere scientifico e tecnico relative al<br />

trattato. Stimata edizione (la prima era<br />

apparsa a Roma nel 1680-81) di questo<br />

famoso trattato nel quale i principii<br />

della meccanica vengono applicati per<br />

la prima volta agli animali; <strong>il</strong> punto di<br />

partenza dell’innovativa teoria è la<br />

meccanica di Gall<strong>il</strong>eo. La prima parte<br />

presenta l’analisi della struttura<br />

scheletrica come sistema di leve (tav. I-<br />

X, vol. I), del moto nei vari mezzi<br />

ambientali (corsa, nuoto, volo) e dei<br />

meccanismi della contrazione<br />

muscolare. Il Borelli fornisce la prima<br />

75


76<br />

dimostrazione dell’impossib<strong>il</strong>ità del volo muscolare umano, ed analizzando i movimenti dei pesci,<br />

delinea i primi progetti di battello sottomarino (tabula decimo quarta, vol. I). La seconda parte<br />

investe la sfera «spirituale» per analizzarne i legami con le circostanze organiche. Borelli considera<br />

<strong>il</strong> sistema nervoso come un reticolo di canali tubiformi contenenti un fluido inerte, le cui<br />

ondulazioni trasmettono gli stimoli in senso centripeto e centrifugo. Cristina di Svezia e l’Ordine<br />

degli Scolopi agevolarono la concessione dell’imprimatur al “De motu”, che altrimenti non sarebbe<br />

stata agevole, dato <strong>il</strong> carattere palesemente gal<strong>il</strong>eiano e materialistico dei suoi presupposti.<br />

Esemplare bello e puro, malgrado lievi bruniture della carta e alcune macchie sulla legatura.<br />

154. CARBURI DE CEFFALONIE, Marin. Monument élevé à la gloire de Pierrele-Grand,<br />

ou Relation des Travaux et des Moyens Méchaniques qui ont été<br />

employés pour transporter à Pétersbourg un rocher de trois m<strong>il</strong>lions pesant,<br />

destiné à servir de base à la Statue équestre de cet Empereur, avec un examen<br />

physique et chimique du même rocher. Paris, Nyon et Stoupe, 1777, € 6.000<br />

in-folio gr., pp. 48 elegantemente impresse e 12 tavole incise e ripiegate f.testo; leg. antica<br />

m.pelle rossa, titoli e fregi in oro al dorso. Prima edizione di opera che descrive e <strong>il</strong>lustra<br />

l’invenzione ed <strong>il</strong> primo uso dei cuscinetti a sfera, una sorprendente invenzione<br />

tecnologica applicata per <strong>il</strong> trasporto a traino di un enorme masso del peso di 600 tonnellate<br />

dal Golfo di Finlandia a St. Petersbourg, ove servì di solida base alla statua di Pietro <strong>il</strong> Grande<br />

creata da Falconet su incarico di Caterina di Russia nella capitale. Per <strong>il</strong> trasporto via terra del<br />

masso Carburi (ingegnere di origine Greca attivo in Russia nel secondo settecento) si servì di<br />

ingegnosi meccanismi, argani, leve ed altri, e particolarmente di piccole sfere metalliche<br />

rotolanti su rotaie di legno (l’origine dei cuscinetti a sfera). Esemplare assai bello. BERLIN KAT.<br />

1794. DIBNER, MOVING THE OBELISKS, 48.<br />

155. CASSERIO, Giulio. Tabulae<br />

anatomicae LXXIIX. Omnes novae<br />

nec antehac visae. Daniel BUCRE-<br />

TIUS… XX (tabulae) quae deerant<br />

supplevit& omnium explicationes<br />

addidit. Francofurti, impensis & coelo<br />

Matthaei Meriani, 1632, € 2.500<br />

in-4, pp. 221, leg. p. perg. coeva, tit. ms. al<br />

dorso. Illustrato da frontespizio figurato a<br />

motivo architett. (ben rimarginato con carta<br />

coeva alla battuta del rame) e 108 artistiche<br />

tavole di anatomia, tutte con testo<br />

esplicativo a fronte, magistralmente incise da<br />

Franc. Valesio dai disegni di Odoardo Fialetti,<br />

discepolo di Tiziano. Terza edizione di<br />

quest’opera (prima: 1627), preciso e completo<br />

atlante di anatomia umana, contributo<br />

fondamentale allo sv<strong>il</strong>uppo dell’<strong>il</strong>lustrazione<br />

anatomica. Pur potendo bene stare a sé le


“Tabulae anatomicae” si trovano generalmente unite nelle varie edizioni (1627, 1632, ecc.)<br />

all’opera “De humani corporis fabrica” di Adrian van der Spiegel, curate dal f<strong>il</strong>osofo e medico<br />

prussiano Daniel Rindfleisch (Bucretius). Per la presente edizione <strong>il</strong> Bucretius ne aggiunse altre<br />

20, incise dal team del medesimo artista. ““TThhee TTaabbuullaaee aannaattoommiiccaaee” was to have formed a<br />

complete atlas oh human anatomy…His <strong>il</strong>lustrations…made a vigorous and concrete contribution to the<br />

development of anatomical <strong>il</strong>lustration…Casseri’s <strong>il</strong>lustrations represent the last word, solemn and<br />

authoritative (Dictionary of Scientific Biography III, p. 98-99). Il piacentino Casserio (1552-<br />

1616) fu professore di chirurgia all’università di Padova, ed è celebre anche per aver iniziato lo<br />

studio degli organi vocali e auditivi negli animali domestici. Esempl. in ottimo stato, con le<br />

tavole nitidamente impresse. KRIVATSY 2203 (e 11297-98). CHOULANT-FRANK p. 225 e 228.<br />

GARRISON-MORTON 381 (per l’ediz. 1627). WELLCOME I, 1334, note e 6040.<br />

156. CRESCENZIO, Pietro. Opera d’agricoltura. Ne la qual si contien a che modo<br />

si debbe coltivar la terra, seminare, iserire li alberi, governar gli giardini e li horti:<br />

la proprietà di tutti li frutti, & herbe: la natura di tutti gli animali: & uccelli, come<br />

amplemete ne la tavola p ordie posta li potra vedere…(In fine:) Venegia, per Bernardino<br />

de Viano de Lexona, Vercellese, nell’anno MDXXXVIII, (1538), € 1.200<br />

in-8, ff. 392 n.n., leg. coeva in p. pergamena, titolo ms. al dorso in inchiostro bruno. Titolo<br />

racchiuso da bella bordura s<strong>il</strong>ogr. a grottesche, s<strong>il</strong>ografia a piena pag. raffigurante un<br />

maestro in cattedra e discepoli intenti a scrivere. Una delle prime ediz. ital. di questa fortunata<br />

e celebre opera (1478, 1490, 1495, 1511, 1519). Pregevole edizione dell’opera del Crescenzio<br />

(1230-1321), apparsa manoscritta nel 1305 e pubblicata nel 1471, universalmente stimata<br />

come lo scritto agrario più importante del Medioevo, ricco di notizie di caccia e pesca,<br />

gastronomia ed enologia. Bell’esempl. PALEARI HENSSLER p.209. BING I, 587. BIBLIOTHECA<br />

BACCHICA II, p. 164. BIBLIOTHECA GASTRONOMICA, 409.<br />

157. CRESCENZIO, Pietro. De Agricultura Vulgare. (In fine:) Impressum Venetiis,<br />

s.n. (Giovanni Rosso e Bernardinus Vercellensis?), die sexto mensis Septembris anno<br />

domini MDXI (Venezia, Giov. Rosso e Bernard. Vercellensis, 1511), € 9.000<br />

in-4, ff. 235, (6), caratt. tondo, testo su due colonne, leg. antica m. perg. e ang., tassello con<br />

tit. al dorso, tagli blu. Pregiata ediz. <strong>il</strong>lustrata da splendidi legni: una grande raffigurazione<br />

della giustizia al verso del tit., (tratta da Fatius Cicero Veturius - Synonyma 1507); 36 belle<br />

vignette di soggetto agreste frammezzate al testo; gran numero di iniziali ornate. I legni sono<br />

principalmente tratti dall’edizione veneziana del Capodecasa (1495). Quinta edizione figurata,<br />

assai pregiata e rara, della traduzione volgare dell’opera del Crescenzio, pubblicata nel 1471,<br />

universalmente stimata come lo scritto agrario più importante del Medioevo, ricco di notizie<br />

di caccia e pesca, gastronomia ed enologia. Piero de Crescenzi da Bologna (1233 ca.-1320 ca)<br />

compose i “Libri XII Ruralium Commodorum” in seguito alle insistenze dell’amico Fra Aimerico<br />

G<strong>il</strong>iani da Piacenza, Generale dei Domenicani. L’opera fu completata tra <strong>il</strong> 1304 ed <strong>il</strong> 1309 e<br />

dedicata a Carlo II d’Angiò; la versione italiana venne completata nel 1350 e impressa nel<br />

1478. Ottimo esempl., assai puro (lieviss. aloni, ex-libris Manzoni e Dyson Perrins applicati<br />

sul contropiatto ant.). ESSLING 844. MORTIMER 141. SANDER 2237. CERESOLI 184. SIMON II,<br />

161. SOUHART 121. BMC 203.<br />

77


78<br />

158. DELUC, J. André. Recherches sur les modifications de l’atmosphere. Contenant,<br />

l’histoire Critique du barometre et du thermometre, un traité sur la construction<br />

de ces intrumens, des experiences relative à leurs usages… Geneve, 1772, € 3.000<br />

2 vol. in-4, pp. (4), VIII, 416; XI, (1), 488, (2); leg. coeva mezza pelle e punte, tit. oro e<br />

doppio tass. ai dorsi. Comprende per <strong>il</strong> primo vol. 1 tabella e una tavola, per <strong>il</strong> secondo 6<br />

tavole ripiegate. Prima edizione di questo classico di meteorologia, una delle più importanti<br />

opere del Deluc nella quale sono raccolte le sue maggiori scoperte: <strong>il</strong> massimo punto di densità<br />

dell’acqua e l’igrometro, strumento basato sulle proprietà di espansione dell’avorio.<br />

Bell’esemplare, con le tavole in ottimo stato di conservazione (provenienza: ex-libris Ferrand).<br />

DICT. OF SCIENTIFIC BIOGRAPHY, VOL. 3-4, pp.27/29.<br />

159. DODOENS, Rembert. Frumentorum, leguminum, palustrium et aquat<strong>il</strong>ium<br />

herbarum, ac eorum, quae eo pertinent, historia… additae sunt imagines<br />

vivae… Antuerpiae, ex officina C. Plantini, MDLXVI, (Anversa 1566), € 3.500<br />

in-8, pp. 271, (9), leg. coeva piena perg. rigida, titolo ms. al dorso. Carattere corsivo, greco e<br />

rom.; riccamente <strong>il</strong>lustrato da 84 s<strong>il</strong>ografie di piante, per la maggior parte a piena pagina,<br />

realizzate da Gerard Janssen van Kampen, Cornelis Muller e Arnold Nicolai su disegni di<br />

Pieter van der Bocht; marca al tit. (compasso retto da una mano che esce dalle nuvole con<br />

motto “Labore et constantia”), iniziali istoriate. Precede <strong>il</strong> testo la dedica a “D. Viglio Zuichemo,<br />

S. Bavonis Gandavensis praeposito” datata 1565 e la prefazione dell’autore al lettore. Prima<br />

edizione di questo interessante trattato sui cereali e su varie specie di piante palustri ed<br />

acquatiche realizzato da Dodoens, medico e botanico olandese (1517-1585) che compì<br />

numerosi viaggi in Francia, Ingh<strong>il</strong>terra ed Italia; divenne medico dell’imperatore Massim<strong>il</strong>iano<br />

II (1574) ed in seguito professore a Leida. Raro, censito in sole 5 biblioteche italiane. Buon<br />

esemplare (lievi ingialliture, alone d’umido al margine esterno degli ultimi dieci ff.). Ex-libris<br />

di Maurice V<strong>il</strong>laret. NISSEN 513. GRAESSE II, 416. DAVIES, 136. PRITZEL 2346.<br />

160. EUCLIDE. I quindici libri degli<br />

Elementi di Euclide, di greco tradotti in<br />

lingua thoscana (da Angelo Caiani). Roma,<br />

Antonio Blado, 1545, € 3.000<br />

in-8, pp. 107, (5, le ult. 2 bianche), leg. poster. in<br />

p. perg. antica. Figura di Euclide sul titolo, una<br />

iniz. s<strong>il</strong>ogr., testo in corsivo. Dedica del traduttore<br />

ad Antonio Altoviti. Prima edizione di questa<br />

traduzione in volgare, solo di due anni posteriore a<br />

quella di Niccolò Tartaglia (Venezia, Rossinelli,<br />

1543). Rarissima traduzione in una lingua<br />

moderna del testo di geometria più importante al<br />

mondo, d’uso comune ancor oggi. Questa scienza,<br />

che prima di Euclide era considerata uno degli<br />

aspetti della f<strong>il</strong>osofia, acquista per la prima volta<br />

una propria indipendenza e, grazie anche alle<br />

traduzioni in volgare, maggior diffusione e pratica


applicazione. Bell’esempl., puro e marginoso (antico timbro sul f. di colophon), conservato in<br />

elegante astuccio m. marocch. e tela con tit. oro sul dorso. SMITH pp. 236-7. THOMAS-<br />

STANFORD n. 35. RICCARDI I, 208. BMC 239.<br />

161. EUCLIDES. Elementorum Geometricorum. Lib. XV. Cum expositione<br />

Theonis in priores XIII à Bartholomaeo Veneto latinitate donata, Campani in<br />

omnes, & Hypsiclis Alexandrini in duos postremos. His ajiecta sunt<br />

Phaenomena, Catoptrica & Optica, deinde Protheoria Marini & Data, postremum<br />

vero, opusculum de levi & ponderoso, hactenus non visum, eiusdem autoris. Basle,<br />

Johann Herwagen, 1537 € 11.000<br />

in-folio (305 x 200 mm), pp. (8), 587, impresa tipografica al titolo ed in fine, adorno di<br />

numerose incisioni su legno, diagrammi ed iniziali ornate. Leg. coeva in pelle di scrofa su<br />

assicelle, piatti interamente decorati a secco da triplice ordine di bordure con fiori e ritratti,<br />

fermagli ottocenteschi in ottone. Bell’esemplare dell’importante prima edizione di Bas<strong>il</strong>ea<br />

nella quale si vedono riuniti per la prima volta tutti i testi euclidei; racchiude sia la traduzione<br />

del Campano, esemplata da una traduzione araba, sia quella dello Zamberti tradotta<br />

direttamente dal greco; inoltre l’introduzione di Melantone, che sovente fu censurata.<br />

Quest’edizione comprende le maggiori opere euclidee: gli Elementa, Phaenomena, Catoptrica,<br />

Data, e l’OOppuussccuulluumm DDee lleevvii && ppoonnddeerroossoo,, che appare qui per la prima volta. Non ci è<br />

pervenuta alcuna notizia relativamente ad un trattato euclideo di meccanica, in greco. Secondo<br />

fonti arabe, Euclide avrebbe scritto un trattato relativo al peso. Al momento della<br />

pubblicazione fu consegnato ad Hervagius un frammento del “De levi et Ponderoso”, come<br />

facente parte a tutti gli effetti delle opere euclidee. Nel 1900 Curtze trovò a Dresda <strong>il</strong><br />

manoscritto “Liber Euclidis de gravi et levi et de comparatione corporum ad invecem” e lo pubblicò.<br />

Si tratta della stessa opera espressa in modo differente: spiega con metodi geometrici la caduta<br />

dei corpi in movimento, e costituisce la più precisa esposizione della dinamica aristotelica e del<br />

moto dei corpi. Buon esempl. su carta forte, nella sua preziosa legatura originale, con nota di<br />

possesso datata 1546; lievi aloni, più marcati nel margine sup.; ab<strong>il</strong>e restauro in porzione<br />

bianca del tit., strappo restaurato alle pp. 421-470, che tocca <strong>il</strong> testo; nota di possesso “1546<br />

Ominium rerum Vicissitudo - B.Praun” sulla prima sguardia. THOMAS-STANFORD 9.<br />

162. FAUJAS DE SAINT-FOND, Barthélemi. Recherches sur les volcans éteints<br />

du Vivarais et du Velay. Grenoble et Paris, Cuchet, Nyon, 1778, € 7.500<br />

in-folio, pp. (4), XVIII, (2), 460, bella leg. coeva in vitello biondo marmorizzato, triplice<br />

riquadro di f<strong>il</strong>etti in oro ai piatti, titolo su tassello granata e ricchi fregi in oro al dorso a nervi,<br />

tagli marmor. Prima edizione, <strong>il</strong>lustrata da due vignette incise raffig. <strong>il</strong> Vesuvio e 20 belle<br />

tavole (una delle quali ripiegata) raffig. vedute e reperti archeologici, incise in rame dai disegni<br />

di De Veyrène. Opera di fondamentale importanza per la nascita della vulcanologia. Partendo<br />

da alcune ricerche effettuate nella regione della Languedoc, <strong>il</strong> Faujas elaborò importanti teorie<br />

generale, e diede alle stampe “a great folio work on the ancient volcanoes of Vivarais and Velay<br />

(accounts of other researches were included). This work established once and for all that basalt, a rock<br />

important scientifically because of its distinctive characteristics, its widespread occurrence, and the manner<br />

of its association with other kinds of rock, was the product of volcanic action” (DSB IV, 548). Esempl.<br />

marginoso, fresco e ben legato (lievi aloni di polvere ai primi 2 ff.). HOOVER COLL., 294. WARD<br />

-CAROZZI 779. EN FRANÇAIS DANS LE TEXTE 169.<br />

79


80<br />

163. FONTANA, Carlo. Ut<strong>il</strong>issimo<br />

trattato dell’Acque correnti divisi<br />

in Tre libri... Nel quale si notificano<br />

le Misure, le Esperienze di Esse. I<br />

Giuochi, e Scherzi, li quali per mezzo<br />

dell’Aria, e del Fuoco, vengono<br />

operati dall’Acqua. Con diversii<br />

necessarii ammaestramenti intorno al<br />

modo di fare Condotti, Fistole,<br />

Bottini... Con una esatta notizia di<br />

tutto quello, ch’è stato operato<br />

intorno alla conduttura dell’Acqua di<br />

Bracciano... Roma, Gio. Francesco<br />

Buagni, 1696, € 3.300<br />

in-folio, pp. (16), 196, (12). Leg. coeva p. perg., dorso a nervetti, con tit. manoscritto. Prima<br />

edizione di uno dei più importanti studi d’idraulica ed ingegneria del periodo, <strong>il</strong>lustrato da una<br />

bella serie d’incisioni n.t. che raffigurano condotte d’acqua, apparati scientifici, esperimenti, vasi e<br />

fontane, etc. La seconda parte è dedicata a particolari vasi e fontane da usare nei giardini. La terza<br />

parte descrive i lavori fatti intorno alla conduttura dell’Acqua di Bracciano. Opera dedicata “alla<br />

Sacra, e Real Maestà di Giuseppe Ignazio d’Austria Re’ de romani, & C.”. Fontana (1634-1714),<br />

architetto e allievo del Bernini, diresse numerosi canali e progetti di drenaggio in Italia.<br />

Bell’esemplare, nonostante qualche pagina ingiallita e una traccia di antico timbro abraso al titolo;<br />

completo delle due tavole a doppia pagina f.t., spesso mancanti. FOWLER 123 (senza le 2 tav.<br />

ripieg.). RICCARDI, I, 456-66: “E’ libro raro e molto apprezzato sia dal lato bibliografico per la eleganza<br />

delle tavole, sia dal lato scientifico per quanto riguarda la parte meccanica della condotta delle acque”.<br />

164. FRACANZANI, Antonio. In librum<br />

Hippocratis de Alimento Commentarius.<br />

Venetiis, ex Offic. Marci de Maria Salernitani,<br />

1566, € 3.000<br />

in-4, pp. 94, (2 bb.), leg. coeva cart. Impresa<br />

tipogr. al tit., alcune iniz. s<strong>il</strong>ogr., testo in nitido car.<br />

rom. Prima ed unica edizione di questo<br />

interessante trattatello concernente la dietetica,<br />

ultimo lavoro del Fracanzani publicato in vita,<br />

frutto del ciclo di lezioni di medicina teorica tenute<br />

a Padova. «Dedicato al card. Alessandro Farnese,<br />

l’opuscolo presenta la traduzione latina del testo<br />

ippocratico co redato di un breve commento per ogni<br />

singola frase…, <strong>il</strong> linguaggio fortemente tecnico e la<br />

stringatezza dello st<strong>il</strong>e conferiscono all’opera un carattere<br />

di “prontuario” per medici eseprti, o per studenti già in<br />

possesso delle bas<strong>il</strong>ari nozioni di medicina ippocratica» (Diz. Biogr. Ital.vol. 49, p. 524-5). Il<br />

Francanzani (Vicenza 1506 - Padova 1567) fu <strong>il</strong>lustre medico e professore nelle Università


di Padova e Bologna, autore anche del “De morbo gallico fragmenta”, pubblicato nel 1563 a<br />

Paodva in appaendice all’omonia opera di Gabriele Falloppio. Bellissimo esempl. a pieni<br />

margini, con barbe. NON IN WELLCOME. DURLING 1630. BING 846. BMC 275.<br />

165. GALENUS. De ossibus ad tyrones liber. Ferdinando Balamio siculo<br />

interprete. Ad fidem codicis graeci Augustino Gadaldino emendatus. Patavij, apud Io.<br />

Bapt. de Mart.(inis), 1620, € 1.300<br />

in-16 picc., ff. (34, segn. A-D8, E2), leg. coeva p. perg. Deliziosa e rarissima minuscola<br />

edizione del trattato di Galeno “sulle ossa”, interpretato dal sic<strong>il</strong>iano Ferdinando Balamio ed<br />

esemplato su un codice greco da Agostino Gadaldino, impresso in questa “commodiorem<br />

formam”, come avverte <strong>il</strong> professore d’anatomia e chirurgo Adriano Spigelio nell’introduzione<br />

ai novizi (“tirones”). Grazioso esempl. Edizione non riscontrata nei vari repertori, MANCA A<br />

WELCOME E KRIVATSY.<br />

166. GIATTINI, G. Battista. Physica… Romae, Typis HH. Corbelletti, 1653, € 950<br />

in-4, pp. (8), 649, (i.e. 653, 43; numerosi errori di paginazione tra cui la ripetizione della<br />

numerazione delle pp. 447-448 e 462-463); leg. coeva in p. pergamena, titolo ms. in inchiostro<br />

bruno al dorso. Monogramma della Compagia di Gesù al tit.; iniziali, testatine e finalini s<strong>il</strong>ogr,<br />

alcune figure n.t. Prima edizione dell’opera di Giovanni Battista Giattini, studioso e professore<br />

gesuita di origine palermitana (1600-1672), composta secondo la forma tradizionale del<br />

commento ad Aristotele suddiviso in sedici questioni. L’opera ha finalità metafisico-teologiche<br />

ma con interesse per i temi scientifici allora maggiormente in voga (infinito attuale, vuoto e<br />

indivisib<strong>il</strong>i). Bell’esempl. a pieni margini (lievi gore d’acqua nel margine inferiore delle prime<br />

pagine). DBIT, LIV, pp. 617-619. NARBONE III, 50. RICCARDI I, 602.<br />

167. (GROSIUS, Henningus). Magica, seu mirab<strong>il</strong>ium historiarum de spectris et<br />

apparitionibus spirituum; item, de magicis & diabolicis incantationibus: de<br />

miraculis, oraculis, vaticinijs, divinationibus, praedictionibus, visionibus,<br />

revelationibus… & imposturis malorum daemonum Libri II. Ex… historiarum<br />

scriptoribus d<strong>il</strong>igenter collecti. Islebiae (Eisleben), cura, typis & sumptibus Henningi<br />

Grosij bibl. Lips., 1597, € 2.300<br />

in-4, pp. (16), 478, (32, le prime e le ult. 2 bianche), leg. 700esca in p. perg. rigida, tit. ms.<br />

al dorso. Titolo racchiuso in bordura s<strong>il</strong>ogr. con impresa tipogr. in basso, fregi ed iniz. s<strong>il</strong>ogr.,<br />

car. corsivo, ogni pagina incorniciata da f<strong>il</strong>etto. Prima edizione di questa “raccolta di più di<br />

900 storie ed esempi di prodigi, stregonerie e <strong>il</strong>lusioni diaboliche, estratte dalle opere di scrittori classici e<br />

moderni. Nell’elenco delle fonti che precede <strong>il</strong> testo troviamo, accanto ai nomi di Apuleio, Erodoto,<br />

Apollonio, Cicerone, quelli di demonologi più o meno recenti: Torquemada, gli autori del Malleus<br />

maleficarum, Trithemius, Gr<strong>il</strong>landi, Wier, Bodin, Della Porta ed altri. Nella lettera dedicatoria al duca<br />

di Brunswick e Lüneburg, strenuo persecutore di streghe, H. Grosse (1553-1621), editore e libraio tra i<br />

più attivi del suo tempo in Germania, spiega di aver trovato in una biblioteca <strong>il</strong> manoscritto anonimo…”<br />

(cfr. BIBLIOTHECA LAMIARUM, n. 66, seconda ediz. latina del 1656). Opera estremamente rara<br />

e di notevole interesse. Esempl. puro ed in buono stato (ex-libris ms. sul tit., uniformi<br />

bruniture della carta). CAILLET II, 4787. DORBON 1995 (ediz. 1656). COUMONT, DEMONOLY<br />

AND WITCHCRAFT BIBLIOGRAPHY, G83.1.<br />

81


82<br />

168. GUIGUES, Marc’Antonio. La Sfera geografico-celeste. Roma, per Gio.<br />

Giacomo Komarek, 1700, € 1.300<br />

in-4, pp. [24], 353, [10], leg. coeva p.pelle mouchetée, titolo e ricchi fregi in oro al dorso.<br />

Artistico antiporta allegorico inciso a puntasecca, cap<strong>il</strong>ettera decorati e finalini in<br />

s<strong>il</strong>ografia, varie incisioni astronomiche <strong>il</strong>lustrano <strong>il</strong> testo. Prima edizione italiana,<br />

probab<strong>il</strong>mente tratta dal francese, di dotta opera, che esamina le varie costellazioni dal<br />

punto di vista astronomico, storico e mitologico. Assai rara (non abbiamo reperito notizie<br />

di edizione francese nelle bibliografie specializzate). Bell’esempl. su carta forte,<br />

freschissimo. HAYM IV, 105.5. HOUZEAU & LANCASTER, 9671. RICCARDI II, S. VII., 48: cita<br />

l’opera ma non conosce l’autore.<br />

169. HAHNEMANN, Samuele. Malattie Croniche, loro vera origine, e cura<br />

Omiopatica. Traduzione dal tedesco fatta sull’edizione di Dresda e Lipsia 1828 da<br />

Giuseppe Belluomini. Teramo, Giuseppe Mars<strong>il</strong>i, 1832-37, € 2.500<br />

4 tomi in 5 vol. in-8, pp. 212; 524, (4); 412, (2); 282, da 283 a 594 (per le 2 parti del<br />

tomo IV); broch. edit. con bordura ornam. s<strong>il</strong>ogr. sui piatti, protetti da camicia m. pelle<br />

con tit. oro ed astuccio cart. Prima edizione italiana di quest’opera che analizza a fondo<br />

e descrive molte malattie croniche, indicandone l’eziologia e la cura omeopatica. I tomi II-<br />

IV contengono una quantità di aggiunte dei medici Hartlaub e Trinks sulla stessa materia,<br />

tradotte in italiano dal medico napoletano Giuseppe Mauro. L’autore (1755-1843) fu <strong>il</strong><br />

fondatore dell’omeopatia, le cui teorie erano state espresse nell’ “Organon” pubblicato a<br />

Dresda nel 1810; solo nel 1828-30 uscì l’opera completa delle aggiunte di Hartlaub e<br />

Trinks. Esempl. perfetto, a pieni margini, con barbe, come uscito dai torchi. MANCA A<br />

WELCOME (che registra molte altre opere di quest’autore).<br />

170. HARVEY, W<strong>il</strong>liam - BETTS, John. De<br />

ortu et natura sanguinis London, E.T. for W.<br />

Grantham, 1669, € 5.500<br />

in-8, ff. (20, <strong>il</strong> primo bianco), pp. 325, (1), perfetta<br />

cartonatura originale. L’opera medica di Betts è<br />

particolarmente importante in quanto include <strong>il</strong><br />

saggio di Harvey “Anatomia Thomae Parri annum<br />

centesimum quinquagesimum secundum novem menses<br />

agentis. Cum Gulielmi Harvaei aliorumque adstantium<br />

medicorum regiorum observationibus”, dedicato<br />

all’autopsia del Sig. Thomas Parr, morto nel 1635<br />

alla presunta età di 153 anni. La gran parte dei saggi<br />

di Harvey bruciarono durante <strong>il</strong> grande incendio di<br />

Londra del 1666. I pochi studi sopravvissuti furono<br />

conservati nella collezione di Sir Hans Sloane ed a<br />

partire dal 1754 passarono al British Museum. Per<br />

quanto riguarda “L’Anatomia”, si crede che sia stata<br />

data a Betts dal nipote di Harvey, “Michael”. L’opera


di Betts è dunque estremamente importante, in quanto comprende l’unica opera minore di<br />

Harvey stampata nel XVII secolo. Bell’esempl. genuino a pieni margini con usuali fioriture<br />

della carta. WING B2087. KEYNES (Harvey) n. 49: “This is the only miscellaneous writing by<br />

Harvey that has been discovered to have been printed during the seventeenth century”. KRIVATSY<br />

1177. WELCOME II, 158.<br />

171. JOHANNES DE SANCTO GEMINIANO.<br />

Summa de exemplis ac sim<strong>il</strong>itudinibus rerum,<br />

noviter impressa. Venezia, Giovanni e Gregorio de<br />

Gregoriis, de Florivio, 12 luglio 1499, € 4.300<br />

in-4 (mm 172 x 127), ff. 396, di cui i primi 10 n.n. (vari<br />

errori nella numerazione: saltati i ff. 383 e 384, 386 segnato<br />

come 378), leg. ottocentesca in mezza pelle con tit. e f<strong>il</strong>etti<br />

dorati sul dorso, tagli spruzzati. Impresso in carattere gotico<br />

su 2 colonne di ll. 48, con centinaia di iniziali s<strong>il</strong>ografiche<br />

istoriate, alcuni spazi bianchi con lettere guida, marca tipogr.<br />

a piena pag. in fine. Importante e non comune testo<br />

scientifico di carattere enciclopedico, con osservazioni su<br />

zoologia, mineralogia, anatomia, cibi e vini; edizione tratta<br />

dalla prima rarissima edizione fatta in Italia nel 1497.<br />

Ottimo esemplare, con ampi margini, impresso su carta<br />

forte. HC *7547. KLEBS 562.5. BMC V, 351. GOFF J-431. IGI 5357. VATICANA J-140.<br />

172. LA LANDE, Jerome de. Abrégé d’astronomie. A Paris, chez la veuve Desaint,<br />

rue du Foin S. Jacques, 1774, € 550<br />

in-8, pp. XXXVI, 507, (1), leg. coeva in p. pelle, fregi e tassello arancione al dorso a nervi<br />

(lievi lacune al dorso). Corredato di 16 belle tavole f.t. incise da De la Gardette, fregetto al tit.,<br />

iniziali e testatine istoriate. Prima edizione dell’opera del De La Lande, volta ad un pubblico<br />

più ampio e con fini maggiormente didattici rispetto all’Astronomie, opera di maggior successo<br />

dell’autore. Precede l’opera una lunga prefazione dell’autore. Provenienza: al risguardo ant. ex<br />

libris dei librai V.e Le Jeune & F<strong>il</strong>s (tracce di gore d’acqua nel margine inf. dei primi e degli<br />

ultimi ff.). HOUZEAU-LANCASTER II, 8908.<br />

173. LÉVI, Eliphas. Dogme et Rituel de la haute Magie. Paris, imprimerie Giraudet<br />

et Jouaust, 1854-1856, € 950<br />

2 parti in 1 vol. in-8, pp. 284; (4), 324, leg. coeva in mezza pelle ed angoli, titolo impresso in oro<br />

al dorso. Completo di 10 tavole f.t. (comprese due antiporta) e di numerose fig. n.t. Prima<br />

edizione di questo lavoro molto importante dell’Abbé Constant, che sotto lo pseudonimo di Lévi<br />

Eliphas, fu uno dei più grandi occultisti moderni. E’ imprescindib<strong>il</strong>e fonte per numerose<br />

pubblicazioni successive. Divisa in due parti indipendenti, la prima teorica (Dogma) e la seconda<br />

pratica (Rituale), l’opera si contraddistingue per la concisione e la chiarezza di ogni singola frase,<br />

formulata quasi come un assioma. Esemplare bello e raro. CAILLET I,2571: “oeuvre la plus importante<br />

du plus grand occultiste moderne et qui contient la substance d’innombrables volumes…”. DORBON 1461.<br />

83


84<br />

174. LINNAEUS, Carolus. Oratio de telluris habitab<strong>il</strong>is incremento. Et Andreae<br />

Celsii... Oratio de mutationibus generalioribus quae in superficie corporum<br />

coelestium contingunt. Lugduni Batavorum, apud Cornelium Haak, MCCXLIV<br />

(Leida, 1744), € 950<br />

in-8, pp. (4), 104, leg. coeva in p. pergamena, titolo ms. al dorso (porzione inferiore del dorso<br />

restaurata). Fregetto al tit. e testatine n.t. Prima edizione dell’Oratio sull’incremento delle<br />

terre abitab<strong>il</strong>i ad opera del grande medico e naturalista svedese Linneo (1707-1778), cui si<br />

deve <strong>il</strong> merito di aver fornito una classificazione del mondo vegetale, codificando <strong>il</strong> metodo<br />

della nomenclatura binomia che successivamente sarà applicato anche al mondo animale.<br />

Insieme all’opera del Linneo viene pubblicata nella presente edizione l’Oratio di contenuto<br />

astronomico di Anders Celsius, tenuta ad Upsala <strong>il</strong> “Die XXII junii, anni MDCCXLIII”. (Lieve<br />

brunitura di alcuni ff.). GRAESSE IV, 216. MANCA A HOUZEAU-LANCASTER.<br />

175. LONGO, Giovanni Bernardo. De<br />

cometis disputatio. Neapoli, apud<br />

Horatium Saluianum, 1578, € 3.200<br />

in-4, ff. (4), 32, leg. moderna in mezza pelle<br />

verde, titolo oro al dorso. Impresa al titolo e<br />

iniziali istoriate. Prima edizione del trattato di<br />

astronomia fisica del napoletano Longo (XVI<br />

sec.), allievo di Porta. L’opera è preceduta da una<br />

dedica al marchese Lopez de Mendoza. Rarissimo<br />

in quanto censito in due sole biblioteche italiane<br />

(Genova, Biblioteca Universitaria e Roma,<br />

Biblioteca Vallicelliana). Buon esempl. MANCA<br />

AD ADAMS e STC. RICCARDI, II, 45. CHOIX<br />

D’OLSCHKI n. 7234: “Très rare”. CAT. LIBRI 1836.<br />

176. MAFFEI, Scipione. Arte Magica Annich<strong>il</strong>ita. Libri tre con un’Appendice.<br />

Verona, per Antonio Andreoni, 1754, € 750<br />

in-4, pp.(10), 328, (6), impresa tipogr. sul titolo e vari fregi s<strong>il</strong>ografici, fresca legatura coeva<br />

cartone rustico, titolo ms. al dorso. Prima edizione di un vasto e profondo trattato avverso alla<br />

pratica e alle credenze della magia nei secoli, che fa seguito e ampia molto <strong>il</strong> precedente libello<br />

del Maffei stesso “Dell’Arte magica d<strong>il</strong>eguata e dell’Arte magica distrutta” che uscì nel 1750 in<br />

polemica contro <strong>il</strong> Tartarotti per mostrare la vanità di quella pseudoscienza. Scipione Maffei<br />

(Verona 1675-1755) fu d’ingegno versat<strong>il</strong>e, si occupò di varie discipline, col proposito di<br />

combattere pregiudizi e prepotenze dottrinarie altrui. La sua fama è particolarmente dovuta alla<br />

sua opera di rinnovamento del teatro italiano. Fu autore della famosa tragedia Merope,<br />

rappresentata a Modena nel 1713. Volume impresso con gran cura su carta forte e grande,<br />

perfettamente conservato. RENDA OPERTI, p.682-684. BIBLIOTECA MAGICA CASANATENSE, n.781.


177. MARINONI, Giovanni Jacopo de. De Astronomica Specula Domestica et<br />

Organico Apparatu Astronomico libri duo. Viennae Austriae, excudebat<br />

Leopoldus Joannes Kaliwoda, MDCCXLV, (Vienna, 1745), € 20.000<br />

in-folio, pp. (24+2 ff. bianchi inseriti prima dell’antiporta e dopo <strong>il</strong> tit.), 210, (2), leg. coeva<br />

in p. pergamena, tassello granata per titolo al dorso. Illustrato da 43 tavole f.t. ripiegate, 17<br />

figure n.t. (di cui 8 a piena pagina), una piantina di Vienna al tit. sorretta da due putti,<br />

un’antiporta ideata dal Bertoli e incisa da Sedelmajir, una iniziale istoriata, <strong>il</strong> tutto inciso in<br />

rame; titolo impresso in inchiostro rosso e nero, dedica a Maria Teresa d’Austria. Esemplare<br />

prezioso arricchito da 2 ff. di cui quello inserito dopo <strong>il</strong> tit. riporta una nota autografa di<br />

dedica dell’autore al “Viro excellentissimo Alexandro Zeno Divi Marci Equiti & Procuratori. In<br />

perenne obsequii & grati animi argomentum. Auctor M(arinoni)”. Prima edizione dell’opera del<br />

Marinoni (1676-1755), matematico ed astronomo alla Corte Imperiale d’Austria. A Vienna,<br />

nella propria casa e a proprie spese, costruì un osservatorio astronomico: vengono descritti e<br />

<strong>il</strong>lustrati i vari strumenti, quadranti mob<strong>il</strong>i e fissi, micrometri, telescopi, <strong>il</strong> pendolo di Graham<br />

(l’intera sezione VIII è dedicata agli orologi a pendolo); viene inoltre indicata con precisione la<br />

collocazione di detti strumenti rispetto agli spiragli e alle finestre dell’edificio. Gli strumenti<br />

furono lasciati dal Marinoni all’imperatrice Maria Teresa che ne fece donazione all’Osservatorio<br />

dell’Università di Vienna; molti di questi strumenti sono ora conservati all’Osservatorio “Hohe<br />

Warte”. “In 1755...in connection with a general reform of the University of Vienna, the Hapsburgs<br />

decided to establish a great central astronomical observatory. Its basic equipment was to be the instruments<br />

of the late imperial mathematician and geodetic survey, J.J. de Marinoni, who had made his house, on a<br />

relatively favorable site at the edge of Vienna, into an astronomical observatory.” (D.S.B., VI, p. 233).<br />

Ottimo esemplare a grandi margini impreziosito da dedica autografa dell’autore, e da un gran<br />

numero di correzioni autografe, che seguono quasi integralmente l’Errata a stampa posta<br />

in fine. I procuratori di San Marco si occupavano della amministrazione dei beni di proprietà<br />

e della tutela della chiesa di San Marco; fino alla caduta della Repubblica di Venezia (1797)<br />

costituivano una delle più importanti magistrature dello stato: Alessandro Zeno fece<br />

ridecorare da Ant. Pellegrini, Jacopo Guaranà e A. Stazio la Ca’ Zen, vicino ai Frari, secondo<br />

<strong>il</strong> gusto della corte di Francia, presso la quale era stato ambasciatore. BOFFITO, p. 129 & PLATE<br />

81. POGGENDORFF, II, 53. RICCARDI, II, 119: “Bellissima ediz.”. TURNER, EARLY SCIENTIFIC<br />

INSTRUMENTS. EUROPE 1400-1800, p. 223: “a remarkable collection of equipment”.<br />

85


86<br />

178. MASSA. Examen de venae sectione et sanguinis missione: in febribus ex<br />

humorum putredine ortis, ac in aliis praeter naturam affectibus … Venetiis, ad<br />

insigne stellae Jordani Z<strong>il</strong>etti, 1568, € 3.700<br />

in-4, pp. (8), 51, perfetto cart. rustico. Impresa tipogr. della stella al tit.; iniziali ornate.<br />

Dedica dell’editore al medico bolognese Lattanzio Ferro. La seconda parte dell’opera espone<br />

40 metodi da osservare in altrettandi casi “in sanguinis missione per sectam venam”. Prima<br />

edizione di questa importante e poco nota opera del medico Niccolo Massa (1489-1569)<br />

professore a Venezia ed autore di un importante trattato sulla sif<strong>il</strong>ide, pubblicato nel 1527.<br />

Scoprì un’anomalia cardiaca relativa al setto cardiaco, che mise in dubbio le asserzioni di<br />

Galeno, ed influenzò in qualche modo la teoria di Harvey sulla circolazione del sangue.<br />

Esempl. perfetto di libretto assai raro. E.T. MCMULLEN, New insights on W.Harvey’s<br />

discoveries: “Harvey’s method ut<strong>il</strong>ized anomalies, of which there are at least three types: recognized,<br />

retrorecognized, and reasoned. An example of a recognized anomaly is the absence of pa sages through the<br />

heart’s septum. By publishing this discovery in 1536, Niccolo Massa cast doubts on some of the physiology<br />

of Galen. His physiology was the received view leading up to Harvey’s time” DURLING 2987.<br />

WELLCOME, SOLO ON-LINE 14296034. STC 424. NON IN ADAMS.<br />

179. NARDI, Giovanni. Lactis physica analisys. (In fine:) Florentiae, typis Petri<br />

Nestij, 1634, € 7.500<br />

in-4, pp. (16, compr. frontesp. inc.), 342, (18), leg. coeva p. perg. floscia, titolo ms. al dorso,<br />

tagli rossi. Magnifico titolo magistralmente inciso da Stefano Della Bella (monogramma<br />

in basso a destra) raffig. <strong>il</strong> dio Esclapio che nella radura di un bosco celebra un sacrificio alla<br />

Natura (cfr. DE VESME n. 907). Prima edizione di opera straordinariamente rara,<br />

probab<strong>il</strong>mente <strong>il</strong> primo trattato sul latte e suoi derivati. Il Nardi fu grande medico ed eclettico<br />

letterato toscano, autore di opere di vario argomento, tra le quali anche <strong>il</strong> “De igne subte raneo”.


Solo 2 esemplari in Italia, 1 in Germania e 6 in Gran Bretagna (quello della Wellcome privo<br />

del frontesp. inciso). Esempl. molto bello, a grandi margini. MANCA AL CAT. VINCIANA e<br />

MICHEL-MICHEL; SCONOSCIUTA A BING. BMC, XVII SEC. 608. KRIVATSY 8263. PALEARI 1634.<br />

180. NICOLAI, Nicola Maria. Sull’ut<strong>il</strong>ità delle scienze applicate alla pratica.<br />

Prolusione di Niccola M. Nicolai presidente dell’Accademia de’Lincei, letta <strong>il</strong> dì 11<br />

Giugno 1827. Roma, pei tipi di Vincenzo Poggioli, 1827, € 280<br />

in-folio, pp. 25, (1), leg. cartonato. Interessante discorso, letto nel 1827, di uno dei Presidenti<br />

dell’Accademia dei Lincei, Nicola Maria Nicolai, sull’ut<strong>il</strong>ità delle scienze applicate.<br />

L’Accademia dei Lincei fu fondata nel 1603 da Federico Cesi e da altri <strong>il</strong>lustri personaggi della<br />

cultura del XVII sec.; i membri della Società scientifica, in qualità di discepoli della natura, si<br />

proponevano <strong>il</strong> fine di ammirarne i portenti e ricavarne le cause, non a caso era stata scelta<br />

quale simbolo dell’Accademia, la lince, animale a cui si attribuiva una vista acutissima. Lievi<br />

aloni d’umido ai bordi. NON RISCONTRATO NEI PRINCIPALI REPERTORI CONSULTATI<br />

181. PESSUTI, Gioacchino. Descrizione, maneggio ed usi del teodolito,<br />

istrumento più di qualunque altro sicuro, spedito ed universale per tutte quasi le<br />

occorrenze di un ingegnere. Roma, Stamp. Giov. Zempel, 1794, € 600<br />

in-8, pp. 139, leg. moderna in pergamena, titolo ms. al dorso. Con una tavola inc. in rame<br />

ripieg. f.t. di Giuliano Venturini “fabbricatore di strumenti matem. In Roma” raffigurante lo<br />

strumento “destinato a misurar le lunghezze, le larghezze, le distanze, le altezze e le profondità; e si<br />

componeva d’un cerchio orizzontale e d’un mezzo cerchio verticale…; stentò, più d’altri strumenti, ad<br />

accoppiarsi al telescopio…”. Ne fu probab<strong>il</strong>e inventore l’inglese Leonardo Digges (cfr. Boffito, Gli<br />

strumenti della scienza, p. 85). Esempl. freshissimo, a pieni margini. MANCA A RICCARDI.<br />

182. PICO DELLA MIRANDOLA, Giovanfrancesco. Libro detto Strega o delle<br />

Illusioni del Demonio. (In fine, recto f. 55:) Impresso in Bologna p. Maestro<br />

Geronimo de Beneditti, M.D.XXIIII (1524), € 9.000<br />

in-4, ff. 55, (1), leg. seicentesca in p. pergamena rigida. Titolo entro bordura s<strong>il</strong>ografica con<br />

quattro putti con viticci, grande impresa tipografica figurata al recto dell’ultimo f. Prima<br />

edizione italiana, a cura di Leandro degli Alberti, di questa importante opera sulla<br />

stregoneria di Giovanfrancesco (Mirandola 1469-1533, nipote del celebre Giovanni Pico della<br />

Mirandola) apparsa in latino l’anno precedente presso <strong>il</strong> medesimo stampatore. All’origine di<br />

questo trattato, scritto sotto forma di dialogo, vi è l’intenzione di Pico di ratificare le numerose<br />

condanne al rogo eseguite tra <strong>il</strong> 1522 e <strong>il</strong> 1523 nel suo principato, tra le reazioni vivaci e<br />

minacciose dei sudditi. Convintosi dei reali poteri delle streghe, dopo aver partecipato ai loro<br />

interrogatori ed esaminato gli atti dei processi, scrive <strong>il</strong> dialogo tra <strong>il</strong> marzo e l’apr<strong>il</strong>e 1523 (lo<br />

pubblica nello stesso anno con <strong>il</strong> titolo di “Dialogus in tres libros diuisus: titulus est Strix, siue De<br />

ludificatione daemonum…”). Ai ff. 35v e 36r compare anche un’allusione alla scoperta<br />

dell’America. Primo testo italiano sulla teoria della stregoneria, importante, per la connessione<br />

87


88<br />

che l’autore individua tra antica e nuova superstizione. Rarissimo, censito in 2 sole biblioteche<br />

italiane: Biblioteca Oliveriana - Pesaro; Biblioteca Casanatense - Roma (incompleto). Buon<br />

esempl. (piccole macchie nel margine esterno dei ff. 3v, 4r e v, 5r, 35r e 39r). ADAMS II, P-<br />

1160. STC 515. SANDER II, 5688. BIBL. LAMIARUM N. 34 (non cita la presente traduzione).<br />

BIBL. MAGICA CASANATENSE n.974. COUMONT, DEMONOLOGY, P37.3<br />

183. PROCLO. La sfera di Proclo<br />

liceo. Tradotta da Maestro Egnatio<br />

Danti…Con le annotazioni, & con l’Uso<br />

della Sfera del medesimo. In Fiorenza,<br />

nella Stamperia de’ Giunti, MDLXXIII<br />

(1573), € 3.600<br />

2 parti in 1 vol. in-4, pp. (8), 55, (1 bianca);<br />

33, (3), leg. coeva in piena perg., titolo<br />

manoscritto al dorso. Frontespizi con<br />

vignette s<strong>il</strong>ografiche raffiguranti una sfera<br />

terrestre alle armi dei Medici con alla base la<br />

scritta greca “Kosmos”, in ricordo del nome del<br />

Granduca Cosimo, per la prima opera e una<br />

sfera arm<strong>il</strong>lare per la seconda; numerose<br />

belle figure nel testo ed iniziali istoriate.<br />

Precedono “La sfera di Proclo” una dedica del<br />

traduttore a Isabella de’ Medici e una “Vita”<br />

di Proclo; l’”Uso della Sfera” è invece dedicato<br />

al Marchese di Castiglione Diomede della<br />

Cornia. Prima edizione della seconda<br />

traduzione in italiano del trattato del f<strong>il</strong>osofo<br />

neoplatonico e matematico constantinopolitano Proclo (c. 410- 485). La traduzione venne<br />

curata da Egazio Danti (frate domenicano, noto al secolo come Pellegrino Rinaldi, 1536-<br />

1586), celebre matematico ed astronomo della corte medicea e papale. In occasione della<br />

seconda traduzione italiana dell’opera di Proclo (la prima era apparsa nel 1556 a cura di Tito<br />

Giovanni Ganzarini) i Giunti pubblicarono, insieme al trattato in 15 libri dello studioso greco,<br />

l’editio princeps dell’”Uso della Sfera” dello stesso Danti, in cui si spiega come si costruisce la<br />

sfera arm<strong>il</strong>lare e come ut<strong>il</strong>izzarla per conoscere l’ora e la latitudine in cui si possono trovare le<br />

stelle. Buon esempl. (lievi fioriture al ti. e ai primi ff.; nota di possesso manoscritta al titolo).<br />

CAMERINI II, 22. ADAMS P-2137. STC 541. HOUZEAU-LANCASTER 430 cita anche una edizione<br />

della traduzione del Danti del 1571, di cui non si è trovato riscontro.<br />

184. ROBBIO, Giovanni. Dizionario istorico ragionato delle gemme, delle<br />

pietre, e de’ minerali. Coll’introduzione di varie osservazioni, e dell’origine di dette<br />

gemme e pietre. Secondo l’opinione di autori più classici, e moderni. Napoli, Tip.<br />

Angelo Coda, 1824, € 1.700


2 vol. in-16, pp. 606 (numeraz. continuata), elegante leg. romantica in m. marocch., tit. e ricchi<br />

fregi oro ai dorsi. Prima edizione di opera importante e rara per la materie che affronta, tutte<br />

affini tra loro: petrografia, mineralogia, cristallografia, metallurgia e gemmologia. L’autore ha<br />

raccolto le conoscenze dagli autori moderni e classici, anche da coloro che hanno raccontato di<br />

“pietre favolose” e dei loro magici poteri ed ha organizzato <strong>il</strong> tutto in forma di dizionario, per una<br />

più fac<strong>il</strong>e reperib<strong>il</strong>ità delle notizie stesse; inoltre ha arricchito <strong>il</strong> testo con curiosità, notizie<br />

recenti, descrizione di applicazioni ed ut<strong>il</strong>izzo, ad esempio dei metalli, nei più vari settori.<br />

Ottimo esempl. (con qualche lieve ingiallitura). NON RISCONTRATO IN ALCUN REPERTORIO.<br />

185. ROUHAULT, Pierre Simon. Trattato del Rouhault sulle ferite al capo<br />

versione dal franzese di Giuseppe Giacinto Buzani torinese… aggiuntavi dal<br />

traduttore un’iconologica sposizione. In Torino, nella Stamperia Reale, 1773,<br />

€ 1.100<br />

in-8, pp. XIX, (1), 175, (1), leg. in cartonato rustico coevo. Marca editoriale in rame al titolo<br />

e a p. 127, vignette in rame come testatine; tre grandi tavole incise in rame raffiguranti<br />

strumenti chirurgici. Importante trattato sulla chirugia da traumi al cranio, tradotto<br />

dall’edizione originale francese pubblicata a Torino nel 1720 e composta dal Rouhault (fl.<br />

1720-1743), chirurgo di Vittorio Amedeo e professore di chirurgia all’Università di Torino. La<br />

traduzione italiana si deve al torinese Giuseppe Giacinto Buzani, membro del Collegio di<br />

Chirurgia nella Regia Università di Torino, autore anche dell’ “Esposizione iconologica degli<br />

strumenti per trapanare <strong>il</strong> cranio”, aggiunto di seguito al trattato del Rouhault che, invece,<br />

tratta dei colpi senza frattura e con frattura e dei modi per porvi rimedio. Ottimo esempl.<br />

WELLCOME IV, P. 564. LECLERC 525.<br />

186. SAIA, Nonnio Marcello. Ragionamenti sopra la celeste sfera in lingua<br />

italiana comune. Con uno breve tractato dela compositione della sfera<br />

materiale. Parisiis, veneunt apud Franciscum Bartholomaeum sub scuto Veneto. (In<br />

fine: Lutetiae: excudebat Robertus Masselin, e regione Collegij Montis acuti, ad<br />

insigne Palmae, 4. Nonas Octobris, MDLII), (Parigi 1552), € 2.900<br />

in-8, ff. 68 n.n., elegante leg. 800sca in p. pelle bordeaux, f<strong>il</strong>etti a secco ai piatti, fregi vegetali<br />

angolari, tit. e ferri oro al dorso. Numerose figure in legno n.t., interessanti varie<br />

raffigurazioni astronomiche e della sfera, una delle quali sul titolo. Prima edizione di questo<br />

dotto trattato sulla sfera celeste basato sul sistema tolemaico, realizzato dal Saia, celebre<br />

astronomo e matematico salernitano attivo alla corte di Enrico III, e dedicato a Margherita,<br />

duchessa di Berry. Estremamente raro (censito in sole 4 biblioteche italiane: 2 fiorentine, 1<br />

esempl. a Roma e 1 a Udine). Ottimo esempl. (provenienza: Duhem; Harrison D. Horblit,<br />

Friedlaender copy). RICCARDI II, 410. OLSCHKI, CHOIX 3870: “Rare”. STC FR. 390. NON IN<br />

ADAMS E HOUZEAU LANCASTER.<br />

187. SAVIGNY, Jules Cesar. Histoire naturelle et mythologique de l’ibis…Ornée<br />

de six planches gravées par Bouquet, d’après les dessins de H.J. Redouté et<br />

Barraband. Paris, Allais, libraire, quai des Augustins, n. 39, 1805, € 1.300<br />

89


90<br />

in-8, pp. XIII, (1), 224, leg. cartonato rustico coevo. Vignetta al tit., corredato da 6<br />

importanti tavole f.t., raffiguranti l’ibis bianco, quello nero, <strong>il</strong> cranio e le zampe dell’uccello<br />

e alcuni disegni tratti da geroglifici, che furono ideate da H.J. Redouté e Barraband, due tra i<br />

più grandi <strong>il</strong>lustratori di storia naturale del principio del XIX secolo; trasposte in rame da<br />

Bouquet. Prima edizione sulla storia mitologica e ornitologica dell’ibis ad opera del<br />

naturalista francese Savigny (1777-1851), che approfondì i due aspetti in modo parallelo, con<br />

particolare attenzione ai miti e ai culti legati all’uccello nell’antico Egitto. Buon esempl.<br />

(tracce di acidità in alcune carte). NISSEN, VOGELBÜCHER 819. LAROUSSE VI, 215-216.<br />

188. SPONTONI, Ciro.<br />

La Metoposcopia overo<br />

c o m m e n s u r a t i o n e<br />

delle linee della fronte.<br />

Aggiuntovi una breve e<br />

nuova Fisionomia, un<br />

Trattato dei nei & un<br />

‘altro (sic) dell’Indole<br />

della persona, con molte<br />

curiosità. In Venetia e<br />

Verona, per Andrea<br />

Rossi, 1672, € 800<br />

in-16, pp. 150, leg. cartone<br />

muto coevo. Illustrato da<br />

45 raffigurazioni s<strong>il</strong>ografiche<br />

n.t. con volti in<br />

cui sono evidenziate le linee<br />

della fronte, e una figura femmin<strong>il</strong>e a p. pagina (p. 131). Interessante e rara opera stampata<br />

per la prima volta nel 1626 sull’interpretazione a fini divinatori delle linee della fronte.<br />

Spontoni (ca. 1552-ca. 1610), storico e poeta bolognese, fu segretario del Senato di Bologna<br />

(1600-1610) e governatore di Rovigo. Comprende un trattato sui nei ed uno sull’indole delle<br />

persone. CAILLET 10327. CAT. VINCIANA 2262-2263 (altre ediz.). GRAESSE VI, 473.<br />

189. STADIUS, Joannes. Ephemerides secundum Antwerpiae longitudinem, ab<br />

anno 1554 usque ad annum 1606. Iam recens ab auctore auctae; adiecto quoque<br />

canone sinuum, vel semissium rectarum... Coloniae Agrippinae (Colonia), apud<br />

haeredes A. Birckmanni, 1581, € 1.500<br />

in-4, ff. (2), 60, (20); (336, segn. A-Z4, Aa-Zz4, Aaa-Zzz4, Aaaa-Pppp4; sono 14 ff. per<br />

ciascun anno); leg. post. m.perg. Marca tip. sul tit. generale; figura variata dell’eclissi<br />

lunare all’inizio di ciascun anno considerato. Opera postuma del grande scienziato e<br />

matematico (Anversa 1527-Parigi 1579), la quale abbraccia gli anni 1554-1577, completa<br />

così (benché <strong>il</strong> titolo preannunci effemeridi fino al 1606), già apparsa varie volte, ma sempre<br />

con un numero di effemeridi inferiore. Di queste tavole astronomiche (che si basano su quelle


“Pruteniche”, a loro volta consecutive alle “Alfonsine” fatte comp<strong>il</strong>are dal re di Castiglia Alfonso<br />

X nel secolo XIII) si servì, tra gli altri, anche Tycho Brahe per i suoi calcoli e studi astronomici.<br />

Le effemeridi sono tabelle con una serie di numeri o descrizioni della posizione degli astri in<br />

cielo o genericamente dell’aspetto di tutto <strong>il</strong> cielo stellato, con notizie dei diversi fenomeni<br />

celesti che si possono osservare in ciascun anno; esse costituivano indispensab<strong>il</strong>e strumento di<br />

lavoro per ogni matematico, astronomo, astrologo e futurologo. La prima parte contiene <strong>il</strong><br />

commento del nostro autore alla “Iatromathematica” (<strong>il</strong> connubio, cioè, tra la medicina e la<br />

matematica) di Ermete Trismegisto e presenta svariate figure schematiche. Esempl. genuino e<br />

marginoso (pur uniformem. brunito e con un timbro di bibliot. sul tit.). MANCA A RICCARDI<br />

ED AI REPERTORI GENERALI CONSULTATI. STC., GERMAN BOKS, 828.<br />

190. TAISNIER, Jean. De annuli<br />

sphaerici fabrica & vsu, libri<br />

tres geometrici, omnibus<br />

mathematices asseclis non<br />

minus vt<strong>il</strong>es iucundi atque,<br />

necessarij. Antverpiae, in Aedibus<br />

Ioannis Richardi, anno 1560,<br />

€ 2.300<br />

in-4, ff. 27 (i.e. 26: ripetuto f. 24),<br />

(3, manca ultimo bianco), segn. A-<br />

H4, leg. antica in cartone rustico, tit.<br />

manoscritto al dorso. Al titolo<br />

grande impresa dello stampatore<br />

raffigurante l’allegoria della fortuna;<br />

numerose iniziali istoriate e varie<br />

figure s<strong>il</strong>ografiche n.t. di strumenti<br />

per la misurazione delle distanze e i<br />

vari casi in cui si possono ut<strong>il</strong>izzare.<br />

Seconda edizione, la prima era<br />

apparsa nel 1550, dell’opera dell’<strong>il</strong>lustre matematico (nato nel 1509), fisico, f<strong>il</strong>osofo e<br />

musicista. Taisnier prese parte alla spedizione di Carlo V a Tunisi, insegnò matematica a<br />

Palermo, Roma e Ferrara e negli ultimi anni di vita fu maestro di musica presso l’arcivescovato<br />

di Colonia. Scrisse anche altre importanti opere concernenti la geometria ed <strong>il</strong> magnetismo.<br />

Interessante trattato, diviso in tre libri, sulle techniche di misurazione; in fine tavola delle<br />

latitudini della città. Buon esempl. a pieni marg. (ex-libris Fumach). ADAMS T-68. GRAESSE<br />

VII, 22. STC 655 (prima ediz.). HOUZEAU-LANCASTER 2546. THORNDIKE PP. 580-588.<br />

191. TARGIONI TOZZETTI, Ottaviano. Dizionario botanico italiano che<br />

comprende i nomi volgari italiani, specialmente toscani, e vernacoli delle piante<br />

raccolti da diversi autori…col corrispondente latino linneano. Parte prima (e seconda).<br />

Firenze, Gugl. Piatti, 1809, € 550<br />

2 vol. in-8, pp. XVI, 195; 124; broch. orig. muta. Dedica a Gaetano Savi, professore<br />

91


92<br />

nell’Università di Pisa. Prima edizione di opera importante e molto ut<strong>il</strong>e. “Queste due parti<br />

volgare latina, e latina volgare, anche separate, sono comode, la prima per quelli, i quali poco conoscendo<br />

i nomi linneani, e solo i volgari, potranno imparare <strong>il</strong> botanico; e sarà ut<strong>il</strong>e la seconda per i botanici i<br />

quali volessero sapere i nomi volgari…” (dall’avviso ai lettori). L’autore (Firenze 1755-1829) fu<br />

noto botanico, professore nell’Università della città natale. Esempl. puro, a pieni margini.<br />

NON IN NISSEN. PRITZEL 9109.<br />

192. TOSI, Domenico. Dialoghi. Parte prima (unica pubblicata) nella quale si<br />

discorre della figura della Terra. Del modo di difendere le campagne, e le città dalle<br />

inondazioni de’ fiumi. Del modo di conservare <strong>il</strong> grano, e tutte le altre biade; ed del<br />

modo d’insegnare a’ mutoli l’uso della favella. Firenze, Stamp. Paperiniana, 1762,<br />

€ 750<br />

in-4, pp. VIII, 96, leg. coeva p. perg. rigida. Impresa tipogr. sul tit., testatine, fregi ed iniz.<br />

s<strong>il</strong>ogr. Con una tavola ripieg. f.t. con 9 diagrammi s<strong>il</strong>ogr. Prima edizione di opera assai<br />

interessante per la varietà degli argomenti scientifici che affonta nei tre “Dialoghi” enunciati<br />

nel titolo ed esaurientemente esposti nella prefazione. Tra essi acquista particolare interesse,<br />

anche locale, <strong>il</strong> secondo dialogo che affronta l’antico e ricorrente problema dell’inondazione di<br />

campagne e città da parte dei fiumi, segnatamente Firenze, di cui si occupa l’intero cap.<br />

secondo (pp. 43-86); e notevole curiosità desta <strong>il</strong> cap. secondo del terzo dialogo che si propone<br />

d’insegnare ai sordomuti a comprendere e farsi comprendere attraverso <strong>il</strong> mimo e “parlar colle<br />

dita”. Ottimo esempl. RICCARDI I, 547.<br />

193. TRINCI, Cosimo. L’ agricoltore sperimentato che insegna la maniera piu<br />

sicura di coltivare e condurre fino alla perfezione le piante piu necessarie e<br />

ut<strong>il</strong>i... (Legato con:) Trattato de’ castagni… Lucca, per Salvatore e Giandom.<br />

Marescandoli, (MDCCXXXVIII) 1738, € 950<br />

2 opere in 1 vol. in-8, pp. 32, 445, (3); 56, leg. coeva p. perg. floscia, titolo ms. in inchiostro<br />

al dorso a nervi. Seconda presunta edizione (prima Lucca 1726) dell’importante trattato sulla<br />

coltivazione ed innesti di diverse piante (viti, uve, vini, gelsi, ulivi, fichi, pere, agrumi…).<br />

L’opera di Cosimo Trinci, basata sull’esperienza diretta dell’autore, venne edita diverse volte e<br />

pubblicata insieme ad altri lavori; la presente edizione è legata insieme al trattato sui castagni<br />

sempre del Trinci. Rarissima edizione (censita in una sola biblioteca italiana alla Provinciale di<br />

Avellino); ottimo esempl. GAMBA 2478.<br />

194. TRISSINO, Alvise. Problematum medicinalium ex sententia Galeni libri<br />

sex posthumi. Patauii, apud Franciscum Bolzetam, 1629, € 290<br />

in-8, pp. (14), 212, (26), leg. coeva in p. perg., tit. manoscritto al dorso (piatti con mancanze,<br />

cuffie rotte). Pregevole edizione (prima 1546) di questo trattato, importante fonte per risolvere<br />

e comprendere passaggi difficoltosi o contradditori di Galeno. Trissino (1519-1544) fu<br />

professore e f<strong>il</strong>osofo; morì a soli 25 anni a causa della sua vita dissoluta. GRAESSE VII, 200<br />

(prima ediz. 1546). WELLCOME 6356. STC XVII SECOLO 920. KRIVASTY 11971.


195. VALENTI SERINI, Francesco. Dei funghi sospetti e velenosi del territorio<br />

senese. Torino, Lit. Giordana e Salussolia, 1868, € 1.750<br />

in-4 obl. (mm 250x355), pp. XX, 35, bella leg. edit. in mezza tela e carta con cornice floreale e<br />

tit. in inchiostro ai piatti, entro astuccio. Con 56 belle tavole a colori in litografia. Edizione<br />

originale di questo interessante trattato micologico impresso a cura dell’Accademia di Medicina<br />

di Torino per i sottoscrittori in 113 esemplari. Francesco Valenti Serini (V<strong>il</strong>la a Sesta, Siena 1795<br />

- Siena 1872), fu <strong>il</strong>lustre botanico e autore di un celebre erbario di muschi e licheni. Nell’ultima<br />

fase della sua vita si occupò esclusivamente dello studio dei funghi, pubblicando <strong>il</strong> Catalogo dei<br />

Funghi Mangerecci, Sospetti e Velenosi... ossia Myceologia-Igienico-Toxicologica Popolare (1864) e del<br />

presente volume. Ottimo esemplare con perfetta colorazione. NISSEN 2034. PRITZEL 9660.<br />

196. VALLISNIERI, Antonio. Nuove<br />

osservazioni, ed esperienze intorno<br />

all’ovaja scoperta ne’ vermi tondi<br />

dell’uomo, e de’ vitelli…(Legato con:)<br />

Esperienze, ed osservazioni intorno<br />

all’origine, sv<strong>il</strong>uppi, e costumi di varj insetti,<br />

con altre spettanti alla naturale, e medica<br />

storia…Padova, Stamp. del Seminario,<br />

appresso Gio. Manfrè, 1713, € 1.800<br />

2 opere in un vol. in-4, pp. (16), 184; (12), 232;<br />

leg. coeva p. perg., tit. ms. al dorso. Con<br />

complessive 15 tavole inc. in rame f.t. (10 nella<br />

prima opera e 5 nella seconda; secondo Sabia<br />

dovrebbero essere rispettivamente 3 e 12). Prima<br />

edizione di entrambe le opere, delle quali <strong>il</strong> Sabia (Opere di A. Vallisneri, nn. 97 e 98)<br />

afferma: «(la prima) è un importante saggio sulla parassitologia, con interessanti osservazioni sui vermi<br />

esistenti nel corpo umano: Vallisneri continua la descrizione delle varie sue scoperte intorno alle uova di<br />

vermi che alloggiano nel tubo gastroenterico di animali. Parla di un nuovo liquore da schizzare dentro i<br />

vasi corporei, per rintracciarne le varie diramazioni. Cita la storia di una fanciulla nata senza cranio e<br />

con un pezzo di carne al posto del cervello. (Nella seconda) l’autore tratta della mosca dei rosai, e lancia<br />

un’idea nuova sulla divisione generale degli insetti, sul loro modo di nascere. Parla della nascita della<br />

pulce, dall’uovo ai suoi sv<strong>il</strong>uppi. Parla dei vermi delle pecore, dei montoni, delle capre, dei daini e dei<br />

cervi, e alla fine tratta dell’estro dei buoi e traccia l’anatomia dello struzzo». Lo stesso Sabia ci fa<br />

sapere che “questa edizione vallisneriana (delle “Nuove osservazioni, ed esperienze”) fu esaurita alla<br />

vendita, per cui fu ristampata nel 1726 con la Giunta di lettere medico-fisiche. Importante<br />

assieme di due opere scientifiche del grande medico e naturalista reggiano (1661-1730).<br />

Ottimo esempl. CAT. VINCIANA n. 1770.<br />

197. VESALIUS, Andrea. De Humani Corporis Fabrica, libri septem, cum<br />

Indice rerum et verborum memo-rab<strong>il</strong>ium locuplentissimo. Venetiis,<br />

Franciscum Senensem, 1568, € 15.000<br />

in-folio, ff.(6), pp.510, ff.(23) d’Index. Legatura antica in piena pergamena floscia, titolo<br />

93


94<br />

manoscritto lungo <strong>il</strong> dorso. Terza edizione in-folio di questo celebre testo anatomico,<br />

fondamentale per le conoscenze scientifiche della medicina moderna (prima ediz. 1543,<br />

seconda 1555), <strong>il</strong>llustrata da 171 stupende s<strong>il</strong>ografie, delle quali 27 sono a piena pagina,<br />

uguali ma lievemente ridotte di dimensioni rispetto a quelle di J.Criegher che appaiono nelle<br />

prime due. Vesalio era a Venezia nel 1564 ed in quell’occasione pare che definisse l’accordo<br />

editoriale con Fr. Senese per l’uscita della presente edizione. Esemplare bello e grande di<br />

margini. Printing and the mind of man, n.71: “The birth of modern anatomy. A complete anatomical<br />

and physiological study of every part of human body. The history of anatomy is divided into two periods:<br />

pre-Vesalian and post-Vesalian”. CHOULANT, ANATOMIC ILLUSTRATIONS, p.182. CUSHING,<br />

A.VESALIUS BIO-BIBLIOGRAPHY, pp.92-93


GALILEO E LA COMETA DEL 1618<br />

Nel secondo decennio del Seicento si concentrarono le più sconvolgenti scoperte astronomiche:<br />

l’osservazione telescopica dei r<strong>il</strong>ievi lunari, delle macchie solari e dei satelliti di Giove, così<br />

come <strong>il</strong> concomitante conflitto sui sistemi del mondo, portarono un profondo turbamento<br />

nella cultura europea; Gal<strong>il</strong>eo fu <strong>il</strong> protagonista di queste innovazioni e venne<br />

drammaticamente coinvolto nella condanna ecclesiastica delle teorie copernicane promulgata<br />

nel 1616. L’apparizione nel 1618 di una grandiosa cometa, un fenomeno straordinario che<br />

parve agli studiosi come spunto per un decisivo cimento per convalidare o invalidare la nuova<br />

teoria dell’universo. Nel contesto del dibattito scientifico e dottrinale cruciale di allora,<br />

vertente sul sistema copernicano, la grande cometa offriva agli astronomi (fossero essi<br />

anticopernicani o copernicani) la speranza di poter individuare, in quel peculiare fenomeno,<br />

degli indizi che potessero essere assunti a sostegno della tesi dell’immob<strong>il</strong>ità della terra o della<br />

sua mob<strong>il</strong>ità. Non meno r<strong>il</strong>evante era, d’altro verso, <strong>il</strong> dibattito quanto alla collocazione e alla<br />

natura delle comete. Il Grassi durante una lettura al Collegio Romano portò un attacco<br />

indiretto a Gal<strong>il</strong>eo, pubblicando subito <strong>il</strong> De tribus cometis anni MDCXVIII disputatio<br />

astronomica. Mario Guiducci, facendosi portavoce di Gal<strong>il</strong>eo, pubblicò a Firenze nel giugno del<br />

1619 <strong>il</strong> Discorso delle comete, che contestava le affermazioni del Grassi, <strong>il</strong> quale subito intuì che<br />

l’opera era suggerita da Gal<strong>il</strong>eo, e rispose, sotto pseudonimo, con la Libra astronomica ac<br />

ph<strong>il</strong>osophica. Guiducci si affrettò ad una risposta provvisoria in una Le tera aperta al proprio<br />

insegnante al Collegio Romano, Tarquinio Galluzzi nella quale si giustifica dell’imputationi dategli<br />

da Lotario Sarsi (1620), mentre lo stesso Gal<strong>il</strong>eo, resosi conto che era in gioco la propria<br />

reputazione, completava <strong>il</strong> capolavoro polemico Il Saggiatore (1623). Nel frattempo, G.B.<br />

Stelluti pubblicava nel 1622 lo Scandaglio sopra la Libra astronomica et f<strong>il</strong>osofica, in cui criticava<br />

punto per punto le confutazioni del Grassi. Si presentano qui le edizioni originali delle varie<br />

tappe di questa diatriba, unitamente alla rara prima critica del Dialogo.<br />

GRASSI, Orazio De tribus cometis anni<br />

MDCXVIII disputatio astronomica publice<br />

habita in Collegio Romano Societatis Iesu ab<br />

vno ex patribus eiusdem Societatis. Romae, ex<br />

typographia Iacobi Mascardi, 1619, € 24.000<br />

in-4, pp. 15, (1), leg. in mezza pergamena, carta<br />

marmorizzata ai piatti. Vignetta al tit. con<br />

monogramma IHS, iniziali s<strong>il</strong>ogr, una tavola<br />

ripiegata con raffigurazione delle costellazioni.<br />

Edizione originale di questo trattato, apparso<br />

anonimo, ma opera del padre gesuita Orazio Grassi<br />

(1583-1645), in cui, seguendo le opinioni di Ticho<br />

Brahe (1546-1601), stab<strong>il</strong>isce che la cometa apparsa<br />

nel 1618 fu di origine celeste. Ottimo esempl. di<br />

rarissima edizione, censita in tre biblioteche italiane<br />

(nessun esempl. a Firenze), e mai apparsa in asta negli ultimi 30 anni.. CINTI 62. CARLI-FAVARO<br />

79. RICCARDI 628 (2). Manca alle collezioni HONEYMAN E MACCLESFIELD.<br />

95


96<br />

GUIDUCCI, Mario Discorso delle comete<br />

fatto da lui nell’Accademia Fiorentina nel suo<br />

medesimo Consolato. Firenze, Stamperia di<br />

Pietro Cecconelli alle Stelle Medicee, 1619,<br />

€ 25.000<br />

in-4 piccolo, pp. (4), 54, leg. moderna in marocchino<br />

blu con larga bordura ai piatti e stemma in oro. Con<br />

impresa delle “stelle medicee” al titolo e 2<br />

diagrammi s<strong>il</strong>ogr. n.t. Prima edizione del Discorso<br />

del Guiducci (1585-1646, celebre allievo di Gal<strong>il</strong>eo,<br />

membro dell’Accademia della Crusca e di quella<br />

fiorentina) comunemente attribuito a Gal<strong>il</strong>eo o almeno<br />

in gran parte a lui, poichè vi si <strong>il</strong>lustra <strong>il</strong> suo pensiero<br />

riguardo le comete, in risposta al “De tribus Cometis” di<br />

Orazio Grassi (1618). L’opera tratta della consistenza<br />

e del moto delle comete e delle proprietà del<br />

telescopio, sempre in opposizione alle teorie tichoniane<br />

dei Padri del Collegio Romano e si inserisce in una<br />

delle più grandi dispute della storia della scienza, cominciata proprio con l’opera di Grassi del<br />

1619. Ottimo esempl. rinfrescato con cura. CARLI-FAVARO, 17. CINTI, 63. HONEYMAN COLL.<br />

IV, 1571. RICCARDI I, 629. GAMBA p. 176.<br />

GRASSI, Orazio Libra astronomica ac ph<strong>il</strong>osophica qua Gal<strong>il</strong>aei Gal<strong>il</strong>aei<br />

opiniones de cometis a Mario Guiduccio in Florentina Accademia expositae, atque in<br />

lucem nuper editae, examinantur a Lothario Sarsi Sigensano. Perusiae, ex Typographia<br />

Marci Naccarini, 1619, € 20.000<br />

in-4, pp. 72, leg. moderna mezza pergamena, carta decorata ai piatti. Bella vignetta al tit.<br />

con la cometa nella costellazione della Libra e<br />

alcune piccole s<strong>il</strong>ografie nel testo. Edizione originale<br />

di questo opuscolo, apparso sotto lo pseudonimo di<br />

Lotario Sarsi, che contiene la replica del Grassi al<br />

“Discorso delle Comete” di Mario Guiducci. Il Grassi,<br />

professore di matematica al Collegio Romano,<br />

incorporò i commenti di Scheiner insieme alle sue<br />

personali osservazioni scientifiche e a forti attacchi<br />

personali al Gal<strong>il</strong>eo. Suddivisa in tre sezioni l’opera è<br />

fondamentalmente un attacco alle teorie gal<strong>il</strong>eiane e<br />

copernicane. La risposta del Guiducci apparve nel<br />

1620 in una “Lettera al Galluzzi”, mentre quella di<br />

Gal<strong>il</strong>eo giunse con “Il Saggiatore” nel 1623. Edizione<br />

assai rara (censita in sole due biblioteche italiane).<br />

Ottimo esempl., quasi immune dalle consuete<br />

arrossature. CARLI-FAVARO, 81. GIUNTI, 64.<br />

HONEYMAN COLL. IV, 1539. LALANDE, p. 173.<br />

RICCARDI I, “Raro opuscolo”. CINTI, 64.


GUIDUCCI, Mario. Lettera al molto Rev.<br />

P. Tarquinio Galluzzi... nella quale si<br />

giustifica dell’imputationi dategli da Lotario<br />

Sarsi Sigensano nella Libra astronomica, e<br />

f<strong>il</strong>osofica. Firenze, Pignoni 1620, € 14.500<br />

in-4, ff. 10 n.n., leg. mod. in mezzo marocchino e<br />

carta decorata ai piatti. Marca al tit. (nave con<br />

motto “Vult et potest”), iniziali e testatine s<strong>il</strong>ogr.,<br />

carattere corsivo. Prima edizione di questa<br />

risposta del Guiducci al Grassi realizzata sotto<br />

forma di epistola al Galluzzi (1573-1649), padre<br />

gesuita e professore di arte oratoria al Collegio<br />

romano. Ottimo esempl. (con lievi fioriture della<br />

carta) di questo rarissimo libello, censito in sole due<br />

biblioteche italiane e mai apparso in asta negli<br />

ultimi 30 anni.. CARLI-FAVARO 82. RICCARDI I, 646.<br />

GAMBA 573, note. MANCA A CINTI, Manca alle<br />

collezioni HONEYMAN E MACCLESFIELD eHORBLIT.<br />

STELLUTI, Giov. Battista. Scandaglio sopra la Libra astronomica et f<strong>il</strong>osofica<br />

di Lothario Sarsi nella controversia delle comete e particolarmente delle tre<br />

ultimamente vedute l’anno 1618. Terni, T. Guerrieri, 1622, € 15.500<br />

in-4 picc., pp. (4), 86, f.1 d’errata, legatura in pergamena antica. Al tit. s<strong>il</strong>ografia allegorica<br />

raffig. una mano che con un compasso misura una b<strong>il</strong>ancia. Dedica dell’editore a Mario<br />

Guiducci, in car. corsivo; testo in car. tondo. Prima ed unica edizione di uno dei più rari libri<br />

di Gal<strong>il</strong>eiana, importante tassello di una delle più controverse polemiche della storia della<br />

scienza. La pubblicazione dell’opera di Stelluti incoraggiò Gal<strong>il</strong>eo ad intervenire in prima<br />

persona con <strong>il</strong> celebre Saggiatore (1623). Si conosce assai poco a proposito di Giovanni Battista<br />

Stelluti, avvocato di Fabriano, fratello del più noto Francesco, tra i fondatori dell’Accademia<br />

dei Lincei, amico di Gal<strong>il</strong>eo ed autore di varie opere<br />

scientifiche. Molti riferimenti allo Scandaglio<br />

ricorrono però nelle lettere di Francesco a Gal<strong>il</strong>eo.<br />

Lo Scandaglio fu pubblicato a Terni, presso un<br />

editore di poca importanza, in pochi esemplari, ed<br />

è di insigne rarità: <strong>il</strong> Cinti non ne conobbe<br />

l’esistenza, Riccardi non ebbe la possib<strong>il</strong>ità di<br />

vederne alcun esemplare. Esempl. perfetto,<br />

freschissimo con grandi margini. “The work deserves<br />

to be considered as an independent contribution to the<br />

controversy of the comet, of an importance second only to<br />

those of Grassi and Gal<strong>il</strong>eo. If anyone ever decides to do<br />

a thorough study of the controversy, Stelluti’s work w<strong>il</strong>l<br />

repay a deta<strong>il</strong>ed examination.” (Noel M. SWERDLOW).<br />

CARLI-FAVARO 89. RICCARDI II,477. MANCA A<br />

CINTI, HONEYMAN E HORBLIT.<br />

97


98<br />

GALILEI, Gal<strong>il</strong>eo Il Saggiatore. Nel quale con b<strong>il</strong>ancia esquisita e giusta si<br />

ponderano le cose contenute nella libra astronomica e f<strong>il</strong>osofica di Lotario Sarsi<br />

Sigensano. In Roma, Appresso Giacomo Mascardi, 1623, € 25.000<br />

in-4, ff. (7), pp. 236, buona leg. 700esca in pergamena, tassello al dorso. Frontesp.<br />

architettonico e ritratto, entrambi incisi dal V<strong>il</strong>lamena. Le incisioni nel testo <strong>il</strong>lustrano gli<br />

anelli di Saturno, Marte in congiunzione e le fasi di Venere. Probab<strong>il</strong>mente queste sono le<br />

prime <strong>il</strong>lustrazioni pubblicate su questi soggetti. Prima edizione, prima tiratura (per via<br />

dell’Errata a p. 236), di quello che è stato definito <strong>il</strong> “capolavoro della prosa scientifica italiana”,<br />

scritto con st<strong>il</strong>e raffinato ed accessib<strong>il</strong>e. Fu un manifesto intellettuale, che esprimeva non solo<br />

<strong>il</strong> pensiero di G. ma anche le idee innovatrici del gruppo romano di intellettuali che si<br />

raccoglieva nell’Accademia dei Lincei di F. Cesi. G. era entrato in polemica fin dal 1619 con <strong>il</strong><br />

Grassi. La stampa dell’opera fu irta di difficoltà: Maffeo Barberini divenne papa col nome di<br />

Urbano VIII, cosicchè <strong>il</strong> libro dovette essere urgentemente ridedicato a lui. G. era a Firenze, e<br />

quindi non poté supervisionare le correzioni, per cui la prima tiratura ha solo 16 errori. (Ci<br />

sono altre due tirature, con errata differenti, fino a 137 errori elencati). Secondo <strong>il</strong> Bagnoli<br />

(Gal<strong>il</strong>eo courtier) furono stampate meno di 400 copie. Bell’esemplare con buoni margini. CARLI-<br />

FAVARO P.59. CINTI N.132 (e 73). GAMBA 474. RICCARDI I, 1511.<br />

BEAUREGARD, Claude. Dubitationes in<br />

Dialogum Gal<strong>il</strong>aei Gal<strong>il</strong>aei Lyncei in<br />

Gymnasio Pisano mathematici supraordinarij.<br />

Autore Claudio Berigardo … Ubi notatur<br />

Simplicii vel praevaricatio vel simplicitas…<br />

ad terrae immob<strong>il</strong>itatem probandam…<br />

Florentiae, Petrus Nestus, 1632, € 20.000<br />

in-4 piccolo, pp. 68, (4, ultimo f. bianco), leg.<br />

moderna in marocchino blu, i piatti adorni di larga<br />

bordura e stemma centrale in oro. Prima ed unica<br />

edizione della prima critica al DDiiaallooggoo, pubblicato<br />

pochi mesi prima. Scritta a Pisa nel Giugno del 1632,<br />

è opera di grande importanza, che darà origine al<br />

dibattito che porterà alla messa all’Indice della pietra<br />

m<strong>il</strong>iare gal<strong>il</strong>eiana. Il Beauregard (Moulins 1578 -<br />

Padova 1663), professore di f<strong>il</strong>osofia a Pisa,<br />

contrappone alle dottrine gal<strong>il</strong>eiane i dati della<br />

dottrina tradizionale: ritenendo che Gal<strong>il</strong>eo non abbia<br />

fornito prove sufficienti della rotazione della Terra,<br />

discute del moto, della pluralità dei mondi, e delle maree, attribuendole correttamente al moto<br />

della luna attorno alla terra; presenta anche alcune dimostrazioni geometriche del movimento<br />

del sole. Bell’esemplare, con antico timbro di biblioteca privata al frontesp. ed insignificanti<br />

arrossature, di edizione poco conosciuta e molto rara; censita in sole due biblioteche italiane;<br />

mancante alle COLL. HONEYMAN eMACCLESFIELD, sconosciuta a RICCARDI, e mai apparso in<br />

asta negli ultimi 30 anni. DSB I, p. 12-14: “B., who must have known Gal<strong>il</strong>eo personally, always<br />

praised him, but remained firmly convinced of the earth’s immob<strong>il</strong>ity”. CINTI 90. CARLI-FAVARO<br />

129.SCHUMANN Cat. n.25: “the ‘opening gun’ in the campaign against Gal<strong>il</strong>eo’s Dialogi”.


STORIA<br />

198. Sic<strong>il</strong>ia - APRILE, Francesco. Della cronologia universale della Sic<strong>il</strong>ia libri tre.<br />

Palermo, Gaspare Bayona, 1725, € 1.300<br />

in-4, pp. XXIV (mancano II-III, probab<strong>il</strong>m. bb.), 808, leg. coeva p. perg., tit. ms. al dorso.<br />

Testo su due colonne; dedica al Principe Eugenio di Savoia da parte di Vincenzo Apr<strong>il</strong>e, fratello<br />

dell’a. Prima edizione, postuma, di quest’opera “divisa in due parti; l’una abbraccia la storia<br />

profana de’ primi abitatori di Sic<strong>il</strong>ia sino all’anno 1700; l’altra contiene la cronologia sacra in due libri,<br />

che l’autore poté condurre sino all’846” (Mira I, 45). Fr. Apr<strong>il</strong>e (Caltagirone 1659 - 1723), della<br />

Compagnia di Gesù, fu uomo erudito e versatissimo nella storia patria; all’origine ed alle<br />

antichità della propria città natale, Caltagirone, sulla quale poco fino ad allora era stato<br />

pubblicato, l’autore dedica l’intero terzo libro (pp. 399-439). NARBONE I, 178. LOZZI 5017,<br />

note. DE BACKER-SOMMERVOGEL I, 479.<br />

199. BARDI, Girolamo. Vittoria navale ottenuta dalla Republica venetiana<br />

contra Othone, figliuolo di Federigo primo imperadore; per la restitutione di<br />

Alessandro Terzo, Pontefice Massimo… Venezia, appresso Francesco Z<strong>il</strong>etti,<br />

MDLXXXIIII (1584), € 1.200<br />

in-4, pp. (16, di cui le ultime 2 bianche), 188 (i.e. 154), (2 bianche), leg. coeva in p.<br />

pergamena floscia, titolo ms al dorso (piccoli lavori di tarlo). Impresa edit. al tit., iniziali<br />

ornate. Prima edizione della cronaca del Bardi, monaco camaldolese, scrittore di opere<br />

storiche-cronachistiche tra cui si ricorda la Chronologia Universale (Firenze 1544-1594).<br />

L’opera, dedicata al doge di Venezia Niccolò da Ponte, prende spunto dalla necessità di<br />

rinnovare, in seguito ad un incendio, la Sala del Maggior Consiglio dove erano state dipinte,<br />

da grandi maestri tra cui <strong>il</strong> Bellini, le più grandi imprese della Repubblica tra cui appunto la<br />

Vittoria Navale. Il Bardi si propone pertranto l’obbiettivo “ra cogliendo insieme diverse cose da me<br />

in varii tempi..osservate [di giungere] alla verità di questo nob<strong>il</strong>issimo fatto”. Ottimo esempl., fresco<br />

e marginoso. STC 71. MANCA AD ADAMS e GRAESSE.<br />

200. BOISSEVIN, Louis. Portraits des Rois de France. Avec un sommaire discours<br />

contenant les principales actions de leur regne, leurs naissances, mariages, decez, et<br />

autres remarques curieuses, depuis Pharamond, jusques au Roy Louis XIIII. Paris,<br />

chez Louis Boissevin, s.d. (1660 ca.), € 950<br />

in-4, leg. del tempo p. pelle screziata, dorso a nervi con tit. e ricchi fregi oro. Il volume si<br />

compone di un titolo inc. racchiuso da bordura ornam. e da una suite di 65 bellissimi<br />

ritratti all’acquaforte in ovale dei re francesi, nel basso di ogni tavola é <strong>il</strong> testo che narra di<br />

ciascun re nascita, matrimonio, principali gesta, morte ed altre curiosità; <strong>il</strong> tutto<br />

magistralmente inciso al bulino da L. Boissevin, incisore ed editore francese, vissuto verso la<br />

metà del XVII secolo. Incisioni assai fresche. Esempl. a pieni margini. LE BLANC I, 417.<br />

99


100<br />

201. Roma - BOSIO A. e ARINGHI P. Roma Subterranea novissima. In qua post<br />

Antonium Bosium antesignanum, Io. Severanum, et celebres alios scriptores antiqua<br />

christianorum coemeteria, tituli, monumenta, epitaphia, inscriptiones, ac nob<strong>il</strong>iora<br />

Sanctorum Sepulchra sex libros distincta <strong>il</strong>lustrantur.. Opera et studio Pauli Aringhi<br />

Romani... Roma, Vitalis Mascardi, 1651, € 4.200<br />

2 vol. in-folio, bella e solida legatura coeva in mezza pergamena e punte, duplici tasselli<br />

granata e verdone ai dorsi. Vol. I: occhietto, frontesp. fig. inc., titolo in rosso e nero con grande<br />

vignetta, 7 ff. nn., 626 pp., 15 ff. nn., una tavola su doppio f. fuori testo e 91 <strong>il</strong>lustrazioni a<br />

piena pagina n.t. Vol. II: occhietto, frontisp. fig. inc., titolo in rosso e nero con grande<br />

vignetta, 3 ff. nn., 718 pp., 12 ff. nn., 7 tavole f.t., 125 <strong>il</strong>lustrazioni a piena pagina n.t.; oltre<br />

a facsim<strong>il</strong>i di iscrizioni, testate, iniziali e finalini. Prima traduzione latina a cura di Paolo<br />

Aringhi dell’opera importantissima e fondamentale sull’ archeologia cristiana, dovuta alle<br />

ricerche di A. Bosio. Edizioni precedenti, meno estese e sontuose, apparvero nel 1632 e 1650.<br />

Esemplare di grande bellezza e pregio di questa monumentale opera che rappresenta l’origine<br />

dell’archeologia e iconografia cristiana di Roma, a tutt’oggi insuperata. Offre le prime ed<br />

estese notizie e <strong>il</strong>lustrazioni sulle catacombe, cimiteri cristiani, sarcofaghi e mosaici esplorati<br />

dal Bosio nel sottosuolo della città. BERLIN CAT., 1859. OLSCHKI, CHOIX, 16509-10.<br />

CICOGNARA 3585. VINCIANA 4451: “Opera di grande importanza frutto di studi profondi ed esatti,<br />

che meritò al suo autore <strong>il</strong> nome di fondatore dell’ archeologia cristiana”<br />

202. BROWN, Thomas. Miscellanea Aulica: or a collection of State-Treatises<br />

never before publish’d. Containing… London, Printed for F. Hartley, 1702,<br />

€ 700<br />

in-8, pp. (16), 175, (1), 161-440; leg. coeva p. pelle, piatti con riquadro in pelle più chiara,<br />

tit. oro al dorso a 5 nervi (ab<strong>il</strong>mente restaurato). Miscellanea di una quindicina di documenti<br />

inglesi, saggi e lettere, di vari autori raccolti dal Brown, riguardanti la storia, l’economia e<br />

soprattutto le relazioni tra varie nazioni, in particolare Germani, Scozia, Irlanda ed Ingh<strong>il</strong>terra.<br />

Tra essi segnaliamo in particolare i seguneti: “A description of Germany: its government, manner of<br />

assembling diets…; Letters from his Majesty King Charles II and the Duke of York in their ex<strong>il</strong>e…; A<br />

brief Enquiry into Leagues and Alliances…; The ancient method and usage of duels before the King;<br />

Several curious papers relating to Scotland and Ireland; A discourse upon the Union of England and<br />

Scotland; A proposal of several Officers and other gentlemen…for an Union of the Kingdom with<br />

England; The King’s propriety in the Sea Lands and Salt-shoars”. Interessante e non comune. NON<br />

RISCONTRATO NEI VARI REPERTORI.<br />

203. M<strong>il</strong>ano - CALCO, Tristano. Historiae Patriae libri viginti. - Residua (libri<br />

XXI-XXII, et alia). Mediolani, apud heredes Melch. Malatestae, 1627 (e per i<br />

“Residua”: apud Io.-Bapt. & Iulium-Caes. fratres Malatestas, 1644), € 2.400<br />

2 opere in un vol. in-4, entrambi in leg. coeva p. perg. con tit. ms. ai dorsi. - I) ff. (27, compr.<br />

antip.), pp. 471, (9). Magnifico antiporta con figure allegoriche e, sul tit., grande stemma<br />

di M<strong>il</strong>ano, entrambi dis. da G.B. Crespi, detto <strong>il</strong> Cerano, ed inc. in rame da Ces. Bassano; fregi<br />

ed iniz. s<strong>il</strong>ogr. Prima edizione. La “Historia” va dalle origini di M<strong>il</strong>ano al 1313. - II) Residua.<br />

E Bibliotheca…Lucii Hadriani Cottae nunc primo prodeunt in lucem, studio et opera Ioannis<br />

Petri Puricelli…Pp. (44), 120, (2). Marca tip. inc. sul tit., fregi ed iniz. s<strong>il</strong>ogr. Prima edizione,


postuma. Oltre gli “Historiae Patriae libri<br />

XXI et XXII”, che proseguono la storia di<br />

M<strong>il</strong>ano fino al 1323, vi sono contenuti le<br />

“Nuptiae Mediolanensium Ducum” (per le<br />

nozze del duca Gian Galeazzo con Isabella<br />

d’Aragona), le “Nuptiae Mediolanensium et<br />

Estensium Principum” (per <strong>il</strong> matrimonio di<br />

Lodovico <strong>il</strong> Moro e Beatrice d’Este e quello<br />

tra <strong>il</strong> fratello di quest’ultima, Alfonso, ed<br />

Anna Sforza, nipote del Moro) ed infine le<br />

“Nuptiae Augustae” (in occasione delle nozze<br />

di Bianca Maria Sforza, nipote di Lod. <strong>il</strong><br />

Moro, con Massim<strong>il</strong>iano d’Asburgo). -<br />

Preziosissimo assieme di questa fondamentale<br />

opera storica che, rimasta<br />

interrotta per la morte dell’autore nel 1515,<br />

fu continuata da Gius. Ripamonti, <strong>il</strong> quale,<br />

riprendendo la narrazione dal 1313, la<br />

condusse fino al 1558. Di grande interesse<br />

sono anche le tre “Nuptiae” che narrano, con<br />

dovizia di particolari, i viaggi degli sposi, le<br />

splendide feste e lo sfarzo delle celebrazioni.<br />

L’autore (nato a M<strong>il</strong>ano intorno alla metà<br />

del XV sec. ed ivi morto nel 1515) fu<br />

grande storico e f<strong>il</strong>ologo, fac<strong>il</strong>itato nel suo lavoro dal fatto di aver lavorato per anni nella<br />

cancelleria segreta m<strong>il</strong>anese e per aver assolto all’incarico di riordinare i fondi documentari e<br />

librari della biblioteca ducale del castello di Pavia. Esempl. magnifico, protetto da robusta<br />

camicia m. pelle ed ang. con tit. e fregi oro al dorso ed astuccio cart. D.B. IT., 16, pp. 537-<br />

541. STC., XVII SEC., 220. ARGELATI I, p. II, 426. PREDARI 126. CAT. MENEGHINA 943. CAT.<br />

HOEPLI 580. LOZZI 2610, note.<br />

204. Como - CANTÙ, Cesare. Storia della città e della diocesi di Como. Edizione<br />

riveduta ed ampliata. Firenze, Le Monnier, 1856, € 650<br />

2 vol. in-8, pp. (4), VIII, 461; (4), 447, (1), bella leg. romantica m. pelle con tit. e fregi oro ai<br />

dorsi, fregio a secco al centro dei piatti. Edizione ampliata e migliorata rispetto alla prima del<br />

1829, con una nuova prefazione dell’autore. Esempl. molto bello (con lievissime usuali<br />

ingialliture della carta). LOZZI 1294: «Questa edizione...vale assai più della prima». ANDREANI 100.<br />

205. Lombardia - CAPSONI, Giovanni. Sul clima della Bassa Lombardia. Ricerche<br />

politico-medico-statistiche. M<strong>il</strong>ano, Giusti, 1839, € 300<br />

in-8, pp. (4), 366, (2), leg. mod. m. tela e ang., tass. in pelle con tit. oro al dorso, cop. orig.<br />

cons. Prima edizione. Opera di notevole interesse e non comune: s’interessa del rapporto tra<br />

clima umido e malattie, dei fontan<strong>il</strong>i, della macerazione della canapa e del lino, delle principali<br />

zone paludose italiane, della febbre palustre, ecc. Ottimo esempl. PREDARI 282.<br />

101


102<br />

206. Sic<strong>il</strong>ia - CARNEVALE, Giuseppe. Historie et descrittione del Regno di<br />

Sic<strong>il</strong>ia, divise in due libri…Napoli, Horatio Salviani, 1591, € 1.350<br />

2 parti in un vol in-4, pp. (20), 254 (numeraz. continuata), leg. coeva p. perg. (piccoli difetti<br />

al dorso). Sul front. generale stemma nob<strong>il</strong>iare di Francesco di Moncada, Principe di Paternò,<br />

cui l’opera è dedicata; sul front. della seconda (p. 145) stemma della famiglia Carnevale; iniz.<br />

e fregi s<strong>il</strong>ogr., marca tip. in fine. Prima edizione di opera rara e di notevole interesse storicogeografico.<br />

«Nel primo libro si contiene l’origine, e la fert<strong>il</strong>ità del paese; i popoli che vi sono habitati, et<br />

i loro costumi, le guerre, le mutationi delle Signorie, da’ primi possessori, infino a’ dì nostri…Nel secondo<br />

si tratta distintamente di tutte le città, castella, tempij, monti, laghi, fiumi, et fonti; con le cose mirab<strong>il</strong>i<br />

della natura». Esempl. in buono stato, con antico ex-libris applicato al verso del tit. (lievi<br />

fioriture della carta, antiche firme di proprietà sul tit., leggero alone d’umido nel margine<br />

esterno delle ultime 14 pp.). MANCA A STC. NARBONE I, 121. MIRA I, 181. LOZZI 5017:<br />

«Raro». PLATNER 358: «Raro». ADAMS C-738. COLETI p. 213.<br />

207. CHAMPOLLION, Jean-François.<br />

Précis du système hiéroglyphique des<br />

anciens égyptiens, ou Recherches sur les<br />

éléments premiers de cette écriture sacrée,<br />

sur leurs diverses combinaisons, et sur les<br />

rapports de ce système avec les autres<br />

méthodes graphiques égyptiennes. Paris,<br />

Treuttel et Wurtz, 1824, € 6.600<br />

2 volumi in un tomo in-8, pp. (4), XVI, 410 con<br />

16 tavole f.t.; (2), 45, 21 tavole di “Tableau<br />

Général des Signes et Groupes hiéroglyphiques”<br />

numerate 1-21, 11 tavole di “Hiéroglyphes<br />

phonétiques. Alphabet harmonique”, segnate A-K.<br />

Bella leg. ottocentesca in pieno vitello, f<strong>il</strong>etti oro<br />

sui piatti, fregi e tit. oro al dorso, tagli<br />

marmorizz. Prima edizione di opera<br />

fondamentale di Champollion sulla scrittura<br />

degli antichi Egizi. La scoperta dell’alfabeto<br />

geroglifico fonetico, fu per Champollion, la<br />

«chiave del sistema geroglifico». Le “Précis”<br />

rappresenta una summa della ricerca intrapresa<br />

dall’autore nel 1822 con “Lettre à M. Dacier” (opera in cui espose per la prima volta <strong>il</strong> suo<br />

metodo di lettura dei geroglifici), e proseguito nel 1823, con le teorie riguardanti i tre<br />

elementi: «figuratifs, symboliques et phonétiques» (che sono alla base del sistema geroglifico).<br />

Bell’esemplare, raro. GAY 1758.<br />

208. M<strong>il</strong>ano - CASTIGLIONI, Giov. Antonio. Mediolanenses antiquitates ex<br />

Urbis Paroecijs collectae, ichnographicis ipsarum tabulis, recentibus rerum<br />

memorijs, varijs Ecclesiasticis ritibus auctae, & <strong>il</strong>lustratae...Mediolani, apud Ioan.<br />

Bapt. Bidellum, 1625, € 950


in-4, pp. (44), 288, (22, le ult. 2 bb.), leg. coeva p. perg. Bel frontespizio con stemmi e fig.<br />

dei Santi Quirino, Vincenzo, Nicomede ed Abbondio inc. in rame da G.P. Bianchi; una grande<br />

carta topografica inc. in rame e più volte ripieg. f.t. raffig. la zona di Porta Ticinese e<br />

numerose inc. in rame ed in legno n.t. (medaglie, reperti archeol., iscrizioni, ecc. e la pianta<br />

della Bas<strong>il</strong>ica Vincenziana a piena pag.). Dedica al vescovo di Aversa Carlo Caraffa. Le pagine<br />

preliminari contengono svariati componimenti poetici in latino in onore dell’autore e del<br />

Caraffa. Prima edizione. Nelle intenzioni dell’a. l’opera avrebbe dovuto essere molto più<br />

ampia: si pubblicò invece solo questa prima parte (delle due previste) col titolo specifico<br />

“Antiquitatum Paroeciae D. Vincentii in Prato flor<strong>il</strong>egium duas in partes distributum”. Assai<br />

importante per la storia archeologica e religiosa di M<strong>il</strong>ano. Bell’esempl. STC., XVII SEC., 205.<br />

ARGELATI, I, p. I, p. 371: “In hoc Opere agitur praecipue de ejusdem Bas<strong>il</strong>icae Antiquitatibus, & multa<br />

continentur ad Mediolanensem historiam cognoscendam apti sima”. COLETI 115.39. PREDARI 106.<br />

CAT. HOEPLI 622. LOZZI 2606, note.<br />

209. Sardegna - COMINOTTI, Giuseppe - MARCHESI, E. Raccolta di n. XVI<br />

vedute prese sulla centrale strada di Sardegna, dedicate a S.E. <strong>il</strong> Marchese di<br />

V<strong>il</strong>lahermosa di sua patria amator zelantissimo. MDCCCXXXII. Paris, Lith.<br />

Formentin, 1832, € 18.000<br />

in-folio oblungo (di 384x542 mm.) album di 17 tavole (più quattro tavole extra serie), leg.<br />

coeva cartone rigido con carta marmorizzata verde, dorso in pelle, etichetta con titolo<br />

“Sardaigne” al centro del piatto nat. Splendido album, <strong>il</strong> più importante di vedute sarde, cui si<br />

ispirarono successivamente non pochi artisti italiani e stranieri, talvolta ricopiandone<br />

integralmente le tavole. Si compone di un raffinato foglio di titolo allegorico che raffigura le<br />

caratteristiche naturali dell’isola e di 16 grandiose belle vedute di città e luoghi, animate da<br />

personaggi e animali (Cagliari 2, Monastir, Sanluri, Monte Santo, Oristano 2, Codrongianus,<br />

Macomer, Bonorva, Picco di Cane e Chervu, Monte Murado, Scala di Crocca, Sassari, Porto<br />

Torres 2), disegnate dal vero nel 1827 dagli autori e litografate dai migliori artisti stranieri, tra<br />

cui Hostein, Vandeburck, Lemercier, Jacottet, con <strong>il</strong> prezioso intervento di V.Adam per le<br />

figure. Il Cominotti, nato a Cuneo nel 1792, fu inviato in Sardegna dal Ministero dei Lavori<br />

Pubblici, e collaborò al progetto dei Teatri Civici di Cagliari e Sassari, oltre che delle nuove<br />

cappelle della Cattedrale di Oristano. Serie complete come la presente sono di eccezionale<br />

rarità. Il presente esemplare è in particolare unico e prezioso: vi sono presenti in aggiunta due<br />

piante topografiche di Cagliari ed una di Sassari, incise su doppio foglio e una stupenda<br />

veduta prospettica di Sassari, dipinto originale all’acquarello policromo di G.Cominotti<br />

(di mm. 446x218) firmato e datato dall’artista Settembre 1823 “vue prise de l’ancien couvent des<br />

Carmes…”. Le bibliografie specializzate non ricordano le tre tavole topografiche aggiunte.<br />

Unico, magnifico e prezioso. CIASCA 14807. PILONI (I) n. 1061-1077 e TAV. XLV A LX: «prezioso<br />

album di finissime litografie». ALZIATOR, CONVEGNO, p. 23: «Stupende tavole della preziosa raccolta..<br />

incomparab<strong>il</strong>e espressione del fervido impegno e delle felici qualità del Cominotti».<br />

210. Ariano - COMPENDIOSA INFORMAZIONE di fatto sopra i confini della<br />

comunità Ferrarese d’Ariano con lo Stato Veneto. 1735. Volume manoscritto del<br />

sec. XVIII, € 3.300<br />

103


104<br />

in-4 (mm. 280x200) pp. (3), 153; (6, dei quali 1 frontespizio, 1b., 4 di indice dei documenti),<br />

296, 6 (num.1-3, bianche al verso) contenenti 3 belle tavole topografiche mss. a colori<br />

ripieg. f.t, 15 ff., (20b.). Leg. antica tutta tela con titolo su tassello al dorso. Trattasi di copia<br />

ms. dell’opera stampata nel 1735 a Bologna, concordemente attribuita ad Eustachio Manfredi<br />

di Lugo, morto nel 1739 e i cui manoscritti erano conservati nella biblioteca di Bologna. Il<br />

volume tratta della controversia tra lo stato pontificio e la repubblica veneta, causata dai<br />

mutamenti del delta, dovuti al fiume Po e causanti la mutazione dei confini tra i due stati.<br />

L’opera a stampa è rarissima, poiché si dice, fatta ritirare e distruggere dal Papa Benedetto<br />

XIV, in quanto pregiudiziale delle ragioni della Santa Sede verso lo Stato Veneto; come risulta<br />

dalla prefazione del manoscritto se ne conosceva una copia completa nella biblioteca comunale<br />

di Ferrara e una seconda presso una biblioteca privata di Ariano. Del presente manoscritto ne<br />

esisteva una copia presso l’università di Padova, ma priva delle tre tavole a colori. Il volume<br />

risulta così diviso: a) “Compendiosa o servazione…” pp. 1-153. - b) Raccolta dei documenti citati<br />

nella scrittura per parte della Santa Sede, intitolata compendiosa… 1735, (6), 296.- c) Tre<br />

tavole a colori riproducenti quelle incise da Bolzoni sui disegni di Giovanni Giacomelli perito<br />

camerale in Ferrara: 1) Stato antico del Polesine di Ariano in cui trovasi avanti che si<br />

stab<strong>il</strong>issero i due rami del Po di Goro e del Mazzorno o pure delle fornaci alla fine del sec. XII.<br />

2) Stato di mezzo del distretto d’Ariano dopo lo stab<strong>il</strong>imento del Po verso <strong>il</strong> taglio di Porto-<br />

Viro cioè dell’anno 1500-1600. 3) Stato presente del distretto d’Ariano nell’anno 1735. d)<br />

Aggiunta di varie iscrizioni nella chiesa di Ariano (1857), pp. 1-15. Le pp. 1-16 (parte a), 217-<br />

222 (parte b), le 3 tavole con relative note e le aggiunte in fine, sono di mano diversa e risalenti<br />

al 1857. Manoscritto assai importante per la storia e la topografia di questa zona Ferarrese al<br />

Delta del Po. Ben conservato, a parte aloni nei margini.<br />

211. Taranto - D’AQUINO, Tommaso Niccolò. Delle delizie tarantine libri IV.<br />

Opera postuma di Tommaso Niccolò D’Aquino Patrizio della città di Taranto.<br />

Prima edizione da Cataldanton Atenisio Carducci… con sua versione in ottava rima,<br />

e comento. In Napoli, nella Stamperia Raimondiana, MDCCLXXI (1771), € 1.100


in-4, pp. LXIII, (1), 552, (2), leg. coeva in p. pergamena, titolo oro al dorso. Completo<br />

della bella tavola f.t. ripiegata raffigurante <strong>il</strong> “Mare Grande e <strong>il</strong> Mare Pi colo” di Taranto,<br />

fregetto al tit., finalini e iniziali istoriate. Prima edizione della traduzione italiana<br />

dell’opera del d’Aquino (1665-1721), poeta e sindaco di Taranto. Si tratta di un poema in<br />

quattro libri in lode di Taranto e della sua pesca nella traduzione italiana del Carducci,<br />

corredato da ricco commento del domenicano Antonio Minasi. Precedono <strong>il</strong> testo una<br />

dedica a Michele Imperiali principe di Francav<strong>il</strong>la, una Prefazione del traduttore e delle<br />

Memorie su Tommaso Niccolò d’Aquino raccolte dallo stesso Carducci. (Lievi macchie<br />

brune sparse). LOZZI 5281.<br />

212. Ferrara - DE ROSSI, Giov. Bernardo. De typographia hebraeo-ferrariensi.<br />

Commentarius historicus quo ferrarienses Judaeorum editiones hebraicae,<br />

hispanicae, lusitanae recensentur et <strong>il</strong>lustrantur. Parmae, ex Regio Typographeo<br />

(G.B. Bodoni), 1780, € 850<br />

in-8, pp. XVI, 112, leg. coeva cart. rustico. Testo in car. romano con passi in corsivo e qua<br />

e là parole in car. ebraico o in altre lingue orientali. Importantissimo e raro studio sulla<br />

tipografia ebraica a Ferrara nei secoli XV-XVI: origine e sv<strong>il</strong>uppo della tipografia ebraica,<br />

produzione della stamperia di Abraham Usque, le varianti del Pentateuco ferrarese del<br />

1555 (vedi pp. 46-62), i libri spagnoli e portoghesi, le Bibbie in spagnolo in-folio del<br />

1553, le edizioni false e presunte, ecc. Il piemontese Giovanni Bernardo De Rossi<br />

(Castelnuovo Nigra 1742-Parma 1831) fu tra i più grandi orientalisti di ogni tempo,<br />

grande esperto di lingue semitiche quali l’ebraico postbiblico, l’aramaico, <strong>il</strong> siriaco, <strong>il</strong><br />

samaritano e l’arabo ed appassionato studioso di letteratura rabbinica, dal 1769 professore<br />

nell’Accademia di Parma, autore di altri saggi bibliografici e soprattutto di f<strong>il</strong>ologia<br />

biblica. Bell’esempl. a pieni margini. BROOKS 157. DIZ. BIOGR. IT. 39, p.205 e SEGG.<br />

MANCA AL DE LAMA.<br />

213. Sic<strong>il</strong>ia - DI BLASI, Giov. Evangelista. Storia cronologica de’ Viceré,<br />

Luogotenenti, e Presidenti del Regno di Sic<strong>il</strong>ia. Palermo, Dalle stampe di Solli,<br />

1790-91, € 3.000<br />

5 vol. in-4, pp. IV, XLVIII, 422; 392, CXXIII; 538, (2); 493; 404; leg. coeva p. perg.<br />

(parzialm. sciupata ai dorsi), tagli marmorizz. Con bel ritratto dell’autore in antip. inc. in<br />

rame da Giov. Gramignani e 9 tavole f.t. con ritratti di viceré ed alti prelati in medaglione;<br />

vignetta inc. sui front., testatine, finaletti ed iniz. inc. Dedica al viceré Francesco D’Aquino,<br />

Principe di Caramanico. Prima edizione di questa “ricca storia (che) costò all’autore sedici anni di<br />

fatica. Narra le imprese de’ Viceré, cominciando dalla regina Bianca di Navarra, che fu vicaria del<br />

Regno nell’anno 1409, sino a Mons. Serafino F<strong>il</strong>angeri, arcivescovo di Palermo, presidente del Regno nel<br />

1773” (Narbone I, 383). Le 123 pp. in numeraz. romana in fine al II vol. contengono i<br />

“Cataloghi ragionati de’ Maestri Giustizieri, Presidenti della Gran Corte, del Real Patrimonio, e del<br />

Concistoro…di Sic<strong>il</strong>ia in Napoli”. L’autore (Palermo 1721 - 1812) fu frate cassinese, insegnante<br />

di teologia a Perugia e a Palermo, studioso, cultore ed autore di cose patrie. Opera rarissima a<br />

reperirsi completa delle 5 parti. Esempl. genuino e marginoso (con bruniture della carta in<br />

qualche vol.). MIRA I, 108. LOZZI 5064, note.<br />

105


106<br />

214. DIODORO SICULO. Istorion Biblia<br />

tina ta heuriskomena (in greco). Diodori<br />

Siculi Historiarum Libri aliquot, qui extant,<br />

opera & studio Vincentii Obsopoei in lucem<br />

editi. Bas<strong>il</strong>eae (in fine:) Etygothe en Bas<strong>il</strong>eia<br />

tes Germanias, epimeleia men Ioannou<br />

Oporine..., 1539, € 3.000<br />

in-4, pp. (12), 481, (1), leg. coeva in p. pelle su<br />

assicelle, cornice con impressioni vegetali a secco<br />

sui piatti, dorso rifatto con applicato dorso<br />

originale, tassello tardo parzialmente conservato.<br />

Belle iniziali istoriate; testo interamente in greco<br />

(parte del titolo e dedica dell’editore in latino).<br />

Edizione originale dei libri 16-20 della Biblioteca<br />

Storica di Diodoro Siculo (80-20 a.C. ca.), una storia<br />

universale in 40 libri dalle origini mitiche alla<br />

spedizione di Cesare in Gallia. Dell’opera<br />

rimangono i libri I-V e XI-XX, e degli altri libri<br />

solo estratti e riassunti (spesso molto ampi), dovuti<br />

alla grande circolazione e notorietà della Biblioteca<br />

nel Tardo Antico. L’edizione, curata da Vincentius Obsopoeus, comprende <strong>il</strong> libro XVI<br />

dedicato a F<strong>il</strong>ippo II, <strong>il</strong> XVII ad Alessandro e parte della storia ellenistica che occupa i libri<br />

XVIII-XXII. Ottimo esempl. (numerose post<strong>il</strong>le marginali in greco e nota di possesso:<br />

Jacobus Cooke). STC GERMAN D-243. DIBDIN I, 495.<br />

215. DIONE CASSIO. Delle guerre & fatti de romani. Tradotto di greco in<br />

lingua uulgare, per M. Nicolo Leoniceno. Con le sue figure a ogni libro… Opera<br />

nuouamente venuta in luce, ne piu in lingua alcuna stampata. (In fine:) Impresso in<br />

Vinegia, per Nicolo d’Aristot<strong>il</strong>e di Ferrara detto Zoppino, MDXXXIII del mese di<br />

marzo (Venezia, N. Zoppino, 1533), € 4.300<br />

in-4, pp. (6), CCLXXXII, leg. antica con foglio di antifonario ms. del tre- quattrocento con<br />

notazione musicale quadrata su tetragramma in inchiostro rosso e due iniziali f<strong>il</strong>igranate in<br />

inchiostro rosso e blu. Carattere romano su 42 linee; frontespizio inciso con larga bordura<br />

istoriata, entro cui si leggono le iniziali “DO” sulla sinistra, quelle N. Z. sulla destra ed in basso<br />

“G” ed “M”; piccolo ritratto dell’autore al f. 4v, 22 belle figure in s<strong>il</strong>ografia (mm 110x55)<br />

nel testo all’inizio di ogni capitolo. La maggior parte dei legni riporta i monogrammi “TMPF”,<br />

“mf ” o “mpf ”, attribuib<strong>il</strong>i secondo Essling a Matteo Pagano da Treviso. Prima traduzione in<br />

lingua italiana della Storia Romana del greco Cassio Dione Cocceiano (155 - 235 d. C. ca.),<br />

importante fonte per la storia dell’ Impero romano che narra gli avvenimenti intercorsi dal 68<br />

a. C. al 46 d. C. e comprendente i superstiti libri XXXVII - LVIII. Leoniceno, scienziato e<br />

umanista, professore universitario a Padova, Bologna e Ferrara, nato a Lonigo (VI) nel 1428,<br />

morto a Ferrara nel 1524, curò la traduzione italiana dell’opera. Buon esempl. (alcune<br />

sottolineature e annotazioni in inchiostro bruno di mano seicentesca). MANCA AD ADAMS. STC<br />

217. GRAESSE, II, 394. ESSLING, II, p. 660.


216. DORIA, Antonio. Compendio<br />

delle cose di sua notitia et memoria<br />

occorse al mondo nel tempo<br />

dell’Imperatore Carlo Quinto.<br />

Genova, Ant. Bellone, 1571, € 1.500<br />

in-4, pp. 141, leg. coeva p. perg. Con una<br />

grande impresa tipogr. sul tit., iniz.<br />

s<strong>il</strong>ogr., testo in car. corsivo. Prima<br />

edizione di quest’opera storica, «sommaria<br />

descrizione delle campagne m<strong>il</strong>itari<br />

dell’imperatore, delle quali volle lasciare una<br />

“veridica” testimonianza personale» (Diz.<br />

Biogr. Ital., vol. 41, pp. 280-4);<br />

naturalmente le complicate vicende di<br />

quell’epoca sono viste sotto l’angolatura<br />

della Repubblica di Genova. L’autore<br />

(Genova 1495 ca.- 1577), appartenente<br />

alla celebre famiglia, fu personaggio di<br />

spicco della storia di quel tempo: prima<br />

collaboratore del più famoso Andrea al<br />

servizio della Corona francese, poi<br />

capitano della flotta pontificia e<br />

successivamente di quella della Spagna; fin dal 1536 ricevette benefici e rendite da Carlo V e<br />

soprattutto importanti incarichi m<strong>il</strong>itari e politici. Opera piuttosto rara, menzionata dal<br />

Soprani in “Scrittori della Liguria”, pp. 35-6. Esempl. genunino (con rinforzo al margine interno<br />

di alcuni fogli in fine e restauro a quello esterno di pag. 137-8, senza danno al testo). MANCA<br />

A BMC e ADAMS.<br />

217. DU CHOUL, Guglielmo. Discorso sopra la castramentazione, et disciplina<br />

m<strong>il</strong>itare de’ Romani… Con i Bagni, et essercitij antichi de Greci, et Romani, et<br />

tradotto in lingua toscana per Gabriel Symeoni. Lione, Guglielmo Rov<strong>il</strong>lio, 1556,<br />

€ 2.700<br />

2 parti in un vol. in-folio, pp. (8), 103, (2 bb.); 38, (10); leg. coeva p. perg. molle (restauro alla<br />

cuffia sup. e agli spigoli, sguardie rinnovate). Impresa tipogr. al tit., alcune testatine ed alcune<br />

bellissime iniz. s<strong>il</strong>ogr. Seconda edizione in lingua italiana, in tutto uguale alla prima dell’anno<br />

precedente, corredata, per quel che riguarda la “Castramentazione”, di 37 s<strong>il</strong>ografie a piena pag.<br />

raffiguranti varie tipologie di soldati a piedi ed a cavallo nelle loro uniformi, portatori d’insegne,<br />

suonatori, costruzione dell’accampamento, le varie macchine m<strong>il</strong>itari, ecc.; i “Bagni” sono<br />

<strong>il</strong>lustrati da 3 figure a mezza pag. e 3 a piena pag.raffig. l’edificio, i lottatori, oggetti per la cura<br />

del corpo (strig<strong>il</strong>o e gotto). Opera di notevole interesse per la conoscenza dell’arte m<strong>il</strong>itare presso<br />

i Romani ed i loro usi e costumi nella frequentazione dei bagni pubblici. Esempl. a grandi<br />

margini (ab<strong>il</strong>mente rinfrescato, antica firma cancellata al tit., restauro a lavori di tarlo<br />

nell’angolo basso dei primi 10 ff.). EDIZ. MANCANTE A STC, FRENCH. BAUDRIER IX, 229.<br />

OLSCHKI, CHOIX VII, 10088. CICOGNARA 3667 (I ediz.): «…bellissime pei tipi e le tavole».<br />

107


108<br />

218. Roma - FALDA, G.B. I Giardini di Roma. Con le Loro Piante Alzate e<br />

Vedute in Prospettiva. Roma, Gio. Giacomo de Rossi, 1680 ca., € 7.800<br />

in-folio oblungo, 21 fogli incisi, che comprendono <strong>il</strong> titolo, una superba veduta allegorica di<br />

Arnold van Westerhout che include la dedica ad Innocenzo XI, e 19 vedute di giardini incisi<br />

da G.B. Falda e Simon Felice, leg 800esca m.pergamena e angoli. Prima edizione, con le<br />

tavole in tiratura avanti <strong>il</strong> numero. Si conoscono tirature con data 1683, ed altre posteriori con<br />

le tavole numerate. Le vedute raffigurano V<strong>il</strong>la Borghese, i Giardini Pontifici, quelli del<br />

Quirinale, del Granduca di Toscana sul Monte Pincio, dei Farnese sul Palatino, del Duca<br />

Mattei al Celio, dei Doria Pamph<strong>il</strong>i sul Gianicolo, <strong>il</strong> Belvedere; di notevole interesse sono le<br />

tavole relative ai giardini del Principe Ludovisi, del Cardinale Savelli-Peretti, e del Duca di<br />

Parma, che non esistono più. Furono incise da Falda le tav. 3-13, 17 e 18; mentre dal Felice le<br />

15-16 e19-21; la tav.14 non è firmata. La serie venne stampata a Roma presso l’editore De<br />

Rossi, con <strong>il</strong> quale <strong>il</strong> Falda stab<strong>il</strong>ì un inscindib<strong>il</strong>e ed efficace sodalizio; a lui si deve gran parte<br />

della produzione grafica del secolo XVII a Roma. Il Falda godette di grande stima e le sue<br />

opere furono più volte imitate in Italia ed in Europa anche nel secolo successivo. Br<strong>il</strong>lante<br />

tiratura delle lastre, ottimo esemplare.<br />

219. Sic<strong>il</strong>ia - FAZELLUS, Thomas. De rebus Siculis decades duae, nunc primum<br />

in lucem editae. (In fine:) Panormi, apud Jo. M. Maydam et Fr. Carraram, 1558,<br />

€ 2.900<br />

in-folio, pp. (32), 616, (4, le ult. 2 bb. presenti), leg. coeva p. perg. rigida (dorso rifatto).<br />

Grande stemma regale con l’aqu<strong>il</strong>a sul tit., testo in car. rom. Dedica dell’a. al Re F<strong>il</strong>ippo II. Le<br />

pp. 166-7 sono occupate da antica iscrizione in grandi caratteri caldaici rinvenuta a Palermo.<br />

Prima edizione. La prima decade è descrittiva e si occupa delle singole città e paesi della<br />

Sic<strong>il</strong>ia, dei vari territori, dei monti, fiumi, etc.; la seconda, più propriamente storica, inizia dai<br />

tempi mitici e prosegue fino al 1556, anno in cui l’imperatore Carlo V, padre di F<strong>il</strong>ippo II,<br />

abdicò ai suoi immensi possedimenti. Opera fondamentale e tra le più stimate sulla storia<br />

sic<strong>il</strong>iana, ristampata due anni dopo e tradotta in italiano da Remigio Fiorentino una quindicina


d’anni dopo. Il Fazello, dei Padri Predicatori (Sciacca 1498 - Palermo 1570), dal Narbone<br />

definito “nostro Livio sicolo”, scrisse quest’opera su consiglio dell’amico Paolo Giovio. Esempl.<br />

molto bello e marginoso. NARBONE I, 176. MIRA I, 346. STC. 245. ADAMS F-203.<br />

220. FORTIS, Alberto. Viaggio in<br />

Dalmazia. Venezia, Alvise M<strong>il</strong>occo,<br />

All’Apolline, 1774. (Con:) Saggio d’osservazioni<br />

sopra l’isola di Cherso ed<br />

Osero. Venezia, Gaspare Storti, 1771,<br />

€ 5.200<br />

3 volumi in un tomo in-4, pp. VIII, 180,<br />

XLVII, VI, 204; ff. (4, <strong>il</strong> primo bianco), pp.<br />

169; bella legatura coeva in vitello, titolo in oro<br />

su tassello rosso e ricchi fregi floreali al dorso a<br />

nervi (ab<strong>il</strong>i restauri alle cerniere e alle cuffie). Il<br />

primo volume è adorno di una grande carta<br />

geografica ripieg. f.t. “I contadi di Zara e<br />

Sabenico”, e 7 tavole ripieg. f.t. num. I-VII,<br />

raffiguranti vedute, costumi locali, e foss<strong>il</strong>i. Il<br />

secondo comprende una carta geografica “I<br />

contradi di Traù, Spalatro e Macarska, <strong>il</strong> primorie.<br />

e narenta, coll’isole aggiacenti” e 6 tavole ripieg.<br />

f.t. num. VIII-XIII, di vedute e costumi locali.<br />

La seconda opera, dedicata a Giovanni Stuart<br />

Conte di Bute, è <strong>il</strong>lustrata da una grande<br />

dettagliata carta dell’Isola di Cherso ed Osero, e di 3 tavole di minerali; in fine la Lettera al<br />

Signor Giovanni Symonds ed un canto di poeti dalmati. Prima edizione di entrambe le opere:<br />

la prima, completa dell’”Iter Buda Hadrianopolim anno exaratum ab Antonio Verantio”, descrive <strong>il</strong><br />

viaggio attraverso la Dalmazia da un punto di vista scientifico ed etnografico. Contiene per la<br />

prima volta “La sposa di Asan-aga” (vol. I, pp. 98-105), la più famosa ballata croata, che fu in<br />

seguito tradotta da Goethe, Scott e Pushkin. Le belle tavole incise in rame sono opera di<br />

Giacomo Leonardis, incisore palmarino, tra i più apprezzati nell’area veneta di epoca barocca.<br />

Il “Saggio” descrive <strong>il</strong> viaggio effettuato sull’isola nel 1770 dal Fortis in compagnia del<br />

Symonds e del naturalista napoletano Domenico Cir<strong>il</strong>li. Esempl. assai bello.<br />

221. FRY, John. The case of marriages between near kindred particularly<br />

considered. With respect to the doctrine of Scripture, the law of nature, and the laws of<br />

England. With some observations relating to the late Act to prevent clandestine<br />

marriages. London, printed for J. Whiston, and B. White, MDCCLVI (1756), € 1.000<br />

in-8, pp. XIX, (1), 146, leg. coeva in p. pelle, dorso a nervi con tassello granata (restaurato).<br />

Presunta edizione originale dell’importante e curioso studio del letterato inglese John Fry<br />

sulla situazione matrimoniale ed i matrimoni tra parenti e affini nell’Ingh<strong>il</strong>terra di fine<br />

Settecento. In fine resoconto sulle unioni tra clandestini. Il nome dell’autore John Fry si ricava<br />

dalla dedica a pag. VI. Ottimo esempl.<br />

109


110<br />

222. GENTILINI, Eugenio. Il Perfeto (sic) Bombardiero et real instruttione di<br />

artiglieri… dove si contiene la esamina usata dallo strenuo Zaccharia<br />

Schiavina. Et un discorso fatto dal medesimo sopra le fortezze, trattando in dialogo<br />

con <strong>il</strong> capitan Marino Gent<strong>il</strong>ini suo fratello... In Venetia, appresso Alessandro de Vechi<br />

vendesi alla libreria delle Tre Rose, MDCXXVI (1626), € 1.400<br />

in-4, ff. (4), 143, (manca ultimo bianco), leg. coeva in p. pergamena molle, titolo manoscritto<br />

al dorso. Al tit. curiosa vignetta s<strong>il</strong>ogr. raffigurante un mortaio in azione durante l’assedio di<br />

una città; numerose graziose scene, tutte in s<strong>il</strong>ogr., n.t. raffiguranti <strong>il</strong> modo di impiegare<br />

cannoni, mortai ed armi ed <strong>il</strong> loro funzionamento. Testatine, finalini ed iniziali istoriate.<br />

Quarta edizione del lavoro del Gent<strong>il</strong>ini; l’opera era già apparsa nel 1592 con <strong>il</strong> titolo<br />

“Istruttione de’ Bombardieri”, nel 1598 con <strong>il</strong> titolo “Istruttioni di artiglieria” e nel 1606. Si tratta<br />

di uno dei più approfonditi trattati per la formazione degli artiglieri. In fine, con proprio tit.,<br />

un discorso in forma di dialogo del medesimo autore sulle fortezze. Curioso ed inusuale testo<br />

di arte m<strong>il</strong>itare, (aloni nei margini di alcuni ff., falla con perdita di 3 lettere in 1 f.). COCKLE<br />

669. VINCIANA n. 1434 “…importante opera che tratta anche di artiglieria navale”. RICCARDI I,<br />

586. MICHEL-MICHEL IV, pp. 31-32. GRAESSE III, 50.<br />

223. Saluzzo - GESTORUM AB EPISCOPIS<br />

SALUTIENSIBUS ““AAnnaakkeeffaallaaiioossiiss”” recusa<br />

quum ad eam sedem neper esset evectus<br />

Iosephus Ioachimus Lovera patricius<br />

sav<strong>il</strong>ianensis. (In fine:) Parmae, ex Regio<br />

Typographeo (G.B.Bodoni), 1783, € 2.900<br />

in-8 gr., pp. (4, le prime 2 bb.), XVI, (4), 138, (2 bb.),<br />

leg. orig. cart. marmorizz., tit. ms. su tass. applicato al<br />

dorso. E’ adorno di magistrali incisioni di Cagnoni:<br />

statua di S. Gioffredo Protettore di Saluzzo in antiporta,<br />

25 stemmi, figura grande a pag. 133 (l’Immacolata,<br />

stemma del R.mo Capitolo), 4 vignette, una medaglia,<br />

22 culs-de-lampe, bordura tipogr. ad ogni pag. col<br />

numero in alto al centro in cornice. Volume raro e<br />

magnifico, impresso con arte somma, “dai professori<br />

dell’arte stimato assai per quella mirab<strong>il</strong> precisione<br />

particolarmente, con cui nelle opposte pagine si combaciano i<br />

differenti pezzi mob<strong>il</strong>i della loro cornice” (De Lama, Vita di<br />

B., I, p. 26). Trattasi anche della prima edizione di<br />

Bodoni composta e stampata nella sua privata<br />

officina. Testimonianza di affetto per la sua patria e per Mons. Gius. Gioacchino Lovera, già<br />

suo condiscepolo, promosso Vescovo di Saluzzo, l’opera fu impressa dal Bodoni a proprie spese<br />

nella tiratura di 300 copie, tutte da offrire, dedicandola ai “Nob<strong>il</strong>i Settemviri della Civica<br />

Amministrazione”; essa contiene 23 Elogi dei Vescovi di Saluzzo ricavati dalla “Italia Sacra”<br />

dell’Ughelli e riassunti in latino da alcuni amici del grande tipografo. Esempl. perfetto (con<br />

due <strong>il</strong>lustri ex-libris), a pieni margini. “Un capolavoro di tecnica tipografica” (Giani). BROOKS 228.<br />

DE LAMA I, pp. 25-6 e II, 26-7. GIANI, BIBLIOGR. BODONIANA, p.8:


224. Gib<strong>il</strong>terra - (F.B.A.A.). Istoria della città di Gib<strong>il</strong>terra in Spagna, con la<br />

descrizione della medesima, porto, baia, e una esatta relazione di tutti gli<br />

assedj, vicende di essa, e le giuste epoche fino al tempo presente. Data alla luce<br />

da F.B.A.A. Seconda edizione con aggiunte. In Firenze, per Gaetano Cambiagi, 1781,<br />

€ 1.100<br />

in-16, pp. 30, (2), bella leg. edit. coeva in cartoncino, decorata con fregi tipografici. Rara<br />

edizione di interessante opuscolo di anonimo autore sulla storia e descrizione della città, del<br />

porto e della Baia di Gib<strong>il</strong>terra. Completo di importante tavola topografica incisa più volte<br />

ripieg. f.t. Dell’autore, di cui si conoscono solo le iniziali (F.B.A.A.), è nota anche una storia di<br />

Minorca del 1781. PALAU, VII, 122068.<br />

225. Vicenza - GIORDANO, Eusebio. Monte Summano repurgato e consecrato<br />

alla inclita città di Vicenza, overo Saggio de’ miracoli e gratie della Beatiss. Vergine<br />

Maria adorata sopra quel Sacro Monte. Publicato da Eusebio Giordano theologo. In<br />

Padova, appresso Pietro Luciani, MDCLII (1652), € 1.500<br />

in-4, pp. (8, compreso antiporta figurato), 200, (2), leg. coeva in cartone rustico, titolo ms. al<br />

dorso. Completo del bell’antiporta raffigurante due santi e figure angeliche entro struttura<br />

architettonica; di una tavola ripiegata f.t. con veduta aerea del Santuario e di una<br />

raffigurazione della Vergine a p. 14, <strong>il</strong> tutto inciso in rame con simpatico gusto artistico<br />

popolare. Testatine ed iniziali vegetali. Precede <strong>il</strong> testo dedica dell’a. ai Deputati della città di<br />

Vicenza. Seconda edizione (prima 1626) del Saggio sui miracoli e sulle grazie della Vergine al<br />

Monte Summano, imprescindib<strong>il</strong>e fonte di informazione sulla storia del Santuario Vicentino,<br />

considerato tra i più antichi del Veneto. Alla sua custodia furono destinati dei religiosi eremiti,<br />

sostituiti dal 1492 dai frati Girolimini che rimasero fino al 1774, anno in cui la Repubblica<br />

Veneta decretò lo scioglimento di numerosi conventi; venne riedificato, dopo <strong>il</strong> conseguente<br />

abbandono, a partire dal 1787. Nota di possesso e osservazioni manoscritte di “Giovanni Fabris<br />

parroco di S. Barbara” al contropiatto e al verso dell’antiporta: si tratta di un commento sulle<br />

vicende storiche del Monte, datab<strong>il</strong>i alla seconda metà del Settecento in quanto si fa<br />

riferimento all’abbandono dei frati Girolimini. Ottimo esempl., assai raro. STC XVII SEC. 397.<br />

MICHEL-MICHEL, IV, 49.MANCA A CICOGNA, LOZZI, GRAESSE e VINCIANA.<br />

226. GONZALEZ DE MENDOZA, Juan. Dell’historia della China descritta<br />

nella lingua spagnuola dal p. maestro Giovanni Gonzalez di Mendozza<br />

dell’Ord. di S. Agostino; et tradotta nell’italiana da Francesco Avanzo… Con<br />

due tavole, l’una de’ capitoli, & l’altra delle cose notab<strong>il</strong>i. In Venetia, appresso Andrea<br />

Muschio, 1586, € 1.500<br />

in-8, pp. (70), 462; leg. coeva in p. perg., titolo manoscritto parzialmente leggib<strong>il</strong>e al dorso.<br />

Impresa dello stampatore al tit., testatine, finalini ed iniziali istoriate. Prima edizione della<br />

traduzione italiana della Storia della Cina del frate agostiniano Gonzalez de Mendoza (1545-<br />

1618), ambasciatore in Cina per F<strong>il</strong>ippo II, vicario di Lipari. L’opera, apparsa per la prima<br />

volta in spagnolo nel 1585 a Roma, fu <strong>il</strong> primo testo stampato in Europa con ideogrammi<br />

cinesi; venne tradotta in italiano nel 1586 da Francesco Avanzi, scrittore friulano attivo in<br />

quegli anni del secolo. In quello stesso anno apparvero numerose edizioni della traduzione<br />

italiana (Roma, Venezia, Genova…) a riprova dell’enorme successo e circolazione dell’Historia.<br />

111


112<br />

Precedono <strong>il</strong> testo la dedica del traduttore a papa Sisto V e al Lettore, dedica dell’autore a<br />

Ferdinando di Vega-Fonseca e al Lettore. Il testo, un interessante spaccato sulla vita, i costumi<br />

e la religiosità cinese, contiene anche descrizioni del Messico, delle F<strong>il</strong>ippine e di numerose<br />

rotte compiute dagli spagnoli, dai missionari francescani e da Ignazio di Loyola per giungere<br />

in Cina. PALAU 105504. ADAMS G-868. STC 309.<br />

227. GYSIUS, Johannes. Origo et historia Belgicorum tumultuum… - BLOCIUS,<br />

Johannes. Historiæ per saturam - SCHEFFERUS, Joannes. Agrippa Liberator…<br />

1641, 1625 e 1645, € 440<br />

3 opere in un volume, in-12, leg. coeva in piena pergamena. Interessante raccolta di tre opere<br />

storiche seicentesche; comprende: I - Gysius. Origo et historia Belgicorum tumultuum, praeter<br />

Hispanorum Regum… Accedit praeterea historia tragica de furoribus gallicis et caede admiralii; nec non<br />

Formula abjurationis... auctore Ernesto Eremundo, Amstelodami, apud Ioannem Ianssonium,<br />

1641; pp. (8), 449, (1). Antiporta s<strong>il</strong>ogr., fregi ed iniziali incise. Seconda edizione di Gysius<br />

(m. 1653) pubblicata, come la prima (1619), sotto lo pseudonimo di Ernesto Ermundo. II –<br />

Blocius. Historiae per saturam ex Novi Orbis scriptoribus. Excerpta memorab<strong>il</strong>ia continens… studio<br />

Johannis Bolcii…, Rostochi, typis Joachimi Pedani, 1625, pp. 91, (17); prima edizione. III –<br />

Schefferus. Agrippa Liberator, sive dissertatio de nonis tabulis, Argentorati, ex offic. Io Ph<strong>il</strong>. Mulbii,<br />

1645, pp. (20), (4), 93, (1), fregetto al front., prima edizione. Ottimo esempl.<br />

228. HAHN, J. B. C. D. Nouveau Calendrier<br />

du trés <strong>il</strong>lustre Ordre Equéstre de<br />

Baviére sous le Titre des Defenseurs de la<br />

Gloire de Dieu sous la Protection de saint<br />

Michel Archange. Pour l’an de nôtre Seigneur<br />

M.DCC.LXIX (1769), € 1.300<br />

in-12, 19 ff. di testo a stampa (5 preliminari e 14 in<br />

fine), leg. posteriore in p. perg. Corredato da 103<br />

bellissime incisioni a piena pagina, di cui 3<br />

singole ed una doppia con i ritratti dei Maestri del<br />

Gran Ordine; le restanti tavole, disposte<br />

cronologicamente, raffigurano le armi e i titoli degli<br />

appartenenti all’ordine; tutte le pagine, inoltre,<br />

sono inquadrate da cornici. Si tratta di un rarissimo<br />

ed elegante calendario araldico per l’anno 1769,<br />

superbamente inciso da Joseph Anton<br />

Zimmermann e probab<strong>il</strong>mente da Max<br />

Jungwierth, dei cavalieri dell’Ordine di San Michele<br />

Arcangelo, dinastico della Casa di Baviera: di<br />

ciascuno, con brevi notizie biografiche, è raffigurato<br />

lo stemma con elmo o corona e spesso più di un pittoresco cimiero, ne sono descritti dignità e<br />

cariche ricoperte, oltre alla data di ricezione nell’ordine, fondato nel 1693. In fine almanacco<br />

con la data delle principali festività: quelle dell’ordine sono evidenziate con un asterisco.<br />

Delizioso testo, perfettamente conservato. MANCA A CARTERET e A SAFFROY.


229. Vicenza - IUS MUNICIPALE VICEN-<br />

TINUM. Cum additione Partium <strong>il</strong>lustrissmi<br />

Dominij. Venetiis, ad instantiam Barth.<br />

Contrini, exc. Ioan. Gryphius, 1567, € 1.750<br />

in-folio, ff. (4), 227, (1; l’esempl. conservato alla<br />

Bibl. del Senato comprende altri due ff. in fine: Gg1<br />

con un’approvazione del Senato, bianco al verso,<br />

Gg2 bianco; mancanti anche ad altro esempl. in<br />

mani private da noi consultato); leg. p, perg. antica.<br />

Front. a stampa rossa e nera con grandissimo<br />

stemma s<strong>il</strong>ogr. di Vicenza, grandi iniz. s<strong>il</strong>ogr.,<br />

testo in car. tondo. Prima edizione dello “Jus<br />

municipale”, contenente i quattro libri degli statuti<br />

municipali ed <strong>il</strong> “Liber novus Partium” (dal f. 180 a<br />

fine). Opera di grande importanza per la storia civ<strong>il</strong>e<br />

e giuridica della città di Vicenza e del suo territorio. Esempl. assai bello e marginoso, con<br />

post<strong>il</strong>le di mano coeva nei margini qua e là. (Nel f. b. di sguardia si legge un curioso enigma<br />

di 16 versi in latino da studiare, che vagamente accenna alla luce, alla notte ed al giorno).<br />

MANCA A MANZONI. FONTANA III, 342.<br />

230. Sic<strong>il</strong>ia - KARACZAY, Fedor de. Manuel du voyageur en Sic<strong>il</strong>ie. Avec une carte.<br />

Paris, Renouard, 1826, € 750<br />

in-12, (4), 203, (1), leg. coeva in tela verde, tassello al dorso. Importante e rara guida sulla<br />

Sic<strong>il</strong>ia completa d’ introduzione in cui sono elencati i principali avvenimenti storici e nozioni<br />

di carattere generale (clima, risorse, governo…) dell’isola. La guida, partendo da Palermo,<br />

offre un interessante spaccato sui principali centri e monumenti della Sic<strong>il</strong>ia al principio<br />

dell’Ottocento. Completo di grande carta topografica incisa e a colori con indicazione della<br />

viab<strong>il</strong>ità e dei centri sic<strong>il</strong>iani. Ottima conservazione.<br />

232. Messina - (LA PLACA, Pietro). Governo generale di Sanità del regno di<br />

Sic<strong>il</strong>ia e Instruzioni del Lazzeretto della Città di Messina.. fatti imprimere<br />

d’ordine del Senato Palermitano.. Con la Pratica degli Statuti formati nell’occasion<br />

della Peste di Messina dell’anno 1743. Riordinati da P.La Placa. Palermo, Nuova<br />

Stamp. de’ SS.Apostoli presso Pietro Bentivenga, 1749, € 1.500<br />

in-4 gr., pp. (8), LX, XXXIII, 236, leg. coeva p.pergamena, tassello in pelle con titolo e fregi in<br />

oro. In testa alla dedica vignetta con ritratto di Carlo e Amalia di Borbone, e grande capolettera<br />

inc. con loro stemma; 5 raffinate vignette a 1/3 di pagina con scene allegoriche, <strong>il</strong> tutto inc. da<br />

Orlando dai disegni di Trisca; gran numero di belle iniziali istoriate. Edizione molto rara, impressa<br />

con grande eleganza su carta distinta, che raccoglie le ordinanze relative alla terrib<strong>il</strong>e epidemia di<br />

peste che colpì la città di Messina nel 1743, riducendone alla metà la popolazione, proprio all’inizio<br />

della nuova reggenza borbonica, che aveva restituito al porto le vecchie franchigie dando un nuovo<br />

impulso alla precaria economia locale. Il La Placa, che ha riordinato i regolamenti e raccolto vari<br />

documenti, è celebre per avre descritto nello splendido volume “La Reggia in trionfo” le feste<br />

palermitane per l’incoronazione di Carlo di Borbone. Bellissimo esemplare in carta grande, assai<br />

fresco. CAT. SENATO IV, 275/276. NARBONE II, 165. MANCA A MIRA e LOZZI<br />

113


114<br />

233. Napoli - LASENA, Pietro. Dell’antico ginnasio napoletano. Opera posthuma.<br />

S.l. e s.d., (ma Roma 1641), € 800<br />

in-4, pp. (6), 292, leg. coeva in p. pergamena, titolo manoscritto al dorso a nervi. Tit. entro<br />

struttura architettonica sormontato dalle armi del cardinale Barberini, cui l’opera è dedicata<br />

da Francesco Maria Brancaccio, testatine, finalini e iniziali istor. Presunta edizione originale<br />

(Graesse ne cita una del 1638, di cui non si è però trovato altro riscontro) di questo studio sul<br />

ginnasio napoletano in età romana: particolarmente interessanti paiono gli spunti sulla sua<br />

importanza socio-politica, sull’analisi delle fonti letterarie e archeologiche e sugli spettacoli che<br />

vi si celebravano, come i giochi Capitolini. Il Lasena (1590-1636) fu celebre erudito e f<strong>il</strong>ologo.<br />

La data dell’edizione si ricava dalla dedica. Buon esempl. VINCIANA 4476. GRAESSE IV, p. 113.<br />

LOZZI 3036 (ediz. 1688)<br />

233. LEONI, Giov. Batt. Considerationi sopra l’Historia d’Italia di Francesco<br />

Guicciardini. Di nuovo ristampate. Aggiuntovi un Libro, che è <strong>il</strong> terzo in ordine,<br />

tralasciato nella prima editione per essere imperfetto. Venetia, Gio. Batt. Ciotti, 1600,<br />

€ 450<br />

in-4, pp. (8), 180, leg. coeva p. perg. molle (difetti al dorso, privo dei fogli di guardia). Impresa<br />

tipogr. al tit., fregi ed iniz. s<strong>il</strong>ogr., testo in corsivo con passi in car. rom. Dedica a Marco<br />

Fuccheri, “et fratelli, Signori et Baroni in Kirchberg, & Wei senhorn”. Seconda edizione in parte<br />

originale (la prima era apparsa nel 1583) di quest’opera polemica, che procurò molti avversari<br />

all’autore, diretta soprattutto a difendere la Repubblica di Venezia e confutare <strong>il</strong> Guicciardini<br />

per certi suoi riferimenti a fatti non veri. Il Leoni fu letterato, poeta e scrittore di teatro.<br />

Esempl. internam. assai bello. MANCA A BMC, XVII SEC. MICHEL-MICHEL V, 33.<br />

234. Roma - LIPSIUS, Iustus. Admiranda, sive, De magnitude romana libri<br />

quattuor. (Segue dello stesso autore:) De Amphitheatro liber. In quo forma ipsa<br />

loci expressa, et ratio spectandi. Cum aeneis figuris. (Segue dello stesso:) De<br />

Amphitheatris quae extra Romam libellus. (Segue dello stesso autore:)<br />

Poliorcreticon. Antuerpiae, ex officina Plantiniana, 1598-1599, € 1.700<br />

4 opere in un vol. in-4, pp. 209, (7); 77, (7); 218, (6); leg. coeva p. perg., titolo calligrafato<br />

in gotica lungo <strong>il</strong> dorso. Marca tipogr. sul front. ed in fine a ciascuna opera; iniz. ornate. La<br />

prima opera, in seconda edizione, si occupa di vari aspetti della vita sociale, economica degli<br />

usi e costumi e di grandi realizzazioni architettoniche di Roma antica; le altre due opere<br />

centrali (con numerazione continuata e spesso considerate una sola dai bibliografi) trattano<br />

rispettivamente del Colosseo e degli anfiteatri fuori Roma: Verona, Pola, Nimes e due nel<br />

Poitou; e sono complessivamente corredate di un’ incisione piccola, 5 tavole inc. in rame n. t.,<br />

ripieg. f. t. (Colosseo ed Arena di Verona). L’ultima opera, in seconda edizione (la prima era<br />

apparsa presso lo stesso stampatore nel 1596), è corredata da 45 figure inc. in rame. Assieme<br />

raro ed importante di testi interessanti la storia, l’ archeologia e l’ architettura ad opera dello<br />

studioso belga Joest Lips (1547-1606), giurista, poligrafo e storico particolarmente interessato<br />

agli studi sulla Roma antica, sull’archeologia e sulle cose antiche in generale. Esemplare<br />

genuino, malgrado uniforme brunitura ed aloni d’umido. CICOGNARA (ediz. 1599), 3756 e<br />

791. FOWLER, 183, note. BERLIN KAT., 1851. ADAMS, L-758, 769 e 798. STC, DUTCH BOOKS,<br />

119. COKLE 672.


235. Manso - CAPITOLI, E REGOLE del regal MONTE DI MANSO, fondato dal<br />

Marchese di V<strong>il</strong>la. Quarta edizione, in cui si sono a diversi capitoli aggiunte alcune<br />

note, necessarie per la maggior intelligenza del governo di detto Monte. Napoli,<br />

Gioacchino De Bonis, 1793, € 600<br />

in-4, pp. 120, leg. coeva p. perg. Grande stemma del Monte inc. in rame sul tit. «Il Monte fu<br />

fondato da Giambattista Manso Marchese di V<strong>il</strong>la nel 1608, allo scopo di sussidiare per la necessaria<br />

preliminare educazione e per lo studio, i giovani di ambo i sessi che desideravano monacarsi. Il testo<br />

contiene XXV capitoli in volgare, ciascuno con note di chiarimento» (Cat. Senato). Rarissima opera,<br />

di notevole interesse storico-giuridico ed economico, precedentemente apparsa nel 1638, 1671<br />

e 1741. Ottimo esempl. (con qualche ingiallitura e tracce d’uso solo alle pp. 70-71). MANCA<br />

AI VARI REPERTORI D’INTERESSE LOCALE. CAT. STATUTI DEL SENATO V, 25 (ed. 1741).<br />

236. Venezia - MARCELLO, Pietro. De vita, moribus, et rebus gestis omnium<br />

Ducum Venetorum… historia. - CONTARINI, Gaspare. De magistratibus, &<br />

Repub. Venetorum. Francofurti ad Moenum, apud P. Reffeler, impensis S.<br />

Feyerabent, 1574 Bas<strong>il</strong>eae, apud Frobenium & Episcopium, 1547, € 3.800<br />

2 opere in un vol. in-8, bella leg d’inizio XIX sec. in p. vitello biondo, dorso a nervi con tit.<br />

oro, tagli dor. (cerniere deboli). - I) MARCELLO: ff. (7, mancando l’ult. bianco), 219 (per<br />

errore num. 218), (1). Piccola impresa tipogr. sul tit., fregi ed iniz. s<strong>il</strong>ogr., testo in car. corsivo.<br />

Con due prefazioni-dediche: di H. Kellner a Lodovico Conte di Leonstein e di A. Arrivabene<br />

a V. Grimani. Magnificamente <strong>il</strong>lustrato da 103 figure s<strong>il</strong>ogr. di Jost Amman (83 ritratti di<br />

Dogi col proprio stemma e 20 monumenti sepolcrali). Rara edizione di questa raccolta di<br />

notizie sulla vita, i costumi e le imprese dei Dogi di Venezia tratte da opere di P. Marcello, S.<br />

Girello ed H. Kellner, curata da quest’ultimo. - II) CONTARINI: pp. 206, (2). Impresa<br />

tipogr. sul tit. ed in fine, spazi bianchi con lettera-guida, car. romano, dedica di Sigismondo<br />

Gelenio a Wiglio Zuichemo. - Interessante assieme di due opere concernenti la storia della<br />

Repubblica di Venezia; particolarmente pregevole la prima che è un bellissmo e raro figurato<br />

d’insigne artista. Esempl. molto bello, proveniente dalla biblioteca W. Beckford ed ex-libris di<br />

Henry J.B. Clements. I) BMC, GERMAN, 593. ADAMS M-532. CICOGNA n. 2252. FAIRFAX<br />

MURRAY, GERMAN, 284. - II) MANCA AL BMC, GERMAN. ADAMS C-2567.<br />

237. Ferrara - MARESTI, Alfonso.<br />

Cronologia et istoria de Capi, e Giudici<br />

de Sauii della città di Ferrara. Ferrara,<br />

nella Stampa Camerale, 1683, € 750<br />

in-folio, pp. (20), 164, leg. coeva cart. rustico.<br />

Titolo a stampa rossa e nera con armi di Papa<br />

Innocenzo XI, cui l’opera è dedicata; 122 grandi<br />

stemmi araldici nel testo in s<strong>il</strong>ografia, iniziali<br />

istor., numerose testatine e finalini s<strong>il</strong>ogr. Le<br />

pagine preliminari contengono la dedica, l’ut<strong>il</strong>e<br />

indice dei nomi dei “capi, giudixi e savii” di Ferrara<br />

e vari sonetti in onore dell’autore. Prima<br />

edizione di opera storico-araldica che raccoglie la<br />

115


116<br />

serie cronologica di personaggi ferraresi <strong>il</strong>lustri, con brevi notizie sul’operato di ciascuno nel periodo<br />

della loro magistratura. Ottimo esempl. su carta forte, a grandi margini. MANCA A LOZZI. SPRETI<br />

2167. COLANERI 975. CAT. VINCIANA 760. CAT. BOCCA n. 1816.<br />

238. Pisa - MARTINI, Josephus. Theatrum Bas<strong>il</strong>icae Pisanae. Appendix ad<br />

Theatrum Bas<strong>il</strong>icae Pisanae. In quo praecipuae <strong>il</strong>lius partes enarrationibus,<br />

icononibusque ostenduntur. Cura et studio Josephi Martini. Editio secunda. Roma,<br />

Ant. de Rubeis, 1728. (Segue:) Appendix ad Theatrum Bas<strong>il</strong>icae Pisanae. Roma,<br />

A.de Rubeis, 1723, € 2.500<br />

2 parti in un vol. in-fol., ff.(6), pp.154, (2), ff.(8); pp.(2), 168. Leg. coeva p.perg, titolo ms. al<br />

dorso (lievi difetti ai piatti e al dorso). La prima parte apparve nel 1705 e questa “Editio<br />

secunda” è assolutatmente la stessa con la sola data mutata in 1728. La rara “Appendix” vide la<br />

luce nel 1723. Con 32 incisioni a piena pag., entro o fuori testo, nella parte prima: 1 ritratto<br />

della Vergine, una stupenda veduta prospettica della bas<strong>il</strong>ica con <strong>il</strong> battistero e la torre, altre<br />

vedute, piante, spaccati, alzate, pitture, ecc. della bas<strong>il</strong>ica, della torre e del battistero.<br />

L’appendix è <strong>il</strong>lustrata da 6 altre incisioni. Magnifica opera, assai rara così completa. “Le<br />

copiose e grandi tavole di quest’ottima opera sono inserite nel testo, e accuratamente intagliate in rame”<br />

(Cicognara). Piccole tracce di muffa nel margine superiore dei folgi iniziali e finali,<br />

ombreggiature di gore d’acqua nei ff. finali. CICOGNARA 4041. BERLIN CAT. 2684.<br />

239. S<strong>il</strong>a - MEMORIA relativa allo scioglimento della promiscuità delle<br />

proprietà nella Regia S<strong>il</strong>a. Napoli, Stamp. Reale, 1828, € 180<br />

in-4, pp. 68, broch. (cop. fittizia). Interessante relazione sulle usurpazioni di terreni, pascoli e<br />

boschi della S<strong>il</strong>a, da parte di privati a danno del patrimonio demaniale del Regno delle Due<br />

Sic<strong>il</strong>ie. In fine <strong>il</strong> testo latino del diploma del Re Roberto d’ Angiò. (Lievi fioriture della carta).<br />

240. Palermo - MONGITORE, Antonio.<br />

L’Atto pubblico di fede solennemente<br />

celebrato nella citta di Palermo à 6<br />

apr<strong>il</strong>e 1724 dal Tribunale del S.<br />

Uffizio di Sic<strong>il</strong>ia. Dedicato alla Maestà<br />

di Carlo VI imperatore e III Re di Sic<strong>il</strong>ia...<br />

Palermo, Regia Stamperia d’Agostino, ed<br />

Antonino Epiro, 1724, € 7.500<br />

in-folio, pp. (14), IX, (1), 111, (1), leg. coeva<br />

piena pergamena molle, tracce dei lacci di<br />

chiusura ai piatti. Completo di 4 grandi tavole<br />

ripieg. f.t. disegnate e finemente incise in rame<br />

da Francesco Ciché; esse raffigurano, in scene<br />

molto movimentate e con centinaia di personaggi: un processo degli eretici sulla piazza del Teatro,<br />

due interminab<strong>il</strong>i processioni (le tavole sono infatti lunghe oltre un metro) e la condanna al rogo.<br />

Testatine, iniziali s<strong>il</strong>ogr. ed al tit. stemma del S. Uffizio; la dedica a Carlo VI imperatore firmata<br />

dall’Inquisitore Generale, vescovo di Albarracin, come la dedica rivolta a quest’ultimo da vari


cappellani ed alcuni documenti nel testo, sono tutti in lingua castigliana. Prima edizione,<br />

rarissima, censita in sole quattro biblioteche italiane, di cui nessuna in Sic<strong>il</strong>ia, di questo “autodafé”,<br />

famigerata solenne cerimonia introdotta nell’isola dall’inquisizione spagnola. Importante relazione,<br />

di grandissimo valore storico e documentario. Il Mongitore (Palermo 1663-1743) fu eruditissimo<br />

storico, ricercatore e raccoglitore di cose patrie tanto d<strong>il</strong>igente da meritarsi l’appellativo di<br />

“Muratori di Sic<strong>il</strong>ia”. Bell’esemplare. MANCA AL LOZZI (che cita la ristampa ottocentesca: Bologna,<br />

1868). PALAU X, 31-2. MIRA II, 93. PLATNER 250. BOCCA 3944.<br />

241. M<strong>il</strong>ano - MURATORI, Ludovico Antonio. Anecdota, quae ex Ambrosianae<br />

Bibliothecae codicibus nunc primum eruit, notis ac disquisitionibus auget.<br />

Mediolani, typis Pand. Malatestae, 1697-98 (vol. I-II); Patavii, typis Seminarii, apud<br />

Jo. Manfrè, 1713 (vol. III-IV), € 2.900<br />

4 vol. in-4, pp. (16), 259; (8), 372; (8), 341; (4), 252; leg. del tempo m. pelle, tit. e fregi oro ai<br />

dorsi. Prima edizione, assai rara ed importante, di questa raccolta di una cinquantina di testi di<br />

paleografia latina d’argomento storico, religioso e letterario, desunti dal Muratori da antichi<br />

manoscritti inediti della Biblioteca Ambrosiana di M<strong>il</strong>ano, della quale era stato nominato prefetto<br />

nel 1793 per volere del conte Carlo Borromeo, all’età di soli 21 anni, e da lui con lavoro paziente<br />

studiati e corredati di dotte note. Il I vol., dedicato a G<strong>il</strong>berto Borromeo, contiene “Quatuor S.<br />

Paulini episcopi Nolani Poemata”; <strong>il</strong> II vol., dedicato al card. Franc. Maria Medici, dopo una serie di<br />

scritti minori, riporta l’ampio saggio di Muratori “De corona ferrea, qua Romanorum Imperatorum in<br />

Insubribus coronari solent, Commentarius” (da pag. 267 a fine); nei vol. III-IV, dedicati al doge Giovanni<br />

Cornaro (e pubblicati a Padova una quindicina d’anni dopo gli altri, quando <strong>il</strong> Muratori era già da<br />

vari anni bibliotecario del Duca di Modena), spiccano alcune opere di maggior interesse rispetto ad<br />

altre: <strong>il</strong> poema di frate Stefanardo di Vicomercato “De gestis in civitate Mediolani sub Othone vicecomite<br />

archiespiscopo”, <strong>il</strong> trattato di anonimo autore del IX sec. d.C. intitolato “Liber de computo, sive de<br />

Kalendario”, l’orazione del vescovo Enea S<strong>il</strong>vio Piccolomini “De compactatis Bohemorum”, i “Sermones”<br />

di S. Massimo, vescovo di Torino, e le “Vitae” dei Patriarchi di Aqu<strong>il</strong>ea, ecc. Trattasi dell’opera prima<br />

(almeno per quel che concerne i primi due vol.) del grande storico (Vignola 1672 - Modena 1750),<br />

considerato <strong>il</strong> fondatore della moderna storiografia su basi scientifiche e documentarie. Opera di<br />

notevole rarità. Ottimo esempl. a pieni margini (un timbro di biblioteca religiosa estinta sui tit.).<br />

SORBELLI, BIBLIOGR. DI MURATORI, p. 49 e 50. BRUNET III, 1949. GRAESSE IV, 626. PREDARI pp.<br />

109 e 166. Cfr. SOLI MURATORI G.F., Vita di L.A. Muratori, pp. 9-17 e p. 194.<br />

242. MUZIO, Girolamo. Il gent<strong>il</strong>huomo. In questo volume distinto in tre dialoghi<br />

si tratta la materia della nob<strong>il</strong>tà…onde ella habbia avuto origine, come si acquisti,<br />

come si conservi, & come si perda… Et finalmente tra la nob<strong>il</strong>tà delle arme, & delle<br />

lettere si disputa qual sia la maggiore. Venetia, heredi di Luigi Valvassori, et Gio.<br />

Dom. Micheli, 1575, € 950<br />

in-4, pp. (16), 286, (2 bb.), leg. del XVII sec. in p. perg. molle, riquadro a f<strong>il</strong>etto oro sui piatti<br />

con medaglione di fregi ed iniziali E.F. (Ed. Fisher, la cui firma si legge anche sul tit.) in oro al<br />

centro. Impresa tipogr. sul tit., iniz. s<strong>il</strong>ogr., car. corsivo. Dedica al doge Luigi Mocenigo.<br />

Seconda edizione (la prima era apparsa nel 1571) di questo dotto ed interessantissimo trattato<br />

in tre dialoghi sulla nob<strong>il</strong>tà in generale; curiosa la questione se siano più nob<strong>il</strong>i le armi o le<br />

lettere, dall’autore risolta in favore di queste ultime. Il Muzio (Padova 1496 - Firenze 1576, <strong>il</strong><br />

cui vero cognome era Nuzio, oriundo di Capodistria, Justinopolis, per ciò detto<br />

117


118<br />

Iustinopolitano) fu letterato e poligrafo, autore anche del celebre trattato su “Il duello” (1550),<br />

spirito irrequieto e bizzarro, peregrinò per l’Austria, la Germania e l’Italia, al servizio di<br />

svariati Signori ed infine del Papa Pio V. Esempl. assai puro (ex-libris mss. al tit., lieve macchia<br />

nel margine degli ultimi ff.). BMC 459. ADAMS M-2084. SPRETI 2445. GRAESSE IV, 638.<br />

243. OROSIUS, Paulus. Historiae adversos paganos, (Aeneas Vulpes et<br />

Laurentius Brixiensis curaverunt). (Vicentiae, Leonardus Achates de Bas<strong>il</strong>eae, s.d.<br />

1481-82), € 5.600<br />

in- folio (mm 282 x 195), ff. 106 n.n., di cui la prima bianca (a-i8, K8, l8, m8, n10), car. rom.<br />

su 1 colonna di 38 ll., spazi bianchi per lettere-guida; leg. settecentesca in p. perg. rigida, fregi<br />

dorati al dorso e tassello con titolo, sguardie marmorizzate. La presente di Vicenza è la<br />

probab<strong>il</strong>e terza edizione (la prima era apparsa ad Augsburg, Joh. Schüssler, 1471; la seconda,<br />

da cui la presente è tratta, a Vicenza ad opera di H. Liechtenstein, prima del settembre 1475).<br />

Celebre classica opera apologetico-storica di Paolo Orosio (scrittore di probab<strong>il</strong>e origine<br />

spagnola, attivo intorno alla prima metà del V sec.) dall’origine del mondo fino ai suoi tempi,<br />

con una preliminare breve descrizione del globo terrrestre; scritta intorno al 417, su invito di<br />

S. Agostino, a compimento del terzo libro della “Città di Dio”, l’opera si propone di dimostrare<br />

che l’umanità è sicuramente meno sofferente dopo l’avvento del Cristianesimo. Esempl.<br />

genuino e bello, a grandi margini (alcuni minutissimi buchi di tarlo nei primi fogli). Ex-libris<br />

Hans Furstenberg.<br />

244. Sic<strong>il</strong>ia - ORVILLE, Jacobus<br />

Ph<strong>il</strong>ippus d’. Sicula, quibus Sic<strong>il</strong>iae<br />

veteris rudera antiquitatum tabulis,<br />

<strong>il</strong>lustrantur, edidit et commentarium<br />

ad numismata sicula…<br />

orationem in auctoris obitum, et<br />

praefationem adjecit Petrus Burmannus<br />

secundus. Amstelaedami,<br />

apud Gerardum Tielenburg, 1764,<br />

€ 3.500<br />

2 parti in 1 vol. in-folio, pp. (4), IV, XL,<br />

XI, (3), 276, (20); (2), VIII, 277-675, (1),<br />

(vari errori di numerazione; ripetuta 10<br />

volte la num. di p. 612); legatura coeva in<br />

p. pergamena, duplice cornice vegetale ai<br />

piatti, al centro dei medesimi armi della<br />

città di Amsterdam circondate da figure<br />

allegoriche, dorso a nervi con fregi, <strong>il</strong> tutto<br />

impresso in oro (restauri alle cerniere).<br />

Volume splendidamente <strong>il</strong>lustrato: prima<br />

parte con un ritratto dell’autore, vignetta<br />

al tit. e al f. di dedica grande scena con figure allegoriche che sostengono le armi di<br />

Ferdinando IV; seconda parte con 55 bellissime tavole incise in rame, di cui 20 a carattere


numismatico, con centinaia di monete raffiguranti i due versi, e 35 con vedute architettoniche<br />

tutte più volte ripiegate o a doppia pagina. Edizione originale, assai rara e di notevole<br />

bellezza, oltre che di indubbia importanza, comprendente una dettagliata descrizione del<br />

viaggio che, dal 20 maggio al 27 luglio del 1727, l’olandese Jacques Ph<strong>il</strong>ippe d’Orv<strong>il</strong>le (1696-<br />

1751), fece in Sic<strong>il</strong>ia con curiosità scientifica di archeologo e di numismatico. Ottimo<br />

esemplare a grandi margini in preziosa legatura; provenienza: inserito prima dell’occhietto un<br />

f. di premiazione conferito nel 1829 dal Ginnasio di Amsterdam ad un allievo, con vignetta<br />

incisa in rame raffigurante le armi della città.<br />

245. PAUSANIAS, Il Periegeta. Descrittione della Grecia. Nella quale si contiene<br />

l’origine di essa, <strong>il</strong> sito, le città, la religione antica, i costumi & le guerre fatte<br />

da que’ Popoli, monti, laghi, fiumi, fontane… Tradotta dal greco in volgare dal S.<br />

Alfonso Bonacciuoli gent<strong>il</strong>huomo Ferrarese… In Mantova, Franc. Osanna, 1594,<br />

€ 1.500<br />

in-4, ff. (14), 464, caratt. corsivo; leg. coeva pieno cuoio, dorso a nervi ornato in oro, piccolo<br />

stemma araldico nello scomparto inferiore. Larga bordura figurata al titolo, fregi tipograf. e<br />

cap<strong>il</strong>ettera ornati, in s<strong>il</strong>ografia. Prima edizione in italiano, l’originale del testo greco è di<br />

Aldo 1516. Nota e fondamentale opera di Pausania <strong>il</strong> Periegeta (II sec. d.C.) che offre in dieci<br />

“libri” di periegesi un vasto e prezioso materiale descrittivo e informativo per la storia della<br />

Grecia sino al 150 d.C., per <strong>il</strong> suo territorio, <strong>il</strong> patrimonio artistico, suoi culti, feste religiose,<br />

mitologia, costumi, etc. Ottimo e raro esemplare. STC, p.496. GREASSE V, 178.BLACKMER SALE,<br />

247. MANCA A ADAMS.<br />

246. M<strong>il</strong>ano - PELLIZZONI, Carlo Alfonso. Poesie in dialetto m<strong>il</strong>anese. M<strong>il</strong>ano,<br />

Società Tip. Classici Ital., 1835, € 190<br />

in-16, pp. VIII, 274, (2), leg. m. pelle con tit. e fregi oro al dorso. Con ritr. dell’autore inc. da<br />

Ant. Lanzani. Prima edizione della raccolta di poesie del Pellizzoni, tra i principali autori in<br />

vernacolo m<strong>il</strong>anese, di cui l’editore dà brevi notizie biografiche nelle pagine preliminari.<br />

MANCA AI CAT. HOEPLI e MENEGHINA. PREDARI 390.<br />

247. M<strong>il</strong>ano - PERTUSATI, Francesco. Rime m<strong>il</strong>anesi. M<strong>il</strong>ano, Gio. Pirotta, 1817,<br />

€ 280<br />

in-16, pp. 240, leg. m. pelle e ang., tit. oro al dorso (parzialm. sciupato), taglio sup. dor., in<br />

astuccio. «Il Pertusati, codino e austriacante di vecchio stampo, fu poeta m<strong>il</strong>anese di tono ancora settecentesco,<br />

ma garbato e vivace» (Hoepli 284). Ediz. orig. MANCA AL CAT. MENEGHINA. PREDARI 391.<br />

248. PERUCCI, Francesco. Pompe funebri di tutte le nationi del mondo.<br />

Raccolte dalle storie sagre, et profane. Verona, Franc. Rossi, 1639, € 1.800<br />

in-4, pp. (12, con tit., dedica e indice), 97 (iniziando da 5), (1); leg. coeva p. perg. Dedica dello<br />

stampatore a Claudio Bassetti, testatine, finaletti ed iniz. s<strong>il</strong>ogr. Precedono alcuni<br />

componimenti poetici in latino ed italiano di vari autori in onore dell’opera. Bellissimo<br />

frontespizio figurato a motivo architett., 8 incisioni piccole e 23 a mezza pag., copiate da<br />

quelle del Porro inserite nell’opera del Porcacchi “Funerali antichi” ed incise qui in controparte<br />

(quella a pag. 67 è anche capovolta). Prima edizione di quest’opera interessante che, come<br />

119


120<br />

avverte l’a. nella breve prefaz. ai lettori, vuole perfezionare <strong>il</strong> celebre trattato del Porcacchi «che<br />

conoscevasi mancare in molte squisitezze, e curiosità, che bisognavano alla piena intelligenza<br />

dell’historia»; vi si contengono, tra l’altro, notizie sulle usanze funerarie dell’Africa,<br />

dell’America, dell’India e di diversi paesi orientali. Esempl. bellissimo (antico ex-libris ms. sul<br />

front.). ALDEN, EUROP. AMERICANA II, 639/91. CICOGNARA 1752. STC., XVII SEC., 675.<br />

MICHEL-MICHEL VI, 103.CAT. VINCIANA 4497. GRAESSE V, 216.<br />

249. Ravenna - PIO STABI-<br />

LIMENTO DELLA PROVVI-<br />

DENZA IN RAVENNA (Id.<br />

delle ORFANELLE - Id.: delle<br />

MENDICANTI). Stato attivo,<br />

e passivo dei suddetti Pii<br />

Stab<strong>il</strong>imenti redatto col giorno<br />

primo gennaro dell’anno 1824<br />

(e fino al 31 dicembre 1825),<br />

€ 2.300<br />

3 vol. in-folio, leg. del tempo in tela<br />

con titolo applicato al piatto super.<br />

Trattasi di 3 distinti libri contab<strong>il</strong>i<br />

manoscritti, in perfetta grafia<br />

cancelleresca, di rispettivi doppi<br />

fogli 103 e 80 (più altri fogli bianchi predisposti fino a 120). Per ognuno di questi tre<br />

benemeriti Istituti assistenziali sono annotati, giorno per giorno, la parte attiva con a fronte<br />

quella passiva, <strong>il</strong> dare e l’avere con breve descrizione di beni, servizi, merci, bestiame, ecc. ed<br />

<strong>il</strong> b<strong>il</strong>ancio consuntivo di entrambi gli anni 1824 e 1825. Tra i creditori e debitori vi si leggono<br />

cognomi di famiglie, sicuramente notab<strong>il</strong>i, per lo più di Ravenna e di qualche Comune della<br />

provincia, come Lugo ed Argenta. Importante testimonianza documentaria circa l’intensa<br />

attività pubblica socio-assistenziale della comunità di Ravenna nei primi decenni del XIX<br />

secolo. In perfetto stato.<br />

250. RACCOLTA d’alcune scritture pubblicate in Francia. (Con:) MATTHIEU,<br />

Pierre. Discorso veridico, e senza passione sopra la presa d’arme, …nella città<br />

di Lione…tradotto dal francese per Cesare Campana. Vicenza, per Giorgio<br />

Greco, 1594 e 1593, € 400<br />

2 opere in 1 vol. in-8, ff. (4), 203 (i.e. 207), (1), 124; 14, leg. settecentesca in p. pergamena,<br />

tassello granata al dorso, tagli blu. Imprese tipografiche ai tit., testate e cap<strong>il</strong>ettera s<strong>il</strong>ogr.<br />

Interessante assieme di due opere storiche relative alla Francia: la prima, suddivisa in due parti,<br />

è una raccolta di avvisi pubblicati tra 1585 e 1593 curata dell’editore; precede <strong>il</strong> testo dedica<br />

a Pompeo Trissino; la seconda è una relazione di Matthieu Pierre sulla “presa d’arme &<br />

mutamento avvenuto nella città di Lione” tradotta dal francese da Cesare Campana e dedicata ad<br />

Agostino Agostini. Buon esempl. BARBIER, ANONYMES, I, 1050.


251. RAPIN, Reneé. Les artifices des heretiques. A Paris, chez Sebastien Mabre-<br />

Cramoisy, 1681, € 600<br />

in-12, pp. (12), 444, leg. settecentesca in p. pelle, dorso a nervi con fregi e tit. oro, tagli<br />

spruzzati. Vignetta al tit., testatine e finalini. Prima edizione della libera traduzione ad opera<br />

di René Rapin (1621-1687) del “De Fraudibus ereticorum” che G<strong>il</strong>les Estix, padre gesuita (1624-<br />

1694), pubblicò sotto lo pseudonimo di François Simonis. Si tratta di una violenta condanna<br />

soprattutto dei giansenisti e della loro dottrina denunciata come un’impostura; <strong>il</strong> testo è<br />

preceduto da una dedica ai vescovi e arcivescovi di Francia. Buon esempl. BARBIER,<br />

ANONYMES, I, 303.<br />

252. REGOLAMENTO per la Collazione<br />

dei Gradi Accademici (Ducato di Parma<br />

e Piacenza). Parma, Stamp. Reale<br />

(G.B.Bodoni), 1770, € 550<br />

in-8, pp. 42, leg. post. cart. rigido. Vignetta sul<br />

tit. dis. da Petitot ed inc. da Bossi. Il<br />

Regolamento per <strong>il</strong> conferimento dei titoli<br />

accademici, emanato dal Duca di Parma<br />

Ferdinando I <strong>il</strong> 29 maggio 1770, si divide in<br />

quattro titoli: gradi minori, lauree ordinarie,<br />

lauree con aggregazione, spese occorrenti. Raro<br />

opuscolo, una delle prime eleganti edizioni<br />

bodoniane. MANCA A DE LAMA e GIANI.<br />

BROOKS 15.<br />

253. Sic<strong>il</strong>ia - SANDEUS, Felinus. De Regibus Sic<strong>il</strong>iae et Apuliae…nominatim de<br />

Alfonso Rege Arragonum epitome. Item Parallela Alfonsina sive apophthegmata<br />

Caesarum Principumque Germanorum, et aliorum, Alfonsi Regis dictis et factis<br />

memorab<strong>il</strong>ibus per Ant. Panormitam descriptis, sig<strong>il</strong>latim opposita per Aeneam<br />

Sylvium Piccolomineum… Hanoviae (Hanau), typis Wechelianis, apud heredes<br />

Io.Aubrii, 1611, € 1.100<br />

2 parti in un vol. in-4, pp. (8), 78, (2 bb.); 184; leg. coeva m. pelle con tit. e ricchi fregi<br />

oro, piatti in perg. Marca tip. su entrambi i frontesp., iniz. e fregi s<strong>il</strong>ogr. Pregevole edizione<br />

critica di queste due opere, riviste e f<strong>il</strong>ologicamente corrette; entrambe già apparse sul finire<br />

del XV secolo (la prima dopo l’apr<strong>il</strong>e del 1495, nel 1485 la seconda). L’epitome del Sandeus<br />

(celebre giureconsulto ferrarese e noto commentatore del diritto romano) va dall’anno 537<br />

al 1494 e contiene anche vari riferimenti sugli Angiò, che governarono a Napoli ed in Sic<strong>il</strong>ia<br />

nel XIV secolo; i quattro libri dei “Dictorum et factorum Alphonsi Regis” del Panormita<br />

(Antonio Beccadelli) sono ampiamente commentati da Enea S<strong>il</strong>vio Piccolomini, futuro Papa<br />

Pio II. Bell’esempl. (con le usuali bruniture dovute al tipo di carta e piccolo timbro di<br />

biblioteca sul tit. generale ed in fine). NARBONE I, 88. MIRA II, 325 e I, 91.<br />

121


122<br />

254. Sic<strong>il</strong>ia - SARRI, Gaetano. Gius pubblico-sicolo. Parte prima arricchita di<br />

nuove note, e di copiosissimo indice. - Parte seconda accresciuta di una Dissertazione<br />

sopra i Titoli, e Regni, de quali s’inaugurano i Sovrani di Sic<strong>il</strong>ia. Palermo, Dom. Maria<br />

Bentivenga, 1786, € 1.400<br />

2 parti in un vol. in-4, pp. VIII, 508, XVI; IV, 184, 40; leg. coeva m. perg., tit. ms. al dorso.<br />

Vignetta inc. su entrambi i tit., dedica al viceré Francesco d’Aquino, numerosi finalini s<strong>il</strong>ogr.<br />

Opera corredata di 6 alberi genealogici ripieg. f.t. (tra cui quello dei Borbone di Napoli<br />

aggiornato al Re Ferdinando ed al Real Principe ereditario D. Francesco) e di 28 ritratti di Re<br />

n.t. (di cui 2 a piena pag.) dis. da De Giacomo ed inc. per lo più da Gius. Gramignani. Opera<br />

importante che esamina a fondo l’evoluzione storica e giuridica del diritto alla Reale Successione<br />

al Regno di Sic<strong>il</strong>ia, avvalendosi di esegesi critica ed ampie note di commento. Una terza parte<br />

che avrebbe trattato dei governi politici e della legislazione antica e moderna, già pronta per le<br />

stampe e già approvata, non venne pubblicata a causa della morte dell’autore (1722-1797),<br />

insigne giureconsulto palermitano. Esempl. in buono stato (con lievi ingialliture e fioriture<br />

dovute al tipo di carta; piccoli fori di tarlo alle pp. 191-201 e strappo a pag. 451 con perdita di<br />

un paio di parole). NARBONE II, 145. MIRA II, 331. FERA-MORLICCHIO II, 1402 (solo la I parte).<br />

255. Montecassino - SCIPIONI, Marco Antonio. Elogia abbatum sacri monasterij<br />

Casinensis luculenta accessione aucta, et prioribus castigatiora. Ad<br />

eminentissimum cardinalem Franciscum Barberinum. Neapoli, apud Iacobum<br />

Gaffarum,1643, € 1.900<br />

in-4, pp. (10), 341 (i.e. 351), (21), bella leg. coeva in p. pergamena floscia, ricca bordura<br />

vegetale e armi ducali al centro dei piatti, <strong>il</strong> tutto impresso in oro. Completo di 2 belle tavole<br />

f.t. ripieg. incise da Nicolas Perry; titolo con le armi di Francesco Barberini, cui l’opera è<br />

dedicata, e numerosi putti con simboli religiosi (mitra, ostensorio, pastorale...). Seconda<br />

edizione (prima 1630) di quest’opera dedicata ai più importanti abati del monastero di<br />

Montecassino. Realizzata da Marco Antonio Scipioni, priore del Monastero di S. Sisto a<br />

Piacenza e O.S.B. di Montecassino, è un’importante fonte documentaria per lo studio delle<br />

personalità del celebre monastero. Ottimo esempl. in preziosa leg. dell’epoca. MICHEL- MICHEL<br />

VII, 107. MANCA A GRAESSE e CAT. VINCIANA.<br />

256. SILIUS ITALICUS. De Bello Punico secundo XVII libri nuper d<strong>il</strong>igentissime<br />

castigati. Venetiis, in aedibus Aldi, et Andreae Asulani soceri, luglio 1523, € 4.000<br />

in-8, ff. 210, (2, colophon e àncora), leg. inglese del XIX sec. in p. zigrino nero, àncora aldina<br />

impressa in oro sui piatti, dorso a nervi con tit. oro, tagli dor., dentelle int. estesa agli spigoli<br />

dei piatti. Ancora aldina sul tit. ed in fine, spazi con lettera-guida per le iniz. Precedono la<br />

dedica di Francesco Asolano al card. Innocenzo Cibo e la Vita dell’a. scritta da Pietro Crinito.<br />

Prima ed unica edizione aldina, considerata anche la prima edizione completa di<br />

quest’opera in quanto contiene 84 versi, scoperti pochi anni prima in Francia, inseriti dopo <strong>il</strong><br />

verso 140 del libro VIII e conservati in tutte le edizioni posteriori, benché di dubbia<br />

appartenenza a S<strong>il</strong>io. «Punica» è <strong>il</strong> noto poema epico latino in 17 libri sulle vicende della<br />

seconda guerra punica, composto da S<strong>il</strong>io Italico (25-101 d.C.), letterato ed uomo politico,<br />

console nel 58 e proconsole dell’Asia 10 anni dopo. Ottimo esempl. RENOUARD 98.6: «édition<br />

peu commune». UCLA n. 194. BMC 627. ADAMS S-1134.


257. M<strong>il</strong>ano - SIMONETTA, Giovanni. Historia delle cose fatte dallo<br />

Invictissimo Duca Francesco Sforza scripta in latino e tradotta in lingua<br />

fiorentina da Christophoro Landino Fiorentino. (In fine:) Questa Sforziada la<br />

impressa Antonio Zarotto Parmesano in M<strong>il</strong>ano, 1490, € 13.500<br />

in-folio, ff. 202 n.n. (compresi <strong>il</strong> sesto e l’ultimo bianchi), attraente legatura coeva in<br />

pergamena rigida, dorso a nervi, sul piatto ant. grande titolo su 3 linee in maiuscola con fregi.<br />

Carattere tondo; precedono <strong>il</strong> testo una lettera di Francesco F<strong>il</strong>elfo, <strong>il</strong> Proemio del Landino ed<br />

un’Orazione di Francesco Puteolano. Prima traduzione italiana, dedicata dal Landino a<br />

Lodovico <strong>il</strong> Moro, di questo importantissimo trattato di storia m<strong>il</strong>anese, (apparsa in latino<br />

presso lo stesso stampatore verosim<strong>il</strong>mente nel 1482, per alcuni addirittura già nel 1479).<br />

Quest’opera, con obiettività e sulla base di documenti di prima mano (che <strong>il</strong> Simonetta, nato in<br />

Calabria e morto intorno al 1491, poteva ben reperire, essendo egli segretario e cancelliere<br />

ducale) espone i fatti della vita di Francesco I Sforza, duca di M<strong>il</strong>ano dal 1450, e della politica<br />

italiana dal 1421 al 1466. I 31 libri costituiscono un singolare esempio della storiografia<br />

umanistica. Nel 1480 l’autore, dopo la morte del potente fratello Cicco, subì le ire del Moro:<br />

fu torturato ed es<strong>il</strong>iato a Vercelli, ma <strong>il</strong> Duca non ebbe <strong>il</strong> coraggio di mandare a morte lo storico<br />

che aveva celebrato la grandezza del padre. Raro ed importante incunabulo m<strong>il</strong>anese volgare.<br />

Esempl. magnifico, marginoso e su carta forte (qualche lavoro di tarlo ab<strong>il</strong>mente restaurato nel<br />

margine basso dei primi 2 quaderni). BMC. VI, 721.GOFF S-534. IGI 9015. CAT.HOEPLI 415.<br />

258. Ravenna - SPRETI, Cam<strong>il</strong>lo. Notizie<br />

spettanti all’antichissima Scola de’<br />

Pescatori in oggi denominata Casa<br />

Matha. Statuti e rubriche dell’Ordine<br />

della Casa Matha del 1304-1308.<br />

Matricole contenenti i nomi delle persone<br />

ascritte… cominciando dall’anno 1305.<br />

Ravenna, Tip. A. Roveri, 1839, € 1.600<br />

2 vol. in un tomo in-4, pp. (8), 294, (2); 230, (4);<br />

leg. 800esca m. perg., tass. in pelle con tit. oro al<br />

dorso. Con un magnifico ritratto dell’autore<br />

inc. all’acquaforte da Gaspare Ginanni dal disegno<br />

di F. Nistri. Prima edizione (ed unica) di questa<br />

poderosa fondamentale opera sulla storia e<br />

l’amministrazione dell’antica Congregazione,<br />

definita da Lozzi “uno dei primi antichissimi esempi di<br />

associazione fra gli esercenti industrie”. Il primo vol.<br />

contiene per lo più la parte storica; <strong>il</strong> secondo<br />

quella giuridico-ammministrativa. «L’origine della Casa Matha (cosiddetta dalle stuoie ivi fabbricate,<br />

che in latino sono dette mathe, o forse, Casa Amata dall’amo strumento per pescare) è molto incerta. Lo<br />

Spreti…dice che fioriva al principio del sec. VII, al tempo di Giustiniano II imperatore…Nel vol. II lo Spreti<br />

ha messo <strong>il</strong> testo integrale e originale degli statuti in latino…fatti, riformati, corretti ed emendati al tempo<br />

del Podestà Lamberto da Polenta, e suoi successori…» (cfr. ampia recensione nel Cat. Statuti Bibl. Senato<br />

VI, pp. 28-9). Magnifico esempl. su carta forte, con barbe.<br />

123


124<br />

259. STRADA, Famiano. Della guerra di<br />

Fiandra. Deca prima volgarizzata da<br />

Carlo Papini. Deca seconda volgarizzata<br />

da Paolo Segnere (sic.). Roma a spese di<br />

Herm. Scheus, 1639 (in fine: Roma, P.<br />

Ant. Facciotti, 1638) per <strong>il</strong> I vol.; Roma,<br />

1648 (in fine: eredi di Franc. Corbelletti,<br />

1649) per <strong>il</strong> II vol.; € 1.800<br />

2 vol. in-4, ff. (9 compr. front. inc.), pp. 515<br />

(mal num. 509), ff. (40); ff. (8, compr. front.<br />

inc.), pp. 712, ff. (20); leg. coeva p. perg.<br />

Frontespizi allegorici con figure inc. in rame<br />

in entrambi i vol., belle iniz. istor., fregi tip.,<br />

car. corsivo. Con 11 magnifiche tav. su<br />

doppio foglio f.t. nel I vol. magistralmente<br />

inc. in rame da Gugl. Baur, raffiguranti<br />

animatissime scene delle varie battaglie.<br />

Prima edizione della traduz. italiana di<br />

questa celebre e fortunata opera storica (le due<br />

deche dell’ediz. orig. “De Bello Belgico”<br />

apparvero a Roma rispettivamente nel 1632 e<br />

1647). In essa Lo Strada (Roma 1572-1649),<br />

dotto gesuita, narra le rivolte e le guerre di Fiandra del 1555 (anno in cui Carlo V lasciò quei<br />

possedimenti al figlio F<strong>il</strong>ippo II), fino al 1590, caratterizzate dalle durissime lotte tra cattolici<br />

e protestanti. Fu tradotta nelle principali lingue europee, e questa traduz. italiana, grazie<br />

anche all’apporto di Paolo Segneri, noto esponente dell’oratoria sacra, è annoverata tra i testi<br />

di lingua e di Crusca. Esempl. assai bello (con usuali arrossature della carta qua e là). GAMBA<br />

2094. RAZZOLINI, p. 328. CAT. VINCIANA, 497 e 498. MICHEL-MICHEL, VII, p. 154. STC., XVII<br />

S.880-1. DE BACKER-SOMMERVOGEL, VII, 1616.<br />

260. Venezia - STROZZI, Giulio. La Venetia edificata poema eroico di Giulio<br />

Strozzi con gli Argomenti del sig. Francesco Cortesi. In Venetia, appresso<br />

Girolamo Piuti (1626), € 650<br />

in-12, pp. (44), 795, (21), leg. coeva in p. pelle, tit. e fregi oro al dorso (restaurato). Seconda<br />

edizione del poema dedicato alla storia di Venezia dalle origini sino alle invasioni di Att<strong>il</strong>a; del<br />

1624 è l’editio princeps dei 24 canti, da cui la presente è tratta. Titolo allegorico inciso da<br />

Francesco Valesio, che raffigura una figura femmin<strong>il</strong>e, Venezia, assisa su un leone tra due<br />

figure allegoriche; iniziali, testatine, 24 scene a piena pagina e un bel ritratto dell’autore<br />

completano <strong>il</strong> ricco repertorio figurativo dell’opera. Le tavole, probab<strong>il</strong>mente incise dallo stesso<br />

Valesio, “sono interessanti per la storia del costume” (Cat. Vinciana). Precedono <strong>il</strong> testo una dedica<br />

“all’immortalità del nome della Serenissima Repubblica di Venetia” e a Ferdinando II granduca di<br />

Toscana, una prefazione del Cortesi e versi di alcuni letterati (Ferrari, Chiocco, Romito,<br />

Venier…). Buon esempl. CAT. VINCIANA 2853. CICOGNA 1827. CICOGNARA 1044. GRAESSE<br />

512. STC XVII SEC. 882. CHOIX D’OLSCHKI XII, 18710.


261. SVETONIUS TRANQUIL-<br />

LUS, Caius. De Vita XII<br />

Caesarum. Cum Ph<strong>il</strong>ippi Beroaldi<br />

et Marci Antonii Sabellici<br />

Commentariis. Cum figuris nuper<br />

additis. (In fine:) Venetiis, per<br />

Ioannem Rubeum Vercellensem, 8<br />

gennaio 1506, € 9.650<br />

in-folio, ff. (4), 358 (la numeraz.<br />

comincia dal f. 17), leg. coeva p.<br />

perg., tit. ms. calligr. al dorso (cuffia<br />

super. ben restaurata). Testo in car.<br />

rom. racchiuso dal commento in car.<br />

più piccolo; grandi e piccole iniz.<br />

s<strong>il</strong>ogr. ornate su fondo nero. Prima<br />

edizione <strong>il</strong>lustrata dello Svetonio:<br />

sotto <strong>il</strong> titolo legno ombreggiato<br />

(mm.86 x 128) col monogramma L<br />

raffig. un maestro in cattedra e<br />

quattro discepoli (già ut<strong>il</strong>izzato, con altra figura del personaggio dell’autore, per l’Orazio<br />

del 1505), nel testo 80 splendide vignette in s<strong>il</strong>ografia (44 al tratto, improntate quasi<br />

tutte ad una precedente ediz. del Tito Livio, e 36 vignette ombreggiate, fatte<br />

espressamente per quest’edizione); sul f. 1, all’inizio del testo, vignetta raffigurante la<br />

nascita di Giulio Cesare: si tratta della prima raffigurazione di un parto Cesareo; la<br />

stessa inc. riappare nel capitolo riguardante Giulio Cesare. Superba edizione figurata, che<br />

sarà ristampata da F<strong>il</strong>ippo Pincio nel 1510. Esemplare molto bello e puro, con le s<strong>il</strong>ografie<br />

assai nitidamente impresse (antico timbro al titolo).<br />

262. Sic<strong>il</strong>ia - (TEDESCHI, Nicolò). Istoria della pretesa Monarchia di<br />

Sic<strong>il</strong>ia…Parte prima (unica pubblicata) in cui si mostra l’origine, e l’insussistenza<br />

di detta Monarchia con Bolle, Diplomi, e altre autentiche scritture fino al Pontefice<br />

Innocenzo XII. Si aggiungono tre indici…Roma, s.t., 1715, € 1.350<br />

in-4, pp. (16), 446, (40), leg. coeva p. perg., tit. ms. al dorso e nota di possesso di Mons.<br />

Domenico Gravina in oro sul piatto super. (probab<strong>il</strong>m. <strong>il</strong> monaco benedettino nato a<br />

Palermo nel 1807, autore di varie opere di storia ed arte sic<strong>il</strong>iana). Prima edizione di<br />

questa rara e ricercata opera che abbraccia <strong>il</strong> periodo dal 1099 al 1715. «Essa indaga le<br />

ragioni storiche ed i rapporti che intercorsero tra le varie dinastie napoletane e sic<strong>il</strong>iane con <strong>il</strong> Papato<br />

in riferimento al discusso Istituto della Monarchia Sicula e sua investitura giuridico-ecclesiastica nel<br />

Tribunale della medesima. Rara settecentina» (Fera-Morlicchio, II, 1766). Ut<strong>il</strong>e in fine l’Indice<br />

cronologico delle Bolle, Costituzioni, Brevi, ecc. Autore dell’opera, pubblicata anonima, è<br />

<strong>il</strong> dotto monaco benedettino N. Tedeschi, nato a Catania nel 1671, vescovo di Lipari dal<br />

1710. Ottimo esempl. (antica nota ms. sul tit.). NARBONE II, 279. MIRA II, 399: «L’autore<br />

vi soppresse <strong>il</strong> nome, e pubblicò <strong>il</strong> solo primo volume».<br />

125


126<br />

263. TRISSINO, Galeazzo. Della Santa città di Dio e dell’empia città del<br />

demonio. In Padova, per Francesco Bolzetta, 1612, € 700<br />

in-8, pp. (48), 223, (1), leg. coeva in p. pergamena, tit. ms. Al titolo marca del leone di<br />

San Marco, iniziali istoriate, testatine e finalini. Prima edizione di questo lavoro del<br />

Trissino che, partendo dal Paradiso Terrestre, cataloga e descrive gli avvenimenti del suo<br />

tempo attraverso fonti bibliche, classiche, medievali e di storia a lui contemporanea.<br />

Particolare attenzione viene rivolta alla storia dei Turchi e brevi accenni vengono rivolti<br />

anche a Giappone, Africa, Spagna, Scozia, Polonia, Francia e Ingh<strong>il</strong>terra. L’ultimo capitolo<br />

è invece dedicato all’Anticristo. Il conte Galeazzo Trissino fece costruire dallo Scamozzi un<br />

celebre palazzo a Vicenza. Importante e curioso documento. MICHEL-MICHEL VIII, 76. STC<br />

XVII SEC. 920. MANCA A CAT. VINCIANA e GRAESSE.<br />

264. TROGUS, Pompeus. Externae historiae<br />

in compendium ab Iustino redactae..<br />

Externorum impetarorum vitae Aemylio Probo<br />

authore. P. Vellei Paterculi historiae Ro. duo<br />

volumina nuper reperta... (In fine:) Florentiae,<br />

per haeredes Ph<strong>il</strong>. Iuntae, 1525, € 2.900<br />

2 parti in 1 vol. in-8, ff. 15, (1), 203, (1b.); (8), da 205<br />

a 367, (1 per l’impresa tipogr.), (i ff. 200-367 sono<br />

erronem. num. 100-267), (1); legatura coeva in<br />

marocchino bruno, i piatti adorni a secco di vari ordini<br />

di riquadri di f<strong>il</strong>etti, bordura a volute e 4 rosette; nello<br />

scomparto centrale sono stati aggiunti in epoca<br />

posteriore un riquadro ed un rombo con al centro la<br />

“testa di f<strong>il</strong>osofo di prof<strong>il</strong>o”, riscontrata in alcune<br />

legatura 500esche di ambito padovano (HOBSON,<br />

Humanists and bookbinders, n. 98); dorso originale a<br />

3 nervi (stanco), tagli point<strong>il</strong>lé in rosso e blu. Trattasi<br />

dell’epitome delle «Historiae Ph<strong>il</strong>ippicae» di Trogo<br />

Pompeo comp<strong>il</strong>ata da Giustino e delle biografie di<br />

condottieri greci scritte da Em<strong>il</strong>io Probo (o piuttosto da Cornelio Nepote). Bell’esempl.<br />

marginoso, con antiche sottolineature e note di possesso al tit., in interessante legatura. DECIA-<br />

DELFIOL n. 168. BMC 683. RENOUARD XLIX.80. GRAESSE II, 512.<br />

265. M<strong>il</strong>ano - VALERIO, Agostino. Vita Caroli Borromei Card. S. Praxedis<br />

Archiepiscopi Mediolani. Item Opuscula duo: Episcopus et Cardinalis. Veronae,<br />

apud Hier. Discipulum, 1586, € 450<br />

3 parti in un vol. in-8, pp. (12, le ult. 2 bb.), 72; (8), 63; 40; leg. coeva p. perg. (dorso rifatto).<br />

Marca tip. sui tre front., iniz. s<strong>il</strong>ogr., car. corsivo. Prima edizione di tutte e tre queste opere<br />

scritte dal vescovo di Verona e cardinale Agostino Valerio. La prima è dedicata al card. Ant.<br />

Caraffa e si segnala per essere la prima biografia sul card. Borromeo, deceduto poco più di un<br />

anno prima (3 nov. 1584); ebbe immediato successo e fu tradotta in italiano da Ambrogio


Magnago. Le altre due sono opere retoriche che trattano rispettivamente della figura del<br />

Vescovo e del Cardinale, entrambe dedicate al Borromeo che ne aveva affidato la stesura al<br />

dotto vescovo di Verona. Bell’esempl. (due antichi timbri di biblioteca ed ex-libris ms. sul tit.).<br />

STC 708. CAT. HOEPLI 451. PREDARI 272 (ristampa di Bergamo 1587).<br />

266. (VARILLAS, Antoine). Histoire de l’hérésie de Viclef, Jean Hus et Jérôme<br />

de Prague, avec celle des guerres de Bohême qui en ont esté les suites. À Lyon,<br />

chez J. Certe, 1682, € 1.100<br />

2 vol. in-12, pp. (12), 227, (1); (2), 228, (10), leg. in p. pelle, dorsi a nervi con fregi e tit. oro,<br />

tagli spruzzati di rosso. Monogramma dell’editore ai front., testatine s<strong>il</strong>ogr. Prima edizione<br />

dell’opera di Var<strong>il</strong>las, storico francese al servizio di Gaston d’Orléans e della corona. Compose<br />

numerose opere storiche (Histoire de France, Histoire de l’Espagne) tra cui appunto l’Histoire de<br />

l’hérésie che copre un arco cronologico tra <strong>il</strong> 1374 e <strong>il</strong> 1589 occupandosi di eresie strettamente<br />

connesse a livello ideologico tra loro: quella di John Wyclif, eresiarca inglese trecentesco, e<br />

quella di Jean Hus, a capo del movimento di riforma nazionale boemo nei primi decenni del<br />

XV secolo. Buon esempl. (lievi gore d’acqua concentrate alla fine dei due volumi). BARBIER,<br />

ANONYMES II, 686. LAROUSSE VI, p. 915. ENC. CATTOLICA, XII, 1722-1724.<br />

267. VEGETIUS RENATUS, Flavius. De l’Arte M<strong>il</strong>itare ne la commune lingua<br />

novamente tradotto per messer Tizzone di Pofi Gaetano. In Venetia, MDXL (In<br />

fine: Stampato in Vinegia, per Comin de Tridino de Monferrato, 1540 del mese de<br />

Agosto), € 1.200<br />

in-8, ff. (8), 87, (1 bianco), bel carattere corsivo, attraente legatura inizio Ottocento in p.<br />

pergamena rigida, f<strong>il</strong>etti oro con terminazioni angolari vegetali ai piatti. Al titolo larga<br />

bordura s<strong>il</strong>ogr. con figure ed emblemi m<strong>il</strong>itari firmata “Eustachius”, iniziali istoriate.<br />

Precede <strong>il</strong> testo dedica del traduttore a Federico Gonzaga di Bozzolo. Seconda edizione (prima<br />

1524) della traduzione in lingua volgare dell’ “Epitoma Institutorum rei m<strong>il</strong>itaris”, compendio di<br />

scienza bellica in quattro libri scritto al principio del V secolo d. C. Ottimo esemplare (ex-libris<br />

Crey). STC 713. SANDER 7503. CHOIX D’OLSCHKI 10434. MANCA AD ADAMS e GAMBA.<br />

127


128<br />

LETTERATURA E FILOLOGIA<br />

268. ADIMARI, Alessandro. La Polinnia overo<br />

cinquanta sonetti fondati sopra sentenze di G.<br />

Cor. Tacito. Con argomenti a ciascuno d’essi<br />

ch’uniti insieme formano un breve discorso politico<br />

e morale. Firenze, P. Cecconcelli, 1628, € 1.200<br />

in-4 picc., pp. (12), 101, (13), leg. mod. m. perg., tass.<br />

in pelle con tit. e fregi oro al dorso. Iniz., testatine,<br />

finalini e cartigli s<strong>il</strong>ogr., testo in car. tondo e corsivo.<br />

Curioso frontespizio figurato: una carta nautica col<br />

titolo dell’opera ed in basso un giardino con meridiana<br />

formata da un obelisco e da 15 aiuole corrispondenti alle<br />

ore, una fig. femmin<strong>il</strong>e ed <strong>il</strong> motto “signa tibi dicam” e<br />

sullo sfondo <strong>il</strong> mare con navi; numerose iniz. e fregi<br />

s<strong>il</strong>ogr., testo in car. tondo e corsivo. Dedica alla Musa<br />

Polinnia. Prefazione in versi indirizzata ad un Principe<br />

(forse Lorenzo de’ Medici o al granduca Ferdinando II) e<br />

50 sonetti che a fronte hanno le sentenze in latino di<br />

Tacito ed i 50 “argomenti”, i quali sono anche riuniti in fine al vol. a formare un “discorso politico<br />

e morale”. Prima edizione di quest’opera del poeta fiorentino (1579-1649), la prima raccolta<br />

delle 6 pubblicate (altre 3 non furono stampate; ciascuna intitolata ad una delle 9 Muse).<br />

Bell’esempl. (ultimo f. rinforzato). M.-MICHEL I, 18. BMC, 16TH, 5. CAT. VINCIANA n. 2284.<br />

269. AGOSTINI, Giovanni, degli. Notizie istorico-critiche intorno la vita, e le<br />

opere degli scrittori viniziani. Raccolte, esaminate, e distese. Venezia, Simone<br />

Occhi, 1752-54, € 650<br />

2 vol. in-4, pp. (8), LXIV, 623; XV, 694, (2); leg. del tempo m. pelle, tit. e fregi in oro ed<br />

impressioni a secco sui dorsi, tagli marmorizz. (cuffia super. del I vol. parzialm. rotta). Impresa<br />

tipogr. sui tit., iniz. e fregi s<strong>il</strong>ogr. L’autore, frate minore osservante, dedica <strong>il</strong> primo vol. a<br />

Marco Foscarini ed <strong>il</strong> secondo ad Angelo Contarini. Poderosa e dotta opera che fornisce notizie<br />

bio-bibliografiche, spesso non reperib<strong>il</strong>i altrove, su oltre sessanta scrittori veneziani dei secoli<br />

XIV-XVI. «Opera incompleta quanto allo scarso numero degli scrittori, onde si parla, ma preziosissima<br />

quanto alla estensione ed esattezza delle notizie» (Cicogna 2529). Esempl. molto bello.<br />

270. ALUIGI, Marco Antonio. Storia dell’abate Pietro Trapassi Metastasio poeta<br />

drammatico. Corredata di note, e di molte sue lettere. Assisi, per Ottavio Scariglia,<br />

MDCCLXXXIII (1783), € 500<br />

in-8, pp. 173, leg. coeva in p. pelle, fregi oro e tassello granata al dorso, tagli rossi. Precedono<br />

<strong>il</strong> testo l’antiporta con ritratto del Metastasio inc. dal Bianchini e <strong>il</strong> titolo entro riquadro é<br />

arricchito da piccolo fregio, <strong>il</strong> tutto inciso in rame. Edizione originale di questa pregevole vita<br />

del Metastasio (1698-1782) scritta dall’Aluigi, membro dell’Accademia arcade Properziana di<br />

Assisi. Non comune.


271. ANACREON. Odaria (graece). Anacreontis<br />

Teii Odaria Praefixo commentario quo poetae<br />

genus traditur et bibliotheca anacreonteia<br />

adumbratur. Additis var. lect. Parmae, ex Regio<br />

Typographeio, 1791, € 1.650<br />

2 parti in un vol. in-4 gr., pp. (6), 100; XCIV (ma le due<br />

parti sono state invertite dal primo legatore e così <strong>il</strong><br />

primo f. col colophon e la scritta “Opus absolutum est…A.<br />

MDCCCLXXXV. XVII kal. apr.” si trova all’inizio<br />

anziché in fine), leg. orig. cart. arancione. Ritratto di<br />

Anacreonte in medaglione sul tit., sul secondo f.<br />

vignetta di Dom. Cagnoni raffig. le armi di Gius. Nic.<br />

de Azara, cui l’opera è dedicata, con la simbologia delle<br />

arti. Secondo quanto afferma <strong>il</strong> De Lama, i<br />

“Commentarii” sono del Padre Paolo M. Paciaudi e la<br />

“Varietas lectionum”, che segue le Odi in greco, è opera<br />

dell’Abate Caluso e del P. Gius. M. Pagnini. Edizione tra<br />

le più eleganti del Bodoni, “magnificamente stampata in<br />

caratteri maiuscoli” (Brooks) e solo gli Epigrammi a pag. 75-76 sono in car. minuscolo.:<br />

“L’edizione del 1784 si esaurì subito e Bodoni, questa volta a sue spese, ristampò l’opera usando come<br />

prefazione latina quella della precedente edizione (datata in fine 1784) e la compose con <strong>il</strong> testo greco,<br />

tutta in carattere maiuscolo” (Giani). Bell’esempl. a pieni margini. BROOKS 287. DE LAMA II, p.<br />

35. G.B. BODONI NELL’EUROPA NEOCLASSICA, Parma 1990, n.29. GIANI, CATALOGO, pp.35-36.<br />

272. ARIOSTO, Ludovico. Orlando Furioso… et di piu aggiuntovi in fine piu di<br />

Cinquecento Stanze del medesimo auttore (sic), non piu vedute. In Vinegia,<br />

MDXLV, (in fine:) In casa de’ figliuoli di Aldo, (1545), € 24.000<br />

in-4, ff. 247, (1), 28; stupenda leg. ottocentesca in pieno marocchino blu, bordura a cinque<br />

f<strong>il</strong>etti in oro e a secco ai piatti, sui medesimi fregi floreali angolari e centrali impressi in oro;<br />

dorso a nervi con tit. e fregi oro, tagli dorati, dent. int. Comprende le due opere annunciate al<br />

titolo ciscuna con proprio frontespizio e numerazione: f. 1r àncora aldina e tit.; f. 2r dedica di<br />

Aldo Manuzio al capitano Giovanni Battista Olivo da Goito, con <strong>il</strong> quale sia Aldo che suo<br />

fratello Paolo erano legati da amicizia; ff. 3r-247v <strong>il</strong> poema “Orlando Furioso”; 1 f. n.n. con al<br />

verso àncora aldina; ff. 1r-28r “Cinque canti di un nuovo libro”, al verso del f. 28 àncora aldina.<br />

Prima edizione completa dei Cinque Canti e unica del Furioso stampata dagli Aldi. I<br />

Cinque Canti, composti probab<strong>il</strong>mente tra 1518-25 in vista di un inserimento nel Furioso, ma<br />

poi lasciati da parte dall’a. a causa dei toni cupi e perciò dissonanti rispetto al resto del poema,<br />

cominciano solo in questa edizione con un’ottava parzialmente lacunosa, e per questo<br />

soppressa in tutte le altre stampe. Altra particolarità testuale è che nel secondo e terzo canto<br />

mancano alcune ottave che furono invece inserite nelle edizioni successive. Una delle più rare<br />

in assoluto, e importanti per la letteratura italiana fra le edizioni aldine. Provenienza: sul<br />

contropiatto ant. ex libris di Estelle Doheny, al primo tit. nota di possesso di mano<br />

cinquecentesca (ex libris Iohannis Baptista e Petrus). Ottimo esempl. BRUNET I, 433. GAMBA<br />

54. GRAESSE I, 198. RENOUARD 133, n. 13: “Très bonne et l’une des rares parmi les éditions Aldines”.<br />

AGNELLI-RAVEGNANI I, 71: “Bellissima e assai rara”.<br />

129


130<br />

273. ARIOSTO, Lodovico. Orlando<br />

Furioso…adornato di Figure di Rame da<br />

Girolamo Porro Padouano et di altre<br />

cose… Edito da Girolamo Ruscelli,<br />

commentato da Alberto Lavezuola. Venezia,<br />

Francesco de Franceschi, 1584, € 12.000<br />

3 parti in un volume, in-4 (252x177mm), pp.<br />

(40), 654, (32), 1 f. bianco; 43, 1 f. bianco,<br />

stupenda legatura veneziana coeva in cuoio<br />

scuro con duplice f<strong>il</strong>ettatura oro ai bordi dei piatti,<br />

fregetti nei quattro angoli, grande medaglione<br />

con elementi vegetali e floreali al centro, <strong>il</strong> tutto<br />

impresso in oro; dorso a nervi con f<strong>il</strong>etti e piccoli<br />

fiori e frutti in oro negli scomparti; tagli oro.<br />

L’opera comprende nei primi 20 ff. n.n.:<br />

Sommario; dedica dell’editore ad “Hippolito<br />

Agostini signore di Caldana et Bali di Siena”; la Vita<br />

dell’Ariosto scritta dal Pigna, la vita scritta dal<br />

Garofalo; l’allegoria del Bononome sul Furioso; la lettera del Ruscelli ai lettori; vari indici; ff.<br />

1-532 L’Orlando Furioso; ff. 533-654 I Cinque Canti; 16 ff. n.n. di Tavole; ff. 1-43<br />

Osservazioni di A. Lavezuola. Edizione magnificamente <strong>il</strong>lustrata: frontespizio, titoli incisi<br />

entro bordura architettonica, 46 incisioni a piena pagina n.t. (la tavola 34 è incollata sopra<br />

una ripetizione della tavola 33) di mano di Girolamo Porro; la seconda parte con frontespizio<br />

architettonico di Giacomo Franco, 5 tavole a piena pagina, 5 titoli incisi entro bordura<br />

architettonica; la terza parte con identico frontespizio architettonico della seconda parte. Il<br />

rame della tavola 34 venne messo all’indice dall’Inquisizione a causa del suo contenuto<br />

ritenuto indecente; per questo motivo la quasi totalità degli esemplari riporta <strong>il</strong> rame del canto<br />

33 ripetuto per <strong>il</strong> canto 34. Negli anni seguenti venne rifatto <strong>il</strong> rame della tavola 34 e a volte<br />

incollato sul duplicato della 33, come nel nosto caso. Girolamo Porro trasse la maggior parte<br />

dei suoi soggetti dall’edizione di Valgrisi del 1556; i frontespizi della seconda e terza parte sono<br />

invece tratti dalle “Imprese Illustri” edite dal Ruscelli nello stesso 1584. Ottimo esemplare di<br />

<strong>il</strong>lustre provenienza in preziosa legatura coeva (sul contropiatto anteriore ex-libris di Dyson<br />

Perrins, R. Abbey e F. Keppel). MORTIMER, HARVARD ITALIAN 30: “The most elaborate of the<br />

sixt enth-century editions”. AGNELLI-RAVEGNANI, pp. 155-158: “…è questa a parer di molti la più<br />

sontuosa edizione del Furioso”. ADAMS A-1677. BRUNET I-436.<br />

274. BARETTI, Giuseppe. An Introduction to the Italian Language. Containing<br />

Specimens of both Prose and Verse... with a literal Translation and Grammatical<br />

Notes... for the Use of those who... attempt to learn it without a Master … London,<br />

Printed for A. M<strong>il</strong>lar,1755, € 950<br />

in-8, pp. XI, (1), 467, (1), leg. coeva in p. pelle, tassello granata al dorso a nervi. Prima<br />

edizione dell’opera di Giuseppe Baretti (1719-1789) in cui <strong>il</strong> letterato di origine torinese<br />

propone una selezione di alcuni brani di 37 celebri autori italiani (tra cui Castiglione,<br />

Machiavelli, Boccaccio, Ariosto, Tasso, Michelangelo, Petrarca) con traduzione inglese a<br />

fronte. Il lavoro prevede anche l’inserimento di alcuni sonetti di M<strong>il</strong>ton in italiano;


probab<strong>il</strong>mente <strong>il</strong> Baretti li tradusse sotto <strong>il</strong> suggerimento di Johnson, suo maestro e punto di<br />

riferimento dopo <strong>il</strong> trasferimento a Londra nel 1751. Johnson viene ritenuto autore<br />

dell’Introduzione e, secondo alcuni critici, anche delle note alle pp. 48 e 198. Ottimo esempl.<br />

COURTNEY & NICHOLL SMITH 73.<br />

275. BECCARIA, Cesare. Dei delitti e delle pene. Edizione rivista, corretta e<br />

disposta secondo l’ordine della traduzione francese...coll’aggiunta del commentario<br />

della detta opera di Mr. de Voltaire. Londra, Società dei f<strong>il</strong>osofi, 1774 (i.e. Livorno, G.<br />

T. Masi, 1774), € 850<br />

in-8 (con segnatura in-4), pp. (4), I-XV, 167, (1), leg. coeva in p. perg. rigida, tit. oro su<br />

tassello al dorso. Bell’antiporta allegorico tratto dal rame di Giovanni Lapi dell’edizione del<br />

1765, tit. con vignetta raffigurante un prigioniero seminudo incatenato alla colonna.<br />

Comprende dedica “A chi legge” del Beccaria, <strong>il</strong> testo in 42 capitoli, <strong>il</strong> “Commentario di Voltaire”<br />

in 23 capitoli e l’”Indice dei paragrafi”. L’edizione, di cui venne fatta anche una manipolazione<br />

nel 1790, venne in realtà edita a Livorno dal Masi, nuovo titolare della tipografia Coltellini. E’<br />

una tra le opere più innovative e rivoluzionarie sulla riforma penale e la criminologia (prima<br />

ediz. 1764), in opposizione alla pena di morte, in perfetta sintonia con le idee umanitarie<br />

dell’Illuminismo europeo. Buon esempl. FIRPO, OPERE I, 16. PMM 209.<br />

276. BEMBO, Pietro. Epistolarum Leonis decimi pont. max. nomine scriptarum<br />

libri XVI. Placuit praeterea eiusdem autoris epistolas aliquot sane quam<br />

doctas adnectere… Lugduni, apud haeredes Simonis Vincentij (in fine: Dionysius ab<br />

Harsio excudebat, MDXXXVIII), 1538, € 750<br />

in-8, pp. 432, bella leg. coeva in pergamena floscia, tit. manoscritto entro bordura di mano<br />

d’epoca in inchiostro bruno al piatto ant. e al dorso. Marca edit. al tit, belle iniziali istoriate.<br />

Interessante assieme, apparso per la prima volta nel 1535, in sedici libri in cui <strong>il</strong> Bembo,<br />

durante gli anni del suo soggiorno romano, raccolse importanti missive indirizzate da papa<br />

Leone X ad alcuni dei più importanti personaggi europei come Giulio e Lorenzo de’Medici,<br />

Enrico VIII d’Ingh<strong>il</strong>terra, Francesco I di Francia, l’imperatore Massim<strong>il</strong>iano, Pico della<br />

Mirandola… Bell’esempl., molto genuino. ADAMS B- 587-589 altre ediz. GRAESSE 333.<br />

277. BEMBO, Pietro. Prose di / Monsignor / Bembo / MDXXXIX. S.l. né t.,<br />

1539, € 1.400<br />

in-8, ff. CXV, (1b), leg. coeva p. perg. molle, tit. ms. al dorso. Nitido minuscolo carattere<br />

corsivo, spazi bianchi con lettera-guida per le iniziali. Edizione molto rara, senza indicazioni<br />

tipografiche; al verso del frontespzio (che reca semplicemente i dati sopra indicati) si legge la<br />

scritta “edition seconda”, ma con ogni probab<strong>il</strong>ità trattasi della terza edizone (dopo la prima del<br />

Tacuino 1525 e la seconda del Marcolini 1538). Dedicate al cardinale Giulio de’ Medici (futuro<br />

Papa col nome di Clemente VII) le “Prose nelle quali si ragiona della volgar lingua” sono una delle<br />

opere bas<strong>il</strong>ari della letteratura italiana; com’è noto, esse propongono <strong>il</strong> fiorentino quale<br />

dialetto letterario per l’intera penisola ed ebbero fondamentale importanza nelle discussioni<br />

linguistiche del Cinquecento. Esempl. puro e genuino (timbro ed antica firma di proprietà sul<br />

frontesp., qualche lieve alone d’umido). MANCA AL BMC e ADAMS. CENSIMENTO NAZIONALE II,<br />

1191 (14 esempl.).<br />

131


132<br />

278. BEMBO, Pietro. Historiae Venetae. Venetiis, apud Aldi f<strong>il</strong>ios, 1551 (Legato<br />

con:) GIUSTINIANI, Agostino. Castigatissimi annali con la loro copiosa tavola<br />

della Eccelsa & Illustrissima Republi. di Genoa. libri XII. Genoa, Antonio<br />

Bellone, 1537, € 8.500<br />

2 opere in 1 vol., in-4, magnifica legatura coeva in pelle di scrofa con, impressi a secco sui<br />

piatti, cornice vegetale e doppio riquadro centrale con mezzi busti di santi e visi masch<strong>il</strong>i tra<br />

racemi vegetali; dorso a nervi con tassello cartaceo manoscritto di epoca posteriore; tracce di<br />

lacci di chiusura. Comprende: I) Historiae Venetae, ff. 4 nn., 203, 1 nn. con errata ed àncora al<br />

verso. Grande impresa tipogr. sul frontesp., grandi bellissime iniz. istoriate. Prima edizione,<br />

postuma, impressa con eleganza in grande car. tondo. Il noto umanista veneziano (1470-1547)<br />

attese alla comp<strong>il</strong>azione di questa Storia, che segue quella del Sabellico e ne continua la<br />

narrazione a partire dal 1487, quando venne nominato “Pubblico Istoriografo della Repubblica di<br />

Venezia” nel 1530. La composizione tipografica e la scelta del carattere vennero poi ripetute<br />

nella traduzione italiana commissionata al Gualteruzzi dai Manuzio nel 1552 e stampata dallo<br />

Scotto. Magnifico esemplare su carta grande e forte (timbro e nota di possesso al front. della<br />

Biblioteca Francescana di Hall; piccolo lavoro di tarlo nel margine inferiore dei primi 20 ff.);<br />

II) Castigatissimi annali… ff. (14), CCLXXXII, Frontesp. a stampa rossa e nera con grande<br />

stemma della Rep. di Genova s<strong>il</strong>ogr. con gli stessi colori, al verso bella s<strong>il</strong>ografia di S.<br />

Giorgio che uccide <strong>il</strong> drago (mm. 125 x 97); grandi e piccole iniz. s<strong>il</strong>ogr., testo in car. tondo.<br />

Prima edizione di quest’opera fondamentale sulla storia di Genova dall’origine al 1527; nel<br />

I libro, dopo una breve descrizione della Liguria, si forniscono notizie specifiche su Nizza,<br />

Ventimiglia, le valli di Marro e Diano, Pieve di Teco, Albenga, Finale, Noli, Savona e Val<br />

Polcevera. Interessante sotto l’anno 1493 (f. 249 r.) <strong>il</strong> passaggio che parla di “Christoforo<br />

Colombo Genovese inventore della navigatione al mondo novo”. Edizione accuratamente impressa,<br />

come si legge nel colophon, “con d<strong>il</strong>igencia, & opera del nob<strong>il</strong>e Laurentio Lomellino Sorba” e<br />

stampata da “Antonio Bellono Taurinense”. Buon esemplare su carta forte (al tit. timbro della<br />

Biblioteca Francescana di Hall). Interessante raccolta cinquecentesca di due fondamentali<br />

cronache rinascimentali di città rivali. I) CICOGNA p. 75. PLATNER p.411. RENOUARD 152.17:<br />

“Belle édition, la première de ce livre, et peu commune… <strong>il</strong> y a des exemplaires inprimés sur un papier de<br />

plus grande dimension”. UCLA 370A; II) SANDER II, 3191. STC 306. MANNO VI, 22440. HARRISSE<br />

n. 220. LECLERC, BIBL. AMERICANA, CAT. (1687), n. 642. LOZZI 2121: «Opera rara e ricercata<br />

anche dai collettori delle cose americane…».<br />

279. BIANCUZZI, Benedetto. Institutiones in Linguam Sanctam Hebraicam.<br />

Romae, apud Bart. Zannettum, MDCVIII (1608), € 1.000<br />

in-4, pp. (16), 295, (1), impresse in latino ed ebraico, leg. coeva in p. pergam. floscia (restauri al<br />

dorso). Al titolo stemma dell’abate Bernardino Paolini, cui l’opera è dedicata, al colophon impresa<br />

dello stampatore raffigurante delle frecce; n.t. iniz. ornate e fregi s<strong>il</strong>ogr. Prima edizione di<br />

questa rara grammatica ebraica, opera del Biancuzzi (ricordato anche come Blancuccio o<br />

Biancuzzo), professore d’ebraico all’università di Roma. Precedono <strong>il</strong> testo una dedica ed un<br />

avviso dell’autore e un dettagliato indice. Importante strumento didattico e f<strong>il</strong>ologico per<br />

l’apprendimento della lingua ebraica all’inizio del Seicento; alle pp. 6-7 interessante tabella di<br />

confronto dei diversi alfabeti ebraici, arabi e latini. Nota coeva di possesso al tit. e al verso<br />

dell’ultimo f. “Monasterii Beatae Mariae Auliensis”. Ottimo esempl. in leg. coeva, fresco e a pieni<br />

margini. CAT. VINCIANA, 3771. GRAESSE I, 437. MANCA A MICHEL-MICHEL. BMC, 16TH, n. 116.


280. BOCCACCIO, Giovanni.<br />

L’opera de misser G. Boccacio de<br />

mulieribus claris. La fama parla.<br />

Chi al mondo acquistar vole honor e<br />

gloria… Stampado in Venetia: per<br />

maistro Zuanne de Trino chimato<br />

[sic] Tacuino, m.d.vi adi vi de marzo<br />

(1506), € 18.000<br />

in-4, ff. (154), leg. inglese di inizio<br />

Ottocento in pelle, titolo, dati tipogr. e<br />

f<strong>il</strong>etti in oro al dorso, i piatti adorni di<br />

f<strong>il</strong>etti intrecciati a secco, riquadro di<br />

f<strong>il</strong>etti in oro ed impresa con sigla<br />

“C.C.A.M.I.R.” al centro dei piatti (lievi<br />

spellature); sulle sguardie, ex-libris incisi<br />

del Visconte Granv<strong>il</strong>le e di H. Devenish<br />

Harben. Al titolo raffinata s<strong>il</strong>ografia a<br />

mezza pag. che raffigura un trionfo di<br />

donne famose, firmata con monogramma<br />

“L” e con legenda “Lucretia Perusina”;<br />

evidente è l’ispirazione al “Polif<strong>il</strong>o”. Nel testo, 105 s<strong>il</strong>ografie (alcune ripetute) con ritratti di<br />

donne a figura intera, ambientati in differenti paesaggi. La maggior parte è ottenuta<br />

mediante l’impressione di un piccolo legno con differenti volti femmin<strong>il</strong>i, e di un legno<br />

con <strong>il</strong> corpo ed <strong>il</strong> paesaggio, in modo da variare <strong>il</strong> più possib<strong>il</strong>e le figure. Non ci risulta che<br />

questo geniale (e tecnicamente complesso, seppur non raffinato) procedimento, sia stato<br />

attuato in alcuna altra edizione. Prima traduzione italiana, ad opera di Vincenzo Bagli, di<br />

quest’opera, sapiente miscela tra l’erudizione storica e la novella, dedicata dal Boccaccio alla<br />

bellissima Andrea Acciauoli. Scritta dopo <strong>il</strong> 1360, contiene le biografie di 104 donne <strong>il</strong>lustri,<br />

da Eva alla regina Giovanna di Napoli. Precedono <strong>il</strong> testo la dedica del traduttore a Lucrezia<br />

Baglioni, ed un Proemio. Splendida edizione volgare figurata, alquanto rara e dalle inusuali<br />

caratteristiche iconografiche. Buon esempl. con lievi e rari aloni; timbro 800esco “Charles<br />

Cameron” nel margine del frontesp.“L’abbigliamento rieccheggia quello di Caterina Cornaro di<br />

Gent<strong>il</strong>e Bellini... La maggior parte delle s<strong>il</strong>ografie è ottenuta con l’impressione di due legni, sì che con un<br />

numero ristretto di legni combinati e per di più usando più volte a rotazione la stessa combinazione, si è<br />

o tenuto un folto gruppo… Talune vignette hanno anche un valore ambientale, e sanno già di garbata<br />

scene ta di genere…” (Mostra di Certaldo, 1975, n. 40). SANDER 1088. ESSLING 1505. CAT<br />

DYSON PERRINS 178. BACCHI DELLA LEGA 29.6.<br />

281. BOCCACCIO, Giovanni. Amorosa Visione di messer Giou. Bocc.<br />

nuouamente ritrouata, nella quale si còntengono cinque Triumphi cioè Triumpho<br />

di Sapientia, di Gloria, di Ricchezza, di Amore, e di Fortuna. (Segue:) Apologia di<br />

H.Claricio contro Detrattori della Poesia del B. - Osservazioni di uolgar grammatica del<br />

B. (Foglio 88 recto, colophon:) In aedibus Zannotti Castellionei Impensa Andrea<br />

Calvi… M.D.XXI. (M<strong>il</strong>ano, Z. Castiglione per Andrea Calvo, 1521), € 4.600<br />

133


134<br />

in-4, ff.109 n.n. (non presente <strong>il</strong> f.110, bianco), cap<strong>il</strong>ettera decorati su fondo nero, impresso in<br />

bel caratt. tondo. Leg. moderna p.perg. flessib<strong>il</strong>e. Prima edizione del poema allegorico<br />

Amorosa Visione composto di cinquanta brevi canti in terzine, scritto nel 1342, che nella forma<br />

e nella struttura è d’indubbia imitazione dantesca, in cui B. esprime <strong>il</strong> caldo e dolente ricordo<br />

del suo amore per Madonna Fiammetta. Pregiata edizione originale di un raro poema in<br />

volgare del Rinascimento. Buon esemplare, con alcune brevi note manoscritte di mano coeva<br />

nei margini bianchi (foglio del titolo lievem. polveroso). MOSTRA B. CERTALDO 1975, n.56.<br />

CENSIMENTO XVI SEC., n.2397. BACCHI DELLA LEGA p.131. V. BRANCA, L’editio princeps<br />

dell’Amorosa Visione, pp.460-68. STC, 109.<br />

282. BOCCACCIO, Giovanni. Il Decamerone. Novamente corretto, con tre novelle<br />

aggiunte. Vinegia, nelle case di Aldo Romano, et d’Andrea Asolano suo suocero,<br />

Novembre 1522, € 13.000<br />

in-4 piccolo (mm. 204x130), ff. 317, 1 bianco, (8), leg. in p. perg. con tassello granata al<br />

dorso. Impresa tipogr. aldina sul primo ed ultimo f., spazio con lettera-guida per le iniziali, car.<br />

corsivo. Interessante lettera-dedicatoria di Francesco d’Asola a Rob. Magio, nella quale si<br />

dichiara che <strong>il</strong> testo era stato da tempo preparato e corretto da Aldo Manuzio. Edizione<br />

accuratissima, f<strong>il</strong>ologicamente assai corretta, <strong>il</strong> cui testo servirà di base per la celebre edizione<br />

dei Giunti del 1527; tra le più rare e ricercate edizioni pubblicate dopo la morte di Aldo.<br />

Magnifico esemplare, assai fresco e grande di margini. RENOUARD 95.5: «Belle et très précieuse<br />

édition, fort correcte, et dont le texte, bien supérieur à celui de toutes les précédentes, a servi de base à la<br />

célèbre édition Juntine de 1527». BACCHI DELLA LEGA, p. 35: «Bella e rara ediz.». GAMBA 171:<br />

«Gode di grandissima stima questa edizione». STC. 110. ADAMS B-2146.<br />

283. BOCCACCIO, Giovanni. La Theseida, da Messer Tizzone Gaetano di Pofi<br />

d<strong>il</strong>igentemente rivista. (In fine:) Impressa in Vinegia per me Girolamo Pentio da<br />

Lecco a 7 di marzo 1528, € 5.000<br />

in-4, ff. 66 n.n. (segn.: A-O4, P6, S4), testo in carattere corsivo su due colonne; leg. primo<br />

‘800 in mezza pelle verde, tassello e fregi oro al dorso. Frontespizio figurato con bella<br />

bordura s<strong>il</strong>ografica in quattro blocchi con motivi floreali e putti, assai elaborata e decorativa.<br />

In fine grande marca dello stampatore, già di Jacopo Pencio, con Pegaso entro cornice di mm<br />

82x70, arricchita di fregi s<strong>il</strong>ografici (non riscontrata dai comuni repertori). Terza edizione<br />

(prima Ferrara 1475, seconda Napoli ca. 1490) della Teseida, poema in dodici libri in ottave,<br />

composto tra <strong>il</strong> 1339 e 1441, nel quale Boccaccio si propose di rinnovare in volgare <strong>il</strong> genere<br />

epico. L’opera è preceduta da una dedica del Boccaccio di tre pagine in prosa a Fiammetta.<br />

L’edizione è arricchita da una dedica di Tizzone Gaetano al signor Pirro di Gonzaga. Tizzone<br />

fu un noto ed operoso collaboratore culturale dell’editoria veneziana cinquecentesca, che nel<br />

1524 approntò l’edizione dell’Elegia di Madonna Fiammetta e curò, negli anni successivi, le<br />

Stanze del Poliziano, <strong>il</strong> F<strong>il</strong>ocolo e la Teseida appunto, ove appare costante la sua preoccupazione<br />

di restituire i testi al loro aspetto originario. Assai rara (censita in sole 16 biblioteche italiane).<br />

Bell’esempl. (tracce di polvere sul primo e ultimo foglio). GAMBA 218: “Rarissima”. BACCHI<br />

DELLA LEGA 126. MOSTRA DI MANOSCRITTI, DOCUMENTI e EDIZIONI, FIRENZE 1975, 74. ADAMS-<br />

B 2186. STC 111. ESSLING II/2, p. 655. SANDER 1095.


284. BOCCACCIO, Giovanni. Opera... dalla lingua latina nel thosco idioma per<br />

meser Nicolo Liburnio nouamente trattatata… Et in fine per lo sopradetto m.<br />

Nicolo poste sono le prouincie di tutto’l mondo… (Venezia, Gregorio de’<br />

Gregori, 1530 ca.), € 5.000<br />

in-4, ff. (4), LXX (segn.: *2, A-H8, I6), leg. in mezza pelle (difetti al dorso). Prima edizione<br />

della traduzione italiana del “De montibus, lacubus, fluminibus, stagnibus et de nominibus maris”,<br />

una sorta di dizionario dei nomi geografici che s’incontrano negli scrittori classici e moderni.<br />

L’opera del Boccaccio apparve per la prima volta nel 1473 presso la bottega del Vindelinus; <strong>il</strong><br />

volgarizzamento risale presumib<strong>il</strong>mente ai primi decenni del XVI secolo ed è opera del<br />

veneziano Niccolò Liburnio (1474-1557), canonico della bas<strong>il</strong>ica di S. Marco e studioso dei tre<br />

grandi trecentisti, che curò anche un ampliamento del testo “Et in fine per lo sopradetto M. Nicolo<br />

Liburnio poste sono le prouincie di tutto’l mondo, cioe d’Asia, Europa, et Aphrica. Et in che modo molte<br />

delle dette furono chiamate da gli antichi, et in che guisa hor nominate sono dalli moderni” e dedicò la<br />

traduzione dell’opera a Benedetto di Martini, cavaliere gerosolimitano. La presente edzione,<br />

priva dell’indicazione dell’anno e dell’editore, è stata avvicinata alla bottega di Gregorio de’<br />

Gregori (Hortis) o più genericamente all’ambito veneziano (STC), ma comunque è ritenuta<br />

degli anni venti-trenta del Cinquecento. Buon esempl. (lievi tracce di gore d’acqua; sul verso<br />

dell’ultimo f. nota di possesso ms. di mano cinquecentesca “Matteo di Ceseri Ragunesi”). BACCHI<br />

DELLA LEGA, 19. STC 109. MOSTRA MANOSCRITTI, FIRENZE 1975, 54. HORTIS STUDJ, 867-868.<br />

ADAMS B-2188: “Venice, c. 1530”. DBIT X, pp. 838-856.<br />

285. BOCCACCIO, Giovanni.<br />

Il Decamerone. Nuovamente<br />

corretto per Messer Antonio<br />

Bruccioli. In Venezia, per<br />

Gabriel Iolito di Ferrarii,<br />

MDXLII (in fine:) Carateribus<br />

Bernardini Stagnini sibi<br />

accomodatis (1542), € 6.000<br />

in-16 (mm 115x78), ff. (8), 368<br />

(numerosi errori di numerazione)<br />

penultimo f. bianco e ultimo con al<br />

verso marca dell’editore, bella leg.<br />

seicentesca in p. marocchino<br />

granata, duplice f<strong>il</strong>etto ai piatti<br />

con terminazioni vegetali angolari,<br />

<strong>il</strong> tutto impresso in oro. Titolo con<br />

ritratto dell’a., iniziali istoriate e<br />

grande marca edit. in fine.<br />

Seconda deliziosa e rarissima edizione rivista e ampliata della versione del testo corretta dal<br />

Brucioli (prima 1538), letterato e f<strong>il</strong>osofo, frequentatore col Machiavelli del cenacolo di dotti<br />

agli Orti Oricellari, e bandito più d’una volta da Firenze con l’accusa di luteranesimo. Ottimo<br />

esempl. freschissimo. GAMBA 174. BACCHI DELLA LEGA 39.2. ZAMBRINI 91. MOSTRA CERTALDO<br />

91. ANNALI GIOLITO 43. CAT UNICO 2442 (4 esempl.).<br />

135


136<br />

286. BOCCACCIO, Giovanni. L’amorosa Fiammetta. Di nuovo corretta et<br />

ristampata, con le post<strong>il</strong>le in margine. In Vinegia, G. Giolito de’ Ferrari, 1578, € 450<br />

in-12, pp. 228, leg. coeva in p. pergamena, titolo ms. al dorso. Fregetto e marca edit. al tit.,<br />

iniziali istoriate. Edizione del romanzo in prosa del Boccaccio composto prima del 1345 ed<br />

edito a stampa a partire dal 1472. L’enorme successo dell’opera è sancito anche dal fatto che<br />

dai torchi del Giolito ne uscirono ben 14 edizioni. Buon esempl. BACCHI DELLA LEGA 112.<br />

GAMBA, STC e ADAMS CITANO ALTRE EDIZ.<br />

287. BOCCACCIO, Giovanni. Laberinto d’amore... di nuouo ristampato &<br />

d<strong>il</strong>igentemente corretto. Con le post<strong>il</strong>le nel margine, et con la tauola in fine. In<br />

Vinegia, appresso i Gioliti, MDLXXXII (1582), € 400<br />

in-12, pp. 130, (2), leg. coeva in cartone rustico, tit. manoscritto al dorso. Marca edit. al tit.<br />

e al recto dell’ultima p., tit. entro piccola bordura architettonica; iniziali istoriate. Precede<br />

l’opera dedica di Lodovico Domenichi a M. Bernardin Merato; in fine Tavola “delle cose degne di<br />

memoria”. Edizione veneziana del “Corba cio” o “Laberinto d’Amore”, scritto dal Boccacio in<br />

seguito ad una sua avventura amorosa poco fortunata. Buon esempl. (piccoli lavori di tarlo ai<br />

primi ff.). BACCHI DELLA LEGA ALTRE EDIZ. ADAMS B-2184. BONGI II, 384.<br />

288. BOCCACCIO, Giovanni. Il Decamerone. Nuovamente corretto e con d<strong>il</strong>igentia<br />

stampato. Firenze, heredi di Ph<strong>il</strong> di Giunta, 1527 (ma Venezia, Pasinello, 1729), € 1.350<br />

in-4, ff. (8, ult. b.), 248, leg. coeva p.perg. Marca tip. giuntina all’inizio ed in fine. Contraffazione<br />

della celebre «ventisettana», impressa dal Pasinello per cura di Stefano Orlandelli, a spese di Joseph<br />

Smith, console inglese a Venezia nel 1729, tirata in soli 300 esempl. (Bacchi della Lega, p. 36, per<br />

probab<strong>il</strong>e errore tip. parla di trenta esempl.). L’edizione 1527 si pose come versione universalmente<br />

riconosciuta del testo sino all’edizione del Mannelli del 1761, divenendo un simbolo della libera<br />

repubblica fiorentina, in quanto, come ebbe a dire <strong>il</strong> Foscolo, quasi tutti coloro che vi lavorarono<br />

(Bernardo Segni, Pier Vettori, Baccio e Bartolomeo Cavalcanti, Francesco Guidetti) morirono<br />

combattendo contro i Medici. La mitica rarità di quell’edizione indusse <strong>il</strong> Console Smith a finanziare<br />

nel 1729 questa preziosa contraffazione. Bell’esempl., marginoso. GAMBA, 172, note. ZAMBRINI,<br />

87. CAT. MOSTRA BOCCACCIO BIBL. LAURENZIANA, II, 71. OLSCHKI, CAT. XCV, n. 20.<br />

289. BOYLESVE, René. La Lesson d’Amour dans un parc. Illustrations de<br />

Brunelleschi. Paris, Albin Michel, 1933, € 6.000<br />

in-4, pp.(4), 174, (2). Stupenda legatura d’amatore in marocchino verde chiaro, elegantemente<br />

decorata sui piatti e al dorso ai piccoli ferri in oro ed intarsi im marocchino rosso, a motivi floreali<br />

(firmata Yseux succ. de Simier). Esemplare n.14 dei 20 su Japon (su 200 complessivi), con le belle<br />

incisioni a soggetto galante di U. Brunelleschi in doppio stato, incise in bistro ed a colori: antiporta,<br />

20 tavole, 42 vignette e culs-de-lampe. Inoltre è presente un disegno originale a colori<br />

dell’artista ed una delle lastre di rame, inserita al primo contropiatto dell’artistica legatura.<br />

Magnifico “livre d’artiste”, esemplare di grande pregio, freschissimo. Umberto Brunelleschi nacque<br />

a Pistoia nel 1879, dopo gli studi artistici a Firenze e la partecipazione a varie esposizioni in Italia,<br />

si stab<strong>il</strong>ì a Parigi, si legò di amicizia con i poeti del quartiere latino e lavorò a fianco di T. Lautrec,<br />

Bonnard, Mucha, negli anni 1910-1930, divenendo uno dei più stimati <strong>il</strong>lustratori dei testi letterari<br />

del suo tempo. Il presente romanzo di Boylesve uscì in ediz. originale nel 1925 e fu l’ultimo del<br />

fecondo “peintre de la bourgeoisie provinciale de France”, deceduto l’anno seguente.


290. BOIARDO, Matteo Maria. Le<br />

Premier Livre (et Second et Troisiesme)<br />

de Roland l’Amoureux…<br />

traduit en Françoys, par Maistre<br />

Iaques Vincent du Crest Arnaud<br />

en Dauphiné… A Paris, Etienne<br />

Groulleau et Benoist Prévost, 1549-<br />

1550, € 17.000<br />

3 volumi riuniti in uno, in-fol.<br />

(330x210 mm), ciascuno con propria<br />

pagina di titolo, <strong>il</strong> primo con dedica a<br />

Diane de Poitiers. Bella legat. 700esca<br />

in pieno vitello biondo, triplice riquadro<br />

di f<strong>il</strong>etti in oro sui piatti, dorso a nervi con titolo e fregi oro, dent. int., tagli dor. Impresa dello<br />

stampatore sui tre titoli, varie iniziali ornate, 67 stupende grandi figure in s<strong>il</strong>ografia nel<br />

testo, entro bordure variate. Prima edizione francese dell’Orlando Innamorato di M. M.Boiardo<br />

(Scandiano 1441 - Reggio E. 1494), famoso poema epico cavalleresco e amoroso (prima<br />

rarissima edizione di Scandiano, circa 1495). Il presente pregiatissimo volume è pure molto<br />

raro, stupendamente impresso e in conservazione ottima (tre ex-libris di collezioni francesi).<br />

MELZI-TOSI pp.87-88 (per le ediz. Italiane). MORTIMER, FRENCH, 109. BRUN, LIVRES ILLUSTRÉS<br />

DE LA RENAISSANCE, 137. Manca a varie biblioteche e bibliografie, tra le quali BMC e ADAMS.<br />

292. (BUONAFEDE, Appiano). Il bue pedagogo novelle menippee di Luciano da<br />

Firenzuola contro una certa frusta pseudoepigrafa. S.l. (ma Lucca). MDCCLXV<br />

(1765), € 140<br />

in-8, pp. 134, leg. cartonato muto (piccoli difetti al dorso). Edizione originale di questo trattato<br />

composto in risposta ad una polemica intrapresa dal Baretti sui “f<strong>il</strong>osofi fanciulli”, opera composta<br />

circa un decennio prima dal Buonafede (1716-1793). Con questa dura risposta si instaurò una<br />

delle più vivaci polemiche del secolo in Italia; importante documento di costume. MELZI I, 155.<br />

293. BUONARROTI, Michelangelo. Le Rime di M.B. pittore, scultore,<br />

architetto e poeta fiorentino. Testo di lingua italiana. S.l. né t., 1817, € 400<br />

in-4 picc., pp. (4), XVI, 264, (2), attraente leg. del tempo m. perg. e ang., dorso a nervi con<br />

tit. e fregi oro. Impresa tipogr. delll’Accademia della Crusca, ripetuto varie volte, numerosi<br />

finalini s<strong>il</strong>ogr. Bella ed accurata edizione di Crusca, in parte originale (“Rime inedite” alle pp.<br />

247-258), su carta forte con barbe. «E’ ricopiata l’edizione 1726, e sono al fine Rime inedite tolte<br />

da un Codice Vaticano. L’editore anonimo è stato Alessandro Maggiori, nato in Fermo nel 1764 e morto<br />

nel 1834, <strong>il</strong> quale ciò che nelle Rime del Buonarroti v’ha di bello, di elevato, di storico si occupò a<br />

dichiarare con annotazioni» (Gamba, 250). Ottimo esempl.<br />

294. CAESAR, Caius Julius. Commentarii Caesaris recogniti per / Ph<strong>il</strong>ippum<br />

Beroaldum. (In fine:) Index Comentariorum Caii Iulii Caesaris finit foeliciter anno<br />

dni MCCCCCVIII die vero xx Iunii (Lyon, Baldassare de Gabiano, 1508), € 4.000<br />

137


138<br />

in-8, ff. (3), 252 (24, l’ultimo bianco), buona legatura 700esca in pelle, titolo su tassello granata e<br />

fregi in oro al dorso a nervi, e tagli spruzzati. Nitido carattere corsivo; precede la dedica di<br />

Beroaldo, seguono copiosi indici. Sono aggiunte all’inizio due carte geografiche secentesche, incise<br />

in rame. Imitazione aldina di notevole interesse, in quanto precede di 5 anni l’edizione che Aldo<br />

diede alle stampe nel 1513: se nel formato e nel carattere corsivo si può considerare una<br />

“contraffazione” delle edizioni di Aldo, <strong>il</strong> testo in realtà anticipa, in formato portat<strong>il</strong>e, un’opera<br />

classica sulla quale Aldo non stava ancora lavorando. Fu probab<strong>il</strong>mente l’editore lionese Barthélemy<br />

Trot <strong>il</strong> primo ad intuire le potenzialità commerciali dell’innovativo formato portat<strong>il</strong>e ideato da<br />

Aldo; ed incaricò lo stampatore astigiano Baldassare de Gabiano di produrre delle edizioni di<br />

classici latini ed italiani sim<strong>il</strong>i alle aldine nel formato e nel carattere. Già nel Marzo 1503 Aldo<br />

stampava un foglio volante che metteva in guardia i lettori (conosciuto in unico esemplare, B.N. di<br />

Parigi). Bell’esemplare, fresco e con buoni margini. Di notevole rarità. MANCA ALLA BIBLIOGRAFIA<br />

ALDINA DI AMANSON MURPHY, anche se UCLA ne ha acquistato un esemplare tra <strong>il</strong> 1992 e <strong>il</strong> 1995.<br />

NON IN ADAMS. BM FRENCH p.89. BRUNET I,1453. RENOUARD 309.25. BAUDRIER VII 22.<br />

295. CARO, Annibale. Le Rime. In questa novissima edizione corrette, notab<strong>il</strong>mente<br />

accresciute di molte altre…Coll’aggiunta in fine della commedia dello stesso autore<br />

“Gli straccioni”…Venezia (ma Bassano), Stamp. Remondini, 1757, € 350<br />

in-8 picc., pp. XX, 214, leg. coeva cart. marmorizz. Antiporta inciso raffig. un’antica<br />

medaglia col ritr. del Caro; fregi ed iniz. s<strong>il</strong>ogr. A pagina 129, con proprio frontesp., inizia la<br />

commedia in cinque atti, in prosa. Pregevole edizione settecentesca, uscita dai torchi del<br />

Remondini. Esempl. a pieni margini (con qualche lieve ingiallitura). GAMBA 1288, note.<br />

296. CAUSSIN DE PERCEVAL, Armand Pierre. Grammaire arabe-vulgaire suivie<br />

de dialogues, lettres, actes etc. a l’usage des eleves de l’Ecole Royale et Speciale des<br />

Langues Orientales Vivantes. Paris, Chez Dondey-Dupré père et f<strong>il</strong>s, 1824, € 550<br />

in-4, pp. VIII, 118, (46), leg. moderna in carta decorata. Con 8 tavole f.t., di cui 4 ripiegate.<br />

Prima edizione di questa famosa grammatica araba, tra le più diffuse del XIX secolo. L’opera<br />

si compone di due parti: la prima propedeutica in francese ed in arabo, la seconda solo in<br />

arabo. Essa fece seguito alle grammatiche di Herbin, Savary, Dombay, conoscendo rispetto a<br />

esse maggior successo. Caussin de Perceval (Parigi, 1795-1871) fu professore d’arabo all’École<br />

Royal e al Collège de France, avendo appreso la lingua in gioventù grazie al padre, anche lui<br />

celebre studioso d’arabo, e ai soggiorni in Turchia e in Siria; fu inoltre membro dell’Académie<br />

des Inscriptions. Buon esempl. (lieve imbrunimento della carta). GRAESSE II, 90.<br />

297. CERVANTES. El ingenioso hidalgo Don Quixote de La Mancha. Nueva<br />

Edicion, Corrigida por la Real Academia Espanola. Madrid, Joaquin Ibarra, 1780,<br />

€ 25.000<br />

4 volumi in-4, pp. XIV, (2), CCXXII, (2), 199; (4), 418; XII, (2), 306; (4), 346; splendida<br />

legatura firmata di Simier R. du Roi, in marocchino violetto a grana lunga, i piatti adorni da<br />

bordura in oro ed a secco, dorso a nervi con titolo e fregi in oro, e ricchi fregi a secco, dentelle e<br />

tagli dorati. Illustrato da 4 antiporta incisi, ritratto di Cervantes, carta geografica su doppia pag.<br />

dei viaggi del protagonista, e 31 tavole finem. incise dai migliori artisti spagnoli (Manuel Salvador,<br />

Geronimo G<strong>il</strong>, Fernando Selma, J. Joaquin Fabregat, Pedro Pasqual Moles, Joachin Ballestier, Juan


Barcelon, e Francisco Muntaner) dai disegni di Joseph del Cast<strong>il</strong>lo, Antonio Carnicero, Joseph<br />

Brunete, Geronimo G<strong>il</strong>, and Bernardo Barranco; 25 raffinate testate, 20 finalini e 13 cap<strong>il</strong>ettera<br />

incisi completano la decorazione di questo monumento della tipografia spagnola. Splendido esempl.<br />

in carta grande (mm 222x296), con rare fioriture, in artistica legatura perfettamente conservata di<br />

uno dei più raffinati legatori francesi dell’Ottocento. COHEN-DE RICCI 218-9. PALAU 52024:<br />

“Magnifica edicion”. UPDIKE, PRINTING TYPES II, pp. 55-7: “so original and lively in cut”.<br />

298. (CIMINELLI, Serafino). Opere dello elegantissimo poeta Serafino Aqu<strong>il</strong>ano<br />

con molte cose aggiunte di novo. In Vinegia, per Francesco di Alessandro Bindoni &<br />

Mapheo Pasini compagni, Decembre 1529, € 3.800<br />

in-8, ff. 148 n.n. (segn. A-S8, T4), leg. 800esca m.pelle verde, tit. e f<strong>il</strong>etti in oro al dorso. Carattere<br />

tondo, titolo entro bella bordura s<strong>il</strong>ogr. con animali e grotteschi. Precede <strong>il</strong> testo la Vita<br />

dell’Aqu<strong>il</strong>ano, alcuni sonetti di Colucci, Tebaldeo, Giuliano de Medici in lode di Serafino, <strong>il</strong> suo<br />

epitaffio. Stimata e rarissima edizione delle opere del poeta e musicista S.Ciminelli (L’Aqu<strong>il</strong>a 1466-<br />

Roma 1500) tra i maggiori esponenti della “lirica cortigiana”, che si divise tra le corti del cardinale<br />

Ascanio Sforza a Roma, di Ludovico <strong>il</strong> Moro a M<strong>il</strong>ano, di Francesco Gonzaga a Mantova. La sua<br />

straordinaria capacità di improvvisazione poetica, unita sovente all’accompagnamento musicale<br />

delle proprie rime, o alla sua interpretazione con <strong>il</strong> liuto di composizioni petrarchesche, fece sì che<br />

egli intraprendesse delle vere e proprie “tournée” nelle principali corti dell’Italia settentrionale.<br />

Nonostante le sue opere abbiano avuto oltre 30 edizioni tra <strong>il</strong> 1502 e <strong>il</strong> 1530, la loro fortuna<br />

popolare ha fatto sì che siano tutte di estrema rarità, e presenti spesso in esemplari unici in<br />

biblioteche italiane. La presente edizione risulta fra le più rare, non essendo censita in alcuna<br />

biblioteca italiana (Edit16, né Opac) e MANCANDO A BMC, ADAMS E SANDER (6950, cita la ristampa<br />

identica del 1534). Buon esempl., con lieve uniforme ingiallitura, piccoli aloni al frontesp.;<br />

estremità del margine inferiore dgli ultimi 4 ff. rifatta.<br />

139


140<br />

299. CINELLI CALVOLI, Giovanni. Della Biblioteca volante. Scansia prima (e<br />

seconda). In Firenze, per Giovanni Antonio Bonardi, da S.M. in Campo, 1677,<br />

€ 2.400<br />

2 parti in 1 vol. in-8, pp. 96; 112, leg. coeva in p. pelle, tit. e fregi in oro al dorso. Fregetti ai<br />

titoli e iniziali s<strong>il</strong>ogr. decorate. Prima rara edizione dei primi due volumi della Biblioteca<br />

Volante; di quest’opera del Cinelli (1625-1706), medico e bibliografo amico del celebre<br />

bibliotecario Antonio Magliabechi, apparvero 23 Scansie, rarissime, tutte impresse in-8.<br />

Curioso e importante catalogo disposto in ordine alfabetico e corredato di indici in cui l’autore<br />

offre informazioni su edizioni, opuscoli rari, fogli volanti (da cui: “Biblioteca Volante” nel titolo)<br />

e personaggi, soprattutto fiorentini, della sua epoca “nella stessa forma che fam<strong>il</strong>iarmente ed<br />

estemporaneamente favello”. Dopo queste prime due di Firenze, che Cinelli dovette abbandonare<br />

osteggiato da alcuni nob<strong>il</strong>i della città offesi dai suoi sarcasmi, le altre Scansie uscirono<br />

irregolarmente in varie città d’Italia. Provenienza: Franciscus Martin, teologo parigino (1717).<br />

Ottimo esemplare, fresco e a grandi margini. Importante documento per la bibliografia antica.<br />

BRUNET II, 70: “Ces notices d’opuscoles de tous genres forment un recue<strong>il</strong> intére sant pour les<br />

bibliographes”. GAMBA 1880: “oggidì assai rare”. MICHEL-MICHEL II, 105. GRAESSE II, 187-188.<br />

DBI XXV, 583-589.<br />

300. CONTI, Giusto de’. Rime di<br />

Giusto di Conti intitolato La bella<br />

mano. In Vinegia, per Bernardino di<br />

Vidali, M.D.XXXI a di XX del mese di<br />

Settembrio, 1531, € 3.200<br />

in-8, ff. 66, (4), legatura d’inizio XX sec. in<br />

marocchino verde scuro, titolo in oro al<br />

dorso a nervetti, dentelle e tagli dorati.<br />

Elegantemente impresso in grande car.<br />

corsivo; titolo entro bella bordura con putti,<br />

animali e grotteschi. La migliore edizione de<br />

“La bella Mano”, canzoniere del poeta,<br />

giureconsulto, letterato, consigliere segreto e<br />

uditore a Rimini, nato a Roma nel 1390,<br />

morto a Rimini nel 1449. Comprende 146<br />

tra sonetti e canzoni e 5 canti metricamente<br />

sim<strong>il</strong>i ai Trionfi petrarcheschi. L’ultimo è un<br />

vero e proprio trionfo della bella mano di<br />

Madonna, che ebbe grande successo e diede<br />

<strong>il</strong> nome al Canzoniere. L’autore è considerato<br />

ab<strong>il</strong>e ricompositore di temi petrarcheschi. La<br />

presente edizione è di gran lunga la più<br />

corretta, anche rispetto a quella di Crusca; è la prima impressa nel Cinquecento, che fa seguito<br />

a tre incunaboli, rarissimi e incompleti. Il priv<strong>il</strong>egio, molto evidente nel titolo, recita: “Niuno<br />

ardisca imprimere <strong>il</strong> presente volume sotto la pena che nel Priv<strong>il</strong>egio si contiene”. Ottimo esemplare<br />

ab<strong>il</strong>mente rinfrescato un secolo fa. GAMBA 368: “ha qualche varia lezione da preferirsi a quelle<br />

adottate in tutte le altre conosciute edizioni”. NON IN SANDER. STC 196.


301. CORNAZZANO, Antonio. De re m<strong>il</strong>itari, novamente impresso. (In fine:)<br />

Venetia, Augustino de Zanni da Portese, s.d. (1510 ca.), € 1.900<br />

in-8, ff. (182), attraente leg. inglese del XVIII sec. in p. vitello con riquadro in oro sui piatti<br />

interam. decorati a secco da f<strong>il</strong>etti incrociati, tit. e fregi oro al dorso, tagli dor., dentelle int.<br />

(cerniere restaurate). Sul frontespizio s<strong>il</strong>ografia raffig. una riunione di soldati all’interno di<br />

una tenda; iniz. su fondo nero; grande marca tipogr. in fine (S. Bartolomeo). Rara e pregevole<br />

edizione di questo poema didattico di nove libri in volgare, in terzine, preceduto da distici<br />

latini di Alex. Gabuardus Turcellanus a Galeazzo Sforza. Redatto originariamente in prosa<br />

durante <strong>il</strong> periodo ferrarese, <strong>il</strong> poema fu poi dal suo autore trasportato in terzine ed ebbe<br />

notevole fortuna, specialmente dopo la revisione e la stampa fattane da Bernardo di F<strong>il</strong>ippo<br />

Giunti nel 1520. Il Cornazzano (nato a Piacenza intorno al 1430 e morto a Ferrara nel 1483<br />

o 1484) fu celebre letterato e poeta in latino ed in volgare, visse a Siena, alla corte sforzesca<br />

(per Franc. Sforza compose <strong>il</strong> poema noto come”Sforzeide”), a quella di Ferrara ed a Venezia;<br />

interessante per la storia del costume <strong>il</strong> suo “Libro dell’arte del danzare”, dedicato ad Ippolita<br />

Sforza, della quale era maestro di ballo. Ottimo esempl. (antichi scarabocchi mss. ai primi 4<br />

ff.). EDIZ. MANCANTE A STC. ED ADAMS. SANDER 2175. ESSLING 725. Per notizie bio-bibliogr.<br />

su Cornazzano, cfr. D.B.IT., VOL. 29, pp. 123-131.<br />

302. CORNAZZANO, Antonio. De Re M<strong>il</strong>itari, nuovamente con somma<br />

d<strong>il</strong>igentia impresso. (In fine:) In Vinegia, nelle case di Pietro di Nicolini da Sabbio,<br />

nell’anno di nostra salute MDXXXVI del mese di Marzo (1536), € 1.450<br />

in-8, ff. 183 (manca ultimo bianco), importante legatura coeva in vitello, alle armi dei<br />

Turinetti di Priero, impresse in oro ai piatti; al dorso titolo su tassello e fregi in oro (difetti<br />

alle cerniere e agli angoli). Rara e pregevole quinta o sesta edizione (prima 1507) preceduta da<br />

una dedica tratta dall’edizione giuntina, e da una tavola dei capitoli. Esempl. internamente<br />

assai puro. BMC 198. COCKLE, MILITARY BOOKS n. 505. BRUNET II, 276. CHOIX OLSCHKI<br />

10073. MANCA AD ADAMS.<br />

303. COURTIN, Antoine de. Traité de la paresse, ou l’art de bien employer le<br />

temps en toute le temps en toute sorte de conditions. A Paris, chez Helie Josset,<br />

MDCLXXVII (1677) € 1.200<br />

2 tomi in 1 vol. in-12, pp. (20), 220; 257, (5), leg. coeva in p. pelle, fregi oro e tit. al dorso a<br />

nervi. Edizione originale di questo curioso trattato sulla pigrizia, definita dall’a. malattia<br />

dell’anima; proprio all’indagine di queste inclinazioni <strong>il</strong> Courtin dedicò anche altri lavori (Traité<br />

de la Jalousie; Traité du point d’honneur; Nouveau traité de la civ<strong>il</strong>té). L’a. (1622-1685), diplomatico<br />

e scrittore francese, fu segretario della regina Cristina e ricoprì importanti ruoli diplomatici al<br />

tempo di Colbert. BARBIER IV, 763 (erra indicando la data come 1667).<br />

304. (DALLA ROTA, Lorenzo). Il lacrimoso lamento del Signor Galeazzo Maria<br />

Sforza Duca di M<strong>il</strong>ano, quando fu morto nel tempio divinale del glorioso Martire<br />

santo Stephano, da Giovanni Andrea de Lampugnano. S.l. né d. (1510 ca.), € 4.000<br />

in-4, ff. (2, senza segnatura), leg. d’amatore m. marocch. e ang., tit. oro al dorso. Testo su due<br />

colonne in car. rom. Sul primo foglio, sotto <strong>il</strong> titolo, s<strong>il</strong>ografia raffig. due eserciti che stanno<br />

141


142<br />

per scontrarsi (mm.56 x 72, proveniente<br />

sicuramente da altro libro). Bella e pregevolissima<br />

ristampa di questo componimento poetico popolare<br />

di 84 terzine ed un verso, apparso per la prima volta<br />

a Firenze nel 1505 (Bern. Zucchetta, per P. Pacini<br />

da Pescia) e più volte ristampato fino al 1616; nelle<br />

prime edizioni apparve anonimo, più tardi con<br />

l’indicazione dell’autore “Lorenzo dalla Rota<br />

Fiorentino”. In questo “Lamento” Galeazzo Maria<br />

Sforza “Duca quinto di M<strong>il</strong>ano” (nato nel 1444, figlio<br />

di Francesco I e Duca dal 1466) evoca in prima<br />

persona l’aggressione subita in un complotto<br />

repubblicano e la sua morte per mano del sicario<br />

Giovanni Andrea da Lampugnano (v. terzina<br />

undicesima), avvenuta nella chiesa di S. Stefano <strong>il</strong><br />

26 dicembre 1476 (v. terzina settima). Ottimo<br />

esempl. di questa rarissima placchetta d’interesse<br />

storico e popolare. SANDER II, 3840. A. MEDIN,<br />

LAMENTI, p. 48. MANCA A SANTORO, STAMPE<br />

POPOLARI DELLA TRIVULZIANA.<br />

305. DANTE. (La Commedia:) Col Sito, et Forma dell’Inferno… (In fine:)<br />

Impressi in Vinegia nella Casa d’Aldo & d’Andrea de Asola suo suocero nell’anno<br />

M.D.XV. del mese di Agosto (Aldo 1515), € 11.000<br />

in-8 (mm.160x96), ff. 2 nn., 244 num., 4 nn. (penultimo bianco, presente) che contengono 5<br />

s<strong>il</strong>ografie che raffigurano l’Inferno e <strong>il</strong> Purgatorio (una veduta dell’inferno su doppia pag., i<br />

cerchi dell’Inferno e del Purgatorio). Bella legatura francese della seconda metà del XVII<br />

secolo in marocchino rosso, dorso a nervi, triplice riquadro di f<strong>il</strong>etti in oro ai piatti, titolo e<br />

ricchi fregi ai piccoli ferri al dorso. Impresa dell’ancora aldina ripetuta tre volte (sul primo f.<br />

n.n., sul f. num. 1, al verso dell’ultimo).Tre piccole iniziali dipinte su fondo oro, seppur<br />

posteriori, impreziosiscono <strong>il</strong> volume. Edizione interamente curata da Aldo, prima della sua<br />

morte avvenuta del Gennaio del 1515. Ripete <strong>il</strong> testo rivisto dal Bembo per l’edizione del<br />

1502, ed è parimenti rara e importante. Proveniente dalle collezioni di Delaleu e Sykes.<br />

Esemplare assai bello (con le s<strong>il</strong>ografie lievemente smarginate in testa di pagina, come nella<br />

maggioranza degli esempl.). SANDER 2321. ESSLING 537. MAMBELLI 24. DE BATINES I, 71-75.<br />

RENOUARD 73. ADAMS B-834.<br />

306. DANTE (La Commedia) con nuove, et ut<strong>il</strong>i ispositioni… In Lione, appresso<br />

Guglielmo Rov<strong>il</strong>lio, 1575, € 1.800<br />

in-12, pp. 627, (13), leg. seicentesca in p. pelle, dorso a scomparti con elementi floreali e tit.<br />

in oro. Impresa tipogr. al tit., iniz. s<strong>il</strong>ogr., testo in car. corsivo. Con un piccolo ritratto di<br />

Dante in medaglione a pag. 6 e 3 belle s<strong>il</strong>ografie a piena pag. all’inizio delle cantiche.<br />

Precedono la lettera dedicatoria del Rov<strong>il</strong>lio al nob<strong>il</strong>e fiorentino Lucantonio Ridolfi, un’ottava<br />

di Giov. Jacopo Manson in lode di Dante ed una breve vita del Poeta. Ristampa delle<br />

precedenti edizioni del Rov<strong>il</strong>lio del 1551 e 1571. Grazioso esempl. (provenienza: ex libris<br />

G.M.V. al contropiatto ant.). MAMBELLI n. 47 (34 e 43). DE BATINES I, 96.


307. DANTE. Divina Commedia. La Comedia di<br />

Dante Alighieri con la Nova Espositione di<br />

Alessandro Vellutello. (In fine) Impressa in<br />

Vinegia, per Francesco Marcolini, 1544, € 20.000<br />

in-4, ff. 442 n.n. (ultimo bianco), bella legatura coeva<br />

in marocchino bruno con doppio listello formante<br />

una cornice ai piatti, sui medesimi fregi floreali angolari<br />

e centrali impressi in oro, tagli goffrati; conservato<br />

entro astuccio. Testo in elegante carattere corsivo,<br />

racchiuso dal commento in corpo minore. Illustrata da<br />

3 figure a piena pagina e 84 più piccole in s<strong>il</strong>ografia,<br />

attribuite allo stesso Marcolini, ottimo disegnatore<br />

amico del Tiziano e del Sansovino; è giudicata la prima<br />

<strong>il</strong>lustrazione moderna della Commedia, che servì da<br />

esempio per tutte le edizioni cinquecentesche. Le<br />

<strong>il</strong>lustrazioni “are an extension of the commentary, a more<br />

instructive form of <strong>il</strong>lustration” (Mortimer 146). Celebre edizione, tra le più ambite di Dante, la<br />

prima con <strong>il</strong> commento del Vellutello. Buon esempl., con nota di possesso al titolo e piccoli<br />

difetti. DE BATINES I, p. 82: “bella e rara edizione annoverata fra le rare”. MAMBELLI n. 30: “Ediz.<br />

Originale e ricercatissima della esposizione del Vellutello”. SANDER 2823. FISKE I, p. 8. CASALI,<br />

ANNALI, n. 72.<br />

308. DANTE. De la volgare eloquenzia. Col Castellano, dialogo di M.Giovan<br />

Giorgio Trissino. De la lingua italiana, di nuovo ristampato & dalle lettere al nostro<br />

Idioma strane purgato, & ricorretto. Ferrara, Domenico Mamarelli, 1583, € 600<br />

2 parti in 1 vol. in-8, ff. (4), 70, leg. ottocentesca in mezza pergamena, tit. manoscritto al<br />

dorso. Imprese edit. al tit. e al f. 40v. dove inizia <strong>il</strong> dialogo del Castellano, iniziali istoriate. Non<br />

comune seconda edizione della traduzione italiana (prima 1529 Vicenza, Janiculo) del trattato<br />

latino ideato e composto da Dante nei primi anni dell’es<strong>il</strong>io (1303-4) e tradotto da Gian<br />

Giorgio Trissino (Vicenza 1478-Roma 1550). Unita alla traduzione apparve presso i torchi del<br />

Mamarelli <strong>il</strong> dialogo “Il Castellano” (ed. originale 1529), in cui <strong>il</strong> Trissino, contro la tesi di<br />

Bembo e Machiavelli, proponeva una tendenziosa lettura dell’Eloquenza del “volgare” di<br />

Alighieri, e sosteneva l’idea di una lingua “cortigiana”, formata dalla mescolanza di tutti i<br />

dialetti. Interessante assieme di testi di linguistica. Esempl. con lievi aloni. GAMBA 1709.<br />

ADAMS D-122. STC 209. GRAESSE (Trissino) 200.<br />

309. DANTE, CAVALCANTI, ed altri. Rime di diuersi antichi autori toscani in<br />

dieci libri raccolte. (In fine:) Vinegia, per Io. Antonio e fratelli da Sabio, 1532,<br />

€ 3.600<br />

in-8, ff. 148, legatura antica in p. pergamena rigida, titolo ms. al dorso. Titolo entro bordura<br />

s<strong>il</strong>ogr. figurata a carattere architettonico, elegante carattere corsivo. Celebre antologia poetica<br />

del XIV e XV secolo curata da Bernardo Giunta, contenente sonetti e canzoni di Dante, le<br />

rime di Cino da Pistoia, di Guido Cavalcanti, di Dante da Maiano, di Guittone d’Arezzo, di<br />

Franc. degli Albizzi, di Lapo Gianni, di Guinizzelli ed di altri poeti del tempo, basata su<br />

143


144<br />

manoscritti originali ora in gran parte<br />

perduti. Nei primi quattro capitoli<br />

appaiono per la prima volta parziali<br />

versioni del Canzoniere e della Vita Nova di<br />

Dante (che venne edita integralmente solo<br />

nel 1576). Fedele ristampa, con qualche<br />

correzione testuale, della giuntina del<br />

1527, e di questa forse ancora più<br />

irriperib<strong>il</strong>e, rimane una rarità f<strong>il</strong>ologica e<br />

tipografica di fondamentale importanza<br />

per i poeti del “dolce st<strong>il</strong> novo”. I Nicolini da<br />

Sabbio, originari di Sabbio presso Brescia<br />

furono attivi a Venezia nel 1512 – 1550 ca.<br />

Esempl. assai bello e fresco (due note<br />

antiche di proprietà mss. al tit.). IL<br />

CENSIMENTO XV sec. ne cita 5 esempl.,<br />

contro gli 11 del 1527. MAMBELLI 996:<br />

“Contiene pure le rime di Dante. Questa<br />

edizione, assai ricercata e rara…”. GAMBA<br />

800. MAMBRINI 939. FISKE, Cornell Univ.<br />

DANTE COLLECTION, I, 77.<br />

310. DEMOSTHENES. Orationum (graece), nunc longe d<strong>il</strong>igentiore quam<br />

unquam hactenus recognitione emendatarum, pars prima (secunda et tertia).<br />

(In fine al III vol.:) Bas<strong>il</strong>eae, per Ioan. Hervagium, 1547, € 1.900<br />

3 vol. in-8, pp. (16, le ult. 2 bb.), 278, (10); (40), 571, (12); (8), 561, (4); leg. settec. p. perg.<br />

rigida, tit. e f<strong>il</strong>etti oro ai dorsi. Impresa tipogr. sui frontesp., iniziali s<strong>il</strong>ogr., titoli ed avviso<br />

dello stampatore in latino, tutto <strong>il</strong> resto in caratteri greci. Oltre le 60 Orazioni di Demostene,<br />

i tre volumi contengono all’inizio, rispettivamente, la di lui Vita scritta Libanio, Plutarco e<br />

Suida. Ottima edizione, curata da Giov. Bernardino Feliciano e corretta dal francese Pietro<br />

Danesius e dal tedesco Vincenzo Obsopoeus (la prima è di Aldo 1504). “This edition…does not<br />

s em to be merely a repetition of Felicianus’s edition: each volume contains various readings” (Dibdin I,<br />

p. 477). Bell’esempl. BRUNET II, 588. GRAESSE II, 357.<br />

311. DENINA, Carlo. Essai sur les traces anciennes du caractère des italiens<br />

modernes, des sic<strong>il</strong>iens, des sardes et des corses. Dédié a son Altesse Imperiale et<br />

Royale, le prince Eugène Napoléon, vice-roi d’Italie. A Paris, chez Fantin, 1807,<br />

€ 350<br />

in-8, pp. (4), IV, 200, leg. coeva in m. perg., titolo e fregi oro al dorso. Edizione originale<br />

dell’interessante trattato storico-”psicologico” di Denina (1731-1813). Opera di fondamentale<br />

importanza nella formazione dell’immagine dell’Italia e degli italiani soprattutto per <strong>il</strong><br />

romanticismo francese. Si tratta dell’ideale proseguimento e ampliamento del lavoro dello<br />

stesso Denina “Tableau historique, statistique et moral de la Haute-Italie et des Alpes qui l’entourent”<br />

(Parigi 1805). Buon esempl. DBIT XXXVIII, pp. 723-732. MANCA A GRAESSE.


312. DOLCE, Ludovico. Primaleone, figliuolo di Palmerino. In Venetia, appresso<br />

Gio. Battista et Marchio Sessa fratelli, MDLXII (1562), € 2.200<br />

in-4, ff. 171, (1, ultimo bianco mancante), leg. in mezza pergamena e angoli, duplice tass.<br />

al dorso. Frontespizio a carattere architettonico con figure allegoriche (margine inf.<br />

ritoccato a mano), grande impresa edit. con Pegaso alato al f. 171verso, testatine, finalini<br />

ed iniziali istoriate. Prima edizione del poema in 39 canti in ottave del Dolce, apparso<br />

poi anche con <strong>il</strong> titolo “L’Imprese e Torniamenti con gli <strong>il</strong>lustri fatti d’armi di Primaleone…”.<br />

L’autore, traendo spunto dal genere epico-cavalleresco ideò le avventure di Primaleone,<br />

figlio del celebre personaggio dei romanzi cavallereschi spagnoli del XVI secolo<br />

Palmerino. Buon esempl., malgrado <strong>il</strong> margine inferiore del primo quaderno con restauri,<br />

che sfiorano poche lettere. BRUNET II, 790. STC 221. GRAESSE 418. ADAMS altre ediz.<br />

MANCA A GAMBA.<br />

313. DOLCE, Lodovico. Le Prime Imprese del Conte Orlando…composte in<br />

ottava rima et nuovamente stampate, con argomenti et allegorie per ogni<br />

canto, et una Tavola dei nomi & delle cose più notab<strong>il</strong>i. Vinegia, Gabriel Giolito de’<br />

Ferrari, 1572, € 5.000<br />

in-8 gr. pp.(16), 212, caratt. corsivo su due colonne, leg. coeva piena pergamena molle, titolo<br />

ms. al dorso. Rimarchevole e ricca <strong>il</strong>lustrazione in s<strong>il</strong>ografia: grande impresa tipogr. della<br />

fenice sul titolo, ritratto del Dolce in larga bordura figurata, 25 scene su un terzo di pag.,<br />

entro eleganti bordure figurate, bordura all’argomento di ciascun canto, iniziali e fregi. Prima<br />

edizione, postuma, di questo poema epico-cavalleresco in ottava rima che si inserì nel ciclo<br />

letterario ispirato dall’Ariosto. Il Dolce produsse, tutti pubblicati da Giolito, altri poemi con<br />

protagonisti Ercole, Ulisse, Ach<strong>il</strong>le ed Enea. Esemplare molto bello, assai grande di margini,<br />

nella legatura originale. Rara. BONGI, ANNALI, II, 323-324: “l’edizione del 1572 è effettivamente<br />

rara e di prezzo in commercio”. MELZI, Bibliogr. dei romazi e poemi cavallereschi, n.130. ADAMS,<br />

D-744. NON IN MORTIMER.<br />

314. DONI, Anton Francesco. La Zucca del Doni. (In fine al verso di p. 61:) In<br />

Venegia, per Francesco Marcolini, MDLI, (Venezia, 1551), € 2.000<br />

in-8, ff. (32), 63, (9), 64, (8), 61, (3), leg. coeva in p. perg., tit. manoscritto al dorso.<br />

Edizione originale assai corretta del primo volume della Zucca, noto ed arguto zibaldone<br />

di proverbi, racconti e lettere di Anton Francesco Doni (Firenze 1513-Padova 1574).<br />

L’opera uscì in quattro volumi tra 1551 e 1552. Il presente contine i Cicalamenti, le Baie<br />

e le Chiachiere, dedicate a personaggi diversi. Queste parti presentano segnature e<br />

frontespizi propri. Precede <strong>il</strong> testo la dedica generale dell’opera al Granza, un discorso ai<br />

lettori e le Tavole (indici) dell’opera. Il volume è <strong>il</strong>lustrato da: tit. intagliato in legno con<br />

eleganti figure allegoriche; <strong>il</strong> ritratto del Doni a p. pagina; ogni parte presenta inoltre<br />

titolo separato, una vignetta a mezza pagina per la dedica, la raffigurazione di Dante,<br />

Petrarca, Boccaccio, l’Arno e <strong>il</strong> leone di Firenze e in fine una figura femmin<strong>il</strong>e allegorica<br />

entro medaglione ma in pose differenti; 16 vignette s<strong>il</strong>ogr. n.t. completano l’apparato<br />

<strong>il</strong>lustrativo dell’opera. Buon esempl. (alcune macchie, titolo smarginato e angolo sup. di<br />

alcune pagine restaurato). Raro. GAMBA 1367. ADAMS D-835. BMC 226. DBIT XLI, pp.<br />

158-167. ANNALI MARCOLINI pp. 211-213.<br />

145


146<br />

315. DONI, Anton Francesco. Mondi celesti, terrestri, et infernali, de gli<br />

Academici Pellegrini…In Vinegia, appresso Domenico Farri, 1567, € 950<br />

in-8, pp. (16), 429, (3, di cui l’ultimo f. bianco), leg. ottoc. m. pelle, f<strong>il</strong>etti oro e tassello al<br />

dorso (punte lievemente logorate). Impresa tipogr. al tit., iniz. s<strong>il</strong>ogr., car. corsivo; ritratto<br />

s<strong>il</strong>ografico dell’autore entro corona d’alloro alla fine dell’indice. Pregevole edizione (la prima<br />

apparve nel 1552-3) di una tra le opere più bizzarre e stravaganti dell’inquieto scrittore<br />

fiorentino (1513-1574), principale esponenete della scapigliatura cinquecentesca, prima amico<br />

e poi fiero avversario di Domenichi e dell’Aretino. La prima parte comprende i sette “Mondi:<br />

piccolo, grande, misto, risib<strong>il</strong>e, imaginato, de pazzi, et massimo” (ma l’ordine e la denominazione<br />

varia secondo le edizioni): dialoghi polemici e bizzarri che propongono una radicale riforma<br />

dell’umanità (celeberrima la descrizione di “un nuovo mondo” nel dialogo tra “Savio e Pazzo”, qui<br />

a pag. 172 e segg.); <strong>il</strong> “Libro secondo” contiene “I Mondi chiamati i sette Inferni” (che nelle<br />

intenzioni dell’autore avrebbe dovuto costituire opera a sé): qui «la febbricitante e visionaria<br />

ingegneria del Doni si scatena nel costruire supplizi per i propri oggetti polemici» e cioè “Inferno de gli<br />

scolari et pedanti; de mal maritati et de gli amanti; de ricchi, avari, et de poveri liberali; delle puttane<br />

et de ruffiani; de dottori ignoranti, artisti, et legisti; de poeti et compositori; de soldati et capitani<br />

poltroni”. (Lievi gore d’acqua; antichi scarabocchi al tit. e note di possesso agli ultimi 2 ff.).<br />

DBIT., 41, p. 164. STC 226. CAILLET I, 3198 (ediz. poster. in francese). ADAMS D-826.<br />

316. ELUARD, Paul. Les Yeux fert<strong>il</strong>es. Avec un portrait et quatre <strong>il</strong>lustrations<br />

par Pablo Picasso. Paris, G.L.M., 1936, € 650<br />

in-16, brochure d’editore impressa, pp. 88 (num.13-88), pp. 8 nn. (ultime tre bianche).<br />

Edizione originale di questa raccolta di versi, del celebre poeta surrealista Eluard,<br />

pseudonimo di Eugène Grindel (1895-1952). Esempl. n.302/1440 su “alpha teinté”, perfetto.<br />

317. EPISTOLAE DIVER-<br />

SORUM PHILOSOPHO-<br />

RUM, ORATORUM, RHE-<br />

TORUM (Graece). Venetiis,<br />

apud Aldum, mense Martio,<br />

M.ID. (1499), € 25.000<br />

2 parti in un vol. in-4 (la I<br />

parte, come al solito, è leg.<br />

dopo la p. II); ff. (266, di cui <strong>il</strong><br />

f. 86 bianco, per la I p.; 138, di<br />

cui l’ult. b., per la II p.); leg.<br />

inglese dell’Ottocento in p.<br />

pelle, fregi e volute impressi a<br />

secco ai piatti, dorso a nervi con tit. in oro. Testo interamente in car. greci; <strong>il</strong> latino è<br />

impiegato solo per la traduzione del titolo, dell’elenco degli autori e per <strong>il</strong> colophon in<br />

entrambe le parti e per la dedica di Aldo ad Antonio Codro Urceo al verso del tit. della II<br />

parte. Editio princpes, rarissima, curata da Marcus Musurus; la prima parte raccoglie


lettere di 26 f<strong>il</strong>osofi, oratori e retori dell’antichità greca, tra cui Demostene, Platone,<br />

Aristotele, Ippocrate, Diogene, Euripide, Democrito ed Eraclito; la seconda, invece,<br />

contiene 9 autori dell’era cristiana, quali S. Bas<strong>il</strong>io Magno, Isocrate, Falaride, Apollonio di<br />

Tiana e Giuliano l’Apostata. Raro e prezioso incunabulo, una delle prime produzioni della<br />

stamperia di Aldo. Come avverte <strong>il</strong> Cat. “Aldo Manuzio Tipografo”, «la serie delle segnature<br />

delle due parti che compongono <strong>il</strong> volume dimostra che in tipografia ci si trovava a stampare materiale<br />

che perveniva in tempi successivi...». Raro e prezioso incunabolo, una delle prime produzioni<br />

della stamperia di Aldo. Bell’esempl., fresco e marginoso. BMC V, 560. IGI II, 3707. GW<br />

9367. H 6659. GOFF E-64. CAT. ALDO MANUZIO TIPOGRAFO 31. RENOUARD, p. 18, n.<br />

1:«édition rare».<br />

318. EPISTOLAE DIVERSORUM PHILOSOPHORUM, ORATORUM,<br />

RHETORUM (Graece). Parte II. Venetiis, apud Aldum, mense Martio, M.ID.<br />

(1499), € 4.000<br />

in-4, ff. 138 n.n., di cui l’ult. bianco, leg. del XVIII secolo in p. vitello, cornice e medaglione<br />

vegetale impressi in oro ai piatti (parte centrale della decorazione ritagliata e riapplicata,<br />

piccola lacuna al piatto ant.). Seconda parte della prima edizione. Questa seconda sezione,<br />

generalmente anteposta alla prima, contiene le Epistole di 9 autori dell’era cristiana, quali S.<br />

Bas<strong>il</strong>io Magno, Isocrate, Falaride, Apollonio di Tiana e Giuliano l’Apostata.<br />

319. FORTUNIO, Francesco. Regole grammaticali della volgar lingua, di messer<br />

Francesco Fortunio, nuovamente reviste, et con somma d<strong>il</strong>igentia corrette. In<br />

Vinegia, nell’anno MDXLV. Nelle case de’ figliuoli di Aldo, (1545), € 650<br />

in-8. ff (4), 41 (i.e. 47), (1), leg. 700esca in cartone rustico, titolo ms. al dorso. Grande impresa<br />

editoriale dell’ancora al tit. e al verso dell’ultimo f. Pregevole edizione (prima Ancona 1516)<br />

dell’opera del Fortunio, grammatico, umanista e poeta, nato probab<strong>il</strong>mente a Pordenone<br />

(secondo altre fonti a Zara) nel 1460/1470, morto ad Ancona nel 1517. Fu anche<br />

giureconsulto e ricoprì diverse cariche pubbliche a Trieste. Curioso testo in quanto “…d e<br />

tuttavia aversi caro un libro che prima d’ogni altro ha dall’Allighieri, dal Petrarca e dal Boccaccio tratte<br />

regole grammaticali” (Gamba). Della tipografia de’ figliuoli di Aldo si conoscono ben tre edizioni<br />

della presente opera (1541, 1545, 1552), a testimoniare <strong>il</strong> discreto successo editoriale che<br />

ebbe. Bell’esempl. puro e marginoso (piccola falla d’origine con lacuna al margine del tit.;<br />

post<strong>il</strong>le marginali). RENOUARD 131/5. ADAMS F-796. GAMBA 1400.<br />

320. FOSCOLO, Ugo. Ultime Lettere di Jacopo Ortis tratte dagli autografi.<br />

(Segue <strong>il</strong> motto:) “Naturae clamat ab ipso Vox tumulo”. Italia MDCCCII (probab<strong>il</strong>mente<br />

M<strong>il</strong>ano, 1802), € 1.600<br />

in-8, pp. (10), 244, (4, Errata e ultima bianca), leg. coeva m.pelle zigrinata, titolo e fregi oro<br />

al dorso liscio, piatti in carta marmorizz. In antiporta vi è <strong>il</strong> ritratto del Foscolo, inc. in ovale.<br />

E’ l’edizione detta “Mantovana”, ma probab<strong>il</strong>mente impressa a M<strong>il</strong>ano e curata dall’autore<br />

come le precedenti quattro (la prima fu 1798), assai rara. Esemplare bello e puro. OTTOLINI<br />

n.79. ACCHIAPPATI p.28. MAZZOLÀ, FOSCOLIANA DI TREVISO, n.13.<br />

147


148<br />

321. FOSCOLO, Ugo. Poesie Inedite di Nicolò Ugo Foscolo tratte da un<br />

manoscritto originale. Lugano, Gius. Ruggia e C., 1831, € 1.500<br />

in-8 picc., pp.(8), 87 e una bianca, copertina editoriale broch. grigia, con titolo sul piatto<br />

anteriore e dati tipografici sul secondo, entrambi entro cornice s<strong>il</strong>ografata, nel terzo f.<br />

preliminare vi è la dedica di Foscolo a Costantino Naranzi. Edizione originale, assai rara. Il<br />

manoscritto, rimasto inedito sino alla presente ediz., fu inviato da Foscolo giovinetto all’amico<br />

Naranzi nel 1794. Esemplare intonso e immacolato, perfetto. ACCHIAPPATI 145. MAZZOLÀ<br />

n.58. OTTOLINI 443.<br />

322. FREGOSO, Antonio. Riso di Democrito. (In fine:) Mediolani, per Petrum<br />

Martirem de Mantegatiis dictum Cassanum, 20 agosto 1506, € 13.500<br />

in-4, ff. (34, ult. bianco, segn. a-d8, e2), leg. mod. in marocchino bruno, bordura a f<strong>il</strong>etto<br />

oro sui piatti, dorso a nervi con tit. e fregi oro, tagli dor. Sul primo foglio, dopo<br />

l’epigramma in latino di Bart. Simonetta “in imagines Heraclyti & Democriti”, vi è <strong>il</strong><br />

magnifico legno d’ispirazione bramantesca (mm. 108 x 120) raffigurante <strong>il</strong> globo<br />

terrestre in alto e i due f<strong>il</strong>osofi seduti (Democrtio che ride, senza turbante, ed Eraclito che<br />

piange, col turbante; cfr. Kristeller, Lombardische Graphik, n. 155a: “guter Holzschnitt,<br />

freier und breiter Manier, mit starken Linien, erwas ähnlich dem in den Antiquarie<br />

prospertichenach Bramantino”); una grande iniziale ornata (N) e 16 più piccole, testo in car.<br />

rom. Prima edizione, estremamente rara, di questo poemetto-visione in quindici capitoli<br />

di terzine, nel quale «attraverso un impianto e un lessico di intonazione dantesca, ma con qualche<br />

locuzione comune ai poeti realisti toscani, introduce l’autore alle bellezze di un giardino e dopo<br />

l’incontro con Diogene e Platone, <strong>il</strong> protagonista si abbevera agli zamp<strong>il</strong>li che sgorgano dal seno di<br />

una statua nutrice di quei “divi”, la F<strong>il</strong>osofia» (DBIt. L, p.383). Tutti i repertori consultati


iportano <strong>il</strong> titolo “Riso di Democrito e pianto di Heraclito”, chiaramente errando, in quanto<br />

<strong>il</strong> “Pianto” è poemetto a sé, parimenti di quindici capitoli in terzine, composto dal Fregoso<br />

nel 1507 e pubblicato soltanto più tardi insieme al “Riso” (infatti la dedica del Brembano<br />

a “Monsignore Iafredo Carlo Iureconsulto… Presidente del Delphinato: & Vicecanceliere de M<strong>il</strong>ano”<br />

dat. 15 agosto 1506, nell’annunciare <strong>il</strong> dono del presente poemetto, c’informa che <strong>il</strong><br />

“Pianto” è appena incominciato (“…i boni ingegni…potranno con Democrito ridere: che non<br />

molto dopo con lo obscuro Heraclyto de le miserie humane si lamenteranno. Il pianto del quale da lo<br />

medemo Auctore…incominciato: legeranno”). Sul f. a2 si legge altra dedica al medesimo da<br />

parte del Fregoso, dat. 15 nov. 1505; sul f. a3 <strong>il</strong> titolo: “Riso de Democrito”; sul f. 33 (segn.<br />

e) <strong>il</strong> colophon ed al verso <strong>il</strong> priv<strong>il</strong>egio. Il Fregoso, nato forse a Genova o più probab<strong>il</strong>mente<br />

a Carrara intorno al 1460 e morto dopo <strong>il</strong> 1532, fu valente poeta, autore di sonetti<br />

burleschi e poemetti allegorici di notevole fama; visse per lo più a M<strong>il</strong>ano, prima alla corte<br />

di Ludovico <strong>il</strong> Moro e poi in una v<strong>il</strong>la di campagna, in perfetta solitudine (donde <strong>il</strong> nome<br />

d’arte “F<strong>il</strong>eremo”). Ottimo esempl. a grandi margini. MANCA AL BMC e ADAMS. DBIT. L,<br />

383-4. SANDER I, 2943 (ff. 32, non menzionando <strong>il</strong> f. 33, segn. e). BOLOGNA, LE<br />

CINQUECENTINE DELLA TRIVULZIANA I, n. 203 (col titolo comprendente i due poemetti e<br />

con la figura dei due f<strong>il</strong>osofi “con turbante”). SANTORO, I PRIMI 50 ANNI DELLA STAMPA IN<br />

ITALIA, n. 79 (anch’egli parla di 32 ff. e dei due f<strong>il</strong>osofi “con turbante”).<br />

323. GELLIUS, Aulus. Noctes Atticae. Venezia, Andrea de Paltasichis, 1477,<br />

€ 20.000<br />

in-folio (295x203 mm.), ff.197 (su 198, mancando <strong>il</strong> primo f. bianco; a10, b-x8, y-z6, A-<br />

B8), legatura ottocentesca in marocchino rosso con piatti e dorso finem. decorati in oro.<br />

Impresso in elegante carattere tondo romano con vari importanti passi in carattere greco,<br />

testo su 1 col. di 36 ll. Gran numero di paragrafi e iniziali di varia altezza in inchiostro<br />

alternativamente rosso e blu; f. a2r P(lutarchus), bella e grande iniziale in inchiostro<br />

rosso e blu con f<strong>il</strong>igrane. I 16 ff. d’indici sono posti in fine anziché all’inizio del volume.<br />

Quarta edizione quattrocentesca del noto testo di Gellius, formato da venti capitoli di<br />

dotta miscellanea critica che trattano la letteratura, la f<strong>il</strong>osofia, la storia, <strong>il</strong> diritto e la<br />

matematica, secondo le conoscenze e la cultura greca del II secolo. E’ <strong>il</strong> terzo incunabolo<br />

uscito dai primi torchi del Paltasichis, attivo a Venezia dal 1477 al 1479 e dal 1482 al<br />

1493. Bellissimo e raro incunabolo ottimamente impresso su carta forte, esemplare grande<br />

di margini, rare post<strong>il</strong>le. “Belle édition faite sur d’autres manuscrits que les trois précédentes, et<br />

plus co rectement imprimée” (Brunet). BMC V, 251; BRUNET 1523; GOFF G-121.<br />

324. (GHIBELLINI, Lorenzo). Lamento del signor Alessandro di Medici di<br />

Fiorenza Duca Primo. (f. 7r:) In Bologna, per Anselmo Giaccarelli & Pellegrino<br />

Bonardo Compagni, s.d. (1550-1555), € 4.400<br />

in-8, ff. 8 n.n. (segn.: A8), leg. ‘800 in cartoncino nero zigrinato, tit. oro al piatto ant.<br />

Illustrato da tre grandi s<strong>il</strong>ografie di arte popolare, assai belle, con scene a più personaggi.<br />

Operetta in versi attribuita a Lorenzo Ghibellini (Prato metà XVI secolo). Si tratta di una<br />

sorta di Preghiera pronunciata dal duca Alessandro de’ Medici, ucciso in un attentato, che<br />

raccomanda a Dio <strong>il</strong> nuovo duca Cosimo I ma anche altri nob<strong>il</strong>i fiorentini come Francesco<br />

Guicciardini e Matteo Strozzi. Il principe, inoltre, fa benedire tutte le città della Toscana,<br />

con particolare riguardo a Prato, elemento che fa propendere per un’attribuzione del testo<br />

149


150<br />

al Ghibellini. La paternità presunta<br />

dell’opera è data soprattutto dalla<br />

vicinanza tematica con <strong>il</strong> L amento di<br />

Lorenzino de’ Medici, scritto con certezza<br />

dal Ghibellini. I tre legni, raffigurano:<br />

Sansone a cui vengono tagliati i capelli, l’<br />

Annunciazione e, la terza, nella parte<br />

inferiore Davide che suona la lira e in<br />

quella superiore lo scontro tra Davide e<br />

Golia. La prima edizione nota del Lamento<br />

di Alessandro è del 1537; la presente<br />

ristampa deve essere presumib<strong>il</strong>mente<br />

datata dopo <strong>il</strong> 1550, anni in cui è<br />

registrata l’attività congiunta del<br />

Giaccarelli e del Bonardo a Bologna.<br />

Rarissima placchetta figurata,<br />

apparentemente unico esemplare noto.<br />

NON RISCONTRATO NEI REPERTORI<br />

CONSULTATI. MEDIN & FRATI, STC, ADAMS,<br />

SANDER registrano altre edizioni. D..B.IT.<br />

LIII, pp. 691-692. SORBELLI, ST. STAMPA A<br />

BOLOGNA, pp.100-103.<br />

325. GRAZZINI, Anton Franc. La prima e la seconda cena. Novelle. Alle quali si<br />

aggiunge una Novella della Terza cena, che unitamente colla Prima ora per la prima<br />

volta si dà alla luce…Londra, G. Nourse (ma Parigi, G.C. Molini), 1756, € 550<br />

2 parti in un vol. in-8, pp. XXXII, 412 (numeraz. continuata), (10), leg. del tempo p. pelle<br />

maculata, dorso a nervi con tit. e fregi oro, tagli rossi. Dedica a Giacomo Dawkins siglata con<br />

le iniziali F.N.B.P.R. (F. Nicolò B. Pagliarini Romano, <strong>il</strong> quale ne fu l’editore), segue la biobibliografia<br />

dell’autore scritta dal Biscioni e l’indice delle novelle; in fine, su 5 fogli, la<br />

“Dichiarazione de vocaboli, e luoghi più diffic<strong>il</strong>i”. Prima edizione della “Prima cena” e della<br />

lunghisima novella “Decima e ultima” della “Terza cena” che abbraccia le pp. 345-412. Alla<br />

“Seconda cena” è stato conservato <strong>il</strong> frontespizio della prima edizione, di cui moltissimi<br />

esemplari furono pubblicamente bruciati, con l’aggiunta di “Firenze 1743” e la correzione<br />

dell’anno dell’Egira (1122 in luogo di 122). Ottimo esempl., con ex-libris, stemma araldico<br />

inc. e lettere BDM. GAMBA 538. GAMBA, NOVELLE ITAL., p. 124. PAPANTI p. 186. BORROMEO<br />

p. 34. PASSANO II, 346-7. PARENTI, LUOGHI FALSI, p. 117.<br />

326. GUAZZO, Stefano. La civ<strong>il</strong> conversazione del sig. Stefano Guazzo<br />

gent<strong>il</strong>huomo di Casale di Monferrato... diuisa in quattro libri … In Vinegia,<br />

appresso Bartolomeo Robino, 1575, € 1.000<br />

in-8, pp. (32), 576, leg. coeva in piena pergamena molle, titolo manoscritto al dorso<br />

(piccole lacune ai piatti, lievi macchie). Marca edit. al tit., iniziali istoriate. Seconda<br />

edizione (prima Brescia 1574) dell’opera del Guazzo (Casale Monferrato 1530-Pavia


1593); precedono <strong>il</strong> testo la dedica dell’autore, la dedica di Mattheo Volpe a Vespasiano<br />

Gonzaga e una tavola del contenuto dell’opera. “La civ<strong>il</strong> Conversazione”, dedicata a<br />

Vespasiano Gonzaga, in quattro libri, propone i dialoghi tra Guglielmo Guazzo, fratello<br />

dell’autore, ammalato di febbri e di malinconia, e Annibale Magnocavallo, f<strong>il</strong>osofo e<br />

medico, che intende curare l’amico soprattutto attraverso le conversazioni con gli altri.<br />

L’opera godette di enorme fortuna in quanto ricca dei più diffusi luoghi comuni dell’epoca<br />

sulla tradizione del comportamento; si contano infatti numerose traduzioni in lingue<br />

straniere e più di 43 edizioni italiane fino alla metà del XVII secolo. Note di possesso al<br />

tit., lavori di tarlo nel margine inferiore di alcuni ff., che sfiorano <strong>il</strong> testo. DBIT LX, pp.<br />

534-538. ADAMS registra edizioni successive. STC 319.<br />

327. GUICCIARDINI, Francesco. Dell’Historia d’Italia di M. F.Guicciardini<br />

gent<strong>il</strong>’huomo fiorentino. Gli ultimi quattro libri non piu stampati. In Vinegia,<br />

appresso Gabriel Giolito de’ Ferrari, MDLXIIII (1564), € 900<br />

in-4, pp. (36), 477, (3), leg. coeva in p. perg., titolo oro su tassello al dorso. Marca al tit. e sul<br />

recto dell’ultimo f. bianco (fenice rivolta al sole), numerose iniziali istoriate, testatine e finalini<br />

s<strong>il</strong>ogr. Prima edizione completa degli ultimi quattro libri (17-20), messi in luce a spese del<br />

Giolito da Agnolo Guicciardini, nipote di Francesco e primo editore dell’opera. I primi sedici<br />

libri vennero infatti stampati nel 1561; nello stessto 1564 uscirono invece prima a Venezia (la<br />

presente) e poi a Parma due edizioni con tutti i 20 libri. Precedono <strong>il</strong> testo una dedica a Cosimo<br />

de’ Medici, cui era già stata dedicata l’edizione del ‘61, e una tavola delle cose più notab<strong>il</strong>i.<br />

Opera di maggior successo del Guicciardini (1483-1540), <strong>il</strong> quale, sulle orme del Machiavelli,<br />

ricostruisce le vicende storiche d’Italia tra la morte del Magnifico (1492) e <strong>il</strong> 1534, anno della<br />

morte di Clemente VII. (Timbro nel margine del titolo, lievi bruniture su alcuni ff.) STC 321.<br />

GAMBA 562, note. ANNALI GIOLITO 201-202.<br />

328. HESYCHIUS, Alexandrinus. Dictionarium (graece). (In fine:) Hagenoae, in<br />

aedibus Thomae Anshelmi Badensis, 1521, € 4.000<br />

in-folio, ff. (1 per <strong>il</strong> tit.), colonne 776, ff. (1 per <strong>il</strong> colophon e la grande impresa tipogr.), leg.<br />

del tempo in p. pelle screziata con tracce di f<strong>il</strong>etto oro sui piatti, dorso a nervi ab<strong>il</strong>mente rifatto<br />

con tit. e fregi oro. Terza edizione (la seconda è dei Giunta 1520) di questa classica opera che<br />

segue f<strong>il</strong>ologicamente la prima stampata nel 1514 da Aldo, del quale è riportata al verso del<br />

titolo la lettera-dedicatoria, in car. romano, al nob<strong>il</strong>uomo e letterato mantovano Gian<br />

Giacomo Bardellone, che gli aveva procurato <strong>il</strong> manoscritto. Il testo, completamente in<br />

carattere greco, impresso su due colonne numerate in basso con cifre arabe, è curato dal cretese<br />

Marco Musuro, che si servì del manoscritto del Bardellone, unico conservato (oggi nella Bibl.<br />

Marciana di Venzia). Di quest’edizione si hanno esemplari con la variante del titolo su undici<br />

linee e la dedica al verso in car. italico (cfr. Adams H-508). L’opera di Esichio di Alessandria<br />

(vissuto probab<strong>il</strong>mente nel V sec. d.C.) è <strong>il</strong> più ampio dei lessici greci che l’antichità ci abbia<br />

tramandato ed è “prezioso per le citazioni di antichi autori e per le numerose glosse dialettali” (cfr.<br />

Encicl. Treccani XIV, p. 326). Bell’esempl. (con lievi ingialliture della carta qua e là ed ex-libris<br />

ms. sul tit.). STC, GERMAN, 403. ADAMS H-509.<br />

151


152<br />

329. HOMERUS. L’Iliade d’Homero<br />

tradotta in lingua italiana per Paolo La<br />

Badessa messinese. In Padoa, appresso<br />

Gratioso Perchacino, MDLXIIII (1564),<br />

€ 1.900<br />

in-4, ff. 92, leg. settecentesca in p. pelle, f<strong>il</strong>etto oro<br />

ai piatti, duplice tassello al dorso (cuffie e cerniere<br />

restaurate). Al tit. grande marca edit., iniziale<br />

istoriata. Prima edizione dei canti I-V della<br />

traduzione italiana dell’Iliade ad opera di Paolo La<br />

Badessa (1520-1578), poeta e traduttore messinese.<br />

Una traduzione del solo primo canto era apparsa<br />

circa vent’anni prima ad opera del Gussano, mentre<br />

per un’edizione completa del volgarizzamento di<br />

tutti i canti bisognerà attendere <strong>il</strong> XVII secolo; <strong>il</strong><br />

Narbone ricorda erroneamente un’edizione della<br />

presente opera datata Perugia 1552, di cui non si è<br />

però trovato riscontro in nessun altro repertorio<br />

bibliografico e in nessuna biblioteca italiana o<br />

estera. Importante documento della circolazione di un primo parziale volgarizzamento di Omero (nota<br />

di possesso posteriore al tit.). STC 331. GRAESSE III, 339. NARBONE IV, 199: “Dicesi aver anco<br />

volgari zata l’Odi sea, che non sappiamo, se vede se la luce”. MANCA AD ADAMS e MIRA.<br />

330. HORATIUS FLACCUS, Quintus. (Opera) Horatius cum quattuor<br />

commentarjis. Venezia, (Ph<strong>il</strong>ippus Pincius per Benedictus Fontana), M:CCCC:XCV:<br />

(16 Febbraio 1495/6), € 6.500<br />

in-folio (mm 305 x 205), ff. (2), CCLVII (ripetuto due volte <strong>il</strong> numero CCLVII), (4), leg. coeva<br />

in p. perg., tit. mss. e tassello al dorso (alcuni restauri alle punte). Carattere romano, <strong>il</strong><br />

commento si dispone su 62 ll. attorno al testo di Orazio. Belle iniziali s<strong>il</strong>ografiche istoriate<br />

di grandezza variab<strong>il</strong>e e numerose lettere-guida realizzate in inchiostro rosso; marca edit. di<br />

Benedictus Fontana al recto e al verso dell’ultimo f. Raccolta completa delle opere di Orazio<br />

(65-8 a.C.), tratta dall’edizione del 1494 di Lucatellus, accompagnata da un ricco apparato di<br />

quattro commenti ad opera di Porphyrion, Mancinellus, Acron e Landinus. Contiene: Vita<br />

Horatii di Mancinellus, Carmina, Epodae, Carmen saeculare, De arte poetica, Sermones ed Epistulae.<br />

Alcune post<strong>il</strong>le di mano quattrocentesca nel testo, al recto del primo f. e sull’ultimo. (ex-libris,<br />

probab<strong>il</strong>mente di un vescovo, sul contropiatto ant. e firma del Marquis de Lavigny; timbro<br />

della Bibliothèque de Lac de Soiss al f. 2v,). Ottimo esempl. a grandi margini, assai puro. HC<br />

*8893. BMC V, 496. GOFF H-458. IGI 4889.<br />

331. LANDO, Ortensio. Sette Libri de Cathaloghi a’ varie cose appartenenti, non<br />

solo antiche, ma anche moderne: opera ut<strong>il</strong>e molto alla historia, et da cui<br />

prender si po materia di favellare d’ogni proposito che ci occorra. In Vinegia,<br />

appresso Gabriele Giolito de’ Ferrari, e fratelli, MDLII (MDLIII in fine), (Venezia,<br />

Giolito 1552-1553), € 3.500


in-8, pp. 567, (1), legatura ‘700 in p. pergamena, cornice floreale impressa in oro ai piatti,<br />

titolo e fregi al dorso. Marca edit. al titolo e altra diversa al verso dell’ultimo foglio,<br />

numerose belle iniziali istoriate. Prima ed unica edizione dell’opera del Lando (M<strong>il</strong>ano<br />

ca. 1512 -Venezia 1553), medico, viaggiatore, scrittore faceto e satirico, noto anche con lo<br />

pseudonimo di Ph<strong>il</strong>alethes Polytopiensis, fu membro dell’ Accademia degli Elevati col nome<br />

di Tranqu<strong>il</strong>lo. L’opera contiene una quantità di interessanti aneddoti e di appunti storici<br />

classificati in sette “cataloghi”, ciascuno preceduto da una dedica ad un <strong>il</strong>lustre personaggio<br />

e da un elenco degli argomenti (ad esempio catalogo dei belli, dei brutti, delle meretrici,<br />

dei ricchi, dei poveri…). Le liste sono divise tra narrazioni di fatti e nomi di antichi e di<br />

moderni personaggi; <strong>il</strong> Lando, in una lettera aggiunta in fine alla sua opera indirizzata a<br />

Lucrezia Gonzaga, si lamenta però di essere “stato isforzato di tacere... i traditori, gli ingiusti,<br />

i perfidi, i crudeli…” a lui contemporanei su suggerimento degli editori. Curioso che<br />

l’autore si sia registrato in diversi cataloghi tra cui quello degli ignoranti, degli infelici, dei<br />

brutti, degli iracondi… Interessante e rara edizione, probab<strong>il</strong>mente unica. Ottimo<br />

esemplare. BONGI, ANNALI 371. STC 377. MANCA AD ADAMS e GAMBA.<br />

332. LASCARIS, Costantinus. Institutiones Universae cum plurimis auctariis<br />

nuperrime impressae, tanta d<strong>il</strong>igentia, et rerum copia quanta nuq. alias.<br />

(J.M.Tricaelius curavit). (In fine:) Ferrariae per Ioannem Maciochium Bondenum,<br />

Tertio Calendas Sext<strong>il</strong>is. M.D.X. (Ferrara, Giovanni Mazzocchi di Bondeno, 1510),<br />

€ 9.000<br />

in-4 (201x140 mm.), ff. 292 n.n., testo greco e traduzione latina a fronte, grande impresa<br />

tipografica sul titolo, ripetuta in fine, spazi bianchi per le iniz. Leg. d’amatore ottocento in<br />

pieno marocch. verde scuro, larga bordura oro ai piccoli ferri sui piatti, dorso a nervi ornato in<br />

oro e con due tasselli per i titoli, tagli dor., dent int. (firmata Mackenzie). Dedica dello<br />

stampatore al ferrarese Lodovico Bonaccioli, f<strong>il</strong>osofo, naturalista e “physicus ducalis”. Stupenda<br />

e rarissima edizione di questa antologia di testi grammaticali greci, pubblicati da Aldo nel<br />

1502 per la prima volta, comprendenti, oltre ai trattati di Lascaris, compendii di Luciano,<br />

pseudo-Pythagoras, pseudo-Cebes, preghiere, salmi, etc. Lo stampatore Giov. Mazzocchi (forse<br />

fratello di Giacomo, stampatore a Roma dal 1506 al 1523), nativo di Bondeno, stampò solo<br />

una decina di opere a Ferrara tra <strong>il</strong> 1509 ed <strong>il</strong> 1517 (tutte registrate dal BMC, ma neanche una<br />

dall’Adams) e due a Mirandola nel 1519 e 1522. Costantino Lascaris, di Costantinopoli (1434-<br />

1501), umanista, fu maestro di greco e compose questa grammatica greca, che, stampata nel<br />

1476, sopravvisse nell’uso scolastico fino all’Ottocento. Successivamente Zanetti ut<strong>il</strong>izzò gli<br />

invenduti nel 1537, aggiungendo un nuovo titolo e modificando i fogli A2 e n8 (Layton,<br />

p.514). Esemplare molto bello. LAYTON, p.514. NORTON, ITALIAN PRINTERS 1501-1520, p.25.<br />

BMC 370.<br />

333. LEOPARDI, Giacomo. Poesie di Giacomo Leopardi, con prefazione del<br />

professore Domenico Capellina. Torino, Tipogr. Ferrero e Franco, 1853, € 700<br />

in-16, pp.XVI, 399, leg. coeva piena percallina rossa, titolo oro al dorso. Raccolta<br />

completa dei Canti, Frammenti, Paralipomeni, Sonetti, Traduzioni e Id<strong>il</strong>lii di Mosco. E’ la<br />

non comune prima edizione impressa a Torino dei versi di Leopardi. Bell’esemplare<br />

(vecchia firma di proprietà nel marg. del titolo). MAZZATINTI-MENGHINI n.712. CAT.<br />

FONDO L. DI MILANO, n.130.<br />

153


154<br />

334. LUCIANUS, Samosatense. Opera, quae quidem extant, omnia, e Graeco<br />

sermone in Latinum, partim iam olim diuersis autoribus, partim nunc demum<br />

per Iacobum Micyllum, quaecunque reliqua fuere, translata. Cum argumentis &<br />

annotationibus eiusdem, passim adiectis. (In fine:) Francoforti, Christianus<br />

Aegenolphus excudebat, mense martio 1538, € 800<br />

in-folio, ff. (6), 347, (1), leg. settecentesca in mezza perg. e carta colorata (difetti alle cerniere<br />

e ai piatti). Centinaia di iniziali istor., grande marca al tit. e al verso dell’ultimo f. Prima<br />

edizione della traduzione latina dell’opera di Luciano di Samosata (II sec. d.C.), tra i più<br />

raffinati e complessi scrittori in lingua greca. L’opera, composta intorno al 150 d.C., divenne<br />

un punto di riferimento imprescindib<strong>il</strong>e nella letteratura occidentale dei secoli successivi,<br />

anche grazie all’estrema ricchezza e varietà di vocaboli ut<strong>il</strong>izzati. Ispirò tra gli altri <strong>il</strong> Gulliver<br />

di Swift, <strong>il</strong> Pantagruel di Rabelais e <strong>il</strong> Cyrano di Rostand. La traduzione è opera di Jacob<br />

Molsheym di Strasburgo (1503-1558), noto anche come Micyllus, autore di diverse traduzioni<br />

in latino di scrittori greci. Buon esempl. a grandi margini. GRAESSE IV, 280. ADAMS L-164. STC<br />

GERMAN 530.<br />

335. MARINO, Giov. Batt. La Sampogna, divisa in id<strong>il</strong>lij favolosi et pastorali.<br />

Aggiuntovi in questa ultima impressione la seconda parte. Venezia, Giacomo<br />

Sarzina, 1626, € 550<br />

2 parti in un vol. in-12, pp. 48 (compr. titolo inciso), 296; 120; leg. coeva p. perg. molle, tit.<br />

ms. al dorso (piccoli difetti). Grazioso tit. fig. inc. in rame, tit. della seconda parte in bordura<br />

s<strong>il</strong>ogr., fregi, car. corsivo. La seconda parte, contenente le “rime boscare cie” è in edizione<br />

originale, curata da Giacomo Scaglia che la dedica a Cam<strong>il</strong>lo Baglioni (la prima parte era<br />

apparsa a Parigi nel 1620). Le 48 pp. iniziali della prima parte (sfuggite alla registrazione delle<br />

bibliografie citate), contengono la dedica dell’autore al Principe Tommaso di Savoia, una<br />

lettera al Marino di Girolamo Preti ed altra dell’Ach<strong>il</strong>lini, cui <strong>il</strong> poeta risponde con una sua<br />

lunghissima missiva. Esempl. discreto (con antica firma di possesso nei margini del tit. e<br />

qualche lievissima ingiallitura). MANCA AL CAT. VINCIANA. BMC, XVII SEC., 543. MICHEL-<br />

MICHEL V, 127.<br />

336. MARTIALIS, Marcus Valerius. Epigrammata. (In fine:) Venetiis, in Aedibus<br />

Aldi, Mense Decembri MDI (1501), € 15.000<br />

in-8, ff. 192 n.n. (l’ultimo bianco), legatura 800sca in pieno marocchino granata, decorazioni in<br />

oro sui piatti e al dorso (firmata F. Bedford). Prima edizione aldina, stupendamente impressa su<br />

carta pesante, di grande rarità. Il Marziale (con <strong>il</strong> Virg<strong>il</strong>io, l’Orazio, <strong>il</strong> Petrarca e <strong>il</strong> Giovenale-<br />

Persio, tutti usciti nel 1501) è uno dei primi autori classici editi da Aldo nel formato tascab<strong>il</strong>e,<br />

privi della celebre marca tipografica dell’àncora. L’esemplare di W<strong>il</strong>libald Pirckheimer (altre<br />

provenienze: Andreas Coner, dedica autografa alla prima pagina «B<strong>il</strong>ibaldo Pirkamer Andreas<br />

Coneriis D.D.»; la Royal Society di Londra, 2 timbri nel margine bianco della prima e ultima<br />

pagina; Huth Collection, tassello in marocchino con scritta in oro «ex Musaeo Huthii». Il presente<br />

esemplare ha inseriti all’inizio <strong>il</strong> ritratto di Pirckheimer inciso da Dürer, generalmente usato<br />

come suo ex-libris, datato 1524 (STRAUSS 102); in fine, sempre del Dürer, <strong>il</strong> simbolo con figure


“spes, tribulatio, invidia, tolerantia” e le armi di<br />

Pirckheimer (NAGLER, Monogr. III,1950/39).<br />

Ambedue gli ex-libris presentano mancanze dovute<br />

a lavori di tarlo. Pirckheimer (1470-1530), fu <strong>il</strong> più<br />

grande umanista di Norimberga, consigliere<br />

dell’Imperatore e caro amico di Dürer. Alla sua<br />

morte la collezione passò alla famiglia Imholf, che<br />

la vendette nel 1636 a Earl di Arundel e fu<br />

presentata dal Duca di Norfolk alla Royal Society<br />

nel 1667; due secoli più tardi la Società smembrò<br />

parte della collezione: <strong>il</strong> Marziale passò nella<br />

collezione Huth (Catalogue p. 914) e<br />

successivamente nella sua vendita (lot 4752). A<br />

proposito del primo proprietario, Andreas Coner,<br />

ecclesiastico tedesco, morto nel 1527 durante <strong>il</strong><br />

sacco di Roma cfr. “The inventory of the property of<br />

Andreas Coner” (Roma, Archivio di Stato, vol 414,<br />

c.148). Magnifico esemplare di rara edizione<br />

aldina. RENOUARD 30.7. ADAMS M-689. BMC 420.<br />

UCLA 37.<br />

337. MAZZONI, Jacopo. Discorso intorno alla risposta, et alle oppositioni<br />

fattegli dal Sig. Franc. Patricio pertenente alla storia del Poema Dafni, o Litiersa di<br />

Sositeo poeta della Pleiade. Cesena, Bart. Raverij, 1587, € 580<br />

in-4, pp. (4), 40, broch. (cop. fittizia). Marca tip. al tit., iniz. e fregi s<strong>il</strong>ogr. Prima edizione di<br />

questa rara plachetta di contenuto f<strong>il</strong>ologico-letterario, garbatamente polemica contro<br />

Francesco Patrizi (dotto f<strong>il</strong>osofo e scrittore nativo dell’isola di Cherso in Istria, 1529-1597). Il<br />

Mazzoni (erudito e f<strong>il</strong>osofo di Cesena, 1548-1591) è assai noto quale autore della “Difesa della<br />

Commedia di Dante” contro Ridolfo Castrav<strong>il</strong>la, nella quale si fece propugnatore di una teoria<br />

poetica nuova e l’opera gli meritò l’onore di essere ascritto tra i primi alla nascente Accademia<br />

della Crusca. STC. 430.<br />

338. MISSIRINI, Melchiorre. Degli <strong>il</strong>lustri italiani e loro scoperte nelle scienze,<br />

nelle lettere, nelle arti. Siena, Onorato Porri,1838, € 280<br />

in-8, pp. XII, (2), 288, leg. t. tela grigia, tassello al dorso, brosch. edit. conservata. Edizione<br />

originale di questa raccolta di composizioni poetiche, in forma d’epitaffio, su eruditi ed artisti<br />

italiani. I ritratti degli italiani <strong>il</strong>lustri nella letteratura, nelle arti, nelle varie scienze, nei viaggi,<br />

nelle moltelplici discipline umanistiche sono divisi in 27 soggetti e disposti in ordine alfabetico.<br />

Il Missirini (1773-1849) fu celebre studioso del Canova. Ottimo esempl. GRAESSE IV, 551.<br />

339. MONTEMAGNO, Buonaccorsi, da. Prose e rime de’ due Buonaccorsi da<br />

Montemagno. Con annotazioni ed alcune rime di Niccolò Tinucci. All’Illustr.<br />

Accademia degl’Innominati di Bra…Firenze, Stamp. di Gius. Manni, 1718, € 650<br />

155


156<br />

in-12, pp. LXXXII, 336, leg. coeva p. perg., tit. oro al dorso, tagli dor. Le pagine preliminari<br />

contengono una dedica dello stampatore ai membri della “Accademia degl’Innominati di Bra nel<br />

Principato del conte di Scalenghe e Baldassano Giovambatista Piozzasco scudiere di Madama Reale di<br />

Savoia”, seguita da altra molto ampia di anonimo al “Conte di Bobio Pier Ignazio della To re de’<br />

conti di Lucerna e Valle…institutore degl’Innominati di Bra” (p. XVII-LXXXII). Stemma s<strong>il</strong>ogr.<br />

dell’Accademia al verso del tit., una tavola f.t. con albero genealogico e stemma dei<br />

Buonaccorso (di fronte a p. XVII), altri fregi ed iniz. s<strong>il</strong>ogr. qua e là. Bella edizione<br />

settecentesca degli scritti di due componenti della famiglia dei Buonaccorsi da Montemagno,<br />

contemporanei del Petrarca ed edizione originale delle rime di N. Tinucci (44 sonetti, un<br />

madrigale ed una canzone). Tra le prose, un Trattato di Nob<strong>il</strong>tà col testo latino a fronte, e<br />

Quattro Orazioni di Buonaccorso novello. Raro testo di lingua, assai interessante anche per le<br />

dediche a nob<strong>il</strong>i personaggi piemontesi e menzione di località, quali Bra, Scalenghe, Piossasco,<br />

Castagnole, Luserna, Bobbio. Bell’esempl. (lieve brunitura nel margine delle prime 10 pp.).<br />

GAMBA 677. RAZZOLINI 238. CANAL 56.<br />

340. MUZIO, Girolamo. Battaglie di Hieronimo Mutio Giustinopolitano con<br />

alcune lettere a gl’infrascritti nob<strong>il</strong>i spiriti… Con un trattato, intitolato la<br />

Varchina: doue si correggono con molte belle ragioni, non pochi errori del Varchi, del<br />

Casteluetro, & del Ruscelli. Et alcune bellissime annotationi sopra <strong>il</strong> Petrarca. In<br />

Vinegia, appresso Pietro Dusinelli, 1582, € 900<br />

in-8, ff. (12), 216, legatura moderna in pergamena rigida, titolo al dorso. Marca edit. al tit.,<br />

iniziali istoriate; precede <strong>il</strong> testo dedica dell’opera ad Antonio Eudemonoiani. Prima edizione<br />

della raccolta postuma curata da Giulio Cesare Muzio, figlio dell’autore, comprendente: una<br />

lettera al Cesano e al Cavalcanti sulla superiorità dello st<strong>il</strong>e del Boccaccio su quello del<br />

Machiavelli; una a Renato Trivulzio, contro le tesi sostenute nel Cesano dal Tolomei; una del<br />

1572 al Veniero per criticare l’edizione parigina del Corba cio curata dal Corbinelli; la Varchina,<br />

composta tra <strong>il</strong> 1573 e <strong>il</strong> 1575, ove, a partire dalla polemica contro l’Ercolano del Varchi in<br />

nome dell’italianità della lingua volgare, <strong>il</strong> Muzio estende le proprie osservazioni alle opere del<br />

Castelvetro, del Dolce, del Ruscelli; infine un commento al Petrarca. I testi offrono<br />

un’importante testimonianza di quella che fu nel dibattito linguistico cinquecentesco la<br />

posizione rigorosamente anti-toscanista del Muzio (Padova 1496 - Firenze 1576, <strong>il</strong> cui vero<br />

cognome era Nuzio, oriundo di Capodistria, Justinopolis, per ciò detto Iustinopolitano), che<br />

fu invece a favore della ‘lingua degli scrittori’. Buon esempl. (provenienza: nota di possesso del<br />

XVI secolo manoscritta al tit. di Giovanni Francesco Mariani). GAMBA 1528. STC 458. ADAMS<br />

M-2075. GRAESSE 638.<br />

341. NOVELLA DEL GRASSO LEGNAJUOLO restituita ora alla sua integrità.<br />

Firenze, Magheri, 1820, € 380<br />

in-4, pp. XXXII, 53, (3), leg. mod. m. marocch., tit. e fregi oro al dorso, conservate le copert.<br />

edit. con riquadro s<strong>il</strong>ogr. In antiporta grande ritratto inc. di “Manetto Ammannatini detto <strong>il</strong><br />

Grasso legnajuolo”; sul frontesp. impresa tipogr. della Crusca. Dedica a Bart. Gamba da parte di<br />

Dom. Moreni, editore di questa ristampa ed autore della lunga prefazione. Pregevole edizione,<br />

impressa su carta forte, con barbe, a grandi margini. «E’ tolta da un Codice della Magliabechiana,<br />

ed ha narrazione più distesa di quella che leggesi nelle antecedenti edizioni, trovandovisi per entro un lungo<br />

Dialogo tra <strong>il</strong> Grasso, <strong>il</strong> Brunellesco e <strong>il</strong> Donatello» (Gamba, 684). Bel’esempl.


342. OTTONELLI, Giulio. Discorso sopra l’abuso del dire SSuuaa SSaannttiittàà,, SSuuaa<br />

MMaaeessttàà,, SSuuaa AAlltteezzzzaa, senza nominare <strong>il</strong> Papa, l’Imperatore, <strong>il</strong> Principe. Con le difese<br />

della Gerusalemme Liberata del Sig. Torquato Tasso dall’oppositioni degli Academici<br />

della Crusca. Ferrara, ad instanza di Giulio Vassalini (in fine: Vitt. Baldini, stamp.<br />

Ducale), 1586, € 870<br />

in-8 picc., pp. (24), 176, leg. coeva p. perg., tit. calligr. sul taglio infer. Impresa tipogr. al tit.,<br />

fregi ed iniz. s<strong>il</strong>ogr., car. corsivo e rom. Precedono la dedica del Vassalini ad Alessandro d’Este<br />

e una breve lettera del Tasso in risposta a Giorgio Corno, dedicatario dell’opera, che gli aveva<br />

sottoposto <strong>il</strong> quesito circa l’abuso menzionato nel titolo. Prima edizione di un interessante<br />

esempio di critica letteraria cinquecentesca. L’Ottonelli (morto nel 1620) prende le difese del<br />

linguaggio usato dal Tasso nella “Gerusalemme Liberata”, rispondendo alle denigrazioni espresse<br />

dall’Accademia della Crusca ed in particolare da Leonardo Salviati. “…con<br />

quest’Operetta….(l’Ottonelli) ottenne <strong>il</strong> nome di uno de’ più dotti conoscitori della volgar nostra lingua”<br />

(opinione del Tiraboschi riportata da Gamba). Ottimo esempl. MANCA ALL’ADAMS. RACC.<br />

TASSIANA BERGAMO n. 3169. GAMBA 1552. BMC 479.<br />

343. OVIDIUS NASO, Publius. Metamorphosis. Cum luculentissimis Raphaelis<br />

Regij enarrationibus…(In fine:) Tusculani apud Benacum, in aedibus Alexandri<br />

Paganini, 1526, € 2.900<br />

in-4, ff. (8), CCI (manca l’ult. bianco), leg. settec. p. perg. rigida, tit. oro al dorso, tagli<br />

marmorizz. Edizione impressa col particolare carattere del Paganini: testo racchiuso dal<br />

commento in car. più piccolo su due colonne, iniz. ornate su fondo nero. Titolo entro<br />

elegante bordura s<strong>il</strong>ogr., figura schematica (le varie zone della Terra) al verso del f. ottavo<br />

prelim., una figura grande all’inizio ed altre 61 figure più piccole nel testo, copiate dai<br />

legni dell’ediz. di G. Rusconi del 1521. In fine al vol. due lettere dedicatorie del Regius,<br />

curatore dell’opera di Ovidio, ad alcuni umanisti del tempo ed un avviso al lettore. Bella e<br />

pregevolissima edizione della classica opera. Esempl. in buono stato (un po’ ridotto <strong>il</strong> margine<br />

super., lieve uniforme ingiallitura della carta, pagina di titolo polverosa, antica firma di<br />

proprietà nel margine bianco del tit.). BMC 481. ADAMS O-485. SANDER II, 5326.<br />

344. OVIDIUS NASO, Publius. Heroidas D<strong>il</strong>igenter castigatas humanissime accipe<br />

Lector in quibus...habes in margine plurium doctissimorum virorum observationes<br />

suis locis positas. In primis Policiani: Merule: Hubertini: Aldi: Ignacii: Wolfi:<br />

Georgii... Genue, apud Antonium Bellonum, MDXLVI (Genova, Antonio Bellone<br />

1546), € 3.200<br />

in-8 (con segnatura in-12), ff. 60 n.n., leg. moderna nel gusto dell’epoca in p. pelle, f<strong>il</strong>etti a<br />

secco sui piatti con terminazioni vegetali in oro. Testo in bel carattere gotico, marginalia, con<br />

commenti al testo di celebri autori, in umanistica. Titolo entro bella bordura composta da<br />

quattro legni con elementi vegetali e monogramma IHS nel bas de page, sotto <strong>il</strong> titolo piccola<br />

s<strong>il</strong>ografia (mm 30x20) con un santo con la graticola, probab<strong>il</strong>mente da identificarsi con S.<br />

Lorenzo, <strong>il</strong> tutto in s<strong>il</strong>ografia. Al verso dell’ultimo f. grande e bella s<strong>il</strong>ogr. (mm 128x100)<br />

157


158<br />

raffigurante S. Giorgio, patrono della<br />

Repubblica Genovese, che uccide <strong>il</strong> drago.<br />

Edizione figurata di grandissima rarità. Com’<br />

è noto l’ opera “Heroides” è un epistolario<br />

poetico, contenente fantastiche lettere<br />

amorose di donne famose o eroine antiche ai<br />

loro rispettivi amanti; Penelope a Ulisse,<br />

Briseide ad Ach<strong>il</strong>le, Fedra ad Ippolito, Didone<br />

ad Enea, Arianna a Teseo, Saffo a Faone, etc.<br />

Precedono <strong>il</strong> testo una notizia biografica di<br />

Ovidio composta dall’editore Georgius<br />

Carraria e una prefazione indirizzata agli<br />

“adolescentes”, a sottolineare <strong>il</strong> valore<br />

pedagogico dell’opera. Il Bellone, tipografo e<br />

libraio torinese, si trasferì a Genova nel 1534<br />

e fu attivo sino al 1573. Bellissima edizione,<br />

sconosciuta a tutti i repertori consultati<br />

(nessun esemplare riscontrato in biblioteche<br />

pubbliche americane e italiane). Rarissima.<br />

345. PETRARCA, Francesco. Canzoniere e Trionfi; Leonardus Brunus Aretinus,<br />

Vita di Petrarca. Padua, Bartholomaeus de Valdezoccho et Martinus de Septem<br />

Arboribus, 6 Novembre 1472, P. a r.<br />

in-folio (mm. 251x153), ff. (188 su 190, mancando i ff. 184 e 190 bianchi; i ff. t2 e t5 in<br />

perfetto antico facsim<strong>il</strong>e; (senza segnatura, ma [*]8, a-n10, o8; p-r10, s8; t6); bella leg.<br />

dell’inizio del secolo scorso d’amatore in marocchino verde scuro con bordura a secco sui piatti<br />

e fleuron al centro, dorso a nervi con tit. oro e fregi a secco, tagli dor. (firmata “Rivère”), entro<br />

astuccio cart. Comprende: ff. 1r-8v: Indice; ff. 9r-146r: Sonetti; ff. 147r-183v: Trionfi; ff. 185r-<br />

188r: Leonardus Brunus Aretinus, Vita di Petrarca; f. 188v: due sonetti; f. 189r: colophon.<br />

Carattere rom. su una colonna di 30 linee. Adorno di lettere-guida e rubriche in inchiostro rosso<br />

e blu; al f. 9r, l’inizio del testo, elegantemente impresso in maiuscole, è compreso entro bordura<br />

vegetale dipinta con stemma abraso nel bas de page (<strong>il</strong> minio è reso lievemente evanescente dalla<br />

lavatura dell’incunabolo, particolarmente evidente al f. 147r, impresso, come i “Fragmenta<br />

vulgarium” in capitali, sul quale si intravvede solo una bordura architettonica con uno stemma<br />

nel margine destro, che doveva incorniciare l’incipit dei Trionfi). Rarissima terza edizione del<br />

Canzionere e dei Trionfi, e prima esemplata su un codice originale, che segue a quella di<br />

Vindelinus de Spira del 1470 e l’introvab<strong>il</strong>e romana di Lauer (1471). Si tratta dell’ “unica edizione<br />

del Petrarca che sia esemplata sicuramente e interamente sull’originale [Vat.lat.3195], prima di quelle<br />

dovute alla f<strong>il</strong>ologia positiva della fine dell’800… Esaminando infatti da vicino l’ed. Valdezo co, non solo<br />

<strong>il</strong> contatto con <strong>il</strong> manoscritto è continuamente evidente, ma risulta chiaro che ci troviamo di fronte a un<br />

episodio eccezionale di riproduzione con mezzi tipografici di un manoscritto…Mi sono spesso domandato chi<br />

sia stato dietro quell’episodio padovano del ‘72… [e credo] si prof<strong>il</strong>i l’attività di qualche letterato e f<strong>il</strong>ologo<br />

volgare...” (Folena, 1961). Uno dei libri più importanti di tutta la letteratura italiana. Ottimo<br />

esempl., assai marginoso, con notazioni di diverse mani qua e là (la prima nel margine bianco<br />

infer. del primo foglio riporta un “Epitaphium Francisci Petrarcae”), ex-libris Furstenberg ed


etichetta dell’esposizione al “Musée d’Art, Genève Mai 1966”. HR 12755. FISKE P.72. PELLECHET<br />

MS 9264 (9088); IGI 7519. BMC VII 904. MARSAND, P.7. G. FOLENA, F<strong>il</strong>ologia testuale e storia<br />

linguistica, in Studi e problemi di critica testuale, Bologna 1961, in partic. pp. 21-22. F.<br />

PETRARCA, RERUM VULGARIUM FRAGMENTA, anastatica dell’ediz. Valdezoco Padova 1472, a cura<br />

di G. Belloni, Mars<strong>il</strong>io 2001.<br />

346. PETRARCA, Francesco. Opera del preclasissimo Poeta misser Francescho<br />

Petrarcha con el comento de Bernardo Lycinio sopra li triumphi. Con Franc. Ph<strong>il</strong>elpho,<br />

Ant. de tempo, Hier. Alexandrino sopra li Soneti et Canzone novamente historiate: et<br />

correcte per Nicolo Peranzone. Azonte molte notabele et excellente additione. (In fine ad<br />

entrambe le parti:) Venetia, Augustino de Zanni da Portese, 20 marzo 1515, € 12.500<br />

2 parti in un vol. in-folio, ff. (10), CXXVIII; CXIII, (3); leg. del tempo tipo monastico in m.<br />

cuoio, piatti in assicelle, un fermaglio conservato in cuoio ed ottone e tracce di altro. Titolo<br />

generale a stampa rossa e nera con, in basso, bella impresa tipogr. raffig. S. Bartolomeo;<br />

grandi e piccole iniz. s<strong>il</strong>ogr., istoriate ed ornate, su fondo nero; testo racchiuso dal commento<br />

su tre lati, entrambi in car. rom. Illustrato da 6 grandi e superbe figure s<strong>il</strong>ografiche ai<br />

“Trionfi”, tutte racchiuse dalla stessa elegante bordura (già ut<strong>il</strong>izzate dallo stampatore per la<br />

sua edizione del 1497). La presente impressione del 1515 ripete quella del medesimo<br />

stampatore del 1508, curata dal Peranzone; si avvale dei commenti di Bernardo Licinio ai<br />

Trionfi e di Francesco F<strong>il</strong>elfo, Girolamo Alessandrino ed Antonio da Tempo al Canzoniere; di<br />

quest’ultimo è anche la “Vita” del Petrarca che si legge sui primi 2 ff. della seconda parte.<br />

Esempl. assai puro e genuino (con qualche lievissimo alone d’umido per lo più marginale).<br />

MORTIMER II, 373. SANDER 5618. ESSLING 87. HORTIS 38. FISKE P. 90.2.<br />

347. PHILOSTRATUS, Flavius. De vita Apollonii Tyanei scriptor luculentus a<br />

Ph<strong>il</strong>ippo Beroaldo castigatus. S.n.t. (Contraffazione di Gu<strong>il</strong>laume Huyon, Lione,<br />

1506 c.), € 3.200<br />

in-8, ff. 209 (manca l’ultimo bianco), bella leg. 800esca inglese in marocchino granata, triplice<br />

riquadro di f<strong>il</strong>etti in oro ai piatti, titolo e ricchi fregi in oro al dorso, dentelle e tagli dorati.<br />

Rarissima contraffazione aldina: la prima traduzione latina dell’opera, di Alemanno Rinuccini,<br />

fu pubblicata insieme al “Contra Hieroclem” di Eusebio da Aldo in un vol. in-folio nel febbraio<br />

1502; mentre Beroaldo ne curò un’edizione corretta a Bologna nel 1501 e nel 1505; questa<br />

contraffazione, se nel formato e nel carattere corsivo si può considerare aldina, riprende in effetti<br />

<strong>il</strong> testo di Beroaldo, compresa la dedica di questi ed un epigramma a lui dedicato in fine. Fu<br />

probab<strong>il</strong>mente l’editore lionese Barthélemy Trot <strong>il</strong> primo ad intuire le potenzialità commerciali<br />

dell’innovativo formato portat<strong>il</strong>e ideato da Aldo; ed incaricò i tipografi Baldassare de Gabiano<br />

(astigiano) e Gu<strong>il</strong>laume Huyon di produrre delle edizioni di classici latini ed italiani sim<strong>il</strong>i alle<br />

aldine nel formato e nel carattere. Bellissimo esempl., a grandi margini ed assai fresco.<br />

RENOUARD 307.16. UCLA 758 (Gu<strong>il</strong>laume Huyon). BAUDRIER VII, 15 (Balthazard de Gabiano).<br />

348. PHILOSTRATUS, Flavius. Historiae de Vita Apollonii libri VIII (et alia). A.<br />

Rinuccinus trad. Coloniae, Gymnicus, 1532, € 11.500<br />

in-8, pp.(16), 460, (4), car. tondo e corsivo, passaggi in greco. Iniziali s<strong>il</strong>ografiche istoriate.<br />

(Antica scritta di proprietà sul foglio di titolo, lievi ingialliture). Pregiata edizione. Esemplare in<br />

159


160<br />

preziosa legatura strettamente coeva, piena pelle granata interamente decorata in oro ai<br />

piccoli ferri da artista veneziano o bolognese con f<strong>il</strong>etti e finissimi intrecci vegetali, dorso a nervi<br />

con f<strong>il</strong>etti oro, tagli dorati e cesellati. Al centro del piatto anteriore è impressa la scritta<br />

“Ph<strong>il</strong>ostratus de Vi. Ap.Thi.”. Al centro del secondo piatto figura <strong>il</strong> simbolo della “Fortuna” (sim<strong>il</strong>i<br />

legature sono descritte dal DE MARINIS, La legatura artistica in Italia XV-XVI sec., nei capitoli<br />

su Bologna e Venezia). In ottima conservazione (lieve difetto alla cerniera superiore). La “Vita di<br />

Apollonio di Tiana” è una biografia romanzata del f<strong>il</strong>osofo neo-pitagorico del I sec., presentato da<br />

F<strong>il</strong>ostrato (sofista ateniese del II-III sec. d.C., vissuto per lo più a Roma) come figura di sapiente,<br />

mago e taumaturgo, predicatore della religione pagana, quasi un Cristo del paganesimo. Ierocle,<br />

proconsole di Diocleziano in Bitinia, e persecutore dei Cristiani, si servì dell’opera di F<strong>il</strong>ostrato<br />

per dimostrare che non solo i santi cristiani potevano fare dei miracoli; contro di lui si scagliò <strong>il</strong><br />

grande vescovo Eusebio di Cesarea. L’opera ha quindi anche notevole interesse per le<br />

implicazioni col pensiero f<strong>il</strong>osofico-religioso, specie col misticismo neopitagorico, così sentito<br />

durante l’Umanesimo ed <strong>il</strong> Rinascimento. Splendido volume. BMC 694.<br />

349. PINDAR. Olympia. Pythia. Nemea. Isthmia. CALLIMACHUS. Hymni.<br />

DIONYSIUS. De situ orbis. LICOPHRON. Alexandra (graece). Venetiis, in<br />

aedib. Aldi et Andreae Asulani Soceri, Mense Ianuario MDXIII (Venezia, Aldo 1513),<br />

€ 11.000<br />

in-8 (160x104 mm), pp. (16), 373, (3, la prima con <strong>il</strong> colophon, le altre bianche), bella leg.<br />

d’amatore ottocentesca in p. pelle con impresa aldina impressa in oro su entrambi i piatti entro<br />

fregi a secco, tit. oro su dorso a nervi, tagli dorati. Ancora aldina al tit., impresso in grande<br />

corsivo greco e latino. Editio princeps, splendida e rarissima, delle opere di Pindaro e di<br />

Lycophron, seconda di quelle di Callimaco e Dionysius, dedicate da Aldo all’amico Andrea<br />

Navagerio, <strong>il</strong> quale lo aveva convinto a riprendere <strong>il</strong> lavoro: “sono ritornato a Venezia, l’Atene dei<br />

nostri tempi...”. Curiosa è la segnatura dei fascicoli, che Aldo indicò con numerazione araba<br />

anziché con le lettere. Pindaro (Tebe 518-446 a.C.) fu considerato dagli antichi <strong>il</strong> più grande<br />

tra i lirici greci, <strong>il</strong> primo dei 9 lirici del cosiddetto canone alessandrino, e dai moderni amato e<br />

imitato, influenzando in maniera determinante l’opera di autori come Goethe, Holderlin e<br />

Foscolo. Buon esempl. (rare post<strong>il</strong>le marginali in greco; nota di possesso cancellata al tit.)<br />

RENOUARD 64.9: «édition belle et rare». UCLA 92. LAURENZIANA 110. BMC 120. ADAMS P-1218.<br />

350. PLAUTUS, Maccius. Ex Plauti Comoediis XX, quarum carmina magna ex<br />

parte in mensum suum restituta sunt. Venetiis, in aedibus Aldi, et Andreae<br />

Asulani soceri, mense Iulio M.D.XXII. (Venezia, Aldo <strong>il</strong> Giovane, 1522), € 10.500<br />

in-4, ff.14 nn., 284 num., bellissimo carattere corsivo, ancora aldina sul titolo e al verso<br />

dell’ultimo foglio. Stupenda legatura coeva in pieno marocchino granata cupo, f<strong>il</strong>etti a<br />

secco e in oro incrociati sui piatti, con scritta in oro “Plauti” sul piatto anteriore, e “Comoed” su<br />

quello posteriore; dorso a nervi con f<strong>il</strong>etto e titolo in oro, tagli dorati (dorso anticamente<br />

restaurato con grande ab<strong>il</strong>ità). Prima edizione Aldina delle Commedie di Plauto, con testo<br />

rivisto da Aldo ed Erasmo da Rotterdam, curata da Francesco Asolani, impressa con gran cura.<br />

(Sim<strong>il</strong>i legature del medesimo atelier sono descritte e <strong>il</strong>lustrate dal DE MARINIS, La legatura<br />

artistica in Italia, ai num. 1281 e 1282 e tavole A-16 e CC XXXV). Magnifico esemplare.<br />

RENOUARD p.92 n.2. UCLA II, n.184. ADAMS P-1487. DIBDIN, II, p.308.


345. Pertrarca 346. Pertrarca<br />

351. Plutharcus 352. Politianus


162<br />

351. PLUTARCHUS. Vitae novissime post Jodocum Badium Ascenesium. (In<br />

fine:) longe d<strong>il</strong>igentius repositae… Venezia, Sessa e Ravani, 26 nov. 1516, € 7.000<br />

in-folio, ff. (26), 360, leg. ottocentesca in pelle, ricche bordure impresse a secco ai piatti,<br />

dorso a nervi con tassello verde e f<strong>il</strong>etti oro, tagli gialli (abrasioni ai piatti). Pregiata<br />

edizione delle Vite di Plutarco ed Em<strong>il</strong>io Probo, la prima così largamente <strong>il</strong>lustrata, adorna<br />

di 76 belle s<strong>il</strong>ografie, la prima a mezza pag., le altre di cm 10x10 ca. Le figure sono di<br />

particolare importanza in quanto <strong>il</strong>lustrano puntualmente episodi descritti nel testo e sono<br />

state espressamente disegnate e incise per questa edizione e quindi stampate per la prima<br />

volta (Essling I, 2, pp. 62-68 ne dà un’ampia descrizione). Frontespizio impresso in rosso<br />

e nero, con impresa del gatto, numerose grandi iniziali su fondo nero elegantemente<br />

ornate con vari motivi decorativi. Plutarco di Cheronea (46-120 d.C.), facendo propria<br />

un’idea già attuata da altri scrittori antichi, vi narra le vite di 23 grandi personaggi greci<br />

contrapponendole ognuna a quella di un Romano. La traduzione dal greco, le note e<br />

l’ampio indice sono opera dell’umanista francese ed editore Josse Bade. Bell’esempl.<br />

marginoso (rare sottolineature in inchiostro, piccole macchie d’umido concentrate nel<br />

margine esterno dei ff. finali). SANDER 5785. ESSLING 597. NICOLARDI, M. SESSA 8.<br />

352. POLITIANUS, Angelus. Omnia Opera Angeli Politiani, et alia quaedam<br />

lectu digna, quorum nomina in sequenti indice videre licet. (In fine, f. 450 verso,<br />

colophon:) Venetiis, in aedibus Aldi Romani mense Iulio M.IID (Aldo Manuzio,<br />

1498), € 34.000<br />

in-folio, ff. 452 non num. (compreso K4 bianco), impresso in caratt. romano, con passaggi in<br />

greco ed ebraico, spazi per iniziali con lettere-guida di varia altezza, qui elegantemente dipinte<br />

in oro liquido. Bella legatura (probab<strong>il</strong>m. tedesca) del tempo in piena pelle di troia su<br />

assicelle, dorso a nervi, piatti decorati a secco con cinque bordure concentriche, due fermagli<br />

in cuoio e ottone. Editio princeps delle opere latine del grande umanista e f<strong>il</strong>ologo fiorentino,<br />

dedicata a Marin Sanudo, curata dal bolognese Alessandro Sarti e dallo stesso Aldo Manuzio,<br />

forse <strong>il</strong> primo tentativo di edizione collettiva di un autore contemporaneo (<strong>il</strong> Poliziano era<br />

morto da soli 4 anni). Di notevole rarità, valore ed importanza anche tipografica, in quanto vi<br />

è contenuto <strong>il</strong> primo specimen di carattere ebraico usato da Aldo ed è una delle più belle e<br />

monumentali edizioni uscite dalla stamperia aldina. Angelo Ambrogini, detto Poliziano<br />

(1454-1494), fu discepolo di Mars<strong>il</strong>io Ficino, amico di Aldo, di Pico della Mirandola e<br />

Raffaello, istitutore in casa di Lorenzo de Medici, dal cui mecenatismo fu sempre protetto. E’<br />

considerato ancor oggi <strong>il</strong> miglior poeta del Rinascimento italiano, tra <strong>il</strong> Boccaccio e l’Ariosto,<br />

e colui che meglio d’ogni altro espresse la concezione ideologica ed estetica dell’Umanesimo.<br />

Magnifico esempl. su carta forte, con ampi margini, in pregiata legatura dell’epoca. BMC V,<br />

559. GOFF P-886. HC 13218. POLAIN B 3233. RENOUARD, p.17: «Cette rare édition, l’une des<br />

plus belles qui soient sorties de l’imprimerie Aldine». IGI P-886. VATICANA P-429. UCLA n.23.<br />

CAT.LAURENZIANA 27.<br />

353. RAINERIO, Anton Franc. Rime di A.F. Rainerio gent<strong>il</strong>huomo m<strong>il</strong>anese.<br />

Nuovamente uscite in luce con brevissima esposizione dei soggetti... In Vinegia,<br />

appresso Gabriel Giolito De Ferrari et fratelli, 1554, € 1.150


in-12, pp. 120, (60, di cui la penultima<br />

bianca), primo e ultimo f. con impresa<br />

tipografica, testatine ed iniziali istoriate.<br />

Legatura settecentesca in piena perg., dorso<br />

con tassello per titolo, tagli marmorizz.<br />

Seconda edizione, di poco posteriore alla prima<br />

(M<strong>il</strong>ano, 1553-54). Il Rainerio, poeta di<br />

origine m<strong>il</strong>anese, fu uomo politico e servì<br />

diversi personaggi della parte antimperiale o<br />

farnesiana, tra cui Pier Luigi Farnese, <strong>il</strong><br />

cardinale Ridolfi, Ottavio Farnese, e i due<br />

nipoti di Giulio III, Baldovino e Fabiano del<br />

Monte, al quale dedicò appunto le presenti<br />

Rime. Particolarmente interessante <strong>il</strong> sonetto<br />

“In lode dell’ampliss. Città di M<strong>il</strong>ano”, sul<br />

terzultimo foglio. Raro testo stampato solo tre<br />

volte (1553, 1554 e 1712). ARGELATI, II, I,<br />

1187. TIRABOSCHI, VII, 1151, 1406. HOEPLI,<br />

CAT. MILANO, n. 376; BONGI, pp. 449-451.<br />

354. ROBERTI, Giambattista. Favole esopiane. Con un discorso didascalico.<br />

Bassano, Remondini, 1782, € 900<br />

in-8, pp. XL, CCXII, (6), leg. coeva cart. rustico, tit. ms. al dorso. Elegante finissimo<br />

antiporta figurato, titolo inc. con vignetta, armi inc. di Pietro Contarini, cui l’opera è<br />

dedicata, alcune graziose testatine e finaletti. Edizione bella ed elegante (la prima era apparsa<br />

nel 1773) di queste cento favole, sulle orme di Esopo ed altri autori, quali La Fontaine. Il<br />

gesuita G.B. Roberti (Bassano del Grappa 1719-1786), fu un poligrafo, esercitando la propria<br />

attività letteraria per lo più in versi italiani, prose e carmi latini e trattatelli f<strong>il</strong>osofico-morali.<br />

Ottimo esempl. DE BACKER-SOMMERVOGEL VI, p. 1911, n. 32, note. GAMBA 2420, note.<br />

355. ROSA, Salvatore. Satire di Salvator Rosa, dedicate a Settano. Amsterdam<br />

(ma Roma), presso Sevo Prohomastix, s.d. (1695 ca.), € 750<br />

in-12, pp.150, ff.(3, gli ultimi due bianchi), leg. coeva p.perg. Probab<strong>il</strong>e edizione originale<br />

(contemporanea ad altra con stesso luogo e stampatore, ma di 162 pp.). Dedicate a Settano<br />

(pseudonimo di Lod. Sergardi di Siena, letterato e poeta satirico latino), le Satire del Rosa, da lui<br />

recitate in adunanze di amici, ne appagarono l’impulso innato dell’ironia e <strong>il</strong> gusto per lo scherzo<br />

estroso. In fine si legge <strong>il</strong> sonetto “A chi non lo credeva autore delle Satire”. L’autore (Napoli 1615-1673),<br />

fu poeta lirico, ma è soprattuttto celebre come pittore insuperato di paesaggi, marine, battaglie ed<br />

effetti di luce. MICHEL-MICHEL VII, p. 48. BMC, XVII SEC., 794 (1700 ca.). GAMBA 2071, note.<br />

QUADRIO II, 547. CICOGNARA I, 1038:«Aureo libretto..». CAT. VINCIANA 2991 (l’ediz. contemporanea).<br />

356. SALLUSTIUS CRISPUS, Gaius. (Opera). Cum commentariis Laurentii<br />

Vallae et Joannis Chrysostomi Soldi. Ediderunt Pomponius Laetus et Joannes<br />

Britannicus.. (Venetiis, Christophorus de Pensis, de Mandello, c. 1495-1500), € 3.000<br />

163


164<br />

in-folio (mm 286 x 197), ff. 110 n.n. (segn. a-d6, e4, f-s6, t4), leg. del XX sec. in m. pelle e<br />

ang., tela sui piatti, dorso a nervi con tit. oro. S<strong>il</strong>ografia al titolo (mm. 83 x 130) raffig.<br />

Sallustio al centro, seduto, con ai lati G. Britannico e L. Valla, ed altri due personaggi; un’iniz.<br />

s<strong>il</strong>ogr., spazi con lettera-guida, testo racchiuso dal commento, entrambi in car. rom. Accurata<br />

e fedele ristampa dell’edizione di Bern. de Misintis (Brescia, gennaio 1495) contenente tutta<br />

l’opera di Sallustio (86 - 34 a. C.) commentata: De coniuratione Cat<strong>il</strong>inae (con commento di<br />

Laurentius Valla); De bello Jugurthino (con commento di Johannes Chrysostomus Soldus);<br />

Orationes et epistolae ex libris Historiarum excerptae; all’opera omnia di Sallustio fanno seguito, dal<br />

f. s5 recto alla fine: Sallustii vita; (Pseudo-)Sallustius: Invectiva in Ciceronem; (Pseudo-) Cicero:<br />

Responsio in Sallustium. (Pseudo-)Cat<strong>il</strong>ina: Oratio responsiva in Ciceronem. Pregevole ed<br />

interessante edizione di questa classica opera (ex-libris Hans Furstenberg al contropiatto ant.).<br />

357. SALVIATI, Leonardo. Lo’ nfarinato secondo ovvero dello’nfarinato<br />

accademico della Crusca, risposta al libro intitolato Replica di Cam<strong>il</strong>lo<br />

Pellegrino… In Firenze, per Anton Padovani, 1588, € 1.000<br />

in-8, pp. (16), 398, (48, manca l’ultimo f. bianco), leg. in mezza pergamena con punte, tassello<br />

granata al dorso (danni al dorso nella parte di testa e lievi abrasioni ai piatti). Al tit. emblema<br />

della Crusca (<strong>il</strong> buratto), iniziali istoriate. Precedono <strong>il</strong> testo una dedica dell’autore al Principe<br />

Donno Alfonso II d’Este, e un avviso sia del segretario dell’Accademia della Crusca sia di<br />

Cam<strong>il</strong>lo Pellegrino “A’ lettori”. Prima edizione dell’opera del Salviati (1540-1589) che, come<br />

nella “Risposta all’Apologia di T. Ta so” (1585), critica pedantemente la “Gerusalemme liberata del<br />

Ta so” traendo spunto dalla replica di Cam<strong>il</strong>lo Pellegrino al suo saggio del 1585. L’autore, con<br />

lo pseudonimo di Infarinato, fu tra i promotori dell’Accademia della Crusca; fu console<br />

dell’Accademia fiorentina e allievo di B. Varchi. Seguono <strong>il</strong> testo una serie di “Le tere e risposte<br />

di diversi in questa materia”. MELZI, II, p. 31. GAMBA 583. STC 339. RACCOLTA TASSIANA 3458.<br />

358. SUIDAS. Lexicon<br />

Graecum. (In fine:) M<strong>il</strong>ano,<br />

Joannes Bissolis & Benedictus<br />

Mangius per Demetrio Chalcondylas,<br />

15 Novembre 1499,<br />

P. a r.<br />

in-folio, ff. 516, legatura fine<br />

Settecento in p. pelle, piatti adorni di<br />

sott<strong>il</strong>e bordura in oro; titolo e fregi in<br />

oro al dorso (rifatto). Impresa tipogr.<br />

in fine, ut<strong>il</strong>izzo di 3 differenti caratteri<br />

greci assai belli, qualche passaggio in<br />

latino. L’incipit dell’opera (f. a3r) è<br />

adorno di una bordura miniata<br />

presumib<strong>il</strong>mente nel Seicento: tale<br />

f. è incorniciato sui margini esterni da<br />

grottesche ed elementi floreali<br />

ricalcanti i modi miniatori


cinquecenteschi, <strong>il</strong> bordo superiore presenta due angeli reggenti lo stemma araldico di un<br />

cardinale non identificato, mentre nel bordo inferiore due angeli, di dimensioni maggiori,<br />

sorreggono le armi, della stessa famiglia, però con <strong>il</strong> solo emblema dello scoiattolo entro scudo<br />

su fondo rosso; al medesimo f. iniziale miniata su fondo oro con elementi floreali. Editio<br />

princeps di questo importantissimo lessico composto attorno al 1000 d.C.; ricco di oltre 3000<br />

voci, è la più ampia raccolta greca del genere. Comprende non solo dati grammaticali ed<br />

etimologici, ma anche notizie storiche, geografiche, scientifiche, letterarie e biografiche; Suidas<br />

più che <strong>il</strong> nome del comp<strong>il</strong>atore, sarebbe <strong>il</strong> titolo della raccolta ed avrebbe <strong>il</strong> significato di<br />

vademecum. Straordinario incunabulo, <strong>il</strong> più bel libro greco mai stampato a M<strong>il</strong>ano, e la più<br />

monumetale singola edizione greca del Quattrocento; si ritiene sia stato stampato in 800<br />

esempl. «The Souidas is an enormously voluminous book... we have 2,077,650 greek letters in the book.<br />

To do all the punch-cutti months, was a marvellous feat, and justified those concerned in the production of<br />

the book in the laudatory dialogue.. » (PROCTOR, Printing of Greek, p. 112). Di notevole interesse<br />

è la vicenda che ha preceduto la pubblicazione di questo libro, che rientra nei complicati<br />

meccanismi di priv<strong>il</strong>egi e brevetti per la stampa greca a Venezia: si tratta dell’unica produzione<br />

m<strong>il</strong>anese di questi tipografi, che avevano già stampato in precedenza a Venezia. I carpigiani<br />

Benedetto de Manzi e Giovanni Bissolo erano collaboratori di Gabriel di Brassichella, che a sua<br />

volta lavorava con Aldo Manuzio. In qualche modo Aldo riuscì a fare annullare <strong>il</strong> priv<strong>il</strong>egio per<br />

alcuni testi greci concesso al Brassichella, che fu costretto a lasciare Venezia; Bissolo e Manzi<br />

cercarono di vendicarsi di Aldo, associandosi con Demetrio Calcond<strong>il</strong>a e riuscendo a pubblicare<br />

lo Suida a tempo di record nel 1499; in effetti Aldo dovette procurarsi un altro manoscritto ed<br />

attendere 15 anni per poter stampare la propria edizione. In seguito all’occupazione francese di<br />

M<strong>il</strong>ano però la società fu costretta a chiudere. Ottimo esemplare, molto marginoso e su carta<br />

forte, notazioni di possesso: sul contropiatto ant. ex-libris di Furstenberg e di Charles Butler,<br />

nota ms. al f. a1r “Caroli Morisoni”. Note ms. di mano ottocentesca sul contenuto dell’opera sul<br />

settimo f. di sguardia ant. GOFF S-829. BMC VI,792. IGI 9189.<br />

359. SVETONIUS TRANQUILLUS, Caius. De la Vie des Douze Cesars.<br />

Nouvellement traduit en francois (sic), et <strong>il</strong>lustré d’annotations. A Paris, chez Jean<br />

Gesselin, MDCXI (Parigi, Gesselin, 1611), € 600<br />

in-4, pp. (6), 544, (14), leg. 700esca in vitello, dorso rifatto in zigrino con titolo e fregi al<br />

dorso, tagli marmorizzati (abrazioni). Tit. entro bordura architettonica (Iaspar. Isac. sculp.<br />

1610) e 11 belle tavole f.t. con i ritratti dei Cesari (non presente quello di Vitelio). Pregevole<br />

edizione della traduzione della Vita dei dodici Cesari di Svetonio; una prima traduzione<br />

francese era apparsa nel 1556 a cura di George de la Boutière, mentre proprio nel 1611 ne<br />

apparve una seconda curata dal Baudoin, cui probab<strong>il</strong>mente anche questa edizione si rifà.<br />

Rara. NON RISCONTRATA NEI PRINCIPALI REPERTORI CONSULTATI.<br />

360. TASSO, Torquato. Risposta alla lettera di Bastian Rossi, Academico della<br />

Crusca, in difesa del suo Dialogo ““DDeell PPiiaacceerree HHoonneessttoo””, et detta lettera. Et un<br />

discorso del medesimo Tasso, sopra <strong>il</strong> parere fatto da Franc. Patricio, in difesa di<br />

Lodovico Ariosto. Ferrara, Vitt. Baldini, ad instanza di Giulio Vassalini, 1585,<br />

€ 1.000<br />

165


166<br />

in-8, pp. (16), 117, (3), leg. poster. m. perg. e ang. Impresa tipogr. al tit., fregi ed iniz. s<strong>il</strong>ogr.,<br />

testo in car. tondo e corsivo. Prima edizione (contemporanea ad altra di Mantova) di questi<br />

scritti minori di polemica letteraria. Alla dedica dell’editore Gio. Batt. Licino a Maurizio<br />

Cattaneo seguono: due sonetti di Angelo Gr<strong>il</strong>lo in lode del Tasso, la lettera di Bastiano de’ Rossi<br />

a Flaminio Mannelli “nella quale si ragiona di Torquato Ta so”, <strong>il</strong> “Parere scritto al Principe... sopra <strong>il</strong><br />

romor di Napoli” (dal Tasso attribuito al Martelli; v. pag. 5), “Risposta di Bernardo Tasso al parere..”<br />

(pp. 13-23) ed altre due lettere, l’una di Bernardo Tasso a Vincenzo Martelli e la risposta di<br />

quest’ultimo (p. 24 e segg.). Gli scritti di polemica letteraria occupano le pagine da 71 alla fine,<br />

rispettivamente con la “Risposta” (pp. 71-96) e <strong>il</strong> “Discorso” (97-117). RACCOLTA TASSIANA<br />

BERGAMO n. 1438. BMC 589 (sotto Rossi B.). ADAMS T-269.<br />

361. TASSO, Torquato. La Gerusalemme Liberata, con le figure di Giambattista<br />

Piazzetta. Alla Sacra Real Maestà di Maria Teresa D’Austria...In Venezia, stampata<br />

da Giambattista Albrizzi, 1745, € 18.000<br />

in-folio,14 ff.nn. (comprendenti l’occhiello, <strong>il</strong> magnifico antiporta figurato, <strong>il</strong> titolo-frontispizio<br />

impresso in rosso e nero con vignetta incisa, <strong>il</strong> ritratto di Maria Teresa in età giovan<strong>il</strong>e, inciso<br />

da F.Polanzani), ff. 255 (numerati 253 per errore: non esiste <strong>il</strong> f. n.14, i fogli 127-138 e 173 sono<br />

preceduti da altrettanti ff. privi di numero), 2 ff.nn. in fine. 20 stupende tavole (una per canto)<br />

a piena pagina racchiuse in elaborate bordure ornamentali barocche, con dediche a piede di<br />

pagina, ognuna ad un <strong>il</strong>lustre patrizio, 20 grandi finali di pagina dei quali sei a piena pagina,<br />

gran numero di testate e iniziali figurate. Il tutto magistralmente inciso in rame da Felice<br />

Polanzani dai disegni di G.B.Piazzetta. Esemplare impresso su bellissima carta pesante. Bella<br />

legatura strettamente coeva in pieno marocchino granata, decorata in oro con tre f<strong>il</strong>etti sui piatti,<br />

titolo su tassello e ricca varia decorazione in oro ai piccoli ferri al dorso con 6 nervi, tagli dorati,<br />

dent. int., sguardie in carta marmorizz. Prima edizione di quello che è considerato <strong>il</strong> più bello<br />

e sontuoso <strong>il</strong>lustrato veneziano del ‘700. I disegni che <strong>il</strong> Piazzetta eseguì per la Gerusalemme,<br />

eseguiti tra <strong>il</strong> 1735 e <strong>il</strong> 1743, sono conservati alla Biblioteca Reale di Torino. I rami sono in prima<br />

tiratura, con tutte le particolarità e pregi dell’edizione B descritta da Fr. Radaeli (in “Alcune note al<br />

Tasso del Piazzetta”). OLSCHKI, CHOIX, 18734. GAMBA, 948. MORAZZONI, 256 e p. 123-26: «non<br />

a torto è considerato <strong>il</strong> più bel libro veneziano...G.B. Piazzetta ha assecondato i desideri dell’editore da pari<br />

suo, superando in brio e felicità d’invenzioni la già bella ediz. del Bossuet, disegnando 70 composizioni e<br />

sfoggiandovi una piacevolezza che ci fa passare da meraviglia in meraviglia...è un’ediz. che ben caratterizza<br />

un’epoca, e ben si merita tutta l’ammirazzione che oggi ancora la circonda». TASSIANA BERGAMO, 261:<br />

«Questa senza dubbio è la più ornata e magnifica ediz. e fa grandissimo onore alla città di Venezia...»<br />

362. TASSO, Torquato. La Gerusalemme Liberata, stampata per ordine di Monsieur (Le<br />

Comte de Provence). Tome premier et second. Parigi, Didot l’aîné, 1784-86, € 4.700<br />

2 volumi in-4 gr., pp. (4), 333, (4 con la lista dei sottoscrittori), leg. coeva cart. arancione, che<br />

conserva sul primo piatto e in fine del secondo tomo l’etichetta di “istruzioni al legatore”, titolo<br />

su etichetta ai dorsi. Superba edizione di soli 200 esemplari, “la più bella, la più ornata, e la più<br />

onorevole pel nostro Tasso, che sia mai stata fatta insino a questo giorno. Il Real conte di Provenza fu<br />

quelli che ordinò e diresse interamente questa superba e nob<strong>il</strong>issima edizione…” (Raccolta Tassiana di<br />

Bergamo, n. 293). Esemplare completo dell’antiporta e di 40 tavole disegnate da Cochin ed<br />

incise dai migliori artisti francesi dell’epoca. Magnifico esemplare a pieni margini, con barbe.<br />

COHEN-DE-RICCI 976-978: “livre établi avec grand luxe à 200 exemplaires”.


363. THESAURUS CORNUCOPIAE &<br />

Horti Adonidis (Graece). f. 270r: Venetiis<br />

in domo Aldi Romani... Mense Augusto<br />

MIIIID (Venezia, Aldus Manutius, Agusto<br />

1496), € 45.000<br />

in-folio (mm 309x208), ff. 270 (i.e. 280,<br />

numerosi errori nella numerazione), splendida<br />

leg. settecentesca in p. marocchino verde, f<strong>il</strong>etti<br />

oro ai piatti, tit. oro al dorso a nervi con fregi<br />

vegetali, tagli dor. e ricche dentelle interne<br />

(restauro a piccola porzione della parte sup. di<br />

una cerniera). Comprende: f.1 tit. in greco ed in<br />

latino; ff. 2r-3v Prefazione di Aldo agli studenti;<br />

f. 3v lettera in latino di Poliziano a Guarino; f. 4r<br />

epigrammi greci di Poliziano, Aristoboulos<br />

Apostolios, Scipione Forteguerri<br />

(Carteromachus) e Aldo stesso; f. 4v lettera in<br />

greco di Scipione a Guarino; ff. 5r-6v Prefazione<br />

in greco del Guarino per Piero de’Medici; ff. 7r-<br />

10r trattato greco sulle parole indeclinab<strong>il</strong>i,<br />

attribuito a Aelius Dionysius; f. 10v lista di<br />

estratti di grammatica; ff. 11r-192v selezione di<br />

testi in ordine alfabetico da Eustazio ed altri grammatici greci, ff. 189r-234v scritti di<br />

Herodiano, Choeroboscus, Johannes Grammaticus Charax; ff. 235r-268r estratti da Johannes<br />

Grammaticus, Eustathius su Omero, Gregorius Corinthius; ff. 269v-270r colophon e registro.<br />

Prima edizione di questa miscellanea di scritti di ben 34 grammatici greci, comprendente tra<br />

le altre l’editio princeps dell’opera di Eustazio di Tessalonica (attivo ca. 1160-92). Il titolo<br />

dell’opera si deve proprio, come Aldo spiega nella prefazione, all’abbondanza di autori e testi<br />

trattati. Importante documento del programma di Aldo destinato agli studiosi di greco e a cui<br />

l’editore, in collaborazione con Guarino Camertis de Favera, Carlo Antinori, Poliziano e<br />

Bolzanio Valeriano, dichiara di aver lavorato per ben sette anni senza tregua. Celebre<br />

incunabolo greco; magnifico esempl. su carta forte, fresco e a pieni margini. BMC V, 555. GOFF<br />

T-158. IGI 9510. HOFFMANN II, 116. AHMANSON-MURPHY 8. RENOUARD 9.1.<br />

364. TIBULLUS, CATULLUS, PROPERTIUS. Elegiae et Carmina (cum<br />

Commento). STATIUS Publius Papinus. Ach<strong>il</strong>leis (cum Commento Johannis<br />

Britannici). Venezia, Bonetus Locatellus, per Octavianus Scotus, M.cccc.lxxxvii (9<br />

Dicembre 1487. (Statius:) Impressum Brixia per Iacobum Brtitannicum<br />

M.cccc.lxxxv.(21 Maggio 1485), € 8.500<br />

in-folio (290 x 196 mm), due opere in un vol., bella legatura settecentesca in pieno vitello,<br />

dorso a nervi finem. decorato in oro, tagli rossi. Testi racchiusi nel commento. - I) Tibulli<br />

Elegiae cum comm. Bernardini Veronensi. Catulli Carmina cum comm. Antonini Partheni. Propertii<br />

Elegiae cum comm. Ph<strong>il</strong>ippi Beroaldi., ff. 158 nn. (ultimo bianco), caratt. rom., iniziali s<strong>il</strong>ogr.<br />

istoriate, grande marca tipogr. al verso del f. 157. - II) Statii Ach<strong>il</strong>leida cum comm. Ioannis<br />

167


168<br />

Britannici. ff.28 (primo bianco), caratt. rom. - Bellissime e rare edizioni, di Venezia e di Brescia,<br />

dei noti aulici testi poetici della latinità. - Esemplari in ottimo stato di conservazione e con<br />

ampi margini (ex-libris Fridericus Plessis). HC*4763=4765. BMC V, 439. POLAIN (B) 3783.<br />

GOFF T-372. II: HC* 14989. BMC VII, 973. GOFF T-401.<br />

365. TRICAELIUS, Johannes Maria.<br />

Dictionum Graecarum thesaurus. -<br />

Dictionum Latinarum thesaurus. -<br />

AMMONIUS. De differentia plurimarum<br />

dictionum. - Vocabula m<strong>il</strong>itaria<br />

ex institutione veterum. Ferrara,<br />

Giovanni Mazzocchi, dal Bondeno, 1510,<br />

€ 6.500<br />

in-fol., ff. num. 292 (con errori di<br />

numerazione), caratt. greco e romano, testo<br />

su due colonne, impresa dello stampatore<br />

Mazzocchi sul titolo. Leg. del XVII sec. in p.<br />

pergam., titolo oro al dorso, foglio di guardia<br />

in pergam. all’inizio e in fine. Alcune<br />

correzioni e note di mano coeva chiara e<br />

minuta. Esemplare grande di margini, in<br />

buono stato malgrado alcuni lievi aloni e<br />

antichi restauri a pesanti lavori di tarlo nel<br />

margine inferiore di 12 ff. in fine. Il Brunet<br />

considera questo dizionario greco-latino una<br />

riedizione corretta e ampliata del dizionario di<br />

Aldo Manuzio del 1497 curato da Crastonus e<br />

Marco Musurus. Assai raro. ADAMS T-939; STC ITALIAN, p.680; BRUNET II, 690. NORTON,<br />

ITALIAN PRINTERS, p.25.<br />

366. TRISSINO, Gian Giorgio. L’Italia liberata da Gotthi. Stampata in Roma per<br />

Valerio e Luigi Dorici, a petizione di Ant. Marco Vicentino, 1547 (ma in fine:)<br />

Venezia, Tolomeo Janiculo da Bressa, XI, 1548, € 3.900<br />

3 parti in un vol. in-16, ff. (8), 175, (1 b.); 181, (5, di cui <strong>il</strong> secondo bianco); 184 (3, ultimo<br />

bianco mancante), leg. 800esca p. pelle, dorso a nervi con duplice tassello e f<strong>il</strong>etti oro.<br />

Frontespizio entro bordura a carattere architettonico, ripetuta in fine alle altre parti, al<br />

fine di racchiudere l’elaborata impresa tipografica di Janicolo. Adorno inoltre della Pianta di<br />

Roma s<strong>il</strong>ogr. ripieg. f.t., una delle prime del suo genere, e della pianta della castramentazione<br />

di Belisario ripieg. f.t. Edizione originale, rarissima, di questo poema eroico in 27 libri, steso<br />

secondo <strong>il</strong> modello classico. L’opera ha un singolare valore nell’epica rinascimentale, ed è assai<br />

importante per gli esperimenti linguistici e grafici in essa attuati: l’introduzione delle greche<br />

omega ed eps<strong>il</strong>on per differenziare le o ed e aperte e chiuse e delle vocali u ed i in luogo delle<br />

consonanti v e j. Bell’esemplare marginoso, completo dei versi anticlericali, spesso mancanti,<br />

al verso dei ff. 127 e 131 della seconda parte. Si conoscono un paio di varianti nella


composizione del volume: <strong>il</strong> presente, in accordo col Gamba, ha l’errata della prima parte<br />

sull’ultimo f. del primo quaderno invece che in fine. Le opere del Trissino (1478-1550)<br />

rivestono notevole importanza storica per la tesi sostenuta nel quadro della polemica sulla<br />

lingua, e i suoi studi volti ad una sistemazione grafica e grammaticale della lingua italiana,<br />

oltre che alla riforma e all’arricchimento dell’alfabeto italiano. Le edizioni originali delle sue<br />

opere sono di grande rarità e di particolare pregevolezza tipografica, per l’uso del magnifico<br />

corsivo fuso da Lodovico Arrighi e fornito dal Trissino medesimo allo stampatore (Cfr. BIRREL-<br />

GARNET Cat. of Typefounder’s specimens, p. 54. TINTO, Origini del corsivo, p. 130-31).<br />

ADAMS T-954. STC 681. GAMBA 1713.<br />

367. VAROTARI, Dario. Il vespaio stuzzicato satire veneziane… di D.V. altre<br />

volte Ardio Riuarota, & Oratio Varardi. Venezia, Pietr’Antonio Zamboni, (1671),<br />

€ 850<br />

in-8, pp. (14, compreso antip. figurato e tit.), 183, (19, con glossario, errata ed indici), leg.<br />

coeva in cartonato, tassello al dorso. Bell’antiporta figurato firmato I.P.F. (Iacopo Piccini fecit)<br />

rappresentante un fauno in atto di stuzzicare con un legno un vespaio; iniziali e testatine incise<br />

su rame. Prima edizione di quest’opera dedicata dall’autore (poeta, fisico ed artista d<strong>il</strong>ettante,<br />

figlio del noto pittore Alessandro Varotari) al marchese Nicolò de Pruniers, ambasciatore del<br />

re di Francia presso la Repubblica di Venezia. Completo delle 12 satire dialettali e di altrettanti<br />

sonetti in lingua. Buon esempl. (lievi arrossature). GAMBA, SERIE DI SCRITTI IN DIALETTO<br />

VENEZIANO, p.12; AUTORI ITALIANI DEL ‘600 n. 3071; PIANTANIDA n.3071.<br />

368. VERLAINE, Paul. Parallelèment. Paris, Léon Vanier (Evreux, Imprimérie de<br />

Ch. Herissey), 1889, € 1.100<br />

in-12, pp.(8), 116, copertina editoriale in cartonicino impresso, esemplare a fogli intonsi.<br />

Edizione originale di questa raccolta di versi di Verlaine. Fu impressa in complessivi 600<br />

esemplari. La raccolta, che comprende anche composizioni della prima giovinezza, fu<br />

aumentata e corretta nel 1894. Perfetto esemplare.<br />

169


ADIMARI, Alessandro: 268<br />

AGOSTINI, Giovanni, degli: 269<br />

Agostino Gadaldino: 165<br />

ALBERTI, Gius. Antonio: 146<br />

ALBERTI, Leon Battista: 32<br />

Aldo Manuzio: 282<br />

Allegorie dei 12 mesi: 33<br />

Altoviti Antonio: 160<br />

ALUIGI, Marco Antonio: 270<br />

ANACREON: 271<br />

ANGELI, Petrus Bargaeus: 70<br />

ANGELUS CARLETUS DE<br />

CLAVASIO: 124<br />

ANTONINUS FLORENTINUS,<br />

Santo: 125<br />

APRILE, Francesco: 198<br />

ARCHIMEDES: 147<br />

ARDEMANI, Giov. Battista: 71<br />

ARESE GAZZELLI: 1<br />

ARIOSTO, Lodovico: 272, 273<br />

ARMENINI DA FAENZA,<br />

Giovanni Battista: 34<br />

ARNALDI, Andrea: 35<br />

ARTIS AURIFERAE: 148<br />

Asolano Francesco: 256<br />

AUGUSTINUS DE ANCONA: 127<br />

AUGUSTINUS, Aurelius: 126<br />

Azara, G.N. de: 271<br />

Badius Ascensius: 351<br />

Bagli Vincenzo: 280<br />

Balamio Ferdinando: 165<br />

BANKS, Joseph: 90<br />

Barberini cardinale: 232<br />

Barberini Francesco: 69, 255<br />

Bardellone Gian Giacomo: 328<br />

BARDI, Girolamo: 199<br />

BARETTI, Giuseppe: 2, 274<br />

Bartoli, Cosimo: 32<br />

BASILI, Andrea: 72<br />

Bassetti Claudio: 248<br />

BECCARIA, Cesare: 275<br />

Beck Leonhard: 129<br />

BEMBO, Pietro: 276, 277, 278<br />

Benedetto di Martini: 284<br />

BÉRANGER, Pierre-Jean de: 3<br />

BERNARDUS-Pseudo: 128<br />

BERNO, Abate di Reichenau: 129<br />

Beroaldo F.: 261<br />

BERTELLI, Ferdinando: 36<br />

INDICE DEI NOMI<br />

IN MAIUSCOLO AUTORI E OPERE ANONIME IN MINUSCOLO CURATORI, ILLUSTRATORI, DEDICATARI<br />

BERTHELIN, Pierre-Charles: 73<br />

BESSARION, Joannes cardinale: 104<br />

BETTS, John: 170<br />

BIANCUZZI, Benedetto: 279<br />

BIBBIA del Diodati: 130<br />

BION, Nicolas: 149<br />

BLOCH, Marcus Elieser: 150<br />

BOCCACCIO, Giovanni: 280-288<br />

BOCCALINI, Traiano: 4<br />

BOETHIUS, Severinus: 151<br />

BOIARDO, Matteo Maria: 289<br />

BOISSEVIN, Louis: 200<br />

BOLLA DI SISTO V: 5<br />

Bonaccioli Lodovico: 332<br />

BONAFOUS, Matteo: 152<br />

BONANNI, F<strong>il</strong>ippo: 37<br />

BONAVENTURA, Sanctus: 131<br />

BORELLI, Giov. Alfonso: 153<br />

Borromeo Giberto, Medici Fr. M: 241<br />

BOSCHINI, Marco: 38<br />

BOSIO A. e ARINGHI P.: 201<br />

BOSSE, Abraham: 39<br />

Bosso Matteo: 92<br />

Boverio Gabriele: 83<br />

BOYLESVE, René: 290<br />

Bracciano duca: 76<br />

Bragadino Luigi: 71<br />

Brembano Giovanni Ron.: 322<br />

BRETON, André: 40<br />

BROWN, Thomas: 202<br />

BRUNELLESCHI Umberto: 290<br />

Brunswick Duca di: 167<br />

BRUSTOLON, G.B.: 52<br />

BUDÉ, Gu<strong>il</strong>laume: 105<br />

BUONAFEDE, Appiano: 292<br />

BUONARROTI, Michelangelo: 293<br />

Buoncompagni Gregorio: 115<br />

CAESAR, Caius Julius: 294<br />

Cagnoni: 223<br />

Caiani Angelo: 160<br />

CALCO, Tristano: 203<br />

CAMBIAGI, Gaetano: 41<br />

CANALETTO, Antonio: 42<br />

CANTÙ, Cesare: 204<br />

CAPELLA, Galeazzo Flavio: 106<br />

CAPSONI, Giovanni: 205<br />

CARACCIOLO, Roberto: 132<br />

Caraffa Ant., card.: 265<br />

Caraffa Carlo: 208<br />

Caravaggio (Bg) -sec. XVI: 6<br />

CARBURI DE CEFFALONIE,<br />

Marin: 154<br />

CARCANO, Francesco detto<br />

Sforzino: 74<br />

CARDUCCI, Giosuè: 7<br />

Carlo di Borbone: 231<br />

Carlo VI imperatore: 240<br />

CARNEVALE, Giuseppe: 206<br />

Carraria Georgius: 344<br />

CARO, Annibale: 295<br />

CASE, John: 107<br />

CASSERIO, Giulio: 155<br />

CASTIGLIONE, Virginia Oldoini<br />

Verasis Contessa di: 9, 10<br />

CASTIGLIONI, Giov. Antonio: 208<br />

CASTRIOTTO G.F.: 49<br />

Cattaneo Maurizio: 360<br />

CATULLUS: 364<br />

CAUSSIN DE PERCEVAL,<br />

Armand Pierre: 296<br />

CAVOUR, Cam<strong>il</strong>lo Benso: 11<br />

CERVANTES, Miguel de: 297<br />

CHAMPOLLION, Jean-Franç.: 207<br />

Charles de l’Aubespine: 140<br />

Christyn Giov. Batt.: 64<br />

Cibo Innocenzo: 256<br />

CIMINELLI, Serafino: 298<br />

CINELLI CALVOLI, Giovanni: 299<br />

Clemente XIV: 121<br />

CLICQUOT DE BLERVACHE,<br />

Simon: 108<br />

Codro Urceo Ant.: 317, 318<br />

Colbert: 55<br />

COMINOTTI Giuseppe: 209<br />

COMPENDIOSA: 210<br />

Contarini A.: 269<br />

Contarini Pietro: 354<br />

CONTI, Giusto de’: 300<br />

COOK: : 90<br />

CORNAZZANO, Ant.: 301, 302<br />

COURTIN, Antoine de: 303<br />

CRESCENZIO, Pietro: 156, 157<br />

DALLA ROTA, Lorenzo: 304<br />

Danes P.: 310<br />

D’ANNUNZIO, Gabriele: 13<br />

DANTE: 305-308<br />

DANTE, CAVALCANTI: 309<br />

D’Aquino Franc.: 213, 254


D’AQUINO, Tommaso: 211<br />

Dawkins Giacomo: 325<br />

DE AMICIS, Giovanni: 109<br />

DE CHIRICO, Giorgio: 14<br />

DE LUCA, Giovanni Battista: 110<br />

DE ROSSI, Giov. Bernardo: 212<br />

DE SANCTIS, Tommaso: 15<br />

Della Torre P.Ignazio: 339<br />

DELLA VALLE, Guglielmo: 43<br />

DELUC, Jean André: 158<br />

DEMOSTHENES: 310<br />

DENINA, Carlo: 311<br />

Deputati Vicenza: 225<br />

DI BLASI, Giov. Evangelista: 213<br />

Dietrichstein Andrea Jacopo: 117<br />

DIODORO SICULO: 214<br />

DIONE CASSIO: 215<br />

DIPLOMA UNIVERSITA’<br />

MONDOVI’: 16<br />

DODOENS, Rembert: 159<br />

DOLCE, Lodovico: 312, 313<br />

Domenichi Lodovico: 32<br />

DONI, Anton Francesco: 314, 315<br />

DORIA, Antonio: 216<br />

DU CHOUL, Guglielmo: 217<br />

Duca di Bracciano: 76<br />

Duca di Brunswick: 167<br />

DUNANT, Jean Henry: 111<br />

Dürer, Albrecht: 336<br />

ELUARD, Paul: 316<br />

EPISTOLAE: 317, 318<br />

Este Donno Alfonso II d’: 357<br />

EUCLIDE: 160, 161<br />

Eudemoiani: 340<br />

FABRIS, Salvatore: 75<br />

FALDA, G.B.: 218<br />

Farnese Alessandro: 164<br />

FAUJAS DE SAINT-FOND,<br />

Barthélemi: 162<br />

FAZELLUS, Thomas: 219<br />

F.B.A.A.: 224<br />

Feliciano G.B.: 310<br />

Ferdinando barone: 119<br />

Ferdinando III di Toscana: 50<br />

Ferdinando IV: 244<br />

Fermo - Manoscritto: 17<br />

FERRARIO, Giulio: 91<br />

FERRARO, Pirro Antonio: 76<br />

F<strong>il</strong>ippo II di Spagna: 219<br />

FONTANA, Carlo: 163<br />

FORTIN, François: 77<br />

FORTIS, Alberto: 220<br />

FORTUNIO, Francesco: 319<br />

Foscarini M.: 269<br />

FOSCOLO, Ugo: 320, 321<br />

FRACANZANI, Antonio: 164<br />

FRANCHIERES, Jean de: 78<br />

FREGOSO, Antonio: 322<br />

FRY, John: 221<br />

Fursetnberg: 345, 356, 358<br />

GALENUS: 165<br />

GALEOTTI, Niccolò: 44<br />

Gamba Bartolomeo: 341<br />

Gandini Marc’Ant.: 86<br />

GARZONI, Marino: 79<br />

GAUTIER, Téoph<strong>il</strong>e: 45<br />

Gelati, Accademia: 69<br />

GELLIUS, Aulus: 323<br />

GEMELLI, Francesco: 112<br />

GENTILINI, Eugenio: 222<br />

GERSON Jean: 133<br />

GESTORUM AB EPISCOPIS: 223<br />

GHIBELLINI, Lorenzo: 324<br />

GIATTINI, Giovanni Battista: 166<br />

Gib<strong>il</strong>terra - F.B.A.A.: 224<br />

GIORDANO, Eusebio: 225<br />

GIOVIO, Paolo: 46<br />

GIRALDI, L<strong>il</strong>io Gregorio: 47<br />

Giuseppe I. d’Austria: 163<br />

Gonzaga Federico: 267<br />

Gonzaga Vespasiano: 326<br />

GONZALEZ DE MENDOZA,<br />

Juan: 226<br />

Gottardo Romani: 34<br />

Granza Rocco: 314<br />

GRAZZINI, Anton Franc.: 325<br />

GROSIUS, Henningus: 167<br />

GUAZZO, Stefano: 326<br />

Guelfo Sitta: 47<br />

GUERRAZZI, Francesco<br />

Domenico: 18<br />

GUICCIARDINI, Francesco: 327<br />

GUIGUES, Marc’Antonio: 168<br />

GYSIUS, Johannes: 227<br />

HAHN, J. B. C. D.: 228<br />

HAHNEMANN, Samuele: 169<br />

HARVEY, W<strong>il</strong>liam: 170<br />

HAWKESWORTH: 90<br />

HESYCHIUS, Alexandrinus: 328<br />

HIERONYMUS, Sanctus: 134, 135<br />

Hippolito Agostini: 273<br />

HOMERUS: 329<br />

HORATIUS FLACCUS: 330<br />

Iafredo Carlo: 322<br />

Innocenzo XI: 237<br />

Ippolito de’Nob<strong>il</strong>i: 51<br />

ISOLANI, Isidoro: 136<br />

ISTORIA DEGLI AMORI<br />

INNOCENTI: 19<br />

IUS VICENTINUM.: 229<br />

JOHANNES DE SANCTO<br />

GEMINIANO: 171<br />

Jost Amman: 236<br />

KARACZAY, Fedor de: 230<br />

Kellner Heinrich: 236<br />

KEMPIS Thomas: 133<br />

LA LANDE, Jerome de: 172<br />

LA PLACA, Pietro: 231<br />

LANDO, Ortensio: 331<br />

LASCARIS, Costantinus: 332<br />

LASENA, Pietro: 232<br />

LEONE HEBREO: 113<br />

LEONI, Giov. Batt.: 233<br />

LEONICUS THOMAEUS: 114<br />

LEOPARDI, Giacomo: 333<br />

LETAROUILLY, Paul: 48<br />

LETI, Gregorio: 137<br />

LÉVI, Eliphas: 173<br />

Licino G.B.: 360<br />

LIGER Louis: 77<br />

LILIUS, Zacharias: 92<br />

LINNAEUS, Carolus: 174<br />

LIPSIUS, Iustus: 234<br />

Lodovico di Leonstein: 236<br />

Lombardia - Manoscritto: 20<br />

LONGO, Giovanni Bernardo: 175<br />

Lopes de Ulloa Tom.: 82<br />

Lopez de Mendoza marchese: 175<br />

LUCIANUS, Samosatense: 334<br />

Luigi XIII: 147<br />

MAFFEI, Scipione: 176<br />

MAGGI, G.: 49<br />

Magio Roberto: 282<br />

MAINARDI, Vincenzo: 138<br />

Malpigli: 307<br />

MALVASIA, C. C.: 50<br />

MANCIOLINO, Antonio: 80<br />

Manso Giambattista: 235<br />

MANSO, Giov. Battista: 115<br />

MARCELLO, Pietro: 236<br />

MARCHESI, E.: 209<br />

MARCHIO’, Vincenzo: 51<br />

MARESTI, Alfonso: 237<br />

MARGUERITE Sainte: 143<br />

Maria Teresa d’Austria: 177<br />

MARIESCHI, Michele: 52<br />

MARINI, Marino: 53<br />

MARINO, Giov. Batt.: 335<br />

MARINO, Giov. Batt.: 54


MARINONI, Giovanni de: 177<br />

MAROZZO, Ach<strong>il</strong>le: 81<br />

MARTIALIS, Marcus Valerius: 336<br />

MARTINI, Josephus: 238<br />

MASCAGNI, Pietro: 21<br />

MASINI, Eliseo: 139<br />

MASSA: 178<br />

MAZZONI, Jacopo: 337<br />

Medici Isabella: 183<br />

MEDICI Cosimo de’: 85, 327<br />

Medici Giulio de’, card.: 277<br />

MEDICI, Lorenzo de’: 22<br />

MELA, Pomponius: 93<br />

MELA, Pomponius: 94<br />

MEMORIA: 239<br />

MERCATOR, Gerard: 95<br />

MEYER, Johann-Heinrich: 96<br />

MICHELANGELO: 55<br />

Michele imperiali Principe: 211<br />

MINIATURA-S. GIOV. BATT.: 23<br />

MISCELLANEA LETTERARIA: 24<br />

MISSIRINI, Melchiorre: 338<br />

Mocenigo Luigi: 242<br />

MONDOVI’-Diploma: 16<br />

MONGITORE, Antonio: 240<br />

MONTAIGNE, Michel, de: 116<br />

MONTEMAGNO, Buonaccorsi: 339<br />

MONTI, Vincenzo: 25<br />

MORCELLI, Stefano Antonio: 56<br />

MURATORI, Lodov. Ant.: 117, 241<br />

Musuro Marco: 317, 318, 328<br />

MUZIO, Girolamo: 242, 340<br />

NARDI, Giovanni: 179<br />

Navagero Andrea: 349<br />

NEGRI, Cesare: 57<br />

NICOLAI, Nicola Maria: 180<br />

Nicolò da Ponte: 199<br />

Nicolò de Pruniers: 367<br />

NONNIUS (NUNEZ), Ludov.: 82<br />

NOVELLA DEL GRASSO<br />

LEGNAJUOLO: 341<br />

Obsopoeus: 310<br />

Olivo Giovanni B. capitano: 272<br />

OPPIANUS: 83<br />

OROSIUS, Paulus (fl. 414-417): 243<br />

ORVILLE, Jacobus Ph<strong>il</strong>ip. d’: 244<br />

OTTONELLI, Giulio: 342<br />

OVIDIUS NASO, Publius: 343, 344<br />

Paciaudi P.: 271<br />

Pagnini G.M.: 271<br />

Pagliarini Nicolò: 325<br />

PALMIERI, Pietro Giacomo: 58<br />

Paride Vincenzo de: 109<br />

PASCOLI, Giovanni: 26<br />

PASCOLI, Maria: 27<br />

PAUSANIAS, Il Periegeta: 245<br />

PELLICO, S<strong>il</strong>vio: 28<br />

PELLIZZONI, Carlo Alfonso: 246<br />

PERROT, Aristide Michel: 97<br />

PERTUSATI, Francesco: 247<br />

PERUCCI, Francesco: 248<br />

Pescetti Orlando: 119<br />

PESSUTI, Gioacchino: 181<br />

PETRARCA, Francesco: 345, 346<br />

PHILOSTRATUS, Flavius: 347, 348<br />

Piazzetta G.B.: 361<br />

Piccini Jacopo: 60, 367<br />

PICO DELLA MIRANDOLA,<br />

Giov.Franc.: 182<br />

PINDAR: 349<br />

PIO STABILIMENTO: 249<br />

PIRANESI, Giov. Batt.: 59<br />

Pirckheimer W<strong>il</strong>libald: 336<br />

Pirro di Gonzaga: 283<br />

PLAUTUS, Maccius: 350<br />

PLUTARCHUS: 351<br />

POLITIANUS, Angelus: 352<br />

PROCLO: 183<br />

PROPERTIUS: 364<br />

RACCOLTA: 250<br />

RAIMONDI, Eugenioi: 84<br />

RAINERIO, Anton Franc.: 353<br />

RAPIN, Reneé: 251<br />

Regius Raffaele: 343<br />

REGOLAMENTO: 252<br />

Reinst Giov. e Ger.: 60<br />

Riccio Arcangelo: 71<br />

Ridolfi Lucantonio: 308<br />

RIDOLFI, Carlo: 60<br />

Riminaldi Giov. Maria: 212<br />

Rinaldo Polo: 114<br />

Ripa Luca: 47<br />

Rivault David: 147<br />

RIZZI ZANNONI, Giov. Ant.: 98<br />

ROBBIO, Giovanni: 184<br />

ROBERTI, Giambattista: 354<br />

ROSA, Salvatore: 355<br />

Rosaccio Guiseppe: 103<br />

ROUHAULT, Pierre Simon: 185<br />

RUGGIERI, Ferdinando: 61<br />

Saberllico M.A.: 261<br />

SAGGIO DI STORIA<br />

NATURALE: 29<br />

SAIA, Nonnio Marcello: 186<br />

SALLUSTIUS CRISPUS, Gaius: 356<br />

SALVIATI, Leonardo: 357<br />

SANDEUS, Felinus: 253<br />

SANTAPAULINA, Nicola e Luigi: 85<br />

Sanudo Marin: 352<br />

SARFATTI, Margherita: 30<br />

SARRI, Gaetano: 254<br />

Savi Gaetano.: 191<br />

SAVIGNY, Jules Cesar: 187<br />

Savoia Card. Maurizio: 84<br />

SAVOIA CARLO ALBERTO: 8<br />

SAVOIA CRISTINA: 12<br />

Savoia Eugenio : 62, 198<br />

Savoia Marco Pii di: 103<br />

SAY, Jean-Baptiste: 118<br />

Scaglia Giacomo: 335<br />

Scattaglia, Pietro: 72<br />

SCHIAPPALARIA, Stefano: 119<br />

SCIPIONI, Marco Antonio: 255<br />

SENOFONTE: 86<br />

Sergardi F<strong>il</strong>ippo: 43<br />

Sforza Galeazzo: 301<br />

SILANDRO: 62<br />

SILIUS ITALICUS: 256<br />

SILVESTRI, Marino: 99<br />

SIMEONI, Gabr.: 46<br />

SIMONETTA, Giovanni: 257<br />

Sisto V papa: 5, 226<br />

SOMERS, John, Baron: 120<br />

Spigelio Adriano: 165<br />

SPOLVERINI, Gian Battista: 87<br />

SPONTONI, Ciro: 188<br />

SPRETI, Cam<strong>il</strong>lo: 258<br />

STADIUS, Joannes: 189<br />

STRABO: 100, 101<br />

STRADA, Famiano: 259<br />

STROZZI, Giulio: 260<br />

SUIDAS: 358<br />

SVETONIUS: 261, 359<br />

SWINBURNE, Hernry: 102<br />

TABLEAU de la CROIX: 140<br />

TAISNIER, Jean: 190<br />

TARGIONI TOZZETTI,<br />

Ottaviano: 191<br />

TASSO, Torquato: 360-362<br />

TEDESCHI, Nicolò: 262<br />

THESAURUS CORNUCOPIAE: 363<br />

THOMAS AQUINAS, S.: 141<br />

TIBULLUS: 364<br />

Tiene Ottavio: 74<br />

TODESCHI, Claudio: 121<br />

TOLOMEO, Claudio: 103<br />

Tommasi di Savoia: 335<br />

Tornielli Gir.: 124<br />

TORY, Geoffroy: 63


TOSI, Domenico: 192<br />

TRACTATUS DE ARTE BENE<br />

VIVENDI: 122<br />

TRECCO, Giovanni Battista: 88<br />

TRICAELIUS, Johannes: 365<br />

TRINCI, Cosimo: 193<br />

Trisca: 231<br />

TRISSINO, Alvise: 194<br />

TRISSINO, Galeazzo: 263<br />

TRISSINO, Gian Giorgio: 366<br />

TROGUS, Pompeus: 264<br />

Turcellanus Alex. Gabuardus: 301<br />

Agricoltura: 88, 121<br />

Alchimia: 148<br />

Americana: 136, 248<br />

Anatomia: 155, 197<br />

<strong>Antiquaria</strong>: 41<br />

Arabo: 296<br />

Araldica: 228, 242<br />

Archeologia: 201,232, 234, 238, 244<br />

Architettura: 218, 234, 238, 244,<br />

32, 61, 68<br />

Ariano: 210<br />

Artiglieria: 222<br />

Astrologia: 183<br />

Astronomia: 149, 168, 172, 175,<br />

177, 186, 189, 190<br />

Bergamo: 6<br />

Bibliografia: 212<br />

Biografia: 269<br />

Botanica: 159, 174, 191<br />

Caccia: 70, 74, 77, 78, 83, 84, 86, 89<br />

Calligrafia: 63<br />

Cani: 70<br />

Caravaggio (BG): 6<br />

Cardiologia: 170, 178<br />

Cerimonie: 221<br />

Como: 204<br />

Contraffazioni: 294, 347<br />

Curiosità: 331<br />

Cuscinetti a sfera: 154<br />

Dalmazia: 220<br />

Demonologia: 167<br />

Dialetto: 246, 247, 367<br />

Diritto: 109, 123<br />

Divinazione: 188<br />

Dizionari: 328, 365<br />

Ebraismo: 212<br />

Egitto: 207<br />

Emblemi: 64, 69<br />

Turinetti di Priero: 302<br />

VAENIUS, Otto: 64<br />

VALENTI SERINI, Francesco: 195<br />

VALERIO, Agostino: 265<br />

VALLARSI, Domenico: 65<br />

VALLISNIERI, Antonio: 196<br />

VALPERGA CALUSO, Tomm.: 142<br />

VALVASONE, Erasmo, da: 89<br />

VARILLAS, Antoine: 266<br />

VAROTARI, Dario: 367<br />

VEGETIUS RENATUS, Flavius: 267<br />

VERLAINE, Paul: 66, 368<br />

INDICE DEGLI ARGOMENTI SPECIFICI<br />

Enigmistica: 73<br />

Equitazione: 76, 79, 85,86<br />

Eresie: 251, 266<br />

Erotica: 115, 290, 291<br />

Falconeria: 89<br />

Ferrara: 237<br />

F<strong>il</strong>ologia: 232, 328<br />

Firenze: 61<br />

Francia: 250<br />

Funghi: 195<br />

Gastronomia: 156, 159, 164, 179,<br />

82, 87<br />

Gemmologia: 184<br />

Geografia: 100, 101, 102, 103,<br />

206, 224, 90, 91, 92, 93, 94, 95,<br />

96, 97, 98, 99<br />

Geometria: 147, 151, 160, 161<br />

Giardini: 218<br />

Grammatica: 279, 296, 332<br />

Idraulica: 163<br />

Illustrati: 103, 140, 177, 215, 218,<br />

273, 280, 324, 343, 351, 36, 58, 66<br />

Incunabuli: 92, 93, 100, 124, 125,<br />

126, 127, 128, 131, 133, 134, 141,<br />

151, 171, 323, 330, 345, 352, 356,<br />

358, 364.<br />

Legature: 264, 297, 302, 347,<br />

348, 350, 69<br />

Libretti d’opera: 62<br />

Linguistica: 277, 308, 340<br />

Lombardia: 205<br />

Magia: 167, 173<br />

Manoscritti: 1-31, 210, 249<br />

Marche: 17<br />

Matematica: 151, 166<br />

Medicina: 165, 169, 170, 178,<br />

185, 194, 197, 231<br />

Messina: 231<br />

VESALIUS, Andrea: 197<br />

VIE DE S. MARGUERITE: 143<br />

VIGERIUS, Marcus: 144<br />

VILLAGUT, Alfonso: 123<br />

VIRGILIO: 67<br />

VISENTINI Antonio: 42<br />

VITRUVIUS POLLIO, Marcus: 68<br />

VORAGINE, Jacopo de: 145<br />

ZANI, Valerio: 69<br />

Zeno Alessandro: 177<br />

ZOPPOLA, Famiglia: 31<br />

Zuichemo Viglio: 159<br />

M<strong>il</strong>ano: 1<br />

M<strong>il</strong>ano: 203, 208, 246, 247, 265<br />

M<strong>il</strong>itaria: 49, 217, 222, 301, 302<br />

Mitologia: 187<br />

Mondovì: 16<br />

Musica: 37, 62, 72<br />

Napoli: 102, 235<br />

Nob<strong>il</strong>tà: 242<br />

Novelle: 325<br />

Occultismo: 148<br />

Omeopatia: 169<br />

Ornitologia: 187<br />

Ossa: 165<br />

Paleografia: 241<br />

Palermo: 240<br />

Pesaro: 5<br />

Pesci: 77, 84, 150, 211<br />

Peste: 231<br />

Pirotecnia: 146<br />

Pisa: 238<br />

Pittura: 32, 50<br />

Politica: 107, 108, 111, 119, 120<br />

Protestantesimo: 130<br />

Psicologia: 311<br />

Ravenna: 249, 258<br />

Ritratti: 200<br />

Roma: 201, 218, 234<br />

Saluzzo: 223<br />

Sardegna: 112, 209<br />

Scherma: 75, 81<br />

Sic<strong>il</strong>ia: 198, 206, 213, 219, 230,<br />

231, 244, 253, 254, 262<br />

S<strong>il</strong>a: 239<br />

Sociologia: 117<br />

Statuti: 229, 235<br />

Stregoneria: 182<br />

Taranto: 211<br />

Teatro: 77, 270


Tecnica: 154, 163, 181<br />

Ticino: 96<br />

Tipografia: 109, 142, 212, 223,<br />

252, 271, 352, 366, 63<br />

Traduzioni: 182, 274, 280, 284,<br />

307, 334, 359<br />

Veneto: 99, 210, 367<br />

Venezia: 38, 42, 52, 236, 260, 278<br />

Verona: 65<br />

Viaggi: 102, 136, 207, 220, 230<br />

Otmar S<strong>il</strong>van: 129<br />

BASILEA: 214<br />

Hervagius Jo.: 161, 310<br />

Waldkirch Conr.: 148<br />

BASSANO<br />

Remondini: 354<br />

BERLIN: 150<br />

BOLOGNA:<br />

Baglioni: 139<br />

Geronimo de Beneditti: 182<br />

Giaccarelli-Bonardo: 324<br />

Guidotti: 58<br />

Manolessi: 69<br />

Pisarri Ant.: 50<br />

BRESCIA<br />

Britannicus Angelus: 131<br />

BRUXELLES<br />

Foppens Franc.: 64<br />

CESENA:<br />

Raverius Bart.: 337<br />

CHAMBERY: 108<br />

CHIVASSO<br />

Suigus J.: 124<br />

COLONIA<br />

Birckmann A.: 189<br />

Gymnicus: 348<br />

EISLEBEN<br />

Grlosius H.: 167<br />

FANO<br />

Soncino: 144<br />

FERMO: 17<br />

FERRARA<br />

Baldini Vitt.: 360<br />

Camerale: 237<br />

Mamarelli Domenico: 307<br />

Mazzocchi: 332, 365<br />

Vassalini Giulio: 342<br />

FIRENZE<br />

Vicenza: 35, 225, 229<br />

Viticultura: 193<br />

Vulcanologia: 162<br />

Zoologia: 196<br />

Zoppola (PN): 31<br />

AMSTERDAM: : 355<br />

Abraham Wolfgang: 137<br />

Arkstèe et Merkus: 77<br />

Hondius Jodocus: 95<br />

Ianssonium, Ioannem: 227<br />

Piatti G.: 191<br />

Bonardi Giovanni Antonio: 299<br />

Cambiagi Gaetano: 41, 224<br />

Cecconcelli Pietro: 268<br />

Er. Giunti: 68, 264<br />

Giunti: 55, 183<br />

Magheri: 341<br />

Manni Gius.: 339<br />

Miscomini: 92<br />

Morgiani L. -G. di Pietro: 125<br />

Nesti Petro: 179<br />

Padovani Antonio: 357<br />

Paperiniana: 192<br />

FRANCOFORTE<br />

Aegenolphus: 334<br />

Feyrabend: 107<br />

Merian M.: 155<br />

Reffeler Paul: 236<br />

Wechel Io.: 123<br />

GENOVA<br />

Bellone Ant.: 216, 344<br />

GINEVRA: 158<br />

Chouet: 130<br />

GRENOBLE<br />

Cuchet: 162<br />

HAGENAU<br />

Anshelm Thomas: 328<br />

HANAU<br />

Wechel: 253<br />

LEIDA<br />

Eredi Vincent Simon: 276<br />

Haak Coirnelio: 174<br />

LIONE<br />

Aldo: 347<br />

Baldassare de Gabiano: 294<br />

Certe, Jean: 266<br />

Eredi di Seb. Grifio: 70<br />

Rou<strong>il</strong>le Gu<strong>il</strong>laume: 46, 217, 307<br />

Peter Burmann: 244<br />

ANVERSA:<br />

Belleri P.: 82<br />

Plantin, Christophe: 159<br />

Plantiniana: 234<br />

Richard Ioannes: 190<br />

Argenta: : 4<br />

ASSISI<br />

Scariglia Ottavio: 270<br />

AUGSBURG<br />

INDICE DEI LUOGHI DI STAMPA E DEI TIPOGRAFI<br />

LONDRA<br />

Grantham: 170<br />

Masi Giovanni Tommaso: 275<br />

Baldwin A.: 120<br />

Elmsly P.: 102<br />

Hartley J.: 202<br />

M<strong>il</strong>lar: 274<br />

Nourse G.: 325<br />

Whiston: 221<br />

LUCCA: 117, 292<br />

Marescandoli Salv. e Giand: 51, 193<br />

LUGANO: 321<br />

MADRID<br />

Ibarra Joaquin: 297<br />

MANTOVA<br />

Osanna: 245<br />

MILANO: 25, 91<br />

Bidelli G.B.: 208<br />

Bordoni Gir.: 57, 115<br />

Giusti Paolo Em.: 205<br />

Gottardo da Ponte: 136<br />

Honate: 141<br />

Malatesta : 62, 203, 241<br />

Martire de Mantegatiis Pietro: 322<br />

Pirotta Gio.: 247<br />

Soc. Classici Ital.: 246<br />

Zannotti: 281<br />

Zarotto Antonio: 257<br />

MONDOVÌ<br />

Torrentino: 32<br />

NAPOLI: 84<br />

Coda A.: 184<br />

De Bonis Gioacch.: 235<br />

Gaffarum Iacobus: 255<br />

Mosca: 153<br />

Salviani Orazio: 175, 206<br />

Stamp. Reale: 239<br />

Stamperia Raimondiana: 211


PADOVA<br />

Bolzetta Francesco: 194, 263<br />

Luciani Pietro: 225<br />

Martini Gio. Batt.: 165<br />

Seminario: 85, 196<br />

Tozzi: 75<br />

Valdezocco: 345<br />

PALERMO<br />

Epiro Regia Stamperia: 240<br />

Bayona Gasapre: 198<br />

Bentivenga G.M.: 254<br />

Bentivenga, Pietro: 231<br />

Mayda G. M.- Carrara Fr.: 219<br />

Solli: 213<br />

PARIS: 122, 143, 152, 154, 289<br />

Abel L’Angelier: 78<br />

Allais: 187<br />

Boissevin L.: 200<br />

Boudet: 73<br />

Desaint veuve: 172<br />

Didot A.F.: 362<br />

Dondey-Dupré: 296<br />

Fantin: 311<br />

Gesselin Jean: 359<br />

Gourmont G<strong>il</strong>les de: 63<br />

Guerin Jacques: 149<br />

Jombert, Charles-Antoine: 39<br />

Langlois f<strong>il</strong>s: 97<br />

Mabre-Cramoisy, S.: 251<br />

Marzot: 140<br />

Masselin-Franc.Bart.: 186<br />

Morell Cl.: 147<br />

Renouard: 230<br />

Vascosanus Mich.: 83<br />

Vascosanus-Estienne-Roigny: 105<br />

Lattré: 98<br />

Rap<strong>il</strong>ly: 118<br />

Treuttel et Wurtz: 207<br />

PARMA<br />

Bodoni G.B.: 142, 212, 223, 271<br />

Stamp. Reale: 252<br />

Passy: 3<br />

RAVENNA<br />

Roveri A.: 258<br />

RIMINI<br />

Soncino: 109<br />

ROMA: 59, 232, 262, 293<br />

Bernabò: 110<br />

Blado Ant.: 138, 160<br />

Buagni F.G.: 163<br />

Casaletti Arcangelo: 121<br />

Corbelletti eredi: 166<br />

Fabri: 67<br />

Giunchi Officina: 56<br />

Komarek Giacomo: 168<br />

Poggioli Vincenzo: 180<br />

Rossi alla Pace G.I.: 218<br />

Rubeis Antonio, de: 238<br />

Scheus: 259<br />

S. Ignazio: 44<br />

Zannetti Bartolomeo: 279<br />

Zempel Giov.: 181<br />

SIENA<br />

Pazzini Carli: 43<br />

Porri Onorato: 338<br />

STRASBURGO<br />

Schuerer, Matthias: 47<br />

TERAMO<br />

Mars<strong>il</strong>i Gius.: 169<br />

TORINO: 28<br />

Briolo: 112<br />

Stamperia Reale: 185<br />

TOSCOLANO<br />

Paganino Aless.: 343<br />

VENEZIA: st.: 36, 89, 364<br />

Alberti Giovanni: 113<br />

Albrizzi G.: 361<br />

Aldo Manuzio: 101, 104, 106, 256,<br />

278, 282, 305, , 318, 319, 336,<br />

349, 350, 352, 363, 94<br />

Alessandri e Scattaglia: 72<br />

Alessandro de Vechi: 222<br />

Benali, Bernardino: 128, 133<br />

Bernard. de Viano, Vercellese: 156<br />

Bev<strong>il</strong>acqua Nicolò: 99<br />

Bindoni e Pasini: 298<br />

Borgominiero: 49<br />

Ciotti Gio. Batt.: 54, 71, 233<br />

Comin de Tridino: 267<br />

De Franceschi Francesco: 273<br />

De Gregoriis Greg.: 114, 151, 171, 284<br />

De Rossi Giov.: 261<br />

Dusinelli, Pietro: 86, 340<br />

Farri Domenico: 315<br />

Gabriele di Pietro: 134<br />

Giolito de’ Ferrari Gabriele: 285,<br />

286, 287, 313, 327, 331, 353<br />

Girolamo Polo: 314<br />

Griffio Giov.: 229<br />

Janicolo da Bressa: 366<br />

Leov<strong>il</strong>er de Hallis Johannes: 127<br />

Locatellus B.: 126<br />

Manutius Paulus: 272<br />

Marcolini, Francesco: 306<br />

Maria, Marco de: 164<br />

M<strong>il</strong>occo Alvise: 220<br />

Muschio Andrea: 226<br />

Nicolini da Sabbio: 302, 309<br />

Nicolini, Francesco: 38<br />

Occhi Simone: 269<br />

Padovano G.: 81<br />

Paltasichis A. de: 323<br />

Pasinello: 288<br />

Pensis Chryst. de: 356<br />

Penzio, Girolamo: 283<br />

Pincius: 135, 330<br />

Piuti Girolamo: 260<br />

Poletti: 79<br />

Prati Franc.: 76<br />

Ratdolt-Löslein: 93<br />

Recurti G.B.: 146<br />

Remondini: 295<br />

Robino Bartolomeo: 326<br />

Rossi: 188<br />

Rosso G. Bern.Vercell.: 132, 157<br />

Rubeus: 100<br />

Salerni Francesco: 34<br />

Sarzina Giacomo: 335<br />

Senensem F.: 197<br />

Sessa Melchiorre e Gio. Battis: 103,<br />

312, 351<br />

Sgava Gio. Batt.: 60<br />

Tacuino Giov. da Trino: 280<br />

Valvassori Luigi e Micheli G.D: 242<br />

Vidali Bernardino: 300<br />

Zamboni Pietr’Antonio: 367<br />

Zanni, Agost. de: 301, 346<br />

Z<strong>il</strong>etti Francesco: 199<br />

Zoppino Nicolo: 80, 215<br />

VERONA<br />

Andreoni: 176<br />

Carattoni A.: 87<br />

Compagnia degli Aspiranti: 119<br />

Discepolo Girolamo: 265<br />

Rossi Franc.: 248<br />

Vallarsi Jacopo: 65<br />

VICENZA<br />

Bardella D.: 88<br />

Greco Giorgio: 250<br />

Leonardus Achates de Bas<strong>il</strong>ea: 243<br />

Megietti: 74<br />

Vendramini Mosca: 35<br />

VIENNA<br />

Kaliwoda Leopoldus Joannes: 177<br />

ZURIGO<br />

Orell-Gessner-Füssli: 96


TOULOUSE-LAUTREC, Henry de. La Revue Blanche.<br />

Affiche originale, 1905. € 19.000<br />

Litografia originale (tecnica: matita, pennello, spruzzo e raschietto su pietra),<br />

monogrammata in basso a sinistra ed impressa in quattro colori su due fogli<br />

uniti ed intelati su sott<strong>il</strong>e lino all’epoca (cm 127,6 x 92,5); in ottimo stato di<br />

conservazione, a pieni margini. Terzo stato: sono noti 4 esempl. avanti lettera<br />

con remarque ed uno solo senza remarque nel marg.inf. sinistro. Uno dei<br />

capolavori dell’<strong>il</strong>lustrazione pubblicitaria di tutti i tempi; pubblicizza “La Revue<br />

Blanche”, uno dei periodici culturali più rappresentativi e più in voga della<br />

Parigi di fine Ottocento. Lautrec inizia a frequentare i Natason nel 1894, e<br />

viene subito incaricato di collaborare con la rivista e di idearne <strong>il</strong> manifesto<br />

pubblicitario. Lautrec raffigura Misia Natason, moglie di uno dei fratelli<br />

fondatori, in vesti molto eleganti e rende con grande maestria la preziosità<br />

dell’abito, la trasparenza della veletta, <strong>il</strong> sofisticato cappello dalle lunghe piume<br />

di struzzo e la morbidezza della pelliccia, realizzata con un fitto tratteggio e<br />

con la tecnica dello spruzzo. “La composizione è costruita lungo la diagonale<br />

tracciata dal corpo della donna e culmina nello stravagante copricapo”. I pochi colori<br />

ut<strong>il</strong>izzati sono sapientemente giostrati in un gioco raffinato di contrasti e di<br />

richiami. Non appaiono le gambe della pattinatrice; per indicare l’ag<strong>il</strong>e slancio<br />

del suo corpo, è sufficiente l’elegante posizione delle braccia: l’espediente di<br />

tagliare la figura ai bordi, ut<strong>il</strong>izzato spesso dall’artista, accentua la sensazione<br />

di movimento e suggerisce allo spettatore l’impressione di un’azione che si sta<br />

svolgendo anche al di fuori dei margini dell’opera. Già dal 1886, l’artista<br />

collaborava con riviste creando disegni destinati alla loro riproduzione<br />

meccanica: <strong>il</strong> manifesto pubblicitario porta l’arte nelle strade obbedendo ad<br />

una logica differente, essendo per sua natura rivolto ad un pubblico anonimo<br />

di cui deve attirare l’attenzione. Solo trenta sono i manifesti creati da Toulouse,<br />

contro le centinaia ideate dagli artisti pubblicitari suoi contemporanei, ma è da<br />

questo piccolo nucleo di opere che parte la grafica pubblicitaria moderna. Nelle<br />

affiches e nelle litografie, Toulouse raggiunse un’ineguagliata perfezione<br />

tecnica ed è proprio con queste opere che conobbe i primi successi. DESLOGE<br />

94. WITTROCK P16. DELTEIL 355.<br />

Lithograph in four colors, printed across two sheets of paper, lined in the 19th<br />

century, in very good condition, full margins. Artist’s monogram lower left.<br />

The poster was commissioned as a promotion for the journal, through which<br />

Misia Natanson and her husband became the social center of Paris. “many people<br />

feel is his strongest individual work. The strength of this work comes in large part from<br />

the fact that, as in many of Henry’s posters, the figure is cut o f by the lower edge just<br />

below the knees … The entire poster is like a little joke, as if Henry were amusing<br />

himself by proving that he could show an ice skater without ever showing her skates”<br />

(FREY, p. 408).

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